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Hellingen

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Tutto il contenuto pubblicato da Hellingen

  1. Interessanti i retroscena, chiariscono meglio le cose. Spesso si giudica in fretta senza sapere, invece le informazioni che ci dai lasciano capire che la buona volontà della casa editrice c'era e la presenza delle ristampe è avvenuta a causa un problema di tempistiche. Mi fa piacere. Poi, vista la bellezza e la meritata fama della scuola franco-belga e dovendo decidere con la mia testa la possibilità la do volentieri, il dubbio però è legato ad un' attinenza o meno con i canoni di Tex, e sul fatto di non voler trovarmi davanti delle storie troppo dimenticabili tipo color Tex breve. Non c'è Jean Giraud, ma autori anche abbastanza importanti messi a fare Tex in versione franco-belga, o almeno questo è il messaggio. Farò così, tenendo presenti i consigli di Loriano per quanto riguarda le storie. I nomi in copertina in questo caso mi interessano poco, non è un discorso di bellezza oggettiva dei disegni, quanto di trovare disegni belli si, diversi fra loro ma adatti a Tex anche se in versione franco-belga. Tra le trame che leggerò probabilmente alcune non mi lasceranno granché, ma altre potrebbero colpirmi, questo ora non lo so. Ebbi infatti la stessa sensazione quando vidi in edicola il primo cartonato. Magnus nella " Valle del Terrore " ha dato l' impressione di aver fatto davvero il massimo sforzo per distaccarsi da se stesso, e il risultato è stato incredibile perché si è ritrovato ma in un altro modo, cioè dopo una lunghissima ricerca foglia per foglia, un po' come in un percorso spirituale. Un caso più unico che raro. Comunque il cartonato in uscita ora mi dà un'altra impressione rispetto a quello di Serpieri. Vedo tavole colorate ad acquerello (mi pare di capire) di Rotundo e soprattutto qui in anteprima vedo tutto sommato rispettati i canoni texiani, perciò sono fiducioso su questa storia. I dubbi erano più generici e basati sui numeri usciti in passato ecco perché ho chiesto il vostro parere e vi ringrazio. La collocazione di Tex giovane su alcuni cartonati contribuì a non farmi andare a genio la collana, la vidi come un'altra forzatura. Potrei lo stesso recuperare quelle storie guardandole come a se stanti, in stile Nueces Valley con le dovute proporzioni. Ma non ci faccio grande affidamento.
  2. Grazie dei suggerimenti! Da quello che dici sembra un po' un 50 e 50, cioè albi meritevoli e altri non imperdibili. È vero sono volumi molto belli da vedere, eppure sono ora dopo averla sempre snobbata in edicola sto considerando questa collana. Le ristampe inserite in collane che dovrebbero essere di inediti come questa stonano parecchio , perciò recuperare storie come quella di GLB e Ticci sarebbe solo per la completezza...e poi è da capire se la colorazione cambia rispetto ad altre ristampe già pubblicate, cosa che avrebbe già più senso.
  3. Ho una domanda per chi ha seguito i cartonati finora usciti: la copertina di questo Bounty Hunters mi invoglia all' acquisto perché mi mostra un Tex abbastanza classico, ma non saprei se per me che non ho seguito finora la collana sia una buona idea pensare di iniziare ora e recuperare eventualmente qualche numero precedente; poiché non vorrei trovarmi davanti a storie troppo lontane dai canoni a cui sono abituato, proprio per via del formato, della colorazione e della brevità delle storie. La domanda è: quanto le storie di questo formato possono essere leggibili, al di là dell' indiscutibile valore grafico che possono avere? Cioè, onestamente, le storie della serie regolare o delle altre collane quanto sono lontane/vicine a quelle dei cartonati? Non vorrei trovarmi davanti a delle storie da color Tex breve in versione lusso e spendere altri soldi per un prodotto che poi non mi lascerebbe nulla in termini di lettura. Non è un problema di non voler comprare, vorrei però dei pareri onesti... grazie
  4. Hellingen

