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TWF - Tex Willer Forum

Carlo Monni

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Tutto il contenuto pubblicato da Carlo Monni

  1. non ci penso neanche minimamente ! gia' si critica un grande come boselli, pensate ad un tex birichino e umorista come potrebbe essere quello del creatore di rat-man e immaginate quali riscontri otterrebbe da ben noti forumisti del twf ! spero proprio di nooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!! Un Texone umoristico? Non è la prima volta che se ne parla. Pare che siano anni che Bonelli tenti di convincere Giorgio Cavazzano a disegnare un Texone (ovviamente scritto da Faraci) ma lui (come ha detto durante un incontro a Città di Castello proprio rispondendo ad una domanda diretta del sottoscritto) continua a rifiutare proprio perchè ritiene che il suo tratto sia troppo umoristico per essere adatto ad un Texone e non si riieen capace di adottare un tratto più realistico (quest'ultima affermazione, sarebbe tutta da verificare, secondo me). Io personalmente non mi scandalizzerei più di tanto, anche se non sono proprio sicurissimo che il texone sarebbe la sede adatta. Quanto ad Ortolani, confesso che i suoi disegni non li vedrei bene in un Texone, specie se dovesse inserirci Ratman (che peraltro io amo moltissimo). Quanto ai testi, fate attenzione, perchè Ortolani è uno scrittore vero, non sa fare solo gag. Se volesse potrebbe fare un ottimo Tex secondo me... ma sarebbe un crimine impedirgli di far ridere. clap laughing
  2. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    "Nostre" è Plurale maiestatis, caro Ymalpas ?.... > :malediz... Melius abundare quam deficere!Comunque fa piacere che Borden non se la prenda con lettori come me che ribattono sempre le stesse cose. Perchè mai dovrebbe prendersela? Un conto è non condividerle e magari sbuffare un p? quando si trova a leggere sempre le solite cose, ma le critiche sono sempre legittime o almeno così la vedo io. Se per "lettori più esigenti" intendi quelli che la pensano come te, caro Ymalpas, mi permetto rispettosamente di dissentire. Solo perchè non condivido quasi nessuna delle tue osservazioni sulla centralit? di Tex e sui comprimari (e men che meno quelle di Capelli d'Argento) ciò non siglifica che io sia meno esigente,
  3. Ehm... a dire il vero Conan Doyle continu? a scrivere regolarmente sino al 1927. pubblicando 13 racconti tra il 1917 ed il 1927, di cui gli ultimi 12 furono poi raccolti nella collezione "The Case-book of Sherlock Holmes" pubblicata nel 1927.
  4. Mac Parland è uno di quei classici personaggi il cui scopo narrativo è fare da motore alla futura azione. Diversamente da un Jim Brandon o Montales, che invece all'azione possono partecipare direttamente. Ho idea che GLB avesse l'idea di fare di Mac Parland una sorta di nuovo Marshall, con Tex che lavorava con Pinkerton, specie dopo le dimissioni dai Rangers del n° 35, e lui che gli assegnava le missioni. Poi, come spesso gli accadeva, le sue idee hanno preso alttre direzioni. Anche il sottoscritto vedrebbe con piacere il ritorno di questo personaggio, peraltro ben caratterizzato da GLB e Galep, nel ruolo che gli è congeniale di dispensatore di missioni pericolose. All'epoca, peraltro, la Pinkerton, che era ed è ancora un'agenzia investigativa privata, aveva un contratto con il Governo Federale per la caccia ai latitanti pericolosi (al'epoca non esisteva l'F. B. I.), la protezione del Presidente durante i suoi viaggi (per quanto possa sembrare incredibile, fino al 1901, dopo l'assassinio del Presidente McKinley, non esiteva nessun servizio di protezione permanente del Presidente). Aveva anche contratti con le banche e le ferrovie (e fu in questa veste che gli uomini della Pinkerton braccarono per oltre 10 anni Butch Cassidy ed il Mucchio Selvaggio). Come si vede, gli spunti non mancano. Sono distanti sia come personalit? e fisico, è vero, ma sarei curioso di vedere come interagirebbero due irlandesi come lui e Pat MacRyan (peraltro, non se lo ricorda nessuno, ma come si vede dall'immagine, Mac parland ha i capelli rossi). laughing a chi interessasse, il Mac Parland di GLB & Galep è ispirato ad un personaggio realmente esistito., ovvero: James McParland (senza la "a" in Mac e tutto attaccato) http://en. wikipedia. org/wiki/James_McParland, che fu agente della Pinkerton e direttore della filiale di Denver. Non era esattamente il tipo simpatico descritto in Tex e nemmeno gli somigliava fisicamente. Al vero McParland si deve evidentemente essere ispirato Ortiz per illustrarlo in "Puerta del Diablo". Un'ultima annotazione: nel rivedere quest'immagine... ... mi sono convinto che già da questa storia (e non dalla successiva come duicono alcune fonti) le matite di Galep erano inchiostrate da Virgilio Muzzi, voi che ne pensate?
  5. Questo è certo. Anche nella recente intervista rilasciata al sito SBE, non ha remore a dire quel che pensa sui disegnatori con cui collaborare. Cito testualmente: "Se scrivo una storia mia, cioè ideata da me, a partire dal protagonista, posso anche adattarmi nell'ambito di una serie a collaborare con qualche disegnatore con cui non ho un'intesa perfetta, perchè tanto conta l'insieme e il percorso narrativo globale. Ma Tex è un classico, è seguito da un pubblico molto vasto, scrivo un numero ogni tanto e vorrei che i pochi albi che sceneggio si facessero apprezzare. Oltretutto, le storie di Tex sono in genere molto più lunghe. Non me la sentirei di affrontare l'impresa senza avere a fianco un "pard" di cui posso fidarmi ciecamente. Non è questione di bravi o meno bravi. Se uno non è bravo, difficilmente finisce su Tex. è questione di sintonia tra chi scrive e chi disegna. Se la rappresentazione non mi convince, se in un certo stile non riesco proprio a identificarmi, rischierei di scrivere una storia poco convincente..." Apprezzo questa schiettezza. Tecnologici o non tecnologici, io vorrei comunque vedere dei colori che valorizzino il disegno, colori caldi e non piatti.
  6. Carlo Monni

