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TWF - Tex Willer Forum

[618/620] Gli Schiavisti


ymalpas
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Certo evita di discutere su certi punti che gli sono contestati, per esempio:

- dialoghi meno prolissi
- doppio antagonista con uno che leva spazio all'altro
- risoluzione troppo affrettata dei due intrecci dopo un secondo albo che sembrava un brodo allungato

Già..... :bandito:

Qualche ragione ce l'avranno pure quei forumisti ( tra i quali il sottoscritto _ahsisi ) che gli fanno notare ( invano ) tali difetti, perchè di difetti si tratta ( e neanche di poco conto... ) quando si ripetono, quasi, ad ogni storia. Era così sovente un passo indietro il Tex di GLB è Vogliamo ripercorrere l'intera saga fin quando l'ha scritta il mitico "pap?" è :malediz... :trapper:

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Devo esser sincero, e lo sarà nonostante Borden si sia dimostrato in altre situazioni persona molto gentile e disponibile, specialmente nei miei riguardi. Premetto che non ho ancora letto questa storia: parlo a livello generale. Ciò che trovo molto - ma molto - sgradevole non è certo il difendersi da critiche (per quanto io sia convinto che una critica non sia un attacco), bensì il delegittimare la critica altrui, asserendo che chi la propone è uno scemo ignaro della saga (ma che ne sa il Sig. Boselli delle letture altrui?). Non è la prima volta che succede. P. S. Leo, fila in libreria e rileggiti "Il signore dell'abisso": è l'apoteosi della fantasia!

Mi basavo su fatti, non illazioni. Effettive non conoscenze a volte dichiarate e a volte no. Non ho fatto di ogni erba un fascio e non farlo tu.
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Ovvia ragazzi, diciamo che l'idea che qui nessuno avesse mai letto Tex dall'inizio era alquanto peregrina. Suppongo che Boselli abbia volutamente esagerato, e non gliene voglio. ;)

Non hai capito. Noi autori di Tex DOBBIAMO scrivere come se ci fosse un lettore (e c'è, c'è semore) che compra Tex per la prima volta. E' una regola che seguiva anche GL.
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Ok, Don Fabio, che ne dici, banniamo Boselli?? :lol2:? :lol2: Ripeto, un autore è coinvolto anche a livello emotivo!Per noi Tex è una passione, o un hobby: per Boselli è lavoro. Quando critichiamo le storie, critichiamo anche inconsapevolmente l'operato professionale dell'autore. Quindi non facciamo le verginelle, per cortesia, non scandalizziamoci per un nonnulla, e accettiamo un confronto anche duro!E se critichiamo duramente, accettiamo repliche altrettanto dure! :trapper:

Io (che peraltro non ho letto "Gli schiavisti") od altri avremmo messo in dubbio la professionalità dell'autore? Ma cosa stai dicendo? Io critico in modo educato: casomai ci sono i difensori d'ufficio pronti a rispondere in modo tutt'altro che educato. I toni possono essere duri, ma rispettosi: e Boselli rispettoso non lo è stato, delegittimando le idee altrui. Nel mio messaggio precedente l'ho detto precisamente: solo che tu parti a scrivere senza pensare un secondo a quello che hai appena letto senza capire. Infine, non ho capito la tua espressione "non facciamo le verginelle": spiegamene il senso, se puoi.
Dimostri di non aver capito un accidente. Io contesto quelli che sono i punti di non conoscenza di Tex, non contesto le opinioni. Contesto che si dica: IN TEX NON SI FA COSI', quando invece è esattamente il contrario! Ti è chiaro? Le opinioni sono rispettabili anche quando non condivisibili, ma I PUNTELLI FALSAMENTE OBIETTIVI DELLE OPINIONI, sono quelli che contesto!Non fingere di non aver capito!
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Dal momento che non risparmiamo le critiche a Borden, credo che abbia tutto il diritto di rispondere per le rime. Entrando nel merito del suo discorso, ritengo condivisibili alcune sue affermazioni. Certo evita di discutere su certi punti che gli sono contestati, per esempio:- dialoghi meno prolissi- doppio antagonista con uno che leva spazio all'altro- risoluzione troppo affrettata dei due intrecci dopo un secondo albo che sembrava un brodo allungatoPossiamo anche capirne meno di lui quanto a Tex e questo, almeno per quanto mi riguarda glielo concedo anche volentieri, ma accusarci di conoscerlo "molto" male è già un'affermazione gratuita, dal momento che io lo seguo dal 1981 e negli ultimi sette anni l'ho fatto in maniera non dico ossessiva, ma preoccupante si :D Comunque è un piacere questo scambio di battute con gli autori perchè c'è sempre qualcosa da imparare!

