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TWF - Tex Willer Forum

[576/578] Omicidio In Bourbon Street


ymalpas
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Voto alla storia  

94 utenti hanno votato

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Una curiosità statistica: con i suoi 3 albi, "Omicidio in Bourbon Street" risulta la più lunga storia texiana dai tempi di "Athabasca Lake" ( nn. 530 - 533 ) e la più lunga storia scritta da Boselli dai tempi de "La grande invasione" ( nn. 497 - 499 ). La cosa mi suggerisce un paio di considerazioni: da una parte una vicenda complessa, ricca di personaggi e azione, non dovrebbe IMHO avere a disposizione un numero prefissato ( e ridotto ) di pagine, pena il rischio di uno sviluppo affannoso o strozzato; dall'altra, probabilmente a causa di un'attenzione sempre più grande alla cura formale da parte loro, i disegnatori sono sempre più restii ad affrontare un'impresa di queste proporzioni, che viene o lasciata agli artisti di vecchia scuola, abituati a svolgere fatiche del genere ( suscita in me non poca meraviglia pensare che le 440 tavole di "Athabasca Lake" siano state disegnate dall'ultrasettantenne Fusco, di cui costituiscono, come ormai si sa, la terzultima storia texiana; mi sembra molto probabile inoltre che occorrerà superare abbondantemente il n. 600 per incontrare di nuovo una storia di queste dimensioni ), oppure messa nelle mani degli esordienti ( come la coppia Bianchini & Santucci, che ha fornito una prestazione di livello assai alto ), che possono dedicare molto più tempo a limare la loro prima storia, senza spaventarsi per la sua estensione.

Modificato da Pedro Galindez
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sè, credo che pedro abbia ragione, con le sue considerazioni...... però io sono del parere che dovrebbero fare più spesso storie lunghe del calibro di athabaska lake................................. non posso farci niente, ma le storie lunghe mi affascinano di più, perchè è chiaro che il respiro è maggiore:sia quello di chi scrive e disegna che quello di chi ansima seguendo la lettura..................?, se vogliamo, un fatto biologico:più una vita è lunga, maggiore è il numero di respiri di cui è formata, così nelle storie, bisogna viverle, e per farle piacere bisogna farle durare assai..............

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  • Collaboratori

Siamo off topic, ma visto che se parla, c'è una storia di Boselli / Font di tre albi che dovremo vedere in edicola intorno al 2010, anno in cui si festegger? il 600? numero.

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Sempre per ingannare l'attesa ... non mi pare così scontato che Levins sia stato impiccato dal suo interlocutore. Difatti la scoperta del passaggio segreto, più che ad un tranello, potrebbe far pensare ad una brusca interruzione del discorso tra i due dai soliti sicari nerovestiti.
Seguendo questo ragionamento, il misterioso tizio seduto potrebbe essere Robinson, che voleva confrontarsi con il collega senza dare tanto nell'occhio e che viene solo a quel punto rapito. Concordo quindi con chi sostiene che potrebbe essere stato Robinson ad allontanarsi volontariamente da casa, eludendo la sorveglianza dei poliziotti.

Per quanto riguarda il Vecchio di mezzanotte è solo uno (al momento direi Carfax, cioè il pirata alchimista) che torna ad assumere l'aspetto centenario verso mezzanotte, minuto più, minuto meno ... Quindi l'elisir necessita di qualche perfezionamento ... :rolleyes:

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C'è da dire che ad un certo punto Carfax, esaminando i libri in possesso di Robinson, non si chiede "Ma chissà cosa accidenti c'è scritto?", come sarebbe forse logico per chiunque si trovi davanti ad un mistero, ma semplicemente se Robinson ci può aver capito qualcosa. Potrebbe non significare nulla, ma potrebbe invece significare che il nostro Henri sa molto più di quanto non voglia far credere.

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A parte il fatto che per esprimere un giudizio piu' completo bisogna aspettare la
fine della storia che si conclude con il terrzo albo, ma comunque devo dire che
questa "capatina" di Tex e Carson a New Orleans mi sta davvero avvincendo.
Mi piace molto l'atmosfera cupa, di mistero e di giallo che si respira leggendo, e
questo non solo grazie a Boselli ma anche per i disegni davvero ottimi di Bianchini
e Santucci.
Insomma una storia molto complessa, ben scritta, e con dei personaggi di contorno
molto gradevoli e ben caratterizzati.
Sono davvero curioso di sapere quale mistero nasconda il vecchio di mezzanotte,
perche' sicuramente ci sara' una spiegazione logica.
E' bello leggere le tante supposizioni degli utenti nei post precedentil sulla storia e sulle ipotetiche
personalit? dei personaggi, perche' vuol dire che la storia che abbiamo tra le mani
appassiona e incuriosisce.
Complimenti al signor Boselli, perche' non e' facile scrivere tre albi con una
scecneggiatura cosi' intrecciata.

