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TWF - Tex Willer Forum

Leo

Ranchero
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Tutto il contenuto pubblicato da Leo

  1. Ovvio che siano fatti vostri. Ma noi, lo sai, come lettori affezionati, come zoccolo duro, ci sentiamo sempre molto coinvolti, è inevitabile. Buon lavoro Mauro. A te, a Pasquale, al redivivo Claudio, e a tutti coloro che si cimenteranno col nostro ranger. Confidiamo in voi
  2. Sempre continuando a fare chiacchiere da bar (ed anzi ringrazio sempre Mauro per la disponibilità a partecipare), da ignorante quale sono di tutte le dinamiche che stanno dietro ad una casa editrice, da puro appassionato in tutta la sua ingenuità, chiedo se i nomi di Medda e Berardi (che hanno dimostrato di saperci fare con Tex, nonostante Sergio la pensasse diversamente) non siano possibili. Mi scuso a priori se ho detto una bestialità
  3. Quoto in pieno il post del sempre ottimo pecos, e rilancio sul punto 2: immagino che non sia facile, ma stiamo parlando di Tex, della testata principe della Sbe, di quella che consente di mandare avanti l' intera baracca. Dare ossigeno a Tex deve essere la priorità di Davide Bonelli. Possibile che nella scuderia fornitissima che avete non ci sia nessuno che riteniate pronto a scrivere Tex? O forse i papabili non VOGLIONO scriverlo o scrivere di western?
  4. Vedrò il video e ti farò sapere. Rigetto però l'accusa di "processo alle intenzioni". Sono un utente del forum ormai da tempo, e credo che chi legge i miei post sa quanto io sia poco prevenuto ed anzi spesso benevolo verso il personaggio per cui provo affetto e verso chi lo tiene in vita. Da Lecce sono venuto a trovarvi al raduno milanese di due anni fa, e ho avuto modo di conoscere di persona sia te che Ruju, con il quale ho avuto anche una breve chiacchierata in solitaria mentre mangiucchiavamo salatini. Lungi da me quindi voler accusare qualcuno di qualcosa, soprattutto se quel qualcuno lo apprezzo e tanto. Sono un lettore di Ruju dai tempi di Dylan Dog, ho letto con gusto entrambi i suoi romanzi. Questo solo per dire che non ho intenzione né provo piacere a fare processi a persone con le quali sono in fondo cresciuto. Ma è proprio per il bene che vi porto, e che voglio al personaggio, che mi sento di sposare il post di Paco. L'ultima storia di Ruju ha dei passaggi inaccettabili, come quello dell'arciere ma non solo. Io non posso assolutamente credere che Ruju, da maestro qual è, non se ne sia reso conto. Che non sapesse che quel passaggio era forzato. Ma non è l'unico esempio. In un'altra storia, di cui non ricordo più quasi nulla, i nostri riuscivano a fuggire da un fortilizio tipo quello di Carrasco ne Gli Invincibili semplicemente scavalcando un muretto con il cavallo. Il problema non è che hanno scavalcato il muretto. Il problema è che quel muretto qualche vignetta prima non c'era (una vignetta di mezza pagina presentava il fortino) e poi c'è stato solo per fare andare avanti la storia. In barba alla verosimiglianza, o alla credibilità che può avere un covo di soldati irregolari praticamente sguarnito in pieno territorio nemico. Non parliamo, per carità, de La Città Nascosta, o, peggio ancora, de Il Ragazzo rapito, storia con un bel personaggio che però non si regge in piedi neanche con due robuste stampelle. Il problema, Mauro, è che la concorrenza è tanta. Quella della sceneggiatura di storie è ormai un'industria florida più che mai, e tra tanto ciarpame non è comunque inconsueto trovare prodotti di qualità. E ci sono eccome. E Tex invece nelle ultime storie mi sembra si stia perdendo. Non accuso Ruju di negligenza, ma non ci credo che anche lui non si renda conto che alcuni passaggi sono forzati: mentre Tex e Carson passeggiano sul molo, si imbattono proprio nel rapimento di Charlie. Charlie che attraversa il deserto con una borsetta. L'arciere che uccide il capitano. E altro ancora. E