Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Poe

Allevatore
  • Contatore Interventi Texiani

    667
  • Iscritto

  • Ultima attività

  • Giorni con riconoscenze

    45

Tutto il contenuto pubblicato da Poe

  1. Poe

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Credo che su "Aguas Negras" si potrebbe discutere per mesi e mesi senza arrivare a un giudizio condiviso, come avviene poi per tante altre storie, in cui alla fine chi la pensa diversamente resta della sua idea e non si fa convincere da quella degli altri. E' il bello del forum, no? Quindi non entro nella discussione perché finirei per ripetere cose già dette, faccio solo un commento a questo: Ora queste due frasi non sono affatto contraddittorie. 1) Felipe si è sacrificato e ha fatto giustizia (uccidendo i colpevoli e distruggendo la diga). 2) Tex, senza il suo sacrificio, avrebbe comunque fatto giustizia. Sono frasi che OGGETTIVAMENTE non si contraddicono. Né dal punto di vista logico, né dal punto di vista della storia. Nella storia vediamo che prima del suicidio di Felipe Tex e Carson stanno sparando agli avversari e avrebbero continuato a farlo anche senza Felipe e probabilmente li avrebbero uccisi tutti, facendo così giustizia. Se si fossero arresi li avrebbero arrestati e avrebbero fatto giustizia lo stesso, ma è chiaro che non si sarebbero arresi (e comunque la diga è ovvio che sarebbe stata distrutta in ogni caso dai contadini). Quindi dov'è la contraddizione? Nessuno ha mai detto che il sacrificio di Felipe fosse l'unico modo di fare giustizia. A meno che Tex avesse deciso fin dall'inizio di sacrificare Felipe. Ma non è così perché: 1) vediamo che Tex cerca di salvarlo in tutti i modi, tagliando la miccia e urlandogli di non farlo (di non suicidarsi). 2) vorrebbe dire che Ruju ( e Boselli curatore con lui) si sarebbe bevuto il cervello scrivendo una storia in cui Tex decide cinicamente di sacrificare VOLONTARIAMENTE Felipe, o come dici tu: Tex non vuole che venga fatto del male a Felipe, vuole salvarlo PRIMA che gli venga fatto del male. Questo lo capisce anche un bambino... Che poi il piano sia troppo azzardato, è vero, che sia poco o per niente glbonelliano è ancora più vero. Ma che altri autori non l'abbiano mai fatto (usare qualcuno come esca) non è vero, mi viene in mente "La grande minaccia" di Nolitta, per esempio, o altre storie di Nizzi in cui Tex finge di essere morto e decide di lasciare gli altri nelle mani dei nemici, con il calcolo di salvarli in un secondo tempo (ma rischiando comunque che nel frattempo subiscano chissà cosa). Può non piacere - e anche a me non piace - ma si è già visto altre volte. Che poi Tex sbagli a volte i suoi calcoli, e questo provochi la morte di qualcuno, beh... succede anche con GL Bonelli. Un esempio? "Il fuoco" n. 16. Tex e Kit Willer devono andare ai funerali di Freccia Rossa (è la famosa storia in cui Tex diventa capo dei Navajos) e per farlo devono lasciare incustodito il ranch di Nellie che finora è stato bersaglio di pericolosi criminali. Kit al padre, andandosene via: "Credi che non corra alcun pericolo, quella donna?" Tex: "Se pensassi il contrario, non l’avrei lasciata sola, mio caro Kit!" Dopodiché Tex elenca una lunga serie di motivi (che non sto a scrivere) per cui i cattivi secondo lui non faranno assolutamente niente in loro assenza. Peccato che 4 pagine dopo, al ritorno dai funerali di Freccia Rossa, Tex trova il ranch bruciato, il corpo carbonizzato di un cowboy e Nellie rapita... Qui non solo Tex sbaglia lasciando incustodito il ranch, ma lo fa con motivazioni che GL Bonelli sottolinea con lunghi dialoghi e che vengono smentite poco dopo... (Non sto facendo un paragone con "Aguas Negras", che è diversa, dico solo che anche il Tex di GL a volte non riesce a proteggere qualcuno per errori suoi). Qual è la differenza rispetto a storie di Nolitta o Nizzi o Ruju? Che questo errore viene subito compensato con un atteggiamento risolutore ed efficace di Tex, che fa dimenticare al lettore i suoi sbagli, così alla fine il nostro eroe non solo risulta vincente ma anche decisivo e per niente sminuito, per niente sconfitto o "ammaccato" (come invece in alcune storie di Nolitta e Nizzi e in questa di Ruju).
  2. Poe

    [673/675] Il segno di Yama

    Posso dire che i disegni di questa storia non mi hanno convinto del tutto? Sono ovviamente un estimatore di Civitelli, che ci ha regalato tanti capolavori grafici sia nelle avventure realistiche ("La grande sete", "Delitto nel porto", tra le tante) sia in quelle fantastiche (l'eccezionale Texone "La cavalcata del morto"), ma con Yama e Mefisto qualcosa, secondo me, non è riuscito come doveva. Sia chiaro, di tavole bellissime in questi tre albi ce ne sono parecchie, per esempio alcune nella scena iniziale dell'uragano che si abbatte su Dunlap, il ghigno malvagio di Yama a p. 20 del primo albo, oppure lo scontro a fuoco al buio sempre nel primo albo, o ancora alcune sequenze surreali ambientate nel deserto... Quello che non funziona, però, sono proprio le scene che più dovrebbero inquietare, ossia le apparizioni dei vari demoni, dei teschi parlanti o altre mostruosità varie, che a mio avviso sono poco riuscite, poco paurose, per niente tenebrose (non certo un difetto da poco in una storia di Yama!). Non è tanto il tratto pulito di Civitelli (nel Texone l'atmosfera dark è invece perfetta), sono proprio le singole "mostruosità" che non funzionano e sembrano finte. Un esempio? La prima apparizione di Yama, piuttosto grottesca, secondo me. Non mi dite che secondo voi è inquietante! Lo dice persino Carson: Yama sembra qui un fenomeno da baraccone. E i demoni? Vediamone un paio: Mmm... a me non paiono particolarmente impressionanti né particolarmente riusciti. Se poi facciamo il confronto con alcune sequenze di Galep, per esempio quella del teschio con i serpenti che escono dagli occhi, be', il paragone è impietoso... Con tutto il rispetto per il bravissimo Civitelli (sia chiaro, in altre sequenze eccezionale), non c'è confronto tra la sua innocua vignetta e quella splendida, terrificante del teschio che sembra ridere e voler uscire dalla palla di cristallo, dicendo: "Myriam, guardami!". E del resto tutto "Il figlio di Mefisto" è pieno di sequenze paurose e crudeli, immerse in un'atmosfera gotica e decadente, in un mondo che appare in disfacimento, mortifero, malvagio, che qui ne "Il segno di Yama" invece non compare se non a tratti. L'unica sequenza davvero terribile è la prima, quella dell'uragano in cui muore Myriam e dove Yama resta indifferente alla morte della madre. Per non parlare poi della caverna di Yama che, se confrontata con quella de "Il figlio di Mefisto" disegnata da Galep, sembra un luogo tutto sommato rassicurante. I vari oggetti magici, lo specchio e qui i pinnacoli mostruosi a me sembrano persino un po' disneyani... Molto, molto più tenebrosi quelli di Galep. Insomma, non voglio sminuire il bravissimo Civitelli, ma "Il segno di Yama" non mi sembra la sua opera migliore.
  3. Poe