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Letto anche questo secondo albo. Secondo me di azione, in questa seconda parte, non ce n'? poi molta ma si infittiscono i misteri. I due pards sono sufficientemente presenti anche se i personaggi di contorno si sprecano ( come al solito ). Non mi è piaciuta tanto la scena iniziale dove Tex, catturato Diamond Johnny, prima si "gabbare" dallo stesso che ordina ai suoi scherani di catturare ostaggi e poi da' le spalle ( piccione ! ) ad uno degli stessi che, pero', viene addrittura ucciso dalla bella Mercedes. Secondo la mia opinione se l'avesse fatto Nizzi......... su altri Forum sai che commenti..... :bandito: Disegni in leggero calo. Il volto di Tex non è sempre perfetto. Le figure in secondo piano, qualche volta, danno l'impressione di essere un po' "tirate via."

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( Capelli d'argento@ 21 novembre 2008 ore 13:02 )

Non mi è piaciuta tanto la scena iniziale dove Tex, catturato Diamond Johnny, prima si "gabbare" dallo stesso che ordina ai suoi scherani di catturare ostaggi e poi da' le spalle ( piccione ! ) ad uno degli stessi che, pero', viene addrittura ucciso dalla bella Mercedes.

Effettivamente, Tex sottovaluta un po' il boss nero ( che invece deve farsi un po' valere visto che nell'albo prima aveva semplicemente sfruttato la dabbenaggine di Carson ); nell'altro caso, invece, confida di aver messo il gaglioffo ko per un tempo sufficiente a risolvere la situazione; sono ambedue calcoli sbagliati ( e credo anch'io che se li avesse fatti Nizzi non sarebbero sfuggiti alla censura di molti ... ), però vivacizzano non poco la parte iniziale del n. 577 ( e rendono Mercedes più funzionale e meno decorativa, sebbene, anche in questo caso, se la storia fosse stata scritta dallo sceneggiatore di Fiumalbo, si sarebbero aggiunte le donne di facili costumi all'elenco, formato da mandriani, reverendi e vecchie governanti, di coloro da cui il nostro ranger si fa indegnamente salvare ), in cui comunque le scene di azione sono IMHO abbastanza lunghe e numerose ( oltre a quella della bisca, vanno citate quelle nella casa di Robinson e nella bettola sul Mississippi ) e rendono la trama piuttosto interessante e coinvolgente. Naturalmente, per un giudizio più definito, bisogna aspettare il prossimo numero.
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  • 2 settimane dopo...
  • Rangers

Bene bene, ho appena finito di leggere "La casa dell'alchimista" e devo dire che più o meno è come me lo aspettavo: BELLA E RICCA DI COLPI DI SCENA. Per una dovizia di particolari dovrei svelare qualche elemento..... ma dato che la maggior parte di voi non ha ancora letto nulla, preferisco fare il mio commento tra 10 giorni..... Posso solo affermare, se mi permettete, che alcuni sospetti o sospettati.... beh non ve lo posso certo dire!!

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Capolavoro!!!!Albo ancora mozzafiato che spiega tutti i punti oscuri degli albi precedente e devo dire che anche il finale era tutto un programma

come l'aggressione di Henri Carfax alias Tenebres sugli indiani e su Robinson oppure riguardo agli scontri tra i Choctaw e gli uomini dello sceriffo con un Carson che ne ha fatti secchi un bel p? :)
su quest'albo però IMHO si è accentuato "l'avvicinamento" tra Carson e la bella Mercedes rispetto agli altri albi...... in conclusione questa storia si merita un 10 e lode con tutti i complimenti a Boselli, Santucci e Bianchini
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Devo rileggere ancora tutti assieme i tre albi per essere in grado di postare un giudizio articolato; mi sento tuttavia già di poter fissare una prima impressione complessiva: anche se alcuni elementi "gotici" della vicenda sono abbastanza inediti per la saga, anche questa volta ( come per "Cercatori di piste" o "Il fuggiasco" ) mi pare che Boselli si sia rifatto ad un modello nolittiano, per la precisione a "Il segreto del Morisco" ( alcune similitudini mi paiono parecchio evidenti:

