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Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. Non so se dici sul serio o stai semplicemente lanciando una provocazione, ma in ogni caso sbagli: la presenza femminile, sia in ruoli di primo piano che di contorno, ci sarà sempre più spesso nelle prossime storie, specie quelle di Boselli. ::evvai::
  2. Scusa ma non mi risulta che qui nessuno, ne io ne Carlo ne altri a cui l'eventuale presenza femminile in alcune storie di Tex non disturberebbe, ha mai parlato di voler vedere "squallide scenette". Giusto, non vedo niente di squallido negli esempi che ho fatto e tantomeno nelle sceneggiature briose di Gino D'Antonio a cui facevo riferimento. Non posso che essere d'accordo al 100% Aggiungo che io non ho mai detto che voglio scene di sesso su Tex. Per me la "cienpresa" si deve fermare al momento giusto, come avveniva nei vecchi film anni 30/60. Ho solo detto e lo ribadisco che se ci fossero scene in cui si fa capire garbatamente (come negli esempi tratti dalla Storia del West che ho citato, tutti peraltro molto garbati e non offensivi) che certi personaggi sono stati a letto insieme, io non mi scandalizzerei. Questi rigurgiti di moralismo mal indirizzato proprio non li capisco. Quanto alle donne che rallenterebbero l'azione, andatevi a rileggere la già citata Storia del West (per tacere di quel piccolo capolavoro di ironia e divertimemnto che fu Bella & Bronco, dello stesso autore) per vedere come sto assunto sia facilmente smemtito e comermai da decenni il ruolo delel donne in un serial avventuroso possa essere descritto in modo molto diverso dalle varie Susy, Claretta, Betty e via dicendo Senza contare che in un racconto, specie se lungo, l'azione ha bisgno di pause ogni tanto e questo uno come G. L. Bonelli lo sapeva benissimo. Altra cosa che non capisco. Ma secondo voi Kit Carson per avere un'avventura galante deve per forza essere etichettato come un vecchio pervertito? BohAltro atteggiamento che non capisco, infatti. Ho sempre trovato quello di Carson (fin dai tempi del suo incontro con la "povera orfanella" del n° 96) un atteggiamento sano e gestito sempre in modo ironico e garbato (ma quanto uso quest'aggettivo oggi) e non è un'idea di Boselli. Andatevi davvero a rileggere certi passaggi di G. L. Bonelli prima di sparare certe sentenze. Dove stia la perversione in questo, io lo devo davvero capire. Altra cosa, finiamola una buona volta di estrapolare una frase da un'intervista di GLB, magari fra quelle che più ci fa comodo, e citarla per porre fine alle discussioni. GLB è morto, non potr? mai replicare se quello era realmente il suo pensiero o se era funzionale a quel particolare momento e al mercato e ai gusti di quegli anni. Io metto anche l'enfasi su quel "Io" che c'è nella frase ed in altre analoghe. Che a GLB non interessasse narrare certi aspetti ciò non vul dire che i suoi successori debbano sentirsene vincolati. Bonelli era un uomo del suo tempo, con le sue fisime ed i suoi condzionamenti culturali, ricavarne una regola immutabile sarebbe sbagliato anche nei suoi confronti. Aspetti che lui preferiva non toccare potrebbero interessare altri autori. Non è forse accaduto con le storie di suo figlio seza che il vecchio protestasse più di tanto? Molti si scordano che se GLB ha tagliato da una storia di Nolitta un pugno a Carson non ha avuto niente da dire su Tex che invoca le ballerine in "I ribelli del Canada". Lui non l'avrebbe scritta, ma non ha impedito ad altri di scriverla quella scena. Infatti la sua scrittura si è evoluta col tempo, basta leggere le storie per rendersene conto e se avesse potuto continuare a scrivere, avrebbe probabilemnte continuato ad evolversi Concordo anche qui pienamente. E che su Sergio Bonelli quantomeno ha sicursamente lasciato il segno. ma i tempi cambiano e bisogna cambiare coi tempi Il che, sarà il caso di dirlo, non significa scena di sesso a tutto spiano. In questo ambiente rivelatosi pieno di bacchettoni sarà meglio precisarlo per bene.
