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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Leo

    Il Texone Di Horacio Altuna

    Mi sembra un ottimo western A parte gli scherzi io non conosco Altuna ma la tavola mi piace: lo stile non sarà texiano ma ha un suo fascino. Un altro texone i cui disegni parevano abbozzati era l uomo di Atlanta, ma nonostante tutto le tavole di bernet avevano una personalita tale da supplire felicemente alle carenze oggettive: per me quello fu un gran texone, speriamo in questo...
  2. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    E infatti secondo me lo stile di Tarantino (trash e grottesco) mal si attaglia a Tex. D accordo anch io inoltre che le fisionomie di braddock senior siano troppo mutevoli. Sul tono da commedia che alcuni di voi hanno notato: effettivamente il fratellino sindaco è un personaggio da commedia ma così ha voluto caratterizzarlo Manfredi, che aveva bisogno di un tipo simile che, con la sua dissenatezza e la sua facile crudeltà, facesse quel passo falso che l altro fratello non avrebbe mai compiuto, proprio perché astuto e intelligente. L avversario è braddock senior, il fratellino è l utile idiota della storia. Infine anch io ho apprezzato l atmosfera niizziana dell incipit sottolineata da john deere e mi sono parimenti piaciute le battute tra i due pards (compreso il discorso da politico consumato di tex). La storia a mio parere fila bene ed è originale pur restando (abbondantemente) nei canoni: non è poco
  3. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Attenzione allo S P O I L E R S P O I L E R S P O I L E R Concordo sulla nota stonata della scena-videogioco in cui Tex spara a tutti lì in bella vista e tutto impettito: lungi dal dare lustro all'eroe, tali situazioni un po' lo ridicolizzano in questo superomismo eccessivo e inverosimile. A parte questa scena, la storia per ora mi piace molto: Braddock mi sembra un avversario coi fiocchi, la seconda parte improntata su un processo che si cercherà di pilotare nonostante la presenza di un mastino come il giudice "impiccalo più in alto" mi incuriosisce non poco, così come il modo in cui verranno gestiti i "fantasmi"-peones del vecchio villaggio abbandonato. Storia promossa a pieni voti (salvo la piccola stonatura già detta) per quanto riguarda la sceneggiatura, mentre non mi hanno convinto appieno i disegni: Leomacs lo avevo amato ne I Sabotatori, ma il suo tratto nella presente storia mi sembra molto diverso rispetto alla sua prima performance, è come se avesse subito un'involuzione. I disegni non sono male, intendiamoci, ma da Leomacs, visto il suo precedente, mi aspettavo di più.
  4. Leo

    Tavole, Strisce, Vignette... Inedite!

    E' vero quanto dici, ma è talmente tanto l'"affetto" per Marcello che non mi dispiacerebbe vedere la sua ultima fatica, le sue ultime sofferte tavole, il suo addio. Anche a me piace molto! La scena è veramente pessima, e denota secondo me lo scarso feeling tra Nolitta e Carson. C'è da dire che vedere Carson soccombere (sia pure per mano di Tex) mi fa sempre troppo male e questo acuisce il mio fastidio nell'assistere ad una simile scena. Sono invece molto curioso di leggere questo fantomatico litigio tra Tex e Kit, una soluzione inedita che perciò mi incuriosisce parecchio. In un'altra circostanza mi piacquero molto i dissapori tra Tex e Kit: ne Il Presagio, mentre Tex dà di matto contro il maggiore che lo aveva fatto infuriare, Kit gli dà torto, e mentre Tex viene arrestato, Carson non muove un dito, tanto che Tex gli rinfaccia, incollerito, di essere "un bell'amico!": in realtà in quella circostanza Carson sta solo mantenendo la calma per non finire in gattabuia anche lui, compromettendo la missione di pace che dovevano portare a termine. Fu quindi una sorta di "tradimento" di Tex calcolato, finalizzato ad evitare guai peggiori. Ciononostante, la scena dei dissapori tra i due la trovai molto buona nel suo essere innovativa. Spero Boselli sappia regalarci un'altra scena madre.
  5. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    La copertina, anche così ricolorata, è davvero molto bella. Ho grandi attese per questa storia...
  6. Leo

    Tavole, Strisce, Vignette... Inedite!

