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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 26/06/2022 in tutte le sezioni

  1. ...come lo avrebbe scritto e che tematiche avrebbe affrontato? Come sappiamo è stato curatore e pure scritto qualche pagina da ghost writer. Non mi sarebbe dispiaciuto un suo episodio.
    1 point
  2. Sclavi ha scritto ciofeche su Zagor ma la tripletta Lupo Solitario-Zagor 200-Devil Mask non è male.
    1 point
  3. Da un mio vecchio articolo: La prima storia in cui appare una traccia certa della sua collaborazione è "La lancia di Fuoco" ( n° 300 ). Nelle pagine finali, la presenza della parola medecine man sarebbe rivelatrice per attribuirgli la paternità di quella parte. Anche le due storie successive di G. L. Bonelli, "La minaccia invisibile" ( n° 309 / 310 ) e ''Il ranch degli uomini perduti" ( n° 311 / 312 ), vedono una sicura partecipazione sclaviana. Claudio Villa, che ha disegnato le tavole dell'ultima storia citata, ha infatti affermato che sarebbe stata "limata" da Sclavi. Non è possibile purtroppo quantificare l'intervento delle correzioni e dei tagli da lui effettuati, così come nulla ci è dato sapere della storia successiva "Gringos" ( n° 319 / 321 ). Trenta pagine de "La città corrotta" ( n° 323 ) sono invece attribuibili con certezza al ghost writer. Il contributo di Sclavi dovrebbe riguardare la parte incentrata sulla figura del mite e codardo portiere del Golden Gate, Mister Thorne. Sono sicuramente sue le pagine da 68 a 78 dell'albo in cui il portiere viene interrogato dagli scagnozzi di Tom Rever e quindi ucciso, nonchè del successivo intervento di Tex e Carson che fanno fuori i banditi. In più sono da contare altre aggiustatine qua e là per far arrivare la storia alla lunghezza di 110 pagine dalle circa 80 originariamente pensate da Giovanni Luigi Bonelli. Infine ''Il medaglione spagnolo'' ultima storia scritta dal Bonelli presenta altri sicuri interventi Sclaviani.
    1 point
  4. Perfetta recensione @Leo, meglio qualcosa di lineare, ma tipicamente western che storie falsamente investigative come quel bruttissimo Color Tex. E torno a dire ... storia al servizio dei disegni di Freghieri, come fece Nizzi con il texone di Magnus.
    1 point
  5. Quando si fa un paragone si prende sempre un elemento da due "cose" per confrontarle", e a seconda dell'elemento che prendi si possono ottenere risultati opposti. Esempio: Dampyr è simile a Topolino. E posso dimostrarlo. Quale "elemento" di Dampyr ho scelto? Il font del titolo "Dampyr" e il font del titolo della testata "Topolino" sono simili! Ovvio che l'affermazione corretta è "il font del titolo Dampyr è simile al font di "Topolino", mentre il dire che Topolino e Dampyr sono simili è fuorviante. Ma non sempre si può mettere l'elemento comparato in un unica frase. Bisogna leggere tutto l'argomento e non limitarsi ad un pezzo. Tu dici che la prima parte è più simile a Dampyr perchè horror e d'atmosfera. Mentre Tex è un western. Corretto, ma fuorviante: prendi un elemento "frequente in Tex" che non si applica a quella storia. Guardando come UNICO elemento la presenza di Horror, è facile vedere che TUTTE le storie con magia, sia che ci fosse Mefisto, Yama, Diablero, etc... sono "dampyriante" anche se le ha scritte GFL Bonelli, e Tex sarebbe una serie SOLO ED UNICAMENTE WESTERN. Perchè? Perchè hai preso una caratteristica "comune" alla "maggior parte" delle storie (il western almeno all'apparenza realistico) e ha fatto una comparazione tanto "di grana grossa" da trasformare "la maggior parte delle storie sono così" in "TUTTE le storie sono così" (dando fra l'altro ragione a chi ti critica perchè non fai SOLO storie western con rapine e banditi... ) Ma nell'istante stesso in cui dici "faccio una