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TWF - Tex Willer Forum

[469/470] Terra Di Confine


Guest Colonnello_Jim_Brandon
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Riletta ieri. Buona storia western di Boselli di cui condivido quello che è stato scritto in precedenza.

Però a me i disegni di Marcello (che ritengo  un onesto disegnatore) sono apparsi in calo, visibilmente.

Si intravvedeva la stanchezia  dell'artista. Penso abbia disegnato solo un'altra storia di Tex.

Per quanto riguarda il diavolo cattivo Narvaez, tanto fumo e poco arrosto, ma si sa che al cospetto del nostro ranger più o meno tutti i cattivi fanno quella fine.

Soggetto e sceneggiatura 9, disegni 7-

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  • 3 mesi dopo...

Storia estremamente interessante.

Intanto non vi è traccia dei vezzi di Boselli. Niente cattivi buoni, anzi un vero cattivo stupendo..Narvaez, davvero uno spietato e feroce assassino (so benissimo che a Borden piacciono i personaggi grigi, piacciono anche a me, a patto che ce ne siano pochissimo e ogni tanto...vedi Lucero di GLB, che non dico che sia un unicum nella sua produzione ma insomma....) Niente Tex comparsa che appare a metà storia, anzi Tex gran protagonista, niente migliaia di personaggi in cui perdersi. Niente complimenti da parte di tutti per quanto è grande Tex e quanto è fico Tex.

Insomma, una storia pulita, meravigliosamente classica e molto Bonelliana.

Manca il Vecchio Cammello, è vero, ma abbiamo Pat in gran forma, che di fatto toglie le castagne dal fuoco alla fine. Tiger e Kit si vedono poco. In particolare Kit fa un pò il pollo, ma poco male. Più che altro si conferma che quando Kit va a caccia succedono guai inenarrabili, è già molto che per una volta il suo compagno di caccia sia tornato alla riserva vivo😀.

Non leggo le rece precedenti prima di mettere la mia, quindi non ho idea del giudizio degli altri. Il mio è estremamente positivo. Storia che mi ha appassionato dall'inizio alla fine senza un attimo di noia. Sceneggiatura di gran livello. Bello il soggetto, ottimo Tex. Parziale delusione solo dal finale. Narvaez, dopo una prova superlativa da cattivo, si lascia infinocchiare come un pivello. Bum bum e testa spaccata. Davvero poca roba, avrei voluto un finale ben più epico per lui. Anche i suoi fedelissimi che lo mandano avanti contro Tex e lui che non batte ciglio è un pò strano.

Comunque lettura molto avvincente.

Marcello non benissimo. Ha fatto parecchio di meglio nelle famose mitiche prime storie di Borden.

Borden 8.50

Marcello 6 stiracchiato.

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  • 11 mesi dopo...
Il 20/5/2020 at 14:14, valerio dice:

Niente cattivi buoni, anzi un vero cattivo stupendo..Narvaez, davvero uno spietato e feroce assassino (so benissimo che a Borden piacciono i personaggi grigi, piacciono anche a me, a patto che ce ne siano pochissimo e ogni tanto...vedi Lucero di GLB, che non dico che sia un unicum nella sua produzione ma insomma....)

 

Narvaez è in effetti un cattivo tout court, molto riuscito: particolarmente apprezzabili a mio parere tutta la sequenza iniziale, in cui il lupo si traveste da agnello, senza però infinocchiare Tex che infatti si comporta molto freddamente nei confronti del suo ospite, e il disprezzo palesato dal capo Yaqui con l'uccisione del palomino regalatogli dal capo dei Navajos. Da qui si diparte un'avventura solida, con momenti di tensione ben strutturati: il lettore ad esempio non sa se Novak sopravvivrà o meno nell'agguato subito al pozzo, e se è vero che non ha dubbi invece sulla sorte di Tex e Pat, pure è avvinto dall'estrema difficoltà in cui i nostri, fatti prigionieri da Narvaez, si vengono a trovare. 