Ma quelle sono, appunto, OPINIONI. Perchè dovrei contestarle? E perchè dovrei difendermi da esse, visto che non sono d'accordo con esse'Ma l'avete capita la differenza o no?Io reagiasco quando si dice, a mio parere falsamente: "questo non è da Tex", mentre invece magari in Tex c'è mille volte e siete voi a non ricordare. Ribadisco. Espectro è personaggio totalmente nella tradizione italiana e glbonelliana, proprio perchè non d' spiegazioni. non ha bisogno di darle!Idem la storia che va di palo in frasca. Bonelli l'ha fatto mille volte, dimenticandosi pure di tornare al unto di partenza, qualche volta. Idem i massacri "facili" (che facili non sono, è Tex a essere in gamba). E così via. Anche i rurales buoni, sè. E'' assurdo contestare anche questo!Se non piace perchè non piace, okay! Sono le spiegazioni fasulle che fanno ridere.
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Certo evita di discutere su certi punti che gli sono contestati, per esempio:

- dialoghi meno prolissi
- doppio antagonista con uno che leva spazio all'altro
- risoluzione troppo affrettata dei due intrecci dopo un secondo albo che sembrava un brodo allungato

Già..... :bandito:

Qualche ragione ce l'avranno pure quei forumisti ( tra i quali il sottoscritto _ahsisi ) che gli fanno notare ( invano ) tali difetti, perchè di difetti si tratta ( e neanche di poco conto... ) quando si ripetono, quasi, ad ogni storia. Era così sovente un passo indietro il Tex di GLB è Vogliamo ripercorrere l'intera saga fin quando l'ha scritta il mitico "pap?" è :malediz... :trapper:

Sui dialoghi prolissi.


Il fatto che i dialoghi di GL fossero prolissi ironizza persino Berardi in Ken Parker. Si sa che lo erano! Era una caratteristica di Tex avere dialoghi-fiume! Mah!

I dialoghi del primo Dylan Dog, tanto per dire, sono immensamente lunghi con ballon colossali,. Ma tutti se ne sono dimenticati. E' un segno dei tempi...

Beh, secondo me, in QUESTA storia, i dialoghi non sono prolissi affatto. Punto.

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Dal momento che non risparmiamo le critiche a Borden, credo che abbia tutto il diritto di rispondere per le rime.

Grazie, Ymalpas. Naturalmente questo è un mio diritto, essendo iscritto al forum come voi. Ovvio, no? Se lo contestate, me ne vado.
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Invece, bench? non lo avessi citato prima perchè subito non mi era venuto in mente, devo concordare con l'osservazione di Anatas (e di qualcun altro prima di lui, credo, ma ora non ricordo): che ci faceva Tex con mappe catastali di ranch texiani nelle bisacce della sella? Come poteva immaginare che ne avrebbe avuto bisogno? Trovo questo ancora più inspiegabile della lancia-ad-incastro. Certo, nella vita reale sarebbe stato pressoch? impossibile azzeccare un simile centro, ma questa non è vita reale, quindi ci aspettiamo tiratori infallibili con ogni genere di arma. Gli atti di proprietà al seguito, quasi ci si aspettasse di dover fare fesso qualche avversario, non me li vedo, invece, come armi. Comunque si noti che nonostante le contestazioni la storia finora ha avuto quattordici voti sopra la sufficienza, di cui addirittura tre 10 e sette 8.

Beh, ho pensato che le avessero preparate il giorno prima, come si fa in questi casi e come avrebbe fatto (e ha fatto) rapidamente anche Sherlock Holmes! Non è necessario che una mappa fosse a stampa,. a quell'epoca. Strano che nessuno di voi abbia contestato il particolare di una recente storia (non ero ancora il curatore...) in cui Tex va a comprare le cartine all'ufficio postale ( o era l'edicola? )In quanto alla lancia, l'alternativa era la piramide umana, ma mi è sembrata più spettacolare questa, e non è affatto impossibile "dopo lunghi e ripetuti tentativi..."
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Borden, ribadisco la gratitudine per "Montagne maledette" e - chi ama le sorprese non legga -

l'intervista che mi hai concesso
. Tuttavia, qui dissento totalmente. Riporto le tue parole:

Tuttavia, una cosa voglio dire. Tex bisogna scriverlo tenendo presente tutta la saga (e questo lo so fare meglio di voi, non ci piove), ma anche come se lo si dovesse scrivere per un lettore che lo legge PER LA PRIMA VOLTA!