storia con Mefisto" ti sei già posto fuori dal "puro western". E basta vedere come, secondo un analisi così grossolana, "Black Baron" sarebbe "Dampyriana" (ma anche "Zagoriana", "Brendiniana", "Dylandoghiana") e non "Texiana" fa vedere quanto sia limitata e fuorviante un analisi così grossolana. La mia analisi invece è più precisa e approfondita, e guarda a COME viene presentato l'elemento "Horror" nelle storie di Tex di GLBonelli IN CUI APPARE. Non per dire "in Tex l'horror non c'è, è dampyriano", ma per far vedere come in Tex l'horror GLSBonelliano è fatto d'atmosfera, tempi lunghi (e aggiungo qui, telecamera fissa puntata sul "Reale", le illusioni di mefisto sono quasi sempre visibili a tutti, crea davvero immagini, mentre non si verifica mai il viaggio in mondi fittizi creati nella mente di qualcuno), come nell'esempio in "Black Baron" che ho citato nel mio post. Viceversa, il combattimento "nella mente", la creazione di scene o interi mondi immaginari "proiettati" nella mente degli avversari è un tale cliché in Dampyr che, avendone letto meno del 25% degli albi, l'ho già incontrato almeno una dozzina di volte (quindi anche se non comparisse mai negli albi che non ho letto, sarebbe comunque molto più frequente che su Tex) Quindi ribadisco che un analisi approfondita e meno grossolana, che non si ferma a "c'è Horror e atmosfera = Dampyr", conferma la mia tesi: che da una certa pagina in avanti la storia diventa sempre più "Dampyriana", avvenendo sempre più a livello di combattimento mentale, di mondi e scene che vengono proiettate nella mente altri, di "mostri standard" , PERDENDO nella sua "moderna concitazione tipica delle scene d'azione di Dampyr" i tempi lunghi e lenta costruzione dell'atmosfera tipica delle storie ricchissima di atmosfera e di horror create da GL Bonelli come "il figlio di Mefisto" o "Black Baron" P.S.: Adesso la inizio davvero la rilettura di Dampyr! E mo so' cxxxx vostri!
    1 point
  6. @LedZepp In realtà Mefisto non "sboccia", in questa storia, SI RICHIUDE. il Mefisto delle ultime pagine ha perso praticamente ogni potere (per essere nelle condizioni in cui lo mostrò GL Bonelli) Questo albo, per Mefisto, è la storia di un fallimento nella magia, tanto da intraprendere una professione "alternativa" (la spia) e abbandonare totalmente l'ipnosi. Questa è "la storia di come Mefisto ha perso i poteri", non la storia di come li ha guadagnati! All'inizio, abbiamo un Mefisto sicuro dei suoi poteri, quasi arrogante. Prendere le gemma per lui è un gioco da ragazzi, e non è sicuramente il suo primo furto. Affronta il mago persiano quasi stupito che riesca a resistergli. Poi, le difficoltà. L'Ipnosi di massa è più difficile di quanto pensava. Quando ci riesce, poi perde i poteri per un sacco di tempo. E soprattutto HA I PINKERTON ALLE COSTOLE. La sua "magia" non è bastata. COSA è veramente efficace? Sua sorella. Sua sorella sbaraglia in una sera un agente Pinkerton che lo perseguitava da anni, e di cui non sapeva come liberarsi. Gli fa svelare tutto, tutti i nomi, che la "magia" di Mefisto non aveva scoperto. Se l'albo mostra il FALLIMENTO e L'ABBANDONO della magia da Parte di un Mefisto scoraggiato e che ha perso le speranze di poter diventare un praticante della "vera magia", mostra invece una VERA "origine", L'UNICA "ORIGINE" CHE CI VIENE MOSTRATA IN TUTTO L'ALBO. Ci viene mostrato come nasce la complicità e il sodalizio fra Lily e Mefisto. E come parte la loro carriera di "spie". E di come Lily al suo fianco si dimostri alla fine più efficace della magia. (Oh, io continuo a ritenerlo poco credibili, se sapessi ipnotizzare la gente qualche utilizzo lo troverei, ma questo è quello che dice la storia: alla fine Mefisto NON HA PIÙ POTERI, di quale "sbocciare di Mefisto" stai parlando?
