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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 11/03/2020 in tutte le sezioni

  1. Guardate, con chi nega la pessima qualità delle storie di Nizzi post-400 non mi interessa discutere. Ho già dato. Per anni. Ogni singola volta, dimostrando, pagine e riferimenti alla mano, che avevo totalmente ragione. Ho discusso per anni su TWO, fino ad avere una certa nausea da Tex (e infatti mi sono dovuto "disintossicare" abbandonando per anni non solo le discussioni, ma anche la lettura di Tex), con gente che diceva che non era vero, Tex era assolutamente invincibile... in storie dove potevo citargli, pagina per pagina, dove veniva piccionato, dove veniva salvato da un bambino, dove provocava con la sua idiozia la morte di innocenti, dove peggiorava le cose, in storie dove se non sarebbe mai arrivato agli innocenti sarebbe andata meglio. Ho fatto un record una volta di elencare, in una storia di 2 albi, sette volte in cui Tex, disperato, era sul punto di frignare e veniva ogni volta salvato da un cavallo, da un tizio di passaggio, da un cane, dalla bontà dei suoi nemici, etc, e l'interlocutore continuava a negare l'evidenza e dire che non era vero, quello che era stampato in realtà non era stampato e non esisteva.,.. Non serve a niente e non voglio più rifare questo errore. Perchè una discussione abbia senso, deve basarsi su un linguaggio comune, e sull'osservazione dei dati di fatto. Discutere con chi nega dati di fatto, o chi legge "rosso" quando scrivo "nero", non ha alcun senso. In questi casi oggi dico semplicemente "abbiamo opinioni diverse su cos'è una bella storia, e su cosa rende un protagonista ridicolo o meno, non è un problema, io mi tengo la mia opinione e tu ti tieni la tua, basta che non ti metti a dire che dico sciocchezze che allora dati alla mano ti distruggo..." La cosa paradossale,... è che credo che Nizzi fosse MOLTO più frustrato di me su questa cosa. Non posso pretendere di conoscerlo, gli ho parlato meno di una mezza dozzina di volte nell'arco di vent'anni e solo un paio di esse per più di pochi minuti, dubito molto che si ricordi di me, ma nella (lunga, più di un ora) ultima conversazione che abbiamo avuto, quella volta a Reggio (una conversazione su toni molto tranquilli ed educati, mi interessava capire, non accusare...) ho avuto quasi l'impressione che gli facesse piacere parlare con qualcuno che LE NOTASSE, quelle cose. (nessuno lo teneva prigioniero, nessuno lo inseguiva, poteva andarsene in ogni momento, ho avuto l'impressione che comunque gli facesse piacere parlare di quelle cose, o almeno quella era l'impressione che mi dava, magari era solo cortesia. Comunque umanamente, come persona, mi ha sempre dato una buona impressione, è come autore che lo critico...) Come dicevo, se si va a guardare, oggettivamente, cosa accade nelle storie, Tex viene mostrato come imbelle e sconfitto già nelle storie post-400. Cosa cambia nelle successive? Il fatto che la cosa è, via via, sempre più plateale. Evidente. Sfacciata. Come se Nizzi, frustrato, dicesse "ma come è possibile che non se ne accorgano?" E esagerasse sempre di più, rendendo la cosa sempre più evidente anche al lettore più distratto. E rimanendo comunque frustrato perchè molti, fino alla fine, non se ne accorgevano. Io credo che un autore di fumetti prima di tutto voglia essere letto. Certo, anche essere pagato immagino sia molto importante ( ) ma se ti interessa solo la paga ci sono immagino un sacco di altri mestieri paganti, senza avere a che fare tutti i giorni con editori, disegnatori, lettori, etc.. Credo che quindi sia ESTREMAMENTE frustrante rendersi conto che i lettori... non capiscono le tue storie. Nizzi per anni ha continuamente "alzato l'asticella" delle "provocazioni" al lettore, arrivando a SOTTOLINEARLE NEI DIALOGHI PERCHÈ FOSSERO CHIARISSIME. (tutti sono capaci di far sfuggire un tizio a Tex. Ma non tutti fanno prima dire a Tex "tranquillo, lo catturerò subito, non mi sfuggirà o non mi chiamo più Tex Willer" e subito dopo "ops, mi è sfuggito!"