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TWF - Tex Willer Forum

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Contenuto popolare

Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 05/02/2024 in tutte le sezioni

  1. Temo che le ragioni del "politicamente corretto" woke siano ormai molto più forti di ogni realismo storico... basta vedere le reazioni scandalizzate al recente film "Poor Things" (ambientato in un mondo vittoriano di fantasia ma sempre vittoriano) e in generale la reazione isterica a qualunque rappresentazione di qualunque relazione, in qualunque ambito storico, a cui partecipino persone non maggiorenni nel 2024... Quindi, per il momento, credo sia troppo pericoloso mostrare le relazioni dell'epoca (mica solo nel mondo degli indiani, anche fra i bianchi), e preparatevi a vedere un indiano Navajo chiedere al padre se la figlia ha già compiuto 18 anni prima di portargli i classici cavalli per comprarla... ("per il momento" perchè effettivamente anche vendere la figlia non è politicamente corretto e utilizzare cavalli come merce non rispetta la loro equinità, quindi prevedo che a brevissimo sarà necessario mostrare le donne indiane come libere e indipendenti, avere relazioni con chi vogliono - ovviamente solo dopo i 18 anni - diventare capi e stregoni, con i cavalli tanto considerati che nessuno più li cavalca ma li tengono come animali da compagnia... )
    2 points
  2. Io sono bollato come una brutta persona, non puoi pretendere una logica dai miei ragionamenti. Se non è stato scritto e disegnato almeno sessant'anni fa a me non piace niente e troverò qualsiasi bazzecola per non farmi piacere nulla che sia inedito. E accumulo commenti dispregiativi nei miei confronti come fosse acqua fresca. Ogni tanto mi sfogo pure io. Ma ricevo simpatiche faccine di approvazione quando lo faccio.
    2 points
  3. I lettori di TUTTI i fumetti italiani ad inizio degli anni ‘80 crollarono. La Corno, che pubblicava i supereroi, la rivista Eureka, Alan Ford e le Sturmtruppen fece fallimento. Il Corriere dei ragazzi chiuse per sempre nello stesso periodo. La Edifumetto chiuse tutti i suoi pocket erotici (che al di là di ogni giudizio di merito erano comunque una palestra formativa per molti grandi disegnatori) e si rilanciò con roba come Il paninaro. L’Intrepido e Il Monello della Universo si trasformarono in una rivista per adolescenti e in una di calcio per poi chiudere definitivamente negli anni novanta. E la Bonelli non se la passava certo meglio visto che tutte le serie che mandò in edicola tra la fine degli anni settanta e la metà degli anni ottanta chiuse per scarse vendite (Judas, Gil, Full, Bella & Bronco, Indiana Jones, TuttoWest…), tranne Martin Mystère, che comunque non si avvicinava minimamente al venduto delle testate della casa editrice del decennio precedente. Gli stessi Zagor e Mister No, oltre a Tex, persero centinaia di migliaia di lettori (Zagor negli anni settanta vendeva qualcosa come 600.000 copie, alla fine degli anni ottanta Sergio Bonelli affermava che entro pochi anni sarebbero stati costretto a chiuderlo), mentre Il piccolo Ranger chiuse i battenti. Quindi in questa situazione generale, in cui l’intero mercato del fumetto italiano entrò in una profonda crisi, dire che Tex perdeva migliaia di copie a causa di Nolitta che scriveva 1 albo su 3 mi pare decisamente fuorviante. Sarà stato l’arrivo dei cartoni animati giapponesi, dei videogiochi o delle videocassette, come soleva ripetere Sergio Bonelli, ma fatto sta che TUTTO il fumetto italiano in quel periodo perdeva copie su copie e gli adolescenti, che ne erano il target di riferimento, non sembravano più interessati ad esso. Poi, alla fine del decennio, arrivò il fenomeno Dylan Dog, che di fatto “salvò” il fumetto italiano.
