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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 01/05/2020 in tutte le sezioni

  1. Ciao "O Encapuzado" e benvenuto nel forum. per quanto mi riguarda il periodo d'oro di Ticci inizia con il primo albo di Tex da lui disegnato e continua con tutti gli albi che ha fatto in seguito. Se Galleppini ha avuto il merito di crearlo graficamente, secondo me Ticci è quello che lo ha interpretato meglio e fra gli autori dello staff di Tex è quello che rappresenta meglio il fumetto west. A titolo di curiosità ti posso dire che, anche se molti lettori me compreso, continuano ad amare le sue prime storie, se parli con lui ti dirà che riguardandole non ne è più tanto contento. In ogni caso puoi leggere una lunga intervista che gli ho fatto alcuni anni fa scaricandoti gratis l'undicesima numero del magazine del nostro forum, una rivista di approfondimento su Tex che alcuni membri del forum fanno da diversi anni. Qui trovi il numero 11 con l'intervista a Tex: E qui tutti gli altri numeri compreso il ventesimo uscito ieri: http://texwiller.ch/index.php?/files/
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  2. Beh, ho pensato potesse essere una particolare manifestazione dei nativi di cui non avevo mai sentito parlare e che mi sarebbe piaciuto approfondire. Non ho la cultura enciclopedica tua o di un Carlo Monni che elogia la tua risposta. Cercherò di fare domande più adeguate, solo che non è detto che me ne renda conto. Magari non ne farò affatto, va bene così?
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  3. Strani feticci, presagi di morte, ombre che uccidono nel buio…. Sulle tracce di due killer gemelli, gli imprendibili fratelli Fortune, Tex e i suoi pards s’imbattono nel messaggio lasciato a un morto da un’indovina scomparsa: vi si parla dei kedaghe, gli spiriti-ombra… E così iniziano a seguire, per le praterie di Oklahoma e Kansas, la pista del misterioso “Indian Carnival”, una fiera viaggiante dove artisti e personaggi bizzarri sono tutti di origine indiana… Shado, Coyote, Skeleton, la Strega Ragno, Storm il lanciatore di coltelli, la bella Tesan-Wih e tutti gli altri sono davvero innocui artisti circensi? Che cosa nascondono, in realtà? E che cosa succederà, quella domenica pomeriggio di ottobre, durante lo spettacolo sotto il tendone ai piedi della Ghost Hill, agli spettatori innocenti?
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  4. Nolitta spazia da storie anche belle, ma che non hanno davvero nulla a che fare con Tex (il giudice Maddox, in cui Tex assolutamente irriconoscibile, come vedere l'Uomo Ragno che gira vestito da Satanik, o anche El Muerto, che sembra ambientato in un mondo alternativo) a storie in cui si intravede nel personaggio pasticcione protagonista una parodia di Tex (il segno di Cruzado, la storia del Cheyenne Club, etc.) e che quindi non sono buone nemmeno come storie generiche, sono davvero da buttare. Preferisco nettamente le prime, ma non capisco perchè abbiano pubblicato quelle storie su Tex e non sulla collana Rodeo. (vedere il mio post sulla storia del Cheyenne Club per una cosa più dettagliata e meno generica, lì faccio anche vedere come non basti dire "dimenticati che è una storia di Tex e goditela", il fatto che sta scrivendo Tex spinge Nolitta a scrivere male il protagonista, rovinando la storia. Se al posto di Tex ci fosse stato un personaggio diverso non avrebbe passato tante inutili pagine per far disprezzare il protagonista. In generale comunque le storie di Nolitta hanno problemi più vari, mentre quelle di Nizzi hanno sempre gli stessi, identici, da trent'anni) Sia con Nizzi che con Nolitta, un concetto che vedo che davvero non passa, per quanto sia di una semplicità