    Mah ragazzi, anch'io pensavo che le tavole di Marcello fossero impubblicabili. Non capisco perché non l abbiano fatto rendendo omaggio all estremo lavoro di un Grande. Spero proprio che in qualche speciale la storia (peraltro molto bella) venga pubblicata con le tavole del maestro
  7. Leo

    Il "fu" Albo Di Tex Di Mike Deodato

    Ragazzi anch io credo sia meglio non parlarne ma la cosa è troppo clamorosa e sta avendo strascichi assurdi ed è questo che ci porta a parlarne, anche incazzandoci. Io stesso ho scritto che Mauro mi era parso troppo brusco ma ora questo sta esagerando: chi gli dà questa sensazione di impunità che lo fa sentire in diritto di vomitare tutti gli insulti che sta vomitando. Mq che cavolo di persona è questa? Ripeto che io capisco pure la sua incazzatura, ma questo qua ha oltrepassato il limite: io come Boselli e come sbe ci penserei seriamente q diffidarlo ufficialmente ad andare oltre. È una cosa intollerabile!
  8. Leo

    Il "fu" Albo Di Tex Di Mike Deodato

    Per amor del vero, devo ammettere che anche a me Mauro è sembrato troppo brusco nello scambio di e-mail: forse le telefonate e il loro tenore potrebbero farmela vedere sotto un'altra luce, ma in assenza di queste un tono così perentorio nei confronti di un altro professionista mi ha sinceramente sorpreso. Di conseguenza non mi sorprende l'incazzatura di Deodato. Da qui a fare quello che quest'ultimo ha fatto, con offese molto pesanti e con la pubblicazione su Facebook delle stesse, ce ne corre. Dalla conversazione è chiaro che, nonostante la dichiarazione d'amore per Tex, il disegnatore brasiliano fosse soprattutto interessato al lauto compenso che pensava di scucire alla Bonelli. Credo anch'io che volesse soprattutto speculare a questo punto e, proprio da basso speculatore, quando vede sfumare il suo progetto non la prende bene e dà in escandescenze. La volpe e l'uva ci sta bene come citazione. Non posso però non ammettere che quella volpe possa essersi sentita offesa da un tono dell'interlocutore obiettivamente brusco, e questo è un (piccolo) torto di Mauro, secondo me innegabile. Il grosso del torto resta comunque di Deodato per tutto quello che è riuscito a fare dopo, palesando anche una certa malafede che può aver contribuito a provocare l'intimazione aspra di Mauro a non rilasciare più interviste su Tex. Detto questo, esprimo tutta la mia solidarietà per Mauro che ha subito un colpo basso (la pubblicazione di una conversazione privata) inaccettabile. Spero che non dia troppo peso alla cosa: facendo quello che ha fatto, Deodato si è squalificato da sé.
  9. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Apprezzo tantissimo il commento di Tazhay, che è tanto più significativo in quanto viene da uno che non è mai tenero con Borden: pur non trovandomi spesso d'accordo con lui, trovo le sue argomentazioni sempre solide e ben espresse, tanto che in più di qualche circostanza mi ha dato da riflettere su determinati elementi di una storia da lui contestati e su cui io ero passato sopra. Ora aspetto il commento di Jack65...
  10. Il sondaggio è in effetti difficilissimo e pone dei dilemmi niente male: il più grande in Tex... i quattro che si sono cimentati (per restare ai principali) sono per tutti noi quattro mostri sacri, e ognuno di loro ha saputo regalarci grandi momenti rendendo immortale il proprio nome. Nel dare una risposta, mi aiuto chiedendo a me stesso quali Tex porterei con me in un'isola deserta se potessi portare 3 storie. E'un gioco, naturalmente, ma mi aiuta a rispondere e a fare chiarezza, perché di dubbi un interrogativo del genere ne pone tanti: come faccio a lasciare a casa La Congiura? O Furia Rossa? O quel Colonnello Watson che adoro? Ma poiché ne posso portare solo tre, ecco che devo decidermi... e poiché tra le tre che porterei due sarebbero Il Passato di Carson e Gli Invincibili, ecco che la risposta viene da sé. Sarà il miglior criterio per rispondere? Esiste un "miglior" criterio? Boh, a me è venuto in mente questo, e sulla scorta di questo ragionamento dico Boselli.
  11. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Ma io ne sono felice! Per i nomi vabbe prima o poi li azzeccheremo...
  12. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Pienamente d'accordo! Che sia eclettico non c'è dubbio e che sia bravo neanche. Personalmente, lo preferisco sempre in questa sua versione più lontana dal classico. Anch'io credo che Silent Foot, oltre che a Tex, si rivolgesse a certi texcentrici di nostra conoscenza...