il ruolo di Robinson - Delouches corrisponde abbastanza a quello dei fratelli Herrera, mentre la funzione di Nat e dei suoi agenti ammazzati dai Chochtaw è identica a quella di Montales e dei poveri marmittoni dell'esercito messicano che scortano Tex ed El Morisco a Valle del Rosario. Come Victor Herrera , Robinson infligge ai suoi prigionieri un ( relativamente lungo e relativamente completo ) "spiegone" mentre sta per assaporare il suo trionfo e, come capita a lui, questo gli viene sottratto da un repentino colpo di scena. Boselli prepara molto meglio di Nolitta quest'ultima svolta narrativa; ciò non toglie, però, che essa releghi Tex a un ruolo più passivo che ne "Il segreto del Morisco", dopo un ultimo albo in cui l'azione è stata molta, ma il nostro ranger si è trovato spesso in balia degli eventi
), rispetto al quale la presente sceneggiatura intreccia comunque più fili narrativi ed è alquanto più incalzante nel ritmo ( si esaurisce del resto in 330 pp., contro le 586 della vicenda più antica ). Anche i disegni della coppia Bianchini - Santucci mi hanno fatto pensare, in quest'ultimo albo, alla prova di Letteri nella storia dei nn. 387 - 392: mi è parso infatti che, non so per quale motivo, la preoccupazione di conferire espressivit? ai personaggi abbia provocato un numero non del tutto trascurabile di espressioni facciali un po' distorte ( specie per Tex, Carfax e Gaston Lagrange ). Quanto alla bella Mercedes, la sua presenza in quest'albo mi è sembrata abbastanza decorativa e priva di reale incidenza sugli avvenimenti; ha comunque consentito a Carson di mostrare uno degli aspetti più tipici della sua personalit?, quello di "vecchio galletto" e di portare una nota più gaia nella cupa vicenda ( va comunque detto che Boselli ha recuperato in quest'albo anche altri aspetti più consueti del carattere del vecchio pard: anche se non ha fatto cenno a bistecche alte tre dita e a patatine fritte, Carson ha potuto di nuovo lamentarsi delle ammaccature alle sue vecchie ossa e delle punture di zanzara senza che nessuno dei critici abituati a censurare particolari del genere parlasse di svilimenti macchiettistici ).
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Con "La Casa dell'Alchimista" si chiude una delle storie cosiddette"esoteriche "della lunga saga texiana. Il soggettista, Mauro boselli, si conferma abilissimo nel confezionare questo tipo di avventure, che rappresentano una piacevole "divagazione" dal tema di fondo della collana. Ancora una volta Boselli riesce, con sapiente sagacia, ad unire in un colpo solo dei generi differenti, presentando dialoghi che conferiscono spessore ai vari personaggi che si incontrano nel corso della vicenda. Ma una storia di Tex per definirsi "riuscita"oltre ad un valido soggettista e sceneggiatore deve avvalersi di disegnatori "all'altezza". E proprio i disegni, a mio avviso, rappresentano la più bella sorpresa di questi ultimi tre albi. La coppia Santucci/Bianchini con il prorio tratto dona forte espressivit? ai personaggi, sia nei primi piani che nelle scene in "campo lungo", evidenziando una cura certosina nella raffigurazione dei particolari(molto bella la rappresentazione della "Maison Estrahan"). Nel complesso, dunque, una storia molto valida, degna di figurare tra quelle più riuscite degli ultimi tempi.

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Quanto alla bella Mercedes, la sua presenza in quest'albo mi è sembrata abbastanza decorativa e priva di reale incidenza sugli avvenimenti; ha comunque consentito a Carson di mostrare uno degli aspetti più tipici della sua personalit?, quello di "vecchio galletto" e di portare una nota più gaia nella cupa vicenda ( va comunque detto che Boselli ha recuperato in quest'albo anche altri aspetti più consueti del carattere del vecchio pard: anche se non ha fatto cenno a bistecche alte tre dita e a patatine fritte, Carson ha potuto di nuovo lamentarsi delle ammaccature alle sue vecchie ossa  e delle punture di zanzara senza che nessuno dei critici abituati a censurare particolari del genere parlasse di svilimenti macchiettistici ).