 

Il 20/5/2020 at 14:14, valerio dice:

Parziale delusione solo dal finale. Narvaez, dopo una prova superlativa da cattivo, si lascia infinocchiare come un pivello. Bum bum e testa spaccata. Davvero poca roba, avrei voluto un finale ben più epico per lui. Anche i suoi fedelissimi che lo mandano avanti contro Tex e lui che non batte ciglio è un pò strano.

 

Il finale può sembrare affrettato, ma per me va bene così. Narvaez è una caricatura di avversario, è sì feroce e crudele, ma lo è troppo, troppo sadico, troppo folle, per essere un nemico nobile per Tex. La sua fine non può essere epica , ma subitanea, perché sia evidente a tutti il bluff che era il capo Yaqui, perché sia chiaro che i tiranni spesso non sono che dei palloni gonfiati, che basta una puntura di spillo per farli afflosciare. Bene ha fatto quindi Boselli a riservargli questa fine. Sui suoi fedelissimi che non battono ciglio, anche a me la cosa è parsa un po' stonata, ma ci sta che, alla fine, gli Yaqui vogliano misurare il reale valore del loro capo, e credano finalmente di potersene liberare, grazie al carisma sprigionato dal volto duro del ranger.

Modificato da Leo
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<span style="color:red">9 minuti fa</span>, Leo dice:

Sui suoi fedelissimi che non battono ciglio, anche a me la cosa è parsa un po' stonata, ma ci sta che, alla fine, gli Yaqui vogliano misurare il reale valore del loro capo, e credano finalmente di potersene liberare, grazie al carisma sprigionato dal volto duro del ranger.

Atteggiamento tipico degli scherani del tiranno/dittatore... fedelissimi un minuto prima della fine,ma capaci di smarcarsi subito quando cambia il vento per evitare di essere travolti...

Il culto della personalità ha l'ambivalenza della fedeltà assoluta e cieca mista al senso di liberazione una volta morto il dittatore.

Narvaez muore in modo stupido e vigliacco,e i sui guerrieri, ormai liberi dalla sua tirannia e ferocia, possono finalmente costruirsi una nuova vita e un nuovo futuro...sono per altro una tribù yaqui isolata dalle altre,poco abituata ad avere contatti e ostaggio della falsa infallibilità e "divinazione"del tirannello... logico che per loro Tex rappresenti nel finale un vero Capo è un grande leader

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<span style="color:red">3 minuti fa</span>, Barbanera dice:

Atteggiamento tipico degli scherani del tiranno/dittatore... fedelissimi un minuto prima della fine,ma capaci di smarcarsi subito quando cambia il vento per evitare di essere travolti...

Il culto della personalità ha l'ambivalenza della fedeltà assoluta e cieca mista al senso di liberazione una volta morto il dittatore.

Narvaez muore in modo stupido e vigliacco,e i sui guerrieri, ormai liberi dalla sua tirannia e ferocia, possono finalmente costruirsi una nuova vita e un nuovo futuro...sono per altro una tribù yaqui isolata dalle altre,poco abituata ad avere contatti e ostaggio della falsa infallibilità e "divinazione"del tirannello... logico che per loro Tex rappresenti nel finale un vero Capo è un grande leader

 

Infatti, ed è una finezza di Boselli fargli perdere la faccia e la vita in modo totalmente antiepico. 

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  • 2 anni dopo...

Storia più breve del solito e seconda apparizione consecutiva di Pat Mac Ryan, In perfetta continuità con la conclusione della storia presente nella prima metà dell’albo (il finale di Golden Pass).

 

Sia pure in un numero limitato di pagine Boselli tratteggia un’avventura interessante, che presenta almeno uno spunto peculiare (l’uso di Novak e Pat come “pards attivi” al posto di Kit, Tiger e dell’assente Carson), un Tex tostissimo ma al contempo fallibile e un bell’avversario crudele la cui vigliaccheria viene ben mostrata alla fine.

Peccato per il finale affrettato e un po’ supereroistico (vedi Pat e Tex in versione Hulk), ma in ogni caso la storia si legge con piacere.