    [365/369] L' Uomo Con La Frusta

    Per quanto riguarda quella scena, credo che ogni lettore sapesse che Tex non sarebbe morto, tanto è scontata la sua sopravvivenza a ogni situazione (tranne io che ho letto "Appuntamento con la morte" a sette anni ed è stato il mio primo albo). La bellezza di quella scena è altrove:nel modo, secondo me eccelso, in cui Nizzi la racconta, soprattutto nel modo in cui fa comportare Tex:il nostro non perde la sua calma e la sua fierezza, nonchè la sua strafottenza (vedasi lo splendido dialogo col frate), ma dentro di sè è ben cosciente che la sua pista è quasi finita:Nizzi ci mostra questo momento di "intimit?" con grande maestria e phatos. Per me è una scena da antologia in una storia che non ho il minimo dubbio a definire come capolavoro! Io non la definirei un capolavoro, ma una gran bella storia si, senza alcun dubbio. A parte il fatto che io la parte di Fusco e quella di Civitelli le ho sempre considerate due storie distinte seppur consecutive. Peraltro questa ?, di fatto, la prima del post GLB e di una lunga sequenza di storie sceneggiate dal solo Nizzi (ben dieci, se non ho contato male9. Per il resto, non ho null'altro da aggiungere a quel che dici, a parte un'annotazione che riguarda solo di riflesso questa storia: secondo me Boselli doveva avere questa scena in mente quando fne "Gli Invincibili" fa dire a Tex: "Non mi piacciono le fucilazioni". -ave_ laughing P. S: Paco, da vecchio studente di greco ti segnalo (ma non solo a te, a ben pensarci) che si scrive: pathos e non phatos. laughing
  7. Attento a non scottarti allora, perchè questo è Venturi... Walter Venturi, non Andrea, però. E difatti hai ragione. Walter Venturi è un disegnatore romano che, tra le tante cose, ha disegnato Brad Barron, Damien, John Doe. Chiaramente non gli dispiacerebbe disegnare anche Tex Concordo, ma ci vedo un pò anche di Ticci e forse Civitelli.
  8. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    lungi da me la volont? di scatenare una guerra, mi assumo tutta la responsabilità per il casino fatto in questa discussione, mi scuso quindi con tutti, in primis con ymalpas, che non volevo assolutamente attaccare personalmente, qualche mia espressione fuori luogo e il tono un po' acceso lo possono far pensare, ma garantisco che non è così. Io posso pigliare fuoco per 5 minuti, ma poi mi spengo automaticamente. Grazie per queste parole Jack, è stata solo una doppia incomprensione, quindi il mio animo è libero da qualsiasi forma di malanimo. Aspetto il prossimo mese per leggere la tua recensione di questa storia, uno dei momenti significativi di vita forumistica, e questa volta voglio vedere cosa scriverai, sperando che Mauro Boselli ci sorprenda con un terzo albo finalmente all'altezza della grande tradizione texiana. A Paco Ordonez a Carlo Monni voglio invece chiedere, visto il loro smisurato entusiasmo, se hanno ravvisato in questi primi due albi almeno un qualcosa che abbia fatto storcere il loro naso. Non riesco a spiegarmi, io che di dubbi ne ho tanti, che ci siano persone che non vedano nessun difetto ( neanche diffettuccio ) in questa storia. Io che a leggere i vosti messaggi non riesco proprio a capacitarmene, mi chiedo quanto si possa peccare nell'eccesso opposto delle sperticate lodi. Ditemi che per voi questo "Caccia infernale" alla fine non sarà un "capolavoro". Guarda Ymalpas. Io parlo solo per me e posso dire che che io non ritengo questa storia un capolavoro, ma una gran bella storia si. Quelli che tu ed altri ritenete punti di debolezza e difetti per me sono punti di forza, esattamente quello che spero di trovare in una storia, qualsiasi storia che sia di Tex, Zagor o qualunque altro personaggio. Una trama solida ed articolata con personaggi ben caratterizzati e vivi. Il fatto che ci siano molti personaggi non solo non m'infastidisce, ma addirttura mi intriga. Mi piacciono sia i comprimari che i cattivi che non siano semplici macchiette, ma che abbiano una personalit? spiccata. Mi piace che dei personaggi sia fatta introspezione psicologica e non mi scandalizzo se indulgono in riflessioni personali ho mostrano di avere sentimenti. Mi piacciono in particolare quei personaggi che non sono del tutto cattivi o del tutto buoni (come Lucero o barbanera, per citare G. L. Bonelli). Il problema della centralit? di Tex non me lo pongo neppure perchè per me un protagonista non deve essere sempre in scena per far sentire la sua presenza. In questo numero ero talmente preso dalla vicenda che non mi sono nemmeno accorto che Tex appariva solo in 21 pagine e non ho dubbi che nel prossimo episodio si comporter? da par suo. Non ho dubbi, perchè finora Boselli mi ha deluso raramente e le storie che mi sono meno piaciute tra le sue sono proprio quelle più "nornali" per così dire. Ero un ammiratore sfegatato di Gino D'Antonio (e penso tuttora che il fatto che non abbia avuto possibilità di scrivere altre storie di Tex sia una grave perdita per tutti i texiani) ed ho apprezzatto da sempre lo stile dei suoi mode3rni epigoni come Giancarlo Berardi ("Oklahoma" entra di diritto, per me almeno, tra le migliori 15 strie di Tex mai scritte), Gianfranco Manfredi ed ovviamente lo stesso Boselli, il cui stile, oltre a riprendere gli insegnamenti di D'Antonio li mescola abilmente con quelli di Guido Nolitta e lo stesso GLB (ancne se a molti non sembrer?) uniti alle suggestioni degli sceneggiatori dei film western più classici come Dudley Nichols ("Ombre Rosse") James Warner Bellah (la trilogia della cavalleria di John Ford, "Un dollaro d'onore") e Borden Chase ("Il fiume rosso", i film di Anthony Mann con James Stewart) che io ho semplicemente adorato da bambino ed adulto. Con queste premesse è ovvio che mi piacciano le storie di Boselli e questa in particolare. Si tratta di sensibilit? diverse, bisogna prenderne atto.
