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TWF - Tex Willer Forum

Domande A: Claudio Villa


Mister P
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Vignetta tratta dalla storia del debutto della Tigre nera.

Tex e Carson da poco sfuggiti ad una agguato, entrano arrabbiati e stanchi nel lussuoso ristorante di Morel a Leadville.

Tra i clienti del ristorante, c'e' una coppia che sta cenando beatamente.


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Claudio, potrei anche sbagliarmi, ma il giovane col pizzetto che sta per bere un bicchiere di vino, segnalato con un freccia rossa nella vignetta sopra, mi assomiglia a qualcuno....


Mi sbaglio?

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centrato amigo... e la gentil donzella che divide con me il lauto pasto, divide con me la vita...

In "L'uomo senza passato" ritrai Ticci mentre sta addentando una bistecca.

Tu i disegnatori di Tex li vedi sempre a mangiare. haha

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In un ristorante hai sempre bisogno di comparse, a volte mi prendo il lusso di divertirmi un p? con chi conosco...

Ed io con questi inside jokes, quando me ne accorgo, mi diverto sempre. Continua pure così. :trapper:
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consegnata la 160 e 161 Repubblica, sono al lavoro sulla 162, già approvata, 163, 164 ...

... pensa quando potrai scrivere: consegnata la n° 200, riprendo a disegnare la storia....
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Claudio, si direbbe che tu abbia simpatia per i cinesi. Per tre storie consecutive ne hai disegnate splendidamente tre razze diverse. Vedere "Gli spiriti del deserto"-"La congiura" e "La Tigre nera".

Per esempio, per questa bella banda di tagliagole color limone presente nel'albo "La congiura", come accidenti hai fatto a disegnarli con questo realismo impressionante?hai consultato dei film, delle riviste, o per quanto riguarda i loro tratti somatici avevi gia' tutto chiaro in mente?


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@Anthonyci si dimentica sempre che chi scrive le storie NON E' il disegnatore, e le eventuali "simpatie" per etnie varie vanno rimandate all'autore dei testi... Per la domanda tecnica, semplicemente ho fatto uno studio sulla "geografia" facciale dei cinesi e opl'...

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ci si dimentica sempre che chi scrive le storie NON E' il disegnatore, e le eventuali "simpatie" per etnie varie vanno rimandate all'autore dei testi...

Claudio, e' ovvio che la mia era una battuta, come e' ovvio che sono a conoscenza del fatto che le tre storie che vedono la presenza di cinesi da te disegnati sono state scritte non da te, ma da Nizzi. :D
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Claudio, sicuramente avrai letto, almeno una volta, un classico capolavoro di Tex del periodo d'oro scritto da di G. L. Bonelli e cioe'."Terra promessa", datato 1972.
Oltre ad essere un eccezionale avventura, quegli albi furono illustrati magistralmente da un Ticci straordinario, dove per la prima volta presentava uno stile piu' personale e ormai pochissimo influenzato da Giolitti.
Ma cio' che piu' ha scioccato guardando quelle tavole, oltre alla bellezza, sono gli ormai famosi visi allungati di Tex e dei pards, che Ticci ripropose, anche se in una maniera piu' contenuta, per la seconda ed ultima volta nella storia "Il messaggio dei Dakotas"(o "La notte degli assassini").

Questa singolarita' o anomalia del Ticci di quel periodo e' stata sempre qualcosa che non son riuscito mai a spiegarmi. So che non dovrei chiederlo a te, ma al diretto interessato, pero' son curioso di conoscere da un "addetto ai lavori" come te, la tua opinione o spiegazione in merito...

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LA mia opinione è che capita... senza che il disegnatore se ne accorga, di modificare, a volte impercettibilmente, altre in modo più evidente, la geografia facciale dei personaggi che disegna, pur rimanendo somiglianti... Penso che sia una cosa legata al "ritratto" mentale che il disegnatore perfeziona dentro di se e che lo porta a "raccontare" il personaggio. giorno dopo giorno si consolida una "conoscenza" e un approfondiomento psicologico che ti fa conoscere meglio, e quindi raccontare con più profondit?, quello che disegni. Quel Tex dal volto allungato era quanto mai furbo e tagliente, già nell'espressione... rappresentando totalmente il carattere del personaggio. Con gli occhi di "poi", dopo una ulteriore matrurazione, il disegnatore si accorge del cambiamento e vorrebbe, come sempre, rifare tutto... A me è successo con il primo mio Tex: la comprensione che allora avevo di lui era di un tipo piuttosto duro, troppo duro, da questo arriva quello sguardo accigliato, troppo accigliato... e non mie ro accorto nemmeno della fronte enorme, il mento scarso e il naso troppo importante... Crescendo nella sua comprensione, ho cercato di dargli un ritratto più vicino al vero Tex... ma più che un'affemazione è una speranza...

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Già che ci siamo... desidero ringraziare pubblicamente Claudio, per il sostegno morale, l'amicizia e, soprattutto, gli OTTIMI consigli - spesso DECISIVI - che mi ha dato e mi d' nell'ardua impresa di scrivere Tex. Quando finisco contro un muro e continuo a sbatterci la testa, spesso è lui a tirarmi per un braccio e dirmi: "Tito, di qui non si va da nessuna parte!" e a darmi un calcione nel sedere, nella direzione giusta. Ci sono giorni in cui non so come fa a sopportarmi. Un gigante buono. TF

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Claudio, uno dei motivi del successo editoriale di Tex e' senza dubbio l'intuizione da parte di G. L. Bonelli di non fossilizzare Tex solo in storie prettamente western, ma farlo muovere anche in avventure con uno sfondo fantastico e misterioso. Tu stesso nei primi tuoi lavori hai illustrato storie che avevano poco di tutte quelle classiche tematiche western. Al giorno d'oggi pero', le storie fantastiche sono poco presenti rispetto ai tempi di G. L. Bonelli... Secondo te storie del genere sono ancora proponibili o ormai hanno fatto il loro tempo'

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Certo che sentire due persone, che pensavamo irraggiungibili ed ai quali diamo poi del "tu" quando li incontriamo, discettare fra di loro ringraziandosi e facendosi i complimenti a vicenda e risultando essere normalissimi esseri umani... be', lo trovo meraviglioso !Grazie di esistere a Tito (Faraci) ed a Claudio (Villa)

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@AnthonyOggi storie del genere vanno dosate al meglio... il pubblico risulta molto più disincantato di una volta... certi temi vanno usati con intelligenza e capacità... anche per non far perdere interesse ad una tematica certo non consueta in un ambito western...@GianpetSiamo fatti di carne e ossa ( e ciccia nel caso del sovrascritto) e viviamo nella stessa valle di lacrime... normalissimi esseri umani, upiedi, ututto...

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