  3. Guarda Cheyenne, che, se non si fosse capito dai miei precedeenti interventi, io, a parte qualche sfumatura, la penso sostanzialmente come te. ::evvai:: _ahsisi
  4. Giusto. Mi fa piacere che lo dica anche tu, cara Cheyenne. Correndo il rischio di finire OT (ma in fondo siamo pur sempre partiti da un elemento della storia), vorrei esplicitare meglio come la penso tramite un esempio. In un vecchio episodio della Storia del West (il 33 prima edizione, 35 delle seguenti), scritto e disegnato da Gino D'Antonio, uno dei protagonisti, Bill Adams, ritrova la sua vecchia fiamma Belinda Hall ed i due si baciano. Dopo questa scena l'autore stacca e si dedica a narrare un'altra parte della vicenda. Dopo una decina di pagine circa ritroviamo i due protagonisti nella stanza di lei. Bill sta finendo di allacciarsi la camicia e Belinda è in sottoveste che si sta spazzolando i capelli seduta al tavolino da toilette. Non si è visto nulla di "forte" e nulla ci viene detto, ma è chiarissimo per chiunque abbia un minimo di intelligenza cosa è successo tra i due nel frattempo ese l'albo è finito nelle mani di un bambino non c'è nulla che possa turbarlo od offenderlo se di questo ci si preoccupa. Se una sequenza del genere la trovassi in una futura storia di Tex con protagonisti diciamo: Kit Willer e Donna Parker o Kit e chiunque altra o anche Kit Carson e chiunque altra, non avrei nulla da dire al riguardo (Ho escluso Tex per ovvi motivi e Tiger perchè la sequenza si svolge in un contesto cittadino, ma nulla vieta di vderci anche lui dopotutto ).
  5. ATTENZIONE: i successivi messaggi sono stati separati dalla discussione dell'albo Sotto Scorta e uniti in questa discussione che è più inerente. Sam Stone No, non dir? che sei ripetitivo (quando mai lo sei stato eh? ), ma di certo sei prevedibile come una nevicata in febbraio. Proprio quando stavo cominciando a chiedermi: "Ma come? Capelli d'Argento non ha ancora fatto osservazioni sulla donnina "allegra" di pag. 32?", ecco che arrivi a rassicurarmi. Il mondo gira ancora come al solito, dunque, per fortuna. laughing Per quanto mi riguarda, la scena di questo numero e quella del numero scorso non mi hanno per niente disturbato (sorpreso, magari, divertito anche, ma disturbato proprio no) e tra le tante cose che mi auguro è che n° Boselli, n° Faraci, n° tantomeno Manfredi e Ruju diano retta alla tua richiesta. Io sono l'ultimo a volere scene di sesso esplicite nelle storie di Tex, ma si d' il caso che non ne abbia viste n° qui n° nell'albo precedente. magari abbiamo un diverso concetto di scene esplicite. Accade di non essere d'accordo ed in questo caso mi sta più che bene. Per quello che mi riguarda, quando l'argomento sesso e dintorni è trattato nel modo in cui si è visto, a me sta benissimo. Io sono fautore di una maggiore presenza femminile su Tex (e lo sono dai primi anni 70, pensa te) e lo ribadisco senza problemi Non che con questo voglio dire che tu sia un bacchettone od un moralista, so che in coscienza tu non credi di esserlo, ma sta di fatto che questa è l'impressione che rischi di dare. D'altra parte ognuno ha diritto alle sue idee. Tu continua a professare le tue ed io contnuer? con le mie. Non volermene se mi auguro che su questa strada gli autori e la casa editrice non ti diano retta.
  6. Carlo Monni

