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TWF - Tex Willer Forum

Il Quinto Centinaio Di Tex: Una Valutazione


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Il quinto centinaio della serie regolare di "Tex" rappresenta una fase ancora piuttosto recente nella storia editoriale del nostro ranger, visto che il n. 500 è uscito nel giugno 2002; nondimeno, almeno IMHO, il tempo trascorso è abbastanza perchè possiamo provare a fissare alcune impressioni generali. Come era accaduto nella fascia 201 - 300, la casa editrice si è trovata a dover fronteggiare la stanchezza dello sceneggiatore principale, anche se questa si è manifestata in maniera così repentina da richiedere l'intervento di una squadra di soccorso di tre sceneggiatori ( Canzio, Medda e Boselli ) tra i nn. 401 e 411, in cui non è stata pubblicata alcuna storia completamente di Nizzi. Dei tre, molto probabilmente Canzio ( tra l'altro più anziano di Nizzi e direttore generale della casa editrice ) non nutriva alcun desiderio di sostituire o affiancare permanentemente lo sceneggiatore modenese; Medda, come è noto, ha scandalizzato non pochi lettori per le dosi di sesso e violenza più massicce rispetto alla tradizione texiana e ha finito per non essere più utilizzato nelle storie del ranger, mentre Boselli, dopo il suo apprezzatissimo esordio con "Il passato di Carson" ( nn. 407 - 409 ), ha ottenuto il rango di secondo sceneggiatore texiano, incaricato ( come ha detto Nizzi in una intervista ad Ubc del 1998) di rifornire di sceneggiature i disegnatori più rapidi della serie ( allora Guglielmo Letteri e Carlo Raffaele Marcello ). Come quelle di Medda, anche le sceneggiature di Boselli presentavano innovazioni considerevoli rispetto alla canonicità texiana ( maggior peso dell'elemento sentimentale, comprimari in grado di attirare l'attenzione del lettore in misura maggiore rispetto a Tex ed ai pards ecc. ); tuttavia, essendo stata assai favorevole la risposta dei lettori, nella seconda parte del centinaio Boselli ha potuto avere la collaborazione di un ventaglio più ampio di disegnatori ( ai due citati si sono aggiunti Josè Ortiz, Giovanni Ticci - sia pure in una storia iniziata da Nolitta - e Aldo Capitanio; lo staff dei disegnatori ha comunque conosciuto in questa fascia un significativo mutamento, dato che, scomparsi, Giolitti nel 1993, Galep nel 1994 e Blasco nel 1995, hanno esordito su "Tex" disegnatori come Victor De La Fuente, Josè Ortiz , Andrea Venturi ed Aldo Capitanio, mentre Villa è divenuto il copertinista ufficiale della serie ), mentre sempre più spesso Nizzi ( che si è anche giovato della collaborazione in campo soggettistico di Villa e Civitelli ) è stato accusato di monotonia nelle trame, piattezza stilistica e mancanza di approfondimento psicologico dei personaggi.

 

Queste sono le storie comprese nella fascia 401 - 500 (coi nomi dello sceneggiatore e del disegnatore ):

 

1) 401/ 403: L'ORO DI KLAATU ( Canzio / Fusco )

2) 403/ 405: BANDE RIVALI ( Medda/ Blasco )

3) 405/406: IL MESSAGGIO CIFRATO ( Nizzi - Canzio / Letteri )

4) 407/409: IL PASSATO DI CARSON ( Boselli / Marcello )

5) 410/411: ORRORE! ( Medda/ Letteri )

6) 412/ 414: YUKON SELVAGGIO ( Nizzi / Fusco )

7) 414/ 416: DELITTO AL PORTO ( Nizzi / Civitelli )

8) 416/ 418: CERCATORI DI PISTE ( Boselli / Marcello )

9) 419/ 420: SUL SENTIERO DELLA VENDETTA ( Nizzi / Monti )

10)420/ 422: LA MINACCIA NEL DESERTO ( Boselli / Letteri )

