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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 22/03/2024 in tutte le sezioni

  1. Quella del "profeta" sobillatore di rivolte è una figura che Nolitta ha usato sia su Zagor (Mohican Jack) che su Mister No (Il profeta). Evidentemente era un argomento che gli stava a cuore.
    1 point
  2. Son fra quelli che ha dato un voto positivo alla storia (7 mi pare di ricordare) ma nella mia recensione non mancavano gli appunti a quegli aspetti poco funzionali (la caratterizzazione di Donovan, la poco centralità di Tex, l'assenza dei pards, il troppo tempo del nostro eroe legato al palo della tortura). Seppur reputando la storia leggibile e tutto sommato piacevole (ma poco texiana, d'altronde Nolitta di texiano ha scritto terribilmente poco!) la scena in questione è sbagliata comunque (altro che opinioni è un dato di fatto!) e farlo notare non denota l'essenza di uno scassamarroni a mio avviso. Se non si può criticare nemmeno questi aspetti, che ci facciamo su un forum tematico?
    1 point
  3. No, per la precisione sono 61 su 63 che hanno votato che han dato almeno la sufficienza. 40 l'hanno trovata da ottima (voto 8) ad eccellente (voto 9) e persino capolavoro (voto 10). Solo due l'hanno 'bocciata'. Fatti, non pareri e nemmeno opinioni.
    1 point
  4. Anche io sono tra coloro che hanno apprezzato molto questa storia, magari non particolarmente conforme ai classici canoni texiani (non a caso, Nolitta è sotto molti aspetti il meno texiano tra gli sceneggiatori di Tex), ma comunque sia una storia di tutto rispetto che ha il merito, almeno dal mio punto di vista, di manetenere costantemente elevate l'attenzione e le attese dei lettori che la leggono per la prima volta, e lascia poi la voglia di tornare ciclicamente a rileggerla di nuovo, come è successo a me più di una volta. Senza dubbio il Tex che giostra in questa avventura canadese è decisamente meno spaccamontagne di come siano stati abituati a vederlo, spesso e volentieri arriva secondo dietro i nemici di turno, ma per come la vedo io ci sta che, di tanto in tanto, il nostro possa apparire un po' più "umano": come tale, infatti, nemmeno Tex può, anzi DEVE, essere infallibile. Se, viceversa, si desidera leggere SEMPRE avventure in cui Tex si sbarazza di nemici "canonici" (vale a dire semplici banditi, pistoleri ed indiani, diversissimi da Mefisti, Tigri Nere e Maestri) con la medesima semplicità con la quale sbatte le palpebre, forse tanto varrebbe buttarsi a leggere esclusivamente avventure di supereroi della Marvel (con tutto il rispetto, sia chiaro ). Tex meno infallibile del solito, dunque, ma anche meno rigido del solito, vuoi ad inizio della storia quando fa il guascone nel saloon, vuoi nei suoi dialoghi con Jim Brandon: per i miei gusti, grasso che cola. Altrettanto vero che non mancano sbavature o punti deboli nella sceneggiatura. In riferimento alle prime, l'assenza di chiarezza circa i tempi di recupero di Brandon dopo essere rimasto ferito (la storia inizia ad agosto, il medico impone a Brandon dieci giorni di riposo per riprendersi dalla ferita, il calendario riporta ottobre: la lacuna mi pare evidente), quanto ai punti deboli della sceneggiatura personalmente ho avuto l'impressione che Nolitta, se da un lato ha dipinto un Tex meno spaccamontagne del solito e lo si può arrivare ad accettare, dall'altro mi è sembrato voler accentuare sin troppo l'incapacità dei mounties nell'opporsi adeguatamente ad una ribellione condotta da trappers ed indiani, ossia gente certamente pratica del posto ed esperta nell'arte della guerriglia, ma dipinta da Nolitta come una sorta di Invincibile Armata al cospetto di un'accozzaglia di imbelli soldatini. Ho trovato invece ben caratterizzati i personaggi principali. Notevole la contrapposizione tra l'antagonista idealista Roger Goudret, che nella sua lucida follia appare come mosso comunque da un ideale, ed il cugino Pierre, sanguinario malvivente per il quale evidentemente la rivolta messa in atto dagli ideali di Roger altro non è che un pretesto per dare sfogo a quella che sembra la sua naturale inclinazione alla delinquenza (per usare un eufemismo). Ricca di sfumature la figura del sergente Donovan, sì traditore ma a suo modo ancora contraddistinto da un barlume di onore e buonsenso, tale da indurlo in fin di vita a fornire un aiuto decisivo a Tex e Brandon. Suscita infine indubbia simpatia il buon Soublette, apparente pacioccone ma nei fatti quanto mai risoluto. Tutto sommato, insomma, una buonissima storia, illustrata da un Fusco ancora lontano dai livelli di eccellenza raggiunti negli anni successivi, ma comunque autore di disegni di grande livello.
