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Kit Hodgkins

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Tutto il contenuto pubblicato da Kit Hodgkins

  1. ANATEMA! Onta di disonore per non conoscere Kiki Manito, creato da Sclavi in una delle più belle storie in cui è apparso Hellingen (altro anatema per chi non è d'accordo con tale affermazione). P.S. Ovviamente, si scherza
  2. Kit Hodgkins

    [Maxi Tex N. 33] Laramie County

    A me il Maxi è piaciuto. Una storia che si è lasciata leggere con molto piacere, dall'inizio alla fine. Quanto ai disegni, ho apprezzato Diso che, alla veneranda età di novant'anni, ha realizzato delle tavole di tutto rispetto.
  3. A mio avviso, nessuno ha offeso nessuno. Semplicemente, per alcuni (rientro tra questi), il ritorno di Higgins non cozza e non viola quanto narrato ne Il Giuramento, per altri, no. Personalmente, rispetto l'opinione dei secondi, pur non condividendola. Parimenti, non credo affatto che i primi siano lettori meno attenti o più superficiali, che leggono Tex come si leggerebbe una rivista di gossip. Né i primi sono più stupidi dei secondi o viceversa.
  4. Condivido tutto. Trovo assurdo richiedere ad un fumetto una coerenza tanto puntigliosa al punto da ritenere "blasfemo" il ritorno di un personaggio come Higgins. E sono uno che con i numeri e la logica ci lavora quotidianamente, ragion per cui ritengo che un fumetto meriti una lettura più rilassata e spensierata (che non è affatto sinonimo di accettazione di illogicità o di lettura superficiale).
  5. Domanda a cui non riesco a dare una risposta precisa. A parte gli inediti, che leggo man mano (per Tex e Zagor, in realtà, leggo solo a storia conclusa), attualmente ho ripreso la lettura al numero uno, e questo insieme alla lettura cronologica di Martin Mystere (in corso), Nathan Never (in corso), Nick Raider e Legs Weaver (conclusi entrambi). Con la lettura di Martin e Nathan procedo ad annate e, per fare la stessa cosa con Tex, ne leggo dodici quindici a tornata (ora sono arrivato al numero 40). Non riesco a dire con precisione quanti ne leggo al mese, ma sicuramente, una buona dose ce l' abbiamo.
  6. Sicuramente, l'inedito di Bonelli e Tarquinio. Poi, delle copertine che omaggiano Tex, i fumetti di casa Bonelli che acquisto regolarmente: Tex (ovviamente), Zagor, Martin Mystere e Nathan Never.
  7. Secondo me, non nell'immediato. Nel mio caso, ad esempio, mi recherò nel Borry Books alla stazione Termini di Roma, dove passo quotidianamente per lavoro, e posso dire con certezza che sarà molto difficile il "tutto esaurito" in breve tempo. Anche perché, trovandosi in un posto affollato come Termini, arrivano tante copie di tutti i prodotti.
  8. Io lo prenderò fisicamente in libreria, come sto facendo ultimamente con le uscite "non da edicola" che prendo (nello specifico, i cartonati della Cosmo e di Nona Arte che ristampano Prince Valiant, Dick Tracy, Phantom, Cisco Kid ed altri).
  9. Kit Hodgkins

    [753/754] Wolfman è vivo!