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    Sinceramente, Diablero, non puoi continuare a ripetere questa cavolata... Il piano di Tex prevede di accusare Samargo non "delle cose che farà a Felipe", come dici tu, ma delle cose che TENTERA' di fare a Felipe. Tenterà, perché Tex glielo vuole impedire prima! Mi sembra ovvio. L'accusa sarà di tentato omicidio. Ma in realtà Tex sa già che Samargo NON SI FARA' MAI ARRESTARE e quindi ci sarà uno scontro a fuoco in cui spera di fare piazza pulita, come gli è capitato in tante altre occasioni, e come di fatto avviene. Vuoi che stiamo al testo? Ok. Tex compare, spara alla miccia salvando Felipe, poi dice a Samargo: "Stavolta non potrai parlare di legittima difesa" e lui subito: "Uccideteli". Gli sgherri sono una decina e Tex e Carson, magari un po' a fatica, li avrebbero fatti fuori tutti. Poi però Felipe si sacrifica. Tex gli urla di non farlo... Ok, il rischio fatto correre a Felipe è tanto (e di solito Tex non lo fa, è vero), su questo siamo d'accordo tutti, ma il resto... Ma dai, anche se non li vediamo Tex e Carson sono appostati. Mi autocito: Quante volte abbiamo visto Tex che avanza nella main-street, sapendo che ci sono numerosi nemici nascosti dietro le porte e le finestre, e intanto i pards lo proteggono invisibilmente eliminando via via gli avversari che ci provano? E' credibile, è pensabile che riescano a scovare ogni pistola nascosta dietro decine e decine di finestre? No, sono le convenzioni del fumetto. Oppure Tex che avanza in un canyon con indiani o banditi nascosti a colpirlo e Tiger però che lo protegge dall'alto del canyon coprendogli le spalle... Come fa Tiger? Ha un superpotere che gli permette di vedere ogni masso da cui può sbucare un fucile nell'arco di centinaia di metri? Scrutare ogni anfratto, ogni piega del terreno, ogni fenditura nella roccia, ogni cespuglio? E' superTiger con la supervista? No, è la tipica sospensione dell'incredulità dei fumetti western... Sembra che tu non li abbia mai letti! Infine, citare storie di GL Bonelli per avvalorare una tesi su come si deve comportare il vero Tex è problematico, perché Tex cambia spesso approccio. In alcune storie non va tanto per il sottile, spacca tutto e via, in alte provoca gli avversari e li fa fuori, in tante altre cerca le prove per incriminarli, la maggior parte delle volte utilizza dei testimoni (dopo averli pestati per bene) che tradiscono il boss, ecc. Qui Ruju ha scelto un'altra soluzione (quella dell'esca), discutibile magari, ma neanche così terribilmente scandalosa. Sono d'accordo! E qui non si può certo dire che Tex esiti a difendere i deboli, lo si ricava da tante frasi sue e di Carson fin dall'inizio della storia...
  4. Poe

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER Ma un conto è dire che il piano è rischioso e Tex alla fine fallisce perché non riesce a salvare Felipe come avrebbe voluto (anche per colpa di Felipe che si sacrifica, diciamolo): questo mi sembra chiaro, Tex commette un errore di valutazione e non riesce nel suo proposito di salvare Felipe, è indiscutibile. E anche secondo me Ruju poteva trovare un espediente diverso per risolvere la faccenda (non so, Tex poteva tornare dopo il rapimento di Camila e trovare i contadini ancora in rivolta e in questo caso intervenire in loro difesa, con Felipe che si sacrifica, o qualcosa del genere). Un altro paio di maniche è dire che Tex ha consegnato Felipe Cioè, fare una trappola utilizzando un'esca = voler sacrificare l'esca? Non so, di solito in questi casi lo scopo è smascherare (o incastrare) il colpevole e salvare l'esca prima che venga uccisa. Di solito... O almeno, in tutte le storie del mondo in cui si usa un' esca per una trappola... "Tex non corre il minimo rischio legale, si è ben parato il culo, sacrificando Felipe" Ok, va bene, perché non scriviamo anche che il Tex di Ruju è uno stronzo bastardo cinico calcolatore. Si può dire tutto no, ognuno ha le sue opinioni, ci mancherebbe... Se non gli fanno niente, a Felipe, la storia prende un'altra piega e Tex s'inventa un altro espediente per incastrare Don Vicente. Ma di sicuro gli faranno qualcosa, no? E' evidente. Sia perché il personaggio di don Vicente è quello di un uomo senza scrupoli. Sia perché la storia prevede 46 pagine e non c'è tempo per ulteriori sviluppi di trama... Le tue ipotesi su una storia che secondo te dovrebbe continuare secondo logiche meccaniche (Tex ha fatto così, quindi poi inevitabilmente dovrebbe fare così e poi cosà), non ha alcun senso. Sono tue invenzioni, sono un processo alle intenzioni, non una critica alla storia. Anche il Tex iperlegalista che secondo te è il protagonista di questa storia... Boh... In quale vignetta Tex dice di farsi scrupoli legali e che si vuole parare il culo? Solo perché non fa saltare la diga a suon di dinamite, come secondo te avrebbe fatto il Tex di GL Bonelli? Non so, a me sembra che anche il Tex di GL Bonelli cercasse prove o testimoni o preparava trappole o provocava i criminali per farli reagire e portarli poi in galera. E' un ranger, no, anche se con metodi suoi particolari... Evidentemente Tex e Carson erano appostati fuori dalla casa di don Vicente (dentro era improbabile che gli facessero qualcosa, a Felipe, visto che c'era la figlia) e li hanno seguiti di nascosto pronti ad intervenire al momento opportuno. Sono le convenzioni tipiche del fumetto d'avventura, visto in tremila storie: l'eroe sa sempre come intervenire da lontano, con la sua mira infallibile! Non siamo mica nel mondo reale.. Certo che dice "grazie a lui", si è sacrificato lui, è ovvio, cosa doveva dire? Ma che "Tex non avrebbe fatto giustizia" senza Felipe è solo una tua deduzione che fai soltanto perché ti sta sulle palle questa storia! Senza il suicidio di Felipe, Tex avrebbe lo stesso fatto fuori tutti quanti a fucilate, compreso don Vicente che estraeva la pistola e veniva freddato da Carson. Poi i contadini facevano saltare in aria la diga, e festeggiavano, Carson mangiava e ballava nella fiesta notturna con una bella ragazza, e Felipe e Camila si abbracciavano felici e contenti... Solo che Ruju è pessimista e pensa che senza un sacrificio personale è difficile ottenere qualcosa e non gli piacciono i lieto fine...
  5. Poe

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    Invece ci sono, leggi bene! Non potevano mancare: li trovi tra i Nirvana e i Soundgarden! Su questa storia, invece, si è arrivati al punto di sostenere (immagino provocatoriamente) che Tex è un cinico calcolatore che si para il culo mandando al macello Felipe, fregandosene di lui, un Tex ligio alle leggi e infallibile perché alla fine ottiene quel che voleva (proprio quando invece sbaglia i calcoli!)... Eh sì, si vede alla fine com'è contento, Tex, quando muore Felipe!... Mah... Ormai si può dire qualunque cosa di una storia... Comunque la chiudo qui anch'io, quel che dovevo dire l'ho già scritto.
  6. Poe

