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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Carlo Monni

    [691/692] Cuore Apache

    Per essere precisi,i la dizione corretta è B.I.A. ovvero Bureau of Indian Affairs, che dalla sua istituzioni nel 1824 sino al 1849 era parte del Dipartimento (ovveroMinistero) della Guerra e dal 1849 è stato trasferito al Dipartimento degli Interni.
  2. Carlo Monni

    [658/660] Winnipeg

    Ecco una cosa che trovo davvero incredibile da comprendere. Per e è una storia eccellente.
  3. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Se parliamo dei disegni, a mio parere quelli dell'ultimo Ortiz erano peggiori , se parliamo dei testi, ci sono certi obbrobri di Nizzi su cui è meglio calare un velo pietoso. Come storia è decisamente molto carina con dei disegni ancora accettabili seppur a malapena sufficienti, quindi non è il peggior Maxi di sempre.
  4. Carlo Monni

    Le storie del Tex giovane

    Per "Patagonia" ci si riferisce al flashback in cui Tex ha conosciuto Mendoza ed in cui si vede anche Kit Carson con baffi e pizzo neri, cosa che colloca il flashback stesso all'epoca in cui Kit era bambinio. In ogni caso, l'età corretta del Kit Willer attuale è 18/20 anni.
  5. Carlo Monni

    [05] [Almanacco 1998] Glorieta Pass

    Il vero problema è che non ricordano nemmeno Gattia, il miglior Gattia intendo. Personalmente trovai i disegni insoddisfacenti.
  6. Carlo Monni

    [691/692] Cuore Apache

    Per la cronaca, la mia copia è perfetta.
  7. Carlo Monni

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Quello era Roi, non Freghieri che, purtroppo non ha mai disegnato Tex.
  8. Carlo Monni

    [Texone N. 33] I Rangers Di Finnegan

    Come sempre saltano fuori gli integralisti con i loro rigidi canoni su come deve essere un disegno e su quali disegnatori sono o non sono adatti a Tex . Qui poi si arriva addirittura ad auspicare la chiusura della serie perché non più in linea con i propri canoni estetici. Io mi limito solo ad osservare due cose molto banali: 1) ognuno ha i suoi gusti ed un disegnatore che non piace ad uno può entusiasmare un altro, bisogna farsene una ragione. Nel 1967 c'era perfino chi criticava l'allora esordiente Ticci. 2) Anche ammesso (e tutt'altro che concesso) che Majo non sia adatto a Tex, una delle logiche del Texone è offrire un'interpretazione personale di Tex da parte del disegnatore di turno, quindi, dov'è il problema?
  9. Non è importante, che Tex sia il punto di parrtenza ma che sia l'elemento risolutore, che la vicenda trovi la sua corretta conclusione grazie a lui ed i suoi pards. P.S. Scusate se non partecipo al gioco: avrei due o tre soggetti e li sto limando per proporli, diciamo così, professionalmente al curatore, per cui nel probabile caso che vengano bocciati preferirsco tenerli per me fino a dopo il verdetto per scaramanzia.
  10. Sono agenti della sicurezza della Ferrovia per essere precisi e sono identici ai Fratelli Earp.
  11. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    IMa infatti io mi guardoo bene dal contestare chiunque dica che Diso non gli piace. Del resto io stesso lo colloco nella parte bassa della mia personale classifica di gradimento dei disegnatori di Tex. Ma quando mi si dice che non assomiglia a Tex io chiedo: a quale Tex dovrebbe assomigliare? A quello di Galep? A quello di Ticci ? A quello di Nicolò? A quello di Fusco? A quello di Villa? Che sono tutti diversi l'uno dall'altro?
  12. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Parere personalissimo: non trovo nulla che non vada nella prima vignetta che hai postato. Non somiglia a Tex? Ma a quale Tex mi chiedo? Ai vecchi tempi Nicolò, Letteri, Ticci e Fusco facevano ciascuno dei Tex che non si assomigliavano l'un con l'altro e ci stava benissimo. La differenza di fisionomia quindi non mi disturba affatto. La seconda vignetta è venuta malissimo e su questa concordo in pieno., Peraltro, se tu pensi che la SBE licenzierà Diso qualunque cosa tu od io possiamo dire, sei un illuso, non è così che si comportano in casa editrice. Ti consiglio di sopportare con rassegnazione sino all'inevitabile giorno in cui Diso smetterà di disegnare. Da parte mia, io compro qualunque inedito che riguardi Tex e continuerò a farlo a prescindere da chi lo disegna. E quando una storia è bella ed avvincente come questa, io a disegni ci passo sopra.
  13. Carlo Monni