    [726/727] Il pistolero vudu

    Faccio alcune considerazioni dopo la lettura di questa storia riallacciandomi all' ultimo post della discussione (Contiene SPOILER) Capitolo disegni: non è detto che un disegno veloce e non troppo curato sia un male...a patto che il disegno stesso sia attraente, coinvolgente, comunicativo. Trovo ingeneroso il giudizio di alcuni sui disegni di Ramella, che anzi si è rivelato secondo me adatto a questa storia; non ha dato il massimo magari ma non è sicuramente lui a fare male alla storia. A parte questo io ho provato a darmi delle spiegazioni logiche per dei punti critici segnalati : Non mi ha dato fastidio, è improbabile ma ancora verosimile. Stesso discorso l' arrivo al momento del funerale dello zio. È una serie di casualità che può essere pesante da digerire ma è chiave di volta dell' intera vicenda, perciò ho voluto prenderla per buona perché nella vita succedono queste cose, raramente ma succedono Se consideriamo che il primo medaglione era meno potente del secondo può essere accettabile che i proiettili abbiano avuto la forza di atterrare l' avversario ma non di uccidere o ferire venendo assorbiti dal medaglione stesso, cosa che Tex non poteva sapere, ne Carrillo poteva colpire Tex perché era rimasto tramortito dalla caduta. Questa parte in effetti è davvero poco riuscita, la peggiore del secondo albo, tra l' altro la strega/Carson avrebbe potuto benissimo sparare a vista a Tex approfittando della sua buona fede nel vedere il suo pard, invece si è voluto (come al solito) far parlare il cattivo e far mangiare subito la foglia a Tex.. Purtroppo quando si tira di mezzo la magia (ho pensato) contro comuni mortali destinati a vincere non puoi fare altro che fare intervenire le abilità e la fortuna: così ha fatto, un po' frettolosamente, Ruju. Il medaglione che devia le pallottole funziona e se non altro Tex è preoccupato dalle pallottole non andate a segno, quindi lo si fa cadere e finisce l' effetto. Niente di speciale ma la magia vudù è pur sempre una magia potente e misteriosa, ci sono tante storie a riguardo e personaggi come la strega e Carrillo sono parte del folklore del vecchio sud "nero". Anche qui non è il massimo però Tex è famoso e la strega deve mettere in guardia il suo campione, certo se il killer nero ha affrontato senza problemi uno come il colonnello all' inizio (cioè un ottimo tiratore) non vedo perché avrebbe dovuto avere paura con un altro (e infatti non ne ha). Però è pur vero che l' avvertimento e l' essere stato sconfitto fanno accrescere nel pistolero Vudù il desiderio di uccidere Tex per prendergli la pistola e quindi lo "spirito". Scene dei coccodrilli e dei cajun : interessanti, però meglio i coccodrilli dei cajun perché pensare a un controllo cosi forte su una massa di persone da parte della strega e così debole su Carson (questa cosa mi ha dato veramente fastidio) rendono Carson super eroe e non va bene. Concludendo, la vicenda ambientata in un clima corrotto, misterioso ma molto umano mi ha intrigato, si era partiti bene poi alcune trovate poco felici l' hanno frenata. Mi trovo d'accordo su questo con la maggior parte degli utenti. La buona volontà nel lavoro c'è stata per questo tutto sommato la storia è leggibile nonostante le criticità, però scene come Carson posseduto che riprende il controllo e quella del pistolero che manca Tex da pochi passi erano da evitare o almeno da sistemare.
  5. Hellingen

    [716/719] Netdahe!