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    Aggiungo solo un'osservazione. Il Tex di GL Bonelli non è sempre impeccabile come dici tu, a volte - anche se raramente - sbaglia a valutare certe situazioni e commette errori che poi hanno conseguenze negative e provocano morti di innocenti (non sto a fare esempi, ma ne esistono diversi). Sono errori umani e ci stanno, l'hai sempre detto anche tu che Tex non è infallibile. Però qui tu dici che si va oltre: In un caso almeno - quello che mi ricordo - Tex non riesce a proteggere un innocente, non solo per colpa di avversari preponderanti, ma anche per un suo comportamento sbagliato. In "Linciaggio" Tex si rende conto subito che il ragazzo nero accusato di omicidio è innocente, e che è capitato in una cittadina di razzisti che non vedono l'ora di linciarlo. Nonostante questo, lo tiene chiuso in cella in attesa di processo, e addirittura quando parte l'assalto alla prigione non gli dà nemmeno una pistola per difendersi, come lui chiede, lo lascia in cella, dove viene ucciso poco dopo da un candelotto di dinamite lanciato dai razzisti. NEANCHE DA' UNA PISTOLA PER DIFENDERSI A UN INNOCENTE CHE PUOI MUORE. Perché? Perché dal punto di vista legale la sua innocenza ancora non era stata provata, e bisognava attendere il processo. Eppure Tex aveva capito benissimo che non era colpevole. Perché allora lasciarlo chiuso in cella come un topo in trappola? Sta di fatto che questa storia non è di Nolitta (qualcuno lo pensava all'inizio) ma di GL Bonelli. Nonostante questo a me "Linciaggio" è sempre piaciuta.
  7. Poe

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    Senza offesa, Diablero, ma non si può criticare una storia facendo supposizioni su quello che sarebbe successo se... o su come Ruju avrebbe fatto agire Tex se... ossia su ipotesi tue che però non sono dimostrabili. Questo Tex iperlegalista (o sbirro ottuso) che sarebbe andato per tribunali è una tua idiosincrasia, che non ha riscontro nella sceneggiatura di questa storia. La nuova moda del forum è commentare le storie di Tex e criticarle dicendo che Tex non fa niente, non è importante, e fanno tutto gli altri. Nelle storie di Boselli ormai è un must: Tex passa solo di lì e fanno tutto gli altri comprimari, e anche se non ci fosse sarebbe quasi lo stesso! Addirittura il tipo di soggetto si contesta: cosa ci fa Tex in una storia di navi perdute? Non è mica un fumetto di esplorazioni artiche! Adesso anche con Ruju i nostri eroi sono inutili: peccato che in questa storia (di sole 46 pagine, vorrei ricordarlo) Tex e Carson arrivano, si informano, prendono a pugni lo sgherro di don Vicente, stanno per scontrarsi anche con il boss, poi però devono liberare la figlia, uccidono i rapitori, e nel finale prendono a fucilate il boss e i suoi sgherri. Mi sembra che di cose ne facciano parecchie... L'idea di Ruju, più che sul finale col botto, mi sembra centrata sul personaggio di Felipe: è lui che si salva dalla strage, è lui che i pards devono cercare, è lui che fa rapire Camila, è lui che si sacrifica nel finale (che non è un colpo di scena del cavolo, o tamarro, è un scena drammatica come ce ne sono tante in Tex, molto diversa per esempio da quella invece assurda del cannone pieno di soldi con cui scappa il cattivo nell'ultimo Texone). Questa importanza di Felipe però non significa che Tex e Carson siano ininfluenti. E' come dire che ne "Gli invincibili" Tex non conta un tubo, contano solo gli irlandesi... Questo argomento non ha senso. Come doveva essere il soggetto? Tex che aiuta i contadini nella rivolta armata contro il ricco ranchero? Che fa saltare la diga e poi, alla reazione degli avversari, ammazza tutti e fine? Va bene, poteva essere interessante anche fatta così, la storia, a me non sarebbe dispiaciuta, ma Ruju ha preferito un soggetto diverso. Può piacere o meno, ma non si può criticare una storia come se fosse scontato che DOVEVA ESSERE RACCONTATA PER FORZA IN UN ALTRO MODO. In base a che cosa? Al manuale del perfetto sceneggiatore? Ruju ha deciso di inserire il personaggio di Felipe e la scena del rapimento, invece di farne un'altra, così come Boselli ha inserito il rapimento di Dawn da parte di Tornuak nella storia delle navi perdute. Era inutile rispetto alla trama principale? Si poteva escogitare qualcos'altro di meglio? Boh, quella è la storia... Anche qui... Le rivolte contadine erano spesso così, purtroppo, poco organizzate e inefficaci, con forconi e zappe... Poi c'erano anche quelle più armate e agguerrite, ma vorrei ricordare che Tex non è Ken Parker. E anche in Ken Parker, poi, gli operai in "Sciopero" vengono fatti fuori dalla polizia in quattro e quattr'otto nel finale. Anche loro poveri suicidi? Su questo invece posso essere d'accordo: usare Felipe come esca è un fortissimo azzardo, perché era chiaro che avrebbero cercato di ucciderlo ma il modo era troppo imprevedibile e le possibilità che Felipe ci lasciasse le penne erano altissime (come di fatto è stato). Ruju poteva trovare un'altra soluzione e concludere col sacrificio di Felipe, ma senza però farne ricadere le responsabilità anche su Tex. E' vero, ma secondo me questo non rovina la storia... Questo però no... Seriamente, qui se non ci fosse stato Tex, a Felipe avrebbero sparato subito e boom. Questa è una critica pretestuosa per poter dire ancora una volta che Tex non conta niente. In realtà nel finale Ruju vuol forse lasciar intendere che è Felipe a volersi riscattare in tutti i modi (si sente in colpa per il rapimento di Camila) arrivando fino al sacrificio di sé, mentre Tex cerca di salvarlo (spara alla miccia e dice di non farlo). Tex sarebbe riuscito ad eliminare gli avversari anche senza il suicidio di Felipe, visto che Tex è Tex, e avrebbe salvato anche lui, se non avesse deciso diversamente . Ma forse andava aggiunto qualche balloon per spiegare meglio le intenzioni dei personaggi.
  8. Poe

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    Il discorso è lungo, complesso e siamo OT, ma comunque su questo sono d'accordo: in molti settori culturali la situazione è peggiorata negli ultimi anni/decenni (per non parlare della politica). Non sono certo io uno che apprezza solo le ultime novità a scapito del passato (i miei scrittori preferiti sono dell'Ottocento). Però non faccio neanche quello che disprezza tutto ciò che è stato fatto dopo una certa data. Il cinema sarà anche peggiorato (sono d'accordo) ma ancora ci sono registi che fanno capolavori. Negli ultimi vent'anni, in ordine assolutamente casuale: I fratelli Coen David Lynch Christopher Nolan Tarantino Paul Thomas Anderson Ken Loach Lars Von Trier Clint Eastwood Bela Tarr Matteo Garrone Mike Leigh Miyazaki Haneke Jim Jarmush Terence Malick David Fincher Peter Jackson Claudio Caligari Pietro Marcello Cronenberg Nicolas Winding Refn Paolo Virzì Michael Mann Spike Lee Alba Rorwacher Sokurov Marco Bellocchio Serie televisive come: Breaking Bad, I soprano, The Wire, Mad Men, True Detective, The Shield, ecc. Amo i Pink Floyd, i Led Zeppelin, i Doors, ecc. ecc. ecc. ma dopo il 1980 il rock non è mica finito: Bruce Springsteen Tom Waits Nick Cave Mark Lanegan Gun Club Sonic Youth Husker Du Dead Kennedy Big Black Pixies CCCP Swans Fugazi Mercury Rev Metallica Tool Kyuss Rem U2 Radiohead Nirvana Pearl Jam Soundgarden Primus Morphine Jesus Lizard Slint Rage against the machine Nine Inch Nails Low Roy Montgomery Tortoise Animal Collective Authecre Pan Sonic e tanti altri forse meno famosi ma sempre validi. (Per esempio Bello Figo ) Come dicevo: una volta il meglio della cultura era noto a tutti, adesso spesso bisogna andare a cercarselo, perché soffocato da robaccia. Comunque siamo totalmente OT e la chiudo qui! Tornando a Tex, se io pensassi che ormai le sue storie sono irrimediabilmente distanti dal personaggio creato da GL Bonelli, smetterei di leggerlo, ma non è così, almeno per me. I cartonati forse non permetteranno di scrivere grandi capolavori, in appena 46 pagine, ma buone storie sì. E finora ne abbiamo già lette diverse in questo formato.
  9. Poe