    2 points
  4. Un chiarimento da avvocato giusto perché ci sono molti equivoci di terminologia e non solo al riguardo: per pedofilia si intende l'attrazione sessuale nei confronti di soggetti che non hanno ancora raggiunto la pubertà ovvero hanno un'età sicuramente non superiore ai dieci anni, massimo 12. La nostra legislazione, ad esempio, prevede espressamente un'aggravante specifica per chi compie atti sessuali su un minore di anni dieci. L'età per il consenso ad atti sessuali è quasi dovunque nel mondo inferiore alla maggiore età. In Italia è fissata a 14 anni . Quindi Tex non sarebbe un pedofilo in ogni caso Ehm... ti ricordo che nello Speciale Tex Willer "Minstrel Show " ambientato nel 1866, Tex dice a fine storia che ha un famiglia in Arizona e non vede l'ora di tornare da loro. Loro, chiaro?
    1 point
  5. Ricordi male. Arrivò seconda dopo "Tex 200". E adesso dimmi: Tex 200 è davvero la storia di Tex più bella? Sono banalità matematiche che non solo "spiegano" tutto ma direi che proprio non lasciano spazio ad alcuno stupore: se in un sondaggio a risposta secca metti 200 storie di GL Bonelli fra cui non ce n'`e una chiaramente superiore, e una sola di Nolitta, GL Bonelli può prendere anche il 99% dei voti, ma se ciascuna storia fa lo 0,5% vince Nolitta con l'1% (esempio matematico chiaramente esagerato ma tanto per far capire una cosa matematicamente ovvia...) Fa DAVVERO ridere comunque che un calo del 50% dei lettori STORICO e ASSODATO non sia considerato "attendibile" (sono "solo" 350.000 persone che smettono di pagarti, cosa vuoi che sia...) mentre i risultati di un "sondaggio" di cui non sappiano nè il numero dei votanti nè le percentuali di voto dovrebbe dimostrare chissà cosa... Senti, facciamo prima: Nolitta è bravo a prescindere e nessuno si è mai lamentato, nemmeno io e Vingin. E chi dice che ha fatto calare i lettori è un VILE MENTITORE. A proposito, chi è quel vile mentitore che l'ha sempre detto? Sergio Bonelli? Ma cosa vuoi che ne sappia quello, non avrà nemmeno votato al referendum.. La "nota webzine" pubblica regolarmente un sacco di cazzate (non è l'unica, anzi per la media delle webzine è pure fra le migliori, ma non ci vuole molto a far meglio della media in quel settore), e penso "modestamente" di saperne di storia del fumetto molto più di gran parte dei suoi critici (almeno abbastanza da beccarne gli errori) Devo ricordarti quanto hanno leccato avidamente ogni porcata Nizziana per anni, i "critici", per avere esclusive o altri benefit dalla Bonelli? Sai qual è la "qualifica" necessaria generalmente per scrivere su una webzine sul fumetto? Generalmente, semplicemente essere disponibili a farlo gratis. OK, evidentemente Sergio Bonelli non capiva nulla di vendite e non si era reso conto che le sue storie piacevano un sacco ai lettori... Mi sembra che sei tanto "fan" di Nolitta da fare il giro, cioè, per non ammettere che faceva calare le vendite, stai praticamente dandogli o dell'incompetente o del bugiardo... P.S.: Quell'articolo è ESILARANTE: non solo incensa "il segno di Cruzado" (che già qui, basta per farmelo ritenere inattendibile) e sbaglia il dato del referendum, ma consiglia come edizione "migliore" la versione colorata e probabilmente monca (per le testatine) del cartonato mondadori... È, si vede subito, l'articolo di un FAN SFEGATATO: esordisce dicendo che per lui Nolitta è stato di gran lunga IL MIGLIORE SCENEGGIATORE ITALIANO (sono discorsi da fan, non da critico, ma tanto si sa che quelle webzine sono scritte da fan...) e praticamente dice che Il Segnop di Cruzado "nobilita" la serie di GL Bonelli (di cui fa considerazioni per me non solo opinabili ma abbastanza antipatiche)
    1 point