    Dopo una lettura fiume di questa storia sono sostanzialmente d'accordo con il tuo giudizio, i disegni di Seijas li trovo molto belli nella loro plasticità accademica, purtroppo i volti di alcuni personaggi non convincono e gli indiani sono molto simili tra loro, ma si compensa tutto con la resa della stupenda signora Ramona. Contiene alcuni SPOILER Del primo albo è molto interessante la trama dei rurales ,dove si respira la tensione dell'avere indiani assetati di sangue alle porte e pochi uomini e mezzi per difendersi (realistico, se pensiamo a come dovevano essere certi villaggi del Messico a quei tempi) un po' più tirata via e confusa la parallela vicenda del colonnello Atwood corrotto. Il secondo albo ha un passaggio piuttosto strano ovvero il momento in cui Tex e soci consegnano il prigioniero complice di Atwood e si recano nella riserva Apache. Da quel momento è come se finisse una mini storia e ne iniziasse un' altra, che però implica la conoscenza della precedente serie di albi della fascia 600 in cui venivano introdotti i personaggi (personalmente odio i citazionismi quando non si tratta di nemici importanti come Mefisto o Il Maestro ad esempio)... A parte questo da lì in poi nonostante una sovrabbondanza di dialoghi e spiegazioni (i pards e i loro compagni appiedati nel deserto e praticamente disidratati per non aver trovato acqua per miglia e miglia trovano la forza, non so come, di parlare e discutere fra loro in modo estenuante anche davanti al villaggio dove poi se ricordo bene avrebbero trovato un po' di ristoro e dei vecchi cavalli) la vicenda si può comprendere e apprezzare per il coinvolgimento che certi personaggi e azioni salienti possono dare al lettore. Ci sono in particolare alcune scene davvero molto belle, su tutte i rurales caduti accidentalmente nel burrone per sfuggire agli apaches e l'eroica fine degli ultimi 2 chiusi tra i nemici indiani e il vuoto, e aggiungo; la sequenza con gli abitanti di Canaan nascosti dopo aver lasciato la città abbandonata. Per quanto mi riguarda è promosso anche il personaggio del rurales Lopez; i suoi tradimenti sono basati perlopiù su un istinto di sopravvivenza e sull'insicurezza personale, ed è stato bello da parte dello sceneggiatore redimere il personaggio alla fine, facendogli fare un ultimo gesto di coraggio. Tuttavia ci sono oltre alle belle scene dei momenti no tra cui : Tex che sa il nome di Ramona pur non avendola mai vista prima; il Tenente Castillo che dopo aver avuto salva la vita dalla signora decide di precipitarsi nel deserto di notte e parla di forca per la donna (a cuor leggero , per poi ritornare sui suoi passi e salvare la sottotrama amorosa in calcio d'angolo); la sparatoria in cui la colonna di militari assedia Tex e i prigionieri sulla collina nella prima parte della vicenda, in cui si decide di non sparare ai militari pur essendo in evidente pericolo di vita, e scegliendo di sperare nell' inverosimile arrivo di un giudice che in quel momento va prima chiamato e potrebbe benissimo essere in qualsiasi altro posto (per non parlare poi dell' incontro casuale in mezzo al trambusto con l' agente indiano che salva la situazione). Concludendo questa impegnativa analisi (perché impegnativa è la storia, nel bene e nel male) forse il modo migliore per rendere giustizia al lavoro è votare il migliore e peggiore personaggio di tutti e 4 gli albi ed esprimere infine un voto generale. Pertanto: miglior personaggio Yavakai, forse perché il più coerente di tutta la storia. peggior personaggio Nantan, perché a tratti davvero non sono riuscito a capire dove va , cosa fa e perché lo fa. Limite mio? Forse. Voto generale alla sceneggiatura: 6,5 con numeri oscillanti tra un 6 o un 7. Voto generale ai disegni senza considerare i volti di alcuni protagonisti: 8 Copertine tutte valide, la migliore a mio avviso quella del 717
  6. Hellingen

    [Texone N. 04] Piombo Rovente

    Un disegnatore esperto, non si perde in inutili estetismi, sa usare bene gli strumenti di lavoro, quando può velocizza il disegno approfittando delle "tenebre", se andiamo a vedere nel dettaglio le vignette ci sono tante silhouette, c'è un uso sia del tratteggio che dei neri pieni. È il tipo di disegno più adatto a un fumetto western d' azione , espressivo, scorrevole ed efficace. Tante volte il disegno troppo pulito e statico penalizza la storia perché può guastare le atmosfere e il ritmo. Eccellente la copertina, con un Tex sulla strada della cittadina, armato di fucile, dallo sguardo preoccupato ma deciso, proprio come nella storia. Tex è audace ma non supera i limiti, si serve dell' aiuto del maestro di scuola, dello sceriffo e dell'ex donna del cattivo. Zaniboni non voleva disegnare i cavalli ma se la cava lo stesso bene quando questi appaiono. Una buona sceneggiatura di Nizzi, che non spazia geograficamente e riesce a concentrare gli eventi in città o al massimo appena fuori. Non so perché ma questa storia ha qualcosa di Walker Texas Ranger
  7. La TV, così come la pubblicità ecc. tendono in parecchi casi a dipingere la conoscenza e relazione tra uomo e donna come molto più semplice di quanto non sia nella realtà. Vai tranquillo, questa storia la conosciamo in molti. Anche per questo Zagor e Tex possono essere visti tranquillamente come eroi casti. È molto più realistico di quanto non si possa pensare, specialmente al giorno d'oggi. Un tempo chi non viveva in grandi città non aveva possibilità di conoscere molta gente, e tanti restavano per forza di cose soli. Adesso possiamo notare un isolamento di diverso tipo, fatto di schermi e cuffie. In questo esatto momento mi trovo in treno e vicino a me ci sono 2 ragazze con le cuffie e lo schermo davanti. Io sto scrivendo questo messaggio, quindi ho anche io uno schermo davanti (ma vicino a me ho un Martin Mystere, tra poco tornerò a leggere).
  8. Hellingen

