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TWF - Tex Willer Forum

[37/38] L'asso Di Picche


Guest Wasted Years
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Voto alla storia  

17 utenti hanno votato

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Guest Wasted Years

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Soggetto e sceneggiatura: Gianluigi Bonelli
Disegni : Aurelio Galleppini
Inizia nel numero 37 a pag. 109 e finisce nel numero 38


L'Asso di Picche: è l'irridente firma di una mano omicida che sta facendo fuori gli agenti della Pinkerton di scorta sul Mississippi ai battelli della Blue Star frequentati dai giocatori professionisti. I pards vengono incaricati da Mac Parland di assicurare alla giustizia i biechi gamblers...

Per stroncare la cricca che agisce sui battelli, Tex sfida il capoclan è Tom Milton, l'Asso di Picche, proprio nel suo covo di New Orleans! I tentativi del criminale di sbarazzarsi dei pards cadono nel vuoto: i Rangers vengono sequestrati e fatti colare a picco su un natante, sono accolti a revolverate... ma non c'è niente da fare! Il boss si rintana nelle paludi e, per vendetta, fa rapire Lily Dorsey, una pupa da lui soggiogata che aveva trovato il coraggio di rivelare le malefatte della gang a Tex.

Copyright Sergio Bonelli Editore

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  • 5 mesi dopo...
  • Rangers

Prima, emozionante avventura di Tex a New Orleans. La città ci viene già mostrata, piena di bande criminali, e lo sceriffo (non c'era ancora Nat), onesto ma impotente ad affrontare la difficile e pericolosa situazione. Mac Parland chiede aiuto a Tex per sgominare la banda che ha già ucciso ben 4 agenti della Pinkerton. Tex parte così in solitaria verso la città, mentre Carson e Kit, indagano sui battelli e vi arriveranno più tardi. Una gran bella storia, con Tex dalla pistola micidiale e infallibile, sventa agguati e sparatorie. Indimenticabile la parte in cui

si riunisce ai pards, prigionieri sul battello e con loro riesce a fuggire, mentre il battello sta affondando
Poi stupendo quando si scatena il pandemonio nel locale, sede principale dell'Asso di Picche. Il finale si conclude nelle famose e altrettanto pericolose paludi, che diventeranno scenari stupendi di storie future, tra cui l'ultima del Vecchio Di Mezzanotte; è bello pensare che tra quell'intrico di canali e in mezzo alle sabbie mobili si trovi anche la casa del Vecchio di Mezzanotte. :trapper: Voto alla storia un bel 9, anche per i disegni molto ispirati!! :inch:
  • +1 1
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  • 1 anno dopo...

Grande storia, bellissima, che da il via al filone ?fluviale? (la prima storia ambientata a New Orleans). Ottimo il macabro finale con Milton - il capo della banda - che sprofonda nelle sabbie mobili. Disegni di un Galep ispiratissimo. Curiosità : Dopo Lily Dickart (sorella di Mefisto) e Lily Bent (regina di picche), un'altra Lily (Dorsey) partecipa da protagonista in una storia di Tex. Evidentemente il nome era molto gradito a Bonelli padre...

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Grande storia, bellissima, che da il via al filone ?fluviale? (la prima storia ambientata a New Orleans). Ottimo il macabro finale con Milton - il capo della banda - che sprofonda nelle sabbie mobili.

Condivido in pieno. :indianovestito:

Disegni di un Galep ispiratissimo.

Anche qui le matite di Galep sono inchiostrate da Virgilio Muzzi. Non solo, parte della storia (e precisamente le pagine da 88 seconda striscia a 98 del n° 38) sarebbero state realizzate da Francesco Gamba alle matite e Muzzi alle chine.

Curiosità : Dopo Lily Dickart (sorella di Mefisto) e Lily Bent (regina di picche), un'altra Lily (Dorsey) partecipa da protagonista in una storia di Tex. Evidentemente il nome era molto gradito a Bonelli padre...

Forse era ispirata dalla mitica signora Liliana, strica segretaria della sua ex moglie (e poi di suo figlio Sergio), la stessa le cui fattezze pare abbiano ispirato Galep per il personaggio di Florecita, la figlia di El Diablo. :indianovestito:
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  • 1 anno dopo...