  6. Ma non tutti nella stessa maniera. È qui "la kriptonite" del solito discorso che fanno tanti autori, "non è colpa mia, è il fumetto che è in crisi"... ma allora come mai un fumetto perde il 50% e un altro il 10%? E magari arriva negli anni 80 un Dylan Dog che fa il boom? (e non solo lui, certo è il caso di gran lunga più eclatante per le cifr a cui è arrivato, ma attorno a quegli anni fecero "boom" più limitati Lupo Alberto (ci fu un periodo che i primi numeri te li compravano a 10 volte il prezzo di copertina...), il ritorno dei supereroi Marvel con la Star 9che rilanciò anche gli arretrati Corno prima disprezzati), e persino roba tipo "il Paninaro"... Dire che "la crisi" è uguale per tutti è una evidente sciocchezza smentibile dalla semplice evidenza: che non tutti sono in crisi, e non tutti nella stessa maniera. Quella che è uguale per tutti è una situazione ambientale difficile che porta alla perdita generalizzata di lettori per la concorrenza (all'epoca) delle TV private. Ma questa perdita è appunto concentrata a fine anni 70-inizio 80: Tex continua a perdere lettori anche dopo. Se sono tutti in crisi uguale perchè Martin Mystere campa ancora e Gil chiude subito? Dovrei pensare che Castelli lavora gratis? E soprattutto... Sergio Bonelli VEDEVA I CONTI, le vendite mese dopo mese. Se dice che con Nizzi la crisi di vendite se non si fermò comunque all'inizio rallentò... sarà stato perchè Nizzi la notte andava a far saltare i tralicci delle TV locali? E guarda che sui motivi per cui all'epoca si smetteva di comprare Tex sono praticamente un esperto... con le storie di Nolitta avrò smesso almeno una mezza dozzina di volte...
    1 point
  7. Diverso imprinting culturale, piuttosto, al di là della fruizione di elementi che hanno pure avuto in comune. Sergio vede la sequenza del pugno nel film "Sfida infernale" e anche quando scrive per la collezione storica di Repubblica la definisce CLASSICA. Quello che ritiene classico merita, secondo lui, di figurare senza sfigurare, scusate il gioco di parole, in un'albo e addirittura nella copertina di Tex. Guarda il nuovo Tex esposto in edicola? Oh no! Tex dà un pugno all'amico Carson! Che c'è, l'ha copiata dal film di Ford, quello del 1946, è un classico! Questo è come LUI vede il West di Tex, che non è esattamente la visione che ne ha il padre. Anche in anni recenti, quando chiede a Mauro Boselli o a Gino d'Antonio di scrivere delle storie partendo da sue idee, ci inserisce elementi potenzialmente esplosivi, come per esempio la violenza carnale di Ada in "Luna insanguinata". Boselli ha trattato il tema con molto tatto scrivendo una delle sue storie più belle, ma se guardiamo il dato spurio, la volontà dell'editore è sempre quella di esporre il lettore a situazioni che possiamo definire estreme e scioccanti. Ma anche quella sequenza è ripresa da una pellicola, dunque è già catalogabile in partenza come tradizionale, chi può ergersi contro quello che la puritana America di quegli anni ci mostra al cinema? Se passiamo in rassegna tutte le storie di Sergio Bonelli pensate per Tex negli anni della "transizione" tra GLB e Nizzi, cioè grosso modo fine anni settanta e inizio anni ottanta, il numero di circostanze traumatizzanti per un lettore anche giovanissimo come ero io ai tempi in cui le sue storie uscirono allora inedite in edicola è altissimo: impiccagioni di innocenti e donne, poveri uomini travolti da un carro in corsa, pestaggi monumentali e sconcertanti, sfruttamento dei lavoratori che resta impressionante nelle dinamiche in cui l'ha descritto, mostri marini che ricordano terrificanti dinosauri e che all'epoca mi fecero pensare che quelli del Tex si erano messi a copiare Zagor. Passiamo in rassegna le idee che suggerisce al padre negli anni sessanta e settanta e quindi come semplice lettore che è anche il figlio. Molte delle sue richieste sono sicuramente rigettate, ma su alcune GLB finisce per cedere ed ecco che così abbiamo l'extraterreste, Buffalo Bill (ma l'idea, come Sergio confessa, è quella di far trovare Tex, da sempre votato alla causa di ogni minoranza etnica, di fronte alla realtà di un circo che ridicolizzava i pellerossa, ridotti al rango di fenomeni da baraccone), Ruby Scott, Tex rinchiuso in un penitenziario a Vicksburg, argomenti insoliti come i Tuareg che di certo non lasciano il padre entusiasta come confessa lui stesso, la fidanzata di Kit Willer e c'è da chiedersi perché in quegli anni non l'abbia scritta lui quella storia invece di stare a pregare il padre riluttante, visto che già stava scrivendo per Tex e chissà come avrebbe trattato lui l'argomento (sappiamo come l'ha gestito GLB, infatti, e la storia come impostazione resta iper classica). Ecco, per me nessun blocco mentale, non esito a pensare anzi che sin da subito se ne sia abbondantemente fregato. I risultati possono piacere o meno, ma restano comunque atipici nel panorama di storie che la casa editrice immetteva nelle edicole allora.