  9. Segnalo che, come rivelato dal n° 3 del nostro "Tex Willer Magazine", le matite quantomeno dell'albo "La maledizione di Escondida" sono state realizzate da Angelo Todaro.
  10. La domanda su cosa sia un capolavoro credo che sia la più insidiosa che si possa porre. A parte una manciata di storie su cui siamo praticamente tutti d'accordo, per il resto entrano in gioco fattori emozionali diversi da lettore a lettore. Personalmente ritengo che meriti la definizione di capolavoro la storia che oltre ad essere ben scritta mi trasmette qualcosa in più a livello di emozioni. Mi dispiace di sembrare vago ma davvero non saprei spiegarmi meglio. In ogni caso, io distinguo i capolavori dalle ottime storie che sono quelle storie che non hanno fatto scattare quel qualcosa in più che per me contraddistingue i capolavori. Giusto per chiarire, ecco la mia lista delle dieci storie di Tex più belle di tutti i tempi, in rigoroso ordine cronologico, perchè non ho davvero voglia di fare una classifica. La gola della morte Sangue Navajo La sconfitta Il giuramento Massacro Il figlio di Mefisto La cella della morte El Muerto Il passato di Carson Patagonia Come vedete, nella mia top ten personale figurano solo sette storie di G. L. Bonelli. Ovviamente ci sarà chi avrà da obiettare ai miei giudizi ma è una cosa perfettamente naturale a mio modo di vedere. In ogni caso vi assicuro che certe esclusioni sono state dolorose, in particolare, tra le storie non di Bonelli, mi è pesato escludere "Oklahoma" scritta da Giancarlo Berardi (anche perchè, e non sto scherzando, di questi tempi temo il rischio di sentirmi dare del filoboselliano solo per aver messo due sue storie tra le mie preferite), storia che fino al 2009 inserivo di diritto fra le mie 10 preferite. Avrete notato che non ho messo storie di Nizzi, lungi da me dal volermi giustificare, ma ritengo che nessuna delle migliori storie di Nizzi raggiunga lo standard che io assegno ai capolavori (Per intenderci: se in una scala da 0 a 10 10 è il capolavoro, storie come "Fuga da Anderville" o "Furia rossa" per me sono da 9,5). Chiaro che se qualcun altro provasse a stilare l'elenco delle sue 10 storie preferite i risultati potrebbero essere decisamente differenti.
  11. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Agendo da risolutore della vicenda forse? Per l'ultima volta ribadisco che non mi interessa la quantit? della presenza di Tex, ma la sua qualità. P. S. Questa è l'ultima volta che qui rispondo ad un post di questo genere. Fino ad oggi è stato piacevole e perfino divertente rispondere ai post sempre garbati di capelli d'Argento, ma ormai è chiaro che le nostre posizioni sono radicalmente diverse ed inconciliabili e che quindi sarebbe inutile ribattere continuamente: "!io la penso così" "Io no". A coloro che mi hanno accusato e mi accuseranno di avere io un pregiudizio favorevole nei confronti di Boselli, di non essere onesto ecc... dico sin d'ora che non intendo rispondere a tali accuse perchè francamente mi sono stuato di rispondere ad accuse che trovo ridicole. Li invito piuttosto a ricordare una massma evangelica sulle pagliuzze negli occhi altrui e le travi nei propri. Ci risentiamo per commenti sulla storia. S?, hai ragione. Siamo su due posizioni inconciliabili. :malediz... Visto che Boselli scrive quasi tutte le storie di Tex e non mi piace come le sta scrivendo, continuerà, comunque,' a criticarlo così come ho criticato Ruju quando mi è sembrato il caso di farlo ( non nell'ultima occasione ). Non parliamo poi di Nizzi. Da lettore credo di averne il diritto. Non critico per partito reso. Che sia chiaro. A te, come ad eventuali altri forumisti. P. S.: Tex continuero' a comprarlo ( almeno per il momento e finch? sopportero' ) perchè lo considero come un amico ed un amico non lo si abbandona quando si ritiene che possa essere in difficolt? ( difatti ho continuato ad acquistare gli albi dell' ultimo decennio targati Nizzi ). P. S.1: vedo che escludi eventuali "attentati" o "picchettaggi" da anni di piombo da parte mia. Meno male, bontà tua. > L'avrai scritto involontariamente o ironicamente ma, a me, non è comunque piaciuto questo tuo passaggio. Proprio non mi è piaciuto. Potevi risparmiartelo. -_nono I picchettaggi sono un legittimo mezzo di pressione usato da tutti i sindacati da che esistono i sindacati, per tua norma e regola. Una o più persone si radunano davanti ad un determinato luogo con cartelli ed intonando slogan. Con gli anni di piombo non c'entrano un tubo. Quanto all'accenno agli attentati, era evidentemente ironico e mi spiace che ti ha infastidito, ma non posso farci nulla.