tutto questo dopo La Città Nascosta. Forse il problema è davvero il maggiore impegno richiesto dalle tante uscite eccezionali? Fino ad oggi non lo credevo, ma chissà che la serie regolare non sia davvero penalizzata dalla pletora di altre uscite, alcune delle quali sono ormai peraltro superate (vedi Magazine). Chiedo solo più attenzione, perché siamo lettori esigenti. Siamo i lettori di Tex, e lo premiamo ancora perché è sempre il miglior fumetto italiano. E perché è un amico. La nostra insofferenza è un atto d'amore, per lui e per voi che lo tenete in vita. Faccio sempre il tifo per Voi! Ma questo non esclude che anche adesso stia subendo un periodo di appannamento!
  5. Il fatto che queste storie non le ricordi nemmeno (tranne quella di Lupe, straziata da una seconda parte non all'altezza) la dice lunga sullo stallo della regolare. Quello che più mi inquieta è però l'involuzione di Ruju: cosa è accaduto a questo autore? Ha già il fiato corto? E' solo un momento di appannamento? Ho sempre guardato con molta fiducia al lavoro dell'autore sardo, ritenendolo assolutamente degno di far parte della scuderia texiana. Ma, nell'ultimo anno o anche di più, se si fa eccezione per il bellissimo Maxi (a me Il Ponte della Battaglia è piaciuto molto, e mi è piaciuto anche per Cossu), Ruju ha sbagliato troppo, e quel che è più grave è che, secondo me, ha peccato di "sufficienza", ha tirato via le storie, come se non avesse voluto realmente impegnarsi a renderle credibili o a limare alcuni passaggi scomodi. Paradigmatico è l'episodio del capitano Branch ucciso dall'arciere cinese: ma che ci stava a fare lì, l'arciere? Ma credono che noi lettori di Tex siamo disposti a berci tutto? C'è un'offerta gigantesca, fuori, tra film, serie televisive e romanzi. C'è tanta spazzatura, d'accordo, ma anche tanta qualità. Chi me lo fa fare ad interrompere il romanzo che sto leggendo, o a sottrarre tempo alla serie che sto guardando, per dedicarmi all'arciere che spunta dal nulla? Siamo fruitori di storie e vogliamo leggere storie, non certo interpretare meccanicamente le lettere scritte nei baloons. Mi scuso se sono un po' severo, ma questo mio tono nasce dall'affetto verso un personaggio a cui tengo molto, e che mi sembra di stare perdendo. A parte alcune uscite, l'esito di molte storie recenti mi sta allontanando dall'attrazione verso l'albo. Lo compro, ma è lì, sul cassetto, insieme ad altri libri molto più succulenti, oggi, ai miei occhi. E non è perché sto preferendo quel tipo di lettura a quella di Tex: da sempre, Tex è stato per me un breve intermezzo tra altre letture, breve perché si legge in poco tempo, ma gradito, apprezzato, una soluzione di continuità molto gradita, una parentesi agognata, un tuffo nelle mie vecchie, balsamiche, corroboranti letture e abitudini. Ora questa sensazione sta svanendo, e questo succede perché sta mancando l'accuratezza. Una storia deve essere accurata, salda, solida. Un arciere uscito dal nulla è il contrario dell'accuratezza: è indolenza, è pigrizia, è insipienza. E' i Fratelli Donegan! Tu quoque, Ruju...
  6. Anch'io credevo che del Tex volessi leggere tutto, come fa a tutt'oggi Ymalpas. Qualche anno fa avrei comprato il Magazine senza pensarci mezza volta. Quest'anno e lo scorso anno non li ho comprati, e non era mai successo prima. Ho deciso che spendere soldi e sprecare (ormai prezioso) spazio per storielle da due soldi e per un prodotto complessivamente scadente non vale la pena. Poi, però, leggo questo commento del mai tenero Wasted Years. La prima storia gli è piaciuta, tutto sommato texiana, sceneggiatore che ci sa fare, disegni sporchi e Kenparkeriani. La seconda storia quasi ticciana, piacere per gli occhi, storia atipica e piacevole da leggere. Dice che a comprare questo Magazine si buttano i quattrini, ma in realtà mi ha invogliato come non mai a comprarlo. Per me, Wasted, sei un agente Bonelli in incognito.
  7. Leo

