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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 19/11/2022 in tutte le sezioni

  1. Ciao a tutti, ecco alcuni recenti disegni che ho realizzato cercando di riprendere il volto del Ranger da differenti angolazioni. Un saluto a tutti i pards!
    3 points
  2. Secondo me era chiarissimo fin dall'inizio cosa voleva dire Letizia quando scriveva "Il mio Tex è il vero Tex", ossia non che il suo fosse l'unico vero Tex e il migliore tra quelli apparsi finora (sarebbe veramente e incredibilmente megalomane!), ma che il suo fosse un Tex fedele all'originale, il più possibile simile - come carattere e modo d'agire - a quello di GL Bonelli. Era evidente. L'ha anche spiegato subito dopo. Era ovvio. Anche altri sono intervenuti spiegandolo, per es. Condor senza meta, con post pacati e chiari che ovviamente sono stati ignorati perché si è preferito proseguire invece una polemica aggressiva e assurda. Oppure post come questo: Più chiaro di così! Solo che, appunto, post pacati come questo (e scritti tra l'altro da chi sa di cosa sta parlando), sono stati ignorati, per poter continuare polemiche e accuse di presunzione, distorsione del personaggio e presunto "sfruttamento della sua popolarità" a non si sa bene quale scopo, avanzando addirittura l'ipotesi che la Bonelli potrebbe essere scocciata da tali romanzi apocrifi (ha talmente da ridire la casa editrice che il qui presente Boselli ha commissionato a Letizia un soggetto!!) . Ragazzi, stiamo parlando di Fan fiction, non di megalomania o lesa maestà!!!! Un po' di leggerezza e ironia non farebbe male...
    1 point
  3. Cara Letizia, se questo è il tuo nome. E io che ne so? Ti conosco forse, so chi si cela dietro il tuo nick e la tua immagine profilo? No, dunque mi baso su ciò che scrivi. E se non volevi essere fraintesa, con tutto il rispetto eri tu a doverti spiegare meglio, questo è almeno il mio punto di vista. Se io decidessi di scrivere un romanzo usando il personaggio di Tex, senza una concessione di chi ne detiene i diritti, andrei cauto sui termini che si usano per parlarne, soprattutto quando si tira in ballo la casa editrice. Questo è ciò che farei io, e se permetti, e me lo permetti per forza, posso ancora esprimere la mia opinione senza che tu debba per forza incarognirti a farmi cambiar idea e a rigirare le cose che ti ho scritto, scrivendo il falso (che sarei un conservatore, rileggiti i miei commenti e correggiti per cortesia). Per le premesse da te fatte, e ho argomentato a sufficienza, il tuo non è il vero Tex. La vedovanza non è un apostrofo romantico nella storia di Tex che non va cambiato per evitare scandali, ma un pezzo fondamentale alla base dei comportamenti del personaggio. Poi continua a far finta di ignorarlo. Il tuo è il "Tex di Letizia". Non è il vero Tex, ma un adattamento. E me lo permetterai, continuerò a dirlo se mi pare e piace. Tu hai aperto un sito, ci hai messo dentro dei romanzi, il sito è accessibile potenzialmente da migliaia di persone, se non di più, e tu lo spammi anche altrove. In quel sito pubblichi, perché è una pubblicazione seppur come dici tu non a fine di lucro, romanzi che definisci "I Romanzi di Tex", rincarando la dose e parlando del vero Tex. Ti ho già spiegato perché secondo me lo reputo di cattivo gusto e affatto non necessariamente una buona pubblicità per la SBE, se ogni cristiano si svegliasse volendo fare lo stesso. Posso dirlo? Si. E oggettivamente è un dato di fatto che se domani tutti facessero come te, si potrebbe produrre un grosso danno per il personaggio e di certo nessuno darebbe il diritto di fare ciò che fai tu a migliaia di persone. La tua argomentazione è