A me sarebbe piaciuto un ruolo un po' più articolato di Mercedes, ma capisco che probabilmente la vicenda era già complicata così com'?. Quanto alle patatine e ai reumatismi, non c'è "svilimento macchiettistico" perchè poi Carson al momento di passare all'azione tira fuori i cosiddetti ;). Complimenti a Boselli: bella storia e bel finale.
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Quanto alla bella Mercedes, la sua presenza in quest'albo mi è sembrata abbastanza decorativa e priva di reale incidenza sugli avvenimenti; ha comunque consentito a Carson di mostrare uno degli aspetti più tipici della sua personalit?, quello di "vecchio galletto" e di portare una nota più gaia nella cupa vicenda ( va comunque detto che Boselli ha recuperato in quest'albo anche altri aspetti più consueti del carattere del vecchio pard: anche se non ha fatto cenno a bistecche alte tre dita e a patatine fritte, Carson ha potuto di nuovo lamentarsi delle ammaccature alle sue vecchie ossa  e delle punture di zanzara senza che nessuno dei critici abituati a censurare particolari del genere parlasse di svilimenti macchiettistici ).

A me sarebbe piaciuto un ruolo un po' più articolato di Mercedes, ma capisco che probabilmente la vicenda era già complicata così com'?. Quanto alle patatine e ai reumatismi, non c'è "svilimento macchiettistico" perchè poi Carson al momento di passare all'azione tira fuori i cosiddetti Complimenti a Boselli: bella storia e bel finale.

Probabilmente la presenza di Mercedes serviva per inserire un personaggio femminile in una vicenda altrimenti animata totalmente da uomini, oltrech?, come ho già detto, per introdurre un po' di galanteria e di sentimento nella storia. Questo fa anche sè che, dopo la sua prima apparizione nella parte finale del n. 576 e all'inizio del n. 577 ( che è anche quella più significativa e meno esornativa ), Mercedes ricompaia anche in seguito
quando Lagrange riunisce i suoi per comunicare la linea d'azione da seguire e poi nella palude, in cui non si capisce come mai sia necessaria la sua presenza ( specie quando il boss scopre che i pards e Nat non hanno affatto trovato il tesoro e che è dunque necessario cercarlo nella palude; a quel punto, a cosa serviva Mercedesè Forse a fare in modo che Carson, di fronte ai suoi begli occhi ( e al suo vestito stile Annie Oakley ;) ) si riconcili con la prospettiva di diventare cibo per gli alligatori e i pesci della palude, e non faccia scherzi ;):)?
. Quanto a Carson, è vero che ( fiancheggiato da Mercedes ) esce dalla bisca di Diamond Johnny in modo molto spettacolare; è vero pure, però,
che dopo una prodezza del genere si lascia sorpendere da Diamond Johnny in maniera molto ingenua, dato che, mentre rimane incantato a fissare il boss nero che gli si è improvvisamente parato davanti, uno degli scagnozzi di costui sbuca da un vicolo e lo stende con una sprangata al petto
.
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Guest Wasted Years

Bene Bene.... Un primo giudizio, chiaramente a caldo e parziale, in attesa diu na rilettura che mi pare che sia meritata. Il giallo era per chiaro come il sole a mezzogiorno dall'albo precedente, e gli attesi colpi di scena, per me, non ci sono stati. La storia è terminata in maniera piena di azione e palpitante, anche se, Tex e Carson nel finale spariscono proprio. Che Tex e Carson

si facciano prendere prigionieri alla fine è un piccionismo funzionale alla loro escluzione, o quasi, dallo stesso.
Ho gradito molto l'azione e il senso di assedio che si respira, il fatto che i misteri fossero intuibili senza particolari colpi di scena, almeno per un utente smaliziato nei gialli, non so dire se sia un pregio od un difetto. In fondo anche GLB li faceva così, i gialli. Direi che
il siero della giovinezza è un po' alla Zagor, piuttosto che alla Dampyr
. Una buona storia, con molta azione e molti personaggi interessanti, qualcuno che magari meritava un po' più spazio, molti colpi di scena (di azione più' che gialli) ed uno sfondo giallo che ti da la soddisfazione di dire "Ci avevo preso". Belle le atmosfere e le ambientazioni. Un buon 8, anzi, allego il sondaggio in modo da poter votare.
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Il 2008 si conclude su quella che, a mio parere, è stata una delle migliori storie texiane a sfondo "esoterico". Il Buon Borden in questo volume non ci ha certo risparmiato n° i colpi di scena