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    Ma dai! Questi sono invece i tipici discorsi da nostalgici! Ah, il bel tempo antico... Ah, i giovani d'oggi... Eh, qui una volta era tutta campagna! Dopo il 1990 sono stati girati tantissimi film meravigliosi e registrati capolavori musicali. Se uno poi a un certo punto smette di interessarsi alle novità e si riguarda sempre gli stessi film e riascolta sempre la stessa musica, ok, va bene... Non è stato creato nel forum pochi giorni fa il topic sulle serie televisive? Beh, le serie televisive degli ultimi vent'anni sono il doppio più belle di quelle del passato, alcune sono vere e proprie opere d'arte, curate come se fossero film. Non lo dico io, che me ne intendo poco, lo dicono tutti gli esperti... Il business, le logiche commerciali, la massificazione, ecc. ci sono da un pezzo: c'erano anche prima degli anni '90, ben prima dei '70... Oggi non è che le cose belle, i talenti non esistono, solo che sono in mezzo a tantissime altre schifezze - maggiormente pubblicizzate - che finiscono per oscurarli. Per quanto riguarda Tex dopo gli anni '90 sono state scritte alcune delle migliori storie del ranger. Non sto a elencarle, le conosciamo tutti... Il Tex di Boselli, Nizzi, Nolitta, Ruju, Segura non sono come il Tex di GL Bonelli, questo è ovvio, ognuno interpreta il personaggio a suo modo, ma non è che tutte le volte che c'è una differenza si può continuare a gridare al tradimento del personaggio! "In questa storia Tex non è abbastanza al centro dell'azione, in quest'altra è troppo serioso, in questa invece cerca le prove come uno sbirro qualunque, ecc." Il Tex perfettamente glbonelliano non l'ha più riproposto nessuno, com'è inevitabile che sia. E poi non l'ha inventato Ruju che Tex è un ranger. E' GL Bonelli che ha creato il personaggio di Tex come uomo di legge, poteva benissimo farne un giustiziere senza alcun incarico ufficiale, che risolve le ingiustizie del mondo a modo suo, a suon di pallottole e basta, com'era all'inizio. Invece il Tex di GL Bonelli - per quanto atipico, per quanto abituato a infrangere le leggi per ottenere giustizia, per quanto sempre pronto a prendere a calci nei denti i delinquenti e i potenti di ogni tipo - resta comunque un ranger, che ha bisogno di prove e di testimoni per incastrare i malviventi e i pezzi grossi (era così anche in tante storie di GL Bonelli). In molte storie cittadine bruciava sì i magazzini del potente di turno, lo malmenava introducendosi in casa, ecc. ma poi per arrestarlo aveva bisogno di prove o testimoni, a meno che il pezzo grosso non gli sparasse addosso, Tex reagiva e amen, finiva lì. Se non ricordo male, in quella vecchia storia ("Incendio allo Star-O") Tex irrideva e umiliava l'allevatore prepotente, è vero, ma alla fine, dopo aver comprato il terreno ai pastori, poi lo rivendeva al doppio del prezzo al suddetto allevatore, mettendo pace tra mandriani e pecorai. Insomma non un Tex molto rivoluzionario, in quella storia... Il fatto è che GL Bonelli non aveva una formula fissa e a volte mostrava un Tex più implacabile e sbrigativo, e altre volte più legalitario... SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER Comunque, vedere in questa storia un Tex ligio ai regolamenti, timido, e che la diga - se non fosse stato per il sacrificio di Felipe - neanche l'avrebbe toccata, mi sembra una lettura molto prevenuta. Così come vedere in questa breve storia il peggior Nolitta e Nizzi dove in realtà non ci sono. Questo è il Ruju di sempre, che piaccia o meno. Il finale effettivamente - con Tex che usa Felipe come esca ad altissimo rischio - poteva rendere maggior giustizia all'abilità di Tex nell'escogitare piani, su questo sono d'accordo. Ma non penso che basti questo a decretare che la storia addirittura sia al di fuori dei canoni texiani. Un finale migliore poteva essere questo: i contadini, mentre Tex e Carson liberano Camila, si sono organizzati per far saltare la diga. Al loro ritorno, i due pards insieme a Felipe, saputo del progettato attentato, si recano sul posto. Inevitabile scontro a fuoco. E, visto che le forze dei nemici sono preponderanti, Felipe prende la dinamite e si sacrifica.
  10. Poe

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    Mannaggia, mi ero proprio scordato!
  11. Poe

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    SPOILER SPOILER A me il finale è piaciuto, ma hai ragione, il piano di Tex di usare Felipe come esca era azzardato a dir poco. Forse i due pards non si aspettavano così tanti uomini di Don Vicente (Carson dice: Si è portato dietro un mezzo esercito), o forse è possibile che sia stato Felipe stesso, per redimersi dal rapimento, a voler rischiare così tanto la vita e a convincere Tex dell'impresa... Le ultime pagine sono piuttosto ellittiche, qualche balloons in più, anche di commento finale, forse sarebbe stato meglio...
  12. Poe

    [Romanzi A Fumetti 14] Aguas Negras

    SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER "Un fiume in secca bagnato solo dal sangue dei vinti", bella frase che sintetizza nel modo migliore quest'ottimo cartonato di Ruju e Casertano. Tex e Carson questa volta devono portare giustizia tra i poveri contadini del Sudovest, gli ultimi tra gli ultimi, da sempre sfruttati dai ricchi rancheri e massacrati senza pietà ogni qual volta osino alzare la testa. In questo caso, per contestare la costruzione di una diga che li priva dell'acqua necessaria per i campi. Ma in questo mondo arido e crudele non si può nemmeno protestare. E se qualcuno lo fa bisogna impartirgli una dura lezione, in modo che non la dimentichi per un bel pezzo e tutto torni come prima, come sempre. Ognuno ha il suo posto fisso nella società, dice il prepotente di turno. E Tex è d'accordo con lui, solo che il posto del ricco ranchero a cui pensa Tex è... dietro le sbarre di una prigione! Trama semplice ma ben sceneggiata. Mi viene da pensare che sarebbe stata perfetta per i disegni di Ortiz. Quelli di Casertano - sempre più a suo agio col vecchio e polveroso West - seppur molto diversi, non sono certo da meno. Soliti visi eccezionalmente espressivi, anche quelli dei personaggi minori, che recitano come attori. Paesaggi e scene notturne suggestivi. Grande capacità narrativa e di sintesi. Un ottimo acquisto per Tex, che ben presto rivedremo sulla serie regolare, annuncia Davide Bonelli nell'introduzione. Difetti? Forse il personaggio di Camila, la giovane, bella e ingenua figlia del ranchero prepotente. Un personaggio già visto innumerevoli volte. Anzi, si può dire che è un classico di Tex fin dal numero uno, quando nella storia di El Diablo compare sua figlia Florecita (che verrà poi uccisa da Bill Mohican), ignara dell'identità del padre criminale. Lì GL Bonelli riusciva a sintetizzare in poche vignette un rapporto affettivo molto intenso e poetico tra padre e figlia (lui che vuole che la figlia non sappia dei suoi delitti, per non farla soffrire, lei che corre disperatamente in cerca di un dottore per salvarlo a tutti i costi). Qui Camila è un personaggio appena abbozzato, di lei alla fine viene messo in risalto solo la sua grande ingenuità: sa che il padre non è uno stinco di santo ma continua a ripetere che non immaginava che arrivasse a tanto, che non pensava potesse sparare a dei contadini inermi e fare una strage. Una ragazza sentimentale, che anche dopo tutto il sangue versato continua a dire: "se solo mio padre mi avesse dato ascolto..." Come se tutto quello che è successo dipendesse da lei e dalla sua capacità di persuadere il genitore... Un personaggio poco sviluppato, sì, ma che tutto sommato rende bene la mentalità di chi si adatta, e si illude che le cose possano cambiare, quando invece è impossibile che questo avvenga, perché chi si ha di fronte - in questo caso il proprio padre - è molto, ma molto peggio di quello che si è sempre immaginato. Fortuna che ci sono Tex e Carson in gran forma. E dei poveri contadini che non si arrendono. Finale col botto. Letteralmente.
  13. Poe

