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TWF - Tex Willer Forum

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Contenuto popolare

Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 11/12/2023 in tutte le sezioni

  1. In una storia come questa, con la Tigre in fuga verso il Borneo, con Kit Willer in ostaggio, e Tex ed i pards costretti a tallonarli via nave navigando sul Pacifico, va da sé che di azione non credo ce ne potessimo aspettare più di tanta, per cui l'unica via per riempire le pagine, detta molto prosaicamente, era riempirle di dialoghi. E, personalmente, li ho trovati dialoghi ad hoc ed utili a contestualizzare la vicenda e ad illustrare abbastanza esaustivamente il background degli antagonisti, e di conseguenza funzionali alla vicenda per come sinora si è svolta. L'azione nella più tipica accezione texiana, ne sono convinto, la vedremo nell'albo di gennaio, quando le due fazioni arriveranno inevitabilmente a scontrarsi.
    1 point
  2. Credo che Sumankan ne abbia combinate troppe perché Tex o Boselli siano disposti a concedergli possibilità di redenzione...
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  3. Se non sbaglio, non si stava parlando di te e dei tuoi gusti nel post precedente, ma di Venturi e delle varie situazioni e scenari che ha dovuto disegnare. Non credo che un disegnatore si diverta a raffigurare per trenta pagine due persone che parlano in una stanza, per quanto la conversazione sia brillante e appassionante.
    1 point
  4. Questa storia è davvero estenuante... siamo a 330 pagine (per ora) di una storia d'amore fra Tex e la Tigre Nera (ovvio che, seguendo il suo solito cliché, Boselli alla fine li farà combattere dalla stessa parte, ma potrebbe almeno risparmiarci le pagine e pagine di complimenti a distanza, i "m'ama non m'ama", che tanto alla fine si sa dove si va a parare), e, new entry, fra i rispettivi figli (con kit nella parte che ormai gli è più consona, quella della indomita fanciulla da salvare... guardate dialoghi e scene e ditemi se non suonerebbero meglio se Kit fosse una ragazza, ovviamente altrettanto abile...quante volte ormai abbiamo visto questa manfrina di Kit in piena bromance con un giovane avversario? Fateli sposare e amen!) E io continuo a pensare al fatto che Venturi è lentissimo, e per disegnare queste 330 pagine avrà impiegato 3 anni... tre anni passati a disegnare gente che si fa i complimenti e si ama a distanza... ormai se li sognerà la notte... La percentuale "spiegoni e perdite di tempo" contro "azione" sta migliorando albo dopo albo ma è sempre troppo alta, e non cancella il peccato principale: che questa doppia storia d'amore è proprio poco interessante. Davvero non riesco ad appassionarmi a pensare per 330 pagine "ma diventeranno amici? O addirittura si daranno un bacio appassionato alla fine?". Sarà colpa mia, anche gli Harmony non mi piacevano... Ma di una cosa sono sicuro: sia che alla fine l'amore sbocci (lo dò al 95%) sia che finisca in tragedia, Tex e la Tigre Nera e Kit e il tigro figlio se lo dichiareranno, e ne parleranno. A lungo. A lungo. Molto, molto a lungo...
    1 point
  5. Ruju per me si conferma una delle nuove leve da seguire con super attenzione... per come riesce a intrecciare diversi elementi tipici del west e regalarci una storia senza troppi tempi morti Ma la cosa che più mi è piaciuta di questa storia....il POKER! Ormai le apparizioni dei nostri al tavolo verde si contano sulle dita di mezza mano... anche se solo per poche vignette è stato un piacere rivedere Kit impegnato in una partita! SI parla tanto di recuperare personaggi e dinamiche del passato ma una come questa rimane ingiustamente sottovalutata... eppure le partite di Sunset Ranch e Uccidere o Morire dovrebbero essere scolpite nelle menti di tutti gli autori e lettori Diso non è mai stato il mio disegnatore preferito e, anche se non è più quello di una volta, secondo me ha offerto una prova sufficiente.
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  6. Il Ranger a cavallo, stavolta in solitaria. Disegno che ho realizzato poco tempo fa. Una buona serata pards!
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  7. Grazie molte a voi per essere intervenuti e per gli apprezzamenti!! Dato che ci sono, condivido qui di seguito anche quello realizzato per Carson, almeno così Tex non resta solo. Buona continuazione di estate a tutti!
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  8. Sono sempre stato un pollo nelle scommesse, ma partecipo comunque al giochino. Punto due fiches sul punto B, poichè penso che Kit finirà per aiutare l'amico Daniel contro il tiranno olandese. Altre due me li gioco sul punto C, poichè non credo che Mauro faccia morire Daniel (sarebbe troppo ripetitivo che tutti gli amici di Piccolo Falco facciano una brutta fine, dovrebbero toccarsi gli zebedei in segno di scongiuro, altro che stringergli la mano in segno di amicizia ). Desumo invece che per La Tigre Nera sia vicino l'epilogo, d'altronde un salvataggio in extremis è già tanto, due sarebbero troppi. Ormai è un personaggio che non offre tanti spunti e forse è bene scandagliare i fondali della fantasia, per creare un nuovo acerrimo nemico. Le altre sei, me li risparmio. Se vado in All-in adesso, rimango in mutande al primo quesito.
