Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Classifica

  1. natural killer

    natural killer

    Ranchero


    • Punti

      4

    • Contatore Interventi Texiani

      2882


  2. virgin

    virgin

    Ranchero


    • Punti

      2

    • Contatore Interventi Texiani

      2223


  3. valerio

    valerio

    Ranchero


    • Punti

      2

    • Contatore Interventi Texiani

      1437


  4. Diablero

    Diablero

    Ranchero


    • Punti

      2

    • Contatore Interventi Texiani

      3104


Contenuto popolare

Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 10/05/2020 in tutte le sezioni

  1. Ho letto una storia di Tex. Frequento assiduamente il ranger da oltre mezzo secolo e ho attraversato con lui tutti i mutamenti legati alla diversa sensibilità artistica dei diversi autori che si sono avvicendati nel portare avanti una saga ormai settantennale. E così come è facile riconoscere i disegnatori dal tratto che li rende identificabili, con un po' di attenzione si riconosce anche lo stile narrativo dello sceneggiatore. Ognuno ha il suo modo di mettere in scena le vicende texiane e lo fa cercando ogni volta di dare il massimo per raccontare l'ennesimo tassello di una lunghissima serie. Lasciando perdere la retorica dell'autore che per tanti anni ha tirato da solo carretta e che grazie alla sua opera ha consentito di salvare la baracca mantenendo in sella Tex anche nei periodi più bui, lasciando perdere anche la classificazione evolutiva della bibliografia texiana di Nizzi, due volte sull'altare, due volte nella polvere, non tenendo conto dei motivi che possano aver condotto agli alti e bassi determinati da presunte crisi creative o addirittura di rigetto, fino al punto di arrivare a una volontà denigratoria che rasenta l'autolesionismo e limitandomi alle sensazioni indotte dalla lettura di questi due albi cerco di trarre una mia personalissima considerazione: ho letto una storia di Tex. Ho letto una storia di Tex nella quale non ho trovato nulla fuori posto. I quattro pards abituali chiamati in soccorso da uno degli storici pards occasionali. Tema classico di incipit delle vicende texiane fin dai tempi del creatore GLBonelli. Un lungo e faticoso viaggio affrontato dai nostri per raggiungere l'amico in difficoltà. Situazione altrettanto canonica e in questo contesto noi ci aspettiamo le lamentele del vecchio cammello, al punto che quando arrivano, inserite con millimetrica precisione dallo sceneggiatore esattamente nel punto in cui il lettore se lo aspetta, determinando il feedback gratificante (e lo sapevo che si sarebbe lamentato) piuttosto che lasciare inappagata l'aspettativa (ma come non si lamenta?) ci coglie la consapevolezza di essere in compagnia degli amici di sempre, dai quali sai in anticipo cosa ti diranno e raramente ti sbagli in una situazione di tale confidenza. E i dialoghi complici tra i pards con le schermaglie dialettiche che fanno parte della nostra conoscenza texiana, il nostro andare insieme a loro a consumare cos'altro se non la classica bistecca alta tre dita con relativa montagna di patatine, il consolidato gioco delle parti che vuole Carson sottostare alle prese in giro (che fanno tanto atmosfera rassicurante e familiarmente riconoscibilissima) rivestono la stessa funzione che i preliminari ricoprono in altre vicende (scusa eh, Dix). Spiegoni. Un tempo c'erano le didascalie che introducevano all'azione, ora nel corso della narrazione ci viene mostrato, talora con il solo disegno, talaltra con i testi esplicati nei balloon in forma di discorso riferito o di pensiero del protagonista ciò che sta succedendo. Il ricorso a questa tecnica non è ovviamente uguale da parte di tutti gli autori, ma c'è chi ha nel proprio pacchetto stilistico questa caratteristica più accentuata e una volta che sappiamo che è così ritengo superfluo rimarcare ad ogni storia di Nizzi o di Burattini su Zagor che ci sono troppi spiegoni. Scrivono così, punto, prendiamone atto e andiamo oltre. Quindi 50 tavole sprecate in spiegoni e siparietti? No piuttosto 50 tavole trascorse in piacevole compagnia, come quando vai con amici di una vita per il solo piacere di stare in compagnia, per discutere per l'ennesima volta dei soliti