    Tex E La Comicità

    Quello presente in Tex è umorismo condito con l'ironia e magari un pizzico di sarcasmo ogni tanto. Non è comicità. L'umorismo non è mai stato assente nelle storie di Tex perfino nelle più drammatiche, la comicità, un certo tipo di comicità almeno, è più rara. I migliori esempio che mi vengono in mente sono quelli con Pat Mac Ryan o Gros Jean dove la gag del forzuto pasticcione non mancava quasi mai.
  14. Carlo Monni

    [690] Le schiave del Messico

    Non parlavo per te ma per gli altri due o tre che hanno scritto che speravano che Prisco rimanesse nello staff. Ne approfitto per aggiungere una cosa: Rauch è, diciamo così, di scuola boselliana ed io non sarei affatto sorpreso se tra un pò saltasse fuori che la sua storia non è di due albi ma tre.
  15. Carlo Monni

    [690] Le schiave del Messico

    Ma li leggete mai i topic delle anteprime? Se lo aveste fatto sapreste che Prisco è al lavoro su una storia in due albi scritta da Jacopo Rauch. A volte mi chiedo che ci sbattiamo a fare io e Ymalpas.
  16. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Peggio per te, ti sei perso una gran bella storia.
  17. Carlo Monni

    Claudio Nizzi

    Ti rispondo io per quel poco che so e per come conosco Claudio Nizzi: è estremamente improbabile a meno che non si tratti di manifestazioni in Emilia o di Lucca Comics.
  18. Carlo Monni

    [Maxi Tex N. 22] La grande corsa

    Se per differenze intendi quelle di tratto, è ovvio che si notano, ma da qui a mettere in discussione la bravura di Diso ce ne corre. A me il disegno da te postato sembra dignitosissimo e se poi è una questione di somiglianza, quanto Letteri somigliava a Galep?
  19. Anche se non è un avversario ormai, un altro personaggio che a mio parere meriterebbe di ritornare è proprio Sagua, che in fondo fa parte della famiglia in quanto fratellastro di Lilyth e quindi zio di Kit e cognato di Tex. Dopotutto è il capo dei Navajos delle Terre Alte come stabilito tanto tempo fa anche se nessuno sembra più ricordarselo.
  20. Ma era sottinteso che prima avrebbe chiesto il permesso agli aventi diritto . Chi avrebbe la facoltà di autorizzare lui o chiunque altro a scrivere una storia con protagonista Mefisto? In primo luogo tu, suppongo. Se puoi approvare una storia di Jim Brandon , dovresti poterlo fare anche con una di Mefisto, poi è ovvio che potrebbero esserci i veti dei tuoi superiori gerarchici e degli eredidi GLB e Galep. A questo punto non posso non chiederti quale sarebbe la tua posizione nel caso una simile proposta fosse avanzata.
  21. Qualche anno fa Alfredo Castelli, durante un incontro col pubblico, disse che gli sarebbe piaciuto scrivere una storia su come Mefisto da semplice illusionista era diventato un vero e proprio mago. Il grosso problema che vedeva era che non sarebbe stata una storia di Tex, ma una storia di Mefisto e non avrebbe saputo come e dove pubblicarla. Qualche tempo dopo lo rividi e gli chiesi perché non proponesse la storia in questione alla collana "Le Storie" magari per uno Speciale. La risposta fu, più o meno: "Non ne ho voglia". Io credo che il problema del fatto che che sarebbe una storia senza Tex sia superabile in qualche modo Convincere Castelli a lavorarci su è un'impresa molto più dura.
  22. Infatti non lo conosci.. Non l'hai visto salutare personalmente tutti gli autori intervenuti al funerale di suo padre, cioè quasi tutti, dimostrando, con loro sorpresa, di sapere benissimo chi fossero e cosa stessero facendo per l'azienda che adesso era sua. Non l'hai nemmeno visto uscire dall'ufficio con sottobraccio un pacco di fumetti da studiare, diciamo così. Avrebbe potuto facilmente limitarsi al ruolo di presidente nominando un Direttore Generale di sua fiducia ed invece ha assunto quel ruolo direttamente mettendoci il nome e la faccia. Nessuno è uguale ad un altro. G.L. Bonelli era un creativo estroverso a cui non piaceva e non interessava dirigere l'azienda da lui stesso fondata e così la cedette interamente alla ex moglie e si dedicò solo a scrivere. Tea Bertasi Bonelli non aveva mai letto un fumetto in vita sua né certo sapeva scriverli e tanto meno disegnari i fumetti ma aveva fiuto e capacità manageriale e si mantenne sempre nell'ombra. Suo figlio Sergio aveva ereditato i talenti di entrambi i genitori e si era anche ritagliato un ruolo di uomo immagine della ditta, nato,credo, più per caso che per necessità. Davide non è un creativo, ma un manager ed anche un tipo schivo che non ama i riflettori ma sta pian piano uscendo dal guscio. La prossima generazione ovvero i tre figlidi Davide? Troppo presto per dirlo. A quanto pare, quando è possibile, specie il maggiore, seguono il padre alle varie fiere del fumetto. Se almeno uno di loro ha ereditato il talento del nonno e del bisnonno lo sapremo solo tra un po'. Solo per ciò che riguarda Tex. Ci sarebbe anche Giulio Terzaghi, l'Amministratore Delegato che da circa quarant'anni gestisce tutta la parte amministrativa dell'azienda, ruolo che, da quanto ho capito, era di Tea Bonelli fino al suo arrivo.
  23. Carlo Monni