    Un viaggio nel tempo per Tex

    Parecchio prima della guerra di secessione in realtà. Non sono un lettore di Zagor, ma dagli albi letti in gioventù mi sembra di ricordare che le avventure di Zagor erano databili verso gli anni '40. Quindi per incontrarsi dovrebbero esserci uno Zagor vecchiotto e un Tex a noi già ben noto, che è quello degli anni prossimi alla guerra civile
  8. Leo

    Tex e il razzismo

    Il post di Ymalpas conferma quello che già aveva espresso James, il quale aveva correttamente ribadito che il problema non è la razza, quanto la discriminazione in base ad essa. Non è quindi sbagliato continuare ad utilizzare il termine "razza" nell'accezione confermata anche dal dizionario opportunamente postato da Ymalpas, ma, proprio perché questo sostantivo ha dato origine all'altro, dal significato negativo, di razzismo, ritengo preferibile utilizzare il termine "etnia". Non perché ritenga che tra i due termini ci sia una reale distinzione (se il termine "razza" lo si usa senza alcuna intenzione denigratoria vale come il termine "etnia"), ma perché oggi, nell'accezione comune, è più politicamente corretto. Lo stesso dicasi per il termine "negro", che non uso più perché considerato denigratorio rispetto a "nero". A torto o a ragione non so, ma so che un mio carissimo amico, sposato con una ragazza londinese nera, in un gruppo whatsapp riprese uno dei membri per aver utilizzato la parola "negro". E lo fece nonostante avesse capito che il membro del gruppo whatsapp aveva utilizzato quella parola per sottolineare un certo sentimento razzista ancora diffuso in America, non certo perché lui fosse razzista: anzi, in quella conversazione si stava discutendo di quanto fosse ancora presente e pernicioso il razzismo in tante zone del mondo. Eppure, nonostante fosse palese l'intenzione dell'utilizzatore del termine, quel mio amico si sentì di rimproverarlo (in privato), ricordandogli che nel gruppo c'era anche sua moglie. Evidentemente, non solo in Italia ma anche a Londra, nella multietnica e cosmopolita Londra, l'utilizzo di quel termine può ferire. Io credo personalmente che non ci sia distinzione tra negro e nero, dipende dall'intenzione con cui si utilizzano i termini. Ma ormai non mi sogno più di utilizzare la parola negro, perché può ferire qualcuno e perché non è considerato politicamente corretto. In Tex, trovo assurdo che il ranger non possa utilizzare epiteti come "muso di limone" o "palla di neve". Tex vive nel West, e dovrebbe utilizzare un gergo, anche colorito, il più vicino possibile a quello che si utilizzava nel vecchio West o, perché no, che utilizzava il vecchio GLB. Si sa che Tex non è un razzista, che per lui non conta il colore della pelle. Se offende qualcuno non lo fa in base alle caratteristiche etniche, ma solo in rapporto al suo appartenere tra i buoni o i cattivi della storia. Sarei per preservare il gergo colorito. Sull'eccesso di politicamente corretto lamentato da Ymalpas nei confronti di Ruju sospendo il mio giudizio. Le parole di Ym sono state molto aspre, e in prima battuta ritengo che la storia di Ruju non le meritasse, ma lo dico solo perché a me quella storia è piaciuta moltissimo. Non ne ricordo i particolari, e dovrei leggerla con occhio più attento a cogliere gli aspetti lamentati da Ymalpas. Lo farò senz'altro e per questo, come detto, sospendo il giudizio: mi sono tuttavia dispiaciute le forti critiche riservate ad una storia che ritengo tra le migliori degli ultimi anni, sia pure per aspetti non propriamente legati alla trama in sé.
  9. Leo