... e quindi adesso come ti chiami? (per rendere la cosa evidente, davvero, anche al lettore più distratto e superficiale). Poi se questo autore trova recensione delle sue storie online dove dicono "Tex è come sempre invincibile in questa storia, non gli sfugge proprio nessuno"... come deve sentirsi? Davvero, ad un certo punto deve avere uno scoramento incredibile, "posso scrivere quello che mi pare, tanto non lo leggono..." Questo scoramento, questo sì, si vede sempre più con l'avanzare delle storie. Nelle soluzioni sempre più banali e scontate, negli intrecci semplificati al massimo... alla fine, Nizzi davvero credo abbia perso ogni fiducia nelle capacità del lettore (sono passati anni, quindi potrei ricordare male, ma quando mi ha detto "dalla casa editrice non mi hanno mai segnalato proteste dai lettori", non lo dicesse con orgoglio, ma bensì con un certo scoramento...). Nizzi non ha smesso di scrivere Tex perchè ha appeso la penna al chiodo o perchè si è messo a coltivare gardenie, si è messo a scrivere ROMANZI..., quindi non aveva perso la voglia o la capacità di scrivere, era proprio di Tex, e di quella situazione, che non ne poteva più Basta pensare ad una storia tipo "i fucili di Shannon", dove Nizzi GIÀ nel corso della storia ridicolizza Tex a tutto spiano ("tranquillo ragazzino che non vuoi venire perchè hai paura che ti facciano del male, sei con Tex Willer, garantisco io che non ti faranno niente!.... ...oddio oddio me l'avete rapito da sotto al naso, cosa faro adesso, ma chi mai ha potuto essere cosi scemo da mettere in pericolo un bambino?"), e dove GIÀ nella sua sceneggiatura l'inutile Tex non combina niente ed è un vecchietto a salvare lui e il bambino... ....e l'editore gli chiede un cambio alla storia. Dici "gli farà cambiare una di quelle scene dove viene ridicolizzato?". NO! Gli fa cambiare L'UNICA cosa vagamente "texiana", il fatto che Tex alla fine lasci andare il vecchietto. Per Sergio Bonelli bisogna bere l'amaro calice fino in fondo, L'UNICA cosa Texiana va tolta, e Tex deve essere presentato nel finale come uno sbirro ottuso, e fare arrestare la persona che ha risolto il problema al suo posto... ...e capisci perchè, da una parte, Nizzi sia stato lasciato lì 15 anni, e perchè l'editore non si lamentava delle nizzate, nonostante la crescente frustrazione dello stesso Nizzi... Beh, di questo ne abbiamo discusso abbondantemente ai vecchi tempi su TWO, e sai che sono in gran parte d'accordo con te: il Tex "sbirro ottuso incapace" nasce con Nolitta (e davvero è una cosa incredibile, che l'editore che mandava in edicola Tex da decenni, ne avesse un immagine così "strana" e rovesciata come quella che descrive in "Mingo il ribelle". Credo che Nolitta sia stato anche forse il principale "lettore proiettante", che proiettava sulle storie i suoi preconcetti senza davvero vederle, e così come oggi diversi lettori leggono le vecchie storie di Nizzi dove Tex fallisce e si slaccia il cinturone davanti a tutti come "un tex invincibile", Nolitta leggeva le storie di suo padre e ci vedeva un Tex sbirro che girava con le manette...) E, per essere chiari: alla fine l'editore è sempre il responsabile finale di quello che pubblica. Ogni singola Nizzata è prima di tutto responsabilità di Bonelli che l'ha pubblicata (e quando voleva rendere Tex ancora più sbirro ottuso le modifiche le imponeva, tipo nel finale dei fucili di Shannon, quindi se voleva avrebbe potuto togliere anche tutte le figuracce, e non l'ha mai fatto) Quindi, quando critico le storie di Nizzi, se non aggiungo "e pubblicate da Bonelli" è solo per brevità, a fare quello scempio sono stati minimo in due... Ma a parte le responsabilità come editore, perchè non c'è la stessa percezione di Nolitta come AUTORE? Per me si riallaccia al discorso che ho fatto prima sul fatto che gli ultimi 15-20 anni di Nizzi su Tex NON SONO UNA COSA "NORMALE" nell'editoria, e anzi sono una cosa unica al mondo. Non conosco altri casi in cui un autore così palesemente inadatto (a quel punto, dopo la crisi... e già la crisi non era un segnale sufficiente?), che stava facendo calare le vendite e infuriare i lettori (e so che, anche se poi magari non lo dicevano a Nizzi, la Bonelli di lettere di protesta ne riceveva tante...). Questa "anormalità", il fatto che per anni il nome "Nizzi" nel colophon provocava crisi di sconforto ai lettori, ha reso "Nizzi" quasi più l'emblema di questa assurdità che non il nome di una persona. Nolitta, per quanto palesemente inadatto a Tex, come autore