che "c'è gente che fa anche di peggio", il che è praticamente una mezza ammissione che quello che fai non sia proprio elegante (o meglio, come lo presenti), ma mi conferma che il tuo ragionamento, molto all'italiana ti consente di far ciò che ti pare, perché in fondo qualcuno fa cose veramente scorrette e tu sai stare sulla linea tra ironia e serio. GLB non ha mai fatto risposare Tex, lo ha reso vedovo abbastanza in fretta e su quella vedovanza ci ha costruito anche storie epocali, forgiando il mito del personaggio. Ti ripeto, a me che Tex si sposi non frega una pizza, se la SBE dovesse decidere così vediamo che viene fuori. Il tuo darmi del conservatore, dopo i miei commenti in cui ti dimostro il contrario e ti spiego il mio punto di vista sulla questione denota che, siccome sai leggere e sei una persona molto sveglia, devi per forza essere un'interlocutrice scorretta, almeno con me, e che ignora ciò che viene detto. E questo è un punto che mi da fastidio. Non devo giustificarmi su questo perché la nostra discussione parla chiaro e io ho sempre parlato con lingua dritta, ribadendo che il problema è uno. Non cosa scrivi, ma come lo pubblicizzi. Fammi la cortesia di tenerlo a mente e non scrivere ancora il contrario. Il punto non è chi sposa chi, ma che tu usando un personaggio su cui ci sono diritti d'autore pubblicizzi romanzi come romanzi di Tex. Qualcuno potrebbe non capire la sottigliezza. E reputo che non vada bene. Posso dirlo? Tanto mi pare non te ne freghi nulla, per cui vivi e lascia vivere, ma evita di ribadire cose che non ho scritto. Contro di te? Nulla. Pochi giorni fa chiesi anche dei tuoi romanzi su un altro topic e col piglio buono mi ero ripromesso di leggerli o darci uno sguardo. Ti ero apparso scontroso o più curioso? E come ho scritto qui, coerentemente, non ho problemi col fatto che tu scriva romanzi SU Tex. Ci mancherebbe. Viva l'arte. Come chiunque può leggere e testimoniare, ho espresso una critica sul tuo uso inappropriato del termine "I romanzi di Tex" e "il vero Tex", che come ho spiegato reputo scorretti e sui quali suggerirei maggior trasparenza. Ad una prima impressione credevo anche io fossero dei romanzi ufficiali che mi ero perso, su Tex, e capirai, spero, che non va bene che si resti su questi ambiguità. Non lo farai apposta, ma il risultato può essere questo. Posso dirlo? Si, grazie. Che poi mi permetto di dire e chiudo, il web, con nickname e foto avatar ci fa sentire liberi di far di tutto come scritto sopra. Pubblicare dei romanzi di Tex quello vero, su un sito web accessibile da tutti, e anche sponsorizzato su forum molto visitati, non è ben diverso dallo stampare quei romanzi e magari chiedere uno spazio espositivo in un centro commerciale dove offrirli anche gratuitamente per lettori interessati. Li immagino in una sezione di una libreria con lo strillo "I Romanzi del vero Tex", e mi chiedo se suonerebbe corretto. Senza autorizzazione della SBE. Certo, il posto in libreria non te lo danno, e il web ti permette di pubblicare ciò che vuoi e chiamarlo come vuoi. Se alla SBe sta bene tutti felici, io ho espresso un'opinione su questo punto. Della vedovanza non mi frega nulla, è una questione di forma. Chiarito il punto e si può andar avanti? Poi ripeto, o ti spieghi quando parli o se dici in risposta ad un mio commento che forse fai anche una pubblicità alla SBE argomentando seriamente la cosa, beh se vieni fraintesa la colpa è la tua. Non la mia. Non leggo la mente a distanza e su certi argomenti do per scontato che si facciano affermazioni più sobrie. Ma magari abbiamo diverse sensibilità, e se permetti sono libero di esprimere la mia senza ambiguità alcuna. Buona giornata Letizia!