aspetti che fanno si che le ore trascorse con loro risultino appaganti. Poi la storia parte insieme alla Belle Star. I pards dormono della grossa? Tex fa la figura dell'imbecille in mutande? i sabotatori danno inizio indisturbati alla loro missione? Accidenti è un espediente per riempire le pagine! Si poteva risolvere tutto in poche tavole. Tex & co. scendevano dal treno, venivano informati del complotto ordito ai danni del giovane Pierre, andavano immediatamente da Jackson e lo costringevano a recedere dai suoi piani. Come dite? ah, le altre 200 tavole... Il burrascoso viaggio attraverso le insidie del grande fiume, gli assalti degli indiani cattivi che non mollano la preda peggio dei mastini affamati, i sobillatori bianchi che fino all'ultimo hanno reso la vita difficile al battello, costringendolo a una vera e propria odissea e tutto perchè i pards si erano addormentati e Tex andava in giro in mutande completamente disarmato! Gli indiani, e ci perdoni navajo warrior, vengono decimati dal preciso tiro dei pards, in scene ripetitive e assillanti che Mastantuono ha reso magnificamente con il suo tratto nervoso ed estremamente preciso, regalandoci una vastissima gamma di espressioni e fisionomie oltre a scenari cinematografici degni di un movimento di camera da premio oscar, facendoci rivivere l'angoscia dei momenti in cui pare non riuscire a venir fuori dai peggiori incubi ricorrenti. La conclusione. La Belle Star supera tutte le insidie del rocambolesco viaggio, Pierre porta a termine il suo viaggio inaugurale e il bieco affarista Jackson viene costretto da Tex a rinunciare definitivamente ai suoi ambiziosi progetti. Come ci aspettavamo dunque Tex risolve a modo suo ancora una volta la situazione nel migliore dei modi, con o senza mutande... Signori, non so voi, ma io ho letto una storia di Tex.
    4 points
  2. Ma perché farebbe la figura dell'imbecille? A parte che ricordo alcune classiche storie disegnate da Galep in cui il nostro è in canotta e boxer, la presunta "indolenza" di Tex... è tutta calcolata! Due pagine dopo comincia la riscossa, il piano dei malviventi viene debellato.... Non si dice che Tex è sempre un passo avanti?
    1 point
  3. La grande rapina sarà una delle mie prossime riletture.
    1 point
  4. Letto, piaciuto, Nizzi in grande forma, i commenti nella pagina di facebook mi rassicurano sul fatto che i lettori, in generale, hanno trovato questa storia di buon livello. Qui si leggono anche pareri del tutto opposti, che vorrebbero farcela passare per l'ennesima ciofeca di Nizzi. Ah ah ah certe critiche avete dovuto scavare parecchio per trovarle, questa volta. E invece questa è una signora storia di Tex, ma chi ha le idee confuse non può fare altro che arrampicarsi sugli specchi . Grazie. Il tuo commento capita a proposito
    1 point
  5. Mi è appena tornata in mente una cosa che avevo sentito anni fa, forse durante un qualche incontro con gli autori a qualche mostra., credo, più o meno tre anni fa o giù di lì: Nizzi doveva scrivere un Color ma la storia gli stava venendo di più di 160 pagine e così, di sua sponte l'allungò a 220 pagine adattando la sceneggiatura alla divisione in due albi. E se fosse proprio questa storia? E se le lungaggini che rimarchi fossero state aggiunte non solo per arrivare alle canoniche 220 pagine ma anche perché si arrivasse a pag. 114 del primo albo prprio in quel punto della storia? La tua ipotesi non sarebbe campata in aria. Dopo aver letto il secondo albo, direi che ne sono sempre più convinto. Visto che non ho prove di quanto dico, diciamo che è un "film", che mi faccio nella mia testa, una fiction, insomma, fatta con attori immaginari che interpretano Nizzi, Boselli, etc che fanno cose che immagino nella mia fantasia, senza alcuna attinenza (se non puramente casuale) con la realtà Il Nizzi che mi immagino nella mia testa sta scrivendo un Color, di 160 pagine, ma gli sta venendo troppo lungo. E si vede dal finale concitato, si era preso troppo "spazio" per i siparietti e i "Bang! Bang! Ahhh!" con cui aveva riempito pagine e pagine, ma forse non abituato a quella lunghezza "intermedia", non ce la fa a chiudere, anche "tagliando via" nel finale (lo sgherro che assurdamente spara ad un testimone davanti