 

Qualche nota volante:

 

- Mi ha fatto molto piacere rivedere i sopravvissuti della bellissima “Cercatori di piste”. Ho temuto durante tutta la storia per la vita del buon Novak!

 

- Mi è piaciuta assai tutta la sequenza iniziale, con l’apparizione degli yaqui (o meglio di quell’accozzaglia "mista" di tagliagole) durante la caccia di Kit & Friends e il loro soggiorno al villaggio yavapai.

La tensione è palpabile, ci si aspetta da un momento all’altro il casus belli che scateni un putiferio ed i dialoghi tra Tex e Narvaez, sempre in bilico tra falsa diplomazia e provocazione, non fanno altro che alimentare questa tensione, gran pezzo di bravura di Boselli.

 

- Kit non fa una gran figura (evviva!) e inoltre si conferma la regola: se sei amico di Kit Willer stipula una buona assicurazione sulla vita.

Il ragazzo porta una sfortuna pazzesca a chiunque gli sia vicino, in pratica diventare suo amico equivale a suicidarsi. Sarà per quello che non lo sopporto?

 

- La questione “donne prigioniere degli indiani” viene qui trattata in maniera edulcorata (lo so che devono venderle come schiave e quindi non trattarle troppo male, ma quando mai i predoni si fanno scrupoli a “provare la merce”?).

Boselli affronterà il tema con ben altro realismo in seguito, in quella grande storia che è “Luna insanguinata”.

 

- Passando ai disegni, Marcello resta una sicurezza ma questa dal mio punto di vista non è una delle sue prove migliori, pur rimanendo ben sopra la sufficienza.

Il calo era probabilmente iniziato e a questa storia seguirà solo "La grande invasione" (dove, se ben ricordo, ci furono interventi di correzione).

 

Concludo con una personale ossessione:

pur comprendendo gli argomenti di chi invece li valuta positivamente (la storia deve svilupparsi secondo i suoi ritmi, lo sceneggiatore non deve essere limitato e così via) mi hanno sempre infastidito gli albi “spezzati”, e questo è ancora più vero oggi, probabilmente perché  nel recupero degli arretrati non sopporto di avere delle storie incomplete, così mi è toccato spesso comprare albi “di chiunque” a cui non ero particolarmente interessato solo per avere la storia completa… :lol:

 

Modificato da Augustus McCrae
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  • 1 mese dopo...

Appena un gradino sotto rispetto ai capolavori della coppia Boselli/Marcello, ma un albo e mezzo da leggere tutto d'un fiato.

Una prima parte lenta ma con un senso di tensione galoppante che alimenta la suspense, poi l'esplosione di azione e di violenza. 

 

Leggendo il topic voglio fare le mie considerazioni su alcuni commenti precedenti:

 

- Il covo di Narvaez e dei suoi tagliagole sulla Sierra Negra è un vero e proprio impero del male, ma per fortuna qui si rimane sul realistico non scadendo nel trash de "I sette assassini" dove era presente in modo molto forte la stessa dicotomia bene/male.

 

- Narvaez: trovo la sua figura assolutamente coerente e magistralmente descritta: egli è fin dall' inizio descritto come un predone, un tiranno ma anche un vigliacco, un debole, perciò merita di essere liquidato in poche pagine da Tex nello scontro finale.

Come spesso accade in questi casi, in realtà è una persona preda della paura (basti pensare alla sua ossessione per i presagi) di cui egli stesso è consapevole. La sua ammirazione per Luna per esempio non deriva da impulso sessuale o da sete di potere, ma da invidia per il suo essere stata moglie di un capo e per il coraggio che lei stessa dimostrerà nel corso della storia.

 

- A chi parla di un Tex troppo supereroe beh, io preferisco le storie di Boselli in cui è Tex a fare da supereroe piuttosto che un Mitch o uno Shane O Donnell qualsiasi.

 

- Ottimi anche i comprimari, Pat MC Ryan e Novak (quanto mi piace questo personaggio!), assolutamente decisivi per la vittoria finale.

 

- Solo a me la parte iniziale in cui Kit Willer accoglie Narvaez tra i Navajo ha ricordato Cruzado?

 

 

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