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TWF - Tex Willer Forum

gilas2

Ranchero
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Everything posted by gilas2

  1. Come detto sopra, lo stesso materiale _sia_ propelle/alimenta l'astronava aliena e _sia_ si trova nelle viscere del Rainer, causando _in ogni caso_ le radiazioni e quindi le mutazioni. Le due cose sono assolutamente compatibili.
  2. EHM... vogliamo parlare di Pat McRyan o Gros-Jean?
  3. Borden ha spiegato più di una volta che pensa ad un sequel (di vicende o personaggi del passato) solo se c'è la possibilità di imbastirci una storia sopra, cioè: prima la storia, e POI la vicenda (il Monte Rainer) o i personaggi (alieni, ghundhar e quanto altro). Così come ha sempre detto che 'ripescare' un personaggio già visto 'tanto per', per lui non ha senso (ricordo ad esempio Big Cisco, ogni tanto citato da qualche forumista, a cui lui ha sempre risposto "E per fargli fare cosa?") Uranio o qualche altro materiale radioattivo, ovviamente. S'era capito dal primo albo (ma anche dalla prima storia quarant'anni fa).
  4. Ussignur una teoria più squinternata non si poteva trovare? "Anche un orologio rotto segna l'ora esatta almeno due volte al giorno" "Per formare una prova, gli indizi devono essere gravi, precisi e concordanti" In altre parole: attribuire il successo di Tex al 'divieto' della Chiesa Cattolica, in nome di un non meglio precisato 'gusto del proibito', è frutto solo di una COINCIDENZA (o meglio ancora, co-incidenza) temporale, ovvero: le due cose avvennero nello stesso periodo, ma da qui ad attribuire un collegamento ed un nesso di causa-effetto dell'una sull'altra... beh ce ne vuole di fantasia. Esempio: negli anni 60-70 andava fortissimo Gianni Morandi. Gianni Morandi, come tanti altri suoi coetanei, leggeva Tex. Il successo di Tex è dovuto al successo di Gianni Morandi. Da due affermazioni separate se ne ricava una terza 'apparentemente' logica ma senza alcun nesso causale reale. Negli anni 60-70, in pieno boom economico, la televisione nelle famiglie, la 500 e poi la 600 come prima auto di famiglia per tutti, la quasi piena occupazione, i Beatles e i Rolling Stones, Canzonissima, il 'bigottismo morale' della Chiesa Cattolica aveva cominciato pian piano a sgretolarsi tanto da diventare progressivamente del tutto indifferente per la società italiana, come si vide poi con i referendum sull'aborto e sul divorzio. I 'fumetti erotici' o i 'fumetti neri' furono solo un effetto visibile di questa progressiva 'laicizzazione' della società, non un 'motore' del cambiamento; negli anni 60 e 70 nei cinema degli oratori (!!) i film più richiesti non erano la Bibbia con Charlton Heston che apriva le acque del Mar Rosso o Ben Hur che si convertiva al cristianesimo, ma i film WESTERN con John Wayne, James Stewart, Henry Fonda, Richard Widmark, dove al massimo si poteva tradurre in un italiano meno 'brusco' quelle che erano le salaci espressioni dei cowboys (memorabile un John Wayne che mima con il braccio il gesto del 'ficca ficca' in un non ricordo più quale film con i tagliaboschi) ma non 'sradicare le storie': fino al revisionismo della fine degli anni '70, c'erano solo i cowboys di qua e gli indiani di là (al massimo lo sceriffo o i soldati giacche blu) e quelli erano i giochi dei ragazzini. La loro fantasia si traduceva poi negli albi di Tex, e quelli chiedevano ai propri genitori, senza 'divieti morali' che tenessero. Il 'bollino di garanzia morale' fu una pecetta che GLB (o più probabilmente Tea, che era quella che dirigeva davvero la baracca) mise per non farsi 'rompere le scatole' ma a parte alcune 'correzioni' nelle primissime strisce (il gonnellino di Tesah, il decolletè di Marie Gold, Tex Killer e Tex Willer, certe espressioni qua e là), con l'arrivo del 'Gigante' diventò fondamentalmente libero di scrivere come meglio gli aggradava (e guai a contraddirlo!). Del resto è altamente probabile che persino diversi prelati e porporati si gustassero la lettura degli albi di Tex, tanta era la sua popolarità a quell'epoca, bollini o non bollini. ps persino quei genitori che non ritenessero Tex 'morale' non è che potessero farci molto dato che poi i ragazzi tra di loro gli albi spesso e volentieri se li scambiavano... e l'età dei giornaletti 'porno' 'popolari' era ancora da venire una ventina d'anni dopo.
