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TWF - Tex Willer Forum

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  1. Ieri
  2. Letizia

    Aumento di prezzo o riduzione di pagine?

    La riduzione pagine/aumento prezzi non ha niente a che vedere con il ritmo. Il ritmo si può avere in 110 pagine come in 64. Il problema invece è un altro. Si riducono le pagine e poi, dopo poco tempo, aumentano i prezzi. Ci si ritrova infine con albetti inconsistenti che costano una cifra. Negli anni i prezzi sono aumentati non so dirvi quante volte e in futuro aumenteranno ancora. Se ogni volta avessero diminuito le pagine adesso pagheremmo per avere solo le copertine. Quindi no alla diminuzione delle pagine. Inoltre se si vuol aumentare i prezzi ci si deve pensare a lungo perché ad ogni aumento c'è sempre una fetta di lettori che se ne va. Da una bottiglia si possono riempire bicchieri finché c'è vino. Quando il vino è finito, si diventa astemi.
  3. Zagor è lì a dimostrare che non funziona come dici tu Questo è vero, però non succede. Quello che intendo è che molti autori sono abituati a scrivere in un certo modo: se gli dimezzi le pagine, racconteranno metà cose, non le stesse cose in metà spazio.
  4. È già stato detto da altri in passato, ma, anche se da ragazzino mi dava fastidio avere le storie interrotte a metà albo senza sapere "come finiva" (e spesso come iniziava!), tornare a non fare albi completi sarebbe un incentivo a fare ANCHE storie più brevi o -ove necessario- da quattro albi e mezzo senza giocarsi i finali. Non basterebbe, ma sarebbe qualcosa.
  5. Sì e no. Dipende da come li racconti quasi eventi. Ci sono autori che padroneggiano lo stile narrativo dilatato (Boselli, tanto per essere chiari) e difficilmente risultano noiosi. Se Tex e Carson impiegano 10 pagine per attraversare il deserto dipinto è noioso? Dipende da chi scrive la storia.
  6. Diablero

    Aumento di prezzo o riduzione di pagine?

    È ANCHE quello. Di una storia noiosa non si dice infatti che "non ha ritmo"? Se gli stessi identici eventi li racconti in 5 albi invece che in due, la differenza si nota, eccome...
  7. Non è il ritmo a fare la differenza tra una storia buona e una noiosa.
  8. joe7

    Aumento di prezzo o riduzione di pagine?

    Non voglio offendere nessuno e rispetto l'opinione e i gusti di tutti, anche di quelli che la trovano bella: ma la serie di Tex Willer io personalmente l'ho trovata davvero noiosa. Più addirittura del Tex attuale. Infatti non la prendo più.
  9. Secondo me la riduzione delle pagine può far bene al ritmo delle storie ed un esempio lo abbiamo tutti i mesi con la serie Tex Willer.
  10. Beh a stampare un albo di 64 pagine ci vuole meno tempo: magari salta fuori qualche ora di ferie a questi poveretti che stampano tutto l'anno (con albi supplementari proprio nel periodo estivo). Poi, anche se i fatti tendono a dimostrare il contrario, sono convinto che anche ai disegnatori farebbe bene produrre storie più corte. Ritengo malsano che si passino anni a realizzare una singola avventura, perlopiù dimenticabile nella maggior parte dei casi. Lo scrittore sarà pagato a pagina sicuramente, ma in questo caso più la fa durare e meno si dovrà impegnare a breve termine per immaginarsene una nuova, cosa sicuramente più impegnativa. Nessuno si senta offeso, la mia è solo una constatazione, come lettore invece desidero vicende interessanti e sbrigative, difficilissimo da trovare in produzioni recenti. Spesso quando ho voglia di leggere un fumetto rispolvero una vecchia striscia, uno dei primi volumi della collezione storica (dove ne trovo almeno un paio), o un vecchio Comic, spesso firmato da Stan Lee. Il prezzo a questo punto è il male minore: una brutta storia o una noiosa costa sempre troppo, rispetto a un capolavoro a cui sono disposto ad allargare i cordoni della borsa, a costo di rinunciare a qualcos'altro.
  11. joe7

    Aumento di prezzo o riduzione di pagine?

    Se pensate che la riduzione delle pagine porti a storie sviluppate meglio senza lungaggini, vi illudete. Sia il Sassaroli che Dix Leroy, infatti, hanno confermato quello che già avevo notato: le storie di oggi, sia lunghe che brevi, restano tutte con un ritmo lento. In una striscia di Tex di Gianluigi Bonelli c'era talmente tanta azione che bastava per due (soporiferi) albi attuali di Tex almeno. Non è il numero delle pagine che conta, ma la capacità di raccontare degli autori. Che credo siano pagati un tanto a pagina, e questo spiegherebbe le lungaggini: così si guadagna facilmente senza fare una gran fatica. Se comunque questo servisse a far diminuire i prezzi, o almeno contenerli, va bene diminuire le pagine, senza contare molto però sul miglioramento della qualità delle storie. Un ultimo cenno sulla "ecosostenibilità per il risparmio di carta": è una cosa su cui non ha senso parlarne. Infatti ci sono delle coltivazioni di pioppi, o altri alberi, fatti crescere e tagliare proprio con lo scopo di produrre della carta. E non c'è nessun problema di disboscamento, visto che gli alberi abbattuti vengono subito rimpiazzati, come si fa in ogni piantagione. Quindi, non vi preoccupate: la carta non mancherà mai, nè ci sarà mai alcun disboscamento. Non si usano alberi amazzonici per la produzione della carta: hanno un pessimo legno per questo scopo, tra l'altro.
  12. joe7