Storia di una certa importanza, dato che è la prima che si svolge a New Orleans - una New Orleans in cui ancora non c'è traccia dello sceriffo Mac Kenneth. Abbiamo già gli elementi tipici delle trasferte di Tex e pards in questa città affascinante:una banda più o meno misteriosa (in questo caso il particolare della carta è molto d'effetto) che sta per avvolgere completamente la città nella sua ragnatela; battelli sul Mississippi infestati di gambler in cerca di polli;inseguimenti ?nelle paludi della Lousiana?;sparatorie e scazzottate con contorno di locali distrutti. Una storia, dunque, insieme innovativa e tipica. Detto questo,?Sabbie mobili? è in se stessa molto bella e coinvolgente. Bello il modo in cui Bonelli mette in scena i pards:divisi- con Carson e Kit a battere una pista diversa- e successivamente riuniti, in una doppia narrazione serrata e molto moderna (non a caso, questo sarà uno degli elementi del Tex del primo centinaio che faranno maggiormente presa su Boselli). La reunion, poi, non poteva essere più movimentata. Momenti texianamente esaltanti:i tre pards che distruggono per ritorsione il Saint Pierre nel giro di quattro pagine, e l'assedio in casa di Crosset, spettacolare. E non solo:altrettanto bella e texiana è la scena in cui Tex nel pieno della strafottenza va a provocare Milton proprio nella sua tana e l'altra, conseguente, in cui il Nostro si comporta come l'ultimo dei teppisti scaricando all'improvviso la colt sui due ?poveracciò seduti nel locale-scene splendide e divertenti, di quel divertimento specifico del fumetto Tex:i prepotenti messi sull'attenti da qualcuno all'occorrenza più prepotente di loro!I disegni di Galep mi sono sembrati davvero splendidi- appartengono, d'altronde, a un periodo che a me piace moltissimo. Inoltre, considerando la novità delle ambientazioni, non si possono che valutare queste tavole con ancor più bontà!Voto (storia e disegni):8,5

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Storia di una certa importanza, dato che è la prima che si svolge a New Orleans - una New Orleans in cui ancora non c'è traccia dello sceriffo Mac Kenneth. Abbiamo già gli elementi tipici delle trasferte di Tex e pards in questa città affascinante:una banda più o meno misteriosa (in questo caso il particolare della carta è molto d'effetto) che sta per avvolgere completamente la città nella sua ragnatela; battelli sul Mississippi infestati di gambler in cerca di polli;inseguimenti ?nelle paludi della Lousiana?;sparatorie e scazzottate con contorno di locali distrutti. Una storia, dunque, insieme innovativa e tipica.

Peraltro, se la memoria non m'inganna, è la prima avventura ambientata in Louisiana e la prima del filone "grande città".

Detto questo,?Sabbie mobili? è in se stessa molto bella e coinvolgente. Bello il modo in cui Bonelli mette in scena i pards:divisi- con Carson e Kit a battere una pista diversa- e successivamente riuniti, in una doppia narrazione serrata e molto moderna (non a caso, questo sarà uno degli elementi del Tex del primo centinaio che faranno maggiormente presa su Boselli). La reunion, poi, non poteva essere più movimentata. Momenti texianamente esaltanti:i tre pardsè che distruggono per ritorsione il Saint Pierre nel giro di quattro pagine, e l'assedio in casa di Crosset, spettacolare. E non solo:altrettanto bella e texiana è la scena in cui Tex nel' pieno della strafottenza va a provocare Milton proprio nella sua tana e l'altra, conseguente, in cui il Nostro si comporta come l'ultimo dei teppisti scaricando all'improvviso la colt sui due ?poveracciò seduti nel locale-scene splendide e divertenti, di quel divertimento specifico del fumetto Tex:i prepotenti messi sull'attenti da qualcuno all'occorrenza più prepotente di loro!I disegni di Galep mi sono sembrati davvero splendidi- appartengono, d'altronde, a un periodo che a me piace moltissimo. Inoltre, considerando la novità delle ambientazioni, non si possono che valutare queste tavole con ancor più bontà!

Uhm, spero di non gettare acqua sul fuoco del tuo entusiasmo, ma, secondo praticamente tutti coloro che si sono o ccupati della questione ghost artists su Texd, qui le matite di Galep sono inchiostrate da Muzzi e l'intera sequenza al locale di Milton (pag 88/98 del n° 38) vedrebbe le matite del solo Francesco Gamba con chine di Muzzi. :colt: Modificato da Carlo Monni
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Uhm, spero di non gettare acqua sul fuoco del tuo entusiasmo, ma, secondo praticamente tutti coloro che si sono o ccupati della questione ghost artists su Texd, qui le matite di Galep sono inchiostrate da Muzzi e l'intera sequenza al locale di Milton (pag 88/98 del n° 38) vedrebbe le matite del solo Francesco Gamba con chine di Muzzi. :colt:

Non voglio mettere in dubbio quanto dici, ma in base a quale tipo di anilisi si è arrivati ad affermare che le cose sono andate così?Perchè se io dovessi fare un analisi puramente stilistica, non riuscirei a dire altro nome che quello di Galep (a meno che Gamba non abbia capacità fuori del comune)...
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  • 1 mese dopo...

