Anch'io non trovo il costo di copertina così eccessivo (anche perché comparativamente molto vicino ad altri prodotti Bonelli rispetto al numero di pagine, come ben documentato da "natural killer"). Soprattutto, mi pare una richiesta legittima per una storia ben costruita e che a me è davvero piaciuta molto; l'ho trovata decisamente originale, anche in sintonia con una tradizione letteraria di racconti fantastici in un contesto prenatalizio e che qui a me pare funzionare proprio bene, con un esito gradevole. Poi, se a uno non garba, non è certo obbligato all'acquisto...
L'uso del colore qui è più che giustificato per differenziare la vicenda principale rispetto ai racconti che, di volta in volta, si incastrano su quella storia di base. Oltretutto, ho apprezzato la scelta di iniziare l'introduzione del colore già in un angolo dell'ultima vignetta della storia principale, per preparare in modo più graduale l'ingresso del racconto secondario sfumando i confini fra il racconto principale e quelli secondari. E di fatto, a mio avviso, questa scelta non fa che accentuare l'impressione che tutta la storia vuole comunicarci, ossia l'impossibilità di tracciare una linea di demarcazione netta e chiaramente riconoscibile fra la realtà e un orizzonte magico/fantastico che sembrano continuamente sovrapporsi, con un gioco letterario ed espressivo che io trovo ben riuscito.
Ad ogni modo, preferisco di gran lunga la tricromia di questo speciale (che si innesta su disegni realizzati in stile bianco e nero senza alterarne affatto la natura e che esalta ancora di più il clima cupo tipico di una vicenda dai tratti foschi) piuttosto che i colori molto squillanti e spesso poco equilibrati degli speciali anche recenti.
Certamente, Tex qui compare in modo meno marcato che nelle storie consuete, ma si tratta di uno speciale che ha, fin dall'inizio, un carattere volutamente anomalo e una scelta di questo tipo, una volta ogni tanto, ci può proprio stare. Magari a qualcuno proprio questo non va giù, ma per me non è un difetto cercare di diversificare le avventure di Tex, purché con cognizioni di causa e, oserei dire, con stile - che qui non mancano.
I disegni sono ottimi, molto curati e ben fatti, vari e decisamente adatti al tipo di storia narrata. Se devo fare un confronto con l'ultimo albo della serie principale, appena uscito ("L'assedio di Mezcali"), mi pare proprio che non ci sia paragone. Sia la storia ma anche i disegni qui sono nettamente una spanna sopra (e anche di più)...