  13. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Nome corto, troppe A, poi il nome Sara mi piace tantissimo... questo spiega il mio refuso. E se non me l'avessi detto tu ora, per me il personaggio si sarebbe chiamato per sempre Sara
  14. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Storia maiuscola, poderosa, eccezionale. S P O I L E R S P O I L E R S P O I L E R Cosa deve avere una storia per meritarsi gli aggettivi che ho riportato sopra? Grandi dialoghi, diverse scene madri, comprimari che lascino il segno. E qui c'è davvero tutto questo. Le scene che mi hanno molto colpito e che qui voglio ricordare: - Il primo piano (Mastantuono da applausi) di Charvez che sembra guardare Aquila della Notte (che in realtà è ben nascosto e Charvez non sa che lui è lì) con Tex che digrigna i denti in un fremito di vero allarme (non diciamo paura). Tex lì ne resta veramente colpito, e il suo sguardo allarmato e insicuro un po' lo umanizza ingigantendo la figura di Charvez. Poco dopo, il nostro si lascia andare infatti a pensieri di dubbio quando si chiede se davvero il suo nemico non abbia una cattiva medicina e deve farsi forza dicendo a sé stesso di non cedere alla suggestione. C'è qui un Tex colpito, per una volta nettamente a disagio di fronte ad un avversario che lo ha disorientato. Questo secondo me umanizza il personaggio elevandone la statura: non un super eroe, "solo" un super uomo. - Come dice Chinaski, Tex in questa storia è veramente in difficoltà. E ci aggiungo: finalmente! Difficoltà significa maggiore pathos, maggior tasso di epica nella vicende. Se nel primo punto cito un momento di difficoltà per così dire "psicologica", qui cito un momento di criticità reale quando muore il bravo caporale Alcalà (bel personaggio) e Tex viene colpito, cade dalla scarpata e perde i sensi. Ma non c'è tregua: poco dopo anche il povero Jerry "non sente più le gambe" e lo stesso Rick viene ferito, e i due, il ranger e Simmons, si trovano così esanimi di fronte agli avversari. E proprio quando sembra che sia finita, ecco la mano di Tex alzarsi a premere il grilletto fatale per il comanche venuto ad ucciderli: scena molto cinematografica, adrenalinica, non concede un attimo di respiro in un crescendo di eventi nefasti che tengono il lettore incollato alla sedia! Bravo bravo bravo Mauro. - la scena finale, con l'ombra di Tex che compare dal nulla a sfidare Charvez, il doppio duello, il voltafaccia di Daniel, l'intervento di Sara, è un'altra sequenza prolungata e tesissima che si conclude con lo sparo liberatorio della donna che finalmente annienta l'incubo degli ultimi suoi sedici anni. Sequenza tesa e non priva di sorprese: Daniel che è tornato in sé, Rick che non è morto, l'intervento a sorpresa di Sara, sono tutti colpi di scena che Borden semina a piene mani riuscendo a mantenere la vicenda sempre sui binari del credibile (anche se l'annientamento rapido di tutti gli avversari è un pelino forzato e sbrigativo). Anche i personaggi sono tutti riusciti, dal prode Alcalà al vigliacco Matt, con menzione particolare per la la coraggiosa Sara e il temprato Rick Simmons. Ho storto un po' il naso francamente al rivedere Silent Foot: quando il gruppo era numeroso li abbandona perché crede non abbiano scampo, e poi si ricongiunge con loro quando erano morte quelle che lui definiva "persone di peso"... mah, la cosa può spiegarsi solo con il carattere eccentrico e da mezzo matto di questo solitario ed anziano cacciatore di uomini, la cui filosofia stravagante se da un lato mi sconcerta devo dire che dall'altro mi affascina. Ed è sempre da "filosofo" che manda in avanscoperta Sara burlandosi poco dopo di Tex per quella sua scelta decisiva. Questa sua ironia, il suo voltafaccia (che però continuo a ritenere poco credibile), la sua stravaganza e lo stesso viso bonario ma letale che gli conferisce Mastantuono, rendono questo comprimario obiettivamente efficace e memorabile. I disegni non potevano attagliarsi meglio a questa storia. Sono sempre molto sintetici, ma se Charvez fa davvero paura, se Sara è ancora una bellissima donna, se Silent Foot è "affascinante", se Rick ispira simpatia, se Tex è un super Tex, il merito è anche dell'eccellente realizzatore grafico. Infine, segnalo un piccolo refuso (si vede che non c'è più Canzio ): a pagina 101, seconda vignetta, nelle parole di Charvez c'è un "ne" di troppo.
  15. Leo

    Gli Almanacchi Diventano Magazine

    Esatto virgin. I tuoi interventi (compreso l ultimo) mi piacciono sempre tanto...
  16. Leo

    Gli Almanacchi Diventano Magazine

    Carlo, certo che i romani ritenevano superiori i greci. Non a caso, le famiglie patrizie facevano educare i propri rampolli dai filosofi greci (loro schiavi)
  17. Leo