    [48/49] Duello A Laredo

    C'è una scena strana in "Duello a Laredo": Tiger viene a sapere dei problemi di Tex a Laredo, mentre è nel villaggio navajo, e va a chiedere aiuto a Manyuka, lo stregone dei Navajo. Ebbene, per due volte Manyuka si rivolge a Tiger chiamandolo "figlio mio". Tiger è il figlio dello stregone dei Navajos? Certo, c'è la possibilità che Manyuka si rivolga a Tiger chiamandolo "figlio mio" nel senso di membro della tribù dei Navajos, ma il fatto che lo abbia chiamato due volte così mi sembra strano. Non lo poteva chiamare semplicemente "Tiger Jack", allora? Tra l'altro, credo che questo Manyuka non sia più ricomparso e lo stregone dei Navajos sia diventata un'altra persona. Qualcuno può spiegare meglio questa faccenda?
  13. Sul Tex regolare, ovviamente se si potesse, opterei per la riduzione a 96 pagine, ma a patto che il prezzo rimanga inalterato per 4/5 anni. Si eviterebbe qualche lungaggine di troppo in un contesto di maggiore ecosostenibilita' per risparmio di carta.
  14. Ho votato per la diminuzione delle pagine nella vana speranza che le storie vengano più brevi. Ma nche le 64 pagine non sono state di alcuno sprono in questo senso.
  15. Aumento del prezzo senza neanche pensarci. Anzi, chiederei anche l'aumento delle pagine maggiorando il prezzo.
  16. Forse con la prossima generazione di scrittori. Se guardo le storie "brevi" pubblicate finora (color, tex willer) non vedo uno stile narrativo con più ritmo, ma solo storie con meno avvenimenti.
  17. Ed è qui che casca l'asino. Perché, premesso che le storie che finiscono a metà albo non le fanno più, la mia speranza è che sarebbero costretti a modificare lo stile narrativo e rendere le storie leggermente più asciutte. Così una storia in tre albi che prima occupava 336 dovrebbero farcela stare in 288, ovvero 48 pagine in meno. E tu mi dirai: eh, ma così potrebbero anche decidere di aggiungere un albo in più arrivando a 384 pagine, ovvero 48 pagine in più e non in meno. Secondo me andrebbe comunque meglio che ora, perché dovendo gestire un finale di albo ogni 96 pagine invece che ogni 112 si è costretti ad elaborare svolte di trama più frequenti e il ritmo ne guadagna.
  18. Riducendo il numero di pagine dell'albo lo stile narrativo non cambia: semplicemente quello che adesso leggi in 3 albi, lo leggeresti in 3 albi e ½
  19. Io voto per una riduzione delle pagine perché secondo me potrebbe solo fare bene alle storie, troppo diluite.
  20. Jeff_Weber

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Di nulla ... devo pubblicizzare questa storia, dato che qui il mio personaggio fa la sua bella, ma giocoforza breve e tragica figura. Che dispiacere ebbi all'apparire dei primi personaggi "buoni" che fanno una brutta fine
  21. Diablero

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Ah, il finale copiato da Blueberry... Nizzi se ne è sempre approfittato parecchio del fatto che "il lettore tipo" di Tex non aveva mai letto Pratt o Blueberry o altri fumetti western (a parte forse Zagor) Meno comprensibile il fatto che in redazione gliele lasciassero passare, e Sergio Bonelli li aveva sicuramente letti, sia Jesuit Joe (era stato persino pubblicato dalla Bonelli su "un uomo un avventura"...) che Blueberry, e non diceva bau... tutto pur di non doverli scrivere lui, i Tex... (circa in quello stesso periodo Serra, Vigna e Medda facevano la stessa cosa su Nathan Never, saccheggiando decenni di romanzi e film di fantascienza per ogni albo della testata, ma lì è più credibile che Sergio Bonelli, che non era mai stato un grande amante della fantascienza, non riconoscesse da dove si erano "ispirati"...)
  22. Mister P

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Diably, aspetto il tuo commento sul Texone di Ticci (prima leggiti il mio vecchio intervento in quel thread).
  23. Diablero