è stato più "passeggero". Quante storie ha scritto? Se escludiamo il suo ritorno forzato durante la crisi di Nizzi per "tappare il buco", mi pare che ne abbia scritte non più di una quindicina, in un breve periodo dal 1976 al 1983, e anche li in un certo senso "tappava un buco" provocato dal declino del padre, e prima dell'arrivo di Nizzi. Non era mai stato nominato "degno erede", non ha mai monopolizzato la testata per anni fra le proteste. (e, soprattutto, anche se le sue erano storie anche più anti-texiane di quelle di Nizzi... erano comunque belle storie. "il giudice maddox" se al posto di Tex ci metto uno sbirro ottuso anonimo è una bella storia). Se quindi lo valutiamo SOLO come autore, Nolitta è stato semplicemente "un bravo autore totalmente inadatto a Tex", come ce ne possono essere stati tanti altri. In realtà, i lettori non sono tanto "talebani" come sostengono gli aziendalisti ad oltranza. Sopportano tranquillamente anche un autore inadatto per un breve periodo (vedi qualcuno bruciare Faraci in effige?), e se Nizzi fosse stato sostituito dopo un periodo più "normale" di pochi anni di storie scarse, oggi non ci sarebbe questo livore. È stata l'assurdità e la totale anormalità di quel tempo lunghissimo che ha fatto tutti questi danni, non solo a Tex ma anche alla reputazione di Nizzi (che se avesse potuto andarsene a fare Nick Raider subito dopo la sua crisi, oggi sarebbe acclamato come uno dei più grandi autori texiani...) Credo che più che di una "rivalutazione delle sue storie" (che, se fosse onesta e consistesse nel rileggersi le storie fra il 400 e il 500, per me non potrebbe che PEGGIORARE il giudizio sulle sue storie), Nizzi oggi abbia bisogno dell'oblio su quel periodo assurdo e "strano": non è stato un periodo normale, per mille ragioni Nizzi non era sicuramente in uno stato psicologico o ambientale adatto. La cosa più benevola che si può fare oggi per me è tirare una riga e dire "OK, sarà difficile superare certi vecchi traumi, ma faccio lo sforzo e cerco di giudicare le tue nuove storie senza preconcetti, e vediamo come sono..."
    4 points
  2. Diablero diici il vero quando affermi che la grande differenza tra certe "picconate" di un Sergio Bonelli e certe "piccionate" di Claudio Nizzi sta nella qualità delle storie che hanno scritto. A me Nolitta piace molto anche su Tex, è un Tex diverso, "umano", ma le storie sono davvero accattivanti e diverse si possono mettere tra i capolavori della serie. A ben vedere il grosso problema di Nizzi è che nella fascia 500 non abbia mai provato veramente a scrivere storie come faceva vent'anni prima, o meglio ci ha provato due o tre volte, "Il grande viaggio", Athabasca lake" e il ritorno mutilato della "Tigre Nera", storie passabili ma certo non i picchi della sua produzione. Di altre storie lunghe non sappiamo, certe furono probabilmente cestinate sul nascere. Tutto il resto delle sue storie resta confinato in due albi che furono una precisa scelta editoriale venuta dall'alto perché con le vendite in calo si riteneva che storie compatte di due albi fossero più fruibili per i lettori perduti o i nuovi, quando guardando invece alle storie degli anni ottanta osserviamo un Nizzi a cui piaceva veleggiare sui tre e più albi. Anche le sue storie più belle della fascia 400, a ben guardare, sono quelle più lunghe fino a "La maschera dell'orrore" che chiude il centinaio. Cio' che mi preme sottolineare è come il peso di certe imposizioni non vada sottovalutato e su questo siamo, mi sembra, d'accordo. Il passaggio ai due albi, alla politica dei "non ritorni" di certi personaggi storici (scelta che penalizzava evidentemente lo sceneggiatore che ne era diventato uno scecialista), la bocciatura di idee brillanti (vedi i due soggetti civitelliani) che venivano sforbiaciati se non dall'editore dallo stesso Nizzi in via preventiva (che ormai conosceva bene Sergio e Canzio) perché "non canonici", un po' quello che era successo a Boselli con "La figlia di Satania", sono tutte cose che vanno sommate alla crisi di un autore che non si era mai veramente ripreso dalla crisi vera e propria del 1992 (sei mesi durante i quali aveva il rigetto della pagina vuota). E Nizzi è andato avanti, lasciato solo, Boselli scrive tra il 2002 e il 2005 appena cinque storie (di cui