    TOP 5 Maxi Tex

    Quali sono per voi i 5 migliori Maxi Tex? O meglio, quali sono i migliori tra quelli che avete letto? Perché immagino che molti ne abbiano saltato qualcuno, dei 29 finora usciti (anch'io non li ho letti proprio tutti tutti...) Questa la mia lista: 1) Nueces Valley (Boselli/Del Vecchio) 2) Oklahoma (Berardi/Letteri) 3) Nei territori del Nord-Ovest (Boselli/Font) 4) L'oro del Sud (Segura/Ortiz) 5) Il cacciatore di fossili (Segura/Ortiz) Nueces Valley al primo posto, secondo me meglio di Oklahoma, anche se di poco (anche nei disegni Del Vecchio meglio di Letteri). Due storie di avventura e di rapporti umani, di famiglie e di amicizia, di pionieri e di coloni. Nueces Valley racchiude le età della vita: l’infanzia e la prima giovinezza (Tex), la maturità (Ken Willer, Jim Bridger, Tex attuale) e la vecchiaia (Jim Bridger), poi la morte (di Mae) prematura. In Oklahoma c'è la spietata corsa ad arraffarsi sempre nuove terre, l'avidità e la spregiudicatezza, un pezzo di storia del West. Al terzo posto l’avventura pura, un viaggio verso il cuore di tenebra del Grande Nord, "Nei territori del Nord-Ovest". Poi Segura e Ortiz. Forse obiettivamente la loro migliore è "Il cacciatore di fossili", più articolata, con personaggi più caratterizzati, ma io personalmente preferisco "L’oro del Sud", la palude con il battello corazzato, il fiume coi ragazzini neri e bianchi che si buttano a fare il bagno, Tex e Carson che trascinano il cannone sulla riva per cercare di fermare il KKK, un inseguimento lunghissimo e drammatico, con dei nemici che sembrano inarrestabili. Tutte grandissime storie.
  14. Poe

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    Striscia n. 51 "La banda del Rosso". Tex, tornato fuorilegge, è sempre più sbrigativo e ironico. Appena fulminati due banditi che gli stavano sparando, esclama: "Il concerto è finito!" "Li avete uccisi?" chiede l'anziana allevatrice. "Cosa dite mai!... La colpa è tutta loro che si sono collocati proprio davanti a un paio di pallottole che avevo sparato per vedere dove arrivavano." ... "E ora stanno tranquillamente meditando sulla brevità della vita..." Non più ranger, Tex sembra totalmente deluso dalla legge: "Amigos, chiunque non puzzi di poliziotto venga pure al banco a bere. Sotto ragazzi!" E non ha certo torto, visto che anche in questa storia lo sceriffo è nel libro paga dei banditi. Per non parlare del Giudice, che tira le fila delle losche imprese. Vatti a fidare della legge... Ma Tex, in questa fase è un uomo più maturo rispetto alle primissime strisce, ha appena combattuto per la libertà del Messico con Montales e alla fine - novello Garibaldi - non ha voluto nessuna ricompensa, se n'è andato carico di gloria, ricevuto dal Presidente del Messico, e chiedendogli solo che la pace e la comprensione "siano il sereno epilogo di tante inutili lotte fra soldati americani e messicani". Facendo persino commuovere il buon Montales.
  15. Poe

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Ma dai, vi attaccate a dei dettagli per criticare questa storia... Un ragazzino indiano fa un salto da un dirupo e ne esce indenne. E allora? A parte che i bulletti, prima che lui salti, gli dicono: "Quel dirupo è alto, ma con un po' di fortuna potresti salvarti" (quindi non è altissimo e non è un'impresa così impossibile), a parte questo... si fanno simili critiche proprio su Tex? Un fumetto in cui fin da sempre si vedono personaggi pestati a sangue avere solo qualche piccolo livido, gente fatta volare da Tex contro gli armadi e le finestre e risollevarsi solo un po' storditi, precipitare da cascate altissime e salvarsi, cadere giù da cavalli in corsa senza farsi niente, riportare ferite gravi e riprendersi il giorno dopo, cadere dai treni in corsa con solo qualche piccolo mal di schiena, ecc. ecc. Chogan da ragazzino semplicemente era agile e un gran saltatore. Chissà forse era anche un esperto di parkour... E poi accusano continuamente Diablero di citare il nome di Nizzi invano! Qui davvero Nizzi non c'entra un tubo... Diablero (perché è lui qui il più antinizziano) alla fine è il più coerente, perché stronca Nizzi, stronca le storie di Nolitta e anche questa di Ruju l'ha già fatta a fettine poco più sopra... Quindi non mi sembra proprio che qui si usino due pesi e due misure, a seconda degli autori... Oltretutto questo flash-back non sarà certo un capolavoro, ma non mi sembra neanche così terribile. Mah! Il problema di questa storia è solo che finora - e sottolineo finora - è poco originale come trama e personaggi, e non presenta situazioni, dialoghi e scene particolarmente memorabili, ma potrebbe ancora riprendersi nel secondo albo. Oppure rimanere così, una storia di routine, come se ne sono viste a decine nella serie, un po' scritte da tutti gli sceneggiatori...
  16. Poe

    [253/254] Artigli Nelle Tenebre

    Anch'io mi astengo da giudizi o quant'altro, come il buon Condor, ma - giusto per amor di discussione - ci sarebbe anche un altro caso di trasferta con andata e ritorno... Ossia la storia "Il tranello", in cui Tex si reca per la prima volta in Canada, e quella successiva, "L'impronta misteriosa", in continuità con la precedente, in cui Tex, prima di ripartire verso l'Arizona, accetta una missione nell'Alto Yukon insieme a Gros-Jean (appena conosciuto), per poi - una volta risolto il caso - riprendere il viaggio di ritorno verso gli Stati Uniti in nave; viaggio in cui avverrà anche un tentativo di impadronirsi del veliero da parte di banditi in cerca di oro. Comunque sia... Nolitta aveva difetti e pregi. "Artigli nelle tenebre" non me la ricordo bene, ma la precedente invece sì, e "Giungla crudele", come mi è già capitato di dire, è una gran bella storia, a mio avviso. E una storia di Tex (a parte qualche dialogo "strano").
  17. Poe