  5. No, nessuno dei miei compagni di scuola leggeva Tex. Un mio amico sì ma leggevamo e via, non è che ci mettessimo a commentare o a fare l'analisi critica che nemmeno Giacalone sui Promessi Sposi. Perchè il titolo dice una cosa (quando è iniziato il successo di Tex?) ma la domanda sottostante (e nemmeno tanto implicita) è "quando è cominciato il declino di Tex?", con una tesi a priori' preconfezionata ("da quando Sergio Bonelli scrisse "Caccia all'Uomo"", anche se nessuno all'epoca e per molti anni a seguire nemmeno sapeva che l'aveva scritta lui e non GLB) e nemmeno dimostrata anche perchè indimostrabile, perchè nessuno ha i dati di vendita nè di quell'epoca nè in seguito e nemmeno odierni. Anche perchè, per affermare (come è stato affermato) che non si sa quante migliaia di lettori avrebbero 'abbandonato' la lettura di Tex dopo Caccia all'Uomo (od altre storie di Sergio Bonelli di quel periodo), bisogna dimostrarlo numeri CERTI alla mano, e non per stime, ipotesi o congetture. Che Caccia all'Uomo abbia lasciato diversi lettori perplessi ci può stare. Che Caccia all'Uomo (o altre storie di Sergio Bonelli in quel periodo) abbia causato 'crolli' delle vendite è una vera e propria assurdità.
  6. In un mondo 'analogico' come quello degli anni '70, mi spiegate dove e come si confrontassero 'i lettori' per esprimere le loro perplessità?? E mi spiegate come si fa ad affermare che il calo 'fu colpa di Nolitta' a partire da Caccia all'Uomo se i dati di vendita non sono mai stati comunicati?
  7. Il vero colpo per la testata furono i cinque mesi consecutivi nella seconda metà del '77 con storie scritte da Nolitta, per la prima volta avemmo due episodi consecutivi, Il cowboy senza nome e, principalmente, I ribelli del Canada. Sono pronto a scommettere che la prima vera emorragia si sia verificata in quella occasione. .... Sono state, purtroppo, tutte le storie di Nolitta, e non solo "Caccia all'uomo", che hanno provocato la debacle. Fantastica questa convinzione che "siccome l'ha scritto un autore che critico" (o che non mi piace) (o di cui non mi sono piaciute delle storie), allora decine di migliaia di lettori alla fine degli anni 70 la pensavano allo stesso modo ed "avrebbero" abbandonato Tex. Convinzione che peraltro non è suffragata da mezzo dato (e la casa editrice non ha mai comunicato i dati di vendita per ogni singolo albo, nè oggi nè tantomeno negli anni 70) e che denota solo una solipsistica presunzione. SOPRATTUTTO PERCHè ALLA FINE DEGLI ANNI 70 I LETTORI NON AVEVANO LA MINIMA IDEA DI CHI SCRIVESSE LE STORIE E QUINDI NON POTEVANO IN ALCUN MODO DIRE "AH L'HA SCRITTO X QUINDI NON LO COMPRO". Come se poi la cosa avesse mai comportato, anche oggi, una benchè minima differenza. E' un nesso logico senza senso.
