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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 10/06/2022 in tutte le sezioni

  1. Nelle mie prime letture di Tex, "Santa Cruz" superava tutte le altre con ampio distacco. Una storia affascinante, piena di mistero, a tratti persino inquietante. La rileggevo in continuazione, in particolare il primo albo, quello della visita dei due pard alla vecchia missione diroccata. E ancora oggi me la gusto alla grande, cogliendo tutti i particolari costruiti con grande meticolosità da GL Bonelli, a partire dalla visita casuale a "San Domingo" e all'incontro col vecchio frate, dalla breve ma intensa permanenza nello scalcinato covo di ladroni di Morelos, fino all'arrivo a "Santa Cruz". Qui il climax di paura e mistero è realizzato con grandissima maestria: prima i sinistri rintocchi della campana, poi l'inquietante ombra del frate e infine il sogno rivelatore che farà scoprire a Tex e Carson l'orrore subito dal povero Padre Matias. Il dialogo tra Tex e lo stesso frate, in una dimensione onirica ma nello stesso tempo reale, è da manuale. Prima c'è il comprensibile timore del Ranger difronte a quella sinistra figura ("Buon Dio, un'apparizione!" esclama) poi torna il solito inscalfibile personaggio che ben conosciamo: "I vostri messicani vi avevano abbandonato ... cuore piuttosto peloso quei due fratelli" "Dio li aiuti a pentirsi prima che sia giunta la loro ultima ora" replica il frate. "Stesse in me il pentimento glielo farei arrivare di corsa, scritto sulla punta di una calda pallottola" Il crollo della campana, quasi una sorta di sinistro requiem, convincerà rapidamente i due pard a lasciarsi alle spalle quel lugubre luogo di morte. Il proseguo della storia forse è sin troppo breve, tanto che lo stesso Tex afferma: "Immaginavo di dover spremere ancora un po' di sudore prima di poter mettere alle strette i due Cardenas". Ma forse è giusto così, il finale era ampiamente scritto da quando Padre Matias ha deciso di mettere sulla loro strada la miglior coppia di giustizieri che ci potesse essere. Allungare la storia non avrebbe avuto tanto senso. Disegni di Ticci superlativi; per me una delle sue prove migliori!
    2 points
  2. Sicuramente i disegni di Tisselli rendono al massimo nel formato grande. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo ai vari Magnus Day (prima che ci lasciasse ) e le sue tavole in formato originale erano qualcosa di meraviglioso. Per me si: 19 euro sono un prezzo giusto per la sua opera! Poi ognuno ovviamente dà il proprio valore alle cose.
    1 point
  3. Ho appena visto che da un paio di settimane questa storia e' disponibile in un volume cartonato a se stante in edizione limitata. https://www.ibs.it/tex-sfida-alla-vecchia-missione-libro-pasquale-ruju-sergio-tisselli/e/9788836270743 @Sam Stone, dici che li vale i 19 eurini che chiedono?
    1 point
  4. Tornando indietro c'è qualcos'altro che mi ha prima sorpreso e poi naturalmente fatto riflettere. Il nuovo incontro con i pards appare del tutto incidentale, preso com'è Mefisto dal suo progetto alla Moriarty (ecco, ci sono arrivato, il paragone con l'altro grande genio del male finalmente l'ho usato) con base San Francisco. Non costituiscono più un progetto primario e della loro presenza nelle vicinanze ha conoscenza solo dopo la "notte istruttiva" successiva al ricovero del banchiere Morrison. Eppure si sta prendendo cura da tempo del figlio, salvo poi rassegnarsi all'impotenza della medicina e della magia nera e dunque avocando a sé il desiderio di vendetta per quella "intera esistenza ossessionata da quelle quattro ombre". Anche in questo Yama torna ad essere subalterno. Resta la curiosità per quello che gli accadrà nei prossimi quattro numeri e la certezza che non avrà un ruolo macchietta o comunque da predestinato ad un nuovo oblio. Da Borden mi aspetto un colpo d'ala e che non sia della portata di quelli di un... Aryman .
    1 point
  5. L'albo è uscito da due giorni, magari è meglio che quando trattate elementi della trama usate il tag "spoiler"... Comunque, io vedo due "categorie" di problemi. Quelli relativi alla trama generale, e alcune "cadute" che hanno davvero scarso effetto sulla trama. Alcuni esempi delle seconde: Parliamo invece adesso della trama Alcune critiche non le condivido: E anche... Dove invece devo dare ragione alle critiche... Insomma, in definitiva, promuovo a pieni voti l’atmosfera malvagia e malata, la suspense, i disegni dei Cestaro, la rappresentazione di un Mefisto finalmente tornato alla sua statura malvagia e alla sua forma di follia (o meglio, delirio di onnipotenza) originale. Alcuni dubbi su alcuni snodi narrativi, alcuni errori evitabili con una rilettura prima della stampa, da bocciare, purtroppo, le rappresentazioni di Kit Willer e Yama.
