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TWF - Tex Willer Forum

juanraza85

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Tutto il contenuto pubblicato da juanraza85

  1. juanraza85

    Disegnatore sulla serie regolare

    Ok, ora il quadro è ancora più chiaro. Grazie, Dix!
  2. A distanza di secoli, ho avuto il piacere di rileggermi questo grande classico della texianità che, come ha ben osservato @Tenente Cordoba in un post di ormai diversi anni addietro (a proposito, che fine ha fatto il forumista Tenente?), costituisce di fatto una sorta di spartiacque tra il Tex risoluto, impetuoso e pronto letteralmente a tutto dei primissimi numeri e quello, sempre fermamente risoluto ma al contempo più riflessivo e calcolatore, che si impara a conoscere via via che la saga prende forma e si sviluppa sino ai giorni nostri, complici probabilmente l'età più matura e, soprattutto, la sempre maggiore partecipazione del figlio Kit alle sue imprese e la conseguente esigenza di instradarlo sulla retta via e mitigarne il temperamento focoso. Tale storia è senza alcun dubbio una delle più esplicative dellle caratteristiche d'insieme di Tex inteso come personaggio, e dunque trasmettitore di valori. Il Nostro dapprima non esita a fuggire da Fort Defiance facendosi scudo dell'ottuso colonnello Elbert, quintessenza dell'ufficiale presuntuoso e sostanzialmente incapace, oltre che non del tutto in buona fede, dopodiché pone in atto un vero e proprio capolavoro di tattica e guerriglia non violenta, gabbando e mettendo in condizione di non nuocere le varie pattuglie di militari che si introducono nei territori navajo senza versare una sola goccia di sangue (il solo a versare sangue è di fatto Kit Willer, colpito di striscio alla fronte da quell'idiota gallonato di Elbert), riuscendo poi a far apprezzare le sue ragioni ai militari "prigionieri" e, con l'aiuto dell'onesto e coraggioso giornalista Martin Floyd, promuovendo una campagna di stampa pro navajos che si rivela talmente efficace da indurre gli alti papaveri dell'esercito ad annullare le operazioni militari e, contestualmente, a costringere il governatore Blister a promuovere un'inchiesta sull'episodio increscioso dello spietato omicidio dei cinque innocenti ragazzi navajos, che diede inizio alle ostilità. In conclusione, dunque, la Giustizia finisce per trionfare e si abbatte implacabile sia sul colonnello Elbert, costretto a lasciare con sommo disonore l'esercito, che soprattutto sui due assassini Sam Hope e Bart Barlow: riguardo a questi ultimi due, ho trovato molto scenografica ed adeguata al loro rango la morte che si infliggono reciprocamente, che li rivela definitivamente per gli sciacalli egoisti ed amorali che sono. Giustizia che si impone grazie al decisivo sostegno di Floyd, che rischia due volte la vita in difesa della verità, ma fortunatamente riesce a cavarsela. Molto suggestivi, soprattutto nelle espressioni e nei primi piani dei personaggi, i disegni di Galep, capace di imprimere sui volti emozioni in grado di giungere nitide sino al lettore. E pazienza per l'inesattezza grafica nel raffigurare i navajos con i costumi tipici degli indiani delle praterie, tra teepee e copricapi di piume, inesattezza in fondo comprensibile data la scarsità di fonti e documentazione cui attingere all'epoca.
  3. juanraza85