Il punto della discordia è nella parentesi: c'è da capirne il senso. Qui sei tu l'unico autore e dunque non ci sono termini di paragone per quel che riguarda lo scrivere. Se il punto è il conoscere la saga, francamente penso che siamo in molti a conoscerla bene: leggo Tex dal 1987, non da ieri. Si parla di fatti, ma spesso il confine tra opinione e fatto, quando si interpreta un testo, è molto labile: ad esempio, i tanto discussi complimenti, che tu attribuisci alla tradizione di GLB, per quanto mi riguarda sono totalmente antitetici a Tex. O quantomeno, penso si debba distinguere tra dialoghi virili come quello con Laredo (nella prima storia) o Torrence, e quelli tremendamente mielosi e posticci di altre storie (la IMHO pessima "Caccia infernale", ad esempio). Quanto alla questione "figlioccio", non me ne ricordavo neppure io, come tu certamente non ricorderai mille altri dettagli: è un argomento così decisivo per la conoscenza di una saga? O forse è più importante sapere come si muovono i personaggià
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Sui dialoghi prolissi. Il fatto che i dialoghi di GL fossero prolissi ironizza persino Berardi in Ken Parker. Si sa che lo erano! Era una caratteristica di Tex avere dialoghi-fiume! Mah!

Su questo hai ragione. A me, infatti, non dispiacevano piu' di tanto e non mi dispiacciono. E' la brillantezza di questi dialoghi che contesto, personalmente. Nononostante gli sforzi che ti riconosco ( e l'ho già scritto ) siamo lontani anni luce dall'avvicinarsi al modello originale che, ovviamente, non potr? essere eguagliato ma, come fece il primo Nizzi, ci si potrebbe, almeno, avvicinare senza per questo svilire la tua scrittura. O no è :old::trapper: Poi, sul Tex "assediato" da una torma di comprimari, ormai ho capito che glissi e ci si dovr? rassegnare. >:azz: Pero' non ci siamo..... -_nono
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Io reagiasco quando si dice, a mio parere falsamente: "questo non è da Tex", mentre invece magari in Tex c'è mille volte e siete voi a non ricordare.

Curioso scoprire che in tutta questa discussione non siano stati fatti esempi come ci ricordi tu Borden, in cui Tex assume anche con GLB comportamenti come quelli delle storie attuali e che quindi proprio per questo "non è vero che non siano da Tex"... Non è una critica ma solo una constatazione.... io sdramattizzando il tutto sono uno di quelli che non si ricorda... anche perchè non è che st? l' a rileggere la saga completa 2-3 volte l'anno...:)
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Beh, diciamo che in questo mondo tutto è migliorabile, anche, come la chiamate voi, la tradizione GLbonelliana ! In più c'è stata evoluzione in positivo tra i lettori in genere, quindi anche fra coloro che leggono e collezionano Tex : sono maggiormente esigenti, sempre attenti ad ogni particolare, pronti a qualche critica costruttiva, volta comunque a cercare di perfezionare sempre più il fumetto del cuore. Resto dell'idea che la gestione del personaggio "Espectro" potesse essere migliore, come quella di Bigelow o di Mondego. Ritengo doveroso sottolineare come Boselli, pur con il suo stile "graffiante", si confronti spesso e volentieri con noi forumisti, chiacchierando, postando, discutendo, senza mai tirarsi indietro. Questo è essere professionisti ! @ Per Cheyenne : sono io quello delle mappe catastali...