    0 points
  9. Dopo aver letto La Valle dell'ombra, ho un grande rammarico: il viaggio sarebbe potuto durare di più, e avrebbe dovuto omaggiare TUTTI gli sceneggiatori principali della saga. Perché si stanno omaggiando i 75 anni di Tex, e omaggiandoli si doveva celebrare chi li ha resi possibili. Perché limitarsi allora a Glb e a Sergio Bonelli, cancellando Nizzi? Questi è l'unico grande assente dell'albo (anche i disegnatori principali ci sono tutti, con l'articolo loro dedicato). Anzi, Nizzi c'è, ma in negativo, tramite la sconfessione della sua versione di Zhenda. Sarebbe bastato che, nell'inquietante tragitto che Tex affronta, incontrasse magari John Walcott, anche solo per pochissime vignette. E perché no, anche Shane O'Donnell, per compendiare nel racconto non solo le epoche di Glb e di Nolitta, ma anche quelle, altrettanto significative e quindi almeno da menzionare, di Nizzi e Boselli. Fatta questa tirata, senza intenzioni polemiche ma solo suscitata dal rammarico che la storia non sia stata più lunga (come avrebbe meritato e perché avrebbero meritato anche Nizzi e Boselli di essere almeno citati, dato il valore anche antologico dell'opera), passo ad alcune impressioni sulla storia. Commovente e bellissima. Ripercorrerne le pagine, rivivere le esperienze passate di Tex è stato anche per noi lettori un ideale viaggio nel tempo, nella nostra esperienza di appassionati texiani. Un itinerario nei nostri ricordi, con i nostri sensi sollecitati da quei personaggi che tornavano "in vita" davanti a noi e da quei luoghi iconici come l'indimenticabile collina degli stivali. Provavo, durante la lettura, una sensazione di amarezza: Tex sembrava aver perso il duello con Rafael Ordonez, sembrava morto e ormai nell'aldilà o comunque sospeso tra la vita e la morte, a seguito di quella che appariva la sua prima sconfitta. Tex sconfitto. Tex ferito mortalmente. Non potevo crederci, sapevo che le apparenze ingannavano ma ne ero comunque turbato. Ma il sole sorge, e Tex ne sente il calore. Che strana dimensione era, quella, allora? Le parole, bellissime, di Mah-shai in merito al legame tra lei e Tex, legame che giustifica il suo intervento in favore del ranger, fanno scorgere la via. Per Tex si apre una sorta di Odissea, da percorrere prima del ritorno a casa, o quel viaggio nell'inferno dantesco stupendamente richiamato da @Poe. Ma attento Tex, non ti devi guardare solo dai nemici... e già qui, comincia a montare l'emozione per l'incontro che verrà, un incontro che richiama anche il mito di Orfeo e che è destinato a concludersi con altrettanta amarezza... Poi il dio anaconda, e Ruby Scott, stavolta sconfitto e poi alleato, destinato proprio come un personaggio dell'inferno a ripetere ogni giorno i suoi misfatti, a "vivere" per sempre in uno squallido saloon e ad affrontare instancabilmente sterili duelli tra morti. Tex ne resta turbato, intimorito quasi, preferisce scappare via da quel paese arcano. E lì, in quella circostanza, il nostro capisce ciò che il lettore già sapeva, e cioè che il cavallo con cui viaggia è davvero il suo Dinamite. Struggente, quella vignetta in alto a pag.111, quando il cavallo comincia a girare in tondo e a nitrire, per l'ultimo saluto prima di correre via per sempre, verso l'orizzonte. Addio Dinamite, superbo personaggio delle nostre letture giovanili (che comunque stiamo rivivendo grazie a TexWiller). Poco dopo, l'incontro con Lilyth. La Mesa del Sole, il Pueblo del Sole. Quanto è debole, qui, Tex. Crede di poter sconfiggere la morte, di poter riportare Lilyth a casa. Quella forza d'animo, che sempre durante la sua vita lo ha portato a non arrendersi anche in condizioni disperate, qui gli ottenebra la mente. Non capisce, il nostro, che la possibilità di un ritorno a casa vale solo per lui. Non se ne rassegna, per lui sono solo "sciocchezze". Troverà il modo. Quante volte lo hai detto, che troverai il modo, e poi lo hai sempre trovato. Ma stavolta no, Tex. Stavolta no. Ci mette un po' a capire. Quindi, decide di restare. Non esiste più suo figlio Kit, non il Vecchio Cammello, e nemmeno il suo fratello di sangue Tiger. Tex resta lì, al Pueblo del Sole. Ma qui Lilyth diventa "madre" e non più moglie (grazie, @Betta 53, splendida analogia), coccola suo marito/figlio, lo inganna a fin di bene. Torna a casa, Tex. Come dice Nuvola Rossa, è grazie a quel sogno che il cuore del ranger è tornato a battere; è Lilyth che, letteralmente novella madre, ha ridato vita a Tex una seconda volta, lo ha fatto "rinascere". Perché il suo posto è in Arizona, tra i suoi Navajos. È nelle edicole, tra i suoi lettori. È tra le pareti di Via Buonarroti, a soffiare nel fuoco della fantasia dei suoi autori. Perché abbiamo tutti ancora bisogno di lui. Grazie, Lilyth. Grazie, Mauro Boselli.
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