    [19] [Almanacco 2012] Il Ciarlatano

    L'ho appena notata. La somiglianza è notevole, le ombre, oltre che la postura e l'espressione di Tex, sono organizzate nello stesso modo della vignetta di Ticci. Ma poich? la "scopiazzatura" è solo riferita alla figura di Tex e non all'intera vignetta, si può considerare una "citazione" ad una grande storia di Tex del passato. Secondo me state un p? esagerando. Danubio per il Tex accosciato di quella pagina ha preso a modello Ticciò E allora?Molti disegnatori che conosco, a cominciare da Civitelli, hanno un vero e proprio archivio composto da foto e disegni da cui attinbngere per rirpodurre le varei posizioni. Danubio è (d ancor più era all'epoca in cui disegnava questa storia) nuovo su Tex, mi pare normale che dovendo fare Tex in una certa posizione sia andato a rivedersi come lo aveva disegnato Ticci. Non ci trovo niente di scandaloso in questo.
  7. Carlo Monni

    [616/617] Sotto Scorta

    Carlo, sono d'accordo con te... e credo di averlo detto chiaro che non parlavo di plagio, assolutamente! Come dici tu, una cosa è prendere ispirazione una cosa è plagiare... D'altronde, per fare un esempio non texiano, io sono cresciuto con capolavori del Dylan Dog di Sclavi che prendevano spunto a piene mani a film, romanzi, ecc: e non sono plagi! Posso comunque dirti che lo stesso Faraci non ha avuto difficolt? ad ammettere di aver cercato di costruire una storia alla Elmore Leonard, che è lo scrittore dal cui racconto "Quel treno per Yuma" sono stati tratti molto liberamente i due film omonimi. Approfitto dell'occasione per un rapido semi OT: per ma la versione del 1957 con Glen Ford e van Heflin è superiore al p?ur pregevole remake con Russel Crowe e Christian Bale. _ahsisi
  8. Carlo Monni

    [616/617] Sotto Scorta

    Di solito non comemnto le storie se non dopo che sono finite, am stavolta farà un'eccezione. Giusto per non sbagliare metto tutto sotto...
  9. Carlo Monni

    [616/617] Sotto Scorta

    Chiaro che per valutare meglio, dovresti aver letto la storia, ma intanto, senza entrare nel merito (io la storia l'ho letta ed ho, quindi, un vantaggio ingiusto su di te ), mi limito solo a fare un paio di osservazioni. 1) Anche al sottoscritto il soggetto in se ha ricordato "Quel treno per Yuma" (ma non solo: a cercare attentamente si trovano altri film in cui c'è da scortare un prigioniero da qualche parte), ma l'ispirazione si deve pur prendere da qualche parte, l'importante è che le variazioni sul tema siano tali da escludere che si tratti di plagio. Se bastasse il tema comune, allora dovremmo concludere che "Sulla pista di Fort Apache" è un plagio di un qualunque film di cavalleria di John Ford o, peggio ancora, che dovremmo dire della prima parte del "Il tranello" o de "I diavoli rossi" di Nizzi, in cui il debito con la fonte di ispirazione è più che evidente? 2) Nel caso in specie, poi, le variazioni rsipetto a "Quel treno per Yuma" mi sembrano ad occhio più d'uno. Non foss'altro perchè nel film i bravi cittadini si squagliano al primo vero segno di pericolo o già di l' ed il protagonista, per quanto regga fino in fondo, ha evidentemente paura, una paura che riesce a vincere, ma pur sempre esistente. La sola presenza di Tex, col suo carattere e la sua determinazione mai sfiorata da veri dubbi ed incertezze, basta a mutare gli equilibri ed a portare il soggetto verso epiloghi differenti. Se poi volessi, di soggetti di Tex (e non solo) ispirati in vario grado a racconti western sono convinto che potrei trovarne parecchi anche senza cercare particolarmente.
  10. Carlo Monni

    [616/617] Sotto Scorta

    Claudio si può considerare, per certi versi, una sorta di cosoggettista non ufficiale di Tito, che più di una volta ha ammesso di averlo chiamato per chiedergli consigli su questo o quel passaggio di una storia. In "Lo sceriffo indiano", così si racconta, pare che sia stato proprio Villa a suggerire il trucco per cui Tex si fingeva morto per ingannare gli avversari nella scontro finale alla baracca. _ahsisi Faraci e Villa sono molto amici e secondo quanto raccont? una volta Faraci stesso, anni fa, di ritorno da una convention fumettistica nel sud, passarono tutto il viaggio di ritorno divertendosi ad elaborare soggetti per Tex. Se qualcuna di queste idee è sopravvissuta nella loro memoria, non sarebbe male utiliazzarla per qualche storia, se non è già stato fatto. ::evvai::
  11. Carlo Monni

    Interviste Agli Autori

    Cosa ottima, perchè l'entusiasmo nel lavoro aiuta non poco. Andreucci diceva le stesse cose ed ho fiducia anche in lui. Anch'io. Infatti, anche se la sua storia è di tre albi, abbiamo ottime speranze di vederla già l'anno prossimo. ::evvai:: Quello che si vede a corredo dell'intervista e quello che si è visto anche nel topic dedicato a Dotti mi pare molto promettente.
  12. Carlo Monni

    Cercasi Navajos!