    1 point
  5. Beh, Leo, consentimi di dire che GLB non era certo infallibile e che la sua opinione non è la mia che considero questa tra le migliori storie di Tex ed è tra le storie che rileggo spesso e volentieri. Non è una porcata sia dal punto di vista tecnico che da quello del comune lettore che cerca divertimento e svago Anzi, dal punto di vista tecnico è una sceneggiatura impeccabile che andrebbe studiata visto come riesce a costruire un albo interessante pur vedendo il protagonista legato per quasi tutte le 110 pagine che lo costituiscono (spiacente Mauro, stavolta non siamo d'accordo ) Presenta bei personaggi ottimamente caratterizzati come capita sempre a Nolitta e sempre com'è nello stile di Nolitta ricchi di sfumature, compreso il tanto da te detestato Donovan il cui travaglio interiore e la fine sono, al contrario, attentamente preparate dall'autore. Donovan ha fatto una scelta che gli permette di accettare molte cose in nome della causa, cosa decisamente normale in molti rivoluzionar idealisti, ma c'è un limite a quanto può sopportare e quando Roger Goudret lo supera gli si rivolta contro. La cosa interessante da notare è che lo spunto di partenza di questa storia è lo stesso de "Il tranello" ovvero la rivolta dei Metis del Saskatchewan del 1885 ma qui sia pure con i nomi cambiati e molte licenze sui fatti è forse più aderente alla realtà storica. Louis Goudret è ispirato a Louis Riel, leader della rivolta, figura controversa, considerato quasi un profeta e comunque un eroe ed patriota dai suoi seguaci ed ancor oggi dalla comunità Metis ed un pericoloso sovversivo e rivoltoso dalle autorità canadesi tanto che fu fucilato. In tempi recenti la sua figura è stata rivalutata. Altra cosa da notare è che contemporanea all'insurrezione di Riel vi fu quella, del tutto indipendente, dei Cree guidati dal capo Big Bear a cui indubbiamente Nolitta si è ispirato per il soprannome del vero cattivo della storia. Nota negativa: Nolitta sembra confondere i militari con la Polizia a Cavallo ma pur avendo entrambi la giubba rossa sono due cose distinte.
    1 point
  6. Mah, visto che su 31 voti nel sondaggio in alto sulla storia ben 26 la giudicano da 8 o più e 9 addirittura danno un voto di 10 vuol dire che tanto scarsa questa storia dopotutto non è.
    1 point
  7. Devo premettere, caro Leo, che io a questa storia sono molto legato perchè è stata una delle prime "vecchie" di Tex che lessi. Quindi ho per lei una vera e propria adorazione- per dirti, la metto, tra le storie canadesi, sullo stesso livello del capolavoro "Sulle piste del Nord" (ovviamente le due storie sono molto diverse). Quindi io, personalmente, in Donovan non ci vedo niente che non vada: è proprio un personaggio complesso e tormentato, sicuramente contradditorio, ma proprio per questo più vivo e reale. Mi sembra che Nolitta lo abbia creato proprio per mediare tra la figura di Pierre, l'assassino sanguinario approfittatore e senza scrupoli, e Roger, il rivoluzionario vero, idealista e sognatore, forse ingenuo ma soprattutto sincero. Infatti Donovan subisce un'evoluzione: fino alla fine della storia sembra un secondo Pierre, per poi riscattarsi nel finale, avvicinandosi all'onest? e all'idealidsmo di Roger. insomma, una bella polarit? caratteriale lo contraddistingue. E' quindi un personaggio che a me piace molto, addirittura credo sia uno dei migliori comprimari creati da Nolitta per Tex- di certo è un comprimario nolittiano tipico.
    1 point
  8. Moby Dick ha ispirato Sfida a White Buffalo, e Nizzi ha copiat... si è "ispirato" a quest'ultimo.
    0 points
  9. Non credo proprio. Il soggetto, anche se per errore non è stato acc3editato,,è di Civitelli e la fantascienza non è esattamente nelle sue corde.
    0 points
  10. Una cosa sono le opinioni, a cui ognuno ha diritto, ed un'altra cosa sono i fatti. La storia è stata votata da 63 utenti del forum 15 hanno votato 10 15 hanno votato 9 10 hanno votato 8 Quindi 40 votanti su 63 (due su tre, in pratica) l'hanno considerata ottima se non eccellente Probabilmente ha una media tra le più alte di tutti i 75 anni di Tex Dei restanti 23, solo 2 (due) han dato meno di 6 Poi uno si può pure attaccare ad una singola scena, ma farà probabilmente parte di quei suddetti sopra quattro (ma anche tre) scassaminchia cercapelinelluovo a cui non va mai bene niente. I fatti dicono ben altro.
    0 points
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