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TWF - Tex Willer Forum

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  1. Loriano Lorenzutti

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 25/11/2019 in tutte le sezioni

  1. Ti rispondo come diceva sempre un noto politico italiano. "A pensar male si fa peccato, ma spesso ci azzecchi"
    2 points
  2. Anche tu senti odore di un qualche ritorno di fiamma dall'odore di troll?
    2 points
  3. Non è severo, è onesto. Tu dici che nei primi 15 anni Nizzi ha scritto belle storie . Corretto ed alcune hanno anche sfiorato il capolavoro sempre secondo i miei standard personali.A livello complessivo però, Boselli, Nolitta ed anche Ruju gli sono decisamente superiori.
    1 point
  4. Dix, nella vita non conta aver successo con LE donzelle ma con LA donzella. In verità sono molte, purtroppo, le donne che assomigliano alla "vedova allegra". Ma l'uomo in questione, perbacco, è Kit Carson e non il cafone qualsiasi che si vanta di aver avuto molte donne. E' questo che mi ďà fastidio. Se mi sono espressa male, chiedo venia. Carson è un gentiluomo e certi atteggiamenti non sono, per me, accettabili. Non accettare situazioni "piccanti" è un'altra cosa. Vedere poi il figlio di Tex con una donna è accettabilissimo, vederlo con una prostituta invece non lo è. Sempre a mio parere, ovviamente.
    1 point
  5. Caro Dix, non è che non ci capiamo, semplicemente abbiamo visioni diverse sulla vita reale. Forse hai ragione tu, ma io mi tengo la mia. A me va bene leggere un fumetto che mi crei un' emozione raccontandomi una bella storia, se dentro c'è del sesso o no è del tutto secondario. Ma se lo mostrano non mi scandalizza, anche se è Tex.
    1 point
  6. A parte il fatto che il tuo messaggio è (come spesso succede) divertente, e in qualche punto condivisibile ("ma a me non capita mai?" ), mi sento invece di dissentire dalla frase citata: il vecchio Cammello non è mai stato tutto fumo e niente arrosto, da Lena al donnone dell'ultima storia di Nolitta/Boselli. E penso che anche in vecchiaia non abbia perso questa sua abitudine/debolezza. Semplicemente, stavolta Borden ha deciso di fare uno strappo alla regola facendolo vedere al lettore, ma lo ha fatto in una storia breve di una collana speciale che propone storie particolari, non certo nella regolare. Per me ci sta.
    1 point
  7. Diciamo che rileggere Diablero mi fa tornare indietro nel tempo, riportando alla memoria le discussioni su Tex che si facevano in rete dieci-quindici anni fa. Non salvo tutto di quelle discussioni, nelle quali alcuni utenti esageravano, ma la passione con la quale ci si confrontava, e la veemenza anche, sono cose che mi fa piacere ricordare.
