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TWF - Tex Willer Forum

PapeSatan

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Messaggi pubblicato da PapeSatan

  1. <span style="color:red">6 ore fa</span>, Valter Favaro dice:

     

    In conclusione teniamoci per buono "l'imperdibile cofanetto".

    Grazie Valter, hai ben espresso un pensiero che naturalmente é anche il mio, al di là dell'ironia con cui ho voluto esternarlo.

    Anche se trovassi un rilegatore, non potrei far unire i fascicoli perché la prima e la quarta di copertina spezzano la continuità, a dimostrazione che i fascicoli non sono stati minimamente concepiti per essere rilegati, neanche in proprio.

  2. 2 ore fa, LedZepp dice:

    Forse farò storcere il naso al 90% del Forum, ma quando ho letto Fidel ho pensato a Castro e subito visto Tex nei panni del Che... In fondo nell'eroe del Messico Tex aiutò Montales a spodestare gli usurpatori e Montales intraprese la carriera politica, mentre Tex, seppur nelle istituzioni ha sempre sentito il bisogno di "esportare" giustizia altrove e dovunque ce ne fosse bisogno!

     

    Fidél Montales e Tex "Che" é un'analogia che ci sta. Tuttavia é solo sottintesa, perché @borden é un vecchio marpione: nessuna politicizzazione, nessun fianco prestato alla critica per una possibile connotazione ideologica, tutto é lasciato all'immaginazione del lettore. In questo sono totalmente d'accordo con la scelta di Boselli di non rivelare il nome di Montales, anche se stona alquanto una moglie che chiama l'adorato marito per cognome come ci chiamavamo noi da giovani nella nostra combriccola (in caserma, al liceo, stile "Amici miei": il Perozzi, il Sassaroli, il Mascetti...)

  3. Con l'uscita odierna (nr. 17) "in omaggio l'imperdibile cofanetto per raccogliere tutti i fascicoli della collezione".

    Non fatevi illusioni: il "cofanetto" non é nient'altro che un cartoncino sagomato da ripiegare a incastro per formare un artigianale contenitore traballante e dall'incastro molto approssimativo. Certo, é gratis, ma mi fa sorridere la pomposa definizione di "imperdibile cofanetto". Avrei preferito che i fascicoli fossero strutturati come le dispense delle enciclopedie che un tempo venivano vendute in edicola, per le quali al termine della serie veniva proposta la rilegatura con copertina rigida al prezzo già incluso nella copertina. Capisco di essere forse troppo esigente: un'operazione del genere andava progettata così fin dal principio, con redazionali strutturati a tema, con capitoli, numerazione pagine, indici, ecc. Troppo complicato per un calzolaio... ah no... per una casa editrice!

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  4. Non sono sicuro di aver inteso correttamente la domanda, ma vado ad elencare le strisce che, a memoria, reputo significative per la saga (in ordine sparso, non per importanza, ovviamente non cito più la prima striscia in assoluto già scontata):

    - Tex al palo della tortura salvato da Lilyth

    - Tex che giura di fronte a Marshall, Carson e Arkansas Joe entrando nel corpo dei rangers

    - Mary Gold che estrae dal corsetto la pistola e salva Tex (il massimo esempio di censura, a mio modesto avviso)

    - Mefisto che dalla finestra vede Tex fuggire dopo averlo quasi sorpreso nella sua camera

    - Tex che spiega al piccolo Kit come estrarre la pistola e sparare durante il movimento del braccio verso l'alto e non quando il braccio scende per puntare

     

     

  5. Personalmente compro tutti (e solo) gli inediti di qualunque collana di Tex perché seguo il personaggio e considero le varie collane come le diverse vetrine, ciascuna con le sue peculiarità, di uno stesso negozio che vende quel dato prodotto in diverse sue forme, tutte ugualmente pensate per offrire il meglio, almeno nelle intenzioni di autori e disegnatori, all'acquirente.

    Il punto per me é un altro: credo che non si stia sostenendo che sul Magazine dovesse finire una storia cosiddetta minore, o meno riuscita, o meno significativa, o di un autore meno affermato, ma semplicemente che la vicenda di Montales offriva così tanti spunti biografici, storici, psicologici, nonché ricchezza di fatti e situazioni, che avrebbe meritato uno sviluppo ben più ampio e una maggiore visibilità. Alla stregua del "passato di Carson" o del "passato di Tiger Jack"... come addirittura dedicato a Sam Willer (sic!)

     

  6. <span style="color:red">21 ore fa</span>, LedZepp dice:

     

    Per chi queste strisce le sta spulciando e leggendo (io le compro, le sfoglio al volo ma mi riprometto di leggerle tra qualche tempo dato che le prime storie di Tex le ho fresche di lettura), vale la pena proseguire?

