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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 12/06/2022 in tutte le sezioni

  1. OK, ecco le mie prime impressioni. Ovviamente tutto sotto il tag "spoiler": Dimenticavo: la storia contiene (almeno) uno spoiiler per la serie Tex Willer: Angolo marketing e idee relative:
    2 points
  2. L'ho finita ieri. Certo ero e sarò sempre poco e nulla predisposto alle storie con Mefisto (e più in generale a quelle di magia nera, occulta, ecc.) e forse per questo la storia non mi piaciuta (tralasciando i disegni che sono fantastici). Unico punto di interesse le tavole di Tex e Carson prigionieri, dove le pagine scorrono via per sapere come riusciranno ad uscirne. Ma il terzo albo è troppo compresso e non succede niente di rilevante, anzi la troppa compressione, nonchè il fiume in piena di parole in alcuni punti, mettono l'attenzione a dura prova. In generale comunque a leggere la storia viene da ridere. Mefisto ormai ha fatto il suo tempo sin dalla sua prima apparizione, praticamente. Qui è l'espressione del coglione vero e proprio. Ogni cosa che fa risulta stucchevole e ridicola. Per quasi tutta la storia se ne sta a guardare quella cavolo di bacinella a guardare "gli abissi" e a parlare con i demoni o chi per loro (ma non lo fa nel momento più importante - o meglio lo fa troppo tardi - ossia quando Tex e Carson sono prigionieri). Ma poi sta cavolo di mania di far vedere i mostri a chiunque: dopo le prime 2 o 3 volte però basta, dai. E' insopportabile. E questo sarebbe il grande illusionista? Finiamola, dai. O si piange per la ridicolaggine o si ride per non piangere. Mefisto ormai è una marchetta (e pure un masochista di livello estremo e pure oltre) e spero vivamente che questa lunga "run" sarà la sua ultima apparizione e possa sancire definitivamente la sua scomparsa insieme al figlio cretino e all'idiozia di storie come questa. Mauro, quando ritorni a scrivere Tex western magari facci un fischio.
    1 point
  3. SPOILER SPOILER "I soldi e il sapere sono entrambi un mezzo... è il potere ciò che desidero... l'abilità di costringere gli altri al mio volere". Questa è la vera filosofia/psicologia di Steve Dickart, alias Mefisto. E anche della sorella Lily, alla fin fine. Ciò che più conta per entrambi, infatti, è la capacità di "costringere gli altri" a far ciò che loro vogliono, Steve per mezzo della magia, Lily per mezzo della seduzione. La spiegazione che dà Boselli per la parziale perdita di poteri di Mefisto quando incontrerà per la prima volta Tex, non è solo che l'ipnotismo di massa indebolisce chi lo compie (per cui Mefisto arriverà "scarico" all'appuntamento con Tex), non è solo che Steve Dickart decide - come spia - di tenere un basso profilo per non farsi scoprire (visto che ha alle calcagna la Pinkerton), ma soprattutto perché in quella fase della sua vita vede aprirsi prospettive inedite (i contatti con importanti senatori e società segrete) che gli possono permettere di realizzare il suo sogno di "costringere gli altri al suo volere", in modo diverso dalla magia, ossia attraverso la carriera politica, diventando un senatore o addirittura - lo dice lui esplicitamente - il presidente della nuova nazione che nascerà dalla secessione del Sud. Il potere sugli altri è lo scopo di Steve Dickart, per cui in questa fase la magia è solo una copertura, non più desiderabile come all'inizio, e come lo sarà dopo, quando Tex infrangerà i suoi sogni dorati di successo e la magia (sempre più nera) tornerà per permettere a Mefisto di farsi vendetta. Ora il suo sogno è il potere politico e il "grande gioco segreto", che gli appaiono più eccitanti e appaganti dell'ipnotismo e di tutti i trucchetti usati finora, il modo migliore per comandare sugli altri. Gran bello Speciale di Boselli/De Angelis, una specie di seguito di "Pinkerton Lady" (in realtà un prequel), che vede tornare molti dei personaggi di quella storia, riuscendo a incastrare tutti i pezzi della biografia di Steve Dickart e sorella, conciliandoli con il primo Mefisto di GL Bonelli. Allo stesso tempo può essere letto benissimo come storia a sé stante, anche da chi per la prima volta prende in mano Tex: una splendida avventura di metà '800 tra illusionisti, maghi, fenomeni da baraccone, spie, agenti Pinkerton, intrighi politici, società occulte, personaggi realmente esistiti (il circo Barnum, Kate Warne, John Henry Anderson) e di fantasia, tra orfanotrofi, ballerine, rurales, ecc. Tanta carne al fuoco, come sempre, ma il pregio maggiore è la linearità, la chiarezza della narrazione, l'efficacia dei dialoghi che rendono vivi tutti i personaggi di questo "grande gioco". Ottimo speciale davvero! Di Mefisto, a questo punto, secondo me resta da scoprire solo un periodo interessante della sua vita (lasciando perdere la sua infanzia e adolescenza che si immaginano tristi e poco utili da conoscere ), ossia quello tra l'arresto da parte di Tex fino al suo ritorno ne "La gola della morte", e qualcosa mi dice che potrebbe essere l'argomento del prossimo Almanacco del 2023 che dovrebbe essere disegnato dai Cestaro. Chissà... Poi, per quanto mi riguarda almeno, sarebbe meglio chiuderla con Mefisto - cosa c'è ancora da aggiungere? - e passare a qualcun altro...