a tutti per poi farsi inseguire fino al suo capo non ha alcun senso, ma fa arrivare dritti al finale in poche pagine). Se la storia scritta da questo Nizzi immaginario partisse proprio a pagina 46 del primo albo, sarebbero 179 pagine invece di 160, ma la pagina finale del primo e quella iniziale del secondo sono la stessa pagina con una striscia (muta) di raccordo, quindi 178, e poi ci sono pagine "sospette" che sono chiari allungamenti del brodo che potrebbero essere state inserite dopo, come quella dei pards che in silenzio passano una pagina a salire delle scale.. Anche le pagine 72 e 73 del secondo albo potrebbero essere state aggiunte dopo (notare che lo sgherro NON fa quello che gli viene ordinato in quelle pagine, e la storia funziona meglio se fosse al porto per caso). Nel mio film immaginario quando dà quell'accelerazione finale, Nizzi sperava ancora di stare dentro le 160 pagine. E in questa storia per il Color (il cui soggetto è stato approvato dal Boselli immaginario del mio film mentale), NON CI SONO NIZZATE. Tex non fa figure ridicole, i pards non sembrano rimbambiti, ho diverse remore comunque sulla storia che non è priva di difetti, ma è MOLTO più accettabile. Non solo: fila anche tutto meglio, anche dal punto di vista della semplice logica dei personaggi e del ritmo! Sarebbe stata una storia adrenalica piena di sparatorie (come quella precedente di Nizzi, anche in questa dopo mi sa che conto i morti, sta davvero abusando dei "bang bang aaahhh!"), tutta con lo stesso ritmo senza una parte iniziale tanto lenta che ci sono solo spiegoni e patatine per 50 pagine. Comunque, il Nizzi del mio film mentale pur tagliando più che può sul finale, si rende conto che non se la può fare, la storia gli viene troppo lunga, e allora, la allunga per portarla a due albi. Notare che probabilmente non sta a chiedere a nessuno l'approvazione per il soggetto di quelle pagine, sono pagine di allungamento del brodo, no? Il soggetto è già approvato, presenta i pards come tosti, duri e capaci, senza ridicolizzarli, cosa vuoi che cambi inserire qualche pagina in più? Ecco, il Nizzi del mio film immaginario non è che l'abbia fatto apposta, ma magari, mentre il soggetto si era sforzato di farlo seguendo le attuali direttive sul non ridicolizzare Tex, le pagine aggiuntive le ha fatte "in scioltezza", come gli venivano, senza pensarci troppo, ha messo una serie di scenette in cui tratteggia Carson come un vecchio rincitrullito ma tanto tanto ad alcuni lettori piace, ha aggiunto diversi spiegoni superflui, che servono sempre, nessun problema, no? E probabilmente non si è reso conto che le stesse identiche azioni (andare a dormire senza nessuno di guardia, andare in giro disarmati e in mutande, etc.) che prima nella versione originale della storia erano comprensibili, con Tex e pards che non avevano motivo per sospettare nulla, diventano invece scempiaggini da rincitrulliti se ci aggiunge un preludio in cui il solito origlione fa sapere a Gros-Jean che proprio in quel viaggio ci sarà un attentato e lui chiama APPOSTA Tex e gli altri, facendogli fare migliaia di chilometri per proteggere il battello... e poi quando arrivano, dopo aver fatto migliaia di chilometri per prevenire un attentato che SANNO che avverrà... vanno tutti e cinque a dormire! Quando i curatori immaginari della mia redazione immaginaria leggono le tavole disegnate e letterate e si rendono conto del pastrocchio, è troppo tardi, rimuovere tutti gli spiegoni vorrebbe dire ridisegnare un sacco di tavole. Fanno quello che possono, chiaramente almeno una vignetta è stata sostituita (la testa di Tex presa dalla pagina successiva con il balloon-pensiero che cerca di mitigare la figuraccia), probabilmente ci sono altre piccole modifiche a testi e disegni, fanno quello che possono ma più di tanto a quel punto non si può fare senza far ridisegnare decine di tavole. Spero che i miei redattori immaginari abbiano capito che a Nizzi, ormai, bisogna verificare anche le tavole aggiuntive, non lo farà apposta ma la capacità che ha il mio Nizzi immaginario di rendere Tex ridicolo aggiungendo anche poche pagine o persino poche righe di testo, ha del prodigioso. Che ve ne pare della mia storia immaginaria? Ne ho di fantasia, eh? Per fortuna che nella realtà certe cose non possono essere successe!
