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Dix Leroy

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Dix Leroy

  1. Dix Leroy

    [Maxi Tex N. 21] Nueces Valley

    Ma insomma... Lo scrittore ti manda un suo libro autografato con dedica e tu ci fai una recensione! Appendilo sul muro e falla finita! (il corniciaio dovrà farla piuttosto spessa quella cornice!) Di sicuro non ne riceverai più.
  2. Ottima mossa WY. Da domani metterò nello zaino il libro de "Il romanzo della mia vita", non si sa mai chi si può incontrare per caso...
  3. Dix Leroy

    Tex e il razzismo

    Ho visto cento volte Tex sbatacchiare gente di etnia varia che se lo meritava, nominandoli "muso di carbone", "limoncino", "scimmione", "giuggiola", "pellegrino", "faccia di rame" e similari, con l'intento di stemperare le scene violente e farci fare una sana risata. Ma molto più di cento volte ho visto Tex aiutare chi se lo meritava chiamandolo "uomo", senza star lì a vedere se il colore della pelle fosse simile al suo. A me è entrato dentro. Chi si comporta male merita il mio disprezzo, soprattutto se lo fa per sfregio al normale quieto vivere (non alla mia cultura o al mio modo di vivere), mentre chiunque abbia bisogno di un aiuto merita almeno la mia attenzione.
  4. Okkei capo. Io invece non ho proprio nulla da insegnare, in questo e in moltissimi altri contesti, quindi se ritieni che abbiamo detto cose inesatte io faccio il passo indietro.
  5. WY, se provi a tenere da parte la tua professione che ti porta a puntualizzare gli "errori" di scrittura, vedrai che stiamo dicendo più o meno tutti la stessa cosa! "leggi" = "regole" = "strategie" (noi le elementari le abbiamo finite da un pezzo e leggendo Tex non è che abbiamo tutto questo gran vocabolario) Ma poi non si diceva "proliferazione"? Forse nel frattempo avranno cambiato.
  6. Si protrebbe anche levare la parola "speciale" da delle collane quasi tutte semestrali e ormai ben piantate (io ormai neanche mi ricordo di quando a inizio estate non usciva un "Texone"). La legge del commercio è chiara, e c'è anche quella che più copie si vende maggiori sono i ricavi e la possibilità di abbassare il prezzo. Fatto sta che ormai un mese si e un mese no ci sono due uscite di inediti, quindi c'è anche il fattore saturazione da tener conto. Benedico la decisione delle storie in massimo tre albi, altrimenti avrei fumetti ancora da leggere in ogni angolo della casa!
  7. Anche io sono favorevole a "uno all'anno". Io ho una idea per far lavorare Diso: Una tavola al giorno da pubblicare sul sito (come i Bonelli Kids), non per forza su Tex (visto che lui si esprime meglio con Mister No). Se uno vuole il libro che contiene tutta la sequenza annuale la potrà ordinare sul Bonelli shop. Lui lavora e noi stiamo tranquilli.
  8. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. La qualità della colorazione "Collezione Storica" e suoi derivati è standard, con colori ripetitivi e sfumature ridotte al minimo. Gli operatori che hanno realizzato il lavoro sono stati debitamente istruiti, probabilmente anche con un tempo massimo per completare una tavola. E la SBE per me sta riciclando quelle tavole all'infinito per rientrare dei costi! Mercury (secondo me) ha fatto un lavoro solo leggermente migliore, ma in quel caso c'erano anche scansioni da albi originali da dover restaurare e ripulire. Se avete dei cartonati anni '70/'80 Mondadori o Cepim vedrete cosa intendo io per un lavoro ben fatto anche se realizzato con metodi completamente diversi (non ne uscivano nemmeno uno all'anno!) Ma continuate a non tener conto della differenza tra sfornare trecento pagine a settimana (per un volume da 7 euro) contro degli spillati da 32 pagine (venduti a peso d'oro) e pubblicati senza periodicità e in tiratura limitata. Probabilmente con il tempo necessario e il giusto compenso GFB Comics colorerebbe i Tex come fossero quadri.
  9. Non ho la competenza per giudicare la pagina o le pagine che hai colorato. E non ne ho per capire se queste pagine colorate poi potrebbero essere stampate. Non so quante persone sono impiegate in GFB Comics e quante ne vengono utilizzate per i fumetti della Bonelli. Però sono convinto che se la collezione storica poteva essere colorata bene per poi uscire in edicola settimanalmente al prezzo che è uscita lo avrebbero fatto.
  10. Sarebbero state impossibili due cose: la pubblicazione settimanale e il costo di 6,90 €
  11. Dix Leroy