  8. Magari 'dimenticabile' ma dall'affermare che il 'declino' di Tex (in termini di vendite) parta da quella storia appare quantomeno discutibile se non presuntuoso. E mi ripeto ancora una volta: CHI scrive Tex, almeno fino alla fine degli anni '90, è un fattore di nessuna importanza in termini di vendite. Il calo delle vendite da allora in poi si può individuare nei due fattori 'fisiologici' di cui sopra, non nello sceneggiatore di turno.
  9. Anche qui, convinzioni infondate. I Bonelli sono andati avanti di gran carriera almeno fino ad una decina di anni dall'esordio di Dylan Dog, avvenuto nel 1986: dal punto di vista economico, questo è stato il 'periodo d'oro' (e quindi BEN DOPO gli anni 70 quando il western non aveva più lo stesso appeal dei 60, e BEN DOPO l'arrivo dei supereroi americani, e quindi BEN DOPO l'età della 'maturità' di coloro che avevano cominciato con Tex alla fine degli anni 40), con DYD che era una miniera d'oro e con Tex che teneva botta senza problemi, e tutte le altre testate che fiorivano una dopo l'altra. Ancora nel 1998, il 'clamoroso errore' della confusione tra Campidoglio e Casa Bianca finì in più di un servizio dedicato sui TG nazionali (viceversa, i recenti 70 e 75ennali sono passati sotto silenzio). E tutto questo nonostante certi 'sceneggiatori invisi' scrivessero Tex già da almeno quindici o vent'anni. Di nuovo, il tutto a riprova che 'chi' scrivesse Tex non è mai stato un fattore sulle vendite, al contrario invece di 'chi' Tex lo compra.
  10. La disquisizione su chi fosse lo sceneggiatore di Tex non aveva allora e non ha tuttora nessuna importanza agli occhi del lettore medio di Tex. Quelli 'a cui importa' chi scriva Tex sono una insignificante minoranza, quelli 'ah non l'ha scritto GLB allora abbandono Tex' ancora di meno. Pari alla fissazione (o convinzione) che le poche decine di frequentatori di questo forum siano in qualche modo rappresentativi del lettore medio di Tex, quello che va in edicola ogni mese (per la serie classica) o più volte al mese (per le altre uscite). Il fatto che non si vendano tanti Tex 'quanti quelli di una volta' è dovuto a due fattori: 1) l'abbandono del medium 'fumetto' da parte dei lettori in generale, così come di 'chi legge', perchè il cartaceo non si vende e non si compra più, e 2) il lento ma inesauribile esaurirsi dei lettori storici di Tex per motivi di età anagrafica, senza alcun ricambio generazionale. Certo non per colpa di CHI scrive Tex.
  11. Ancora con 'sta fissazione che le vendite siano cominciate a scendere per 'colpa' del Tex di Nolitta (quando in realtà il nome dello sceneggiatore non apparve in seconda di copertina prima della metà degli anni 90)....
  12. "e fatevela una risata ogni tanto, che magari domani vi vestono eleganti..." (cit.)
  13. La versione 'ufficiale' tradizionale americana è sempre stata, ed è tuttora 'bounty hunter' (ovvero coloro che lavorano per un 'bondsman' a caccia di fuggitivi che se la sono squagliata dopo che il 'bondsman' ha pagato per loro conto la famosa 'cauzione' (bail), quindi oggi vanno a caccia di 'debitori', in cambio di una 'taglia' (bounty): per chi segue ad esempio "The Rookie", il bizzarro personaggio di Randy è stato per un periodo, appunto, un 'bounty hunter'), mentre 'bounty killer' è l'eccezione, più che altro a scopi 'sensazionalistici'. In italiano sarebbe 'cacciatori di taglie' senza distinzione equivalente tra 'hunter' e 'killer'; chi poi abbia all'epoca introdotto l'espressione 'bounty killer' nella narrativa (romanzesca, cinematrografica, televisiva) nostrana non ho idea, ma non penso sia stata una idea brillante, dato che 'cacciatori di taglie' era già più che idonea allo scopo e omnicomprensiva.