due texoni). L'errore è stato dell'editore. Certo Nizzi avrebbe potuto smettere, scrivere di meno, ma chi avrebbe assicurato le 110 pagine mensili ? Poi, guardiamo ai disegnatori, Galleppini smette nove mesi prima della sua morte perché non riesce proprio più a tenere una matita in mano, Letteri disegna fino alla fine, a Marcello viene rifiutata la sua ultima fatica, a Quinto lo stesso, Ortiz disegna fino alla sua morte, sembra davvero difficile dire addio a Tex. Che Nizzi avesse esaurito il suo interesse verso Tex lo dimostrano quei soggetti che si faceva scrivere da Traversa (circa una decina) a partire dall'ottobre 2003 (quando Nizzi iniziò a sceneggiare "Puerta del diablo"). Vorrei poi far notare come le storie veramente inguardabili non sono poi molte: "Le foreste dell'Oregon", "I fratelli Donegan" , La banda dei tre" e "Oltre il fiume". Altre invece come "Ritorno a Culver City" o "Fratello bianco" soffrono di "piccionate" che con un serio lavoro di editing potevi salvare. Il resto è confinato nella mediocrità. Il texone di Seijas, che contiene l'ennesimo cinturone slacciato davanti a un signor nessuno, viene tenuto nel cassetto per sei o sette anni, una dozzina di pagine vengono fatte ridisegnare per togliere un personaggio femminile, una biondina in fiore sostituita con un paralitico anonimo, queste sono le scelte di Sergio, per il quale il problema è un texone pieno di femmine, "Piccole donne" , mica i centuroni slacciati, quelli per lui sono la normalità perchè quella è la visione del Tex che lui stesso ha costruito in un numero certo non minore di storie. Sergio forse aveva il rigetto del Tex paterno con le sue 800000 copie vendute mensilmente solo dell'inedito, un Tex che non aveva mai capito veramente se stiamo a vedere il finale de "I fucili di Shannon" uno dei più grandi attentati al mito di Tex che è tutto farina del suo sacco.
    3 points
  3. No no, non volevo dare quell'impressione... È stata una conversazione in cui Nizzi ovviamente ha difeso le sue scelte, però non ha negato di averle fatte (nel senso che è stata una conversazione molto più interessante dei classici "non è vero" che si vedono spesso nei forum...) non ricordo tutti i punti di cui abbiamo parlato, e nessuno stava registrando, quindi gran parte della conversazione ormai semplicemente non me la ricordo più, ma mi ricordo per esempio che, parlando della scena ne "i fucili di Shannon" in cui il bambino viene rapito, ammise che la scena, per come è stata pubblicata, presentava un Tex che si faceva gabbare troppo facilmente, e "diede la colpa" a Venturi che aveva disegnato Tex e il bandito troppo vicini (amplificando l'arrendevolezza di Tex, a suo dire se fossero stati disegnati più lontani il lettore non si sarebbe chiesto "ma perché non reagisce?" perché Tex non avrebbe avuto tante possibilità di reazione) Mi ricordo in particolare quel punto perché mi meravigliò vedere scritto poi l'opposto in "Tex secondo Nizzi" di Guarino. Nel libro, Nizzi critica chi "avrebbe dato la colpa" a Venturi per quella scena... ma a quello che ricordo io (che non avrò più la memoria di una volta, ma non credo di essere ancora rincoglionito...) L'UNICO che per quel che ne so diede la "colpa" a Venturi fu proprio Nizzi. In generale, anche se non ricordo più i dettagli della conversazione, Nizzi ovviamente negò in generale le "accuse", ammettendo magari su scene specifiche, giustificandole (come fa nel libro di Guarino) con "le necessità della storia" (in generale concordo che un eroe non può essere sempre infallibile, altrimenti le storie rischiano di diventare noiose, ma c'è una bella differenza fra "eroe che ogni tanto sbaglia" ed "eroe che non ne fa una dritta e si rende sempre ridicolo"), ammise che certi espedienti tipo gli "origlioni" erano stati usati un po' troppo spesso, insomma, fu una discussione un po più articolata di un semplice "non è vero", Nizzi ammise tranquillamente che alcune scene presentavano problemi, anche se sosteneva che erano casi isolati non rappresentativi in generale della sua opera (e noi ovviamente non avevamo un elenco lunghissimo di esempi, ci ricordavamo giusto i casi più eclatanti). Non era "contento" delle critiche ovviamente, ma... avrebbe potuto cavarsela molto facilmente semplicemente dicendo che non era