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Non ho in mente la storia delle cartine acquistate all'ufficio postale (per inciso, ci direti qual ??), ma anche se ci fosse sfuggito allora e non adesso che vuol dire? Forse ora ci abbiamo prestato maggior attenzione; del resto non credo esistano storie assolutamente perfette, come non esistono scrittori o disegnatori assolutamente perfetti, n° certamente lettori. Ogni volta che si rilegge qualcosa si può trovare un piccolo difetto, ma vi si può trovare anche una piccola perla. Comunque, tu dici che devi scrivere come se ci fosse sempre un neofita tra i lettori di Tex. E questo è un punto interessante a cui ammetto di non aver mai pensato. Il neofita deve conoscere Tex, e Tex non può essere cambiato nella struttura, nell'animo per così dire, rispetto a quel giovanotto che Bonelli ci present? all'inizio. Probabile che dopo qualche decennio rifletta un paio di secondi prima di far partire il pugno, o che non abbia più la "goliardica" abitudine di svegliare i belli addormentati con fiammiferi tra le dita dei piedi o scaraventandoli in mezzo ai rovi. Il linguaggio, in generale, potrebbe anche essersi fatto più pacato, e sicuramente la vita ha lasciato dei segni sia nel corpo che nello spirito... ma è sempre Tex, perbacco! Non può essersi perso il Tex pungente, ironico, che attraversa la vita come attraversa la main street di un paese, e che entra nelle situazioni più problematiche con l'allegra disinvoltura con cui entra in un saloon! Forse non è vero che questo "non è Tex", o che quello che fa e dice "non è da Tex". Ma anche tu devi concederci il diritto di avere, ognuno di noi, il proprio Tex nel cuore e nella memoria, un Tex forse meno "evoluto" ma che sa toccare delle corde. Non è possibile accontentare tutti, ma lasciaci un po' di nostalgia. Del resto sono del parere che soprattutto nelle tue ultime fatiche il Tex di un tempo sia riemerso, e non poco. Ed è sempre più un piacere. La contestazione che personalmente ti ho fatto per quest'ultima storia (al di l' di piccolezze come le cartine o la lancia) è stato su un difetto che io percepisco, e non posso fare a meno di dirlo: un finale accelerato, come un film che a un certo punto viene trasmesso a velocit? doppia. La ricchezza di personaggi delle tue storie merita più spazio, se dobbiamo capire fino in fondo ciò che avviene. Che poi non fosse necessario sapere la ragione dell'odio di Espectro per gli indiani, questo scusa non lo capisco. Non era poi nemmeno un personaggio secondario, ha dato il titolo a un intero albo. Ci troviamo un tizio che addirittura coltiva batteri per sterminare un'etnia, mica bruscolini! E ci muore così, senza che sappiamo se ce l'aveva con gli indiani perchè gli avevano massacrato la famiglia o perchè gli avevano pestato il callo del mignolo destro! Non avrebbe tolto nulla darci un'indicazione, e avrebbe aggiunto molto ;)

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Quoto in pieno quello detto da Cheyenne. Il fatto di avere un Tex che negli anni ha cambiato i suoi atteggiaenti e il suo modo di condurre le sue avventure, ben venga se serve a portare delle novità e ad attirare i neofiti lettori al personaggio, ma proprio perchè Tex è il personaggio sempre riconducibile in aspetto, modi ed essenza della sua vita da Ranger, capo Navajo etc. ogni tanto dovrebbe potersi ricomportare come un tempo, poter rivedere i suoi tradizionali interrogatori, poter rivedere la sua tradizionale pianificazione strategica e comportamentale che aveva una volta nelle sue avventure, poter rivedre un bel p? di gente insomma che svolazza allegramente in un saloon a suon di sberle... ma questo non solo perchè siamo dei vecchi nostalgici che non si arrendono, ma perchè Tex è anche questo,... altrimenti dovremmo mica rinnegare quello che è stato pensando che non lo sia più??... Inotre e ripeto anche se non ho finito ancora di leggere questa storia, abbiamo già avuto modo di conoscere ultimamente avventure che all'improvviso terminano alla velocit? della luce, vanificando tutto il meglio che si è sviluppato neli albi precedenti... ricordo ancora la rapida conclusione che ha avuto una storia come "I trapper di Yellowstone", dove Tex e i pards si salvano grazie ad una intelligente deduzione sui crateri della guida Yount, finale che personalmente ho visto affrettato come se si dovesse chiudere forzatamente la storia nel giro di poche scene. In un altra serie della Bonelli che si chiama Nathan Never è stao creato un numero 250 che come dice la pubblicit? "? come un numero 1",... strategia ideata apposta per far avvicinare al personaggio chi non l'ho aveva mai letto,.. e che io ho preso ed ho iniziato a leggere, con me ha funzionato infatti lo compero, magari senza stravolgere il personaggio ha avvicinato molti nuovi lettori, ma penso che Nathan Never sia rimasto lo stesso dei primi 250 albi, magari con Tex si sarebbe potuto fare una cosa simile... non sè è solo una constatazione...