    Dopo Il 700

    Mi chiamo fuori. Se voglio un giallo mi compro un giallo. E una volta scoperto chi era il colpevole... chi si mette a rileggerlo? A me piace Tex perché lui vincerà e i cattivi no. E' il modo in cui vince che "avvince". Poi ogni tanto, per variare, come per esempio le storie misteriose, va bene anche un giallo.
  12. Dix Leroy

    [688/689] Il messaggero cinese

    un paio di linee cinetiche sopra al braccio dell'avversario non sarebbero guastate. E il cinese sembra guardare il suo pugno e non Tex. Sembra proprio una foto dove i due si sono "messi in posa" perché in un frame di una scena del genere qualcosa sarebbe venuto mosso. Ah… ora ci arrivo! Dentro ci sono i disegno di Cossu. Bravo è bravo, ma ha quel difetto: che sembrano tutti fermi.
  13. Davvero… davvero non capisco. Sul cartonato precedente non c'era scritto "continua nel prossimo numero"! E nella vostra vita da texiani davvero non vi è mai successo di avere un albo con la fine di una avventura ma non possedevate il precedente? Accetto il fatto di non leggere la storia finché non si colmerà il buco, ma non comprare proprio... Ho letto la prima storia di Mefisto praticamente quando c'era Yama a rompere le scatole a Tex, (ci sono riuscito quando ho finalmente trovato un numero 4!)
  14. Lasciate perdere, queste cose non hanno alcun senso. A parte le copertine, prese chissà dove, dentro ci troverete le storie che si trovano sugli originali. Se vi va bene si potrebbero trovare testi non censurati (se fotografati da copie che non lo erano). Recentemente ho anche visto in vendita tavole originali con particolari diversi dalla versione stampata. E' solo perché i disegni non erano buoni e quindi vennero corretti in redazione (quindi sistemati). E non aumenteranno di un solo euro il valore della vostra collezione.
  15. Vien quasi da proporre alla Bonelli tornare a omettere il nome dello sceneggiatore dalla seconda di copertina, oppure rivelarlo solo a fine avventura… per vedere chi ci azzecca!
  16. Allora per me serve tanta sfrontatezza, alta considerazione di sé, e Qlo. Di solito più sai e più sai di non sapere. Un patriarca (seppur del fumetto) non ha modelli a cui ispirarsi, traccia la strada e se ne frega dei commenti altrui. Bonelli era fatto così e ha fatto quello che ha fatto, ma prima anche lui aveva pubblicato romanzi che non vendettero niente. Un po' per rispetto, un po' per questo e un po' per quello è difficile seguire le sue orme senza peccare di presunzione. E una squadra obbligata a vincere entra in campo col piede sbagliato.
  17. La nazionale italiana con quella rosa e con tutti i problemi del calcio italiano non poteva fare di più. Al di là della delusione se c'è stato l'impegno non si poteva pretendere di più. Tutti vogliono vincere, scrivere capolavori, realizzare il disco perfetto. Quasi sempre qualcuno troverà qualcosa da obiettare. Anche in un semplice commento in un forum! Tranne in "The Producers" non ho mai sentito nessuno voler produrre di propria volontà un prodotto brutto.
  18. L'importante è aver fatto il possibile per riuscirci. Ma spesso succede che i lavori vanno fatti e basta (chi capirebbe che il prossimo mese Tex non uscirà perché la storia è uscita così così?). Quando una serie non ha più niente da dire chiude da sé, e Tex è per fortuna ben lontano da questa fase.
  19. Come scritto da Boselli in "TuttoWest" i personaggi di G.L. Bonelli sono tutti dei "fratelli". Agiscono più o meno nello stesso periodo, si comportano praticamente tutti alla stessa maniera (forse solo i tre fratelli Bill, agendo in trio hanno qualche caratteristica per diversificarli), ma in certe storie di Hondo, il Cavaliere Nero, Yuma Kid, El Kid, Rio Kid (e addirittura Judok) potrebbe benissimo esserci Tex e non non cambierebbe nulla. Eppure solo uno ha avuto successo, e il motivo forse è sfuggito anche al suo ideatore.
  20. Auguri per le feste, prima di tutto. Poi la premessa: Il Tex degli esordi era un vulcano (anche se non era l'unico personaggio di Bonelli con queste caratteristiche) e ha fatto storia. A me piace tantissimo, ma è solo una fase della sua vita editoriale che finisce molto in fretta. Il Tex che appare più o meno dal numero 100 in cui si esauriscono le ristampe delle strisce è completamente diverso non solo da quello degli esordi, ma anche da quello appena precedente. Con le storie lunghe inizia una parabola che finisce nei primi anni ottanta, quando l'anziano sceneggiatore e i poco più giovani illustratori iniziano a mostrare la corda. Nizzi salva la baracca e traghetta prima con stile e poi solo col mestiere alla gestione Boselli. Quasi settant'anni di onorata carriera con storie che quando sono pessime sono una spanna sopra a tanta produzione Bonelli e della concorrenza. Si critica per passione e per esprimere il proprio parere, ma tanto di cappello a tutti. Provate a guardare con attenzione un qualsiasi film di successo e ci troverete buchi di sceneggiatura, errori madornali di tutti i generi. Ma in questo caso c'è una folla di persone coinvolte nel progetto (e non uno sceneggiatore e un disegnatore). Avevo già fatto gli Auguri?
  21. Dix Leroy