    TOP 5 Maxi Tex

    D'accordo con te su Oklahoma, pure non lo definirei noioso, ma un tantino sopravvalutato. Tra i maxi usciti finora Oklahoma è quello più nominato e conosciuto. Personalmente l' ho letto 2 o 3 volte perché è stato uno dei primi Tex che ho avuto e lo rileggerei volentieri ancora adesso. Un' ottima storia sia nei testi che nei disegni, ma se non fosse stata l' unica storia di Berardi su Tex, oltre che il primo "maxi" (quindi in grado di suscitare grosse aspettative, come il primo texone ) non so se avrebbe occupato questa posizione. Per questo motivo non l' ho inserito nella mia classifica, altrimenti sarebbe stato al quarto/quinto posto, e avrei dovuto tenere fuori altre storie perciò ho lasciato stare. Furbo Berardi, si fa ricordare per una sola storia fatta bene, se ne avesse scritte altre chissà come sarebbe andata. Nei Territori del Nord Ovest in effetti è una lettura da non perdere e avrebbe meritato il 2/3 posto, ma anche lì ho preferito evitare perché tutto sommato è una tipica storia drammatica ed evocativa di Boselli, da come ricordo aveva grandi momenti di tensione con ferimenti, agguati ecc. E il finale nella grotta persi profondo nord dopo una marcia nella foresta era spettacolare. Poteva andare tranquillamente sulla serie regolare. Invece Nueces Valley era più da maxi al momento dell' uscita, e mi è rimasta davvero impressa, la narrazione coinvolgente, il Jim Bridger maestro di vita, l'evoluzione dei personaggi all' interno della storia stessa. I tre Bill aimé l'ho stranamente quasi dimenticata, la lessi distrattamente e dovrei andarla a rileggere. Di Rio Hondo ricordo l' atmosfera da western romantico con i vecchi proprietari dei terreni chiusi nel loro mondo, il valore del pascolo e dell' acqua, una trama che piace proprio perché come ce la si aspetta dal miglior Nizzi. La sparatoria in tribunale con il giudice e la sua vecchia arma è un diventata una scena cult. Per non parlare degli splendidi disegni di Repetto. Segura e Ortiz invece sono l'essenza dei maxi Tex proprio per la loro originalità , il loro affiatamento, se diciamo western all'italiana dobbiamo pensare al filone più malinconico e affascinante, in cui storie di uomini delusi e arrabbiati si scontrano con lo scorrere degli eventi, come nell'"Oro del Sud". Il Treno blindato si forse è quella un po' più pesante hai ragione perché si fa un po' fatica a seguirla e da come ricordo la figura del generale messicano non esplode mai del tutto; però le altre sono tutte dei capolavori "alternativi". A mio avviso se Segura non avesse avuto quel grande affiatamento con Ortiz non sarebbe stata la stessa cosa. Solo Ortiz e pochi altri potevano rendere l'idea di decadenza in quel modo.
  9. Per collegarmi alla vampiresca storia di Boselli e Bocci dell' ultimo magazine, sono andato a leggere questa della serie regolare che avevo da parte. SPOILER Note positive: 2 belle copertine di Villa, una certa suspence che è viva per tutti e due gli albi, la presenza dell' inseguimento parallelo nella giungla nel secondo albo, la caratterizzazione di alcuni personaggi come la strega o" el Negromante", l'ambientazione quasi sempre notturna e gli ottimi disegni di Bocci (su tavoletta grafica da come vedo). Note negative (troppe): difficoltà a seguire la trama specialmente nel primo albo, protagonisti praticamente privi di emozioni (i pipistrelli attaccano in massa succhiando il sangue ma quasi nessuno si scompone, addirittura i pipistrelli trascurano Tex che poi va a nascondersi in un pagliaio) Sparatorie tamarre ai pipistrelli,un Tex gradasso e ottuso tra i peggiori mai visti (da me) che va a sterminare degli indios assieme a dei rurales per fare cosa? La volontà della strega e dei suoi adepti era di non essere disturbati, di non avere tra i piedi archeologi profanatori. In altre occasioni non dico che Tex si sarebbe schierato con gli indios ribelli ma quasi. La strega è malvagia, telepatica e vuole ammazzare una ragazza perché la trasformerà in una dea. Questo giustifica secondo Manfredi il fatto che Tex non faccia nulla per trovare una soluzione alternativa ( penso a Sangue Navajo che ho letto di recente, dove aveva scatenato una guerra senza uccidere nessuno e tutto filava perfettamente). E noi dovremmo anche credere che Tex dando una botta ad una porta di pietra con il calcio del fucile (nel secondo albo) riesca ad aprirla in barba al Morisco e ai suoi studi, come in un vero B movie di archeologia. In perfetto stile americano tamarro c'è anche Tex che spacca il teschio tipo ghiaccio da fare a pezzi per il mojito (dentro un sacco contro il muro). Dovremmo credere anche che un po' di proiettili sparati contro una strega volante bastino a ucciderla, anche se lei ha poteri paranormali e può evocare delle divinità (come in tanti altri casi troviamo conferma della pessima figura della magia su Tex, se non gestita bene). In conclusione, un po' meglio il secondo albo del primo, ma nel complesso storia che definirei rozza, poco pensata. A chi analizza Nizzi con la lente di ingrandimento ad ogni pagina suggerirei di rileggere questa storia, davvero anti-texiana, in cui si confonde il Tex coraggioso e acuto di G.L.Bonelli con un americano ottuso, del tutto ignorante, massacratore seriale di indios privo di ogni coscienza ed emozione. Addirittura Tex non fa nulla per salvare Ikal a pag.87, infischiandosene della sua sorte assieme a Carson che lo liquida dicendo "è già in cima!". Perciò il sesto senso di Tex che lo spinge a fidarsi di Ikal, lasciandosi guidare da lui attraverso la giungla con la sua buona fede vanno a farsi friggere perché ha ragione il curandero a pag.63 del secondo albo: "il gringo ti ha salvato solo per interesse." Ciliegina sulla torta Kit che (per fargli fare qualcosa visto che non aveva fatto niente fino ad allora) raccoglie tra le braccia la bella archeologa che stava per essere sacrificata. Di Manfredi ho letto con piacere alcune storie su Tex (ho un buon ricordo di Mississippi Ring ad esempio), e serie ormai abbastanza note come Adam Wild e Gordon Link, ma questa a parer mio è la sua più brutta prova su Tex. Se non fosse stato per Bocci che ha salvato la situazione non sarei neanche riuscito a finire la lettura probabilmente.
  10. Hellingen