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Intervengo per dire che hai ragione. Ad esempio Corrado Mastantuono oltre che lavorare su Tex lavora anche per la Panini/Disney e per la Francia. Ha un impegno di consegnare un certo numero di tavole mensili per Tex e per quanto ne so lo rispetta scrupolosamente.
  24. Carlo Monni

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Una precisazione: quello che dici al punto 3 di Jack Kirby è quasi esattamente la stessa cosa che dici al punto 2 e messa così è sbagliata. Punto primo:. Kirby (e con llui quasi tutti i grandi disegnatori americani della sua epoca, unica grande eccezione Steve Ditko) faceva solo matite e le chine le metteva qualc altro. per un certo periodo su Hulk, Nick Fury e X-Men si limitò a fare solo i layout lasciando le matite vere e proprie e le chine ad altri. Non si può parlare di collaboratori in senso stretto perché Kirby non aveva più uno studio. Negli anni 30, 40 e 50 alcuni disegnatori avevano uno studio che lavorava come una vera e propria catena di montaggio in cui il capo studio faceva le bozze a matita, o ill ayout se preferisci questa terminologia, gli altri facevano tutto il resto dividendosi i compiti (chi realizzava i personaggi, chi gli sfondi , chi le case o le auto etc). Alla fine interveniva il capo che faceva i volti dei personaggi armonizzando il tutto e firmando l'opera. Suppongo intendessi questo con lavorare alla Jack Kirby, solo che 1) il metodo è più vecchio di lui e 2) Alla Marvel non lavorava così.
  25. Carlo Monni

    Quanto Sono Veloci I Disegnatori Di Tex ?

    Che tu lo ritenga troppo lungo non cambia di una virgola il fatto che sia esattamente il tempo medio che ci vuole. Se anche tu ritenessi che è troppo lungo il tempo che ci vuole per arrivare al prossimo Natale, questo non muterebbe il fatto che sempre quel tempo ci vorrebbe per arrivare al prossimo 25 dicembre. Questa è la realtà. Non riesci a comprendere una cosa così semplice che ci arrivano praticamente tutti qui dentro a parte te ? Il problema è tuo.
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