    Mi associo a chi ha risposto prima di me: sí, ne vale la pena. Le (poche) variazioni apportate sono solo piccole correzioni ortografiche che in una anastatica non ci si aspetterebbe ma che non cambiano assolutamente lo spirito originario del racconto, puro, schietto, crudo, non censurato appunto... L'unica cosa che continuo a non capire é perché cambiare "Killer" in "Miller", che non ha proprio senso! Aggiungo al gusto della lettura non censurata il piacere "vintage" del formato e delle copertine. I raccoglitori sono per me brutti, cari e inutili: le tradizionali scatole da scarpe o una capiente scatola da imballaggio 40x30x30 nuova che trovi nei grandi magazzini del "fai da te" a soli 2 euro sono perfette.

  7. NON CI SONO SPOILER.

    Due storie accomunate dal travaglio psicologico e dal tormento emotivo dei protagonisti (eh sí, perché in nessuna delle due storie Tex, pur recitando parti determinanti per la trama, é il personaggio piú importante) ma diversissime nell'impostazione e nella resa al lettore (me sottoscritto, ovviamente).

    La prima, "Maverick Bunch", ha uno sviluppo classico e lineare, é una storia "limpida" in cui tutte le componenti ricoprono la funzione che ci si aspetta, senza stravolgimenti: non che questo significhi che la storia sia banale, tutt'altro! Infatti, é l'introspezione psicologica del protagonista il vero filo conduttore della vicenda, l'azione é solo il pretesto. L'annoso dilemma tra valori morali e valori materiali: bravi @Carlo Monni e Ruju, la storia mi ha coinvolto!

    La seconda storia, invece, é completamente diversa: l'inganno, il tradimento, il ribaltamento della scena sono continui. Tanti eventi, tanti personaggi, tanti scenari, nel tipico stile boselliano, fanno sí che la lettura sia intensa, appassionata, di spessore, ma lascia alla fine un grandissimo rammarico: troppe cose condensate in troppo poche pagine. Sarebbe stato perfetto dedicare alla vicenda e al personaggio un intero Speciale Tex Willer, come avvenuto in quello avente come protagonista Sam Willer. Anche qui la presenza del giovane Tex c'é, seppur incidentale (e avrebbe giustificato la proposizione dell'episodio in quella collana Speciale), ma tutto ruota intorno alla complessa vicenda personale di Montales (ma anche quella storica sullo sfondo) che avrebbe meritato uno sviluppo ben piú arioso. 

    Intrigante e d'effetto, non credo affatto casuale, il perfetto parallelismo della vignetta finale delle due storie.

  8. Il 16/4/2021 at 16:47, Bob Rock dice:

    Questa pratica molto comune in casa Bonelli dagli anni cinquanta agli anni ottanta,  è ben documentata in due volumi intitolati Western all’italiana 1 e 2 scritti da Francesco Bosco e Mauro Scremin di “Baci e Spari” dove  viene rivelata l’opera di ricalco in tanti albi di Tex e Zagor e altre collane Bonelli

    E' da più di un anno che sto disperatamente cercando il citato volume nr. 2 (il primo e il terzo appena uscito li ho). C'é qualche anima pia che possa (e voglia) mettere una buona parolina per me nella ristretta cerchia dei possessori che magari vogliono disfarsene, visto che nuovo non si trova essendo ormai esaurito? Dalle fonti pubbliche (editore, portali di aste e vendite online) nessuna chance, purtroppo... 

  9. Non essendo uno specialista tecnico del fumetto ma solo un comune e appassionato lettore, io valuto un disegnatore sul risultato estetico finale, che per me deve significare "chiara e immediata leggibilità". Quindi, in genere non mi soffermo sulla composizione analitica della tavola e sulla tecnica realizzativa (tratto, chiaroscuro, retinatura, ecc.) ma guardo l'effetto finale d'insieme (quindi gli aspetti analitici li assorbo inconsciamente e li valuto sul risultato "estetico", non tecnico).

    Il Tex di Galep o lo Zagor di Ferri, nei rispettivi tempi d'oro, rimangono per me insuperati in quanto hanno rappresentato il canone dei personaggi e dato una leggibilità immediata alle scene. Pur con stile molto diverso accosto a quei due mostri sacri anche Fusco, le cui tavole mi hanno sempre emozionato per quel suo tratto sí teso e nervoso, ma perfetto per rappresentare le atmosfere quasi "gotiche" di certi episodi.

    Per analogia, pur riconoscendo il valore storico-artistico di un dipinto futurista di Giacomo Balla o cubista di Pablo Picasso (ad averne, in casa!), preferisco l'estetica emozionale pura di un campo di girasoli di Van Gogh (neanche quello ho in casa... :pianti:).