    In effetti, nel 2010 Nuvola Rossa ha stabilito un vero record personale, apparendo in tre storie consecutive (cosa mai successa prima), per giunta scritte da tre autori diversi. Se contiamo le storie, in effetti, i Navajos, a parte una fugace apparizione al termine di "Caccia infernale", non appaiono da un p? di storie. C'è però da dire che Cheyenne non ha turtti i torti: con pochissime eccezioni, infatti, la Riserva ed i guerrieri Navajos non sono apparsi regolarmente per molto tempo, tanto che era praticamente impossibile che un lettore non abituale o nuovo della erie si potesse accorgere che Tex era anche capo dei Navajos se la cosa non fosse stata detta più o meno spesso all'interno delle storie. La soluzione? Ambienare più storie all'interno della Riserva o quantomeno far sè che più spesso Tex parta dalla Riserva all'inizio di un'avventura. Se obiettivamente non si può fare più di un tot di storie ambiemntate nella Riserva, la seconda possibilità mi sembra decisamente più fattibile.
  13. Carlo Monni

    5 - Tex Willer Magazine

    Scusa se recupero un tuo messaggio dopo olte un mese, ma, chissà perchè, per un p? ho avuto difficolt? ad entrare in questa sezione. Ti faccio un esempio in questo senso, peraltro tratto proprio da uns storia di Boselli: ne "Gli invincibili", Dolores, dopo più di 20 anni dal suo primo incontro con Tex e gli Irllandesi è ancora... ahem... appetibile, quindi perchè non Lupe (o Tesah, se è per quello)? Io sarei più che favorevole. Il vero problema (per chi lo vede come tale, ovviamente) è che secondo me sarebbe impossibile che Tex riesca ad essere realmente distaccato nei suoi confronti. Per quanto mi riguarda (nel caso non si fosse capito) io credo che far tornare Lupe senza un p? di ammiccamenti sarebbe inutile. Certo ci vorrebbe un bravo autore per gestire senza sbavature la cosa, ma di bravi autoiri su Tex ce en sono eccome. ma non io, il che non mi impedisce di fare comunque i complimenti a Ymalpas. clap Temo che dipenda esclusivamente da una questione di età. _ahsisi Quelli che, come me, erano adolescenti negli anni 70 dovrebbero ricordare benissimo Nadir Quinto e le sue collaborazioni con il Corrier Boy (Swea, principessa di sole) o il Giornalino (Larry Yuma). Comunque, detto in sintesi, Nadir quinto, nato nel 1918, è entrato in pianta stabile nel mondo dei fumetto a partire dal 1945 collaborando con vari edirtori e testate tra cui il Corriere dei Piccoli, e finendo poi per lavorare per lungo tempo quasi esclusivamente per il mercato britannico, anche se faceva comunque anche illustrazioni per la Domenica del Corriere ed altri lavori per il mercato italiano. A partire dagli anni settanta, alterna lavori per il Corriere dei ragazzi (poi Corrier Boy) ed il Giornalino Se ne vuoi sapere di più http://www.nadirquinto.it/Biografia. htm Anche se la storia fosse stata completata, ormai sarebbe impossibile pubblicarla sul Texone, visto che la versione disegnata da Fusco è già apparsa sulla serie regolare (peraltro ridotta, visto che la storia pubblicata è lunga 191 pagine mentre il Texone di solito ne conta 224) Si potrebbe proporne una pubblicazione "fuoir serie" con veste particolare ed apparato redazionale adeguato, magari dandone licenza ad un altro editore se non vuol farlo la SBE.
  14. Carlo Monni

