Ahimè, la verità nuda e cruda è che, 75 anni dopo, le storie originali di GL Bonelli sono ancora tutto tranne che obsolete e anzi, in un mondo reso insapore dal politicamente corretto e afflitto da un'eccessiva pesantezza, quelle vecchie storie risultano oggi più fresche che mai. Di sicuro più fresche che queste nuove versioni, ed è paradossale a pensarci.
E, dannazione, le vecchie storie di Bonelli sono anche DIVERTENTI, a differenza di queste, che tra i vari obiettivi non sembrano avere il divertimento del lettore. Mah.
Quella che era partita come una modernizzazione del mito di Tex si sta rivelando, non me ne voglia, una "Bosellizzazione". Leggo un albo ed ho l'impressione che non sia successo nulla, giusto due o tre momenti chiave in più di 60 pagine, troppo poco. Soprattutto troppo poco per un albo di Tex che dovrebbe essere caratterizzato dall'azione, dal senso dell'avventura, ma anche dal mistero. Dovrei girare ogni pagina col fiato sospeso, se invece mi annoio c'è qualcosa che non va. Non dimentichiamo poi che questi albetti costano 4€ l'uno, se una storia che potevi raccontare in 2 albi me la tiri lunga per 4 finisce che mi spingi ad un solo pensiero: non ne vale la pena. Metteteci poi un autore che si mette a scrivere editoriali autoreferenziali e supponenti e il quadro è completo (e il lettore scappato).
Non lo dico da settantenne che è cresciuto con le vecchie storie di Bonelli e che non accetta che siano messe in discussione, ma da quasi quarantenne che prima di un anno fa non aveva mai toccato un numero di Tex e che quindi ha scoperto Tex e Tex Willer contemporaneamente. Semplicemente queste nuove versioni non reggono il confronto: sono più noiose, meno divertenti, diluite, forzatamente (mi viene da pensarlo) costose.
Peccato, perché i primi numeri (ho letto i primi otto) di Tex Willer funzionavano bene, ora che siamo arrivati alle storie già raccontate da Bonelli mi vien da pensare che l'operazione mostri i suoi limiti. Prenderò questo numero conclusivo, ma temo possa essere l'ultimo.
Potrebbe sembrare che io ce l'abbia con Boselli, in realtà ce l'ho con Boselli SU TEX. Questo mese ad esempio l'ho adorato sul 293 di Dampyr "Vacanza nell'ignoto" e prenderò anche il 294: per me ha tirato fuori un capolavoro, tanto di cappello. In quelle 100 pagine ha introdotto 4 personaggi interessanti, messo in scena una bella vicenda affascinante, avvincente, gestito molto bene vari livelli narrativi (il passato, il presente, i sogni). Sono state 100 pagine ricche, per nulla diluite: queste cose su Tex non le fa, se la prende comoda dilatando ogni azione oltre l'inverosimile tirandola lunga per pagine e pagine. Nel giusto contesto sa invece essere uno sceneggiatore formidabile. Io credo che abbia bisogno di rileggersi qualche storia di Bonelli e rivedere la sua idea di Tex, chiedendosi cosa vogliano davvero i lettori. Perché secondo me se l'è dimenticato.