cristallina, è che dire che si può scrivere bene un personaggio violandone il canone e gli aspetti fondamentali, è una totale assurdità. Se scrivi Sherlock Holmes, e lo fai fregare da tutti, mostrando che anche Watson è più intelligente di lui, non mi puoi dire che hai scritto una bella storia di Sherlock Holmes. Se mi scrivi una storia di Conan in cui Conan è timido, complessato, vergine, e vienbe picchiato anche dai vecchi paralitici, quella non sarà mai una bella storia di Conan. È una cosa che capiscono bene i fan di tutti i personaggi dei fumetti. Tutti, tranne quelli di Tex cresciuti con Nolitta e Nizzi. Anche questo fa capire i danni irreparabili fatti da quel duo al personaggio, i cui lettori ora non sanno più nemmeno chi è, con una parte convinta che sia uno sbirro ottuso e prepotente a cui non frega nulla della giustizia. Cioè, non solo non hanno più le idee chiare su chi sia Tex, ma non hanno più le idee chiare nemmeno su come si scrive una storia restando fedeli al personaggio. Anzi, trovano stravagante il concetto. (la cosa pazzesca, che mostra questa confusione, è che gli stessi lettori che non fanno una piega a vedere un Tex che se ne frega della giustizia e pensa solo ai regolamenti, e che si mostra stupido, vigliacco, pomposo e ridicolo... considererebbero una violazione del personaggio una cena al ristorante in cui Tex e Carson per una volta mangiassero pesce)
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  5. (proseguo la mia lunga e prolissa risposta a "Gulliver") In gran parte concordo. Un tempo forse avrei usato toni anche più entusiastici. Dopo le delusioni delle ultime riletture, non so, per giudicare meglio quanto del "buono" di quel periodo era reale, e dura ancora oggi, e quanto invece era dovuto al "momento storico" e al sollievo per il fatto che non era Nolitta, dovrei rileggerle, e non ne ho molta voglia, anche se probabilmente lo farò, almeno per le primissime, per capire quanto e se mi sia illuso all'epoca (detto questo, se all'epoca valutavo Fuga da Anderville un capolavoro e oggi no, temo sia più affidabile il mio giudizio attuale, ora che ho una base di comparazione molto più ampia di quella che avevo trentacinque anni fa, e non ho più l'effetto di anni ed anni di storie di Nolitta a ingigantire chiunque arrivasse dopo... insomma, non è che "le storie successive di Nizzi hanno falsato il mio giudizio" su quella storia, bensì mi hanno dato basi più solide per giudicarlo correttamente senza più l'onda del mio ingenuo entusiasmo dell'epoca) Qui inserisco una doverosa risposta anche a Leo e agli altri che hanno postato elenchi di storie di questo periodo chiedendomi cosa ne pensassi: ne penso male, e ne pensavo tanto male da allora, che non le ho mai più rilette, e non ho la minima intenzione di farlo in futuro (così come non leggerò mai le ultime storie di Nizzi di dieci anni fa prima del suo abbandono della serie, vivo molto meglio senza), e quindi non mi ricordo manco di che parlano. "Ma... Diablero..." mi chiederanno i miei 5 lettori che hanno retto questo lungo post "...allora, se non te li ricordi, come fai a sostenere che Tex ci fa solo figure di merda?" La domanda sembrerebbe legittima, ma il fatto è che da allora io già tenevo il conto! All'epoca ero in un "giro" di appassionati di fumetti, quasi tutti lettori anche di Tex. Avevamo anche pubblicato un paio di fanzine, poca roba (preferivamo passare il tempo a giocare a carte e andare a donne, per questo ora non siamo famosi, anche se alcuni di noi effettivamente sono arrivati a lavorare professionalmente nel fumetto). Ed è nell'ambito di quel gruppo che ad un certo punto ci siamo resi conto, ancora prima del fatidico numero 400, di QUANTE botte in testa prendeva Tex, e quante volte si facesse