    Razzie Awards texiani - Commenti

    @Grande Texla cosa più divertente in tutto ciò è che la "questione Nizzi" sta assumendo via via uno spessore politico e intellettuale, non mi stupirei se un sociologo o un filosofo intervenisse con delle interviste davanti le edicole o alle fiere, per scrivere un libro in cui la "questione Nizziana" viene finalmente analizzata punto per punto. Il colmo sarebbe una guerra civile a colpi di bisteccone surgelate da una parte e rulli cinematografici western degli anni 40 (incendiari) dall' altra. Immagino una battaglia finale con Nizzi su un mulo al tramonto che lancia alla carica i suoi lettori contro gli anti-nizziani, guidati a sorpresa dalla mummia di Dante Alighieri. Poi un nizziano tradisce improvvisamente e passa al nemico una formula segreta di Atlantide capace di alterare con un raggio laser le carni surgelate usate come arma, facendole diventare putride e inservibili. A quel punto giungono dalle retrovie delle scariche di patatine ustionanti fritte nell' olio bollente. Ma un origlione sente dalla finestra dell' inferno che Mefisto sta arrivando per aiutare Dante a sconfiggere Nizzi. Intanto Boselli si è appena svegliato, e si scopre rapito da misteriosi cinesi. Il finale di questa storia è scritto nientemeno che dal fantasma di Walt Disney, ed è top secret, ma pare ci siano di mezzo dei vampiri.
  11. Hellingen

    TOP 5 Maxi Tex

    Avendo solo 5 possibilità diverse storie meritevoli restano fuori. Questa la mia classifica: 1) Lungo i sentieri del west (Segura/Ortiz) 2) Il cacciatore di fossili(Segura /Ortiz) 3) Nueces Valley (Boselli /DelVecchio) 4) I 4 vendicatori (Nizzi/Casertano) 5) Rio Hondo (Nizzi/Repetto)
  12. Hellingen