    1 point
  4. Se non te le recupera il tuo edicolante puoi sempre ordinarle su Gazzetta store o su Prima edicola
    1 point
  5. Storia che possiede luci e ombre notevoli, per mio conto. Diciamo subito che potrebbe esserci qualche spoiler, quindi se non l'avete letta non andate avanti in queste righe. I primi due albi sono, a mio parere, magistrali. L'atmosfera malata del manicomio (coadiuvata dai notevoli disegni dei Cestaro), è davvero convincente. I pazzi sono da brividi. Mefisto, più invasato e deciso che mai, fa davvero paura e la vicenda è snodata con grande padronanza di ogni momento narrativo....per i primi due albi. Si arriva all'ultimo albo con entrema curiosità, ma qui avviene ciò che talvolta accade con Borden, ovvero la vicenda si intrica, succedono troppe cose che lasciano anche confusi e soprattutto si cade a capofitto in incongruenze od errori che invece non sono consueti. Intanto la polizia, gli amici della palestra, Kit e Tiger, Tex, Carson, Mefisto e Yama tutto assieme in questo albo finale, dentro il manicomio, è troppa roba. Borden perde a volte il senso della misura e qui ci cade a capofitto. Poi...ok che Yama è un pirla, ma qui si esagera. Sa fare solo danni. Addirittura risveglia Carson da un sonno ipnotico che lo avrebbe certamente portato alla follia permanente e permette a Tex di liberarsi (in modo comico...tramite un pugnale incandescente che va a sciogliere dei legacci che solo pochi minuti prima aveva definito praticamente impossibili da far cedere, e ovviamente senza bruciarsi lui, non sia mai...). Yama chiamato inetto anche dal padre, un vero e proprio ragionier Ugo Fantozzi che si aggira per la storia cone un deficiente. Mefisto fa due errori capitali. Il più importante è quello di aver richiamato al mondo reale Yama, vera sciagura. Ma anche lasciare il pugnale di fianco a Tex è una bella boaiata. Ovvio, Mefisto DEVE sbagliare, sennò vince, coi suoi poteri, ma magari non finire nel mondo del Ragionier Ugo sarebbe meglio. Ma la figura peggiore la fa il povero Kit Willer. Mi perdoni Borden, ma quando l'ho visto avvicinarsi al finto pazzo sul letto, incalzato da "non ti preoccupare, per il riconoscimento ti devi avvicinare", mi sono sentito più o meno come nel famoso "Tex sei tu?" del Mefisto! di Nizzi. Una scena surreale, che il figlio di Tex non si dovrebbe consentire. A questo punto ho davvero faticato a proseguire con l'ultimo albo, al punto che nella parte finale sono anche andato di corsa per concluderlo. Yama deficiente totale e combinaguai di professione, Mefisto che se ne va e lascia Tex con un pugnale a un centimetro dalle mani, Carson che viene svegliato in quel modo dagli inferi della pazzia, Kit che fa la figura del fesso completo e tutto quel casino assurdo quando arrivano gli amici della palestra disarmati, che non subiscono nemmeno un graffio, mi hanno proprio tolto le sensazioni positive dei primi due albi, bellissimi. I disegni molto bene, a parte i volti dei pards che non mi convincono pienamente. Villa, però, e il miglior Galep, nelle storie di Mefisto, la spuntano decisamente. Storia da 9 nei primi due albi e da 5 nel terzo.
    1 point
  6. Io spero di no, anche perché il fascino e soprattutto il prestigio del Texone credo siano ben altri rispetto a quelli di un cartonato, con tutto il rispetto.
    1 point
  7. Oggi si pensa subito a "serial killer", perchè vanno di moda, sono delle superstar (e il fenomeno mi fa abbastanza schifo, anche perchè ne genera altri). All'epoca di questa storia di Tex non esisteva nemmeno il termine o il concetto. Si conoscevano casi anche famosi ma non erano una "categoria". Quindi quando dicono di una locandiera che avvelenava i clienti, è oggi che spinti dalla moda e dalla TV pensiamo allo stereotipo del serial killer. Quando la motivazione più ovvia è la rapina, specie in tempi in cui un viaggiatore portava con sé i soldi per il viaggio e non una carta di credito. Idem per uno "strangolatore", perchè dovrebbe essere un serial killer e non un sicario, un rapinatore, un venditore di cadaveri, o altro?
    1 point
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