salvare da chi era andato a salvare (e quante volte alla fine Tex avesse peggiorato la situazione) Ad un certo punto, dopo il ritorno di Nizzi... iniziamo a tenere la conta! Di quante volte CONSECUTIVE una storia presentasse un Tex salvato da chi era andato a salvare, ridicolizzato, mostrato come stupido e impotente. L'idea era di scrivere una lettera a Sergio Bonelli, alla fine, con le "congratulazioni per la prima volta in x albi in cui Tex vince", o di fare un articolo al riguardo su una fanzine. Passano gli anni. Di fanzine non ne facciamo più, il gruppo si disperde, sempre meno di noi continuano a leggere Tex, mentre la maggioranza smette, disgustata dalle "nizzate" come abbiamo iniziato a chiamarle (quel termine nasce in quel gruppo prima che iniziassi ad usarlo su TWO). Ad un certo punto alcune lettere a Bonelli le scrivo lo stesso, lamentando il fatto che Tex venisse ridicolizzato in tutte le storie. Non gli scrivo da quanto tempo perché ho perso il conto, sono passati anni, anni sempre in attesa della mitologica "storia di Nizzi in cui Tex non fa figure di merda". Non arriverà mai. (o meglio, è arrivata solo dopo il suo ritorno, pochi mesi fa, e nella storia successiva ha già ricominciato con Tex in mutande che chiede scusa) Quindi, Leo (e tutti gli altri), capisci perché, pur non ricordando nulla di gran parte di quelle storie, sono sicuro che in nessuna Tex evita di fare quelle figure? Perché all'epoca probabilmente se fosse stata pubblicata una storia di Nizzi così, avremmo dichiarato festa e avremmo brindato con lo champagne... Concordo abbastanza sul livello generale delle storie, ma sul vero e proprio massacro che stava subendo la figura di Tex... no, quello non c'era "mestiere" che potesse coprirlo. (anche senza pensare che lo facesse apposta... un certo astio inconscio verso il personaggio almeno doveva esserci, va bene cercare la soluzione più semplice e banale, ma proprio sempre "Tex prende una botta in testa, si cala le braghe, e viene salvato da un bambino o da un vecchio paralitico" doveva scegliere?) Credo che invece, da una parte per i "nizziani" più accaniti QUELLO ERA TEX, era il personaggio che avevano conosciuto e a cui erano affezionati, e magari si trovavano a disagio con il Tex di GL. Bonelli (su TWO alcuni nizziani deridevano apertamente le storie di Bonelli dicendo che erano "superate" perchè "poco realistiche"...). Altri semplicemente si leggevano le storie in maniera passiva, che Tex desse una botta in testa o la prendesse era la stessa cosa, non vedevano differenze. Altri ancora, probabilmente, come me non erano pronti ad accettare che l'autore che aveva "salvato" Tex si fosse ridotto così. La differenza era che io non potevo far finta di non vedere quello che leggevo... Capisci perchè mi fa abbastanza ridere che i più noti filo-nizziani del forum abbiano esaltato il tuo post? Come dicevo all'inizio, ormai mi sono dovuto arrendere anch'io all'idea che la crisi di Nizzi non lo abbia solo portato ad "odiare Tex", ma che davvero, il Nizzi post-crisi sia.. ancora in crisi, e via via sempre più grave, come qualità delle storie, Tex o non Tex (rimane incomprensibile la cocciutaggine della casa editrice nel lasciare su quel ruolo un autore sempre più palesemente inadatto. Oltre a procurarci trent'anni di arrabbiature e di storie indecenti, quell'incomprensibile ostinazione ha molto rallentato il ricambio generazionale, e si vede oggi la carenza di autori per Tex causata anche da quella scelta autolesionista) NON concordo invece sull'idea dell'"unità d'azione di sapore aristotelico" di G Bonelli. Semmai, la "telecamera fissa in diretta sul protagonista" è tipica di NOLITTA (vedi Zagor o Mister No per esempio, dove non vediamo quasi mai cosa fanno i "cattivi" e