Un'ambientazione del tutto nuova per Tex: New Orleans, in Louisiana, uno dei simboli del profondo Sud e zona di cesura tra il selvaggio West del vicino Texas ed il "civilizzato" Est delle grandi metropoli. Anche New Orleans può a buon diritto essere considerata una grande città, ma, come Tex apprenderà a sue spese, non è meno violenta di Abilene o Dodge City.

 

1) Anche qui una spietata banda di malviventi usa come simbolo una carta da gioco: stavolta si tratta dell'Asso di Picche. Chi ne riceve uno sa che il suo destino è segnato oppure è già morto. Lo sa bene l'Agenzia Pinkerton, che ha già perso quattro uomini nel tentativo di sgominarla. A Mac Parland non resta che rivolgersi a degli esterni: gente come Tex, Kit e Carson.

 

2) Arrivati in città, i tre pards non perdono tempo a mettersi nei guai ed a combinarne a loro volta. Ad ogni colpo degli avversari risponderanno con una ritorsione ancora più forte sino a lasciare agli avversari una sola scelta: la morte o la fuga.

 

3) Fred Milton, il padrone del Savannah Club e capo dell'Asso di Picche, si dimostra un avversario tra i più duri e subdoli che Tex abbia mai affrontato sino ad allora e farà sudare la sua fine.

 

4) Memorabili le scene sul battello Belle Star e quelle dell'incursione di Tex e soci al Savannah Club in cui portano la distruzione generalizzata, dando un colpo quasi mortale all'impero criminoso di Milton, che però riesce a fuggire.

 

5) Curiosità: dopo Lily Dickart, Lily Bent e qualche altra Lily che sicuramente ora dimentico, ecco Lily Dorsey o Hollister, cantante e fidanzata di John Grammont, proprietario della linea di navigazione Blue Star. Milton la ricatta minacciando di rivelare un suo segreto del passato e lei deve fornirgli informazioni su Grammont ed i suoi affari. Quando alla fine si ribella, Milton decide di ucciderla. Per fortuna c'è Tex a proteggerla. Come ha giustamente fatto notare qualcuno, G. L. Bonelli doveva avere una speciale simpatia per il nome Lily. Che sia un omaggio alla mitica Signora Liliana, la segretaria di sua moglie e poi del figlio Sergio?

 

6) Sconfitto, ma non domo, Milton tenta l'ultima rivincita e rapisce Lily Dorsey per portarla in un isolotto delle paludi. Mal gliene incoglierà: non solo il tranello che ha teso a Tex fallirà, ma lui stesso, fuggendo, cadrà vittima delle sabbie mobili e morirà prima che i tre pards riescano a salvarlo.

 

7) Curiosità bis: in questa storia si parla di Sceriffo di New Orleans. Lo si potrebbe considerare un errore. Non che new Orleans, o meglio la Orleans Parish (In Louisiana le contee sono chiamate Parishes, come le Parrocchie), ma già nel 1860 aveva i compiti limitati alla tenuta delle prigioni ed alla polizia delle zone extraurbane. Alla tutela dell'ordine nella città di New Orleans vera e propria provvedeva la Polizia che aveva un suo Capo nominato dal Consiglio Cittadino e non eletto come lo Sceriffo. Giustamente, per maggior aderenza alla realtà, Boselli ha mutato il titolo di Nat Mac Kennet (che, a scanso di equivoci, non compare in questa storia) da Sceriffo a Capo della Polizia.

 

8) Per la cronaca, ho sempre omesso di dirlo, ma anche se per rispetto della tradizione ho sempre parlato di sceriffo, nel 90% delle volte in cui nelle storie precedenti è comparso un tutore dell'ordine, si trattava di un Marshall cittadino e non di un vero Sceriffo.

 

9) I disegni sono stati realizzati da Galep e Francesco Gamba alle matite e Virgilio Muzzi alle chine. In particolare pare che i disegni dell'albetto a striscia "Incursione al Savannah Club" (ovvero le pagine 88/98 del n° 38) vedano il solo Gamba alle matite con chine di Muzzi. Se è davvero così, debbo presumere che il merito dell'armonizzazione al tratto galleppiniano sia stata di Muzzi. In sintesi: una splendida storia. 