    1 point
  8. Qualcosa è cambiato. Non so se ci seguivi da lurker circa sette o otto anni fa quando fu affidata a Boselli la gestione del personaggio (Boselli nuovo curatore della testata) e dicevamo allora che sarebbero serviti comunque degli anni prima di iniziare a vederne i frutti ( le storie in lavorazione o prossime alla pubblicazione nel 2011 erano infatti sotto la curatela editoriale dello stesso Editore Sergio Bonelli). Quando l'incarico è stato conferito a Boselli qualcosa è cambiato, nel senso che lui ha le sue idee e che queste sono un po' diverse da quelle che aveva Sergio Bonelli. Così a caso, ti faccio qualche esempio come mi viene in mente. a ) Lunghezza delle storie. Con Sergio successione infinita di storie in due albi, fatta salva qualche rarissima eccezione. Boselli ha ripreso la consuetudine delle storie di tre, quattro albi che hanno abbondato nella fascia 601/700. b ) personaggi storici della serie. Con Sergio c'era una sorta di divieto per gli sceneggiatori di riappropriarsi di vecchi personaggi della serie. Con Boselli da quando inizia a sceneggiare da curatore ritornano Roy Bean, Yama, Jack Thunder e il Maestro... c ) personaggi femminili e storie che Sergio non avrebbe mai approvato. Con Sergio le presenze fenmminili erano ridotte al lumicino. Il texone di Nizzi e Seijas parcheggiato per sette anni per una questione di gonnelle. Boselli che gli suggeriva una storia sulla figlia di Satania e lui che la bocciava solo a sentire il titolo. L'abbiamo letta e abbiamo letto anche un'altra storia che fa luce sul passato di Lupe Velasco per cui Sergio non avrebbe mai probabilmente dato l'assenso. Le storie ci sono, molto bella la prima, meno riuscita quella di Lupe, però siamo contenti di averle lette. d ) Proliferare di nuove iniziative editoriali dal color Tex storie brevi, ai cartonati, alla nuova serie Tex Willer. Se è vero che non tutte queste iniziative nascono per impulso del curatore non possiamo fare a meno di dire che a lui spetta tutto il merito della loro cura e gestione. In particolare, da queste collane, maturano due idee: che i lettori sono favorevoli a storie brevi e quindi anche ad albi di 62 pagine; che ai lettori piace il giovane Tex e le avventure della sua giovinezza, che maturano rispettivamente sul maxi Tex Nueces Valley, sui cartonati ( che inizialmente dovevano riproporre solo storie ambientate nel passato di Tex) e quindi sulla collana Tex Willer che riprende dal Totem misterioso le avventure di Tex calandolo in mille nuovi episodi che stiamo leggendo in questi giorni. Inutile dire che se per Sergio le storie in flashback potevano farsi, è merito della nuova gestione l'aver proposto la nuova collana su cui l'editore forse non avrebbe dato il suo consenso. e) Boom di volumi, gadget e merchandising legato al nome di Tex Di quella che è la gestione della Casa editrice sotto Airoldi e che ha investito anche Tex ( sua è la proposta a Boselli della nuova collana Tex Willer come abbiamo letto nell'ultimo numero del nostro magazine), molto si può discutere, specie sul proliferare di iniziative extrafumettistiche (abbigliamento figurine, statuine e altri gadget) o di volumi che ripropongono ristampe per l'ennesima volta, per finire col fattaccio del Texone di Villa che non fa che confermare come la via della speculazione sul marchio sia tutt'altro che secondaria nella testa del Direttore. Certo ci sono lettori che mugugnano e lasciano le edizioni di lusso sugli scaffali (alla fine degli anni 70 lo stesso Sergio aveva tentato molto timidamente questa via salvo abbandonarla in capo a qualche anno), è innegabile peraltro che tutto fa brodo e il clamore non può passare inavvertito ai lettori e contribuire a suggerire loro che qualcosa nel baraccone è davvero cambiato.