    Disegnatore sulla serie regolare

    Di fatto non lo ha mai reputato del tutto adatto nemmeno la direzione editoriale, visto che è stato, fin dai primi anni 2000, "parcheggiato" sulla collana dei Maxi. Ergo si può dedurre che il solo motivo per cui a suo tempo gli sono stati commissionati tanti Maxi risiedeva unicamente nel fatto che completava molto velocemente le lunghe storie che gli venivano commissionate... E ciò a sua volta sembra un ulteriore indizio (apro una piccola parentesi) che avvalora la mia impressione - e non solo mia - che la SBE non abbia mai puntato più di tanto sulla collana dei Maxi... P.S. tornando a parlare di Diso, pur con tutto il rispetto per la sua indubbia professionalità e le sue qualità, nemmeno io ho mai apprezzato il suo tratto, a mio avviso decisamente poco adatto sulle pagine di Tex (quale che sia la collana)...
  4. Vero, che sbadato ..!! Ultimamente sto leggendo un po' troppo e tendo a confondermi ... O forse Fairfax mi è cascato talmente in antipatia da averne completamente rimosso la sorte...
  5. Il sorprendente, e forse quasi imprevedibile, comportamento di Carswell nelle battute finali della storia rende alla perfezione la non banalità di fondo del personaggio e, di conseguenza, gli conferisce tutte le carte in regola per una riproposizione, non per forza nella serie del Tex giovane. Carte in regola di cui, al contrario, si è dimostrato totalmente privo il vile tenente Fairfax: non pago di aver ostentato snobismo, arroganza e fanatismo tipico di un rampollo della "nobiltà" del Vecchio Sud per tutta la durata della storia, nel finale si scopre anche aver deliberatamente tentato di uccidere il suo comandante. Un comportamento da viscido vigliacco fatto e finito, che gli costa la corte marziale e, probabilmente, la condanna a morte. Certo, non abbiamo notizie certe in tal senso, quindi in teoria potrebbe essersela cavata a buon mercato, in ogni caso confido e mi auguro che gli autori si guardino bene dal riproporre un avversario tanto inutile ed inconsistente, che si è fatto solo odiare senza strappare - giustamente! - un solo briciolo di ammirazione.
  6. juanraza85

    [567/568] Dieci Anni Dopo

    Come premessa devo ammettere che, personalmente, all'epoca non mi sarei aspettato di vedere riesumare i due fratelli Glendon. La loro precedente apparizione era stata in una signora storia, intendiamoci, tuttavia la loro partecipazione alla vicenda era stata alquanto passiva, anche e soprattutto in virtù della loro fede quacchera che vietava loro il ricorso alla violenza in qualsiasi circostanza. Per cui, ripeto, per quanto mi riguarda non credevo sarebbero stati riesumati. Al contrario, dieci anni dopo le tribolazioni della loro migrazione in California i Glendon hanno ricontattato Tex e Carson, affinché scongiurino il pericolo portato verso la loro comunità dalla perfida Rhonda Carpenter, donna tanto spietata e priva di scrupoli quanto contraddittoria, fermamente intenzionata ad impossessarsi delle terre dei quaccheri ma al contempo sinceramente (a quanto si evince) invaghita del giovane Aaron, che ricambia il sentimento. Tale caratterizzazione di Rhonda (la quale, vale la pena ricordarlo, non esita ad uccidere a sangue freddo un suo cowboy pur di tentare di eliminare Tel) ha donato a mio avviso un pizzico di originalità ad una storia che altrimenti avrebbe rischiato di risultare un po' scontata. Narrativamente degna, in tal senso, la fine che le riserva Nizzi, morta in un incendio causato dal fanaticissimo Elia Glendon, decisamente peggiorato rispetto a dieci anni prima, ed in fin dei conti anche lui risultato contraddittorio: per tutta la vicenda rifugge la violenza, anche solo se ipotizzata, per poi sacrificare anche sé stesso pur di eliminare colei che, nella sua visione degli eventi, era da ritenersi emissaria di Satana, oltretutto rea di aver sedotto il giovane Aaron. Ulteriore dimostrazione della scelta di Nizzi di puntare molto in questa storia sulla psicologia dei personaggi, anche i tormenti che affliggono l'altro Glendon, il più moderato Marcus, roso per tutto il tempo dal dubbio circa l'opportunità di infrangere la più ferrea tra le regole del proprio credo per difendere i diritti conquistati. Oltre che recare onore al personaggio, fare leva sugli aspetti psicologici dei personaggi ha permesso a Nizzi di evitare di ricalcare troppo da vicino la precedente avventura della carovana, sfornando una storia che, pur non certo memorabile, risulta nel complesso più che dignitoso, grazie anche alla buonissima prova di Rossano Rossi ai disegni.
  7. Dipende sempre da cosa intendi per "ruolo importante" ... Se con ciò intendevi ipotizzare che Omoro potrebbe resuscitare la Tigre, personalmente la vedo dura: è un espediente estremo e già adoperato per Mefisto, la resurrezione di un altro arcinemico credo sarebbe dura da digerire . Se invece si vuole semplicemente ipotizzare un ruolo importante nella catena di comando degli alleati di Sumankan, uno con le sue capacità non può non ricoprirlo...
  8. La storia, nel complesso di ottimo livello, si è rivelata avvincente sono all'ultimo, con un tocco di sorpresa che non mi sarei aspettato. Per il resto, di questa storia verso conserveremo tutti un gran bel ricordo anche per l'ambientazione, resa ancor più suggestiva dalla fedele rappresentazione della tribù Seminole, in tutti i suoi costumi. GLB ne sarebbe stato soddisfatto e felicissimo.
  9. juanraza85