    1 point
  4. In un altro thread si discuteva dei vari tipi di continuity e delle differenza fra il tipo di continuity di Tex Willer e quella di Tex, e di cosa comporta la scelta di avere una continuity di un certo tipo. Nel caso di Tex Willer, la scelta di Boselli di una continuità cronologica precisa fra le storie, collegata in maniera molto esplicita alla Storia con la S maiuscola (Tex Willer non è "solo" ambientato nel 1859-1860, è pure invischiato nei maggiori fatti storici del 1959-60), associata al fatto che Boselli non può materialmente scrivere tutte le storie, ha portato ad un fenomeno nuovo in una collana di Tex: sono arrivati i "fill-in". -------------Apro una parentesi con lo spiegone, chi sa già la storia può saltarlo... ------------------ Cos'è un fill-in? In inglese significa letteralmente "sostituto, rimpiazzo, tappabuchi", si usa nel linguaggio comune per indicare un sostituto che prende il posto per una partita o un lavoro di un "titolare" temporaneamente assente. Ma nel "gergo" dei fumetti si è diffuso come termine per indicare un tipo di storie, e si è diffuso dall'arrivo di Jim Shooter alla Marvel negli anni 70. Per tutti gli anni 60 e inizio dei 70, la Marvel pubblicava fumetti seguendo i metodi collaudati del suo scrittore capo, Stan Lee: lui "scriveva" tutte le storie di una serie (e ci riusciva tramite il famigerato "metodo Marvel" che è il motivo per cui ho messo "scrivere" fra virgolette), quindi TUTTE le storie dell'Uomo Ragno o dei Fantastici Quattro, mentre li scriveva lui, sono in continuity (e in tempo reale. il tipo di continuity attuale con tempo fermo, i personaggi non invecchiano, man mano si aggiornano le origini per spostarle avanti nel tempo con continue retcon, che i fan oggi affibbiano a Stan Lee, in realtà Stan Lee NON L'HA MAI USATO, fu istituzionalizzato anni dopo che aveva smesso di scrivere, all'epoca di Stan Lee i suoi personaggi invecchiavano in tempo reale, si diplomavano, i figli crescevano, le zie invecchiavano, etc.) Arrivano gli anni 70. Senza più gente che Kirby o Ditko il metodo Marvel non funziona più tanto bene, i nuovi disegnatori vogliono vere e proprie sceneggiature, scritte con tutti i dettagli, e ci vuole tempo per scriverle. E gli sceneggiatori della Marvel dell'epoca erano in gran parte degli hippy sempre in trip con le più svariate sostanze (se pensate che esageri, leggetevi i racconti dell'epoca di chi frequentava Starlin o Gerber o Englehart...) e che nei momenti di lucidità scrivevano cose che variavano in modo abbastanza random fra i capolavoro assoluto e la peggiore robaccia. Diventa molto comune il caso in cui, quando è ora di stampare l'albo, le tavole non sono pronte perchè il disegnatore non ha finito di disegnarle perchè la sceneggiatura gli arrivata in ritardo o perchè anche lui è un hippy fancazzista (l'umorismo sottinteso di questo paragrafo sarà compreso solo da chi conosce la mia personale storia di ritardi nelle consegne, e non ho manco la scusa della droga, la sostanza più forte che assumo è la red bull, soprattutto quando sono appunto in ritardo nelle consegne... ) Insomma, l'albo non è pronto, ma va pubblicato, il contratto con i distributori va rispettato (la Bonelli all'epoca quando aveva a che fare con i ritardi di Ken Parker si limitava a far passare 7 mesi fra un albo mensile e l'altro...). Quindi, che si fa? RISTAMPAVANO un vecchio albo al posto del nuovo! (l'Editoriale Corno, che all'epoca pubblicava quei personaggi in Italia, a volte saltava queste ristampe, che quindi non sono arrivate tutte da noi, ma anche così chi leggeva gli albi dell'epoca si ricorderà la rottura di scatole del vedere continuamente ristampate vecchie storie nel mezzo degli albi, con i personaggi che nel mezzo di un avventura hanno flashback di un albo intero sulle loro origini) Dopo un periodo di casino