    1 point
  9. Tutto è cambiato? Sì, e un sacco di volte in questi settant'anni! Il signore massimo del cambiamento, quello che ha cambiato Tex più di tutti, che ha cambiato più volte persino il tipo di storie che si raccontavano, l'unico finora che ha fatto una vera e propria ret-con del passato del personaggio è... Gian Luigi Bonelli! il suo Tex non è mai stato fermo un attimo! Prima era un fuorilegge, poi un ranger IN INCOGNITO (questa spesso molti se la dimenticano, che Tex era noto come fuorilegge anche quando lavorava da tempo per i ranger), poi si sposa, poi abbandona i ranger e rimane vedovo e diventa di nuovo un giustiziere solitario (anche se gira con un indiano, Tiger, esattamente come... Lone Ranger, il cavaliere solitario. Evidentemente c'è proprio il vizio di non contare gli indiani, sono omaggio...), poi si scopre che ha un figlio, poi passano più di dieci anni fra una vignetta e l'altra (!!!!), (vi immaginate cosa sarebbe successo se ci fosse stato internet allora?), poi la struttura della serie diventa "tex con il figlio", poi quando sembrava che Kit avrebbe avuto una testata sua "Tex con Tiger", poi diventa "Tex con Carson" (anche qui... quanti, non leggendo da anni le vecchie avventure, o non rendendosi conto che ogni albo di Tex Gigante copriva in realtà 4 mesi di storie a strisce, non si rendono conto di quanto la "classica" coppia Tex - Carson sia arrivata tardissimo nel corso della serie, tanto che in realtà Carson è stato l'ultimo dei 4 pard a diventare davvero coprotagonista delle storie? Anche per Questo Kit Willer si chiama così,. all'epoca Carson appariva tanto di rado nelle storie che non c'erano problemi di omonimia...) "Vabbè, Diablero, va bene, all'inizio Tex cambiava un sacco da un avventura all'altra, ma erano i primi tempi, poi si è stabilizzato". A parte che l'effettiva "stabilizzazione" sul canone "classico" arriva dopo oltre 10 anni di storie (alla faccia del "periodo iniziale"), non sono state fatte altre modifiche dopo? Dici? E quando, vent'anni dopo, G.L.Bonelli cambia il passato del personaggio facendogli fare due volte la guerra di secessione? (per me semplicemente se l'era scordato, ma è stata la principale ret-con di tutta la serie di Tex). Quando viene introdotta la fascia di Wampum? Quando viene introdotto "il tesoro dei Navajos" per spiegare la ricchezza di Tex? (anni 70, eh, alla faccia del fatto che G.L. Bonelli non si rendesse conto che i lettori volevano più "realismo" e si chiedevano come faceva Tex ad avere tanti soldi...). Quando Dinamite scompare così, fra una storia e l'altra, dopo vent'anni di storie, senza alcuna spiegazione? "va bene, modifiche al personaggio di Tex, ma non è che da un albo all'altro cambiasse la maniera di raccontare le storie, non è che si passa dai gonnelloni al nudo integrale" Ah no? li hai mai letti gli albi non censurati? Hai fatto il confronto con i castigatissimi albi censurati? Davvero non c'era già stato un cambiamento in Tex per "adeguarlo ai tempi"? (all'epoca, per renderlo più bacchettone, baciapile e sessuofobo, oggi il contrario, oggi si torna di più al Tex originale non censurato da Sergio Bonelli) E il tipo di narrazione? Davvero non hai visto cambiamenti dai primissimi albi tutta azione con una sparatoria ogni 10 pagine (anche perchè un albo durava solo 32 strisce, meno di 11 pagine...), e quelli post-100 dove una singola conversazione poteva durare più di 11 pagine? "ma adesso si vedono cose che in Tex non si eranbo mai viste!" Come gli alieni? (numero 56), come qualcuno che batte Tex a duello? (numero 99), come un albo intero dove Tex non si vede per oltre 90 pagine, dedicate a riti infernali e a visioni di entità malefiche? (Il figlio di Mefisto), come nemici che si pentono e muoiono prima che Tex li raggiunga (una campana per lucero), come gangsters che vengono lasciati andare da Tex senza punizione a parte una "multa" per non compromettere il figlio (degenere) di qualcuno? (l'ultimo poker). Come