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Borden, ribadisco la gratitudine per "Montagne maledette" e - chi ama le sorprese non legga -

l'intervista che mi hai concesso
. Tuttavia, qui dissento totalmente. Riporto le tue parole:

Tuttavia, una cosa voglio dire. Tex bisogna scriverlo tenendo presente tutta la saga (e questo lo so fare meglio di voi, non ci piove), ma anche come se lo si dovesse scrivere per un lettore che lo legge PER LA PRIMA VOLTA!

Il punto della discordia è nella parentesi: c'è da capirne il senso. Qui sei tu l'unico autore e dunque non ci sono termini di paragone per quel che riguarda lo scrivere. Se il punto è il conoscere la saga, francamente penso che siamo in molti a conoscerla bene: leggo Tex dal 1987, non da ieri. Si parla di fatti, ma spesso il confine tra opinione e fatto, quando si interpreta un testo, è molto labile: ad esempio, i tanto discussi complimenti, che tu attribuisci alla tradizione di GLB, per quanto mi riguarda sono totalmente antitetici a Tex. O quantomeno, penso si debba distinguere tra dialoghi virili come quello con Laredo (nella prima storia) o Torrence, e quelli tremendamente mielosi e posticci di altre storie (la IMHO pessima "Caccia infernale", ad esempio). Quanto alla questione "figlioccio", non me ne ricordavo neppure io, come tu certamente non ricorderai mille altri dettagli: è un argomento così decisivo per la conoscenza di una saga? O forse è più importante sapere come si muovono i personaggià
Ovviamente mi riferisco al CONOSCERE non allo scrivere. E ribadisco il punto. Qui da molte parti si è dimostrata ignoranza di certi particolari che invece l'autore deve conoscere e usare. Tu dici che non ti ricordi di "figlioccio", Okay! Ma l'autore NON PUO' permettersi la stessa ignoranza. L'autore DEVE usare "figlioccio". Se qualcuno glielo contesta, l'autore ha ragione e il contestatore ha torto. Lapalissiano. IDEM per i complmenti. Che ne so io di quello che RICORDI O NON RICORDI TU? MA ti rendi conto di quel che diciòIo devo usare i materiali che ho e tra questi ci sono anche i complimenti che GL profondeva a piene mani nei confronti di Tex per crearne il mito.
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Borden, ribadisco la gratitudine per "Montagne maledette" e - chi ama le sorprese non legga -

l'intervista che mi hai concesso
. Tuttavia, qui dissento totalmente. Riporto le tue parole:

Tuttavia, una cosa voglio dire. Tex bisogna scriverlo tenendo presente tutta la saga (e questo lo so fare meglio di voi, non ci piove), ma anche come se lo si dovesse scrivere per un lettore che lo legge PER LA PRIMA VOLTA!