    Galleria Di Fernando Fusco

    Non ne posso essere certo, ma sembra tanto una tavola realizzata appositamente, qualche fortunato riesce a farsele fare su commissione, alcune altre vengono stampate e distribuite negli stand Bonelli durante le manifestazioni. Poi in genere finiscono sui portfolio. Pensa che sollevazione popolare se degli affaracci del genere apparissero sul serio sul mensile (Tex non è mica il Signore degli Anelli!).
  22. Dix Leroy

    Galep 100

    Essendo uno dei pochi volumi che nel corso di questo 2017 sono stati dedicati specificatamente a Galep, più che a Tex, L'avventura Magazine 100 anni Galep DEVE apparire in ogni libreria di un vero appassionato. Il servizio arretrati della SBE credo lo spedisca come arretrato senza problemi. Aggiungo agli altri commenti letti che Kit Willer in origine doveva "nascere" sulla Collana del Tex per farsi conoscere, ma nelle intenzioni doveva avere una propria serie a fumetti, sulla falsariga dei vari "ragazzi del far west" che impazzavano nelle edicole. E oggi forse nessuno (tranne qualche archeologo del fumetto) si ricorderebbe più dei Willer...
  23. Dix Leroy

    Galep 100

    Puro Vangelo. La sig.ra Bertasi, Bonelli e Galleppini (che cominciarono alla fine degli anni quaranta un lungo e proficuo sodalizio artistico pur frequentandosi e incontrandosi relativamente poco) avevano molto a cuore il progetto "Occhio Cupo". Aurelio era ospite nella casa/redazione e praticamente nei primi tempi non poteva neppure uscirne. Alla luce del giorno sul tavolo da disegno nascevano le maestose tavole dell'avventuriero/corsaro, stampate poi in grandi e costosi albi bisettimanali. Finita la cena il tavolo da disegno diventava il teatro delle piccole strisce di Tex, realizzate quasi sempre senza le matite preliminari e con uno stile più frettoloso ma più libero, fino a notte inoltrata. E i piccoli lettori premiarono quelle storie, più in linea con i loro gusti semplici e le tasche perennemente vuote... La prima volta che lessi questa "leggenda" era su un libro su Tex realizzato da Verger "E il sogno continua", ma poi è stata raccontata in molteplici occasioni solo con poche aggiunte, quindi la ritengo molto più che fondata.
  24. Dix Leroy

    La famiglia Willer

    Sono passati troppi anni. Se nei primi albetti a striscia periodicamente "uno" si aggiungeva a essere amico/pard/parente di Tex (e parlo anche di Gros-Jean, Montales, Brandon o il mitico Pat), oramai il cast è completo e chiuso. Nessuno di loro può andarsene e nessuno può essere aggiunto. E la seconda cosa mi dispiace, sia chiaro.
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