  12. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Eccolo qui l'ostinato ammiratore di cui parli e lo nego eccome. Lo nego con assoluta decisione. A te che misuri la presenza di Tex con un conto minuzioso delle pagine in cui appare, rispondo che per quanto mi riguarda dei comprimari e degli avversari forti e ben caratterizzati fanno solo bene alla narrazione. Io ho sempre avuto un debole per le storie corali e ben strutturate, ricche di personaggi e di caratterizzazione psicologica degli stessi. Ho sempre preferito una solida narrazione di questo genere a storie che ponessero in primo piano protagonisti del tutto privi di personalit?. Non mi lamento di certo se Boselli (ma anche Faraci ?, per me, sulla stessa strada) mi da esattamente quello che cerco. Comprimari soverchianti? Tex messo in ombra? Con tutto il rispetto io non vedo niente di tutto questo nelle storie di Boselli, vedo piuttosto un modo diverso di organizzare la narrazione rispetto a quello che piacerebbe a te, ecco tutto. In praticamente tutte le più recenti storie di Boselli che ho letto Tex ha avuto, a mio modesto parere, il ruolo centrale che gli competeva nella risoluzione delle vicende che lo vedevano coinvolto. Non sto a guardare il numero di comprimari, non sto a guardare se Tex compare per la prima volta a pag. 5 di un albo o piuttosto a pag. 35, non m'interessa nemmeno se non è lui ad uccidere tutti i cattivi, purch? ci sia una valida ragione narrativa per farlo (e sia nel caso dello scontro tra Jim Bennett e Hank Mallard in "Terre maledette" e di Serrano e Agreda in "I ribelli di Cuba" le ragioni erano validissime). Inutile parlarne con te, così come è inutile citarti il fatto che personaggi come Jerry Norton, il giudice Forrest, Lord Hodson, Samuel, tutti creati da Faraci, non sono poi così diversi cone struttura da quelli di Boselli; è inutile perchè ormai tu sei totalmente accecato dai tuoi pregiudizi. Dici di essere al limite della sopportazione. Me ne dispiace, ma c'è poco da fare. Cosa vorresti? Che Boselli fosse rimosso dall'incarico? Difficile perchè non solo gode della fiducia dell'Editore (e questo di per se non sarebbe incoraggiante visto il precedente di Nizzi), ma pare che goda anche dell'apprezzamento della maggioranza dei lettori Che Boselli cambi il suo stile? Non solo lo trovo difficile, ma io personalmente non lo vorrei. Mi chiedo cosa faresti se un giorno Boselli fosse nominato curatore di Tex, con conseguente potere di approvare i soggetti, supervisionare le sceneggiature e dettare la linea editoriale. Organizzeresti picchetti davanti alla SBE? E se superi il limite di cui parlavi cosa farai? Esclusi attentati contro Sergio Bonelli e la Redazione e le lettere di protesta che hai scritto e forse scrivi ancora ed i possibili picchetti, cosa farai? Ti ritirerai sull'Aventino comprando e leggendo solo le storie non scritte da Boselli? Buona fortuna. Agendo da risolutore della vicenda forse? Per l'ultima volta ribadisco che non mi interessa la quantit? della presenza di Tex, ma la sua qualità. P. S. Questa è l'ultima volta che qui rispondo ad un post di questo genere. Fino ad oggi è stato piacevole e perfino divertente rispondere ai post sempre garbati di capelli d'Argento, ma ormai è chiaro che le nostre posizioni sono radicalmente diverse ed inconciliabili e che quindi sarebbe inutile ribattere continuamente: "!io la penso così" "Io no". A coloro che mi hanno accusato e mi accuseranno di avere io un pregiudizio favorevole nei confronti di Boselli, di non essere onesto ecc... dico sin d'ora che non intendo rispondere a tali accuse perchè francamente mi sono stuato di rispondere ad accuse che trovo ridicole. Li invito piuttosto a ricordare una massma evangelica sulle pagliuzze negli occhi altrui e le travi nei propri. Ci risentiamo per commenti sulla storia.
  13. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Beh innanzitutto grazie Carlo per le parole rassicuranti, sai dopo un po' che senti l'antifona sulla tua presunta malafede, ti viene da chiederti se in qualche modo le parole che hai scritto, l'atteggiamento che hai sostenuto, il tuo modo di partecipare in generale, abbiano potuto costituire motivo di dubbio che in qualche modo avvalorasse questa credenza.So cosa vuoi dire, ho la stessa senzione io stesso qualche volta. Non è quello che dovrebbe accadere sempre? Io sono assolutamente convinto che chiunque di noi abbia il diritto di di dire ciò che pensa purcb? non si usino toni e linguaggio offensivi delle altrui opinioni o della dignit? di utenti ed autori. Mi fa piacere sentirtelo dire (o dovrei dire, più correttamente, vedertelo scrivere? laughing ). Ho appena riletto il dialogo in questione e francamente non ci ho trovato altro che un riferimento, appunto alle ultime pagine di quell'albo, nulla che facesse pensare ad altro. Ammetto che può dipendere dal fatto che io la storia precdente l'ho letto ed ho colto molto bene il riferimento. Mi piace però rimarcare che al posto di Laredo io avrei nusato la stessa frase e non ci trovo nienre di particolarnmente sottinteso. ma qui sconfiniamo nelle sensibilit? personali e non posso dir nulla. Ed in entrambi i casi io ribadisco il mio dissenso. A mio giudizio non solo la rievocazione non è stata un errore ma è stata saddirittura necessaria (i lettori avevano diritto di essere informati su Liz). quanto al sentimentalismo, coem lo hiami tu, io non lo gtrovo affatto fuori luogo. A dire il vero quel genere di sentimentalismo visto in storie precedenti come "Il passato di Carson", "Sulla pista di Fort Apache", "I sette assassini", che peraltro si richiama agli illustri precdenti western di John Ford, ame piace e non poco e lo vorrei vedere più spesso. Inoltre per me Tex non è pudico, ma riservato: non ama mostrare o anche solo parlare dei propri sentimenti, ma non è detto che abbia lo stesso atteggiameto con algtre persone con cui abbia una certa confidenza. Quanto alla storia di Nizzi da gte citata, ben altri sono eventualente i suoi difetti rispetto a quella scena che, a quanto mi ricordo, non mi ha disturbato affatto.