d'accordo e tagliando corto. Rimase davvero un sacco di tempo a parlare con noi. Come ho detto, non posso escludere che fosse solo cortesia e mentalmente fra se e sè ci stesse mandando al diavolo per il tempo che gli facevamo perdere, ma se voleva andarsene, nessuno l'avrebbe trattenuto: gli avevamo chiesto gentilmente se poteva dedicarci cinque minuti, non era un tribunale, e se diceva "scusate, ho un impegno" nessuno l'avrebbe trattenuto. Se è rimasto per tanto tempo, per me era perché gli faceva comunque piacere parlare dei dettagli delle sue storie (anche con criticoni come noi...) [vorrei precisare comunque che, per rispetto verso un autore verso coi avevamo una certa deferenza, anche le nostre critiche furono espresse in maniera molto più "soft" e diplomatica di come facevamo di solito nel forum, la conversazione a quanto ricordo fu abbastanza cordiale, anche se avevamo punti di vista diversi]
    2 points
  4. Provo a dire la mia, in punta di piedi. A mio parere il calo vero ci fu in concomitanza del numero 500, dopo di che le storie davvero brutte sono secondo me una dozzina (I fratelli Donegan, Fratello bianco, Tumak l'inesorabile, Moctezuma, Soldi sporchi, La sentinella, Oltre il fiume, Mercanti di schiavi, Canyon Dorado, Le iene di Lamont, Fort Sahara, La banda dei tre), le altre sono quasi tutte mediocri o appena sufficienti, ma comunque innocue, tutto sommato. Il cambio di atteggiamento verso l'infallibilità di Tex c'è, e lo retrodato al ritorno dalla famigerata crisi. Però se si leggono anche molti suoi racconti di Larry Yuma, c'è la stessa concezione dell'eroe fallibile, gli stessi origlioni, lo stesso clima da commedia che ogni tanto riemergeva anche nei suoi Tex migliori (Terra senza legge, di Giolitti), segno che secondo me alcune scelte di sceneggiatura fanno parte del suo dna. Non gli ha giovato neppure pubblicare intere annate senza interruzioni, è chiaro che così che difetti e ripetizioni balzano all'occhio con più facilità! Infine, dico che all'epoca non esisteva alcuna seria attività di editing, altrimenti molte storie (tra cui la tanto vituperata avventura di Mefisto) con alcuni accorgimenti avrebbero potuto facilmente diventare di discreta levatura.
    2 points
  5. Il Tex "ridicolizzato" possa piacere o non piacere è il Tex di matrice NOLITTIANA (rileggetevi una storia a caso scritta da Sergio Bonelli, per esempio "La scogliera dell'orrore"). Eppure del lavoro di demolizione del mito di Tex da parte di Nolitta, iniziato negli anni sessanta suggerendo per esempio al padre storie come "La sfida" in cui Tex doveva pareggiare contro Buffalo Bill (ed è rimasto convinto fino alla fine che il padre l'avesse accontentato, invece Tex la sfida la vince eccome surclassando l'avversario) oppure "La sconfitta" che GLB accettò solo perché maturata con il trucco dello swivel, storie pensate da un giovane Sergio che sono a livello di idee dovevano intaccare il mito di Tex. Poi, quando si è messo a scrivere lui direttamente, abbiamo letto i vari "Mingo il ribelle", "I ribelli del Canada (a proposito della quale GLB confidò in un'intervista che era "una vaccata di storia"), i Cruzado, i bernoccoli de "I dominatori della valle" ecc. Ripeto, basta prendere una qualsiasi storia di Nolitta per rendersi conto che ha fatto molto peggio di quanto viene rimproverato all'ultimo Nizzi. Nizzi scrivendo storie in cui Tex era messo in difficoltà (negli ultimi anni) non ha fatto che uniformarsi a quel modello di Tex . Mettiamo sul tavolo che il suo editore era Sergio Bonelli che gli accettava certi soggetti e altri (mi risultano da fonti vicine a Nizzi) cestinati uno dopo l'altro, così come mi risultano interventi redazionali che "correggevano" i balloon di Nizzi prima di andare in edicola facendo poi gridare allo scandalo i lettori. Il lavoro di Nizzi ha subito pesanti condizionamenti da parte dell'editore. Poi, certo, c'è il declino, c'è che non ce la faceva proprio più a scrivere il Tex, che voleva fare visibilmente altro, che era bollito. Basta vedere cosa hanno combinato gli altri autori (eccetto Mauro Boselli) i Faraci, i Manfredi, i Burattini, i Zamberletti, i Mignacco o i Dixon, Pasquale Ruju un po' meglio, sempre dignitoso con qualche lampo, ma con storie che di rischiare oltre il minimo sindacale!
