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TWF - Tex Willer Forum

Il Tex Del Primo Centinaio


ymalpas
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Per fortuna Ymalpas non appartiene a quest'ultima categoria, perchè, pur con accenti critici, si rende conto che i nuovi autori non possono essere GLB e riesce anche ad apprezzarli. In ogni caso, preferisco continuare il discorso altrove o si rischia di trasformare questo topic? in un doppione di quello su integralismo ed avanguardismo ed è l' che ci rivedremo. blablabla

Pur "criticonzolo", posso essere inserito in questa tua lista, Carlo è _ahsisi Hasta lu?go.... :trapper:
Pur esageratamente critico (almeno secondo il mio punto di vista), non mi risulta che tu abbia smesso di leggere Tex nel 1975 o almeno nel 1991. _ahsisi :lol2:
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Naturalmente per me è di straordinaria utilit? per misurare le distanze tra quel Tex e quello che leggiamo oggi.

Ci andrebbe il binocolo..... >:azz: :_sigh
Sei il solito esagerato. :lol2:E comunque si dice "Ci vorrebbe", non "Ci andrebbe". :old::lol2:
Per una volta che sbaglio ( mi ha tradito un "piemontesismo" )....... ups >:azz: _ahsisi Da buon toscano ( oltre che avvocato ) non ti sfugge nulla..... ::evvai:: :trapper:
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tex non sara' piu' quello degli anni sessanta/settanta , il personaggio senza paura che , purtroppo , non ebbi l'occasione di leggere in quel periodo dato che non esistevo ancora :rolleyes: Ecco perche' il primo tex con cui sono venuto a contatto e' stato un " soldi sporchi " . Indubbiamente nel rapportare la lettura di una storia come quella sopracitata con una storia come puo' essere "new orleans " o " el muerto " viene fuori un paragone in cui tutti gli onori da attribuire alle ultime due . Pero' resta il fatto che tex e' ora in una indiscutibile ascesa e non e' detto che non si possano toccare nuovamente i livelli qualitativi ed espressivi di bonelli padre ! Il settimo centinaio , per me , e' nato con la camicia !