    1 point
  6. Concordo sul disappunto su quel dettaglio (l'unico, a mio avviso, un po' stonato in tutti i tre albi) messo in luce da @Diablero. POSSIBILE SPOILER (?) In particolare, ben prima della scena "incriminata", lo stesso Tex aveva espresso un pensiero preciso. A p. 25 "...questi legacci non cedono di un millimetro". Inoltre, a p. 28 si vede chiaramente che Mefisto inchioda la lama incandescente vicinissima al viso di Tex, tanto da affermare esplicitamente "la lama rovente è a un pelo dalla tua guancia". Ora, fra la guancia di Tex e la posizione della sua mano ci deve essere una distanza notevole, se l'avambraccio di Tex è fissato in modo ortogonale o quasi rispetto al resto del suo braccio. A meno di sostenere che Tex, in un empito di tirchieria (in questo caso, quanto mai provvidenziale) sia dotato di un braccino corto.... Quindi questi elementi sono scarsamente compatibili con la piena verosimiglianza degli sviluppi successivi (e anche i disegni non contribuiscono a dissipare i dubbi, anzi...). Detto questo, abbiamo assistito a liberazioni di Tex ben più discutibili (già con GL Bonelli, un Tex che allarga la distanza fra sbarre che dovrebbero essere d'acciaio con le sue mani quasi fossero di burro), per cui io non me la prendo poi tanto .... Rispetto a quanto osservato da LedZepp, mi sento in disaccordo su un punto. POSSIBILE SPOILER Per me, Mefisto non fa la figura di un uomo poco intelligente. E' un uomo pieno di sé, che presume di essere invincibile e che vuole tendere tutto sotto controllo. Però viene anche pressato dalle iniziative non perfette, ma comunque incalzanti in primis dei pards di Tex, poi anche di alcuni dei suoi stessi sottoposti. Che senso avrebbe l'episodio di Lorna e Duke, se non quello di costituire un ulteriore elemento di deviazione dell'attenzione di Mefisto dal vero centro di tutta la vicenda? In tutta onestà, pur con una teleologia completamente differente, questo dato mi ha istintivamente fatto venire in mente il tentativo, chiaramente inadeguato e privo di possibilità di successo, svolto da Aragorn e un gruppo di uomini (ovviamente, ne Il signore degli Anelli) per andare ad attaccare il cancello di Mordor, giusto per distrarre Sauron e consentire a Frodo qualche chance in più di riuscita nella sua difficilissima impresa. Del resto, questo meccanismo di deviazione dell'attenzione del "cattivo", si vede anche con Carson che tenta (con esito positivo) di distrarre Yama. Quindi Mefisto pecca di presunzione, a mio avviso, non difetta di intelligenza. A meno di argomentare che la presunzione, spinta oltre certi limiti, si traduca in un offuscamento dell'intelligenza di una persona che pure non ne sarebbe priva... Su Yama, poi, mi pare eccessiva la definizione di imbecille. Per me la sua condotta è chiaramente segnata dalla follia da cui è stato da poco estratto, ma che lo mantiene ancora, con quell'efficace immagine impiegata da uno dei demoni su cui ha fatto affidamento, in questa condizione di confine. No, per me Yama ha proprio un comportamento "borderline", da persona instabile, che però, come il padre, è contraddistinto da un ardente orgoglio che non gli fa percepire in modo nitido i suoi limiti. Che certamente, rispetto al suo diabolico genitore, nel suo caso sono nettamente superiori, anche per comprensibili motivi contingenti, stante questa condizione di essere stato da pochissimo sottratto a un periodo lunghissimo di allucinazioni devastanti.