    Razzie Awards texiani - Commenti

    Per quanto riguarda Nizzi ho già ammesso nella discussione dell' Odissea della Belle Star: a me Nizzi fa spesso ridere oltre che farmi sentire a casa, in una vera frontiera italiana; più di tutti gli altri sceneggiatori della Bonelli che ho letto, forse solo Castelli lo può eguagliare in termini di battute. Quando leggo Nizzi di solito mi aspetto di leggere storie ruvide, con vecchi minatori o trapper, racconti di gente di paese, con tanta ironia ed errori da parte dei protagonisti perché fanno parte della vita quotidiana. Il selvaggio west non era certo semplice da affrontare, perfino per degli esperti ranger (anche colui che vince sempre un errore lo deve fare, altrimenti non è credibile). Oppure grandi intrighi e inganni, gialli classici da leggere al buio che non tradiscono mai. E poi quando arrivano le bistecche e le patatine è un classico con la sigaretta, la birra fresca; senza di loro non sarebbe più lo stesso! Io i vegani nel west non li voglio. Come non citare il capolavoro : "la ballata di Zeke Colter", di un realismo e di una genuina delicatezza indimenticabili , che riassume perfettamente lo stile del miglior Nizzi. Solo al posto delle bistecche ci sono le frittelle di lardo e farina di Anatra Zoppa , sicuramente buonissime Giusto! Pensa agli italiani all' estero! Loro hanno un' immagine ancora buona dei nostri fumetti. Questa non la conoscevo ma mi hai incuriosito. Non essere politicamente corretti è dura oggi, con il controllo a cui siamo sottoposti.
  13. Hellingen

    Razzie Awards texiani - Commenti

    Va bene. Nonostante ciò io trovo che Nizzi sia un autore con un suo stile e Nolitta uguale, stessa cosa Boselli , Ruju, Ticci, Civitelli, Fusco ecc Ognuno , al servizio del personaggio ( in questo caso Tex), ci mette il suo, pur sapendo di non essere creatore di quel personaggio e dovendo rispettare dei canoni, cosa che non sempre avviene, te ne do atto. Ad esempio Burattini con Zagor specie negli ultimi tempi non si sta comportando proprio benissimo, ma riconosco, pur non avendolo in gran simpatia, che sia uno sceneggiatore valido con molte buone storie all' attivo. Senza entrare in discorsi troppo complessi e senza dover santificare Nizzi e Nolitta trovo che tu sia poco onesto nel dire che tutta la produzione di Nolitta e Nizzi (su Tex) non sia buona. È assurdo. Il loro non è il Tex originale, è un Tex diverso, successivo a quello di GL Bonelli che per certi versi gli si avvicina. Le storie di G.L.Bonelli sono quelle del vero Tex così come lo sono i disegni di Galep semplicemente perché loro ne sono stati creatori. Mutande e ballerine, ma che saranno mai! Una vignetta, due. Abbiamo decine e decine di grandi storie di Nizzi e Nolitta su Tex, che possono non piacerti in rapporto al tuo gusto sicuramente colto Diablero, ma sono lì e non meritano di essere smontate in modo così grossolano. Critica si ma non denigrazione totale. Torno a dire: nessuno qui direbbe lo stesso di Boselli (un ottimo sceneggiatore, un tempo solo spalla di Nizzi e ora principale autore) Perché non torniamo ad essere un po' meno faziosi? Ci si guadagna in salute.
  14. Hellingen

