SPOILER
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"I soldi e il sapere sono entrambi un mezzo... è il potere ciò che desidero... l'abilità di costringere gli altri al mio volere". Questa è la vera filosofia/psicologia di Steve Dickart, alias Mefisto. E anche della sorella Lily, alla fin fine. Ciò che più conta per entrambi, infatti, è la capacità di "costringere gli altri" a far ciò che loro vogliono, Steve per mezzo della magia, Lily per mezzo della seduzione.
La spiegazione che dà Boselli per la parziale perdita di poteri di Mefisto quando incontrerà per la prima volta Tex, non è solo che l'ipnotismo di massa indebolisce chi lo compie (per cui Mefisto arriverà "scarico" all'appuntamento con Tex), non è solo che Steve Dickart decide - come spia - di tenere un basso profilo per non farsi scoprire (visto che ha alle calcagna la Pinkerton), ma soprattutto perché in quella fase della sua vita vede aprirsi prospettive inedite (i contatti con importanti senatori e società segrete) che gli possono permettere di realizzare il suo sogno di "costringere gli altri al suo volere", in modo diverso dalla magia, ossia attraverso la carriera politica, diventando un senatore o addirittura - lo dice lui esplicitamente - il presidente della nuova nazione che nascerà dalla secessione del Sud.
Il potere sugli altri è lo scopo di Steve Dickart, per cui in questa fase la magia è solo una copertura, non più desiderabile come all'inizio, e come lo sarà dopo, quando Tex infrangerà i suoi sogni dorati di successo e la magia (sempre più nera) tornerà per permettere a Mefisto di farsi vendetta. Ora il suo sogno è il potere politico e il "grande gioco segreto", che gli appaiono più eccitanti e appaganti dell'ipnotismo e di tutti i trucchetti usati finora, il modo migliore per comandare sugli altri.
Gran bello Speciale di Boselli/De Angelis, una specie di seguito di "Pinkerton Lady" (in realtà un prequel), che vede tornare molti dei personaggi di quella storia, riuscendo a incastrare tutti i pezzi della biografia di Steve Dickart e sorella, conciliandoli con il primo Mefisto di GL Bonelli.
Allo stesso tempo può essere letto benissimo come storia a sé stante, anche da chi per la prima volta prende in mano Tex: una splendida avventura di metà '800 tra illusionisti, maghi, fenomeni da baraccone, spie, agenti Pinkerton, intrighi politici, società occulte, personaggi realmente esistiti (il circo Barnum, Kate Warne, John Henry Anderson) e di fantasia, tra orfanotrofi, ballerine, rurales, ecc. Tanta carne al fuoco, come sempre, ma il pregio maggiore è la linearità, la chiarezza della narrazione, l'efficacia dei dialoghi che rendono vivi tutti i personaggi di questo "grande gioco".
Ottimo speciale davvero!
Di Mefisto, a questo punto, secondo me resta da scoprire solo un periodo interessante della sua vita (lasciando perdere la sua infanzia e adolescenza che si immaginano tristi e poco utili da conoscere ), ossia quello tra l'arresto da parte di Tex fino al suo ritorno ne "La gola della morte", e qualcosa mi dice che potrebbe essere l'argomento del prossimo Almanacco del 2023 che dovrebbe essere disegnato dai Cestaro. Chissà...
Poi, per quanto mi riguarda almeno, sarebbe meglio chiuderla con Mefisto - cosa c'è ancora da aggiungere? - e passare a qualcun altro...