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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 17/05/2022 in tutte le sezioni

  1. "C era una volta il Tex di Claudio Nizzi"...questa, a mio modo di vedere, è la definizione più consona ad una storia immortale come questa. un vero feuilleton storia in cui si respira a piene mani tanti clichè dell'America della seconda metà dell'800... il teatro, ad esempio...nuova forma espressiva "colta" e "europea", giunto nelle rozze contrade dell'Ovest nella Seconda metà dell'800 sulla spinta di un desiderio di "civilizzazione"...la messa in scena della tragedia Amleto, che tutti i papaveri della cittadina del Colorado attendono con trepidazione in frac e vestiti alla moda parigina( tragedia che Carson guarda con gli occhi stupiti del Frontierman) viene volutamente "resa umoristica in chiave western" da Nizzi con l'ausilio del falso ubriaco che spara al teschio al grido "vogliamo le ballerine"!... la setta orientale, dominata dalla Tigre, che sfrutta i "fratelli" bianchi illudendoli con l'accumulazionde di una facile richezza, è un omaggio alle tante sette che gli Orientali, Cinesi ma non solo, fondarono in America nella seconda parte dell'800. La Stessa Tigre, per assurdo, è una perfetta "nemesi" del Sogno americano...il principe viene salvato da una nave americana, inizia a lavorare per la ferrovia come semplice manovale "sfruttato" dai Bianchi insieme ad altri Orientali, impadronendosi poco a poco grazie alla sua astuzia, intelligenza e spietatezza del "modus vivendi e operandi" degli Americani, sfruttando addirittura le sue conoscenze legali e notarili per "fregare legalmente" le proprietà dei suoi avversari morti ammazzati...il suo sogno però non è diventare un cattle Baron o un Pezzo grosso americano, ma è distruggere a poco a poco le fondamenta stesse del sistema che Summankan ha imparato a conoscere e servirsene, pur disprezzandolo, per soddisfare la sua sete di vendetta e la sua voglia di dominio...in questo è un Sandokan "invertito", vale a dire non qualcuno che lotta per il suo popolo in nome di una ricerca di "revanche" contro la Perfida Albione, ma quella di un uomo reso malvagio dalle avversità della vita, che vuole distruggere da dentro un sistema utilizzando le armi del suo nemico, per arrivare a diventarne il Satrapo assolutista e vanesio. Personaggio geniale.
    2 points
  2. Per come ho potuto inquadrare Nizzi, ci puoi scommettere che rimarrà contrariato dal rispolverato della Tigre. Del resto, è fuori discussione che un antagonista del genere meriti un commiato ben più memorabile di quello che Nizzi gli riservò a suo tempo. Una storia che, alla prima lettura, io non trovai neanche male, salvo rivalutarla in negativo già a partire dalla successiva rilettura, con un approccio da lettore meno ingenuo e superficiale (credo non sia azzardato sostenere che, con la Tigre, Nizzi è riuscito a far impallidire anche il non riuscitissimo ritorno di Mefisto ).
    1 point
  3. Rileggendo il finale di questa storia sottotono ho l'impressione che Nizzi, l'inventore della Tigre Nera, abbia voluto uccidere in modo inequivocabile il "suo" personaggio prima di congedarsi dal fumetto di Tex per evitare a ogni costo che qualche altro autore lo potesse riutilizzare in futuro; per questo non credo che gli andrà a genio il fatto che Boselli abbia trovato l'idea per farlo tornare.
    1 point
  4. @JohnnyColtCommenta un po' l'albo che abbiamo in mano magari suggerendoci di leggere alla fine la sua rubrica, parla di eventuali ricorrenze o di Artisti che ci hanno lasciati, raramente di albi da acquistare. Divaga anche da Tex parlando anche della Storia (con la S maiuscola) e di altri fumetti bonelli o western.
    1 point
  5. Purtroppo, all'epoca non si usava conservare copie di archivio di ogni pubblicazione; nessuna casa editrice ne ha... a meno che non le abbia acquistate in tempi recenti. All'epoca, il fumetto era considerato "usa e getta" e, quindi, per quale motivo una casa editrice avrebbe dovuto accollarsi la spesa di un magazzino per tenerle? fra l'altro, Sergio Bonelli affermò più volte di non avere una copia di archivio dei vecchi albi (ed infatti, è certo che abbia acquistato le Piacentini alle fiere) e questo trova conferma nella voce che, in tempi recenti, la Bonelli abbia acquistato l'intera serie originale a striscia da uno o più collezionisti (che sarebbe la serie di archivio che ha adesso e che è stata, probabilmente, utilizzata per l'anastatica insieme a quella di Bono) anche se non sappiamo in che condizioni fossero gli albi. Passando all'Astorina, è stato più volte dichiarato che, per realizzarla, è stato necessario acquistare e DISTRUGGERE un'intera serie (purtroppo, per effettuare delle buone scansioni di un albo brossurato, è necessario "aprirlo" completamente, distruggendolo irrimediabilmente. Comunque, secondo me, quando andreadelossu dice che la Bonelli dovrebbe "correre ai ripari" rispetto ai difetti riscontrati nell'anastatica, si riferisce soltanto alle tre (o quattro?) strisce in cui sono stati riscontrati dei difetti (Tex "Miller", "Tonto" al posto di monti, il segno di biro all'interno del titolo e la camicia del tizio in basso a destra in copertina... ecco, sono quattro). Sempre secondo me, la sua idea, che condivido, è che le quattro strisce in questione andrebbero RISTAMPATE ed allegate gratuitamente alle prossime uscite (ecco il motivo del riferimento all'ANASTATIKA di Diabolik) e, per farlo non è assolutamente necessario acquistare nuove copie delle strisce in questione: vanno benissimo quelle già utilizzate (che sono già state digitalizzate) nelle quali si sa già quali correzioni apportare per riportarle alla forma originaria. Niente di più semplice e, oserei dire, il minimo sindacale per una casa editrice seria. Se è questo il pensiero di andreadelossu (che, magari, lo ha espresso non proprio chiaramente), io sono perfettamente d'accordo e penso che è impossibile non esserlo. Ribadisco, comunque, che le quattro strisce "difettose" non inficiano per nulla il valore dell'anastatica di Tex che è, sicuramente, la migliore mai realizzata. Scusate, nel cercare di correggere il mio post precedente ho fatto un pasticcio (è spuntato due volte lo stesso post) me ne scuso, leggetene uno soltanto.