11) 423/ 425: L'UOMO SENZA PASSATO ( Villa - Nizzi / Villa )

12) 425/ 428: YUCATAN ( Nizzi / Marcello )

13 ) 428/ 429: I LUPI DEL COLORADO ( Nizzi / Fusco )

14) 430 / 431: GLI UCCISORI ( Nizzi / Monti )

15) 431/435: LA STRAGE DI RED HILL ( Nolitta / Giolitti - Ticci )

16) 435 / 437: WILD WEST SHOW ( Boselli / Letteri )

17) 438/ 440: GLI INVINCIBILI ( Boselli / Marcello )

18) 441 / 442: SPRINGFIELD CALIBRO 58 ( Nizzi / De La Fuente )

19) 443 / 445: IL RITORNO DELLA TIGRE NERA ( Nizzi / Civitelli )

20) 445 / 446: BUFERA SULLE MONTAGNE ROCCIOSE ( Boselli / Marcello )

21) 447/ 448: SCORTA ARMATA ( Nizzi / Fusco )

22) 449/ 450: GLI UOMINI CHE UCCISERO LINCOLN ( Nizzi / Ortiz )

23) 451/ 452: OPPIO! ( Nizzi/ Venturi )

24) 452/ 454: IL RITORNO DEL MORISCO ( Boselli / Letteri )

25) 455: VENDETTA NAVAJO ( Nizzi / Ticci )

26) 456/ 457: AL DI SOPRA DELLA LEGGE ( Nizzi / De La Fuente )

27 ) 458/ 460: SULLA PISTA DI FORT APACHE ( Boselli / Ortiz )

28) 461/ 462: LA PIETRA DI AKBAR ( Nizzi / Fusco )

29) 463/ 465: I SETTE ASSASSINI ( Boselli / Marcello )

30) 466/ 469: GOLDEN PASS ( Nolitta - Boselli / Ticci )

31) 469/ 470: TERRA DI CONFINE ( Boselli / Marcello )

32) 471/ 472: LA COLLINA DELLA MORTE ( Nizzi / De La Fuente )

33) 473/ 474: LA LUNGA PISTA ( Boselli / Letteri )

34) 475/ 477: IL PRESAGIO ( Civitelli - Nizzi / Civitelli )

35) 478/ 479: LA MINIERA DEL FANTASMA ( Boselli / Ortiz )

36) 480 / 482: LE COLLINE DEI SIOUX ( Nizzi / Monti )

37) 483/ 484: A SANGUE FREDDO ( Boselli / Letteri )

38) 485 / 487 : I CAVALIERI DEL WYOMING ( Nizzi / Fusco )

39) 488/ 489: MATADOR! ( Boselli / Capitanio )

40) 490 / 492: CONGIURA CONTRO CUSTER ( Nizzi / Ticci )

41) 493: LA MORTE NERA ( Nizzi / Civitelli )

42) 494 / 496: LA MASCHERA DELL'ORRORE ( Nizzi / Ortiz )

43) 497/ 499: LA GRANDE INVASIONE ( Boselli / Marcello )

44) 500: UOMINI IN FUGA ( Nizzi / Ticci ).

 

Quale è la vostra opinione globale su queste storie e i loro autori, companeros?