organizzativo in cui in pochissimi anni si succedono un sacco di Editor-in-Chief, che subito gettano la spugna vedendo quel caos, Stan Lee in partenza per la California decide di tagliare la testa al toro e visti i ripetuti fallimenti nel cercare un successore fra i "veterani", nel 1978 decide invece di affidare la Marvel all'ultimo arrivato, assunto come redattore solo 2 anni prima, un giovane di soli 26 anni di nome Jim Shooter che si era già fatto notare per i suoi modi da "sergente di ferro" con gli autori (sì, Jim Shooter è del 1951 e divenne editor-in-chief alla Marvel a 26 anni, d'altronde è sempre stato precoce, iniziò la sua carriera di sceneggiatore professionista - regolarmente pagato - a 13 anni...) E Shooter agì davvero con il pugno di ferro, imponendo "ordine und disciplinen": basta ristampe, basta ritardi! Ogni singolo fottuto mese chi comprava un numero di Thor doveva avere un albo che usciva in perfetto orario con una nuova storia di Thor! E come riuscirci, se come autori hai una massa di hippy stralunati? Semplicemente istituzionalizzando la pratica dei "fill-in": in ogni serie il curatore doveva commissionare alcuni albi autoconclusivi ad autori DIVERSI da quelli regolari (così da aggiungersi alla loro produzione regolare), da tenere nel cassetto "per le emergenze". Non dovevano cambiare nulla di nessun personaggio e dovevano essere abbastanza "generici" da poter essere usati anche dopo anni (il problema era che se per esempio un personaggio doveva cambiare costume erano costretti a pubblicare di corsa tutti i fill-in nel cassetto e a farne fare di nuovi con il nuovo costume) Il problema di questi "fill-in" era che in genere arano di scarsa qualità, non si affidavano agli autori migliori storie destinate a rimanere nel cassetto, quindi per esempio ti stavi seguendo un ciclo di storie di Thor realizzato da Roy Thomas e John Buscema e poi di punto in bianco proprio nel mezzo trovavi una storia autoconclusiva di Bill Mantlo disegnata da Herb Trimpe! Con il tempo i lettori sono sempre stati più consapevoli del "trucchetto" e oggi è stato in gran parte abbandonato (le testate utilizzano cicli di autori diversi o sono pubblicate a stagioni, per esempio) ---------fine del lungo e palloso spiegone ---------------- Ora, ho detto che il termine è stato diffuso dalla Marvel,ma non è che non esistessero cose simili in precedenza. Chi leggeva i vecchi "Kriminal" si ricorderà che c'erano le storie di Magnus & Bunker, quelle "che contavano", e poi per riempire una pubblicazione SETTIMANALE (52 albi all'anno...) si pubblicavano un sacco di scorie scritte da chissà chi e disegnate tanto in fretta e per così poco che i disegnatori usavano pseudonimi (si vergognavano più di fare quelle tavole realizzate in fretta e furia per cifre ridicole che più tardi per fare anche fumetti porno, dove l'uso di pseudonimi era meno unanime...). Anche i testate più "prestigiose" tipo Ken Parker si vede subito che c'erano storie "di serie A" di Berardi e Milazzo e altre di Mantero che erano considerate più dei "tappabuchi" Perché ho detto che il vero e proprio fill-in alla Bonelli arriva solo con Tex Willer (anche se ovviamente questa storia di Rauch non è stata tenuta nel cassetto per anni e non è autoconclusiva)? Perchè in generale nelle serie Bonelli o si è usato un altro tipo di continuity in cui tutte le storie erano in teoria "alla pari" e la differenza la faceva la qualità (come nel caso di Kriminal: ovvio che i cambiamenti epocali avvenivano nelle storie di Magnus & Bunker, ma avvenivano in così poche storie da essere l'eccezione, in generale sia le storie del duo titolare che quelle dei rimpiazzi erano "colpi" autoconclusivi). Un tipo di continuity così "stretta" come su Tex Willer si è già vista finora alla Bonelli solo su miniserie (Volto Nascosto per esempio) o su serie divise in "stagioni" tipo Orfani, dove non c'era bisogno di fill-in. Anche La Storia del West, che per tanti versi è simile (un unica storia divisa in più avventure con collocazione storico-geografica precisa), aveva il vantaggio di essere ospitata dentro la Collana Rodeo (e quindi lì si sono avute SIA le ristampe, all'inizio, SIA i fill-in in seguito, ma in quel caso i fill-in erano storia proprio di altri personaggi o dei "liberi" che non facevano parte della Storia del West). Ken Parker non aveva una continuity così rigorosa nelle date e anche lì quando hanno avuto problemi hanno saltato le uscite. Ora, sono abbastanza sicuro che Boselli insisterebbe che non è vero che siano dei fill-in, che le storie sue e di Ruju o Rauch nella collana "Tex Willer" sono di pari dignità e tutte in continuity, e TECNICAMENTE e UFFICIALMENTE è così, ma in pratica... 1) Boselli sta raccontando la "vita" di Tex Willer con un idea precisa della successione di eventi, con una sua direzione e una cronologia. Le altre storie pubblicate sembrano "infilarsi nei buchi dove capita" ma se dovessimo "riassumere la vita di Tex Willer" si possono saltare tranquillamente 2) Le storie di Boselli sono le più complesse e quelle in cui il carattere e la personalità di Tex si sviluppano, nelle altre si tende ad andare più sul bang bang bang sei morto te la sei cercata senza tanto approfondimento. 3) Persino nella selezione per i cartonati, si sta ristampando la cronologia di Boselli saltando i "fill-in"... e infine... 4) lo fanno disegnare ad un Atzori che fra anatomie improbabili e dettagli tirati via in certo punti è davvero inguardabile (con cosa sta sparando Tex nell'ultima vignetta di pagina 27? Dovrebbe essere un fucile quello? E Tex ha davvero il polso più grande della testa, o quella prospettiva ardita indica che in realtà il polso di Tex è molto più avanti e quindi il fucile ha il calcio invisibile?) Tutto questo lungo e prolisso spiegone per dire cosa? Che non puoi giudicare un fill-in con il metro delle storie nella continuity principale. Se dovessimo giudicare questa storia con il metro delle "principali" sarebbe da bocciare totalmente. Tre albi praticamente di soli "bang bang", una storia totalmente priva di ambizioni che non aggiunge nulla. Tre albi che si potevano tranquillamente lasciare in edicola e non cambiava niente. Se ci rendiamo conto che era un fill-in, ci rendiamo conto che gran parte di questi "difetti" sono in realtà proprio quello che si chiedeva a Rauch: una storia senza tante ambizioni, che non cambia nulla, che serve solo a "tappare il buco" fra una storia di Boselli e l'altra. Il "colpevole" non è Rauch, che fa un onesto lavoro facendo quello che gli si chiede, ma è la casa editrice che pubblica tante collane di Tex da dover "spalmare" Boselli su tante collane diverse imponendo l'uso di fill-in su Tex Willer. Dovendo fare un fill-in, si vede che invece Rauch fa un lavoro egregio: una storia veloce, che si legge rapidamente e che alla fine comunque funziona. Come fill-in fra una storia "importante" e l'altra. Invece, da bocciare Atzori, che spero non vedremo spesso su Tex Willer. Nemmeno nei fill-in P.S.: aggiungo: Macheccaz.... Mi citi una storia di GL Bonelli di 180 pagine semplicina come questa? Concordo sul "ritmo", ma non è che adesso ogni storie con del ritmo è una storia GLBonelliana... e speravo che, se non la lettura più approfondita, almeno la massa dei miei post nel forum dove distruggo storia per storia questa "vulgata" superficiale del GL Bonelli che scriveva storie fatte solo di bang bang avesse messo una pietra (tombale) sopra questa idea... GL Bonelli è la persona che in 180 pagine (circa) ha infilato "San Francisco", "una campana per Lucero", "Arizona" e in 160 pagine "massacro" e "il fiore della morte". Vorrei che i suoi stessi lettori non se lo dimenticasse con tale facilità...