    2 points
  6. Beh, Verdi lo ricordi per la Traviata o per Oberto conte di san bonifacio? Vasco lo ricordi per i primi dischi o per gli ultimi, pietosi? McEnroe lo ricordi per i primi 7 anni con 67 tornei vinti o per i secondi 7 anni con 10 tornei vinti e nessuna finale slam? Lo ricordiamo per la vittoria di Wimbledon dell'84 o con la sconfitta al primo turno di Wimbledon 90 con Derrick Rostagno? Stanlio e Ollio li ricordiamo per Fra Diavolo e i figli del deserto o per tristezze assolute come Atollo k e il grande botto? Alla fine un talento va ricordato per quello in cui ha eccelso. Nizzi è la congiura e Furia Rossa. I Fratelli Donegan lasciamoli nel dimenticatoio.
    1 point
  7. Mah.. io credo che un autore vada ricordato faccendo un rapporto tra il meglio. il meno peggio, e il peggio di cio che ha fatto..
    1 point
  8. Ci riprova anche nelle nuove storie eh il lupo perde il pelo ma non il vizio..
    1 point
  9. Il giovane Tex di GLB commetteva qualche errore, ma poi con il passare degli anni è diventato invincibile, infallibile.. Tex non può sbagliare nel giudicare un uomo, Tex non perde un duello, Tex non scappa come un vigliacco, Tex non si slaccia il cinturone davanti a un qualsiasi sceriffo, Tex salva gli innoncenti e non viene mai umiliato..Il suo creatore l'ha voluto così e secondo me è anche il segreto del suo successo..Nizzi ha scritto delle storie con un Tex irriconoscibile..
    1 point
  10. Un'altra "pagina" da dimenticare Eppure certe scelte sembrano proprio voler provocare il lettore. Una delle cose che non ho scritto nel mio precedente messaggio è il rigetto del modello glbonelliano da parte di Nizzi nelle storie che ha scritto almeno a partire dal 2000. Tanto meticoloso nel seguire GLBonelli fino a giungere a "copiare" anche intere sequenze da storie del creatore di Tex (Carlo Monni dixit, parlando del manierismo di Nizzi) è arrivato agli origlioni, ai cinturoni slacciati, alla palese dabbedaggine dei pards (nessuno escluso), sembra impossibile non vederci un tentativo di mostrare più fallibili questi personaggi, meno sbirreschi e superuomini, con il rischio di ridicolizzarli e smitizzarli com'è puntualmente avvenuto in fin troppe storie che sono veramente un pugno nello stomaco per noi lettori.
    1 point
  11. La radiografia come la chiami tu è l'effetto, non la causa. Alla fine certe cose le temi, te le aspetti e non puoi fare a meno di notarle. Ho smesso di acquistare i Tex di Nizzi per molto tempo perché oramai preso dallo scoramento. Invece appena arrivava Boselli, ma anche novità come Faraci (le cui buone premesse non sono poi state mantenute), mi precipitavo in edicola e leggevo appassionatamente la storia. Io non ne voglio a Nizzi, stanco e impelagato probabilmente in scelte editoriali, ne voglio alla casa editrice che ha permesso che storie come Muddy Creek o Oltre il fiume venissero approvate e pubblicate. Sono affezionato al Sergione e a Canzio, ma non posso dimenticare che erano proprio loro i primi a non filtrare in entrata e ad avvallare certe storie. Poi non so perché Nizzi non abbia lui stesso posto un aut aut, minacciato di abbandonare o altro, perché si vede a ogni pagina che scriveva Tex controvoglia. È stato ricoperto d'oro? È stato pregato in ginocchio? Non lo so, ma uno che scrive cose come I mercanti di schiavi sta manifestando astio nei confronti del personaggio affidatogli. La mia.