    1 point
  6. Storiellina insipida come un brodino in cui il cuoco ha dimenticato di aggiungere il sale. Il soggetto, alquanto semplice, dà l’impressione di essere stirato a lungo per riempire i canonici due albi, ma ciò che più incide a penalizzare la prova è, a mio avviso, una sceneggiatura non all’altezza. Vuoi o non vuoi, non puoi esimerti dal notare alcuni buchi narrativi che infastidiscono la lettura, come è palese un ritmo narrativo non eccelso e alcune scelte dell’autore che tendono a lasciare il segno in una valutazione. Già nel primo albo, dopo esser venuti troppo facilmente all’individuazione di Laffert come probabile pedina del piano criminoso, i nostri commettono una terribile leggerezza nel lasciarlo libero al trading post; è assurdo che un criminale a cui è stata estorta a furia di sganassoni la sua colpevolezza, possa stare ad aspettare il ritorno dei rangers per farsi ammanettare. Realmente il bieco individuo non avrà il tempo di fuggire, visto che cadrà sotto il piombo del tenente Hogins, e a tal proposito non è il massimo la trovata del nomignolo scritto col sangue, per indirizzare i nostri sulle tracce dell’assassino. Altro aspetto controverso, che l’autore non chiarisce, il perché le sacche del denaro siano nelle mani degli Yaqui, che dopo aver soppresso i Pima artefici dell’eccidio della pattuglia, si prendono la grana e lasciano liberi i due banditi bianchi. Atteggiamento un po’ strano trattandosi per dei nativi, che in primis fa ipotizzare al lettore che ci sia qualcosa sotto, ma di fatto rimane fine a se stesso. Tutta la sessione che si svolge a Sandy Well si fa apprezzare per scrittura e azione, ma il consueto e abusato arrivo della cavalleria appena Tex sembra spacciato, non lo reggo più! Nizzi, appena la scarna trama sembra essere arrivata al capolinea, tra un’origliata e l’altra di “Clammy” Hogins, ci scodella, come un fulmine a ciel sereno, l’inatteso colpo di scena dell’uccisione di quest’ultimo. Effettivamente il colpo sortisce effetto, visto che il lettore si trova spiazzato, ma da lì a poche pagine, l’autore riesce nella triste impresa di rovinare tutto, con un finale di sceneggiatura piatta e discutibile. Si poteva ipotizzare un finale scoppiettante con i nostri intenti a smascherare il misterioso complice, invece l’autore ci spiattella subito il colpevole e una lunga sequenza di spiegoni, per narrare la scena dell’omicidio di Hogins già vista, togliendo di fatto interesse all’epilogo, visto che è ovvio come andrà a finire. Non basta il tentativo di fornire un’attenuante al capitano per le passate ingiustizie, il finale è proprio lineare e noioso e tutte le ultime quaranta pagine sembrano un riempitivo in una storia che ha, a quel punto, poco da dire. Davvero positivo l’esordio di Del Vecchio sulla regolare. Uno stile pulito ed elegante, affine alla scuola della “linea chiara” ma molto efficace pure nelle ambientazioni western, con ottima resa degli arsi paesaggi assolati e dei due pards. Il Tex e Carson, tratteggiati dalle chine del disegnatore pugliese, mi piacciono molto nelle fattezze, ma anche i comprimari sono ben disegnati, e l’artista inoltre ci mostra la sua abilità nel disegnare una donna molto attraente nel finale. Ammetto che Del Vecchio è un cartoonist che ammiro molto e ben ha scelto Borden ad arruolarlo nello staff di “Tex Willer”. Nulla togliendo agli altri grandi autori, ma la sua caratterizzazione grafica del giovane Tex è quella che fino ad adesso prediligo. Il mio voto finale è 5
    1 point
  7. Anch'io non ho ben chiaro cosa intenda Diablorojo, quindi questo è un discorso generale, su tante discussioni che ho letto negli anni in vari forum. È un esperienza abbastanza comune: posti qualcosa su Tex, o su qualunque altro personaggio che non sia "moderno" secondo RIGIDISSIMI canoni di "modernità" (altro che i famosi "paletti"... a seconda dei periodi, tutti dovevano scrivere come Berardi, o come Frank Miller... e il problema è che davvero tanti, troppi, lo facevano...) e saltava sempre su qualcuno a dire "ma cosa leggi quei fumetti vecchi, dovrebbero rinnovarlo, farlo come <inserire nome di fumetto alla moda del momento>", con casi