    1 point
  8. La sequenza dell'incubo di Eusebio come l'ha disegnata Civitelli vale l'intero albo. Altro che chiacchiere.
    1 point
  9. Per collegarmi alla vampiresca storia di Boselli e Bocci dell' ultimo magazine, sono andato a leggere questa della serie regolare che avevo da parte. SPOILER Note positive: 2 belle copertine di Villa, una certa suspence che è viva per tutti e due gli albi, la presenza dell' inseguimento parallelo nella giungla nel secondo albo, la caratterizzazione di alcuni personaggi come la strega o" el Negromante", l'ambientazione quasi sempre notturna e gli ottimi disegni di Bocci (su tavoletta grafica da come vedo). Note negative (troppe): difficoltà a seguire la trama specialmente nel primo albo, protagonisti praticamente privi di emozioni (i pipistrelli attaccano in massa succhiando il sangue ma quasi nessuno si scompone, addirittura i pipistrelli trascurano Tex che poi va a nascondersi in un pagliaio) Sparatorie tamarre ai pipistrelli,un Tex gradasso e ottuso tra i peggiori mai visti (da me) che va a sterminare degli indios assieme a dei rurales per fare cosa? La volontà della strega e dei suoi adepti era di non essere disturbati, di non avere tra i piedi archeologi profanatori. In altre occasioni non dico che Tex si sarebbe schierato con gli indios ribelli ma quasi. La strega è malvagia, telepatica e vuole ammazzare una ragazza perché la trasformerà in una dea. Questo giustifica secondo Manfredi il fatto che Tex non faccia nulla per trovare una soluzione alternativa ( penso a Sangue Navajo che ho letto di recente, dove aveva scatenato una guerra senza uccidere nessuno e tutto filava perfettamente). E noi dovremmo anche credere che Tex dando una botta ad una porta di pietra con il calcio del fucile (nel secondo albo) riesca ad aprirla in barba al Morisco e ai suoi studi, come in un vero B movie di archeologia. In perfetto stile americano tamarro c'è anche Tex che spacca il teschio tipo ghiaccio da fare a pezzi per il mojito (dentro un sacco contro il muro). Dovremmo credere anche che un po' di proiettili sparati contro una strega volante bastino a ucciderla, anche se lei ha poteri paranormali e può evocare delle divinità (come in tanti altri casi troviamo conferma della pessima figura della magia su Tex, se non gestita bene). In conclusione, un po' meglio il secondo albo del primo, ma nel complesso storia che definirei rozza, poco pensata. A chi analizza Nizzi con la lente di ingrandimento ad ogni pagina suggerirei di rileggere questa storia, davvero anti-texiana, in cui si confonde il Tex coraggioso e acuto di G.L.Bonelli con un americano ottuso, del tutto ignorante, massacratore seriale di indios privo di ogni coscienza ed emozione. Addirittura Tex non fa nulla per salvare Ikal a pag.87, infischiandosene della sua sorte assieme a Carson che lo liquida dicendo "è già in cima!". Perciò il sesto senso di Tex che lo spinge a fidarsi di Ikal, lasciandosi guidare da lui attraverso la giungla con la sua buona fede vanno a farsi friggere perché ha ragione il curandero a pag.63 del secondo albo: "il gringo ti ha salvato solo per interesse." Ciliegina sulla torta Kit che (per fargli fare qualcosa visto che non aveva fatto niente fino ad allora) raccoglie tra le braccia la bella archeologa che stava per essere sacrificata. Di Manfredi ho letto con piacere alcune storie su Tex (ho un buon ricordo di Mississippi Ring ad esempio), e serie ormai abbastanza note come Adam Wild e Gordon Link, ma questa a parer mio è la sua più brutta prova su Tex. Se non fosse stato per Bocci che ha salvato la situazione non sarei neanche riuscito a finire la lettura probabilmente.