    [654/655] Inferno A Oil Springs

    Tavole bellissime e titolo che incuriosisce: Manfredi su tex ha sempre regalato ottime prove: speriamo bene!
  18. Io non darei francamente troppa importanza alle incongruenze di questo albo. Si tratta di un unicum, fondamentalmente è un omaggio di un grande autore ad uno dei più grandi personaggi italiani. E poco importa se non è molto fedele all'originale: quanta differenza c'è tra le varie interpretazioni di Batman, o del già citato Sherlock Holmes? Cambia la "forma" (diciamo così) ma non la sostanza, e qui la sostanza (vale a dire Tex) c'è tutta. Quel personaggio dai capelli lunghi è Tex. Quello non è il suo primo incontro con Carson? D'accordo, ma poco importa, ciò che importa è che l'essenza di Tex venga rispettata, il suo essere, il suo modo di fare e di agire. Ed anche nella crudeltà della scena finale c'è Tex, il Tex degli albori, spesso poco attento al politicamente corretto e più vicino a quelle che dovevano essere la realtà e la sensibilità della seconda metà dell'800. Circa tutto il resto (la mancanza di rispetto del personaggio ecc. ecc.) credo che ci prendiamo un po' troppo sul serio. Una cosa sarebbe stravolgere il personaggio nella regolare, ma altra cosa è darne un'interpretazione alternativa (ma pur sempre suggestiva) in un albo fuori collana e fuori cronologia.
  19. Caspita Richard burgi somiglia tantissimo al Tex di Villa!!!
  20. Come ho già avuto modo di dire, questa è stata la prima storia che ho letto e ne rimasi folgorato. Rileggendola a distanza di anni, la ritengo ancora uno dei capolavori di Nizzi, storia bellissima e, ritengo, perfetta, anche nella gestione dell'aspetto tragico rappresentato dal frate e da Rosita. La morte di quest'ultima, in particolare, rende ancora più sinistra la figura di Manuel Pedroza, conferendogli una sorta di ulteriore carica noir che lo rende ancor di più un personaggio memorabile della saga. Credo poi che proprio in questa storia, dove non manca l'aspetto della commedia (il vecchio Carson frate è semplicemente uno spasso), potesse essere intercalata la tragedia con due morti non gratuite, ma a mio parere ben "spese".
  21. Leo

    [175/176] I Cacciatori Di Scalpi

    Sicuramente Fanello Non aveva intenzione di spammare perché dalla presentazione sembra un utente sincero e appassionato. si tratta solo di capire come funziona il forum... Io questa storia non l ho mai letta e quindi non posso giudicarne il contenuto, ma non riesco a non commentare le copertine: nella loro essenzialità e semplicità sono semplicemente bellissime, molto dinamiche, molto western. Nell attesa di recuperare questi albi, l ennesimo applauso all Aurelio naZionale
  22. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    anche a me, che pure non sono un amante delle didascalie, qui sono piaciute. Ma c'è una differenza sostanziale Pino: qui non è il narratore a parlare. Le didascalie sono i pensieri di Rick Simmons, quindi è un personaggio a parlare, sono sempre didascalie ma profondamente differenti da quelle nizziane o glbonelliane. Qui il narratore non si vede.
  23. Leo

    [651/653] Luna Insanguinata

    Buonissimo seguito per questa storia, che raggiunge i suoi picchi grazie alla figura di Rick Simmons: a lui si devono le efficaci didascalie (ecco un ottimo modo di inserirle, come ha ben detto Carlo prima) e il duplice sogno, con il secondo che ovviamente sorprende il lettore (perché pensi che non sia più un sogno) con il più terribile e inaspettato degli esiti. Buone anche le figure dei comprimari, soprattutto dei provocatori della scena iniziale che poi divengono affidabili pards nel prosieguo. Sul capitolo disegni, pur comprendendo l'insofferenza di alcuni lettori verso i primi piani, a me Mastantuono piace proprio. I suoi disegni (ricordo Missouri o Vegas) sono un valore aggiunto.
  24. Mi hai anticipato, Pino. Anch'io non ne sento affatto la mancanza, ed infatti questo da te citato - straordinario, peraltro si tratta della prima storia che ho letto... - è l'unico che ricordo. Anche quello citato da Sam è bello, ma non lo ricordavo.
  25. Leo

    Il Texone Di Kubert. Censurato ?

    Beh, Betta, che dire... mi hai convinto! I tuoi rimandi a scene di vita vissuta e al senso di pudore dell'epoca mi fanno effettivamente pensare che, al di là della censura, forse la forma più "corretta" della scena è proprio quella che ci hanno proposto in Italia.
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