    [736/737] Le frecce dei nemici

    Io non la vedo così. Il flashback sull'infanzia difficile di Chogan non ha lo scopo di attenuare le sue colpe (farci vedere il passato non significa giustificare il presente): è un po' come in "Cercatori di piste" in cui Boselli ci fa conoscere l'infanzia di Mickey Finn per spiegarci perché lui odia così tanto gli indiani (perché è un mezzosangue trattato con durezza e cresciuto dai Comanche nell'odio). Ma ciò non toglie che Mickey Finn è (e resta) una carogna fino alla fine, quando ormai morente maledice Tex che aveva cercato in passato di aiutarlo. Quindi il flashback di Chogan non è affatto una scena inutile e gratuita, perché tutta la storia mi sembra incentrata - oltre che su Quercia Rossa e le sue frecce - proprio sui ragazzini. Mi sembra questa l'idea (abbastanza) originale su cui punta Ruju (anche vedendo le tavole in anteprima del prossimo albo sul sito, in cui i ragazzini avranno un ruolo importante): Chogan vuole strapparli alle loro famiglie per farne dei guerrieri terribili senza più paura, e vuole legarli a sé come se fosse lui il loro vero padre. Dei bambini soldato, insomma, a cui fare il lavaggio del cervello. E' per farci capire da dove nasce questa sua idea malsana e insolita (per gli indiani), che Ruju ci fa vedere l'infanzia senza padre e senza amici di Chogan, una scena che è quindi funzionale alla comprensione del personaggio e delle sue azioni, non superflua. E probabilmente questo servirà anche a spiegare meglio il suo comportamento e le scelte che farà nel secondo albo, il suo rapporto "strano" con i ragazzini (o almeno così dovrebbe). Lo si intravede già nel personaggio del giovane Kimy, che Chogan sta cercando di plagiare e portare dalla sua parte. Non è un caso se l'unico superstite che Tex e Carson incontrano è proprio un ragazzo, Lono, che vorrebbe seguirli per vendicare la sua famiglia. Tex lo fa desistere, commentando: (p. 67) "Lono... ha imparato a conosce l'odio e la ferocia dei suoi simili. Spero solo che non diventi come loro, un giorno." Perciò, secondo me, il secondo albo, più che attorno alla vendetta di Quercia Rossa, dovrebbe ruotare proprio sul rapporto adulti/ragazzini, padri/figli, destino crudele/libertà di scelta. O almeno queste sono le premesse...
  18. Poe

    Top 5 Claudio Nizzi

    Tex (vestito da frate in treno): "Fingiamo di leggere." Dopo un po': "Kit si dimentica di girare le pagine... Devo avvertirlo..." Kit Carson: "Peste! Hai ragione." Tex: "E non imprecare, o il risultato sarà lo stesso!"
  19. Poe

    Top 5 Claudio Nizzi

    Mi sono accorto di non aver mai partecipato a questo sondaggio. Dunque... ecco la mia lista: 1) Fuga da Anderville (Ticci) 2) La grande rapina (Ortiz) 3) Fiamme sull'Arizona (De La Fuente) 4) Furia rossa (Ticci) 5) I cospiratori (Civitelli) Forse l'unica un po' anomala, rispetto alle solite scelte, è "I cospiratori" (chiamata a volte anche "La taverna sul porto"), che magari non sarà un capolavoro assoluto, ma a me è sempre piaciuta e mi ha divertito più di altre storie famose. E' pura avventura, con una trama lineare e "texcentrica", con un tono spesso scanzonato, ma è il migliore e più sincero Nizzi, secondo me, che non imita altri, non ha cadute di stile o buchi di trama, non calca la mano, dosa bene momenti drammatici e scene ironiche, non abusa in stereotipi. Mantiene un bel ritmo dall'inizio fino all'ultima pagina. Per dire, la trovo più divertente e piacevole della più gettonata "La congiura" (so che molti non condivideranno!), più avventurosa e meglio sceneggiata. La preferisco anche ai tanti altri complotti che poi seguiranno, spesso più macchinosi e poco credibili, pieni di forzature improbabili. Questione di gusti, naturalmente...
  20. Poe

    [350/351] La Croce Fiammeggiante

    Storia minore, modesta, la meno riuscita delle tre storie principali di Tex sul razzismo (le altre due sono “Linciaggio” di GL Bonelli e “Jethro” di Boselli, limitatamente alla serie regolare). I disegni di Della Monaca sono troppo derivativi (da Ticci), in certi casi vere e proprie copie di vignette di sue vecchie storie (espressioni e posture di Tex e Carson sono identiche, a volte); la sceneggiatura ha troppe forzature (coincidenze molto improbabili, scene d’azione mal orchestrate, Tex che finge di essere morto lasciando Carson e la vedova in balia dei nemici, origliate di Tex nel bosco in mezzo alla battaglia finale, ecc.). Ma il difetto principale è proprio il modo in cui viene affrontato il tema del razzismo e del Ku Klux Klan, più raccontato da Tex (in un bel dialogo con Carson) che mostrato (solo l’episodio iniziale del bullo Harding o poco più). Né si avverte particolarmente il clima pesante di odio e intolleranza che si respira invece nella claustrofobica “Linciaggio” (odio non solo dei razzisti, ma anche dei neri nei loro confronti). Là un Tex in solitaria si trovava contro un’intera comunità (compreso un vecchio amico ora diventato avversario), immobile nella sua mentalità piena di superiorità e di disprezzo, pronta a tutto pur di mantenere lo status quo e il dominio sugli ex schiavi. Una storia cupa, una delle più pessimiste di GL Bonelli, in cui alla fine il “cattivo” veniva lasciato annegare nel fiume da un ragazzo nero, anche lui ormai pieno solo di astio, cinismo e vendetta. Qui nella storia di Nizzi invece il personaggio di colore è un povero diavolo, una persona semplice, vittima dei soprusi (un po’ come Tom in “Fuga da Anderville” ), rassegnato alle angherie dei bianchi, non molto sviluppato come personaggio. Meglio di tutti farà Boselli con Jethro, personaggio invece a tutto tondo, che avrà l’onore - non a caso - di avere il titolo dell’albo. Né brav'uomo vittima designata (come in Nizzi), né giovane rancoroso nella sua impotenza (come in GL Bonelli), di Jethro ci vengono presentati i vari aspetti della sua personalità: è un giusto, un uomo di cuore, un ribelle ma consapevole della complessità del Sud, è un innamorato affettuoso, un buon padre (lo vediamo anche dopo vent’anni nella sua vecchiaia amareggiata), e così via. Insomma, un coprotagonista vero e proprio, con un carattere ben delineato. Boselli, poi, è anche più efficace nel descrivere il Sud sconfitto, desideroso di rivincita, diviso e pieno di contraddizioni, di oscurità, con personaggi di varia estrazione sociale (vedi per esempio il dottore, i poveri bianchi, gli ex ufficiali, gli ex schiavi che non sono semplici comparse). “Jetrho” infatti è un capolavoro (o quasi) della serie, sia come sceneggiatura che come disegni (di Mastantuono), “Linciaggio” è un’ottima storia (compresi i disegni di Nicolò), questa di Nizzi è poco più che sufficiente. Troppo “leggera”, con bei dialoghi ma con un tono da telefilm, poco drammatica come l’argomento invece richiederebbe. (Anche non molto riuscito il personaggio della vedova). Con un finale sì, originale, ma non del tutto convincente (almeno per me), ossia con Tex che viene aiutato dai razzisti “buoni” (o meglio, non assassini) contro i razzisti “cattivi” del Ku Klux Klan. (Molto più efficace il finale di Jethro in cui Tex e Corbett vengono salvati dai neri che trovano il coraggio di ribellarsi)... Insomma, Nizzi in quel periodo era in grado di fare meglio.
  21. Poe