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  • Rangers

Bel topic, Pedro!!Yucatan, fu il primo inedito che comprai. Da quel numero in poi presi la serie inedita regolarmente senza mai fermarmi, acnhe quando giudicavo le storie non proprio ottime; non le ho mai trovate tanto negative da indurmi a smettere l'acquisto, ma soprattutto la lettura. Nella fascia 400-500 la serie di Tex ha visto l'arrivo di nuovi sceneggiatori che pur criticati, hanno permesso al personaggio di sopravvivere fino ai giorni nostri. Canzio, con L'oro di Klaatu, ci ha immerso in tematiche abbastanza nuove per il ranger. L'ambientazione e i personaggi interessanti, hanno reso quella storia, indimenticabile per me. Peccato non abbia continuato, avrebbe tirato fuori dalla sua penna altre storie interessanti. Medda, pur criticato, ha scritto storie originali, inserendo personaggi interessanti. Direi che è il primo sceneggiatore ad aver avuto il coraggio di uscire dagli schemi, non soltanto per le tanto criticate, scene erotiche, ma anche per la violenza e per un linguaggio tutto nuovo per il nostro Ranger. Dopo le scene ritenute scandalose non gli venne data più alcuna possibilita, magari si poteva limare qualche scena o controllare di più le sceneggiature future, chissà cosa avrebbe potuto scrivere in seguito. L'arrivo di Boselli ha portato una rinfrescatina alla serie. L'alternanza con le storie di Nizzi (di sapore più classico), ha reso questa fascia veramente interessante e mai monotona. Storie mitiche come Il Passato di Carson, Gli Invincibili, I Sette Assassini e Sulla Pista Di Fort Apache, tanto per citarne alcune, sono entrate nella leggenda di Tex. Con Boselli venne (seppur con poche comparse) ripreso il filone cosidetto "fantastico": La Minaccia nel Deserto e Il Ritorno di El Morisco. Storie criticate ma che hanno permesso il ritorno di questo genere, ormai da tempo impolverato. Come furono criticate numerose sue trovate, per le trame iper-complesse o per la presenza di troppi personaggi che hanno tolto spazio ai nostri pards. Per me invece è il contrario, ogni storia è un mondo a parte da scoprire e ad ogni rilettura scopro aspetti che avevo rimosso o del tutto nuovi. Nizzi pur alternando storie relativamente mediocri, come La Pietra di Akbar o Al di sopra della Legge o La Morte Nera, ha tirato fuori storie indimenticabili: I Lupi Del Colorado e Il Presagio, tanto per citarne alcune e altre ottime come L'uomo senza Passato in collaborazione con Villa. Una storia questa entrata nel cuore di molti Texiani. Non manca la Storia con la S maiuscola, Congiura Contro Custer, in cui rivediamo il nostro eroe incrociare il suo sentiero con personaggi realmente esistiti. Capolavoro assoluto (almeno per me ) La Strage di Red Hill, ultima, purtroppo, storia completamente scritta da Nolitta. Storia memorabile anche per la lunghezza, di cui oggi sento la mancanza, soprattutto perchè lo scrittore avrebbe più spazio per fantasticare ed inserire scene che altrimenti verrebbero tagliate per mancanza di spazio. Dal punto di vista dei disegni, questa fascia si è mantenuta alta qualitativamente, l'arrivo di "nuovi" disegnatori ha giovato alla serie. Marcello soprattutto è tra quelli che mi sono piaciuti di più.

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  • co fondatore

Ricordo che quando avevo 13/14 anni, agli inizi del centinaio, ero piuttosto spaesato, non capivo perchè Nizzi, quello che consideravo (e a ragione, all'epoca) il degno erede di GLB, avesse lasciato tanto spazio a nuovi autori, due dei quali per me illustri sconosciuti (nonostante il nome di Canzio comparisse, sia pur in piccolo, tutti i mesi sul tamburino a pag. 2!). Medda lo trovai "figo" (m'adatto e uso linguaggio da teenager qual'ero allora :P ), anche se troppo ardito (nel senso di originalità), principalmente in ORRORE!, che comunque mi piacque. Boselli lo adorai subito (ancora oggi IL PASSATO DI CARSON è terza tra le mie storie preferite di Tex) e con lui Marcello, che avevo però già conosciuto con TONGA IL TIRANNO. Fui felice del ritorno di Nizzi (altri tempi!) con YUKON SELVAGGIO, mentre ricordo i dubbi di mio padre leggendo la metropolitana DELITTO NEL PORTO (Civitelli divino!), ma tutto cambiò quando arrivò TULAC!, la prima storia veramente boselliana di Boselli. Da allora cominciai a preferire Mauro a Claudio; ma c'è da dire che Nizzi, superato il # 450, cominciò a calare vistosamente storia dopo storia. Altro punto dolente, il calo del Maestro Letteri, ancora molto bravo all'epoca di UOMINI CRUDELI, invedibile con UN RANGER A TRADITO (circa 100 numeri dopo).
Le storie must del centinaio personalmente rimangono:

IL SEME DELL'ODIO
IL PASSATO DI CARSON
DELITTO NEL PORTO
TULAC!
L'UOMO SENZA PASSATO
LA STRAGE DI RED HILL
GLI INVINCIBLI
BUFERA SULLE MONTAGNE ROCCIOSE
IL RITORNO DEL MORISCO
SULLA PISTA DI FORT APACHE
I SETTE ASSASSINI
GOLDEN PASS
IL PRESAGIO
LA MINIERA DEL FANTASMA
LE COLLINE DEI SIOUX
MATADOR!
CONGIURA CONTRO CUSTER
LA GRANDE INVASIONE

A queste si aggiungono tutti i texoni dal '94 al '98, i primi 4 maxi e primi 2 almanacchi.

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Eh si... chiunque come me adora le storie di Nizzi, si sente incredibilemente legato, se non a tutto, almeno alla prima metà di questo centinaio... Quando cominciai ad acquistare Tex, l'inedito in edicola era l'uomo senza passato, una delle storie di Nizzi che più di tutte ha saputo far breccia nel cuore di noi texofili. Ma questo centinaio rappresenta anche l'ascesa di Boselli, il quale ha scritto in questo periodo storie uniche ed indimenticabili... Come scordarsi Ray Clemmons e la banda degli innocenti? Chi non si rewma ancora quando pensa a quel demonio di Jack Thunder e ai suoi fenomeni da baraccone? E la grande invasione?? BELLISSIME!!!Indimenticabile anche le due NOLITTIANISSIME "la strage di red hill" e "Golden Pass"... Vedere quel bisonte di Pat sguinzagliare un vitello nel saloon mi ha fatto letteralmente scompisciare dalle risate!!!Discrete le prove di Medda, autore che, secondo me, è stato ingiustamente ( e troppo celemente ) messo alla gogna... "Bande rivali" era una storia, a mio modesto parere, ben fatta ( anche se, lo ammetto, i disegni di Blasco erano ributtanti... ) la banda Clay Chase era un vero gruppetto di figli del demonio e il viscido O'bannon era un bastardo non da poco... un po' meno bene "orrore", storia troppo alla "jack lo squartatore", ma un flop glielo si poteva pure perdonare... Da fedele Nizziano, seguito adire che, esattamente come il qarto centinaio, anche il quinto è TUTTO NIZIANO, poich? tutte le storie pubblicate in questo periodo si rifanno, perlopiù al SUO modo di vedere Tex... Le mie 10 preferite? Non esito a dirvele- L'UOMO SENZA PASSATO- IL PASSATO DI CARSON ( alzi la mano il texofilo che non l'ha adorata... )- GLI UOMINI CHE UCCISERO LINCOLN- LA STRAGE DI RED HILL- DELITTO NEL PORTO- GOLDEN PASS- CONGIURA CONTRO CUSTER- SCORTA ARMATA- YUCATAN- I SETTE ASSASSINI

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  • 10 mesi dopo...