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Nell'ultimo mese, causa alcuni problemi personali e impegni vari, sono intervenuto poco e male. Vediamo un po' se ora ci riesco... Dunque... il Tex del primo centinaio? Argomento spinoso. Dovendo esprimere un parere sulla serie in sè, mi asterrei, perchè le implicazioni sono moltissime, e la maggior parte mi sfuggono. Fortunatamente si parla DEL Tex, dunque presumo del personaggio, del suo carattere etc... Una premessa è d'obbligo: non ho mai amato razionalmente il primo centinaio, e ad essere sincero non l'ho nemmeno letto tutto. In alcuni interventi precedenti (Lorenzo e West10), ho visto persone che riescono a leggere quei numeri con gli occhi dell'epoca, accettando il tempo nel quale queste storie erano uscite. Uno sforzo, un procedimento che, ahimè, non sono assolutamente capace di fare. Lessi la maggior parte delle storie sulla Nuova Ristampa, da bambino (da "Dramma al circo" in poi), o sui numeri originali, sempre da bambino (i primi diciannove numeri inframmezzati da qualche TuttoTex). Ho dunque recuperato i numeri 20-64 in Nuova Ristampa, ma arrivato al numero 29 ho rinunciato. Ero già ragazzino, quelle storie non mi coinvolgevano e non mi soddisfacevano più. Trame semplicissime, dialoghi ridondanti, senza la minima magia del secondo centinaio. I primi numeri li ho letti da bambino, mi piacquero moltissimo, ma non li ho più riletti, anche perchè in condizioni pietose. E ringrazio il cielo, perchè nei miei ricordi sono avventure meravigliose, bellissime, semplicemente mitiche, cosa che se li rileggessi oggi non credo la penserei. Tesah, Black Sam, il piccolo Kit che gioca con l'arco, fa i primi tiri con la pistola... un bambinetto legato al palo della tortura dagli indiani... ricordo quanto mi emozionarono... ma sto divagando. Mi permetto solo un ultimo inciso: i numeri 29-64 non li ho mai nemmeno aperti. Dunque, dicevamo: Tex. Che personaggio era? Faccio fatica a metterlo a fuoco. Nella mia mente è un po' la copia sbiadita del ranger spaccamontagne del secondo centinaio... ma forse sono lo stesso personaggio, solo che il primo risente delle storie non propriamente memorabili nelle quali è inserito. Ma ricordo alcuni episodi... sparsi, un duello, un abbraccio con Lilyth, una partita a carte, un agguato... Tex che insegue un carro (una diligenza, forse?) in "Due contro cento"... sempre Tex e Carson che stendono una folla inferocita, assediati in un edificio (un bar? un ufficio postale?). Quando leggono Tex, i bambini adorano le sparatorie, e io non facevo eccezione: in quegli albi si sparacchiava in continuazione, i morti cadevano a frotte... il tutto fra imprecazioni che andavo ripetendo fra me e me tutto il giorno, esibizioni di abilità con carte traforate da sei colpi, sensualissime femmes fatales perfette per un pubblico di bambini. Una vita sempre sulla pista, sudore, polvere da sparo, a creare la magia bastava veramente poco altro, in un mondo così drammatico, eppure inspiegabilmente divertente. Cosa rimane oggi, di quel Tex? Ben poco, oserei dire nulla. Ma è davvero un male? Non saprei... il Tex di oggi è intrigante. Ha acquisito profondit? psicologica, ha incontrato grandi personaggi che hanno superato la coltre del mito per diventare reali, umani. Abbiamo perso molto, certamente. E abbiamo acquistato molto altro. Le valutazioni sui guadagni e le perdite appartengono alla sensibilit? di ognuno, indipendentemente dalle bandiere che vengono esposte. Tanto per fare un esempio: Boselli si ispira al Tex del primo centinaio, ma mi pare evidente che la sua sia un'ispirazione... per dirlo in modo letterario, è la Foscolo: scrivendo il "Dei sepolcri", Foscolo si rifaceva apertamente ad Omero. Quanto vi è di omerico nel carme? Assolutamente nulla. Credo che l'ispirazione alla quale fa riferimento Boselli sia un'ispirazione puramente sentimentale. Il suo Tex, inteso come personaggio, per diversi aspetti può essere visto perfino come la negazione del Tex del primissimo Bonelli. Il che non è un male: come ci insegna assai saggiamente Paco Ordonez (il nostro Mario, non El Muerto...), nel nostro cuore c'è spazio per diversi tipi di Tex, molto diversi fra loro, che pure rappresentano la medesima icona, il medesimo mito.

Modificato da virgin
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Guest Aphrodite's Child

Credo che l'ispirazione alla quale fa riferimento Boselli sia un'ispirazione puramente sentimentale. Il suo Tex, inteso come personaggio, per diversi aspetti può essere visto perfino come la negazione del Tex del primissimo Bonelli.

pane al pane... finalmente qualcuno che parla chiaro
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Tavola tratta dall'albo n° 85 intitolato "La Costa dei Barbari".




A San Francisco per le vie della città, un indesiderato ficcanaso si è messo a seguire Tex e Carson per conto del padrone, il losco Shangai Kelly. Con un trucco Tex si porta alle spalle dell'inseguitore, lo ferma e lo mette giu con un pugno. Uno dei passanti, stupito dal rumoroso sganassone, allibito interviene, ma viene subito messo a tacere dal ranger con una o due parole, tanto che finisce per dichiarare alla fine di "avere visto male". Tex rincara la dose e gli consiglia ironicamente di correre da un'oculista. L'ironia è tale in questo scanzonato personaggio che, poco dopo, arrivata la carrozza, ritorna sul discorso degli "occhiali" rivolgendosi al postiglione: l'incauto spione si è sentito male perchè avendoli dimenticati a casa, è andato a sbattere contro un muro. La battuta è talmente tanto improbabile che non può non suscitare quell'ilarit? nel lettore che l'autore GL Bonelli andava continuamente ricercando. Quello della fascia 1 - 100, political correctness lasciata proprio da parte, è un Tex bravaccio, beffardo e insieme sferzante, una caratteristica, anzi una peculiarit?, che purtroppo col tempo è andata definitvamente persa col passaggio del personaggio nelle mani degli altri autori.

