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TWF - Tex Willer Forum

[56] Missione A Silver Bell


Voto alla storia  

15 utenti hanno votato

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Soggetto e sceneggiatura : G. L. Bonelli
Disegni: Virgilio Muzzi - Aurelio Galleppini
Periodicità mensile: Giugno 1965
Inizia nel numero 56 a pag. 40 e finisce nello stesso numero a pag. 114


La minaccia che attanaglia Silver Bell è ben poco arcana: tre ceffi, i fratelli Rand, si sono impadroniti del paese, usurpandone il saloon, l'unico ranch e l'ufficio dello sceriffo! La colt di Tex riporta l'ordine.

Copyright Sergio Bonelli Editore

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  • 6 mesi dopo...
  • Rangers

Altra bella storia per me. Partenza un p? atipica che fino ad allora, mi pare non si era ancora visto. All'inizio vediamo Carson che arriva a Silver Bell, per sondare il terreno. I guai cominciano immediatamente e

il nostro finisce subito dietro le sbarre. Bella la scena in cui recita la parte del "vecchio babbeo", incapace di reagire alle provocazioni dello sceriffo, che gli ha apertamente fregato soldi e cavallo.
Tex arriva in paese, e cominciano i guai per i delinquenti; come nelle migliori storie di GLB, nessuno riesce a fermarlo, nemmeno lo sceriffo e i suoi scagnozzi. Interessante la figura del maniscalco, che è praticamente l'unico ad aiutare i nostri a spodestare la tirannia dei fratelli Rand. Voto 8 alla storia, buoni i disegni di Muzzi. :trapper:
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  • 11 mesi dopo...

Bella storia anche secondo me;semplice per trama e svolgimento, ma che in ogni caso si lascia leggere con piacere. L'inizio della storia è a dire il vero un p? strano:

infatti le prime pagine vedono in scena il solo Carson, e già questo mi sembra un fatto piuttosto insolito;inoltre il vecchio cammello sembra davvero essere un p? rincitrullito, anche se tale sensazione di rincitrullimento viene subito ridimensionata quando capiamo che è tutta strategia;eppure la sensazione ritorna nel finale, quando Kit si fa picchiare in testa dal cuoco. Si ha la sensazione che Bonelli abbia un p? voluto metterlo da parte, e utilizzarlo al solo scopo di dare un'impronta "leggera" alla storia. Certamente non c'è nulla di scandaloso in tutto ciò.... certo, se questa fosse stata una storia di Nizzi...
Tex è il solito satanasso, sbruffone e simpatico al punto giusto:bellissime le scene d'azione a Silver Bell, in cui il nostro è vero mattatore, perfino più sbrigativo e duro del solito. Silver Bell è invece rappresentata come una città di pecoroni;quasi la eleggerei quale città con gli abitanti più vigliacchi della storia di Tex!In tale contesto di vigliaccheria palpabile, risalta ancor di più nella sua essenza di "eroe borghese", la figura del maniscalco, l'unico che ha avuto il coraggio civile di ribellarsi e non cedere alla sopraffazione.... se fosse stato un personaggio reale, avremmo avuto un esempio di impegno civile da seguire. Per concludere:per quanto si possa affermare con certezza che questa storia ha la sola funzione di riempitivo,? comunque molto gradevole e raccontata al meglio. Questa storia rappresenta la bellezza della semplicit?. Voto 8
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  • 3 settimane dopo...

Divertentissima, breve e secca, infarcita d'azione e ironia con un Tex travolgente e un Carson simpaticamente jellato. Peccato che la formula "commedia con morti e sparatorie" sarà così poco sfruttata in futuro. Si passa da belle situazioni originali a momenti d'azione un po' scontati, anche se d'effetto. Personaggi classici ma che colpiscono, dallo sceriffo tosto, alla padrona dell'alloggio, al simpatico maniscalco. Gli scambi di battute tra Tex e Carson sono eccellenti. I disegni di Muzzi sono spesso sottovalutati, ma è invece godibilissimo il suo stile di disegno secco ed essenziale.

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  • 9 anni dopo...
  • 4 mesi dopo...