    Razzie Awards texiani - Commenti

    Invece lo rende molto più credibile se ci pensi. Nei fumetti tutti sempre con gli stessi vestiti, acconciatura ecc. Una volta tanto Gros Jean si era fatto la barba, ecco. Non ti sembra di esagerare? So che non ami Nizzi e Nolitta ma con tutto il rispetto se un altro avesse scritto lo stesso di Boselli, non oso pensare cosa sarebbe successo su questo forum, in cui paiono tutti molto suscettibili. Non ti sto a fare la morale perché ti reputo molto intelligente da quello che ho letto in altre discussioni,ma rifletti un attimo, quello che hai scritto è molto pesante. Almeno evita di dire "tutto quello che hanno scritto" quando non era proprio necessario dirlo, e non credo nemmeno sia il tuo vero pensiero, non in modo assoluto.
  15. Non credo abbia molte speranze di vincere ma premio Laramie County, soprattutto per il respiro di western classico della storia. Altre avrebbero ugualmente meritato ma ho voluto premiare questa.
  16. C'è un whisky credo, non ricordo quale, che viene mandato appositamente a viaggiare nelle botti per stagionare sul mare e acquisire il suo gusto particolare. Non ricordo dove ho sentito questa storia ma è vera. Praticamente se apri i tuoi tutto Tex si sente il mare 🌊
  17. Le creature del buio, per la composizione ben equilibrata e l' uso dei colori. Al secondo posto avrei messo La Tigre colpisce ancora
  18. Ho votato Porter Rockwell, grande personaggio, anche se si trattava di una storia breve.
  19. Magazine interessante dal punto di vista dei contenuti extra fumetto, come i soliti dossier sul west e l' intervista immaginaria a Eusebio. Peccato che ci siano un sacco di spoiler non richiesti riguardo altre storie, cosa assai discutibile. Perciò sconsiglio di leggere quella parte (l' intervista a Eusebio) soprattutto a chi non ha già letto tutte le storie con El Morisco. Storie a fumetti "da magazine" , si leggono ma niente di indimenticabile, forse con più pagine sarebbe andata meglio, soprattutto risulta poco credibile la sentenza del giudice pronunciata in fretta nella prima storia dinanzi a tutti. Un po' in stile " giudice Bean". La seconda storia è abbastanza coinvolgente e con molti riferimenti storici utili, nonostante ciò non vorrei rivedere vampiri su Tex. Saudelli a tratti buono a tratti meno, non mi ha colpito particolarmente con la sua interpretazione di Tex, mi aspettavo qualcosa in più. In una vignetta in particolare si vede un winchester diventare una pistola o comunque un fucile mozzato. Bocci personalmente non è tra i miei preferiti ma ha fatto il suo. Anche la copertina purtroppo non mi è piaciuta, ma non credo sia colpa di Villa quanto della fissazione che pare esserci in Bonelli per le pose statiche. L' albo nel complesso può valere l' acquisto, se guardiamo il bicchiere mezzo pieno, ma ho visto magazine migliori.
  20. Si , ora che ci penso adesso i prezzi sono ulteriormente saliti. Però stiamo pur sempre parlando di ristampe, non ci sarebbero costi aggiuntivi a parte l'eventuale nuova copertina. Potrebbero essere 10 euro? In ogni caso, parlando solo della "nuova ristampa" attuale, l' errore principale che ha condannato la testata alla mediocrità è stato togliere le cartoline a fine albo. Almeno io la seguivo con una certa regolarità finché c'erano.
  21. Una grande ristampa in grande formato , minimo 300 pagine a numero con commenti e aneddoti sulle storie. Copertina rigida come la collezione book di Dylan Dog e carta di buona qualità. Però in edicola, così avrebbe un costo ancora accessibile. Vedrei anche benissimo delle copertine in bianco e nero inedite. Considerando i prezzi di adesso ci spenderei 6-7 euro, se fosse davvero fatta bene anche 8.
  22. Galleppini disse nell' intervista del suo texone( se non sbaglio) , di aver costruito da sé dei modellini per i fucili e per molte altre cose. A volte penso a quante possibilità abbiamo oggi in termini di accesso a riferimenti, foto, testi, modelli ecc. e non sappiamo neanche allacciarci le scarpe a momenti. Sono d' accordo sono con te sulla questione, che hai chiarito benissimo. Uno dei motivi che non mi spinge (per ora) a leggere Tex Willer è proprio questo: se già ho da recuperare diverse storie della serie regolare di Tex, con una continuità che in senso stretto in teoria non c'è ma a volte c'è in base agli autori e alle varie citazioni (perciò potremmo volgarmente dire che Tex ha una continuty "larga" mentre Tex Willer "stretta"), che senso ha incasinarsi la testa fondendo le due cose? Quando uscì il n.0 fui tentato e ancora adesso devo confessare, vedendo le bellissime copertine di certe raccolte da libreria di Tex Willer lo sono ancora di più, ma mi trattengo, perché a quel punto non basterebbe un singolo volume, dovrei recuperarli tutti per capirci qualcosa. Chissà magari in futuro cambierò idea. La mia idea è che molti lettori più datati apprezzino Tex Willer come serie a parte di un personaggio di cui hanno già letto tutto o quasi, quindi una serie fresca. Allo stesso modo i nuovi lettori si potrebbero trovare bene su Tex Willer non tenendo conto della serie regolare o leggerne al massimo qualche storia a caso. Chi sta" in mezzo " come me e tanti altri forse (dico forse) è più restio ad accollarsi Tex Willer perché vuole prima arrivare ad una conoscenza completa o quasi della serie regolare oppure non vuole perdere quella "libertà mentale" che gli permette di non avere una continuità troppo stretta, come appunto dici tu. O semplicemente non se la sente di perdere la visione dei personaggi che si è costruito. Su Zagor purtroppo ci hanno tolto parecchio l' immaginazione perché si è voluto spiegare tutto, e si continua a farlo; oltre al calo qualitativo delle storie e allo stravolgimento del personaggio. Ma quello è un discorso che ho deciso di non affrontare più.