    [Strisce Anastatiche di Tex]

    La striscia n. 41 "Tex, l'uomo ciclone" è davvero eccezionale, anche come ritmo, con un Tex veramente travolgente (come dice il titolo), sbrigativo come non mai e con un linguaggio sempre più pittoresco. ("Figlio di una vecchia vacca zoppa! Osi insinuare che io intendo non pagarti?). Ma in quanto a scorrettezza, in realtà il Nostro è sempre dalla parte della giustizia e della gente comune : sventa la finta rapina e salva i cittadini dalla truffa del banchiere che voleva alleggerirli dei sudati risparmi. Il fatto che non riesca a impedire il linciaggio è perché la folla è inferocita, e Tex lo dice: "Se avessi tentato di impedire il linciaggio avrebbero impiccato anche me" (non dimentichiamo che anche lui in questo momento è un fuorilegge), e la didascalia - a scanso di equivoci - lo ribadisce: "Nemmeno Tex può impedire che si trascini via il banchiere". Mai come in questa fase, comunque - in cui Tex torna giustiziere solitario - il Nostro eroe è benvoluto dalla gente comune, tutti lo ringraziano, lo prendono in simpatia, bevono con lui nei saloon e commentano: "Un fuorilegge! Bah... val più quello che cento sceriffi!". Anche perché in effetti gli sceriffi di queste storie o sono dei delinquenti in combutta coi ladri o sono degli incapaci assoluti. Così come i notabili del paese, che appaiono come complici dei banditi, dediti solo al loro interesse personale. E allora è normale che Tex venga accolto da tutti i cittadini come un liberatore, l'unico in grado di portare giustizia in una società corrotta e l'unico ad avere una mentalità schietta e non calcolatrice: fa volare il barman oltre il bancone per la sua grettezza economica e la sua mancanza di fiducia, e questo lo fa apprezzare dagli altri, tanto che alla fine lo stesso barman riconosce sinceramente di aver sbagliato... Insomma, in questa fase Tex, non più ranger, torna un po' alle sue origini, alle prime strisce, ma con una maggiore consapevolezza e determinazione, che di lì a poco lo porterà a diventare, insieme a Montales, "l'eroe del Messico".
  22. Poe

    [01] [Almanacco 1994] La Ballata Di Zeke Colter

    Fin dal titolo, dai disegni e dall'ambientazione si capisce che questa è una storia ispirata a Ken Parker. Giancarlo Berardi aveva scritto "La ballata di Pat O'Shane", aveva collaborato a più riprese con Renzo Calegari e collocato il suo biondo eroe tra i paesaggi innevati delle Montagne Rocciose, tra trapper, scout, indiani e foreste selvagge. E le prime pagine e l'atmosfera dell'intera storia lo confermano: vignette a volte mute, Tex che cavalca in solitaria tra gli alberi, tra le foglie che cadono, la neve che scende, a volte parlando col cavallo, altre volte addormentandosi intirizzito accanto al fuoco senza pensare a niente, solo guardando la fiamma e la natura incontaminata che lo circonda. Ken Parker al 100%. Bellissime le sequenze iniziali illustrate da Renzo Calegari, da sempre un maestro del fumetto western, ineguagliato nel rappresentare i boschi, la neve, il vento, gli animali, un paesaggio naturale in cui l'uomo è ancora perfettamente inserito, che è tutt'uno con lui. Come anche nel cinema di Anthony Mann (vedi ad es. "Terra lontana" e "Là dove scende il fiume"). Altrettanto kenparkeriano è l'atteggiamento di Tex, meno protagonista del solito, pronto a lasciarsi accogliere dagli altri (il vecchio Zeke e la squaw Anatra zoppa), a dialogare e a sorridere con loro, ad ascoltarli mettendosi momentaneamente da parte, con un ritmo più rilassato (fin quando almeno non arriva il momento di entrare in azione e di risolvere la faccenda nel suo solito modo). L'esperimento di fare un Tex un po' diverso dal solito, fuori dagli schemi tradizionali, meno glbonelliano (e anche meno nizziano classico), era rischioso ma alla fine funziona. La storia non sembra un esercizio di stile, una imitazione puramente formale, ma - grazie ai personaggi ben caratterizzati e a dialoghi curati (in certi momenti quasi letterari) - riesce ad essere viva, credibile, emozionante e a catturare il lettore, nonostante il soggetto scarno. Certo, molto è dovuto agli splendidi disegni realistici di Renzo Caligari, ma anche tutto il racconto che Zeke fa della sua esperienza di vita (che riassume un po' la storia dei trapper nella prima metà dell'Ottocento) è ben narrato, i ballons si inseriscono meravigliosamente nei disegni e tutto scorre sotto gli occhi del lettore con molta naturalezza. Ben costruito lo scontro finale. E splendida l'ultima pagina muta: Zeke e Anatra Zoppa che entrano nella loro capanna abbracciati, poi la capanna vista dall'alto in mezzo alla neve, e infine la vignetta grande con Tex e i delinquenti superstiti che se ne vanno a cavallo, con attorno a loro uno scenario maestoso di rocce, alberi, neve, cielo. Personalmente mi piacciono molto le storie d'atmosfera. In questo caso un'atmosfera crepuscolare, ma allo stesso tempo vitale e "quotidiana". Storie in cui l'azione è alternata a momenti più riflessivi. Questa "Ballata di Zeke Colter" ne è un ottimo esempio. E su Tex, secondo me, dovrebbero essercene un po' di più, almeno ogni tanto, per variare i soliti schemi. P.S.. l'ho riletta nella nuova collana di ristampe "SuperTex" e se indicassero da qualche parte la data di pubblicazione originale (gennaio 1994) e magari riproponessero, anche in piccolo, la copertina originale dell'almanacco non sarebbe male...
  23. Nella fascia 50-150 ce ne sono un'infinità! Proviamo: Da Sangue Navajo il ragazzino navajo superstite con il pugno alzato contro i passeggeri del treno Da Il lago scarlatto Tex sott'acqua che nuota verso il meteorite rosso Da Piombo caldo Carson che dice a Tex che la storia d'amore gli ricorda "Il rodeo di Giulietta" e Tex che lo riprende: "Era Romeo e Giulietta" (non so se è un'unica vignetta) Da New Orleans Carson che riceve un bacio in fronte dalla ragazza e rimane estasiato Carson in mutande che fa il buffone attorno al fuoco dopo che lui e Tex sono scampati alle acque del fiume Da Il tesoro del tempio Tex che mangia i funghi allucinogeni di El Morisco e ha delle visioni Da Vendetta indiana Black Elk con la bandiera americana in pugno mentre il villaggio viene bombardato Da La sconfitta ci sarebbe anche la vignetta successiva a quella sotto: Ruby che spara e Tex colpito che cade all'indietro. Oppure anche quella in cui Tex ferito e tutto bendato entra nel saloon sfidando Ruby Scott. D'accordo con questa. Da La paga di Giuda l'ultima vignetta in cui la lancia di Tex infissa sulla tomba si spezza a vendetta compiuta Da Gilas quando nel finale Tex si toglie la benda dall'occhio Da Massacro l'ultima vignetta con Fraser appoggiato all'albero e la pistola con un colpo solo Da Tramonto rosso Tex a cavallo che saluta i soldati sul treno e poi tira fuori un candelotto di dinamite (ma vado a memoria e non so se si riesce a estrapolare una vignetta sola) Tex che fracassa il fucile contro l'albero nel finale maledicendo le guerre Da Sulle rive del Pecos Carson incatenato all'albero e Tex che lo sfotte Tex e Carson con l'acqua alla gola Da Sulle piste del Nord Tiger a cavallo nella foresta che sfugge agli indiani colpendoli col fucile scarico I pards che fuggono e sparano sul ponte di pietra Da Il figlio di Mefisto: D'accordo con la scena della morte di Mefisto Yama e Loa che guardano la luna tra le rovine del castello Yama che "vola" nel regno delle tenebre verso i sette pilastri Lo scimmione che si affaccia all'oblò del battello e poi allunga il braccio enorme Da Diablero La Diablera che appare ai due apaches all'inizio L'ombra del Diablero sulla caverna Mitla che parla con la lucertola Il Diablero che muore crivellato di colpi mentre sta per scagliare Eusebio
  24. Poe