  10. Quando si parla di gusti, ovviamente la soggettività non si discute. Per es. nel genere cinematografico del "thriller" il giovane italiano medio apprezzerà di più i moderni "Shutter Island" o "Il silenzio degli innocenti" rispetto ai classici "La donna che visse due volte" o "Psycho". E, si badi bene, parliamo di Scorsese e Demme (e potremmo continuare con Kubrick, Carpenter, De Palma, Soderbergh, ...). Nulla da dire su questi nomi, grandi se non grandissimi, ma PER ME il maestro del genere rimane Hitchcock. Come PER ME Galep, come stile, efficacia ed armonia del tratto, é una spanna sopra a quelli che lo hanno seguito. Ad alcuni Galep puó piacere meno di altri disegnatori (gusto rispettabilissimo) ma nella storia del fumetto (di Tex in particolare, ma non solo) ha fatto scuola in modo oggettivo. Se poi si analizza lo stile e l'opera di Galep con molta attenzione (cfr. perfetta analisi di @Diablero  e la citazione della sua carriera di pittore da parte di @Condor senza meta) allora forse poi anche il giovane italiano medio lo rivaluterà.

    • +1 1
  11. <span style="color:red">33 minuti fa</span>, borden dice:

    E chi  lo sa?

    Eh eh... lo sai, lo sai... :D solo che non vuoi giustamente scoprire le carte... Ci ho provato! Il 2023 per la casa editrice non é lontano: considerando i tempi di realizzazione delle tavole, non posso credere che la sceneggiatura almeno della Mano Rossa, se davvero prevista in uscita l'anno prossimo, non sia già pronta o comunque già imbastita. E inoltre sono convinto che, quando hai concepito il progetto di questa collana, la prima cosa che hai fatto prima ancora di cimentarti con storie inedite del giovane Tex é stato ricercare nelle storie di GLB  i buchi narrativi e i punti di aggancio con cui costruire l'ossatura del progetto. Sbaglio? Dovró pazientare, ma come puoi capire la curiosità é tanta.

  12. Gent. Mauro, innanzitutto buon anno!

    Nel thread relativo alla cronologia del giovane Tex Willer hai anticipato che "in TEX WILLER l'episodio della Mano Rossa è previsto per il 2023  e dopo arriverà Montales e tornerà Mefisto". Quindi va da sè che tutte le vicende di "Tex Willer" fino alla Mano Rossa narreranno fatti inediti ma la mia curiosità va invece all'aggancio con le storie già lette con protagonisti Mano Rossa, Montales e Mefisto: si tratterà di una rielaborazione fedele delle vicende lette nelle strisce e nei rispettivi Tex giganti, alla maniera de "Il totem misterioso" alias "Vivo o morto", oppure si inseriranno ampie sottotrame non presenti negli originali? Se sì, ci puoi anticipare a quali passaggi narrativi "aperti" o "sospesi" si agganceranno? Ho appena riletto i primissimi Tex giganti fino a "Satania" escluso e onestamente non sono riuscito a identificare i passaggi papabili.  

  13. @Carlo Monni o @borden Una curiosità lessicale: "Maverick Bunch", con le iniziali in maiuscolo come leggo, si deve intendere come il nome proprio di una banda derivato, secondo la figura retorica dell' "antonomasia", dalla locuzione comune "maverick bunch", traducibile come "gruppo ribelle"? Cioè siamo nel solco del "Mucchio Selvaggio" ("Wild Bunch"), locuzione comune divenuta nome proprio per antonomasia?

  14. @Diablero Siamo d'accordo sul fatto che il controllo ci debba SEMPRE essere. Semplicemente, avrei auspicato che un simile controllo lo si facesse direttamente alla fonte, cioé da parte della casa editrice, magari sfruttando il lavoro di confronto con l'originale per estenderlo al confronto con le edizioni censurate: ne avrebbero ricavato materiale interessante per i fascicoli allegati. Compito che, in modo lodevole, tu e altri state eseguendo con quella precisione e professionalità che mi sarei aspettato dall'editore. Peró intuisco che una tale figura di revisore ESPERTO presso l'editore non sia stato previsto e che ingaggiare un consulente esterno costasse un bel po'. Per cosa, poi? Per accontentare quei 5 o 6 pignoli che si lamentano del "Miller" o dei "tonti", quando ci sono dieci volte più acquirenti a cui questi particolari non dicono nulla? Ai tempi del buon Sergio, quei 5 o 6 sarebbero stati importanti e dunque ascoltati al pari degli altri 50 o 60. Per rimediare c'é ancora tempo, vediamo se ci faranno il regalo di Natale anche in ritardo...

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