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  10. Questa è una gran bella storia western di Nolitta, con un Tex in solitaria che si trova ad agire in incognito per sgominare ben due bande (di ladri d'argento e di spacciatori di whisky), in un'atmosfera crepuscolare da film western anni '70, con personaggi ambigui e ben caratterizzati, indiani abbruttiti dall'alcool, prostitute sfiorite, famiglie disfunzionali, delinquenti di mezza tacca, alcuni per necessità, altri per inclinazione o stupidità, un po' tutti "perdenti" in cerca di fortuna o di riscatto, oppure rassegnati al loro destino. (A me ha ricordato un po' come atmosfera e come varia umanità il film "I compari"). Un buon esempio di come si possa scrivere un Tex diverso dal solito ma rispettoso dell’originale, un giustiziere duro, di poche parole, più ombroso del solito, a tratti amareggiato per la miseria umana e sociale che lo circonda, ma comunque sempre deciso, determinato, "arrabbiato", astuto e comprensivo, simile a quello già visto ne “Il cowboy senza nome”, ancora di Nolitta, disegnato – non casualmente – da Nicolò. Anche lì c'era un bel personaggio di prostituta triste, come in questa storia Kate, la sfortunata e nostalgica ragazza bersagliata dal destino avverso ma ancora capace di tenerezza e coraggio. Così come l'indiano Wiyaka che nel finale riesce a trovare la forza e la dignità smarrite per ribellarsi a coloro che stanno distruggendo il suo popolo. C'è da dire che in quegli anni non era solo Nolitta a fare, ogni tanto, un Tex più amaro del solito, immerso in situazioni altamente drammatiche e pessimistiche, perché anche GLB scriveva in quel periodo storie come "Linciaggio", ben poco allegra, oppure la cupissima il "Marchio di Satana". Questo di Nolitta vuol essere un western d'autore, con un'anima, con situazioni e personaggi non banali, che ricordano le migliori pellicole del genere. Molto diverso, per esempio, dalle successive storie di Faraci, che al confronto sembrano più che altro telefilm senza tanto spessore.
    1 point
  11. Il mio "headcanon" era diverso: visto che i Navajos accettano subito di buon grado Tex come sposo di Lilyth, allevata dalle suore, la mia ipotesi è che fosse tutta una messinscena: Lilyth non trovava uno straccio di marito perchè bigotta e insopportabile, allora Freccia Rossa, disperato, ha fatto tutta la messinscena per legare il primo bianco che passava al palo e poi Lilyth proponeva il matrimonio con lei come pena alternativa... (c'è anche caso che Tex non fosse stato il primo, e i candidati precedenti dopo averla conosciuta abbiano detto "ho cambiato idea, è ancora lì il palo?" )
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  12. Mettiamola così. LIlith (e già lo dimostra in questa storia a 12 anni, ma anche, e soprattutto, nella sua prima apparizione con GLB), ha personalità. Tale da imporsi sul padre Treno (per chi non lo capisse, Freccia Rossa ) anche nella scelta dello sposo. Ne avrà rifutati a decine. Arrivando a 19-20 anni all'incontro con Tex. Che nel '67 ne ha 29.
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  13. "Ugo ma tu mi ami?" "Pina, io... ti stimo moltissimo!" (cit) ps Letì, esiste pure l'amore fraterno, l'amore filiale, e pure gli amici possono volersi bene... mica sempre l'amore è a scopo 'libbbbbidinoso' (a-ri-cit.)
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  14. Questa, come scriveva un utente in un altro topic, è una scena “alla Mister No” (Mister No ed Esse-Esse per quanto siano amici per la pelle si sono scazzottati spesso e volentieri). Ed è probabilmente una scena con cui Nolitta, grande appassionato di cinema, voleva richiamare analoghi momenti di famosi film western, come Il fiume rosso. E’ una scena quindi in puro “Nolitta style”, i cui personaggi hanno spesso le “emozioni a fior di pelle”, che è magari fuori contesto, ma non certo scritta con l’intenzione di ridicolizzare Tex per più o meno oscure motivazioni psicologiche.
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