    Ancora Su Tex & Zagor

    L'ho già scritto altrove, non impazzisco per i crossover tra protagonisti di fumetti diversi. Tale mia opinione trovò la più nitida delle conferme nel 2017, a causa dell'incontro tra Dylan Dog ed il Dampyr Harlan Draka: di fatto, la coesistenza tra i due mi risultò sin da subito forzata, impressione che si è poi dipanata lungo le pagine dei due albi della storia (il che, a mio giudizio, ha senza dubbio amplificato l'effetto). Non appena ho saputo di un simile incontro anche tra Tex e Zagor, non ho certo accolto entusiasticamente la notizia, né aspetterò la sua uscita con la mia consueta impazienza, ma quando uscirà sicuramente lo comprerò, sia perché trattasi pur sempre di una storia di Tex (o, almeno, CON Tex), sia soprattutto perché sarei lietissimo di poter leggere una storia che possa mettere in discussione, se non proprio far mutare, la mia idea sui crossover.
  10. juanraza85

    [438/440] Gli Invincibili

    Giusto per completare l'opera, a seguire un video con testo di The Rising of the Moon, altra ballata irlandese accennata nel primo albo della storia, precisamente dagli avventori del Clan na Gael di Galveston...
  11. Ottimo cartonato, figlio di un buonissimo lavoro di Ruju in sede di sceneggiatura e di Milano per quanto concerne i disegni, cui Vattani ha saputo conferire una colorazione ad hoc, che li rende gradevoli alla vista. Prometto di non scendere troppo in particolari per non rischiare di rovinare il piacere della lettura a chi deve ancora procurarsi questo speciale. Mi limito a constatare la bravura che Ruju ha adoperato nel caratterizzare e gestire i personaggi di Portela e della señorita Alvarado, rendendoli non banali e permettendo in tal modo alla storia di risultare ben più intrigante e imprevedibile di come si potrebbe essere indotti a credere a priori. Eventualmente, rilascerò un commento più approfondito quando in tanti avremo letto l'albo e la discussione entrerà più nel vivo.
  12. juanraza85