Il punto della discordia è nella parentesi: c'è da capirne il senso. Qui sei tu l'unico autore e dunque non ci sono termini di paragone per quel che riguarda lo scrivere. Se il punto è il conoscere la saga, francamente penso che siamo in molti a conoscerla bene: leggo Tex dal 1987, non da ieri.[...]Quanto alla questione "figlioccio", non me ne ricordavo neppure io, come tu certamente non ricorderai mille altri dettagli: è un argomento così decisivo per la conoscenza di una saga? O forse è più importante sapere come si muovono i personaggià
Credo la questione del conoscere la serie sia molto più complicata di quanto appare: il fatto è che uno scrittore professionista legge, rilegge, analizza e seziona al microscopio ogni vignetta, magari anche dei particolari per noi insignificanti o che non riusciamo a notare, e questo proprio perchè, essendo quello di scrivere il suo lavoro (e aggiungo, in questo caso scrive un fumetto che non è stato creato da lui) quando legge Tex o scrive una storia lo fa partendo da presupposti, da "assunzioni" diverse dalle nostre e dalla necessit? di conciliare elementi che neanche ci immaginiamo: non dimentichiamoci che ha la responsabilità di creare un prodotto che leggeranno centinaia di migliaia di persone, e le cose da far combaciare sono già di per sè un'infinit? anche senza tener conto di questo dato. Io credo che sia doveroso che un autore di Tex, e a maggior ragione quello principale, conosca la saga meglio di tutti noi. E' una cosa che pretendo, deve essere così, non mi sento offeso se me lo sento dire da Boselli in persona. Modificato da AtTheRocks
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Quoto in pieno quello detto da Cheyenne. Il fatto di avere un Tex che negli anni ha cambiato i suoi atteggiaenti e il suo modo di condurre le sue avventure, ben venga se serve a portare delle novità e ad attirare i neofiti lettori al personaggio, ma proprio perchè Tex è il personaggio sempre riconducibile in aspetto, modi ed essenza della sua vita da Ranger, capo Navajo etc. ogni tanto dovrebbe potersi ricomportare come un tempo, poter rivedere i suoi tradizionali interrogatori, poter rivedere la sua tradizionale pianificazione strategica e comportamentale che aveva una volta nelle sue avventure, poter rivedre un bel p? di gente insomma che svolazza allegramente in un saloon a suon di sberle... ma questo non solo perchè siamo dei vecchi nostalgici che non si arrendono, ma perchè Tex è anche questo,... altrimenti dovremmo mica rinnegare quello che è stato pensando che non lo sia più??... Inotre e ripeto anche se non ho finito ancora di leggere questa storia, abbiamo già avuto modo di conoscere ultimamente avventure che all'improvviso terminano alla velocit? della luce, vanificando tutto il meglio che si è sviluppato neli albi precedenti... ricordo ancora la rapida conclusione che ha avuto una storia come "I trapper di Yellowstone", dove Tex e i pards si salvano grazie ad una intelligente deduzione sui crateri della guida Yount, finale che personalmente ho visto affrettato come se si dovesse chiudere forzatamente la storia nel giro di poche scene. In un altra serie della Bonelli che si chiama Nathan Never è stao creato un numero 250 che come dice la pubblicit? "? come un numero 1",... strategia ideata apposta per far avvicinare al personaggio chi non l'ho aveva mai letto,.. e che io ho preso ed ho iniziato a leggere, con me ha funzionato infatti lo compero, magari senza stravolgere il personaggio ha avvicinato molti nuovi lettori, ma penso che Nathan Never sia rimasto lo stesso dei primi 250 albi, magari con Tex si sarebbe potuto fare una cosa simile... non sè è solo una constatazione...

C'è stato bisogno di farlo proprio perchè è stato spesso stravolto.
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Borden, ribadisco la gratitudine per "Montagne maledette" e - chi ama le sorprese non legga -

l'intervista che mi hai concesso
. Tuttavia, qui dissento totalmente. Riporto le tue parole:

Tuttavia, una cosa voglio dire. Tex bisogna scriverlo tenendo presente tutta la saga (e questo lo so fare meglio di voi, non ci piove), ma anche come se lo si dovesse scrivere per un lettore che lo legge PER LA PRIMA VOLTA!

Il punto della discordia è nella parentesi: c'è da capirne il senso. Qui sei tu l'unico autore e dunque non ci sono termini di paragone per quel che riguarda lo scrivere. Se il punto è il conoscere la saga, francamente penso che siamo in molti a conoscerla bene: leggo Tex dal 1987, non da ieri.[...]Quanto alla questione "figlioccio", non me ne ricordavo neppure io, come tu certamente non ricorderai mille altri dettagli: è un argomento così decisivo per la conoscenza di una saga? O forse è più importante sapere come si muovono i personaggià
Credo la questione del conoscere la serie sia molto più complicata di quanto appare: il fatto è che uno scrittore professionista legge, rilegge, analizza e seziona al microscopio ogni vignetta, magari anche dei particolari per noi insignificanti o che non riusciamo a notare, e questo proprio perchè, essendo quello di scrivere il suo lavoro (e aggiungo, in questo caso scrive un fumetto che non è stato creato da lui) quando legge Tex o scrive una storia lo fa partendo da presupposti, da "assunzioni" diverse dalle nostre e dalla necessit? di conciliare elementi che neanche ci immaginiamo: non dimentichiamoci che ha la responsabilità di creare un prodotto che leggeranno centinaia di migliaia di persone, e le cose da far combaciare sono già di per sè un'infinit? anche senza tener conto di questo dato. Io credo che sia doveroso che un autore di Tex, e a maggior ragione quello principale, conosca la saga meglio di tutti noi. E' una cosa che pretendo, deve essere così, non mi sento offeso se me lo sento dire da Boselli in persona.
Bravo!D'altronde qui c'è chi argomenta sui fiammiferi tra le dita dei piedi (già fatto e lo rifarà), risse nei saloon (ma dove li trovi i saloon in questa storia?). Qui ci sono i Navajos che vi mancavano tanto, che volete di più, non posso mettere tutto in una storia!Pretese assurde che rimarcano la distanza tra lo scrittore professionista e il fan del tutto irrazionale...
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Borden, ribadisco la gratitudine per "Montagne maledette" e - chi ama le sorprese non legga -

l'intervista che mi hai concesso
. Tuttavia, qui dissento totalmente. Riporto le tue parole:

Tuttavia, una cosa voglio dire. Tex bisogna scriverlo tenendo presente tutta la saga (e questo lo so fare meglio di voi, non ci piove), ma anche come se lo si dovesse scrivere per un lettore che lo legge PER LA PRIMA VOLTA!