    [19] [Almanacco 2012] Il Ciarlatano

    Bah.. per me possono osannare o denigrare chi vogliono loro, non mi interessa, ma qualcuno mi deve spiegare come si fa' a scrivere e postare cosi' velocemente una recensione di una storia quando ancora ufficilamente l'albo non dovrebbe essere uscito e quando tre quarti d'Italia non l'ha ancora letto?non e' un po' sospettosamente prestino? Beh... dipende. qui ad Arezzo la storia è uscita sabato. Magari anche dove abita il recensore Vincenzoi Oliva lo hanno ricevuto prima, oppure gli è stato dato in anticipo come omaggio dalla SBE, chi può sqperlo? E poi... importa davvero? Sia il recensore che gli estensori della scheda (l'inossidabile coppia Giorgio Loi e Michela Feltrin, di cui sono amico da anni, anche se non sempre sono d'accrodo con certe loro opinioni e recensioni) hanno evidentemente lletto 'albo, che importanza ha quando lo hanno avuto tra le mani?Quanto al credito da dare alle recensioni di UBC, non facciamo di ogni erba un fascio: i recensori di UBC sono persone diverse l'uno dall'altro e con idee differenti. Oliva è notoriamente severo e non risparmia neanche Boselli se è per questo e con faraci ci è semrpe andato già duro. Si può dire che la sola cosa su cui siamo sempre stati d'accordo è sul valore del Nizzi post 2000. Giorgio Loi è sempre stato criticissimo nei confronti di Segura. Michela Feltrin è un peperino a cui non bisogna toccare Kit Willer. UBC denigra sistematicamente Nizzi? Opinioni. Chi stronca implacabilmente le storie di Nizzi post 500 (e qualcuna anche prima) per me fa solo bene, perchè le trovo indifendibili quasi tutte (e le altre la massimo appena passabili). Altri la vedranno diversamente, ma chi ha detto che dobbiamo essere tutti d'accordo?Chi invece estende le critiche alle storie precedenti, specie quelle pre 400, ovviamente ragiona col paraocchi, ma sono problemi suoi. Io guardo la firma del recensore e so cosa aspettarmi. Nel caso in specie, Oliva, a mio parere, esagera, La storia è effettvamemte leggerina, ma è scritta bene e si fa leggere piacevolmente, il che per me significa che i soldi per l'Almanacco sono stati comunque ben spesi e tanto mi basta. Non solo non si può avere un capolavoro ogni mese, ma ogni tanto è fisiologico che esca una storia semplicemente senza iparticolare nfamia e senza particolare lode. Non l'ho mai trovato scandaloso. Io invito tutti a leggere e giudicare con la propria testa
  15. Carlo Monni

    Tex E' Morto?

    Un Tex è morto, certo... peccato che quel Tex esistesse solo nella mente di chi lo afferma. Personalmente non ho mai apprezzato le posizioni di chi esalta il passato e non vede il buono del presente. Da un certo punto di vista, anch'io faccio parte di coloro che dicono che non si fanno più i fumetti, i film, i telefilm del passato e lo dico sottintendendo che quelli di una volta erano meglio... il che non è sempre vero peraltro, perchè il giudizio ?, per l'appunto, deformato dalla lente della nostalgia. Obiettivamente certi modi di narrare moderni mi piacciono più di quegli degli anni 60 e 70 quando ero bambino. Questo cosa c'entra con Tex? Beh, più di quanto si creda. Non sono pochi quelli che criticano le nuove storie perchè non sono scritte con lo stile di G. L. Bonelli, perchè non si usano le didascalie, perchè Tex appare a pag. 20 piuttosto che a pag. 1 e per altre cose del genere. Che il Tex moderno non sia come quello di G. L. Bonelli è dire un'ovvietà che non merita nemmeno di essere commentata. Non lo è perchè chi scrive oggi le storie di Tex è una persona diversa da GLB, ha una diversa storia, una diversa formazione, diversi interessi ed è inevitabile che questo influenzi quello che scrive e come lo scrive. La cosa veramente importante è che il personaggio non sia stravolto, non ne siano modificate le caratteristiche fondamentali. Finch? questo accadr?, io non avrà da lamentarmi. Tex è morto? No, è ben vivo, secondo me. ::evvai::
  16. Carlo Monni

    Galleria Di Giovanni Romanini

    Gran bel disegino, molto suggestivo. Potrebbe essere una buona copertina per qualche pubblcazione dedicata a Tex. Qui Romanini, libero da sudditanze grafiche o psicologiche al modello di Magnus, ci offre un Tex convincente e che non ricalca nemmeno Villa o Ticci. A dire il vero, nel volto ci trovo un p? di Gary Cooper, ma forse è solo suggestione. Carson semplicemente perfetto. clap clap
  17. Carlo Monni

