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Carlo Monni

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  1. La risposta è ovvia: il curatore, ovvero Mauro Boselli.
  2. Giusto per rispondere alle osservazioni su un possibile ritorno di Perry Drayton: non abbiamo realmente visto Proteus investito dal treno ma solo sentito il suo urlo fuori campo. A me vengono in mente almeno due possibilità di salvezza per quanto improbabili possano essere: 1) all'ultimo momento Proteus è riuscito a saltare sulla parte anteriore sporgente della locomotiva e quando il treno ha finalmente frenato è saltato giù e si è dileguato prima che Tex riuscisse a mettergli il sale sula coda. 2) Con un ultimo sforzo è riuscito a saltare dall'altra parte ed è scappato approfittando della barriera che il treno ha posto tra lui e Tex. Ovviamente questo presume che Tex sappia che è vivo ma perché dovrebbe esserci rivelato prima del suo prossimo ritorno? Non vi convince? Non so che farci.
  3. Carlo Monni

    [Color Tex N. 13] Piombo e oro

    Solo queste: io aggiungerei anche la prima: "E venne il giorno" di Boselli & Brindisi, decisamente ottima a mio parere. Buone anche "I banfiti delle nebbie" e "La strada per Serenity". Di mediocre ho trovato solo quella di Faraci & Milano a dire il vero. Le storie brevi, poi, sono quasi tutte molto carine. In questo caso abbiamo una trama semplice e lineare ma sceneggiata con sicuro mestiere. Se fosse un motivo per non comprare questa serie, allora GLB è stato fortunato che certi lettori non ci fossero ancora negli anni 50 o Tex non sarebbe durato sino ad oggi.
  4. Carlo Monni

    [695] L'ultima vendetta

    No, non bianco ma di certo non nero.
  5. La cosa divetente è che Sergio Bonelli diceva di detestare i team up, i crossover e simili... tranne quando era lui a farli si direbbe.
  6. Ma lì c'era soprattutto un intreccio giallo ed il tema dell'evasione. Togli quello e le cose possono cambiare.
  7. Sul serio ? Credevo avesse fatto solo quelli di "Linciaggio" e "Un mondo perduto". Non si finisce mai di imparare.
  8. Carlo Monni

    [403/404] Bande Rivali

    Medda aveva scritto due storie di ottimo livello, peccato che non abbia continuato anche, se non soprattutto, a causa di certe critiche ottuse e retrograde.
  9. Carlo Monni

    Domande a Alessandro Poli

    Ed io, intanto aggiungo che Ymalpas ha dimenticato la storia di 32 pagine scritta da Cavaletto e pubblicata sull'ultimo Tex Color di novembre.
  10. Non è aaassolutamete vero.e lo dico con cognizione di causa avendo segiuito la vicenda praticamente in diretta. Nizzi ha seguito il soggetto di Civitelli passo per passo. intervenne solo con un dialogo nella sequenza notturna al villaggio navajo in cui Tex e Alison parlano. Nell'intenzione di Civitelli si doveva intuire una velata attrazione tra i due , accenno del tutto scomparso nella versione di Nizzi. La redazione è intervenuta sì, ma per modificare quel dialogo d nelle edizioni successive come quella di Repubblica sostituendolo con uno scambio di battute meno stupido e più soddisfacente anche per lo stesso Civitelli. Altro, intervento, sempre di Nizzi e sempre in fase di sceneggiatura si ha nell'ultima pagina della storia dove nel soggetto i pensieri di Tex avrebbero dovuto mostrare una sorta di rimpianto non espresso perché le cose tra lui e Alison non erano potute andare in un certo modo. Di ciò nella sceneggiatura non c'è traccia. Si può dire che Nizzi ha agito prevenendo le possibili obiezioni di Sergio Bonelli. Ci si potrebbe chiedere se non sia stato più realista del Re ma non lo sapremo mai.
  11. Per la precisione, Nizzi ha trato la trama da una sua vecchia storia di Larry Yuma e l'ha passata a Canzio che l'ha sceneggiata a parte un contributo di Nizzi nelle primissime pagine. In quel periodo , per sua stessa ammissione, non riusciva nemmeno a toccare la macchina da scrivere in preda ad una vera e propria sindrome da pagina bianca. in pratica riuscì a scrivere le prime pagine solo copiando se stesso di qualche anno prima. P.S. Con tutto il rispetto, chi dice che in Tex le donne funzionano solo come dark ladies prende una solenne cantonata ed è smentito da fior di storie tra cui "Il passato di Carson" o la splendida "Sulla pista di Fort Apache" tanto per citarne solo due tra le tante.
  12. Carlo Monni

    [691/692] Cuore Apache

    Per essere precisi,i la dizione corretta è B.I.A. ovvero Bureau of Indian Affairs, che dalla sua istituzioni nel 1824 sino al 1849 era parte del Dipartimento (ovveroMinistero) della Guerra e dal 1849 è stato trasferito al Dipartimento degli Interni.
  13. Carlo Monni