(a quanto pare a certa gente non va mai bene niente: se Tex fosse stato zitto avrebbero detto che Nizzi ne faceva un bacchettone, parla in difesa della ragazza ed ecco che si tira in ballo "La signora del West"). Qui non voglio intervenire più di tanto. A te e Francesco Bosco non piacciono i "disegnatori-incisori", come li chiamate? Padronissimi. Io non concordo nemmeno sulle virgole dell'opinione di Bosco (e, mi par di capire, della tua). Per me Tex si merita i migliori disegnagtori sulla piazza ed è esattaente quello che ha. Ritengo Yannis bravissimo, se si tiene conto che è un esordiente assoluto. Logico che ha ancora molta strada da fare. Nonostante sia un amico e lo stimi molto, non ho certo problemi a dire che non è tra i miei cinque disegnatori di Tex viventi preferiti e forse (ma dovrei pensarci su, visto che ad una classifica vera e propria non ho mai nemmeno pensato ) nemmeno tra i primi 10. Tuttavia lo ritengo un bravissimo disegnatore e pazienza se certi recensori vorrebbero: "... meno ammennicoli e più "sincerit?" (ma che significa?) oppure che: "Da qualche anno a questa parte tutto sembra più cupo, più cavernoso. Sembra di muoversi su in una melassa grafica, con valanghe di inchiostri in agguato" Io sono più che soddisfatto così. Vedi caro Jack i puntini di sospensione stavano l' per nascondere una parola e non un utente. Che ti salta in mente che io voglia beccarti è A parte che mi stai pure simpatico, capirai, purtroppo ti si vede sul forum con una frequenza così bassa che dopo un mese di assenza dobbiamo quasi sforzarci di ricordarci chi sei. Anche se con i tuoi messaggi lasci (quasi) sempre il segno. Quello che volevo scrivere a chiare lettere è che una critica non deve mai eccedere passando dalla storia all'autore. Vedi con Nizzi è successo, è stato scritto di tutto, si è arrivati a catalogare una storia come "l'uomo con la frusta" ad appena sufficiente e l'autore come "bollito".Cosa che personalmente ho sempre mal sopportato: sia lo svalutare opere passate di un autore per incapacità di ammettere che sebbene ora sia "bollito", in passato sapeva scrivere bene; sia il voler cercare a tutti i costi i semi della decadenza futura dell'autore nelle storie da lui scritte prima della sua vera (nel caso di Nizzi purtroppo verissima) o presunta crisi (del tipo: "Guardate: già allora usava gli origlion" ecc. ecc.). Si tratta di un furore ideologico che per fortuna non mi appartiene. E su questo sono pienamente d'accordo. ::evvai::
  14. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Guarda Ymalpas, premesso che non condivido quasi nessuna delle critiche che hai espresso finora e men che meno le tue considerazioni sulla centralit? di Tex nelle storie di Boselli, non ho difficolt? a riconoscere che, a differenza di altri, tu non sembri (anzi: quasi sicuramente non sei) animato dal puro e semplice pregiudizio. Certamente, come chiunque di noi hai le tue fisime personali su ciò che ti piacerebbe vedere (o non vedere) su Tex, ma questo mi sembra più che normale. Io e Paco Ordonez, che pure di solito apprezziamo entrambi le storie di Boselli siamo, ad esempio, totalmente agli antipodi sul ruolo che dovrebbero giocare nella serie le cosiddette "donne di Carson" ed in particolare proprio sulla paternit? del vecchio cammello. Che tu sia pronto ad accettare le critiche e confrontarti serenamente con chi non la pensa come te è cosa che non vale nemmeno la pena di discutere tanto è evidente. Per questo motivo non ho difficolt? a schierarmi dalla tua parte senza riserve se qualcuno sferra contro di te inammissibili attacchi personali. Permettimi, però, almeno un bonario rimprovero per come hai "manipolato" un paio di vignette per sostenere un punto di vista alquanto azzardato ed un p? maligno sulla storia d'amore tra Laredo e Liz (Tex prosseneta proprio non si può sentire). -_nono laughing
  15. Vedendo questa vignetta, coem pure le altre due che erano circolate in precedenza si nota innanitutto come Galep e Ticci abbiano interpretato diversamente le indicazioni di sceneggiatura di Sergio Bonelli e si capisce, purtroppo, perchè, invece di fare semplicemente completare la storia ad un altro disegnatore com'era già successo in passato e sarebbe, ahimè, successo in futuro, Sergio abbia preferito farla ridisegnare da c ima a fondo. Onestamente, pur con tutta la stima e l'affetto che si possono provare per il co-creatore di Tex, si è costretti ad ammettere che questa e le altre vignette sono al limite dell'inguardabile. Io Galep preferisco ricordarlo per ben altri lavori.
  16. Carlo Monni