    1 point
  6. Sulla base del tuo commento non capisco ancora a cosa dovrebbe porre rimedio la Bonelli. Dici che: - "La Astorina però ha recepito le critiche e vi ha posto rimedio pubblicando i numeri come erano alla loro prima edizione". Perché l'anastatica di Tex, a parte un paio di sviste è diversa dall'originale? Non hanno forse ammesso le sviste nei recenti fascicoli ammettendo l'errore? Sei quindi prevenuto e pensi che non faranno maggiore attenzione? Tra l'altro, quale è il senso di inondare di mail per lamentarsi, quando hanno ammesso pubblicamente le sviste fino ad ora note? Pensi che quindi dopo averle ammesse, non porranno maggiore attenzione? -"Se vai su Vintage Comics vedi dalle varie foto che confrontano le piacentini con queste ti accorgi che la cura di queste ultime è molto migliore" Confermi che la cura delle nuove anastatiche è migliore. Porre rimedio a cosa quindi? Si pone rimedio a qualcosa di fatto male, poi semmai si possono migliorare dei dettagli, quello sempre, ma porre rimedio a cosa? Tra l'altro se bisogna capire quale sia la qualità del lavoro il confronto non lo fai tra due anastatiche diverse, ma tra i colori della anastatica e della originale. Da quello che scrivi non si capisce se questo confronto è consultabile su quel sito. - "le copertine delle piacentini,avevano sempre i colori più accesi e non solo. In alcune copertine mancavano c'erano imperfezioni anche nei disegni che parevano leggermente tagliati". Non sono esperto, ma i colori più accesi sono una nota positiva? Dipende da come erano in originale, ma l'assunto "colore acceso -> meglio" non ha senso senza un contesto. Tra l'altro al di la dei colori, confermi che le copertine comunque sono curate meglio nella nuova anastatica. Ma nonostante questo bisogna porre rimedio. Come, comprando delle collezioni in migliori condizioni? Se il problema sono i colori delle copertine, penso che il restauro digitale possa fare miracoli in tal senso. Credo a naso, che collezioni con migliore qualità possa dare beneficio su altri aspetti difficili da trattare con un restauro. - "Le tavole e le vignette di questa ristampa lo ripeto per la maggior parte,tolto due numeri che ci sono stati dei pasticci è di gran lunga la miglior ristampa anastatica di Tex mai fatta" Ma secondo te la Bonelli va inondata di mail per fargli porre rimedio, porre rimedio alla migliore anastatica di Tex mai fatta..... per degli errori su due lettere in oltre 23 uscite (69 strisce riprodotte). Continuo a trovare difficile un dialogo se nello stesso post dici tutto e il contrario di tutto. Il fatto che non sia l'unico a fartelo notare dovrebbe indurti a una riflessione o a formulare meglio la tua opinione, che sicuramente sarà valida ma difficile da capire
    1 point
  7. Ottima storia, che è, secondo me, un degno seguito di quel capolavoro di "Il figlio di Mefisto". Non è ai livelli del prequel, cosa che sarebbe stata, come dice Kandrax, praticamente impossibile, ma comunque mi ha divertito molto. Degno di nota l'inizio che, così come in "Il figlio di Mefisto" veniva riassunto e ripreso il finale di "Terrore sulla savana", narra nuovamente il finale di "Il figlio di Mefisto", facendoci sapere cosa è successo immediatamente dopo. Bella l'idea che Yama si proclami un dio davanti ai discenti dei Maya e crei un regno nello Yucatan, ambientazione esotica davvero affascinate. Ottima la scena in cui gli uomini che vogliono rubare i diamanti che Yama possiede vengono spaventati dalle illusioni di Yama e cadono tra le grinfie dei coccodrilli. Ingegnoso il piano di Mefisto per catturare Tiger e altrettanto geniale il modo con cui vengono presi gli altri tre pards. Bellissima la scena in cui Tiger sta per venir sacrificato e i pards, liberati, lo salvano. Ho apprezzato molto anche il finale e la sorte che tocca a Yama. I disegni di Galep sono ottimi, quasi al livello di "Il figlio di Mefisto". Molto riuscite le copertine. Storia: 9 Disegni: 9+
    1 point
  8. Eh no.. Dai.. Per favore... Comunque grazie per l'affetto!
    0 points
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