Il punto della discordia è nella parentesi: c'è da capirne il senso. Qui sei tu l'unico autore e dunque non ci sono termini di paragone per quel che riguarda lo scrivere. Se il punto è il conoscere la saga, francamente penso che siamo in molti a conoscerla bene: leggo Tex dal 1987, non da ieri. Si parla di fatti, ma spesso il confine tra opinione e fatto, quando si interpreta un testo, è molto labile: ad esempio, i tanto discussi complimenti, che tu attribuisci alla tradizione di GLB, per quanto mi riguarda sono totalmente antitetici a Tex. O quantomeno, penso si debba distinguere tra dialoghi virili come quello con Laredo (nella prima storia) o Torrence, e quelli tremendamente mielosi e posticci di altre storie (la IMHO pessima "Caccia infernale", ad esempio). Quanto alla questione "figlioccio", non me ne ricordavo neppure io, come tu certamente non ricorderai mille altri dettagli: è un argomento così decisivo per la conoscenza di una saga? O forse è più importante sapere come si muovono i personaggià
Ovviamente mi riferisco al CONOSCERE non allo scrivere. E ribadisco il punto. Qui da molte parti si è dimostrata ignoranza di certi particolari che invece l'autore deve conoscere e usare. Tu dici che non ti ricordi di "figlioccio", Okay! Ma l'autore NON PUO' permettersi la stessa ignoranza. L'autore DEVE usare "figlioccio". Se qualcuno glielo contesta, l'autore ha ragione e il contestatore ha torto. Lapalissiano. IDEM per i complmenti. Che ne so io di quello che RICORDI O NON RICORDI TU? MA ti rendi conto di quel che diciòIo devo usare i materiali che ho e tra questi ci sono anche i complimenti che GL profondeva a piene mani nei confronti di Tex per crearne il mito.
Pensi davvero che non si possa scrivere "Tex" senza sapere che Carson è padrino di Kit? Non basta sapere che Tex e Carson sono amici fraterni, e il giovane Willer ha ricevuto il nome in onore del vecchio ranger?E' pensabile - mettiamola così - ricordare ogni informazione di più di sessant'anni di storie?P. S. Vedi che avevo ragione? Tu vedi dei fatti che io non vedo: sono due diverse opinioni. E, diciamocela tutta, se c'è un personaggio che detesta le cose sdolcinate, quello è Tex.
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Pensi davvero che non si possa scrivere "Tex" senza sapere che Carson è padrino di Kit? Non basta sapere che Tex e Carson sono amici fraterni, e il giovane Willer ha ricevuto il nome in onore del vecchio ranger?

Giacomo, ma proprio in questo sta la differenza tra il fan e il professionista!D'accordo che questo è un particolare che in molti si ricordano, ma alla fin fine il succo della questione è questo!
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Borden, senza polemica, trovo molto sgradevole l'irrisione delle critiche. Capisco bene che il doppio ruolo autore/utente sia difficile da gestire, ma tant'?. Quanto alle parole seguenti,

distanza tra lo scrittore professionista e il fan del tutto irrazionale...

posso risponderti che non essere professionista non significa necessariamente essere un idiota. Tanto più che, quando un non professionista ti fa un complimento, ecco che allora diventa d'improvviso un gran conoscitore della saga. Ribadisco la mia gratitudine (sei stato gentilissimo per la sceneggiatura), ma qui non mi piace il tuo discorso. E offenderei la tua intelligenza non facendolo notare.
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risse nei saloon (ma dove li trovi i saloon in questa storia?)

Naturalmente, e penso senza bisogno di rispiegralo era una visione generale del Tex che non si vede più, di certo come tutti hanno capito...(o quasi)....? solo una delle cose che si vedono ben poco o niente nell'attuale era Texiana.... sarei stato proprio stupido se mi riferivo all'ultima storia che pur non avendola conclusa, fa già capire che Tex non sfiorer? un saloon nenache da lontano...:)
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Pensi davvero che non si possa scrivere "Tex" senza sapere che Carson è padrino di Kit? Non basta sapere che Tex e Carson sono amici fraterni, e il giovane Willer ha ricevuto il nome in onore del vecchio ranger?