davvero esilaranti di gente CONVINTISSIMA che Tex in formato Manga venderebbe molto di più (la maggior parte dei manga vende poche migliaia di copie, molto sotto la soglia di sopravvivenza per un fumetto Bonelli, campano perchè comprare diritti costa un centesimo di quanto costi produrre fumetti nuovi) Quindi la "modernità"... è fare tutti fumetti uguali? Tutti fumetti-fotocopia, seguendo l'ultima moda del fumetto? (in questo caso Magico Vento è un po' superato, troppo anni 90...) Credo che dietro al paravento della MODERNITÀ ci sia nascosto spesso la vecchia ossessione dell'OMOGENEITÀ. Volere che tutti facciano la stessa cosa (cambiandola ogni volta che cambia la moda). Non è una cosa così fuori dal mondo, vedi i fumetti Marvel per esempio, sono praticamente così (oggi): in un dato momento sono tutti o quasi in stile McFarlane, poi cambia la moda e pochi anni dopo sono tutti o quasi nello stile ddi un autore più recente. Immaginatevi di applicare lo stesso criterio ai fumetti Bonelli. Ma non seguendo le idee balzane di qualcuno in un forum, ma seguendo criteri pratici, di mercato. Cosa vende più di tutto? Tex. Allora vuol dire che i lettori vogliono Tex... ...e quindi bisognerebbe fare Magico Vento, Zagor, Dragonero, etc nello stile di Tex. Anche una volta, Il Comandante Mark avrebbe dovuto essere nello stile di Tex, no? No. Io non andrei mai in un supermercato dove vendono un prodotto solo. Perchè dovrei volere un Tex come Magico Vento, se ho già Magico Vento? Per avere una cosa sola invece di averne due? No grazie, io preferisco avere la scelta fra fumetti DIVERSI.
    1 point
  8. Ma chi l'ha detto che si ama e basta? Ho appena detto che altri che hanno criticato sono del tutto rispettabili. Sei accecato dall'odio, mi spiace per te. Proporremo a Borden Diablero come sceneggiatore. Allora leggeremo finalmente grandi storie. Scusate ma qui non è critica o non critica. Si critichi pur Nizzi quanto si vuole, ma se le critiche sono biliose e scritte da uno che, per sua ammissione, si è roso il fegato per anni anche solo a pensare a un determinato autore, allora diventano del tutto prive di credibilità.
    1 point
  9. Le storie come le gestiresti tu non potrebbero durare due interi albi! C'è un problema: chiamano Tex, gli spiegano i fatti, ma lui neanche vuole sapere tutto per filo e per segno: va dal cattivo e lo riempie di ceffoni, questo sembra arrendersi, ma apre il cassetto, prende la pistola, però Tex e più veloce e lo fredda. Ringraziamenti e poi tutti al ristorante a mangiare bistecche e patatine. 32 pagine a farla lunga. Che non sarebbe neanche tanto male!
    1 point
  10. Ah, I see you don't like pestaggi senza costrutto. So you don't like art.
    0 points
  11. Vabbè, ogni film si prende qualche libertà con la verosimiglianza storica... La dinamica reale degli eventi non la sapremo mai, come il nome del colpevole dei delitti di Jack lo Squartatore... questo non ha mai impedito di farci tanti film sopra... Come dei delitti di Jack, di sicuro abbiamo solo "i corpi del reato",cioè, le pagine pubblicate. Qualunque sia la storia vera che c'è dietro, abbiamo una storia che con pochissime modifiche sembra essere a sè stante, di circa 160-170 pagine, e poi un 50-60 pagine di "allungamenti del brodo" che non solo sembrano superflui, ma che "sballano" la storia presente in quelle 160-170 pagine, minandone le fondamenta logiche. Al punto che il voto che darei a quelle 160-170 pagine sarebbe molto diverso (per quanto comunque non mi esaltino) rispetto a quello che dò a questi due albi pubblicati. . P.S.:per l'angolo delle piccolezze che però mi fanno un po' ridere: a pagina 52 del secondo albo, un indiano sta per accoltellare alle spalle Tex e Carson, il giovane Pierre lo vede quando è a un paio di metri da Tex, con il braccio già alzato per infliggere la mortale pugnalata, e grida "Tex! Carson!... Attenti!" A parte la pausa melodrammatica di quei puntini di sospensione, per fortuna che non c'erano tutti e quattro i pard lì. Ve lo immaginate Pierre in quel caso? "Tex! Carson!... Tiger!... Kit!... Gros-Jean! .... attenti!". Quando arrivava ad "attenti" erano già stati accoltellati tutti!
    0 points
×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.