    [686/687] La città nascosta

    Tre euro e cinquanta ed un mese di attesa per sfogliare (ché leggere sarebbe troppo) un albetto del genere, insipiente non solo nei testi, ma anche nei disegni. E sì che la prima parte mi aveva fatto ben sperare, tanto da farmi parlare addirittura di autore ritrovato e di rimpianti per il cambio di lidi che si prospettava per lui. L'ambientazione insolita e da primo centinaio mi aveva ingannato: nella seconda parte ritroviamo l'azione fine a sé stessa, i personaggi senza spessore, la totale assenza di dialoghi che non siano vacue e trite parole scritte nei baloons. E' un brutto modo per chiudere un'esperienza, e lo dico con la morte nel cuore, tanto mi fa male bocciare il lavoro di un autore che inizialmente si era fatto apprezzare e che personalmente ho ammirato per il suo romanzo. Visto che sono in vena di franchezze dolorose, dico pure che mi dispiace che Borden qui dica di "aver preso provvedimenti". Il Forum è un luogo di critiche - anche aspre - e di lodi - anche sperticate. Non c'è necessità di rintuzzare le critiche gettando la croce addosso ad un autore che si è dimostrato poco attagliato a Tex. Io francamente non ne avrei parlato affatto in questa sede, mi sarei tenuto le critiche; il resto sono dinamiche interne alla redazione. I lettori avrebbero preso atto della bocciatura, non vedendo più il nome dell'autore sul tamburino negli anni a venire. Mi scuso per la franchezza, ma ho trovato la giustificazione di Borden - pur messo sotto pressione da critiche al vetriolo (critiche, per inciso, che trovo assolutamente legittime) - indelicata da scrivere qui. Paco ha tirato fuori le ultime brutture di Manfredi, e come dargli torto. Per me l'autore di Magico Vento non si è dimostrato sinora felicissimo nella scrittura del nostro ranger, fatta eccezione per la storia (peraltro inusuale ed infatti confinata nel Texone) Verso l'Oregon, che trovo un gioiello. Il tema degli sceneggiatori in Tex comincia quindi a preoccupare anche me, perché è evidente che, se storie come quella di questo mese escono in edicola, si stia un po' troppo tirando la corda; né si possono riporre tutte le nostre speranze sul duo Boselli-Ruju, che da soli non possono farcela, a mio modo di vedere, a tirare la carretta con esiti apprezzabili nel lungo periodo. Spero veramente in una campagna acquisti di qualità da parte di Boselli (Berardi? Medda? Enna? per fare qualche nome): non vorrei che i 70 anni si cominciassero davvero a vedere e sentire...
  10. Leo

    [686/687] La città nascosta

    In occasione dell'uscita del Maxi di Ruju e Cossu, in un post dicesti di volerti sbilanciare, affermando che la storia era ottima. Ho quindi grandi speranze per la prossima storia, anche perché Cossu nel Maxi si disimpegno' bene, pur non essendo il suo uno stile propriamente da Tex. Non ho ancora letto invece la storia in edicola, anche se ho notato la solita discrasia tra i post del forum (spesso furiosi come l'ultimo al vetriolo di Ymalpas) e i commenti di Facebook, generalmente meno severi.
  11. Molto bello Letizia, hai fatto giustizia di un seno altrimenti inguardabile. Per rispondere a francob, non solo Tex sta fumando, ma anche Lupe ha la faccia beata: quindi penso proprio che la risposta alla tua domanda sia... sì
  12. Leo

    Se Si Chiudesse La Serie....

    Quoto in pieno. L affermazione dell uomo serpente è molto avventata (non me ne volere, pard) e non tiene conto della Storia che già abbiamo vissuto: dopo GLB sembrava che Tex fosse nei guai, ed invece ecco che ti spunta dal cilindro addirittura un Nizzi, e quando Nizzi si spompa arriva incredibilmente un Boselli. E se è vero che Boselli ha vissuto fin dall'infanzia a pane e Tex, Nizzi non aveva invece mai letto il personaggio! Se lo è studiato tutto e poi si è cimentato con le sceneggiature, regalandoci spesso capolavori indimenticabili. Quindi io non la vedo così fosca: vero è che Boselli ha il gravoso onere di costruire una scuderia di cavalli di razza che gli consentano di rifiatare di tanto in tanto ed anche di più. Gli ottimi sceneggiatori alla Bonelli non mancano, ed è chiaro che anche in futuro, in caso di bisogno, le risorse migliori verranno dirottate sulla testata ammiraglia della casa editrice.
  13. Leo