    [Texone N. 16] I Predatori Del Deserto

    Un Texone più che dignitoso, sceneggiato da un Nizzi ancora pienamente addentro al suo miglior periodo e disegnato da un Brindisi che, qui al suo esordio assoluto con Aquila della Notte, dimostra ampiamente le proprie indubbie capacità, presentandosi col botto. La trama scorre liscia e senza intoppi, risultando però piacevole e non scontata, benché sia probabile che non la si possa considerare del tutto corrispondente ai classici canoni texiani, dal momento che solo il fortunato incontro con Mimbreñito indirizza con precisione Tex, Carson e Tiger sulle tracce della banda del Predicatore, e di fatto solo da quel momento in avanti la vicenda entra davvero nel vivo, con la liberazione di Kit e della giovane Liza e con la sparatoria che segue, al termine della quale Tex ed i pards hanno inevitabilmente la meglio. Figura interessante quella del Predicatore, alias Thomas Lean, ex ufficiale dato per morto e corroso dai rimorsi, ritrovatosi a capo di una banda di fuorilegge a causa in fondo di un suo stesso errore, ossia un lungo momento di debolezza che, per sua stessa ammissione, lo aveva di fatto estromesso per sempre dal consorzio (cosiddetto?) civile. Opportuna, in tal senso, la scelta di Nizzi di mantenere un alone di mistero sulla sua figura fino alla fine, svelandone identità e motivazioni di fondo solo dopo la sua morte. Abbastanza facili da inquadrare ed anche un po' scontati, al contrario, il bieco e viscido Monkey, che al momento del dunque pensa bene di derubare ed uccidere il proprio capo, ed il belloccio e poco calcolatore Kirby, senza dubbio il meno peggio della banda, cui se non altro va riconosciuto il merito dapprima di salvare Kit svenuto nel deserto (non certo per bontà d'animo, ma per adoperarlo all'occorrenza come ostaggio, fatto sta che lo salva da morte certa), e poi di propiziare involontariamente il tentativo di fuga di Kit e Liza che, seppur fallito, viene osservato da uno degli apaches di Mimbreñito, che mette sull'avviso Aquila della Notte.
  13. E' anche il titolo del #22 di Saguaro... Ma sulla carta sarebbe più che adeguato anche per un albo di Tex la cui trama si svolgesse in un innevato paesaggio invernale...
  14. Mi sono venuti in mente un paio di titoli, uno riguardante un'idea su cui poi non si è (ancora?) iniziato a lavorare concretamente, un altro relativo ad una tematica che io stesso un paio di anni addietro avevo suggerito qui sul TWF, e non dispero venga prima o poi presa in considerazione . - EVASIONE DA DRY TORTUGAS (l'avventura in cui Tex dovrebbe essere costretto a recarsi nella famigerata prigione al largo della Florida) - SKINWALKERS! (Tex ha avuto o avrà a che fare con diableros, sasquatch e prossimamente siats, continuo a non disperare che prima o poi possa doversi confrontare con i famigerati stregoni mutaforma delle leggende navajo) Ora che ci penso, me ne viene in mente anche un terzo... - RITORNO AD HEAVEN (confido che, prima o poi, sarà realizzata l'attesa avventura in cui rivedremo Lena e Donna Parker)
  15. - MISSIONE IN GUATEMALA (sono partito con una banalità per rompere il ghiaccio, traendo spunto dell'avventura di prossima pubblicazione di Tex nel paese centroamericano, anche se è facile immaginare che i titoli degli albi siano stati ormai già stabiliti) - DECISIONI DIFFICILI - MINACCIA NELL'OMBRA - LA CLINICA DEI MISTERI (mi è venuto in mente pensando al contesto del prossimo scontro con Mefisto) - IL RITORNO DI PADMA (altra banalità, stesso spunto di cui appena sopra) - SENTENZA INAPPELLABILE - SULLE TRACCE DELLA TIGRE (pensando alla futura, anche se purtroppo non imminente, riproposizione della Tigre Nera) - L'ASSALTO DEI DAYAK (stesso spunto di cui appena sopra, ipotizzando che in Borneo Tex possa dover fronteggiare i daiacchi) - TERRORE TRA GLI UTES (prendendo spunto dalla storia in lavorazione con il Siats) Non so se sono riuscito ad essere abbastanza originale e/o ad ideare titoli abbastanza ad hoc, comunque almeno per ora non me ne vengono in mente altri ...
  16. juanraza85

    [Maxi Tex N. 27] I tre fratelli Bill

    Idem per quanto mi riguarda... Sarà interessante vedere come verrà investito il rapporto tra Tex e Carson da una parte ed i tre Bill dall'altra...
  17. Ok, pare proprio mi sbagliassi io... No, semplicemente ho fatto un po' di confusione, poiché evidentemente ricordavo male quanto precedentemente riportato nell'apposito tabellone...
  18. Quindi dovrebbe terminare nell' albo di novembre senza occuparlo tutto... Quel che pensavo e penso anche io... Forse intendevi Ruju&Ramella..?
  19. juanraza85