li scopriamo spesso insieme ai protagonisti nel corso della storia) Le storie di G.L. Bonelli spesso iniziano con scene in cui vediamo solo i "cattivi", ambientate magari a lunga distanza e molto prima. O vediamo antefatti di decenni precedenti. L'azione si alterna fra gli eroi, spesso divisi e i villain. Basta vedere le storie con Mefisto, i 4 pards divisi in scene separate di Black Baron, con Mefisto che pianifica ed è protagonista di molte scene (Mefisto tende a diventare lui il protagonista di quelle storie, facendo diventare Tex l'antagonista. Lo stesso avviene con la storia d'esordio di Yama), e poi l'intero albo dedicato praticamente in "esclusiva" a Yama mentre pianifica la sua vendetta, con Tex che si vede solo nelle ultime pagine. O per citare un'altra storia di cui si è parlato recentemente, in "Diablero" la scena salta in continuazione prima fra un tempo passato con i primi attacchi, fino all'arrivo di Tex nell'azione, e poi si salta continuamente da Tex a Mitla a El Morisco e di nuovo a Tex (quando non si separa dai pards, e le scene diventano due per i due gruppi di pard) e di nuovo a Mitla e di nuovo ad El Morisco, componendo un mosaico in cui nessuno dei personaggi vede l'intero disegno, ma il lettore sì. O come "il grande intrigo", che si svolge nell'arco di mesi, fra intrighi e anche qui i pards e i villain sparpagliati in posti diversi con sfide diverse. O con "il giuramento", in cui passano quasi vent'anni fra la prima vendetta di Tex e l'ultima. Insomma, l'intreccio delle scene, con salti di spazio, di tempo, di personaggi, l'uso di conoscenze parziali (Tex che affronta un alieno senza rendersene conto!) è MOLTO più sofisticata e complessa in GLBonelli che non in Nizzi e Nolitta. Persino borden, forse per non "spiazzare" i lettori non più abituati a questa sarabanda di cambi di scena dopo tanti anni di "telecamera fissa" nizziana, non arriva a tale complessità. Amen...
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  6. Indiscutibilmente una delle PIETRE MILIARI dell'intera saga texiana..! Un di quelle storie che un lettore di Tex che si rispetti DEVE LEGGERE OBBLIGATORIAMENTE per poter affermare di essere davvero tale ...
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  7. Il rispetto per opinioni diverse è doveroso, ci mancherebbe: e tuttavia davvero non capisco come un finale come questo possa essere definito 'esile' . Per me è un finale titanico: e non parliamo dei disegni di Ticci, strepitosi nel rendere l' idea del trascorrere del tempo: è un processo quasi cinematografico, paragonabile a 'Sentieri Selvaggi' di John Ford. Il suicidio di Taniah rappresenta l'orgoglio di una donna indiana che rifiuta la sottomissione : scelta fantastica, altro che irrealistica. Wasted, ti invito a rileggerla, perchè secondo me ti perdi moltissimo !
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  8. Questo è davvero pesante anche per me. Tenendo poi conto che la didattica a distanza ti porta via molto più tempo e più energie per fare la metà delle cose, io mi sto ritrovando a lavorare anche otto/nove ore al giorno... echeccavolo, se avessi voluto lavorare otto/nove ore al giorno non avrei fatto il dipendente statale.
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  9. Io sono u Io sono uno di quelli (che non lavora), altrimenti col piffero che sono collegato 24 ore al giorno. Scrivo tutto il giorno al pc tanto che mi fa male il culo e sono ingrassato dieci chili. Ho provato a scrivere mentre vado in cyclette ma è una cagata, non ci riesco.
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  10. E il bello è che la tua Mamma era pazza di gioa. Ma le sono bastati un paio di decenni per ricredersi.
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