    1 point
  7. La storia a me è piaciuta davvero molto, anche per il suo (parziale) epilogo. POSSIBILE S P O I L E R Come notato da altri, il ritmo è decisamente incalzante: rileggendo i tre albi, si nota che Tex, ma anche i suoi pards, non indugiano nemmeno un istante nel compiere prima delle indagini, poi nello sviluppare la caccia al loro nemico, costringendo il pur agguerrito Mefisto a individuare nuove risorse per portare avanti il suo progetto malvagio e vendicativo. L'elemento del tempo (e la sua gestione) va apprezzato, per me, non solo perché ha reso la lettura sempre molto intensa e coinvolgente, ma prima ancora perché ha evitato incongruenze logiche rispetto ad un'azione che deve essere determinata e senza alcun tentennamento di fronte a nemici così pericolosi. Mi è anche piaciuto l'intervento dell'allegra e forzuta brigata della palestra di Lefty Potrero, che ha una giustificazione narrativa idonea, non essendo né un semplice "revival", né l'inserimento forzato di un gruppo "folkloristico" di personaggi già visti aggiunti solo per vivacizzare la storia. In generale, ho gradito molto come tutti e quattro i pards abbiano ricevuto una funzione attiva, ovviamente riservando comunque a Tex un ruolo più elevato, rimarcato anche dai complimenti che lo stesso Mefisto è suo malgrado costretto a rivolgere al suo nemico per il suo coraggio e per la sua fermezza. Ho molto gradito il ruolo riservato a Kit Carson che, per quanto costretto a sopportare a lungo le torture di Mefisto, al momento opportuno coglie immediatamente l'opportunità per dare al suo vecchio pard il tempo per potersi parzialmente liberare, giocando così un ruolo fondamentale (e rischioso) per la finale riscossa. Interessante e nuovo lo spunto (tipico di Ruju, ma che Boselli sa gestire in modo ottimale) del rapporto in parte conflittuale fra padre e figlio (Mefisto/Yama), inserito anche per offrire un appiglio narrativo importante per l'evoluzione della vicenda. Ad ogni modo, Mefisto finalmente si scrolla di dosso quell'immagine da psicopatico dai nervi fragili e dalle scelte strategiche incomprensibili e inconcludenti, che Nizzi ci aveva consegnato e riesce in tutti e tre gli albi ad orchestrare un'azione complessa e plausibile nei suoi tentativi di successo. Certo, alla fine commette degli errori, che sono in parte legati alla necessità di affidarsi comunque a dei "servitori umani" che non sono alla sua altezza (in questo gruppo, finisce per rientrare in qualche modo lo stesso Yama, anche se ha le sue brave attenuanti), ma forse il suo "tallone d'Achille" sta nella sua stessa presunzione di essere imbattibile. Da un punto di vista più "razionale", risulta poco opportuno che Mefisto, quando avrebbe la possibilità di finire i suoi avversari, completamente in sua balia, ritardi la loro immediata esecuzione per cercare di compiere la sua vendetta in modo più raffinato e crudele (e innescando indirettamente, con questa sua peraltro comprensibile esitazione, le premesse per una potenziale reazione dei suoi nemici). Ma se si comportasse in modo pienamente razionale, non sarebbe più Mefisto, con il suo ego smisurato e con la sua esigenza maniacale di far risaltare la sua presunta grandezza proprio in modi più spettacolari per sopprimere i suoi storici avversari, al di là dei rischi correlativi. Disegni molto validi, sia per le atmosfere così inquietanti e "dark", ma anche per il loro estremo dinamismo. Nella realizzazione di alcuni volti (in particolare Kit Willer e, soprattutto, Tiger) mi hanno ricordato un poco il tratto di Mastantuono. Dalle anteprime del prossimo albo, si coglie che lo stile di Civitelli è lontano anni luce da quello dei fratelli Cestaro, con una capacità di rifinire i dettagli minuziosamente che contrasta con quello molto più rapido ma non per questo affrettato o lasciato al caso dei fratelli disegnatori. E devo dire che anche questo elemento di differente interpretazione dei personaggi costituisce un ulteriore stimolo per seguire con rinnovato interesse il nuovo capitolo di questa "saga".
    1 point
  8. «Io non sono cattiva. E' che mi disegnano così». Cit. Jessica Rabbit. Infatti io avevo scritto che la patente di idiota ormai non gliela leva nessuno, ma la battuta più cattiva su di lui l'ho letta altrove. Non corrisponde alla situazione ma rende l'idea della diffusa considerazione residua (poi, aspettiamo comunque i prossimi quattro albi): «Yama è in possesso di una laurea albanese ottenuta per corrispondenza».
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  9. Grazie alle scoperte di @LedZepp sul topic de "Il manicomio del Dottor Wieland", siamo in grado di rivelarvi in anteprima il testo scritto da Boselli per l'ultima vignetta del numero 744. Naturalmente, un gigantesco S P O I L E R - "Se n' i'mondo ci fosse meno bene e Willer pensasse più al suo uccello, ci sarebbe meno affanni e meno pene e i'mondo ne sarebbe assai più bello". - "Molto bene, signor Mefisto, condividiamo. Ma in questo momento lei si trova davanti alla Corte d'assise ed è accusato di falso ideologico, sequestro di persona e abigeato. Di questo si deve occupare".
    0 points
  10. "Noi si faceva delle merende co i'Dickart..."
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