    Domande A: Claudio Villa

    Di nulla, vecchio amico. laughing Condivido ed apprezzo il tuo pensiero. clap Questo non è forse il topic giusto, ma lo dico lo stesso, vista l'affinit? di tema. Uno dei motivi che Gianfranco Manfredi (che ringrazio sempre per la squisita disponibilit? e pazienza) adduce come motivo per non aver ancora inserito Tiger Jack nelle sue storie proprio il fatto che gli piacerebbe far risaltare il suo essere un indiano ma teme, facendo in questo modo, di modificare la visione del personaggio in modo tale da costringere i successivi autori a seguire la sua versione e non vuole arrivare a quello, che se ho capito bene il suo pensiero, riterrebbe una sorta di manifestazione di arroganza da parte sua. Personalmente ne apprezzo la correttezza, ma ritengo che il problema (come quello analogo di tipo grafico prospettato da Claudio) sarebbe risolvibile discutendone con il curatore della serie, che, se convinto che l'idea non comporta uno snaturamento del personaggio, autorizzerebbe, in tutto od in parte, l'autore ad intraprendere quella strada, avvisando nel contempo gli altri autori (tra cui se stesso, nel caso il suddetto supervisore si identificasse con lo scrittore principale della saga _ahsisi) ad uniformarsi al nuovo "modello". Da parte mia, dico che un'esaltazione delle caratteristiche indiane di Tiger sia a livello psicologico che grafico mi vedrebbe favorevole al 100%, purch? comunque rispettosa del lavoro di G. L. Bonelli e Galep.
  18. Carlo Monni

    Domande A: Claudio Villa

    1) clap clap clap 2) ma...? possibile fare ciò è :shock: :malediz... :shock: :malediz...La questione dei diritti d'autore in questo caso è alquanto complicata. Il disegno come cosa fisica è di proprietà dell'autore (in questo caso Claudio Villa), a meno che lui stesso non l'abbia ceduta, gratuitamente o dietro un compenso a terzi questo spetta a lui deciderlo volta per volta, ma i diritti di riproduzione e pubblicazione dei personaggi raffigurati non gli appartengono. L'autorizzazione andava, quindi, chiesta alla SBE e forse anche a Giorgio Bonelli ed alla famiglia Galleppini, detentori dei diritti d'autore, a cui (non conosco i termini del loro contratto con la SBE relativamente alle licenze a editori terzi) potrebbe spettare un compenso sull'utilizzo di quell'immagine. Claudio ha comunque il diritto di tutelare il suo disegno da arbitrarie modifiche se ritiene che siano lesive della sua "onorabilità di autore" (cosiddetto diritto morale d'autore, distinto da quello economico).
  19. Carlo Monni

    [613/615] I Sabotatori

    Una semplice domanda: ma qual è per te il parametro per giudiicare "vera" una donna in un racconto d'avventura?? In questo genere di racconto, infatti, tutti personaggi svolgono una determinata funzione. Le donne, se non sono le eroine esse stesse, hanno altri ruoli evidentemente. Nel costruire questi ruoli si parte sempre da un modello o stereotipo che dir si voglia, che sia la tenera orfanella, la bisbetica, la dark lady, la belal in pericolo, la dura e quelle che sospira per il suo uomo, la vedova nei guai o la vedova risoluta. Da questo punto di vista Alison era basata su uno stereotipo quanto qualsiasi altro personaggio femminile apparso nella saga. Ciò che conta è non fermarsi allo stereotipo, ma riempire il modello con qualcosa di molto concreto. Boselli ci è riuscito stavolta? Per me si, anche se in precedenti occasioni ha fatto di meglio. Di sicuro, almeno per me, in diverse storie di tutti (e sottolineo tutti) gli autoiri che hanno scritto Tex ci sono stati molti personaggi femminili che non erano (e se lo erano all'inizio non lo erano più in seguito) semplici stereotipi o dubito che ce le ricorderemmo ancora.
  20. Carlo Monni

    [613/615] I Sabotatori

    Personalmente preferisco usare il titolo di uno degli albi e quindi "I sabotatori" mi sta benissimo.
  21. Carlo Monni