storie ambientate in polinesia? (il tiranno dell'isola), come storie dove il protagonista è un cavallo? (silver star), come storie dove Tex aiuta dei criminali ricercati a sfuggire alla legge? (il cacciatore di taglie), come storie dove Tex si limita a fare da agente ad un vendicatore sovrannaturale, e non è lui a fare giustizia? (la Dama di picche) O storie dove Tex ordina a qualcuno, a distanza di assassinare a sangue freddo una persona e di far sparire il corpo? (il giuramento) NESSUNO ha mai cambiato Tex più volte di G.L. Bonelli Quello che è successo poi (e che è comunque un processo abbastanza naturale, che accade a tutti i personaggi una volta morti o ritirati i loro creatori, vedi anche i Paperi di Barks) è che il personaggio rimane "congelato" per decenni, nella situazione in cui il suo creatore l'ha abbandonato. anche se magari per il suo creatore quella non era per niente una situazione "stabile" ma l'avrebbe stravolto di nuovo di lì a poco... quindi il primo grande "snaturamento" di Tex è che ha smesso, negli anni 80, di essere una serie "viva", e si è congelata in un tipo di storie fisso e immutabile. PEGGIO ANCORA, a gestire questo "congelamento" c'era Sergio Bonelli, grande autore in proprio, ma che Tex... non l'ha mai capito, nè amato. A lui piacevano eroi fallibili, che facevano sbagli, si facevano fregare facilmente, erano tormentati dai propri errori... e vedeva Tex come uno "sbirro", abbastanza antipatico (come era antipatico a lui, suppongo) Quindi il "congelamento" non è avvenuto davvero sul Tex di G.L. Bonelli "finale", ma su una sua versione caricaturale: lo "sbirro ottuso che si fa fregare dal primo che passa, gira con le manette e dice che a lui non gliene frega nulla delle ragioni dei criminali, lui fa solo il suo lavoro" (controntare con il comportamento del Tex di G.L. Bonelli in "il cacciatore di taglie"). Oppure il "Tex che fallisce sempre, suda goccioloni che pare Paperino, fa morire tutti quanti e torna a casa con la coda fra le gambe" del Segno di Cruzado. Negli anni 80 invece dei tantissimi,continui cambiamenti di G.L. Bonelli, abbiamo un unico, ENORME stravolgimento del personaggio, che davvero... NON È PIÙ TEX. Non agisce come Tex, non parla come Tex, diventa pieno di dubbi, fa un sacco di sbagli, provoca più danni di quelli che risolve, chi si fida di lui va a finire male, etc. Non so, davvero, come hanno fatto tanti lettori a non accorgersene. io non avevo ancora vent'anni e il fatto che a scrivere fosse qualcun altro, e che questo qualcuno stesse scrivendo avventure di qualcuno che non era Tex, mi era chiarissimo. Mi incavolai tanto che quello fu il periodo in cui smisi di leggere Tex più volte (cioè, fu l'unico periodo della mia vita in cui smisi di COMPRARE Tex, e lo feci più volte, ad ogni storia-pacco con un Tex imbelle, ma ogni volta dopo un po' cedevo e tornavo a comprarlo. Rimanendo di nuovo deluso. Arriva a salvare Tex un barlume di speranza, un nuovo autore che riesce, DI NUOVO, a darci un Tex ottimista, sarcastico, intelligente, e avventure che appassionano invece di deprimere. Claudio Nizzi. Certo, è un "giallista", le storie diventano mere investigazioni. Praticamente spariscono tutti gli elementi sovrannaturali, si diradano un sacco le storie indiane, sono tutte "indagini", e Kit Willer (non amato da Nizzi) scompare per anni ed anni fra un apparizione e l'altra (e quando appare fa la parte della donzella in pericolo). Ma anche un Tex "ridotto" a questo modo, sul momento... è molto meglio dell'alternativa (il Tex deprimenti di Sergio Bonelli. Sono tutte e due grossi stravolgimenti di Tex, ma almeno Nizzi fa storie appassionanti...) Si scoprirà anni dopo che Nizzi doveva combattere continuamente con Sergio Bonelli che gli bocciava un sacco di storie e lo spingeva a fare solo quelle piu banali (quindi non è chiaro quanto della sovrabbondanza di "indagini" sia davvero da imputarsi a Nizzi e quanta a Sergio Bonelli), che c'erano 2-3 lettori "nolittiani" che