Io ho cominciato a comprare l'inedito proprio con i primi numeri 400:precisamente con "Il messaggio cifrato". Forse è questo il motivo per cui sono molto legato a questa fascia, che per me è tuttaltro che una fascia "decadente":infatti sia Nizzi che Boselli, secondo me, regalano delle storie stupende. Nizzi scrive almeno tre Capolavori:"L'uomo senza passato","Il presagio","Le colline dei Sioux";e un cospicuo numero di grandi storie:"Delitto nel porto","Morte di un amico","Congiura contro Custer","Yucatan","Filo spinato". Boselli f? altrettanto:i suoi Capolavori sono "Il passato di Carson","Gli invincibili","Sulla pista di Fort Apache";le grandi storie sono "Tulac","Matador","La grande invasione","Uno sceriffo nei guai"... Quindi è stato un centinaio che ha unito tradizione e innovazione, in cui Nizzi non era ancora calato ed era capace di scrivere grandi storie, e Boselli, soprattutto all'inizio, mostrava molto meno i personaggi ruba-scena. Per me è stato un grande centinaio!

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  • 1 mese dopo...

A mio parere, mentre è difficilmente negabile il declino di Nizzi rispetto al centinaio precedente ( anche diverse delle sue sceneggiature proporzionalmente meno apprezzate della fascia 301 - 400 come "Il ritorno della Mano Rossa", "La croce fiammeggiante" o "Topeka!" se fossero state pubblicate dopo il n. 400 sarebbero state IMHO valutate in maniera più positiva ), esso è probabilmente apparso più marcato di quanto forse non sia stato per un percepibile e percepito inaridirsi della sua vena inventiva. Se infatti guardiamo alle sceneggiature nizziane più apprezzate del periodo, vediamo che due di esse ( "L'uomo senza passato" e "Il presagio" ) traggono la loro origine da idee di Claudio Villa e Fabio Civitelli ( del resto, come è abbastanza noto, Nizzi ha usato uno spunto offertogli da un fan rimasto anonimo per scrivere nello stesso periodo "Delitto al porto" ); una terza ( "Le colline dei Sioux" ) è il sequel di una vicenda particolarmente apprezzata del precedente centinaio ( "Sioux" ), mentre "Gli uomini che uccisero Lincoln" ha solide basi storico - fantapolitiche. Nei primi due casi è stato perciò possibile ascrivere i meriti delle vicende a Villa e Civitelli ( mentre le eventuali mende andavano senz'altro sul conto di chi aveva realizzato le loro idee ); per quanto invece riguarda le altre due storie, invece, si è comunque potuto sostenere che Nizzi cercava appoggio nel se stesso di una volta e nella Storia con la S maiuscola per supportare la sua calante fantasia. Ad ogni modo, è comunque innegabile che proprio nella fascia 401 - 500 comincino a comparire sceneggiature nizziane che si afflosciano nella loro parte conclusiva ( "Yukon Selvaggio", "Gli uccisori" e "Il ritorno della Tigre Nera" sono le prime che mi vengono in mente ) o che riutilizzano più o meno stancamente idee precedentemente sperimentate con maggior successo ( tali sono, a mio avviso, "Vendetta Navajo" - certo condizionata anche dalle ristrette dimensioni di un albo - e "La collina della morte" ). Ciononostante, mi sembra di poter comunque sostenere che, anche lasciando da parte i capolavori già menzionati, il livello medio delle storie nizziane è comunque rimasto piuttosto buono ( e comunque, a differenza di quanto avverr? poi, esente da rovinosi tonfi sul piano narrativo ) come a mio parere mostrano sceneggiature quali "Delitto al porto", "Yucatan", "Scorta armata" , "La pietra di Akbar", "Congiura contro Custer" e "La maschera dell'orrore". Insomma, per quanto gli anni d'oro dello sceneggiatore modenese fossero ormai passati, non mi sento affatto di giudicare questa fase della sua attività in maniera nettamente negativa, come è spesso capitato. A mio avviso è semmai probabile che a sfavore di Nizzi abbia giocato l'inevitabile paragone con lo sfolgorante esordio di Mauro Boselli. Anche se è probabilmente eccessivo giudicare "Il passato di Carson" miglior storia texiana di sempre, già il fatto che si sia potuto dare questo giudizio la dice lunga sul fascino esercitato da tale storia; va poi aggiunto che Boselli ha saputo consolidare l'iniziale impressione positiva dei lettori proponendo vicende come "Cercatori di piste", "Sulla pista di Fort Apache" e "La grande invasione", che, come la sua prima sceneggiatura coniugavano un'impostazione molto innovativa con esiti artistici di assoluto rilievo. Tuttavia, almeno a mio parere, anche Boselli ( in parte proprio per la sua impostazione innovativa ) non sempre è riuscito a integrare in maniera efficace tradizione e innovazione ( vicende come "I sette assassini" o "Matador" mi sembra risentano di questa non del tutto riuscita fusione tra le componenti tradizionali della saga texiana e le novità introdotte dallo sceneggiatore ), anche se non pochi lettori hanno gradito anche tali prove. Il difficile rapporto tra tradizione ed innovazione è stato anche alla base della contrastata accoglienza che hanno avuto le due storie firmate da Medda; lo sceneggiatore sardo è stato però accantonato ( IMHO troppo presto; dandogli tempo e respiro sarebbe stato perfettamente possibile seguitare a giovarsi della sua opera ), perchè le sue prove, pur non prive di fascino, non hanno raggiunto il livello de "Il passato di Carson". L'attività texiana di Decio Canzio, pur nella dichiarata ottica "emergenziale" in cui è stata intrapresa, non è stata priva di fascino e poesia pur se il suo modus narrandi ( singolare combinazione di modi nizziani e nolittiani ) faceva emergere alcune debolezze a livello di costruzione narrativa. Da parte sua, Sergio Bonelli ha concluso in questo centinaio la sua attività di scrittore texiano con "La strage di Red Hill", una vera summa della sua capacità di scrivere storie ricchissime di vicissitudini e toni narrativi. Insomma, il quinto centinaio di "Tex", pur probabilmente non paragonabile al secondo o forse anche al quarto, mi pare comunque un'affascinante epoca di transizione nella saga del ranger, in cui il contributo dei diversi sceneggiatori ( e disegnatori ) ha saputo interessare e appassionare i lettori nei modi più diversi.