    1 point
  7. Con mia inattesa ma graditissima sorpresa, stamani ho trovato in edicola lo Speciale in anticipo di un giorno, e nella tarda mattinata mi sono tuffato nella lettura, rimanendo estasiato dalla puntuale ricostruzione dei primordi e dei primi anni di carriera del peggior nemico di Tex. Boselli, bisogna proprio ammetterlo, ha saputo realizzare un vero e proprio monumento alla mancanza di scrupoli ed al cinismo (ma anche, con accezione non positiva, all'intraprendenza ed all'astuzia) di Mefisto, svelando finalmente - ed in maniera più che convincente - come mai ai tempi di Fuorilegge non avesse più le già discrete capacità ipnotiche ed illusorie mostrate invece in Pinkerton Lady, ma il vero e proprio capolavoro lo ha a mio giudizio compiuto circostanziandone il "praticantato" e facendolo convergere con i primi eventi comuni a lui e Tex. Il Nostro è protagonista un brevissimo cameo nel finale, ma il protagonista indiscusso ed il mattatore dell'intero albo è Steve Dickart, spalleggiato con estrema abnegazione e complicità dalla sorella Lily, ancora giovanissima, ma già in possesso di un'annata capacità di organizzare e districarsi in intrighi e furbizie di ogni sorta. Di altissimo livello, come del resto era facile aspettarsi, anche la prova ai disegni di De Angelis, in grado a sua volta di illustrare con maestria l'atmosfera di intrighi, misteri e magia pionieristica (definiamola così) che gronda dalle pagine dell'albo.
    1 point
  8. Brivido! Terrore! Raccapriccio! Ecco le modifiche che avrebbe apportato Sclavi: La testata avrebbe cambiato nome, ecco Le letture e le opere di riferimento non più western, ma queste Ed un personaggio calato in altri contesti rispetto all'Arizona, Texas... http://3.bp.blogspot.com/-eQTtL66R500/T79SVQbiFsI/AAAAAAAAAJE/EQrDO41UPkE/w1200-h630-p-k-no-nu/Mappa+I.jpg Sto bene cosiì.
    0 points
  9. Dire che il Texone è brutto "mi pare" esagerato. Ma affermare il contrario "è" esagerato. A parte il diluvio senza preavvisi tipo "mi fanno male i calli, tra poco piove", se il sopravvissuto fra i due fosse stato così furbo da cambiare la cintura con le iniziali, sono convinto che i poteri ipersensoriali di Tex gli avrebbero fatto capire l'avvenuto scambio di identità. La storia si riduce a un conteggio alla rovescia: I cattivi da raggiungere ed eliminare un po' alla volta. E allora, vista la trama un po'debole, si arricchisce il percorso: se lo scenario fosse stato unico, chessò il deserto salato, sarebbe stata una noia mortale. Eppoi, se i cattivi fossero stati tanti quanto i componenti della Mano Rossa, Tex non ne avrebbe potuti accoppare più di uno alla volta e la storia sarebbe terminata a pagina 70. Poteva al massimo arrivare a pagina 90 se Tex ne avesse accoppato mezzo alla volta, o meglio, uno in due volte, prima ferito e poi cadaverizzato. Tutta la parentesi di Wichita Falls, con il personaggio di Kane (per me poco credibile) si può tranquillamente cancellare; è come la pistola che non spara. Tex segue i cattivi che, lo sa bene, vanno a Wichita Falls. Ma i cattivi (ma come, Tex non lo sapeva?) non vanno "a" Wichita ma "verso" Wichita, nei dintorni, dall'amico Theo. A Whichita ci va solo Memphis, disobbedendo agli ordini e condannandosi così a morte. Per cui l'inutile Kane è un enorme riempitivo che serve solo a giustificare il meno uno di Memphis. Elimina il personaggio di Menphis e Kane sparisce con Wichita, il treno ecc. ecc. Ho dovuto rileggere, controvoglia, il Texone per capirci qualcosa. Porta pazienza, è l'età, direte voi. Un cavolo, sono ancora giovane. Ho cercato su google map Wichita Falls, nel Texas ai confini con l'Oklahoma senza però capirci qualcosina di più e cavare un ragno dal buco. E allora ho costruito la mappa degli spostamenti per rendermi conto infine che c'erano solo tappe che, se indicate con A, B e C, la situazione sarebbe stata molto più chiara. Insomma geografia complicatrice: meno capisci e meno ti accorgi dell'inconsistenza della trama. Poi, per finire con l'inizio, che ruolo aveva la rapina al treno iniziale? Solo quella di partire da meno tre? La rapina fallisce e la caccia al tesoro si riferisce a un non ben quantificato malloppo frutto di una rapina precedente. Ma sì, a qualcosa è servita. A mostrare la maestria di Tex e Carson che, seduti, estraggono ciascuno entrambe le colt e sparano, sempre seduti, quattro colpi ai due banditi che, con le armi già puntate contro i due pard, non riescono neanche a imprimere una leggera pressione all'indice della mano destra. A me la paura e l'adrenalina avrebbero fatto scattare l'indice come una molla almeno mezza dozzina di volte. Ci avrei sicuramente lasciata la pelle, ma avrei ridotto Tex e Carson come il mio colapasta preferito.
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