scrivevano per lamentarsi ogni volta che Tex faceva una battuta o picchiava un criminale perchè "quello non è Tex, non piange!", e Sergio Bonelli le usava per dire con Nizzi che doveva ridurre quelle cose, che Tex non doveva vincere troppo, non poteva avere la meglio su più di un avversario, non doveva per forza salvare tutti, che doveva essere più triste, depresso, etc. Non sto qui a fare tutta la storia (che molti nel forum conoscono già benissimo) di come Nizzi ebbe una vera e propria crisi, un crollo psicologico che gli impedì di scrivere per più di un anno (ed è allora che, per necessità, finalmente Bonelli fa provare altri su Tex, fra cui Boselli), e quando tornò, non aveva più voglia di combattere. Anzi, per me pensava "ah, allora vuoi un Tex fallibile e umano e che non salva tutti? adesso te lo servo io..." E, per i successivi 200 albi di Nizzi, Tex viene sonoramente ridicolizzato. Ogni singola volta. Mentre Sergio Bonelli per me semplicemente NON RIUSCIVA a scrivere un Tex decente, Nizzi lo sa benissimo, ma sa anche come ridicolizzarlo. "ti catturerò, o non mi chiamo più Tex Willer! Ops, non l'ho catturato...". "Tranquillo, bambino, ti garantisco che nessuno ti farà del male! Ops, me l'hanno rapito sotto il naso, mentre io imploravo praticamente in lacrime i banditi di lasciarlo andare" "Ops, sono entrato in una stanza buia dove ho sentito uno sparo, c'è un cadavere per terra, ovviamente NON accendo la luce o controllo la stanza, mi chino a 90 gradi a prendermi la mia meritata botta in testa" Ci sono anche cose "simpatiche" Nizzi accetta i consigli dei lettori. Una volta gli scrivo (mandando la lettera alla Bonelli ma indicando che era per lui) "la prossima volta cosa farà, lo farà salvare da un vecchio paralitico". Guarda caso, nel successivo Texone, Tex viene salvato da un vecchio paralitico. (e non mi ha mai nemmeno ringraziato per l'idea!) (il lascito peggiore di questa "epoca di merda in faccia" per Tex, è che un sacco di lettori si sono talmente assuefatti a questo Tex, che QUELLO per loro è "il vero Tex", e se ci parli insistono che no, davvero, anche il Tex di G.L. Bonelli si faceva salvare ogni singola volta da un vecchio paralitico, da un bambino, da un cane, da una massaia di passaggio... non ti ricordi "uno contro venti", quando è rimasto tutto l'albo nascosto rintanato in un armadio mentre un gruppo di bambini dell'asilo lo salvava?) Qual è dunque "il vero Tex"? Quello VERO di G.L. Bonelli, vivo e vitale, che cambiava sempre (davvero, tornate a leggerlo, nella versione non censurata se la trovate, e leggetelo a sè stante, senza ripetervi il mantra "non è uguale a quello di Nizzi, non perde sempre, si vede che erano fumetti ingenui..."). Quello depresso e imbelle di Nolitta? Il poliziotto infallibile del primo Nizzi? L'ispettore Closeau dell'ultimo Nizzi? O quello "pum pum bang bang patatine fritte vecchio cammello tizzone d'inferno" di Faraci, ottimo per conciliare il sonno in caso di insonnia? In realtà, non esiste un "vero Tex", perchè ciascuno lo fa secondo la propria sensibilità di autore. E i Tex davvero peggiori e insostenibili si hanno quando si vuole costringere qualcuno a fare qualcosa che non vuole fare (come nel caso dell'ultimo Nizzi). Ci sono autori assolutamente non adatti a Tex (Sergio Bonelli/Nolitta, Faraci, etc.) e quelli semplicemente Tex non lo dovrebbero fare. Boselli per me è adattissimo a Tex (erano letteralmente DECENNI che non mi divertivo così a leggere Tex), e con lui, finalmente, mi sembra di tornare a leggere un Tex "vivo" e vitale e non un santino in un cimitero. (parlo del Boselli ATTUALE, eh, che non sono sempre stato d'accordo con le sue scelte nel corso degli anni.... Chissà che legame c'è fra lo scrivere buone storie di Tex e la vecchiaia, anche G.L. Bonelli se ci pensi ha iniziato di colpo a scrivere le storie del "periodo d'oro" a 60 anni suonati, dopo vent'anni che già scriveva Tex...
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