    OSCAR TEXIANI PER IL 2021 (FINALISSIMA)

    Mi autocito: Le storie di Boselli sono piene di personaggi ambigui, con aspetti sia positivi che negativi, e che rimangono tali anche alla fine, per cui le categorie "cattivi" e "buoni" sono semplicistiche. Sono tante le avventure in cui vengono tratteggiati personaggi con caratteri pieni di sfumature, non sempre classificabili in una tipologia. Che dei personaggi negativi passino dalla parte dei "buoni", però, non capita poi così spesso... Posso continuare l'elenco di prima anche con storie più recenti: In "Una colt per Manuela Montoya" non ci sono redenzioni, anzi... E neanche in "Agente indiano". "Snakeman"? Proprio no. In quella appena uscita di Montales del Magazine avviene addirittura l'opposto, gli amici lo tradiscono. Nel texone "La vendetta delle ombre" i malvagi, ossia i "bravi" cittadini assassini, e dall'altra parte Jack Shado, continuano a covare odio per anni, senza tanti dubbi. I pochi del circo che non sono complici non è che cambiano idea, solo non erano a conoscenza degli omicidi. Neanche in "Doc" o "I rangers di Finnegan" mi pare ci siano dei pentiti. Nel "Diadema indiano", "Il giudice Bean" o nei "Rangers di Lost Valley" non mi risultano redenzioni. In "A sangue freddo" sono tutti crudeli e senza scrupoli. In "Bufera sulle montagne rocciose" l'ingegnere vuole rimediare ai suoi errori ma non è certo un malvagio. Neanche "L'agente federale", nella serie "Tex Willer", che semplicemente cambia opinione su Tex. Non parliamo di quell'anima nera di Coffin... Il personaggio del ranchero Brackett in "La lunga pista" , è un uomo abituato a fare ciò che vuole, un self made man dai modi spicci e prepotenti, che segue la legge della frontiera e del più forte, non è del tutto malvagio fin dall'inizio della storia, non solo nel finale. Gaston Lagrange, in "Omicidio a Bourbon Street", non si redime di certo solo perché si allea momentaneamente con Tex: è e resterà un mafioso dedito alla prostituzione e ai loschi traffici, magari meno marcio e assassino di altri, ma sempre un criminale resta, più furbo e simpatico di altri. Il giovane Rico in "Matador" invece in effetti riesce a ribellarsi ai fratelli, ma non c'è niente di forzato, lo fa per difendere la sorella, capendo la mentalità distorta e antiquata della sua famiglia, lui che è un giovane (non certo un delinquente) vissuto in un ambiente retrogrado. Insomma, secondo me i "cambi di casacca" veri e propri, compiuti da alcuni personaggi di Boselli, a ben vedere non sono poi moltissimi (mi viene in mente per esempio un personaggio della "Mano del morto" di cui non ricordo il nome, o anche ne "La miniera del fantasma". E di solito sono motivati psicologicamente, oppure dettati dalle circostanze, o anche dall'opportunismo (i famosi pesci piccoli che saltano il fosso). Con tanti personaggi malvagi che da sempre affollano le storie di Tex, il fatto che qualcuno ogni tanto decida di pentirsi, direi che ci può stare, no?... Poi, per carità, non sempre a Boselli le ciambelle riescono col buco, e a volte in effetti ci sono metamorfosi improvvise e non adeguatamente preparate, ma... va be'... di solito non è così. Per quanto mi riguarda, ben vengano i personaggi ambigui e complessi che talvolta da malvagi possono anche redimersi. Perché no? Nella letteratura dell'800 per ragazzi - e non solo per ragazzi - capitava abbastanza spesso. Anche nei film western classici. Anche nei film di ambiente carcerario. Forse una volta avevano più fiducia negli esseri umani, o nell'idea di un cambiamento in meglio, o forse erano più ingenui. Però il cinismo insistito di molte storie di oggi, alla fine, è anche più stucchevole. Tutti malvagi, tutti sempre uguali, tutti senza speranza. Buttiamo via la chiave. E' un po' troppo comodo...
  25. Poe

    OSCAR TEXIANI PER IL 2021 (FINALISSIMA)

    Questo sta diventando un luogo comune, che un po' alla volta diventa una finta verità che ripetono in tanti. E' vero che Boselli fa evolvere a volte i personaggi cattivi, ma non così spesso come si dice, e non nel modo in cui si dice (ossia non è che diventano proprio buoni, magari hanno un soprassalto di coscienza, o compiono un gesto altruista che non ci si aspetta). Vediamo le sue storie più famose. Ray Clemmons diventa buono? Non mi pare. In "Cercatori di piste": Mickey Finn e il maggiore Craig restano cattivi. Jack Thunder buono? Direi di no. "Nei territori del Nord-Ovest" è pieno di supercattivi. "Morte nella nebbia"? Si redime il cacciatore di taglie (personaggio secondario), ma tutti gli altri no. In "Colorado Belle" sono tutti delinquenti neri neri. In "Patagonia" l'amico Mendoza peggiora e tradisce Tex invece di migliorare. Nei "Sabotatori" non si salva nessuno, e nemmeno in "Terre maledette" e "Salt River", dove anzi chi sembrava buono non lo è. "I giustizieri di Vegas" sono tutti corrottissimi. In "Golden pass" i due rubagalline non cambiano vita e si fanno ammazzare. Tutti gli altri sono cattivi. In "Omicidio in Bourbon Street" nessuno migliora. Neanche in "Matador". Neanche nel texone ""Tex l'inesorabile" "Missouri"? Vent'anni dopo sono peggio di prima. "I lupi rossi"? "La lunga pista?" Nessuna redenzione pervenuta. "Luna insanguinata" meno che meno. "El supremo", "il Maestro", "Nick Castle", "Nacho Gutierrez", la figlia di Satania restano malvagi. Anche "Il diavolo della Sierra" e i "Demoni del Nord". In "Pinkerton Lady" non cambia vita nessuno, ecc. ecc. ecc. E queste sono le sue storie migliori. Di redenzioni famose (a parte qualche personaggio secondario) non ce ne sono poi tantissime: Juan Raza, i detenuti della "Grande invasione", Kid Rodelo e Dallas... Descrivere personaggi complessi, che non sempre agiscono come cattivi a una dimensione, e talvolta mostrano anche lati umani, non significa trasformarli necessariamente in "buoni".
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.