    [686/687] La città nascosta

    Non mi piace dare giudizi, soprattutto nell'ambito di mestieri la cui tecnica mi è ignota. L'autore di fumetti è uno di questi. Giudico quindi le storie, a-tecnicamente, da fruitore di fumetti in un forum per fumetti. Purtroppo però, dopo Il ragazzo rapito, ho cominciato invece a nutrire seri dubbi sul Faraci autore di Tex, perché la storia non aveva a mio modo di vedere né capo né coda per diversi elementi che ho rappresentato nell'apposito topic. Il personaggio in chiaroscuro di quella storia, di cui non ricordo il nome e che non era nemmeno un cattivo personaggio, aveva un desiderio di vendetta totalmente ingiustificato, nei confronti di chi, inconsapevolmente, aveva solo acquistato una fattoria un tempo appartenuta a lui. La ricordo come una storia del tutto fallata, che veniva dopo storie altrettanto infelici (non posso dimenticare Braccato), tanto che per una volta giudicai non solo essa ma anche chi l'aveva scritta e, nonostante un - a tratti - buon lavoro che pure Faraci aveva fatto su Tex in precedenza, ne ricavai l'impressione che l'autore non fosse adatto a scrivere Tex. Ora leggo in questo topic che sarebbe passato a scrivere Zagor. Dispiace. Dopo essere passato al personaggio principale della casa editrice, "retrocedere" (mi si passi il termine, che non vuole essere per nulla irrispettoso del personaggio Zagor, che non leggo pur avendoci provato) su un personaggio secondario può far dispiacere. Ma forse a Faraci i temi dello Spirito con la Scure sono semplicemente più congeniali, più confacenti al suo modo di scrivere o al suo desiderio di raccontare certe tematiche. Forse è un autore che riesce se lasciato libero di spaziare su temi a lui cari (ad esempio, l'ho trovato delizioso nel suo romanzo La Vita in Generale), mentre il western tutto sommato canonico qual è quello del nostro ranger gli sta troppo stretto. Nel frattempo si è portato avanti con il lavoro: questo albo, La Città Nascosta, è una storia di Zagor. San Antonio Spur dice che la storia poteva andar bene nel primo centinaio, immagino sempre per il tema "zagoriano": affermazione tutto sommato condivisibile. Ciò che non condivido è invece lo spirito con cui San Antonio lo dice: è vero, storia da primo centinaio, o da Zagor; io stesso ho storto il naso quando Kit, uscendo per la prima volta in strada, si è trovato in un villaggio spagnolo cinquecentesco. Ho pensato: e che cos'è, Frittole? Non ci resta che piangere? Quo usque tandem, Faraci? Eppure. Eppure, nonostante quanto sopra, mi trovo più d'accordo con Ymalpas, quando definisce questa storia "la più interessante" scritta fino ad oggi da Faraci. Sicuramente è bella, ben scritta. Tema inconsueto, poco verosimile, zagoriano, forse topolinesco. Ma mi piace. Mi intriga e mi incuriosisce. Bella. Bravo Faraci. San Antonio Spur dice ancora che non capisce lo spirito vendicativo di Stroke. Io non capivo lo spirito vendicativo dell'assurdo personaggio de Il Ragazzo rapito. Questo invece lo capisco. Stroke vuole sì vendicarsi, ma lo spirito di vendetta passa in secondo piano rispetto all'altro suo grande desiderio: togliersi dalle scatole il ranger. Stroke è un bel personaggio, robusto, tratteggiato in maniera solida da Faraci e disegnato anche meglio da Venturi: uno come lui, sgamato e navigato, sa che non può dormire sonni tranquilli finché Tex e pards sono tra i piedi, sulle sue tracce. Il fatto stesso della sventata rapina, accaduto in un passato imprecisato, fa capire che è da tempo che i ranger intendono mettere il sale sulla coda del bandito, ed ora l'hanno seguito fin oltre il confine. Tex Willer e pards devono morire, punto: nulla di incoerente in questo personaggio tutto d'un pezzo, ottimamente reso da entrambi gli autori. Insomma, quando Faraci sembra tornato quello degli esordi (Evasione resta una storia molto bella), ecco che va su Zagor. Prima ho detto: dispiace. Intendevo per la "retrocessione" dell'autore su una testata sì storica ma meno prestigiosa. Ora invece, dopo la lettura di quest'albo, intendo "dispiace" perché va via da Tex. Fosse sempre questo, dovremmo tenercelo stretto. Contento di riabilitare - ai miei personalissimi occhi - questo autore.
  14. Leo