    Anche a me, a primo acchito, il ritorno di Wolfman non convinceva molto, anche se, andando avanti con la lettura, la storia l'ho trovata piacevole, soprattutto per l'intrigo relativo al secondo assassino che si spaccia per Wolfman.
  10. Io ho perso il conto delle volte in cui mi sono reso conto di conoscere termini poco usati ma eleganti, o addirittura delle nozioni, per averle letti nei fumetti (da Mandrake a Tex, da Phantom a Rip Kirby, Ken Parker, Zagor, Dylan Dog, Diabolik e tano altro ancora).
  11. Ma credo che chiunque appartenga alla linea per cui le storie debbano essere belle e piacevoli. Solo che non credo, personalmente, che ciò dipenda dal numero di uscite. Il fatto che le storie siano belle o brutte dipende esclusivamente da chi le scrive. Vorrei ricordare che, quando scriveva i capolavori che conosciamo, Bonelli padre sfornava una valanga di altri fumetti, da Za La mort ai 3 Bill, fino a Yuma Kid e El Kid, e tanto altro ancora.
  12. Dal mio punto di vista, più uscite ci sono, più sono contento, poiché, in un periodo in cui il fumetto arranca (a voler essere ottimisti), è un buon segnale. Io non credo che la qualità ne sia inficiata, anche perché, per fortuna, su ogni testata Bonelli lavorano parecchi autori. Ecco, se proprio dovessi dirne una, sono di quelli che preferiscono le storie ad ampio respiro; in tal senso, sebbene li compri entrambi puntualmente, dei due Color semestrali tendo a preferire quello a storia singola. Lo stesso dicasi per i Maxi (che pure acquisto entrambi).
  13. Ma ci mancherebbe, pard. Non critico affatto il tuo pensiero in merito all'albo in questione, nonostante sia divergente dal mio. Alla fine, ognuno giudica ciò che legge in base al proprio metro di giudizio ed alle proprie sensazioni. Semplicemente, facevo notare che non è vero, come sostengono alcuni, che chi ha espresso pareri positivi sia per forza un fan boy. Per il resto, viva le divergenze di opinioni, ancor meglio se espresse dinanzi bistecche e patatine.
  14. Guarda, io stesso ho letto tutta la saga di Tex, e rientro tra quelli a cui il ritorno di Higgins non ha creato alcun problema. Semplicemente, ho preso la storia per quello che è, ovvero, per l'appunto, una storia a fumetti. Ed il fatto che io o altri lettori (molti dei quali, fidati, hanno letto tutta la saga) non ci stiamo a fare troppe domande su una presunta incongruenza non vuol dire certo che siamo fan boy. Io per primo, pur avendo apprezzato la storia in questione, non la considero un capolavoro, ma solo una buona storia che si è fatta leggere con piacere; arrivato a questo punto, sono già orientato verso l'albo del mese prossimo.
  15. A dirla tutta, a me pare più il contrario. E cioè che chiunque non si sia fatto troppi problemi nel rivedere Higgins vivo venga tacciato poco esperto di Tex, o comunque come uno che non ha mai letto Il Giuramento.
  16. Eppure ti garantisco che ne conosco più di uno che, su Facebook, ha scritto che la storia gli è piaciuta, pur essendo non solo lettore di Tex di vecchia data, ma pure parecchio esperto (come tanti qui, del resto) sull'intero mondo texiano. Da dove deriva la convinzione secondo cui la propria idea rispecchi il pensiero del lettore texiano puro?
  17. Personalmente, li reputo entrambi due validissimi autori. GLB, per ovvie ragioni, dal momento che ha creato quella che, a tutti gli effetti, è una leggenda, regalandoci pagine e pagine di capolavori emozionanti. Boselli ha dato prova a più riprese di essere uno sceneggiatore d'eccezione; prima con Zagor, testata nella quale, insieme a Burattini, ci ha fatto dono di storie memorabili (che, tra l'altro, contribuirono a salvare la testata), e poi con Tex, scrivendo, sin da subito, storie eccellenti (una su tutte: Il passato di Carson). Poi è ovvio che, in una produzione che copre ormai un trentennio, ci siano alti e bassi; lo stesso GLB, a suo tempo, non scrisse tutti capolavori. Quanto alla questione del confronto tra i due autori, a mio avviso, va comunque considerato l'aspetto cronologico, appartenendo, GLB e il Bos, di fatto, a due epoche storiche differenti. Va comunque detto, parer mio, che la qualità continua ad essere alta.
  18. Esatto. E, quanto alle "circostanze eccezionali", mi è venuto or ora in mente che pure Lee Falk fece incontrare i suoi Mandrake e Phantom, in occasione del matrimonio del secondo. E, a dirla tutta, lo stesso fece la EsseGesse quando fece incontrare Blek Macigno ed il Comandante Mark (incontro che il Bos replicò quando narrò del matrimonio di Mark e Betty).
  19. Nel terzo albo gigante, "Un nuovo futuro", scritto da Antonio Serra. Ecco qui la vignetta in questione.
  20. E, per completezza, Legs Weaver, da bambina, leggeva i fumetti di Tex (raccontato in più episodi della serie a lei dedicata).
  21. Mi accorgo solo ora fosse riferito a me "il personaggio che tu hai adottato" 🙂
  22. Lì compaio pure io (il mio avatar)
  23. Se i team up sono ben gestiti e non troppo frequenti (vedi, ad esempio, gli incontri tra Nathan Never e Martin Mystere), ben vengano. D'altronde, l'universo bonelliano già esiste: la base di Altrove, per citarne una, coinvolge, in epoche differenti, Zagor, Martin Mystere e Nathan Never. Della guerra tra Atlantide e Mu si parla nei tre fumetti sopra citati (e sempre con coerenza). Mister No compare in diverse storie di Martin Mystere e, nel futuro di Nathan Never, si vede un suo pronipote. Dylan Dog e Martin Mystere si sono incontrati più di una volta. In un albo gigante di Nathan Never vengono citati, parlando di epoche passate, Zagor e Tex (si vedono Tex ed il vecchio cammello passeggiare nella main street di una non meglio specificata cittadina del west). E tutto quanto sopra è ben dilatato in più di un ventennio di storie, senza che ci siano frequenti "incursioni" di personaggi in testate differenti.
  24. Non concordo con il giudizio su "La cavalcata del destino", nel senso che, seppur non reputandola un capolavoro, la trovo una storia ben congegnata che si fa leggere con piacere (se proprio devo muovergli una critica, mi viene in mente la scena in cui Parker si dilunga in troppe spiegazioni); ma de gustibus etc, etc, e quindi vivaddio che esistono anche i pareri diametralmente opposti. Invece, non posso che concordare sul fatto che eventuali contraddizioni, non sense et similia, dinanzi ad una storia magistrale (e Il Giuramento lo è), perdono ogni significato. D'altronde, la sospensione dell'incredulità è uno degli ingredienti principali per leggere fumetti.
  25. Posto che non mi riferivo affatto a te, la mia era un'iperbole voluta. Poi, se permetti, non mi sono mai sognato di definire p#######e (per citarti) i tuoi commenti. Siamo su un forum, non in un saloon in cui ci si prende a scazzottate.
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