    [214/215] I Due Rivali

    Storia riletta dopo una buona manciata di secoli nella tarda mattinata di oggi, complice la scarna lunghezza, e per quanto mi riguarda, non fosse stato per il fuggevole inciucio sentimentale di Kit Willer con la bella Manuela Montoya e la sua relativa rivalità con Pedro Cortez, l'avrei catalogata senza mezzi termini come una di quelle brevi storie puramente riempitive, magari di passaggio tra due avventure ben più memorabili. Trama senza troppi fronzoli né considerevoli sorprese, ma al contempo scorrevole e priva di grossi difetti. Unico elemento di interesse, ripeto, la rivalità che viene a crearsi tra Kit e lo snobissimo Pedro Cortez, un idiota con la I maiuscola che, geloso del rivale, ha la brillante idea di assoldare una scalcinata banda di fuorilegge che finga di rapire Manuela affinché lui possa poi fingere di liberarla eroicamente. Un'idea talmente idiota da essere smascherata immediatamente da Tex e Carson, e che costa a Cortez una meschina figura. Avrebbe invece potuto essere un po' approfondita meglio gestita la palese incompatibilità tra Tex e don Carlos Montoya, padre di Manuela ed anch'egli pieno di spocchia da nobiluomo. In particolare, forse proprio il personaggio di don Carlos avrebbe potuto essere reso diversamente: a mio avviso sarebbe stato lecito aspettarsi che, coerentemente alla puzza sotto il naso che manifestava in continuazione (anche senza farlo volutamente), permettesse malvolentieri a Tex ed i pards di collaborare alle ricerche della figlia, per poi ringraziarli con gratitudine mista a freddezza una volta salvata la ragazza. Ma è probabile si tratti più semplicemente del classico gentiluomo col cervello di gallina... In ogni caso, credo sia a maggior ragione lecito aspettarsi che la storia del ritorno di Manuela Montoya, stando al tabellone di prossima uscita, sia di un livello nettamente superiore a questa. E chissà che non ricompaia anche quel bellimbusto di Cortez...
  20. Il confronto/contrasto tra due gemelli, identici nelle fattezze fisiche ma quanto mai differenti nell'indole, offre senza dubbio spunti interessanti, tali da auspicare una storia non banale. Vedremo cosa ci riserveranno Ruju&Font, binomio ormai consolidato ed in grado di garantire un buon livello di affidabilità. Vorrei, a tal riguardo, fugarmi definitivamente un dubbio ormai atavico circa la durata della storia: si concluderà nel prossimo albo, oppure occuperà anche la prima metà del numero di novembre?
  21. juanraza85

    [716/719] Netdahe!

    ATTENZIONE, POSSIBILI SPOILER!!! CHI NON HA ANCORA LETTO L' ALBO DI SETTEMBRE EVITI COME LA PESTE IL MIO POST..!! Degna conclusione di una gran bella storia, avvincente e prodiga di colpi di scena. L'ultima mezza parte della vicenda non è stata decisamente da meno, soprattutto per quanto riguarda il rapporto instauratosi tra il tenente Castillo e Ramona, donna tanto bella quanto ambigua, che tuttavia sembra provare effettivamente qualcosa per il tenente. La scelta di Castillo di tacere sui suoi trascorsi e redimerla lascia aperte varie ipotesi per una sua probabile (a mio parere, assai probabile) futura riproposizione: chissà come e se si evolverà il suo rapporto con Castillo, e di conseguenza, qualora riapparisse chissà se dimostrerebbe genuina volontà di redimersi oppure riprenderebbe con le ambiguità (le perplessità ostentare da Carson, del resto, lasciano aperte tutte queste ipotesi). Di contro, mi sarei aspettato uno scontro finale decisamente più combattuto, in cui i Netdahe creassero maggiori difficoltà a Tex e company. Al contrario, i predoni che fino ad allora avevano terrorizzato la Sonora si sono rivelati alla prova dei fatti avversari inconsistenti, incapaci di affrontare e fronteggiare avversari davvero agguerriti come Tex ed i pards, oltre a Nantan e Webster ed i loro occasionali alleati messicani. Certo, a loro sfavore ha giocato anche l'intempestivo voltafaccia di una buona parte della banda (chissà, a tal riguardo, che effettivamente tra un mese non si riveli fondato il sospetto avanzato da @Carlo Monni), tuttavia il solo momento davvero memorabile dello scontro risiede a mio avviso nella resa dei conti definitiva tra Nantan ed Uday. Mi resta insomma l'impressione di una conclusione un po' affrettata, per quanto sarebbe anche comprensibile dato il limite imposto dalla necessità di dare spazio ad una nuova storia nella seconda metà dell'albo...
  22. juanraza85