No. E’ la storia “Silver Bell” pubblicata sui Tex Gigante 98 e 99 meglio conosciuta come “La Sconfitta”

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  • 1 anno dopo...
  • 11 mesi dopo...
Il 26/4/2023 at 15:26, Red Arrow dice:

Divertente. Carson si prende due randellate in poche pagine: forse una fonte di ispirazione di Nizzi? :lol:

Grande sceneggiatore per disegni... così così

 

Storia abbastanza fuori dagli schemi per i disegni di Muzzi, secondo me piacevolissimi, e una vicenda articolata in maniera abbastanza inedita dove tutti i personaggi a loro modo hanno la loro fetta di protagonismo, compresa l'energica donna-vittima di turno. Kit Carson un pò fesso, ma la storia è ambientata nel 1887 per cui dovrebbe essere così a quell'età.

 

Da rivalutare.

 

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  • 3 mesi dopo...

Archiviata la particolare storia con l'alieno, Gian Luigi Bonelli decise di comporre un seguito breve, più tradizionale e cittadino, per dare fiato a Galep, difatti l'esecuzione fu affidata ai pennelli di Muzzi, che già allora mostrava di trovarsi a suo agio nell'ambientazioni cittadine.

 

Prova minore, ma comunque ispirata, dove l'autore mostra per l'ennesima volta quanto una buona caratterizzazione del protagonista, accompagnata da una sceneggiatura effervescente e divertenti sequenze e dialoghi, siano la ricetta adatta per rendere appetitose anche pietanze proposte più volte e in diverse salse.

 

L'incipit è alquanto particolare, visto che assistiamo a un monologo di Carson in solitaria, che giunto a Silver Bell cade nelle grinfie del barman truffaldino e di un ineffabile sceriffo, che nell'intento di soffiargli il cavallo, lo prende di mira con una lista lunghissima di multe e una notte in gattabuia. Il lettore si stupisce dello strano comportamento remissivo del Vecchio Cammello, ma prima di chiedersi se realmente si sia rincitrullito per l'età, scopre che tutto fa parte di un piano studiato col pard, per infiltrarsi in incognita nella malfamata cittadina.

 

Proprio dalla voce di Tex, scopriamo che una lettera anonima giunta al comando dei Rangers, denunciava le forti irregolarità e crimini perpetrati dai fratelli Rand atte a impadronirsi della cittadina. Proprio la buona caratterizzazione del vile sceriffo, rude barman e prepotente ranchers rendono il trio di fratelli odiosi e perfetto bersaglio per la rappresaglia di Tex. Un Tex duro, sarcastico, deciso, sbruffone per ciò che serve e davvero scatenato, visto che non lesina dinamite per distruggere il saloon di uno dei Rand.

 

Di contraltare spicca la figura del fiero e coraggioso maniscalco Olsen, che oltre a essere l'autore della lettera anonima, non gli manca il fegato per schierarsi apertamente con i rangers e aiutarli nell'opera di pulizia. Senza eccessivi preamboli, Bonelli scrive rapidamente la sfida decisiva e fa trionfare la giustizia, chiudendo una storia sì breve, ma davvero divertente e scoppiettante.

 

Sfortunato il povero Carson che si becca un'ulteriore botta in testa nella scena clou, visto che viene scambiato dal cuoco Gonzales come uno della banda di Bratt Rand. Gonzales, non potendo immaginare che l'assunzione di Kit al ranch è solo una copertura, nell'intento di liberare la povera figlia del vecchio allevatore morto e tenuta in scacco dal truce Rand, se la prende col rangers incaricato di "sorvegliarla" durante la spedizione punitiva della banda dei banditi. Forse la figura di Carson un po' maltrattato e usato come pedina per questi siparietti di alleggerimento umoristico della trama, rappresentano l'unico neo al complesso della storia e chissà se proprio rileggendo questi episodi che Nizzi abbia trovato ispirazione per la sua deriva macchiettistica dell'amato braccio destro del nostro Tex. :lol:

 

Come già accennato, i disegni di Monti, sebbene non incantevoli, sono molto efficaci e adatti per l'ambientazione cittadina della trama. Purtroppo uno dei suoi maggiori difetti grafici è la poca fantasia nello studio della fattezza dei personaggi, una lieve tendenza a rappresentare uomini con crani allungati e la poca grazia con cui rappresenta l'unica donna che appare fra le pagine. Per il resto il suo stile grezzo e "polveroso" si sposa bene con queste storie pioneristiche dell'eroe. Il mio voto finale è 7

  • +1 1
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