    1 point
  12. Con tutto il rispetto per Diablero e le sue indubbie capacità dialettiche, a me l'idea di discutere di un fumetto con uno che pensa di avere verità oggettive e insindacabili fa un po' cascare le palle, ed è ovvio che in questo modo una discussione non possa esserci. Per cui mi limito a dire che, a mio gusto (in quanto tale tanto soggettivo quanto per me insindacabile) diverse storie del Nizzi post 400 sono tra le sue migliori in assoluto: cito almeno "L'uomo senza passato", "Yucatan", "L'ultima frontiera", "Le colline dei Sioux". Ciò non toglie nulla al calo evidente del post-500, e al fatto che alcune storie siano davvero pessime (quella di Usaki, per dire, roba imbarazzante e impubblicabile).
    1 point
  13. E vabbè, se uno ha dei traumi su un fumetto non so cosa dire... A me hanno sempre fatto un pò specie quelli che si mettono li a fare la radiografia pagina per pagina a Tex, contanto le piccionature, le frasi potenzialmente non texiane, gli episodi. Come se un fumetto fosse la Divina Commedia o il Vangelo. Certo, ci sono caratteristiche di un personaggio che vanno preservate, ma io credo che alla fine, dobbiamo capire se una storia ci ha fatto passare una bella ora di lettura o no, senza vivisezioni. E' come quelli che si mettono ad ascoltare la Callas e si mettono a stabilire "ha fatto questo si bemolle calante, quel sol crescente, ha sbagliato una parola etc..". Ma chissenefrega, guarda se il suo canto ti ha emozionato o no. Di Nizzi non mi hanno divertito alcune storie, certamente una decina dei 500 (compresi dei maxi, tipo il pessimo Fort Sahara) sono decisamente sottotono, ripetitivi, poco appassionanti, al di là dei singoli episodi, che mi interessano ben poco. Se Tex viene salvato da un bambino ma la storia è esaltante io lo accetto senza grossi problemi, tanto per intenderci, anche se sarebbe meglio evitarlo. Però, nel complesso, con Nizzi mi sono quasi sempre molto divertito, fosse anche solo per i dialoghi strepitosi, i migliori senza dubbio i suoi, tra tutti, a mio parere. Per dire, le ultime due storie recenti mi hanno appassionato poco, e non le trovo a livello sui dialoghi, quindi per me valgono poco. Anche se non ci sono errori di nessun tipo e quelle che alcuni chiamano "piccionature", termine che fatico a sopportare, tra l'altro. Comunque scialla ragazzi. Se vi fare venire l'esaurimento per Tex forse dovete fare un pò di meditazione o di yoga.
    1 point
  14. Eeeeeeh che esagerazione Diablero. Quasi tutti gli autori sarebbero contenti e pagherebbero pur di aver scritto solo un paio delle storie di Nizzi ante 400 e pure 4 o 5 dei 400. Poi il declino è sotto gli occhi di tutti, ma alcuni di voi, secondo me, ne esagerano la portata.
