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<span style="color:red">39 minuti fa</span>, Letizia dice:
Ho solo capito che lo difendi a spada tratta, ma non capisco perché.
Problemi di gestione del tempo libero, suppongo.
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Come ci insegna giustamente Grande Tex nell'altro topic, non possiamo mai essere sicuri delle intenzioni e dei sentimenti degli altri; quindi Boselli potrebbe aver appena terminato di stampare su carta pergamenata gli estratti più significativi dell'intervento di Nizzi per appenderseli in ufficio.
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Forse, @valerio; ma ricordiamoci che oggi il mondo del fumetto è fatto (anche) da passerine infiammate che piagnucolano perché le loro Instagram stories non hanno abbastanza laics... Ben venga Nizzi, a 'sto punto.
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Ma non solo su quelle due cose: su molte altre Nizzi fa affermazioni vere o coglie spunti condivisibili (ad esempio quando coglie i punti di forza dei dialoghi o della caratterizzazione dei personaggi in GLB; o quando dice che il punto debole delle storie di Boselli è la caratterizzazione di Tex, che non è carismatico come l'originale); peccato che mescoli queste cose in mezzo a molte affermazioni che dire deliranti è dir poco.
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<span style="color:red">1 ora fa</span>, Piombo Caldo dice:
Ormai è vecchio, è come Feltri, può dire quello che vuole.😉🙋♂️
"Io ho ottantaquattro anni, tra poco sarò morto... Anzi, sono già morto; sono un morto che parla di morti. Non rompetemi i coglioni!"
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"Ho ottantaquattro anni, vivo a Fiumalbo... che cosa cazzo volete che me ne freghi delle variant cover!"
*
"La SBE è un vivaio di finocchi".
...
In effetti potrebbe funzionare.
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Eh, ma se aveva ragione non vale.
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Un Nizzi basatissimo entra nel salotto del fumetto italiano, caca sul divano, fa il dito medio a tutti i presenti, fornisce inedite rivelazioni sul mestiere delle loro madri e se ne va senza argomentare dopo aver usato le tende per pulirsi il culo.
Non so se sia demenza senile o il più grandioso dissing nella storia del fumetto... king assoluto in entrambi i casi.
7 ore fa, Diablero dice:Già subito all'inizio, Guarino: "il più grande sceneggiatore di fumetti vivente".
Non lo era, ma dopo questa intervista lo è diventato superando tutti gli altri a destra, sulla corsia d'emergenza, strombazzando e facendo gesti osceni dal finestrino.
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Ho guardato i messaggi in fretta e mi sono chiesto perché nel topic su una storia di Mefisto ci si fosse messi a parlare di Francisco Franco.
Ho dovuto rileggere per capire.
Va bene, andate avanti come se non avessi detto nulla.
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Bravissimo, @Gunny. Grazie!
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Potremmo aggiungere a tutto ciò il commento di una persona che ha letto Winnipeg e che non ha letto questa storia, ma mi trattengo.
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Anche l'anno del Texone di Font e quello del Texone di Garcia Seijas ce ne furono due in un anno.
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Va be', ma solo un coprofago inveterato può trovare "Alaska!" meno che indecente. Siamo seri.
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Il 29/3/2022 at 16:19, Diablero dice:
Ma te l'ha ordinato il dottore di leggere storie brutte?
Siamo su un forum in cui qualcuno apprezza le storie di Nolitta. Fai un po' tu.
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Ma per favore, Diso è un dignitosissimo professionista (anzi, un grande del fumetto) che a causa dell'età è calato. Non un pantografatore di feci come i pitori di santini che hanno fatto "Alaska".
D'accordissimo invece su "Fort Sahara", che fa cagare indipendentemente dai disegni pur sufficienti di Diso.
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4 ore fa, LedZepp dice:
Io Alaska non l'ho mai letta e nemmeno ce l'ho. Che dite me la procuro o resto illibato ed innocente ignaro??
Fa veramente cagare.