    1 point
  5. A me i romanzi di Letizia sono piaciuti. Ci ho visto Tex, il suo modo di agire, il suo modo di pensare, le sue priorità (il figlio, la giustizia, i Navajos, gli amici) Il Tex di Letizia si trova di fronte a situazioni che nella SBE non vedremo mai, in quanto la "realtà temporale" di Tex e pard è circoscritta ad un certo periodo storico, mentre Letizia supera quei tempi, lo rende addirittura bisnonno. La parte "sovranaturale" di Tex, che nella serie regolare è rappresentata da Mefisto, la regina dei vampiri, la stirpe dell' abisso..è anche qui presente, in modo malvagio (Mefisto) ma soprattutto in modo "protettivo" (Lilyth- Tha Uh Nha) Un modo che in Snakeman ho apprezzato (magari Boselli ha preso spunto da Letizia?). Letizia ha aggiunto episodi della vita di Tex che non vedremo mai nella serie normale, ma che non "snaturano" Tex. Leggendoli ho pensato che sì Tex si sarebbe comportato così in quelle situazioni. Ha aggiunto persone nella sua vita senza cancellare, negare o sminuire le persone del Tex che conosciamo. E' una grande famiglia del West quella che ha costruito Letizia. Ha costruito anche "una vita adulta" per Piccolo Falco, anzi per Falco Nero, la vita di un guerriero, di uomo lungimirante, potente e modesto che potrebbe essere Governatore, ma come il padre non ha mire di potere. Poi Tiger anziano in versione sciamano e Tex con gli occhiali sono assolutamente da leggere! Come dolce e delicata è la presenza di Lilyth. Consiglio di leggerli, sono un Tex "in più" non un Tex "diverso".
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  6. Condivido che bisogna portare rispetto al lavoro degli autori, ma le eventuali critiche vanno comunque fatte (in maniera civile ovviamente!), se no un forum che senso ha? Tuttavia, perdonami pard, ma non capisco perchè Mister P non può muovere un appunto a Ruju senza essere tacciato di stare su un piedistallo, mentre in passato si sono usati con nonchalance termini brutti e forti come "Mefistronzata" per stroncare un'altra storia. Due pesi e due misure?
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  7. Davvero pensavi che io fossi così arrogante da pretendere che le mie affermazioni fossero il verbo? Questa è una tua opinione da fervente conservatore e, se permetti, non lo considero il verbo. Tua invenzione. C'è gente che fa di peggio. Ci sono feroci parodie su quasi tutto. E non parlo di certo di parodie come "L'inferno di Topolino" di Guido Martina, che è un vero capolavoro. Mi puoi togliere una curiosità, se ti va naturalmente. Si può sapere cosa ti ho fatto, a parte il peccato di lesa maestà di aver appioppato una moglie a Tex? Perché ho detto che quello è il vero Tex? Adesso ti spiego cosa intendo per "vero" perché forse non lo hai capito. Vero significa che il personaggio, calato in una determinata situazione, si comporta esattamente come vorrebbe si comportasse il creatore GLB. E GLB, mi si dimostri il contrario, non ha mai deciso la vedovanza perpetua di Tex. Tex che si sposa non stravolge il mondo creato da GLB, stravolge solo il mondo editoriale che si deve adattare alla nuova realtà. Tex che si sposa non conviene a nessuno, è una grossa gatta da pelare, ma non è una cosa né assurda né impossibile. Come non è né assurdo né impossibile che Tex arrivi ultraottuagenario alla vigilia della prima guerra mondiale.
    1 point
  8. Eleuteri Serpieri è un gigante del fumetto, quindi il suo cartonato di Tex NON PUÒ non rappresentare un Tex perfettamente "canonico"... (e poi diciamocelo, come si permetteva Decio Canzio di correggere i testi di un Gigante del Fumetto come Segura solo perchè non sapeva che Tex era capo dei Navajos? Hanno fatto bene invece a non correggere Nizzi che era convinto che Tex fosse nato a Calver City, se lo dice lui deve essere vero... )
    1 point
  9. Credo che adesso si stia esagerando. Addirittura affermando eresie del genere: una fan che smanetta con le parole (lasciando il tempo che trova) "migliore" di GIGANTI del fumetto che su Tex hanno fatto la storia e/o ne sono stati colonne portanti. Nell'altro topic Mister P si permette pure di correggere Ruju. Qui bisogna che si scenda dal piedistallo e si lasci fare a ciascuno il suo lavoro.
    1 point
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