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Tavola tratta dal n° 45 "La voce misteriosa"



Un'altra delle caratteristiche dominanti del primo Tex è la presenza massiccia di figure femminili. La fama di fumetto quasi misogino acquisita dalla testata è solo posteriore. All'inizio G. L. Bonelli si serve di uno straordinario numero di characters con la gonnella, intendiamoci non figure di contorno, ma fortunate protagoniste come la Mayumba de "La voce misteriosa" o la Mah Shai de "Le terre dell'abisso". Anche in seguito, pur riducendone il numero in maniera sensibile, il pap? di Tex continuerà a fare della donna una figura di primo piano, ricordiamo Mitla "la diablera", Janet Brent "il Drago", la bellezza color zafferano Ah-Toy, la bionda cubana Lola Fuente...

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Quello della fascia 1 - 100, political correctness lasciata proprio da parte, è un Tex bravaccio, beffardo e insieme sferzante, una caratteristica, anzi una peculiarit?, che purtroppo col tempo è andata definitvamente persa col passaggio del personaggio nelle mani degli altri autori.

Definitivamente persa, forse no ( Faraci qualche timido segnale l'ha lanciato ); certo che Boselli ( e la storia dell'almanacco, da poco in edicola, lo conferma ancora ) con i dialoghi bonelliani o "texiani", che dir si voglia, ha una certa idionsincrasia e quando ce li propone, quelle poche volte, mi da' l'impressione che, lui stesso, provi un immane sforzo a scriverli. :malediz...
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Per come la vedo io, il "Tex maturo", quello che in quanto personaggio ritroveremo negli anni settanta, comincia col magnifico trio di storie consecutive (o meglio, quasi consecutive) "I figli della notte,"Sangue navajo","Il grande re", tre capolavori assoluti che in quanto a sceneggiatura non hanno nulla da invidiare a quelli del cosidetto "periodo d'oro". Il "periodo d'oro"... su questo punto io l'ho sempre vista così:la differenza tra la serie "Tex" e, per esempio, la serie "Dylan Dog",? che mentre la seconda muore con l'abbandono del suo creatore (Sclavi), la prima viene continuata da autori validi quanto Bonelli che mantengono la testata sugli stessi altissimi livelli. Ciò non toglie che anche "Tex" ha vissuto periodi, comunque brevi, più o meno grami (le ultime storie di Bonelli e Nizzi). Insomma, il quarto centinaio, quello coi capolavori di Nizzi, io lo considero stupendo quanto il "centinaio d'oro", e le storie di Nolitta e Boselli belle quanto quelle di Bonelli. Inoltre sono convinto che Tex stia vivendo un nuovo "periodo d'oro", diciamo da "L'uomo di Baltimora" in poi (e ovviamente le storie brutte possono sempre capitare:vedi "Oltre il fiume"). Il Tex di Bonelli in certe cose è diverso? Certo:stiamo scoprendo l'acqua calda! E' normale che quando un personaggio viene continuato da altri, può abbandonare alcuni tratti propri dell'autore originario-ma anche acquistarne di nuovi(ritorno al paragone con Sherlock Holmes). Ma Tex, nella sostanza, nell'essenza,? rimasto lo stesso? Io dico di sè!E le storie di Boselli e Faraci e Ruju sono belle storie?Anche qui dico di sè!Quindi io sono un texiano felice. E lo sono anche perchè cerco di evitare (e non voglio offendere nessuno!)tutte le pippe mentali di cui, credo, alcuni lettori di Tex si nutrono. Voglio dire:dopo aver letto uno storione come "I giustizieri di Vegas", che mi è piaciuto tantissimo, posso mai incazzarmi per il semplice fatto che Kit non sappia che sotto alla sabbia c'è l'acqua??E inoltre, a volte credo che la confusione regni sovrana:possibile che, contemporaneamente, si chieda un Tex più duro e meno politically correct e più bonelliano, e poi ci si indigni se spara alla mano e tira due cazzotti a un vigliacco assassino di vecchi?Per tornare in topic, ribadisco la mia idea:il Tex del primo centinaio è molto istruttivo. Questioni come i "personaggi ruba-scena", finali non lasciati a Tex, minori battibecchi tra Tex e Carson, l' ci sono già tutti.

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