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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 24/08/2023 in tutte le sezioni

  1. Purtroppo lo credo anch'io e mi dispiace perché in altri ambiti dimostra un'intelligenza fuori dal comune. E a proposito, facciamo chiarezza: il multiverso è una cosa ed un universo narrativo condiviso è un'altra. Il primo ti parla di universi paralleli ed è stato esplorato dalla fantascienza in tutte le sue implicazioni e varianti. Un universo condiviso è quello in cui diversi personaggi coesistono. Un universo condiviso è quello dei romanzi di Salgari in cui vivono Sandokan e Tremal naik che così possono incontrarsi e dove forse è anche vissuto due secoli prima il Corsaro Nero. Un universo condiviso è quello in cui vive Tarzan ed esiste anche il mondo fantastico di Pellucidar. Allo stesso modo è un universo condiviso quello Bonelli dove nel 1776/1781 il Comandante Mark, si è battuto per l'indipendenza degli Stati uniti. dove circa cinquant'anni dopo Zagor ha cercato di affermare il suo concetto di giustizia e dove pochi decenni dopo si muove Tex. Lo stesso universo narrativo che negli anni 50 del XX secolo agisce Mister No ed in tempi moderni Martin Mystere e Dylan Dog. Un solo universo narrativo, non un multiverso che è un'altra cosa distinta,, lo ribadisco. Ed è così non da ieri ma dal 1982 almeno esplicitamente. Mi dispiace per chi non è in grado di comprenderlo e di goderselo.
    2 points
  2. Riletta a distanza di molti anni questa storia mantiene intatte le sue prerogative e i suoi punti di forza. A dominare su tutto è proprio la capacità di Boselli e Font di creare un'atmosfera ricca di fascino e di mistero, un climax narrativo da classica ghost/story che tuttavia non rinuncia alla necessaria carica action e alla proposizione di un Tex assoluto protagonista, granitico e implacabile giustiziere. La sequenza iniziale che vede Kit Willer arrivare nella città fantasma di Yellow Sky si apre con la voce fuori campo di Colorado Belle, una trovata originale di gran classe che oltre ad introdurre la figura della sfortunata co-protagonista è fondamentale per imprimere alla storia quell’atmosfera misteriosa dal tratto tipicamente gotico che le strepitose matite di Alfonso Font fanno quasi uscire dalle pagine. Il disegnatore spagnolo è bravissimo nelle definizione degli ambienti quanto nella rappresentazione degli elementi atmosferici, il Colorado descritto in questa storia ci appare con i suoi improvvisi temporali inospitale e freddo, ci sembra quasi di sentire gli spifferi del vento sulle assi marce del Colorado saloon, trasportati come per magia dentro la storia e di questo bisogna dare i massimi riconoscimenti a Font autore di una prova maiuscola. Boselli non gli è da meno perché in un racconto che punta molto sull'ambientazione e sull'atmosfera riesce ad inserire un Tex solido e classico, che "assalta" il campo di Bisonte nero rendendosi protagonista di un duello vecchio stampo contro il viscido e sfuggente Blackbird, uno scontro dall'esito scontato ma dalla messa in scena appassionante e realistica, Blackbird così come tutti gli elementi della banda di Deadman Dick sono perfettamente descritti nella loro essenza di assassini senza scrupoli (la sequenza dello sterminio della carovana lascia il segno). L'elemento fantastico nella saga texiana non è certo una novità, in questo caso viene proposto senza esagerare e il risultato è a mio avviso ottimo, anche se devo ammettere che fin dalla prima lettura, vecchia ormai di molti anni, il colpo di scene finale mi è apparso abbastanza "telefonato", cosa che tuttavia non ha scalfito minimamente il piacere della lettura. Storia: 8 Disegni 8.5
    1 point
  3. Guarda, Letizia, te lo dico con tutto il cuore ed il Cielo sa se mi dispiace doverlo fare ma... tu di Zagor non hai capito nulla ma proprio nulla. Le tue idee non sono semplicemente sbagliate ma molto molto peggio. E qui mi fermo perché sarebbe del tutto inutile continuare. frasi come: Si commentano da sole e fanno comprendere quanto tu poco capisca del personaggio e quanto limitata sia la tua visione. Peccato, davvero peccato.
    1 point
  4. 1 point
  5. Credo proprio che ti manchino gli strumenti culturali per comprendere Zagor.
    1 point
  6. Te lo dirò in maniera più gentile possibile: non hai capito un accidente ma proprio un accidente di niente. 1) Zagor non c'è in questa storia, la quale prende sì spunto da qualcosa che si è visto in una storia di Zagor ma lui non c'entra e non c'è. 2) Zagor non è affatto una serie in sofferenza e non ha bisogno di assistenza da altre serie. Questa è solo una sciocca idea partorita dal tuo cervello. 3) Certe cose che ho visto nelle pagine in anteprima mi fanno pensare che questo cartonato sia una sorta di seguito di "Snakeman" 4) Tu sì che sei imbottito di pregiudizi e belli grossi anche.