Disegni inguardabili, dilettanteschi; e un Boselli sotto tono. Anzi, irriconoscibile, come dice @valerio.
Le storie poco riuscite di Boselli si contano sulle dita di una mano, ma anche quelle meno riuscite hanno dei buoni momenti e, comunque, non sono mai da buttare via. Questa non ha un guizzo, è proprio dimenticabile.
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Ricordo che ai bei vecchi tempi (2010) con quaranta euro all'anno mi compravo tutti gli inediti di Tex... Orco boia.
Anche lo spazio che si riempie, come dice giustamente @PapeSatan, non è un fattore secondario (nel mio caso contò parecchio).
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Se c'è una cosa che lo studio della storia ci insegna è che il futuro è, regolarmente, peggiore delle più pessimistiche previsioni.
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@Condor senza meta, che cosa hai fatto! Non dare idee, per favore...
Certo che, se spostassero Mignacco e Chiaverotti in pianta stabile su Tex, ci sarebbero anche gli autori per farlo.
Ciò mi ricorda il Maxi di Mignacco, al riguardo del quale ero molto curioso, ma che non ho mai comprato. Non vedo l'ora che la retrospettiva di @ymalpas arrivi lì.
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"Omosessualità tollerata solo in seminario e in presenza di un adulto".
P.S.: sì, lo so, che palle lo stereotipo dei preti pedofili (che per giunta non sono statisticamente più pedofili di altre categorie...); però come citazione fa sempre ridere.
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@ymalpas con la sua impeccabile escursione storica ha spiegato una cosa per me importantissima: perché ho smesso di leggere Tex nel 2015.
Quell'aumento esponenziale di uscite mi metteva a disagio: leggere Tex era un evento, una storia nuova da leggere circa ogni due mesi, resa ancora più bella dall'attesa. Un rito da godersi con i giusti tempi. Una volta rinunciato alle nuove collane e resomi conto che mi stavo perdendo pezzi fondamentali della continuità e della biografia texiana, chiudere del tutto è stato facile.
Stessa cosa che mi è successa con la Formula 1: quindici-sedici gare in un anno sono più che sufficienti, quando hanno superato quella cifra, a fine anni Novanta-primi duemila, non è che non ho guardato le gare che facevano in più... Ho smesso del tutto. Provavo un senso di sazietà ed eccesso che mi nauseava. Così invece della Formula 1 oggi mi guardo il Turismo Carretera, che posso guardare quando voglio su YouTube.
Mi rendo conto che, a differenza di quanto mi accade di solito nella vita, con Tex ho troncato al momento giusto. E mi dispiace un mondo per gli autori, che fanno un lavoro degno di grande rispetto.
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No, no, Sandro... io stavo solo precisando con quel dato, non mi esprimevo su altro.
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35 minuti fa, Poe dice:
1) la tendenza ad aumentare le uscite era già iniziata con Sergio Bonelli (il primo color esce nel 2011, non nel 2012, ossia l'anno della sua morte, quindi sicuramente era già stato programmato e approvato da lui).
Volevo scriverlo prima, ma non ho avuto tempo: non solo il Color fu approvato da Sergio Bonelli (era già in lavorazione nel settembre 2010, quando intervistai Boselli), ma addirittura introdotto da un editoriale a sua firma.
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"@Juan Ortega, ma ti ricordi le litigate che abbiamo fatto sul forum per Montanari e Grassani?"
"Per forza, tu sei un nolittiano di merda".
"..."
"Ha detto che gli hai detto -nizziano di merda-".
"No!"
"Ha detto -bonelliano-!"
"Io rispetto tutti, ma preciso che non sono nolittiano, tantomeno di merda!"
P.S.: per l'antecedente, vedere qui.
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... che è giustappunto ciò che ha scritto @Angelo1961.
Domande a Mauro Boselli
in Borden
Pubblicato
Non penso che i suoi impegni su Instagram gli lascino tempo ed energie sufficienti.