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ciro

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  1. Storia simpatica , che scorre veloce senza mai annoiare , buono il soggetto e buona la sceneggiatura. I personaggi sono caratterizzati in modo tradizionale , tutti personaggi canonici ( lo sceriffo, il maniscalco, l'albergatore,... la ballerina,...); Zamberletti promosso! Capitolo disegni F. Volante svolge il compito in modo sufficiente. Non è facile entrare subito in sintonia con il mondo di Tex. Il suo Carson è convincente , molto meno Tex , tuttavia penso che con nuove storie riuscirà solo a migliorare.
  2. Concordoooo !!! Qualche anno fa al Comicon, in presenza di Ticci e Boselli, lo chiesi esplicitamente. Sarebbe un ritiro in pensione con il Botto. 50 tavole acquerellate dallo stesso Ticci . Speriamo
  3. Ad onor del vero questa era valida qualche tempo fa ! In Francia , Germania e Spagna negli ultimi anni la frammentazione politica di italiana origine ha preso il sopravvento. Resistono le Monarchie nordiche ed il regno unito. Belgio e Paesi Bassi nemmeno se la passano bene
  4. Ebbene si ! a confutare le teorie o meglio i "teoremi" di alcuni lettori
  5. Il "Texone" nasce per pubblicare autori che si cimentano con Tex per la prima volta, esterni al "gruppo di lavoro" della serie. Ovviamente in quaranta pubblicazioni questa regola è stata infranta molte volte , ritenendo più importante , considerate anche le buone vendite, garantire la pubblicazione annuale. Qualche volta anche la peridicità annuale è stata superata con ben due pubblicazioni in un anno. Tuttavia, con Palumbo, viene rispettata la regola iniziale. Le tavole in anteprima non sembrano male, attendo con ansia e senza pregiudizi la sua uscita. Sono anche molto fiducioso del lavoro fatto da Rauch ai testi.
  6. Penso sia un ritardo generalizzato di tutti gli albi della SBE da addebitare o alla ditta di stampa o a a quella della distribuzione. Può CAPITARE !
  7. Sin da ragazzo, pur apprezzando queste prime storie di Bonelli/Galep mi ha sempre colpito, avendole lette dopo oltre trent'anni dalla loro prima pubblicazione, la estrema sintesi dei testi e l'approssimazione grafica. E ho sempre sperato in una "rivisitazione" nella sceneggiatura e nei disegni. Rileggere la storia della "mano rossa" che diede il titolo al primo gigante , e che si sviluppava in 50 pagine circa , ampliata e risceneggiata e con i bellissimi disegni di Ghion mi ha molto gratificato. Anche io sono andato a rivedermi la vecchia storia di GLB ed ho notato le variazioni apportate da Boselli , tuttavia le ho apprezzate ! Molti hanno criticato il cambio del barbiere, da cinese a messicano; io non ricordavo questo dettaglio e leggendo la nuova storia non mi ha dato alcun fastidio, pienamente congruente con lo svolgimento della storia e rispettosa del periodo storico , aspetto a cui Boselli ha prestato attenzione sin dal primo numero. Tutti ricorderanno l'acconciatura dei capelli e del vestiario del padre di Tesah, consone alle attuali conoscenze dei popoli "rossi". Mi aspetto un analogo trattamento per Freccia Rossa , erroneamente rappresentato da Galep come un capo degli indiani delle pianure, quando sarà presente nelle prossime storie. Anche il contesto ha la sua importanza. Si sta procedendo a raccontare le prime avventure di Tex , integrandole con altre inedite ad inserire nuovi personaggi tenendo conto delle più approfondite conoscenze degli eventi storici, dei contesti degli usi e costumi di quegli anni e cercando di rispettare anche una cronologia storica. Tex, personaggio leggendario che si confronta con l'intera storia del West. Iniziativa che fino ad oggi apprezzo e spero di apprezzare ancora.
  8. Storia di Ruju che mi ha convinto e coinvolto . Buon soggetto ottimamente sceneggiato. La Storia è appunto imperniata sulla "pattuglia scomparsa" di Mounties . Coinvolgente il dramma di La garde , analizzato a tutto tondo da Ruju. Ruju riesce a far convivere l'avventura classica con l'introduzione di aspetti nuovi , come l'introspezione dei personaggi che rende non banale la storia. L'epilogo mi ha soddisfatto. ( in particolare l'ultima pagina). Capitolo disegni: Ortiz è un maestro nella rappresentazione del "contorno" , tuttavia le anatomie umane ed i primi piani diventano sempre più "espressioniste". Alla fine ne scaturisce un lavoro grafico, che io ho apprezzato . Lo si faccia lavorare di meno e gli si dia più tempo per migliorare ovvero curare con più attenzione le anatomie, anche se penso che in parte sia anche voluto dall'autore non so se volontariAMENTE O MENO. STORIA 7 SCENEGGIATURA 8 DISEGNI 7,5
  9. Tex serie gigante in originale dal 200 circa con qualche integrazione TRE stelle dal n. 1 al 199 misto (Tex gigante 2° edizione, TuttoTex (gran parte), Tex trestelle) Texoni tutti originali , Almanacchi e magazine tutti originali , Maxi e "CARTONATI" tutti originali Tex Willer + speciali originali Attualmente leggo e compro solo gli inediti delle varie uscite .
  10. Sensazione che ho avuto anche io. Valdambrini cerca di rifarsi allo stile di Galep nel caratterizzare i volti , ma anche nel disegnare gli abiti ed i drappeggi. Condivido Pard
  11. Anche Giusfredi e Rauch hanno fatto bene ! Altri sceneggiatori non ce ne sono stati e non penso che ce ne saranno, almeno a breve termine. Considerato che di Tex Willer si pubblicano 12 albi da 64 pagine e 2 special da 128 pagine all'anno; 3/4 sceneggiatori sono anche troppi.
  12. Storia di intermezzo, dal soggetto semplice ma ben sceneggiato con continui colpi di scena, non prolissa. Disegni ottimi, forse troppo puliti, ma sempre dinamici. Ottimo anche la caratterizzazione dei vari personaggi. Dall'abbigliamento di Tex e da come si sviluppa la trama, penso che Ruju l'abbia sceneggiata all'inizio della serie e solo la lentezza del disegnatore o la priorità data ad altre storie ne ha tardato la pubblicazione. Condivido la strategia di intervallare storie intricate e di ampio respiro , appannaggio di Boselli, con storie più semplici e veloci curate da altri sceneggiatori.
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