    Tex E La Pena Di Morte.

    Su questo credo che si debba essere d'accordo. Questo non so se lo farei. Posto che non credo che debbano essere usate tanto per fare, faccio rilevare che la prima era di uso comune ai tempi di Tex e non aveva alcuno intento denigratorio od insultante, ndicava semplicemente la persona di colore, solo in tempi relativamente recenti è diventata un insulto nella lingua inglese degli USA e da l' si è trasmessa in tutto il resto del mondo. Che dovrebbero dire gli spagnoli per cui è semplicemente l'aggettivo che significa nero? Cancellarla dal vocabolario? Certe esagerazioni del politicamenrte corretto non sono mai riuscito a capirle. Alt. questo Tex l'ha sempre fatto. A dire il vero, l'uccisione da parte sua di un avversario in duello è sempre stata un'eccezione. In genere si limita proprio a fargli saltare la pistola dalle mani o a fracassargli le stesse in modo da non fargli mai più usare un'arma. In genere Tex uccide in duello solo quando è o si ritiene uno strumento di giustizia. che è contrario alla pena di morte, che non beve, che non mena per strappare confessioni (terribile, cattivo, diseducativo!!) non sarebbe un Tex calato nella sua ambientazione e diventerebbe un piccolo ranger di mezza età. Dio ce ne scampi. Esatto: non ha niente contro la pena di morte, purch? sia comminata in un processo regolare. Naturalmente qualche volta si incarica lui stesso di essere la mano della giustizia, ma sal vo casi rarissimi (ed il più lampante è la fine riservata a Fred Brennan) concede sempre all'avversario almeno una possibilità. Veramente adesso usano l'iniezione letale. :generaleN: Mi pare di ricordare che ai suoi tempi Ginko non fosse affatto dispiaciuto che Diabolik salisse sulla ghigliottina, ma hai ragione: a lui, uomo moderno, è consentito cambiare idea al riguardo, con Tex saebbe, a mio modesto aprere, una stonatura. A dire il vero, qualche volta lo ha fatto. Tra le poche occasioni che ricordo, c'è la volta in cui è incaricato di arrestare i tre assassini di Arkansas Joe ne "Il Tranello" oppure Hope e Barlow nel finale di "Sangue Navajo". In entrambi i casi agiva su mandato di nun giudice.
  17. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Non sono prevenuto. Ma, perdinci, se a me piace ammirare Tex per le qualità che conosciamo e per la "presenza" scenica posso dichiararmi soddisfatto di come Boselli me lo ritrae ( Lupi Rossi, Matador, La valle degli Dei, Omicidio in Bourbon street, Tornado, ecc. ecc. non sono già troppe le storie con un Tex "così così" è ). E poi cosa mi dici dei sorrisini e dell'ironia spicciola del nostro con Laredo dopo aver seppellito una montagna di cadaveri è -_nono Non hai ribattuto su quanto ho fatto osservare nel precedente post. Come mai è Non ci trovi niente di stonato neanche qui è :shock: Quanto al paragone con ken Parker certo che è volutamente "forzato" ma non gratuito ( ad es. ci trovo similitudini nel linguaggio, nei modi di fare tutti così "perbenino": sovente Boselli per pudore non ci mostra nemmeno le scene con qualche sganassone, ma noi le immaginiamo e siamo soddisfatti, vero Carlo è ) :malediz... Non far finta di non aver capito..... _ahsisi Oh, ma io ho capito benissimo, se è per questo. Il problema, per così dire, è tuo, non mio. A me questo stile di scrittura, questo approccio ai personaggi piace e pure parecchio. Se anche fosse effettivamente lo stile di Ken Parker (e non lo è se non in maniera molto marginale, a mio parere), mi andrebbe comunque benissimo, perchè, particolare non indifferente, Tex non è Ken Parker e Boselli (parere mio) lo sa benissimo, come lo sapeva benissimo Berardi quando ha scritto "Oklahoma" e si vede. Chiaro che non ho niente sul fatto che siamo agli antipodi come giudizi, ho sempre pensato che la diversit? di opinioni sia il sale di un sano confronto tra le persone. Mi chiedevo solo una cosa: posto che secondo me nei prossimi anni l'impostazione che per comodit? chiamer? boselliana diverr? predominante, se già non lo ?, (anche grazie sia al fatto che Boselli ?, di fatto, lo sceneggiatore guida e gli altri, Faraci compreso, cercano di coordinarsi con lui quanto più possono, ed al fatto che gli sceneggiatori già presenti e quelli che arriveranno hanno influenze e sensibilit? più affini a quella di Boselli che di altri, come nel caso di un possibile apporto di Recchioni), tu ed i lettori come te, come la prenderete, specie se doveste trovarvi (come io onestamente e senza ipocrisie mi auguro) in netta minoranza? Personalmente, aldil' di tutte le provocazioni, mi auguro che pur mugugnando (da bravo "Capelli d'Argento" ) resterai comunque nella famiglia dei lettori texiani. A Texas Kid mi limito a ricordare che io non ho problemi ad ammettere che mi piace Boselli, ma, ribadisco, mi piace Faraci, mi piace Manfredi e mi piace perfino Ruju (quantomeno il Ruju de "La prova del fuoco"), quindi mi pare di essere abbastanza equanime. Se comunque per te apprezzare un autore, attendere con curiosità le sue nuove storie, quasi essere soddisfatto della lettura significa avere pregiudizi, ebbene, sono onesto: ho un pregiudizio. :capoInguerra:
  18. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Intervengo un'ultima volta e poi, almeno su questo topic, interverr? solo quando si parler? della storia.@Aphrodite's child. Pu? anche darsi che Cheyenne sia un p? troppo rigida sull'uso di certi termini (anche se, lo confesso, danno un p? fastidio anche a me), ma bastava una semplice replica e tu invece hai voluto far polemica a tutti i costi, insistendo con una pervicacia degna di miglior causa. Non si deve necessariamente essere d'accordo con la decisione di un moderatore, anzi, se non la si condivide è giusto contestarla, ma lo si dovrebbe fare (di solito in separata sede, ma non so come sia struturato al riguardo questo forum) sempre seguendo una certa etichetta. Nel tuo comportamento ho visto, invece, lo ripeto, un'insistenza eccessiva, tesa alla polemica gratuita ed allo scontro per lo scontro.@Capelli d'Argento. Io rispetto le tue opinioni, semplicemente non le condivido. Mi accusi di avere un pregiudizio pro-boselliano, ebbene: mi dichiaro colpevole, esattamente come dichiaro colpevole di pregiudizio pro faraciano, pro Nolittiano e, a pensarci bene, pro qualunque sceneggiatore che abbia mai scritto Tex ad eccezione del Nizzi post 2001 (quello post 1993 e pre 2001 l'ho anche apprezzato e difeso in più di un'occasione). Se quando sta per uscire una nuova storia di un autore che mi è piaciuto in passato mi aspetto che possa piacermi anche questa, significa avere un pregiudizio favorevole verso quell'autore, allora certo che ho un pregiudizio favorevole verso Boselli, chi lo nega? Allo stesso modo tu dovresti essere onesto ed ammettere di essere ormai prevenuto nei suoi confronti. Che male c'è? A me capitava spesso con l'ultimo Nizzi. In ogni caso, voglio ribadire che il paragone Tex/Ken Parker per me non regge. Intendiamoci una scrittura alla Ken Parker a me piace, tanto è vero che Berardi su Tex ce l'avrei visto volentieri, ma i due personaggi restano comunque diversissimi tra loro e per me non c'è la minima somiglianza nemmeno casuale. Quanto all'invito, fattoti tra le righe, di smettere di leggere Tex se non ti piace più, non puoi paragonarlo a quanto ti rispose Marcheselli. A mio parere una casa editrice avrebbe il dovere di giustificare e difendere le sue scelte oppure riconoscere che l'interlocutore ha ragione, se pensa che ce l'abbia, non liquidarlo così. Sul fatto di smettere di leggere una serie che non ti piace più, comunque, non ci trovo niente di scandaloso. per quanto mi riguarda, ho smesso di leggere "Julia" perchè, per quanto scritta benissimo dal punto di vista tecnico, la trovavo ripetitiva e troppo basata su clich? e stavo per abbandonare Dampyr per lo stesso motivo (e da chi era scritta? Guarda un p?: da Boselli), finch?, col n° 21 ha preso una nuova e, per me, appassionante direzione. Ho smesso di leggere Zagor per ben 15 anni, finch?, spinto da un amico che me ne parlava bene, ho provato ad acquistarlo. Non conoscevo Burattini, ma conoscevo Boselli per le storie che aveva scritto su Tex, che mi erano piaciute, così volli fare un tentativo. Risultato: sono almeno altri 15 anni che ho ripreso a leggere Zagor ogni mese. Quindi smettere di leggere qualcosa che non mi piace lo trovo più che legittimo, se non, in certi casi, addirittura doveroso (se no l'editore come fa ad accorgersi che qualcosa non va?). E con questo chiudo.
  19. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Il film è quello giusto. ::evvai:: Si tratta, comunque, di una canzone tradizionale della Cavalleria americana. Russ Morgan ha modificato le parole per il film. Non sono sicuro che le Andrews Sisters l'abbiano cantata nel film, anche perchè mi pare di ricordarla cantata da voci maschili. Non ne sono rimasto sorpreso, comunque. L'affetto di Boselli per i film di Ford, come pure per quelli di Howard Hawks o Anthony Mann mi è sempre parso più che evidente.
  20. Carlo Monni