    La famiglia Willer

    Francamente non mi piace l'idea di sviscerare le gesta della famiglia Willer. Sarei felicissimo invece di uno spin-off limitato al Vecchio Cammello, magari giovane (un Maria Pilar più impegnativo, per intenderci...O). Mi accontenterei però di vederlo maggiormente protagonista sulla regolare (sempre per capirci, penso a storie in cui il nostro sia più di una spalla o di un comprimario, come l'ottima I Giustizieri di Vegas).
  15. Io, l'ho già detto altrove, preferisco il Color Storie brevi a quello delle storie sedicenti lunghe. Le storie lunghe da 160 pagine del Color mi hanno spesso deluso, mentre il Color Storie Brevi mi ha sempre incuriosito e non di rado divertito: è una variante tutto sommato gustosa del consueto modo di leggere Tex. Questo del 2017 non è stato luminoso come altri: le storie degli esordienti non mi hanno lasciato nulla, ma anche le storie dei seniores non le ho trovate accattivanti: non quella di Nizzi, tutto sommato troppo tradizionale, né quella di Boselli, che sa troppo di déjà vu con il classico cattivo-buono che alla lunga diventa stucchevole. Credo peraltro di essermi perso un passaggio nella storia di Borden: Tex a un certo punto dice al capo-carovana che non avrebbe dato la caccia al suo uomo fino a destinazione; ma poi nel prosieguo tutti sanno che lui è un ranger a caccia di uno dei cowboy: quando Tex li ha avvisati di questo? Dove mi sono perso? Ringrazio chi avrà il buon cuore di volermi rispondere. L'unica storia che mi ha divertito è quella di Ruju. Non ci ho riflettuto troppo, lo ammetto, ma ad una prima lettura non mi è parsa inverosimile e mi ha sostanzialmente divertito. Credo che la brevità delle storie costringa l'autore a sfruttare l'eventuale buona idea che gli venga in testa, senza stare troppo ad arrovellarsi sulla texianità o sulla fedeltà al verbo glbonelliano. Le storie brevi sono terra di esperimenti e propongono per l'appunto una lettura inusuale del nostro personaggio. La storia di Ruju ha poi il pregio, a mio modo di vedere, di essere divertente. E mentre sono un ferreo sostenitore della coerenza nelle storie lunghe di Tex, ed un altrettanto inflessibile censore delle detestatissime forzature nella trama, nel caso delle storie brevi, proprio per la loro eccezionalità, mi accontento e mi concedo di divertirmi senza troppi pensieri.
  16. Storia che fa tenerezza peraltro...gli anni sul groppone di GlB si "leggono" tutti...
  17. Citerei l'inaccettabile Topeka, in cui Carson le busca da un avversario improbabilissimo, e la già citata Missione a Boston, in cui Carson prende un pugno da un nero che lo rintrona. Nizzi ha fatto purtroppo fare pessime figure a Carson, davvero inguardabili. E' vero pure che i migliori siparietti con Tex ce li ha regalati proprio lui.
  18. Concordo anch'io: Nizzi è scaduto non perché abbia cercato di allontanarsi dallo stile di Glb ma perché ormai era spompato. La stessa statistica fattaci vedere in altro Topic da letizia ha fatto capire QUANTO l'autore modenese ha scritto di Tex. Boselli - Boselli!!! - è ancora lontanissimo: ci si può sorprendere se Nizzi aveva nauseato il personaggio? Questa è la motivazione anche a mio parere, non già un allontanamento dallo stile del creatore di Tex. Nizzi peraltro ha saputo essere si fedele a Glb ma preservando una sua personale cifra che a me lo ha fatto sempre riconoscere - ed amare.
  19. Bellissima pagina Letizia!!! Complimenti! Non immaginavo che ancora adesso ci fosse così tanta distanza tra Nizzi e borden... Davvero lavativo l'attuale curatore Scherzo ovviamente: conta la qualità!
  20. Leo

    Galleria Di Roberto De Angelis

    L'illustrazione è bellissima e fa venire l'acquolina in bocca
  21. Leo

    [684/685] Wolfman

    Ma è stonata proprio la storia della premonizione in sé, purtroppo. Sono sempre dell'idea che, se per creare un effetto sorpresa, devi forzare troppo la mano, allora forse è meglio cambiare idea. La vedo così. La storia è carina, a me è anche piaciuta, ma l'idea abusa troppo del patto con il lettore. Anche l'omicidio dell' indiano permaloso è al limite, ma poiché la psicologia di un indiano sfregiato e fuori dal mondo come War cry può essere imprevedibile, posso farmela passare
  22. Leo

    [686/687] La città nascosta

    Sono abbastanza sorpreso dall'affermazione che la metà della produzione nizziana sia composta da storie di due albi. Avevo una percezione totalmente differente, almeno del Nizzi "di qualità" (fino al numero 500). Resto sorpreso ma se lo dici tu non lo metto in dubbio. Per il resto, bene hai fatto a reintrodurre storie da tre albi, il cui respiro ritengo più consono ad ospitare storie di gran livello
  23. Leo

    [686/687] La città nascosta

    Si è vero anche questo. Però credo che in media le storie nizziane fossero più di due albi (magari di non tante pagine ma comunque superiori)
  24. Leo

    [684/685] Wolfman

    Ok. Come già ti dissi in un altro post, ho molta curiosità di leggere i tuoi romanzi, e puoi star certa che inizierò a breve
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