    1 point
  7. Chi te lo ha detto? Come tuo solito salti a conclusioni sbagliate e sballate (il primo aggettivo è un dato di fatto ed il secondo è una mia opinione). Detesti Zagor ed il suo insopportabile amico? Cavoli tuoi. Da parte mia adoro Zagor che considero uno dei migliori personaggi italiani e la cui qualità in certi periodo è stata superiore a quella di qualunque altra serie. Quanto a Cico, per me è tutt'altro che insopportabile, è un gran personaggio e ci vuole un gran talento per scriverlo bene, un talento che non tutti hanno. Ah, un altra cosa: nessuno ha costretto Giusfredi a scrivere alcunché inerente al multiverso. Questa è una storia che aveva in mente da anni ed ha colto l'occasione buona per narrarla. Un'altra delle tue conclusioni sballate. Noto che tutti i tuoi interventi sono di critica e nessuna che sia realmente costruttiva.
    1 point
  8. Che pressappoco coincide con il mio pensiero, che ho spesso ripetuto sul forum. Nolitta fu indubbiamente un grande autore delle nuvole parlanti e le sue creazioni lo dimostrano, ma su Tex non era per nulla adatto. Anzi a tratti sembra lo facesse di proposito a forzare la caratterizzazione dell'eroe creato dal padre, perchè è ovvio che ognuno si approcci alle sceneggiature con il proprio stile compositivo, ma in una saga seriale è assurdo stravolgere i paletti che la identificano e uno del mestiere dovrebbe saperlo. Come se i Led Zeppelin (riferimento non casuale visto il tuo nickname ) avessero aggiunto un buon musicista per sostituire Bonzo e il prescelto, si mettesse a suonare i tempi della mazurca: per quanto ben suonata quanti pomodori avrebbero tirato i fans? ) Il suo personaggio non è Tex, più che altro sembra uno Zagor mal riuscito che indossa una camicia gialla e una stella di ranger e, per quanto possano essere ben confezionate alcune sue prove, con l'universo di Aquila della Notte non ci azzeccano proprio. Senza l'arrivo di Nizzi in soccorso negli anni 80 il buon Sergio avrebbe affossato la serie e oggi non saremmo ancora qui a parlarne. Ciò però non vuol dire denigrare il Nolitta autore, poichè nelle serie in cui era più a suo agio, se la cavava benissimo. Ho recuperato di recente alcune vecchie storie di Zagor sulla CSAC ed è indubbio che leggendo episodi come "Cavie umane" o "Intrigo a Norfolk" , per non tacere delle classiche del primo centinaio come "La sabbia è rossa" e similari, il livello è alto e il suo stile narrativo perfetto per il contesto (per il contrappasso invece GLB quando aiutò il figlio nei primi numeri su Zagor, faticò parecchio: questione di attitudini!)
    1 point
  9. Ti spoilero l'incipit. Tex si sveglia nella sua capanna dopo aver sognato l'avventura precedente con la Tigre. Insomma, l'ultima di Nizzi era stato solo un incubo. Si riparte dalla penultima...
    0 points
  10. Meno male che c'è qualcuno che mi spiega cos'è un universo narrativo. Infatti è molto probabile che io, visto che non ne ho dato una spiegazione così esaustiva, non abbia avuto la più pallida idea (in precedenza, naturalmente, perché adesso ce l'ho) di cosa fosse. Non lo saprete mai. Parliamo adesso dei due universi narrativi, quello di Zagor e quello di Tex, che sono venuti, ahimè, a contatto. Al di là dei gusti personali che sono indiscutibili, trovo che Tex sia un personaggio rivolto a una platea più matura di quella cui è rivolto il personaggio di Zagor che, a mio avviso, è molto più infantile e non certo unicamente per la figura ridicola (ridicola, a mio avviso, e non comica) di Cico. Zagor proprio non lo digerisco, sarà anche perché è un personaggio di Sergio Bonelli che, sempre a mio avviso, come scrittore, almeno nell'universo narrativo di Tex, non ci sapeva proprio fare. Tex è cultura? Sì, assolutamente. Zagor è cultura? Ma nemmeno per sogno. Sempre soggettivamente. Ma se qualcuno ama in egual misura Tex e Zagor, mi tocco: è come paragonare Totò con Franco e Ciccio. Sempre parere soggettivo.
    0 points
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