    [606/607/608]Caccia Infernale

    Dio solo sa se non voglio entrare nel discorso fondamentalisti contro innovatori, ma a volte mi ci sento tirato per i capelli. Premetto che leggo Tex da quasi 47 anni, non mi si può affatto definire un neofita che non conosce il personaggio, quindi. Detto questo, mi sento di dissentire sia dalla posizione di Aphrodite'Child che da quella di Capelli d'Argento. Io sono favorevolissimo ad una più ampia presenza femminile. L'apparente misoginia di G. L. Bonelli e di suo figlio Sergio era giustificata dalla cultura del tempo, che vedeva la presenza femminile nel racconto d'azione come una sorta di peso, con le donne relegate a ruoli ben precisi. La società si è parecchio evoluta al riguardo dagli anni 70 come minimo ed è giusto che la narrazione tenga conto di questa evoluzione. Questo per dire che non solo non sarei scandalizzato se fosse introdotto, ma addirittura auspico l'introduzione di comprimari femminili (vedi le donne di Carson). Sono ben contento se Kit Willer, il vecchio cammello e perfino Tiger dimostrano il loro interesse per il gentil sesso. Per Tex il discorso è diverso. Qui siamo di fronte ad una scelta precisa del creatore di Tex. Se GLB stesso ha introdotto il tema dell'interesse di Kit Carson per il gentil sesso (mirabile la scena con la "povera orfanella" nel n° 96 laughing), se lui per primo ha fatto innamorare Kit Willer, con Tex si è sempre comportato diversamente ed è una scelta che ha mantenuto integra per oltre 40 anni. Inoltre, un'altra caratteristica della narrazione texiana è l'assoluta mancanza di scene di sesso esplicito. Secondo lo stile dei vecchi film, può essere consentita qualche allusione o qualche centimetro più o meno abbondante di pelle scoperta, am al momento fatale deve scattare la dissolvenza (che peraltro io ho sempre trovato più intrigante). Niente Tex che va a... donnine allegre, quindi (il che, si badi bene, non vuol dire che le "donnine allegre" non debbano esserci in Tex, il discorso è diverso). Quanto a quello che dice Capelli d'Argento, devo dire che sono assolutamente in disaccordo con tutto quello che dice. Io non trovo affatto che Tex non sia centrale nei racconti di Boselli, n° che i comprimari gli rubino troppo la scena. nell'ultimo albo quasi non mi sono accorto che compariva solo in 21 pagine ed ho comunqeu tro vato la sua pfresenza incisiva quanto basta. Apprezzo anzi lo stile di Boselli, che coniuga il western vecchio stile con un notevole grado di approfondimento psicologico di tutti i personaggi coinvolti. E lo stesso posso dire dei racconti di Faraci, se è per questo. Vedo, purtroppo, un discreto grado di pregiudizio in certi sferzanti giudizi e troppe volte o ribadito perchè non la penso come certi utenti e non mi ripeter? oggi. Dico solo che sono ben contento della direzione in cui Tex sta andando sotto la direzione del suo sceneggiatore principale e mi auguro con tutto il cuore di fafr parte della maggioranza. Quanto agli altri, mi dispiace per loro, ma se questo Tex non gli piace più, un rimedio c'è.
  21. No Sam, mi pare che questo ancora non l'abbia raccontato nessuno, se non mi è sfuggito qualcosa Voglio precisare che il buon Civitelli si fece rifare apposta il gesso in modo da avere le dita libere e poter così continuare a disegnare. Il danno vero e proprio, infatti, doveva riguardare la zona del polso, se non ricordo male.
  22. Carlo Monni

    Domande A: Claudio Villa

    Ancora 8 copertine all'alba, per così dire. laughing Quanto alla storia... io penso e spero che tu possa occupartene presto. ::evvai::
  23. Sbagliato. Tu pensi (come chiunque altro, del resto ) al conflitto che opose Juarez all'imperatore Massimiliano D'Asburgo, ma ci fu un'altro conflitto civile in Messico che vide protagonista Juarez: la cosiddetta Gerra della Reforma. Nel 1858 i militari conservatori lanciarono un colpo di stato contro la nuova costituzione del 1857, il presidente in carica si dimise e Juarez, in qualità di Presidente della Corte Suprema divenne presidente ad interim. Nel gennaio 1861 Mexico City fu riconquistata dai Juaristi e Juarez eletto presidente regolarmente. A questo conflitto si riferisce Boselli, in uno sforzo di storicizzare le avventure di Tex, sforzo che lo porta ad anticipare il primo incontro con Mefisto, ad esempio, per collocarlo nella cornice di quel conflitto. Come ogni scelta può discutibile e discussa, ma ne comprendo le ragioni. Non dimenticarti che il conflitto col Messico descritto da G. L. Bonelli nei nn° 3/4 nella realtà storica non è mai avvenuto: il Messico non ha mai invaso gli Stati Uniti per riconquistare i territori perduti nella guerra del 1846/1848. Per giunta, quella descritta in "L'eroe del Messico" non è altro che una versione molto romanzata della Rivolzione Messicana del 1911 e Boselli ha ritenuto (a torto od a ragione è questione aperta a dibattito) che così com'era la cosa non potesse essere riproposta in un romanzo ed ha fatto le consequenziali modifiche. Per la cronaca, lo scontro con Massimiliano (1862/1867) è citato, pur senza nominarlo apertamente, quando è rapidamente narrato il secondo incontro con Montales, imprigionato proprio per essere un sostenitore di Juarez. Te lo hanno già detto, ma lo ribadisco: "L'uomo di Baltimora" è di Faraci e non di Boselli. Opinione che non condivido assolutamente. Che peraltro si sta rivelando un'ottima storia. ::evvai:: Di questo si potrebbe discutere. Uhm, io ho sempre pensato che il vecchio Kit avesse solo una decina d'anni più di Tex e quindi lo vedo più sui 60 anni o poco più. Bentornato anche da parte mia. -ave_
  24. Carlo Monni

    [Texone N. 25] Verso L'oregon

    Pienamente d'accordo. Se su Gomez ho poco da dire, ribadisco che sarei molto felice di sapere che ha ripreso o riprender? presto a a scrivere Tex. Capisco le sue difficolt? con un personaggio no suo, ma finora ha fatto un ottimo lavoro e sono sicuro che potrebbe offrirci altri gioiellin. No, non esattamente: si tratta delle cosiddette "spose postali". Donne che si offrivano come mogli di residenti negli stati e territori dell'ovest i luoghi scarsi di donne per vari motivi. Venivano scelte in una sorta di catalogo e dopo uno scambio di lettere (ma non sempre) veniva arrangiato il loro viaggio, spesso in carovane ad hoc organizzate anche da chi curava il catalogo (e che, presumo, come ogni buon sensale riceveva un compenso sicuramente dall'aspirante marito, ma anche dalle aspiranti spose). Tra queste donne c'erano spesso delle prostitute che cercavano di rifarsi una vita (? una sposa postale, sfortunata, la Jill interpretata da Claudia cardinale in "C'era una volta il West"), ma anche molte aspiranti immigranti negli USA. Sembra intrigante infatti. ::evvai::
  25. Carlo Monni

    Domande A: Claudio Villa

    Sempre più vicino alla fine del tunnel, quindi.
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