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Un appunto di cui mi ero colpevolmente dimenticato. :snif:

Nella storia "Attentato a Montezuma" Gordon chiede a Tex se sia lo stesso Tex Willer che ha risolto il caso "Belle Star" per Pinkerton a New Orleans. Si tratta di una chiara allusione a questa storia, che, però all'epoca doveva ancora essere pubblicata. Questo ed anche il fatto che coprotagonisti siano Kit e Carson e Pat Mac Ryan non venga nemmeno nominato porta a ritenere che questa storia era stata pensata per seguire "L'uomo dalle quattro dita" e precedere "Pat l'Irlandese". Perchè le cose siano andate diversamente non è dato saperlo ormai.

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  • 5 anni dopo...
  • Sceriffi

Prendi una storia a caso di GLB, magari una che non hai mai riletto e di cui ti ricordi poco, e stai sicuro che la leggerai fino in fondo rimanendo sorpreso ad ogni pagina. È quello che è successo a me rileggendo questa prima avventura di Tex a New Orleans, che avevo colpevolmente dimenticato: è un susseguirsi rocambolesco di scene d'azione, sparatorie e scazzottate, frizzante e divertente, con tanta varietà e tanta originalità - dall'affondamento del battello in cui Carson e Kit sono prigionieri, all'assedio e incendio in casa di Crosset (con tanto di camionetta dei pompieri!), all'irruzione di Tex e pards nella casa da gioco, per concludere con il finale nelle paludi. Tanta varietà insomma, illustrata da disegni di prim'ordine.

Non mi stancherò mai di dirlo, e ne ho una conferma a ogni rilettura delle storie di GLB: la sua maestria era quella di narrare le stesse situazioni e scene introducendo sempre nuovi elementi, rendendole ogni volta nuove e originali con trovate innovative, invenzioni, e un linguaggio strepitoso.

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  • 11 mesi dopo...

Bella storia con Tex tornato ad essere completamente libero di gestire la giustizia senza vincoli di sorta, ovvero a colpi di sganassoni e proiettili. Piuttosto affrettata la fine, disegni che si evince chiaramente non escano tutti dalle matite di Galep, anzi qualche vignetta sembra proprio posticcia.

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  • 11 mesi dopo...

Prima escursione dei nostri nella caotica New Orleans.

 

Il pretesto è una missione affidata da Mac Paeland, per sgominare una pericolosissima banda che getta i suoi tentacoli sul traffico fluviale della città. 

 

Ha così inizio una storia scoppiettante, carica d'azione e molto divertimento. Fra agguati, affondamenti di battelli, case in fiamme e intrighi vari, il grande Bonelli imbastisce una sceneggiatura spumeggiante e scorrevole, con i nostri tirati a lucido e davvero risolutivi.

 

Non è presente ancora lo sceriffo Mc Kenneth, che Bonelli inserirà nelle successive traferte in Louisiana dei nostri, ma l'esordio a New Orleans è davvero interessante.

 

Rileggendo le vecchie storie di Bonelli riscontro una scorrevolezza di testi e di sceneggiatura che si fa molto apprezzare, aspetto che purtroppo al giorno d'oggi non sempre è presente sulle recenti pubblicazioni. La lettura scivola via rapida e spedita e l'autore conduce le danze, badando al sodo, senza inutili orpelli o digressioni. 

 

Unici aspetti meno positivi: l'essenza del villain che pian piano si sgonfia nel proseguo dell'episodio e il finale un po' accelerato.

Suona strano che Milton, esperto nell'arte di ricatto, cada nella trappola e affidi a delle scartoffie prove compromettenti che possono legargli la corda al collo.

 

La sua terribile morte, è la consueta punizione divina che l'autore destina ad alcuni dei suoi villain; affondare nelle sabbie mobili è un cult della narrativa avventurosa e suscita sempre un particolare effetto sul lettore. In passato ho visto un documentario che smentiva la credenza che è possibile scomparire del tutto sotto il filo della sabbia viscosa: giunto a un certo punto, per un gioco di equilibri e forze, il corpo finisce col "galleggiare" ma ciò non è meno pericoloso o terribile. Impossibilitati a far qualsiasi tipo di movimento nella fanghiglia, si rimane intrappolati e senza un aiuto esterno, si è destinati a morire di sete nella ferrea morsa delle sabbie. Tuttavia nel fumetto o nella lirica avventurosa alcune "licenze poetiche" sono sempre accettate senza bisogno di scomodare plausibilità fisiche e quant'altro.

 

Sotto l'aspetto grafico, la mano di Galep è sempre ben salda ed espressiva e si esalta negli scenari esotici del delta del fiume. Ottima la resa pure nella lunga sequenza dell'affondamento del battello, comunque concordo con quanto detto da altri forumisti prima di me, infatti fra le tante vignette si nota pure l'aiuto di disegnatori esterni. Il mio voto finale è 8   

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