  23. Non è stupidità, semmai agire con più leggerezza del solito e da come la vedo io ogni tanto ci vuole , perché rende i protagonisti più umani. Io non amo molto le storie in cui tutto va bene e i nostri vincono sempre. E prima che rispondiate: "si ma ci sono tanti modi per rendere avvincente una storia pur non svilendo i personaggi" vi invito a pensare che ogni storia a diritto a espedienti diversi. La scena divertente divenuta tormentone e l'andare a dormire può essere vista come una debolezza non dello sceneggiatore ma dei personaggi utilizzati, anzi lo sceneggiatore grazie alla sua esperienza ha saputo dare una sfumatura perdente a coloro che di solito vincono sempre! Non trovo grandi colpe un tutto questo. Piuttosto ho trovato molto più noiose e insensate le sparatorie inserite in tante storie di Nizzi e di altri, in cui il copione è sempre lo stesso: Tex e i pards vengono presi di mira, tutti i proiettili nemici passano a un cm dalle loro teste, se va bene una feritina di striscio e dopo 3-4 vignette stanno tutti meglio di prima. Intanto, ogni colpo sparato dai nostri eroi va a segno e chi assiste ripete sempre le stesse cose: "tizzoni d'inferno!" "Bastardi" "Rangers della malora andate al diavolo" ecc. Per me è più stupido vedere gente che parla in continuazione nelle storie durante le sparatorie, è una cosa superata da decenni, andava bene negli anni 50 forse. Nelle sparatorie ci vuole tensione, suspence; dovrebbero concentrarsi sul pensiero dei tiratori e farli parlare poco, solo se serve. Invece puntualmente si assiste a un combattimento verbale noiosissimo.
  24. Però se prendi la scena per quello che è, cioè una cosa atipica, una trovata per spezzare la monotonia da parte di un autore a cui tutto sommato piace scherzare ed essere un po' provocatore, non è poi così tanto grave. La storia in se si legge bene, non ho detto che è un capolavoro (c'è una certa ripetitività nei dialoghi e nei cliché ma è voluta, ormai sappiamo che Nizzi ci mette sempre le bistecche con le patatine, a me non dispiace, è divertente) perché Nizzi ne ha scritte tante di alto livello (pensiamo già solo ai primi Texoni) e l' ho trovato ottimo anche negli ultimi maxi Tex. La sottile vena comica e ironica che Nizzi inserisce nelle storie è una sua caratteristica; in molti cercano di imitarlo ma non ci riescono. Tex e i suoi amici nelle storie di Nizzi sono più allegri !
  25. A distanza di qualche anno ho letto questa storia, siccome a volte leggo Tex in modo un po' disordinato con periodi in cui compro ma non leggo subito perché sono impegnato nel recupero di altre vecchie storie della serie o in altri fumetti. Ad ogni modo , i due albi erano lì e mi aspettavano. Da quando sono entrato nel forum ero incuriosito dalle vostre citazioni sulle mutande di Tex! Questa notte maledetta di gennaio per me passerà alla storia come la "notte delle mutande" perché ho finalmente trovato la scena delle mutande di cui tanto ho sentito parlare in altre discussioni ma non capivo dove era, cioè avevo capito che era di Nizzi ma non capivo quale era la storia. E così improvvisamente, leggendo "La Rupe del Diavolo", 4 anni dopo ho realizzato. Grazie per avermi creato una suspence del genere, non ho parole per descrivere l'emozione vissuta. Però mi aspettavo delle vere mutande, cioè più corte, ma vista l' aria umida del fiume posso capire la scelta. Una nota di merito va anche al pigiama del capitano. Comunque, mutande a parte la storia non è così male, leggera (io l'incongruenza dei ranger e del capitano che vanno a dormire pur essendo in potenziale pericolo me la sono spiegata così: ci sono già dei marinai di guardia, siamo stati a giocare a poker fino a tardi, abbiamo bevuto e mangiato tanto, ci sta andare a dormire perché domani ci aspetta una lunga giornata) gradevole nelle sue battute e nelle sue bistecche, e con disegni molto buoni. Mastantuono forse avrebbe potuto curare di più la rappresentazione dell'acqua e della boscaglia ma a livello di volti ed espressioni si conferma uno dei migliori. Fastidiosa la vignetta fotocopiata, non è giustificabile in nessun modo purtroppo. Comunque si è entrata nella leggenda la scena delle mutande, più che altro grazie a quanto ne avete parlato! Nizzi e Mastantuono hanno oscurato il pittore Daniele da Volterra detto "Er mutandaro", noto per aver coperto i nudi di Michelangelo nella cappella Sistina. Ma è un Tex essere umano, perciò a parte riconoscere la stranezza di una cosa simile la accetto nella sua originalità, specialmente perché chi ha ideato questa scena è una persona anziana e non è scontata una fantasia del genere a quell' età. Il resto è storia.
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