    [658/660] Winnipeg

    Ecco una cosa che trovo davvero incredibile da comprendere. Per e è una storia eccellente.
  14. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Se parliamo dei disegni, a mio parere quelli dell'ultimo Ortiz erano peggiori , se parliamo dei testi, ci sono certi obbrobri di Nizzi su cui è meglio calare un velo pietoso. Come storia è decisamente molto carina con dei disegni ancora accettabili seppur a malapena sufficienti, quindi non è il peggior Maxi di sempre.
  15. Carlo Monni

    Le storie del Tex giovane

    Per "Patagonia" ci si riferisce al flashback in cui Tex ha conosciuto Mendoza ed in cui si vede anche Kit Carson con baffi e pizzo neri, cosa che colloca il flashback stesso all'epoca in cui Kit era bambinio. In ogni caso, l'età corretta del Kit Willer attuale è 18/20 anni.
  16. Carlo Monni

    [05] [Almanacco 1998] Glorieta Pass

    Il vero problema è che non ricordano nemmeno Gattia, il miglior Gattia intendo. Personalmente trovai i disegni insoddisfacenti.
  17. Carlo Monni

    [691/692] Cuore Apache

    Per la cronaca, la mia copia è perfetta.
  18. Carlo Monni

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Quello era Roi, non Freghieri che, purtroppo non ha mai disegnato Tex.
  19. Carlo Monni

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Come sempre saltano fuori gli integralisti con i loro rigidi canoni su come deve essere un disegno e su quali disegnatori sono o non sono adatti a Tex . Qui poi si arriva addirittura ad auspicare la chiusura della serie perché non più in linea con i propri canoni estetici. Io mi limito solo ad osservare due cose molto banali: 1) ognuno ha i suoi gusti ed un disegnatore che non piace ad uno può entusiasmare un altro, bisogna farsene una ragione. Nel 1967 c'era perfino chi criticava l'allora esordiente Ticci. 2) Anche ammesso (e tutt'altro che concesso) che Majo non sia adatto a Tex, una delle logiche del Texone è offrire un'interpretazione personale di Tex da parte del disegnatore di turno, quindi, dov'è il problema?
  20. Non è importante, che Tex sia il punto di parrtenza ma che sia l'elemento risolutore, che la vicenda trovi la sua corretta conclusione grazie a lui ed i suoi pards. P.S. Scusate se non partecipo al gioco: avrei due o tre soggetti e li sto limando per proporli, diciamo così, professionalmente al curatore, per cui nel probabile caso che vengano bocciati preferirsco tenerli per me fino a dopo il verdetto per scaramanzia.
  21. Sono agenti della sicurezza della Ferrovia per essere precisi e sono identici ai Fratelli Earp.
  22. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    IMa infatti io mi guardoo bene dal contestare chiunque dica che Diso non gli piace. Del resto io stesso lo colloco nella parte bassa della mia personale classifica di gradimento dei disegnatori di Tex. Ma quando mi si dice che non assomiglia a Tex io chiedo: a quale Tex dovrebbe assomigliare? A quello di Galep? A quello di Ticci ? A quello di Nicolò? A quello di Fusco? A quello di Villa? Che sono tutti diversi l'uno dall'altro?
  23. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Parere personalissimo: non trovo nulla che non vada nella prima vignetta che hai postato. Non somiglia a Tex? Ma a quale Tex mi chiedo? Ai vecchi tempi Nicolò, Letteri, Ticci e Fusco facevano ciascuno dei Tex che non si assomigliavano l'un con l'altro e ci stava benissimo. La differenza di fisionomia quindi non mi disturba affatto. La seconda vignetta è venuta malissimo e su questa concordo in pieno., Peraltro, se tu pensi che la SBE licenzierà Diso qualunque cosa tu od io possiamo dire, sei un illuso, non è così che si comportano in casa editrice. Ti consiglio di sopportare con rassegnazione sino all'inevitabile giorno in cui Diso smetterà di disegnare. Da parte mia, io compro qualunque inedito che riguardi Tex e continuerò a farlo a prescindere da chi lo disegna. E quando una storia è bella ed avvincente come questa, io a disegni ci passo sopra.
  24. Carlo Monni

    Tex E La Comicità

    Quello presente in Tex è umorismo condito con l'ironia e magari un pizzico di sarcasmo ogni tanto. Non è comicità. L'umorismo non è mai stato assente nelle storie di Tex perfino nelle più drammatiche, la comicità, un certo tipo di comicità almeno, è più rara. I migliori esempio che mi vengono in mente sono quelli con Pat Mac Ryan o Gros Jean dove la gag del forzuto pasticcione non mancava quasi mai.
  25. Carlo Monni

    [690] Le schiave del Messico

    Non parlavo per te ma per gli altri due o tre che hanno scritto che speravano che Prisco rimanesse nello staff. Ne approfitto per aggiungere una cosa: Rauch è, diciamo così, di scuola boselliana ed io non sarei affatto sorpreso se tra un pò saltasse fuori che la sua storia non è di due albi ma tre.
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