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  15. Non sei il primo che difende Nizzi con queste tesi contraddittorie, che mi sembrano una cosa tipo "non sono stato io a rubare la marmellata, e comunque era mia, ho fatto bene a mangiarla!" Cioè, non si può, se si ha un minimo di coerenza, dire "non è vero che Nizzi è crollato, anche dopo scriveva buone storie, e poi voglio vedere voi a non crollare al suo posto..." Questo saltare poi dall'aspetto "qualità delle storie" e "perchè Nizzi ha avuto quel calo" fa solo confusione. Io ho una scusa anche migliore di quella di Nizzi per le mie (ipotetiche, non ne ho mai scritte) storie: non sono capace! Provateci voi a scrivere storie senza essere capaci! Avendo quindi un ottimo motivo per giustificare il fatto che farei storie scarse, non potreste dire che sono scarse, no? (e sì, è lo stesso ragionamento che tanti fanno con Nizzi, "ha le sue buone ragioni per scrivere ciofeche, quindi non sono ciofeche...") No, siamo onesti e valutiamo la qualità delle storie senza trovare mille scuse... Nizzi ha scritto per più di 15 anni storie in cui SEMPRE, in ogni singola storia, Tex era ridicolizzato in maniera aperta e palese (addirittura sottolineata dai dialoghi, tipo "lo acciufferò, o non mi chiamo più Tex Willer... oh, mi è scappato...", "tranquillo, ragazzino, se vieni con me non ti succederà niente, parola di Tex Willer... Oddio l'hanno catturato, banditi, vi prego in ginocchio, liberatelo..."). Anni fa feci una "sfida" in un altro forum, chiesi di citarmi UNA, anche una sola storia di Nizzi post-crisi in cui Tex non fosse ridicolizzato, qualcuno provò a presentare qualche esempio, ma erano tutte storie in cui Tex veniva palesemente ridicolizzato 1, 2, 3 volte o più, ed erano loro che non lo vedevano... (non ripeto la sfida oggi, perchè non voglio più ri-leggere quelle storie, dopo essere finalmente riuscito in gran parte a dimenticarle...) Il mio giudizio complessivo su Nizzi è simile a quello di Carlo Monni ...ma sono più severo sulle date. Si vedevano anche PRIMA del crollo psicologico le prime crepe. Dopo, dal suo ritorno... non ne ha azzeccata più una (le poche storie buone, tipo il Texone di Magnus, erano state sceneggiate in realtà prima della crisi). E la cosa è anche comprensibile (per me fu folle l'editore a insistere perchè tornasse su Tex, con che spirito avrebbe potuto scriverlo, dopo una crisi di rigetto simile?). È da quel momento che parte l'opera di demolizione di Tex, che diventa via via sempre più palese, e con il 500 era già assoluta e compiuta (non c'è un calo di Nizzi con il 500, era già in fondo, il 500 e la successiva mefistolata sono stati semplicemente "la sveglia" per chi ancora si rifiutava di vederlo). Per "rivalutare" Nizzi, il mio "consiglio", è di rileggere NON i post-500, ma quelli prima. E di scoprire, alla luce delle nizzate successive, QUANTO quegli elementi di spernacchiamento di Tex erano già presenti da tempo. Io direi "In sostanza, il Nizzi pre 380/390 non ha bisogno di essere rivalutato, il Nizzi post 400 non può essere rivalutato" Quindi, il periodo "buono" dura una decina d'anni, meno di 50 storie, quello "pessimo" dura dal 400 al 600, cioè più di 15 anni di storie una peggio dell'altra, un periodo insostenibile, assurdo (non conosco un altro caso simile al mondo) di cui incolpo soprattutto la casa editrice, era ovvio che non ne poteva più, che era totalmente demotivato e stava distruggendo il personaggio: ma non le leggevano le storie? Come facevano ad essere contenti di un Tex che ogni singolo albo provocava danni, si faceva salvare da vecchi paralitici, bambini, animali, etc e intanto veniva gabbato da tutti? Non gli dicevano niente? (Nizzi disse una volta, davanti ad una mia domanda diretta, in una conversazione privata con alcuni forumisti durante la fiera di Reggio Emilia che no, non aveva mai ricevuto nessuna protesta o rimostranza da parte della casa editrice al riguardo). È quel lunghissimo periodo di demolizione del personaggio, che fra l'altro mi fece smettere di leggere Tex per anni, che fa sì che l'argomento "Nizzi" sia un argomento delicato, anche più di quanto normalmente dovrebbe essere un autore che abbia "solo" scritto storie scarse. Perchè non c'era niente di "normale" in quella situazione.
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  16. No, che di questo passo Tex potrebbe incontrare Jacula, che era pur sempre (anche) un vampiro. :-)
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  17. mamma mia Diablero con tutto il rispetto che sciocchezze io la penso al contrario sono pochissime le storie di Nizzi in cui Te viene ridicolizzato anzi su duecento storie saranno si e no una decina( certo se poi andiamo a criticare cose come" lo acciufero" e poi non lo acciuffa, come se questo fosse ridicolizzare)
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  18. so che mi giudicherete esagerato, ma per me questa storia e' quasi un capolavoro! ho letto gli albi di fila e, a parte Filippucci molto bravo, personaggi dalla psicologia perfettamente delineata , trama tutt' altro che scontata ( a parte il finale ma deve essere cosi' e' un classico) un Carson ottimo( ripeto che io non ritengo ci sia nessuna sua figuraccia: per me uno dei migliori degli ultimi tempi) sceneggiatura ottima. forse dare un voto dopo averla letta una volta sola e' un po' azzardato ma per me ora come ora sarebbe una storia da 9.5
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