    [613/615] I Sabotatori

    Ah già, è vero, su Tex è dovremmo vedere sempre e solo rudi uomini della frontiera! :DNon capisco proprio il perchè di questa frase: "ma su Tex no". Perchè su Tex no? Per quale motivo?Nel west il sesso era ben presente, anche se c'erano poche donne! E sinceramente non vedo il motivo per cui ci si debba scandalizzare se si leggono queste cose su Tex e non su Dylan Dog... Mi risponderai: perchè Dylan Dog ci ha abituato fin dall'inizio a queste cose! E' vero, ma le scene su Tex sono infinitamente più pudiche, per non parlare della loro estrema rarit?! Mi ricordo di aver visto anch'io recentemente, per caso, quel programma su Rai Storia a proposito di Diabolik: è stato detto che negli anni '60, un avvocato di non so più quale paese, cerc? di vietare la diffusione di Diabolik perchè in un numero c'erano delle vignette in cui si vedevano un uomo e una donna in camera da letto che andavano insieme verso il letto, per l'appunto. Ed eravamo negli anni '60, non nel 2012. Con questo non voglio dire che tu sia bacchettone in generale: ma che tu lo sia su Tex sè! ;)Posso capire che cominci a dare fastidio se si leggessero scene esplicite con regolarit?, ma su Tex si vede una donna ogni morte di papa! Che almeno quella volta sia una bella donna che trasmetta anche la sua femminilit?, il che può anche comprendere il verificarsi di scene di questo tipo. Che c'è di male? Mi permetto di accodarmi a quanto detto da Paco. Anche lui ha su certe cose il suo grado di conservatorismo (ma non è così per tutti noi, in fondo?) su cui abbiamo avuto i nostri battibecchi in passato, ma su questo argomento specifico non posso che essere d'accordo con lui. Che lo voglia o no, presumibilmente del tutto inconsciamente, l'atteggiamento di capelli d'Argento finisce per essere, o quantomeno per apparire, effettivamente bigotto. Come ho scritto più volte, io non mi faccio certo araldo di scene di sesso esplicito sulle pagine di Tex (e per sesso esplicito intendo il mostrare proprio l'atto sessuale mentre avviene), ma l'allusione ad una vita sessuale dei pards o dei comprimari delle vicende di cui sono protagonisti non mi da assolutamente fastidio e nemmeno le eventuali nudit? femminili purch? siano in qualche modo funzionali alla narrazione e non fini a se stesse (il nudo esposto solo per titillare le fantasie del lettore maschio ha sempre dato fastidio a me per primo). In ogni caso Leomacs ha fatto un lavoro egregio a coprire con lenzuoa od ombre startegicamente piazzate, le parti "sensibili" di Bethanie. clap L'obiezione che su Tex queste cose non si sono mai fatte o che non è il fumetto adatto, non regge, a mio parere. Le donne non c'erano o avevano un ruolo marginale nelle storie di Tex di G. L. Bonelli a causa della sua sensibilit? personale (ed in parte di suo figlio). In sostanza il lato sentimentale non lo interesssava, preferiva narrare altro. Non dipendeva da un dogma inciso nella pietra. I nuovi autori hanno sensibilit? diverse, che li spingono ad inserire angolazioni e punti di vista differenti a cui, per temperamento ed educazione (era pur sempre figlio del suo tempo come tutti noi del resto) GLB non aveva nemmeno pensato, am non certo escluso a prioriu per tutti. In fondo è il solito discorso sul rinnoivamento. Io trovo assurdo ingabbiare autori moderni in stilemi narrativi e grafici del passato e ritengo più imprtante il rispetto dei personaggi a quello di uno stile. Altri la vedono diversamente. Per parte mia, sono contento che in future storie di Boselli (le due di Civitelli e quelle di Andreucci, Fernandez e Acciarino, per esempio) siano presenti personaggi femminili e così anche sicuramente nella storia di Faraci & Rossi. N° mi stancher? di ripetere che voglio il ritorno di Lena e Donna (e di Lupe e di Tesah e di Marie Gold e... ) e non disdegnerei nemmeno la fglia di Satania. _ahsisi laughing
  22. Carlo Monni

    [613/615] I Sabotatori

    Cheyenne ti ha risposto adeguatamente e non solo lei. Per parte mia, ti ribadisco che le pagine da 35 a 41, lungi dall'essere superflue, servono a caratterizzare meglio il personaggio di Bill Norton ed a chiarire chi siano i veri mandanti di Mondego (Non la Rio Grande, come pensava l'ingegner Benton e nemmeno Bethanie, come poteva pensare qualcuno più smaliziato). Per quanto riguarda Bill Norton, Tex e Carson capiscono che tace qualcoisa (Carson lo dice esplicitamente a pag, 41), ma il lettore è indotto a pensare, che ciò riguardi il modo in cui si è impadronito delle lettere e non altro. Pagine necessarie, quindi, a portare Tex a comprendere i risvolti della vicenda e dare al lettore (sia pure sviandolo abilmente, come è giusto in questo tipo di narrazione) la possibilità di arrivare alle stesse conclusioni. Quanto alle due pagine finali, per tacere d'altro, sono semplicemente un classico texiano e tanto min basta., premesso che non mi è comunque dispiaciuto che si fosse chiarito com'era finita la disfida tra ferrovie.
  23. Carlo Monni