su tutti la rivelazione sulla vea identit? dell'ispettore Carfax!!!
n° le sequenze di azione al limite del cardiopalma
ho infatti trovato davvero spettacolare l'assedio degli indiani choctaw al gruppo capianato da Tex asserragliato nella casa di Tenebres!!!
. Molto bella è stata anhe la caratterizzazione dei vari personaggi di contorno, su tutte, a mio parere, svetta l'ambigua figura di Gaston LaGrange, un personaggio opportunista e spietato, pronto a voltare la faccia ai suoi alleati al solo scopo d arricchirsi le tasche. Un vero farabuto coi controfiocchi!Altra figura che ho trovato affascinante è quella di Chabron, il Cajun che guida il gruppo composto dai ranger e Nat nell'intrico di paludi che custodiscono il misterioso segreto dell'elisir di Tenebres... Lo stesso sceriffo MacKenneth è stato, a mio parere, molto ben caratterizzato, soprattutto nel numero scorso, lo vediamo infatti fare lo "sbirro" di città deciso e coraggioso che richiede l'aiuto dei suoi vecchi amici solo perchè costretto da cause di reale forza maggiore. Tex e Carson° beh che dire... Boselli li ha messi a pieno regime, dipingendoli come due durissimi e ardimentosi piedipiatti svelti di mano e di cervello pronti ad affrontare un intero squadrone di mefistofelici indiani... peccato che però
Gaston LaGrange ci abbia messo lo zampino per salvarli... ;)
. Niente da dire comunque, sicuramente abbiamo avuto tra le mani una delle più belle storie dell'anno corrente!!!!Un voto è 9 pieno!!!!
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Dunque, condivido, anch'io, con gran parte dei pareri qui espressi: bella storia con ritmo incalzante ed i due pards in buona forma. Non un capolavoro, pero'. Tra l'altro, non mi è piaciuto il finale con quelle trenta ultime pagine dove Tex e Carson dapprima si fanno legare dai tirapiedi di Lagrange e poi ci ricascano con quelli di Mister Robinson. Insomma, i nostri due fanno la figura delle belle statuine, ed assistono "passivi" al duello finale. E non è la prima volta che capita ( vedasi "Tornado" ). Tutto logico si dir?. L' autore, pero', poteva far agire diversamente i due Ranger. Tex deve tornare ad essere Tex dall' inizio alla fine. Non ad intermittenza.
I disegni sono buoni ma, parecchie volte, non mi è piaciuto come è stato tratteggiato il volto di Tex ( specialmente in questo ultimo albo ).

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  • Rangers

Letto anch'io il terzo capitolo di questa storia. Ormai avete già detto molto prima di me, quindi non ho molto altro da aggiungere. La storia per me è stata un vero e proprio capolavoro, sia dal punto di vista del soggetto/sceneggiatura che dal punto di vista grafico, infatti il duo Bianchini - Santucci ha fatto faville e ci ha regalato forti emozioni e anche paura per le vie di New Orleans e nelle paludi. La storia si è diluita con maestria piano piano, albo dopo albo, pagina dopo pagina, fino ad un finale veramente spettacolare, che quasi quasi non me lo aspettavo.

Mi è piaciuta moltissimo nel finale, la trasformazione di Raphael Tenebres, la sua morte e il suo pentimento finale per tutto il male che ha fatto nella sua vita conclude la storia con quell'amaro che mi è sempre piaciuto.
Poi parti memorabili ce ne sono state tantissime, come ad esempio la battaglia tra i nostri e gli indiani alla Casa di Tenebres, gestita e portata avanti in maniera eccelsa, anche qui un gran applauso a Boselli e al duo. Ogni pagina che giravo avevo sempre più paura per i nostri, con tutti quei dardi avvelenati che volavano all'improvviso, e gli indiani nascosti ovunque. Capolavoro assoluto, attendo con impazienza anche la storia col ritorno di Montales che aprir? il 2009.
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Ciao a tutti!Anch'io ho letto il terzo capitolo di questa storia.. Che dire? Sono d'accordo con Sam Stone.. "? un capolavoro assoluto" e con il Colonnello Jim Brandon.."sicuramente abbiamo avuto tra le mani una delle più belle storie dell'anno corrente!!!!"Tutti i tre capitoli l'ho letti tutti d'un fiato.. Un p? me l'aspettavo che il commissario Carfax si avrebbe riservato qualche sorpresa.. Mi è dispiaciuto un p? la fine di Carfax.. aspetto con impazienza la prossima avventura! :indianovestito:

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  • Collaboratori

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Henri Carfax

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E' il personaggio più riuscito della storia. Dice di essere della "Suretà" di Parigi, bracca Robinsn per evitare che scopra la verità, per mettere fine ai suoi crimini. Dice che l'eternit? non è un bene per l'umanit?, ma ha finito i soldi e finito è anche il suo elisir di lunga vita. Dice a Lagrange di non cercare il tesoro di Lafitte, perchè non esiste più, è servito a pagare il suo sogno dell'eterna giovinezza. Mente. Lo intuiamo dalla prima vignetta che ho postato sopra, anche lui è li nella palude per il tesoro, e lo stesso Robinson conferma di conoscerne l'esatta ubicazione. Insomma la sua morte sembra un sacrificio, Carfax sembra immolarsi, ma no! Piuttosto, con le mani avvinghiate intorno al collo del "rivale", l'idea è solo quella di una resa dei conti. E quello che pare un finale grandioso, Carfax era certamente meglio di Tenebres dice Tex riabilitandone la memoria, ce lo mostra sempre più invece come un essere ambiguo, che solo la morte incombente sembra redimere. E per tutte queste sfacettature, è sicuramente un personaggio degno del nostro ricordo, cioè un personaggio vivo.



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Senza l'elisir si invecchia, e non solo a mezzanotte. Straordinaria la sequenza disegnata da Santucci e Bianchini.




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L'immagine è molto forte. La disintegrazione fisica di un corpo ultracentenario. Molto simile a quella del vampiro ( al quale Carfax finisce quasi per assomigliare ), nell'albo "Alba tragica" di Zagor, che forse è servito da modello di riferimento.


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Il solito Carson galante delle storie boselliane. Che sia Lena Parker, Annie Oakley, Mamie Smith o questa insignificante Mercedes, la sostanza non cambia. Forse uno degli aspetti più discutibili di questa storia quasi perfetta!


Per saperne di più...

Finisco con due citazioni alla letteratura francese: i romanzi gotici di Honor? de Balzac: "la pelle di zigrino" e "L'elisir di lunga vita". Forse hanno suggerito qualcosa a Borden, ma questo può dircelo solo la lettura o lui medesimo.

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Dopo la lettura dell'ultimo tassello del mosaico, ritengo che la storia meriti un 10. La vera identit? di Carfax non avrebbe dovuto essere una sorpresa, dato che anche in precedenza c'erano stati degli indizi che conducevano in quella direzione; piuttosto io mi sarei aspettata che alla fine Henri

esplodesse in tutta la malvagit? di T?nebres/Il vecchio di mezzanotte, cioè che l'identit? Carfax si rivelasse una semplice maschera ingannatrice, mentre la realtà è che nello stesso uomo convivevano due personalit?, ed è la migliore che ha avuto la meglio (pur morendo)
. Concordo con chi ha visto la figura di Mercedes come un riempitivo di poco significato utile forse solo a far emergere il lato casanoviano di Carson... ma IMHO ci sta anche questo in un fumetto. ;)
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( Ymalpas@ 14 dicembre 2008 ore 15:57 )

Dice a Lagrange di non cercare il tesoro di Lafitte, perchè non esiste più, è servito a pagare il suo sogno dell'eterna giovinezza. Mente. Lo intuiamo dalla prima vignetta che ho postato sopra

La battuta di Carfax potrebbe, in effetti, avere questo significato. Tuttavia il tempo verbale usato (il passato prossimo ? tornato ) potrebbe riferirsi ad una azione passata che ha ancora effetti nel presente ( e, invero, Carfax ha ancora a disposzione una certa quantit? di elisir di lunga vita quando sta parlando a Lagrange ), alludendo dunque ai periodi della sua vita in cui era ritornato per riprendersi parti del suo tesoro a New Orelans e a Maison Estrahan dando involontariamente origine alla leggenda del "Vecchio di Mezzanotte" e venendo avvistato dal futuro agente Chabrol e da suo padre.
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