  14. Nella versione statunitense de "Il buono il brutto il cattivo" (e quindi non si venga a dire che non è prodotto italiano, trattandosi del più noto film western italiano DEL MONDO ed uno dei più famosi film in assoluto di tutti i tempi insieme al Padrino, Shawshank Redemption e Guerre Stellari) tutto quello che nella versione italiana è stato definito 'cacciatori di taglie', nella versione americana è stato sempre 'bounty hunters' (a partire dalla scena in cui Tuco ne fa fuori tre dalla vasca da bagno). Volevate un esempio, più famoso di così... https://en.wikipedia.org/wiki/The_Good,_the_Bad_and_the_Ugly
  15. Parlo solo dei disegni in anteprima Se non avessi letto il post di apertura avrei quasi detto che era lo stesso disegnatore, a metà tra Ticci e Mastantuono
  16. Nel gergo americano è Bounty Hunter https://en.wikipedia.org/wiki/Bounty_hunter Bounty killer non 'esiste', se non in alcuni casi rari e per dare 'enfasi' al titolo (insomma, un clickbait ante litteram) Qualsiasi serie televisiva americana che parli di cacciatori di taglie, in originale è Bounty Hunter e non Bounty Killer Per esempio la celebre "Renegade" con Llorenzo Lamas https://en.wikipedia.org/wiki/Renegade_(TV_series) dove Bobby come professione fa il 'bounty hunter'.
  17. Nel gergo americano la dicitura corrente è "bounty hunter" (non "bounty killer"), e che si traduce proprio, letteralmente, in "Cacciatori di taglie". L'oggetto della 'caccia' (hunt) è il premio/taglia (bounty, o negli avvisi anche 'reward'), per chi riporti o consegni all'autorità il fuggitivo (wanted), preferibilmente vivo ma in casi estremi anche morto (dead or alive).
  18. Gli SMS sono morti da vent'anni e anche le mail non se la passano molto bene...
  19. Appena finito di leggere il primo albo, sento echi sia dei Lupi Rossi che di Colorado Belle... due delle storie boselliane di maggior livello (e questo è riconosciuto da tutti) e non a caso disegnate entrambe proprio da Font. Il bello è che questo ultimo non pare proprio risentire più di tanto del passare del tempo, disegni che magari non sono sempre 'tecnicamente impeccabili' ma sempre di grandissima atmosfera. Come era anche del resto nell'altrettanto acclamato "Nei territori del Nord Ovest". Se il secondo albo sarà all'altezza di questo primo, avremo tra le mani una storia che rimarrà nella Storia della saga 75ennale.
  20. Pensa alla famosa frase in Amici Miei degli schiaffi alla stazione.
  21. Dipende cosa guardi. Ad esempio tutte le serie poliziesche televisive sono basata su coppie di poliziotti che, non a caso, sono comunemente chiamati 'partners'.
  22. Non mi serve, mi arrampico come SpiderPork, il soffitto tu mi sporc
  23. E si ricade in un'altra credenza dura a morire, ovvero che siccome 'non si accorge' della differenza di stile il lettore medio di Tex è un 'sempliciotto' (per non dire 'è un cretino'). La ragione del passaggio di testimone da Nolitta a Nizzi, come ormai sviscerato innumerevoli volte su questo forum, non era nel calo delle vendite (pensare e credere che si smettesse di comprare o leggere Tex solo perchè lo scriveva Tizio invece di Caio è pura presunzione) ma nella poca voglia di Nolitta di sobbarcarsi la gestione di Tex - in anni in cui vendeva ancora cifre stratosferiche - vita natural durante. Non solo proprio di scrivere le singole storie ma proprio di gestire tutto l'ambaradan, tanto che una volta 'mollata' la scrittura della serie ammiraglia si è messo a fare quasi esclusivamente il manager, e tutt'oggi la casa editrice porta infatti il suo nome.
  24. La sequenza dell'incubo di Eusebio come l'ha disegnata Civitelli vale l'intero albo. Altro che chiacchiere.
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