    [613/615] I Sabotatori

    Ehm... a dire il vero, dura più dei soliti diue albi, è lunga esattamente 269 pagine. In realtà si potrebbe sotenere che in questa storia non ci sono "buoni" ins enso stretto, a parte i poveracci assacrati da Wagoman ed i suoi. Non è un buono Mondego, che comunque ha pochi scrupoli ad uccidere innoicenti se gli torna utile; non lo è Bill Norton, che commissiona un omicidio (e che sia per una buona caus anon cambia la soistanza delle cose per me); men che meno lo è Bethanie Marsh, spetata e calcolatrice. Prenditela con Leomacs. _ahsisi Dicono le voci di corridoio che sia questa storia che la precedente erano state concepite per durare tre albi, ma la lentezza dimostrata da Piccinelli e Leomacs abbia spinto la Redazione ad accorcoarle. A dire il vero, io non ho notato particolari tagli od accelerazioni dell'azione ( e non conto in questo l'abitudine boselliana di concentrare tutta la risolozione dellea vivcdnda raccontata nelle ultime 10/15 pagine a prescndere dal numero di pagine) a disposizione). Dipender?, forse , dal fatto, che la lunghezza finale è stata decisa quando i disegnatori avevano appena iniziato. Beh... più che irretire, la bella Bethanie mi pare essere rimasta irretita da Bill Norton, il quale ne sa approfittare Sottolineerei che questsa è la prima storia di Tex in cui lelemento sesso entra in maniera esplcita. Non fraintedetemi: non viene mostrato nulla di volgare od esplicita nel senso crudo del termine. Solo che in storie precedenti il fatto che due personaggi avessero rapporti sessuali fra loro era al amssimo oggetto di allusioni molto velata, mentre in questo caso la cosa è chiara coem il soile. Personalmente mi va benissimo. Se sono contrario a scene di sesso esplicito nel senso più crudo del termine, come capita di vedere in altri fumetti o film, non saar? io a scandalizzarmi per un fatto della vita pewrfettamente naturale o se viene mostrata un p? di pelle femminile scoperta in più. Credo che noi lettori dovremmo essere ababstanza intelligenti da accettare anche questo. Questa smania per i ritorni, a volte non la capisco. I ritorni piacciono anche me, ma mi chiedo che senso avrebbe un ritorno di Bethanie Marsh. Che ruolo potrebbe avere in una futura storia? In effetti, era la soluziona gusta: Mondego non era un giustiziere alla Mitch Anderson, che agiva in prima persona, era davvero un killer spietato. Fin dalla sua prima apparizione lo abbiamo visto uccidere o far uccidere innocenti solo perchè potevano essee testimoni scomodi. Il suo alibi: "Non ci sono innocenti", non regge. Tex non poteva lasciarlo andare e Mondego non poteva farsi catturare. Il duello era l'unica soluzione posibile. Dissento: a conti fatti, il peso di Mondego nella storai è pressoch? identico a quello di Bethanie Marsh. casomai è Wagoman ad essere nettamente in secondo piano. A me non è dispiaciuto.
  24. Carlo Monni

    [613/615] I Sabotatori

    Giusto per curiosità, ma quali sarebbero queste 9 pagine "superflue"? Perchè io non le ho notate affatto. Per me ogni pagina è stata funzionale. Non ho visto rallentamenti o simili.
  25. Carlo Monni

    Le Storie Con Lilith

    Atteggiamento che rispetto, ma che non condivido assolutamente. Per me le storie di Tex sono tutte uguali a prescindere dalla serie in cui sono pubblicate. D'altra parte la stessa SBE e gli autori non trattano di certo quelle storie come se facessero parte di una continuity separata. Riferimenti incrociati tra le varie pubblicazioni infatti, non sono certo mancati. Basti vedere, tanto per fare un solo esempio, che alcuni persoanggio del Maxi n° 5 "Nei territori di Nordovest" sono ritornati nel n° 600 della serie regolare, "I demoni del Nord".
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