    [149-151] L'ultimo Poker

    Quasi per caso, un paio di giorni fa, mi sono andato a rileggere dopo tempo immemore questa storia, che se non erro avevo letto una sola volta senza mai averla più ripresa, e senza ricordarla se non per sommissimi capi. Di fatto, dunque, ho avuto l'opportunità di valutarla ex novo e senza pregiudizi di sorta: trattasi senza alcun dubbio di una storia molto classica, basata su capisaldi della narrativa western quali furti di bestiame e ranchers disonesti, ma proprio per questo estremamente godibile ed anche appassionante, come del resto GLB era in grado di renderle. Vero, come rimarcato nel commento di @Mefisto che precede il mio, come nella ultrasettantennale saga di Tex di avventure di identica guisa ve ne siano tantissime, tuttavia in questa a mio parere si può respirare appieno la "texianità", intesa come accorrere in aiuto di persone oneste e magari un po' ingenue, ma soprattutto non in grado di ottenere da soli giustizia contro i farabutti di turno, nei riguardi dei quali Tex e Carson - ed anche qui convengo con Mefisto - sono, se possibile, persino più intransigenti del solito (non che solitamente usino i guanti di velluto, per l'appunto), al punto da non limitarsi a strigliarli e o freddarli per legittima difesa, ma addirittura facendosi carico di umiliare i due compari Hogan ed Owens in una di quelle partite di poker "da fare storia" (giusto per evidenziare un ulteriore richiamo ad un classico western). Non banale, a tal riguardo, la scelta di GLB di erigere di fatto a capo della cosca di criminali il gambler Hogan, che dietro la facciata di giocatore di poker si occupa in prima persona di organizzare e condurre le ruberie di bestiame, relegando quindi a poco più che comprimari il corrotto ed incapace sceriffo Larrimer (unico della suddetta cricca a cadere sul campo) ed il rancher Owens, semplice beneficiario dei furti organizzati e supervisionati da Hogan. Un po' troppo a buon mercato, a mio avviso, finisce invece per cavarsela il giovane Cardigan, un bamboccione di una ingenuità a dir poco disarmante, unita ad un tocco non trascurabile di insana malizia: posso convenire che Tex e Carson decidano infine di lasciarlo fuori dal repulisti, su richiesta di quel buon diavolaccio del padre, ma nei panni del padre io mi sarei ben guardato dal mettere un masso sopra i suoi precedenti comportamenti e perdonarlo incondizionatamente. Al contrario, credo che sarebbe stato più opportuno e forse anche più credibile e dignitoso che Cardigan senior si limitasse a perdonarlo, impedendogli però di sparire e rifarsi una vita altrove. Ma, evidentemente, all'amor di papà è difficile comandare... Infine, non può mancare una considerazione sui disegni di Virgilio Muzzi, anch'essi di ottima fattura: il suo tratto, essenziale e per questo particolarmente adatto al western nudo e puro, va ad impreziosire la storia di un'aura ulteriormente classica.
  23. Ops, chiedo venia! Che gaffe! In ogni caso straconfermo e rimarco con forza il mio giudizio estremamente positivo su Brindisi
  24. Da quel che si può capire questa avventura andrà ad intersecarsi con la morte del padre di Tex e la successiva vendetta del Nostro, per cui contribuirà di sicuro a completare ed inquadrare al meglio quelle spiacevoli circostanze. Dal punto di vista narrativo, questo è già per quanto mi riguarda un grande punto a favore di questa storia di prossima uscita, ed un ulteriore punto "a priori" deriva dalla saggia scelta di affidarne i disegni a Bruno Brindisi, già autore del superlativo Maxi di tre anni fa, ponendola in tal modo in una sorta di continuity con esso...
  25. juanraza85

    [146/149] Terra Promessa

    Ottima storia griffata GLB, il quale, pur basandosi su un canovaccio tra i più classici dell'epopea western come il viaggio di una carovana di emigranti attraverso le sconfinate terre dell'Ovest, tramite l'inserimento di opportuni e non banali imprevisti (le incomprensioni tra le fila degli antagonisti e le tragiche conseguenze che ne scaturiscono) ha saputo conferire alla vicenda una buonissima scorrevolezza, regalando in tal modo al lettore una piacevole lettura, favorita anche dai disegni di Tucci, pur ancora lungi dal raggiungere la sua definitiva dimensione artistica ed i picchi di eccellenza con cui ci avrebbe deliziato negli anni a seguire. Davvero subdolo e spietato il meccanismo messo in piedi da Goldfield e soci, che ricevono infine il meritato castigo da Tex e pards, abili a sistemare le cose in modo da impedire alla cricca di criminali - e soprattutto ai loro alleati cheyennes - di arrecare troppo danni agli emigranti che si ritrovano a dover scortare, molti dei quali quaccheri restii al ricorso a qualsiasi forma di violenza. Simpatica la contrapposizione tra i due fratelli Glendon, il più moderato e pacato Marcus ed il fanaticissimo Elia (sarebbe forse stato più opportuno chiamarlo Elias), la cui petulanza tuttavia in questa sua prima apparizione strappa qualche risata.
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