Giacomo, ma proprio in questo sta la differenza tra il fan e il professionista!D'accordo che questo è un particolare che in molti si ricordano, ma alla fin fine il succo della questione è questo!
Un professionista è pur sempre un uomo, non un computer!Tanto per fare un esempio, nei giorni scorsi Borden ha detto di non ricordarsi "Il figlio di Cochise": mi sembra che la cosa più normale del mondo - per un professionista - non ricordare ogni singolo dettaglio (? così importante che Kit sia stato battezzato???). E' ovvio che non si può non sapere che Tex aveva un padre, una madre, un fratello, Gunny, Lilyth, che è stato a Shiloh, etc. etc: ma questi sono momenti topici della saga!
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Beh scusa Mauro, qui non sono d'accordo. Intanto i fiammiferi e non fiammiferi erano un semplice esempio, in secondo luogo il Tex che ricordo aveva navajos, risse da saloon e magari vigilantes distributori di cravatte di canapa, e Tex che da una parte strappava un malcapitato al linciaggio e dall'altra faceva fuori una banda di rinnegati (e perchè no, trovava pure il tempo di dare una lezione a tre o quattro indiani ubriachi). :lol:

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Borden, ribadisco la gratitudine per "Montagne maledette" e - chi ama le sorprese non legga -

l'intervista che mi hai concesso
. Tuttavia, qui dissento totalmente. Riporto le tue parole:

Tuttavia, una cosa voglio dire. Tex bisogna scriverlo tenendo presente tutta la saga (e questo lo so fare meglio di voi, non ci piove), ma anche come se lo si dovesse scrivere per un lettore che lo legge PER LA PRIMA VOLTA!

Il punto della discordia è nella parentesi: c'è da capirne il senso. Qui sei tu l'unico autore e dunque non ci sono termini di paragone per quel che riguarda lo scrivere. Se il punto è il conoscere la saga, francamente penso che siamo in molti a conoscerla bene: leggo Tex dal 1987, non da ieri. Si parla di fatti, ma spesso il confine tra opinione e fatto, quando si interpreta un testo, è molto labile: ad esempio, i tanto discussi complimenti, che tu attribuisci alla tradizione di GLB, per quanto mi riguarda sono totalmente antitetici a Tex. O quantomeno, penso si debba distinguere tra dialoghi virili come quello con Laredo (nella prima storia) o Torrence, e quelli tremendamente mielosi e posticci di altre storie (la IMHO pessima "Caccia infernale", ad esempio). Quanto alla questione "figlioccio", non me ne ricordavo neppure io, come tu certamente non ricorderai mille altri dettagli: è un argomento così decisivo per la conoscenza di una saga? O forse è più importante sapere come si muovono i personaggià
Ovviamente mi riferisco al CONOSCERE non allo scrivere. E ribadisco il punto. Qui da molte parti si è dimostrata ignoranza di certi particolari che invece l'autore deve conoscere e usare. Tu dici che non ti ricordi di "figlioccio", Okay! Ma l'autore NON PUO' permettersi la stessa ignoranza. L'autore DEVE usare "figlioccio". Se qualcuno glielo contesta, l'autore ha ragione e il contestatore ha torto. Lapalissiano. IDEM per i complmenti. Che ne so io di quello che RICORDI O NON RICORDI TU? MA ti rendi conto di quel che diciòIo devo usare i materiali che ho e tra questi ci sono anche i complimenti che GL profondeva a piene mani nei confronti di Tex per crearne il mito.
Commento l'ultima cosa, poi veramente mi son stufato. Qualcuno dir? che stai scherzando, o quant'altro: io non scherzo urlando (scrivere in maiuscolo equivale a urlare). E mi rendo conto perfettamente di quello che dico, visto che ho un cervello in ottima funzione. Tutte queste smancerie, di cui son spesso piene le tue storie, io in GLB non le ho mai viste. E non perchè io non ne abbia letto le storie. Tu dici di averle viste? Bene, uno di noi due sarà schizofrenico. Oppure, banalmente, leggeremo in modo diverso. P. S. Se ti soddisfa essere idolatrato in modo acritico, son contento per te. A me, una cosa simile, non piacerebbe affatto.
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