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Perdonatemi, ma chi come me ha iniziato ad acquistare l'inedito mensile nel lontano 1971, con l'albo "L'asso nella manica" e quindi nel periodo in cui GLB era all'apice della sua forma, tanto che ha sfornato autentici capolavori, fa molta fatica ad essere magnanimo giudicando le storie di Tex pubblicate nel quinto centinaio. E' vero, ci sono state storie quali "Il passato di Carson", "La grande invasione", "La strage di Red Hill", Gli invincibili", "Le colline dei Sioux" che sono senz'altro da ricordare, ma molte altre destano parecchie perplessit? nello sviluppo della trama e nella costruzione dei personaggi. Una ventata di novità l'ha portata Boselli, molto stanco e ripetitivo Nizzi, bene Nolitta e Canzio, intervenuti più per necessit? che altro, peccato non aver rivisto all'opera Medda. Qualitativamente alto il livello dei disegnatori, anche se si nota il progressivo decadimento di Letteri. In definitiva un centinaio senza infamia e senza lode, con alcune punte di elevato livello e comunque sicuramente rivalutabile visto quello che ci è stato propinato nel centinaio successivo con un Nizzi da dimenticare e con la "mania" dei due albi che almeno nella fascia 400 - 500 era ancora lungi da venire.

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Guest Gilbertfan

Grande centinaio, con il debutto da copertinista del maestro Claudio Villa, con l'ultima storia del venerabile Giolitti e con il compleanno dei cinquant'anni di Aquila della Notte. Altri elementi da ricordare le storie classiche come "Il passato di Carson" e "Sioux". Uno spiacevole evento fu una denuncia (fortunatamente archiviata), contro la SBE, in cui si chiedeva di sospendere Tex per tre mesi e di sequestrare l'albo "Sulla pista di Fort Apache". Infatti, la Casa Editrice fu accusata di aver inserito nei dialoghi dell'albo frasi che istigherebbero a somministrare ai minori tabacco ed alcol.

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