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Mi sa che è un misto: anche il nome "Jesus Zane", pare un misto fra "Jesuit Joe" e "Jonathan Zane" di Wheeling, che gli dà anche l'aspetto fisico: E anche il triangolo sentimentale (in wheeling si chiama Mohena) pare prendere da lì. Però dalla descrizione il personaggio sembra essere molto più ispirato a Jesuit Joe, mentre il nome Zane e l'aspetto presi da Wheeling sembrano distrazioni messe appunto per dire che è un omaggio a Wheeling... (comunque alla fine indipendentemente dall'ispirazione di Nizzi, la morale della favola è "leggetevi Wheeling, Gesuit Joe e pure la Ballata del Mare Salato"... )
  24. Il sassaroli

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    Quoto Diablero: "Ora, chi ha letto questo Texone, ha letto anche Wheeling? Si tratta di un vero e proprio plagio come con il Texone di Brindisi?" Non ho letto né wheeling né questo texone, però a leggere la sinossi sul sito SBE (Il mezzosangue Jesus Zane, figlio della donna indiana Cuore D'Anatra e di un trapper che l'aveva violentata, è fuggito dopo aver accoltellato un prete della missione dov'era cresciuto e ora, arricchitosi con il traffico di armi e whisky nel Saskatchewan, sta facendo scorrere il sangue degli odiati bianchi. Una bella grana per le Giubbe Rosse di Jim Brandon. Tex e Carson, affiancati da Gros-Jean, devono agguantare il vendicativo meticcio prima che possa far male a Sheewa, un'indiana che Jesus amava da giovane e che a lui aveva preferito l'amico comune Nat) a me, dei personaggi di Pratt, viene in mente il Jesuit Joe de L'uomo del Grande Nord (da Wikipedia: Jesuit Joe è un Métis, mezzo Mohawk e mezzo francese. Porta la divisa delle Giubbe rosse, ma non è un poliziotto, e l'ha semplicemente trovata in un rifugio. Joe è invece uno psicopatico, capace di alternare momenti di generosità ad altri di violenza eccessiva e gratuita) se non come trama, almeno come figura ispiratrice. Ma anche un po' come trama: Joe raggiunge in seguito un piccolo insediamento sulle rive di Artillery Lake e fa visita al parroco locale, padre La Salle. Il meticcio frequentava il suo catechismo quand'era giovane, e si ricorda dei suoi sermoni sulla penitenza: ritenendo che il prelato sia troppo tranquillo, lo pugnala a una mano affinché provi realmente il dolore di cui tanto si riempiva la bocca (sempre da Wikipedia).
  25. Diablero

    [Texone N. 11] L'ultima Frontiera

    A questo proposito: per stessa ammissione di Nizzi, dopo la "crisi" TUTTE le sue storie sarebbero in una di queste tre categorie: 1) Soggetto scritto da un ghost writer non accreditato (si sa il nome di uno in particolare ma non me lo ricordo e non so se è sempre stato solo lui, a parte le idee suggerite da Civitelli e Villa). 2) Soggetto preso da una vecchia storia di Larry Yuma (ma non mi sembra il caso di questo texone) 3) Soggetto scopiazzato tranquillamente da altri fumetti (come il texone scopiazzato dalla Ballata del Mare Salato) o da film (come il texone scopiazzato da Il Cavaliere pallido) Esiste, eventualmente, una quarta possibilità da considerare possibile, anche se non molto plausibile: 4) Nizzi mente, e in realtà ha ideato soggetti originali anche dopo la crisi (Nizzi notoriamente ha un rapporto molto conflittuale con la verità storica, non si contano le balle clamorose sparate sulle storie di GL Bonelli per esempio, ma in questo caso non ce lo vedo a dire balle per sminuire sè stesso e il suo ruolo. Già il fatto che questa cosa del ghost writer l'abbia ammessa solo dopo DECENNI che lo usava, e che ancora oggi neghi i contributi di Boselli e GL Bonelli alla mefistolata, fa capire quanto gli sia costata questa ammissione. Non ce lo vedo a negarsi dei meriti...) Ora: in che categoria è questo Texone? Ho consultato "Tex secondo Nizzi" di Guarino, in cui il "Degno Erede" di fronte al suo più grande fan ogni tanto si lascia andare a qualche confidenza, e di questa storia dice: Guarino: "Il disegnatore del Texone del 1997, "L'ultima Frontiera", Goran Parlov, era quasi un esordiente" [a me questa cosa fa un po' ridere, Parlov ha iniziato disegnando addirittura KEN PARKER su ken Parker Magazine, poi ha iniziato a disegnare NiCK RAIDER proprio su testi di Nizzi nel 1993, altro che "esordiente...), "però poi si è dimostrato all'altezza del compito, in qualche sequenza ricorda molto Hugo Pratt" Risposta di Nizzi: "Pratt aleggia parecchio in questa storia, anche nel tipo di avventura, che voleva essere un omaggio a WHEELING. Qualche anno dopoavrei fatto lo stesso con UNA BALLATA DEL MARE SALATO nel Texone di Bruno Brindisi" Ora, chi ha letto questo Texone, ha letto anche Wheeling? Si tratta di un vero e proprio plagio come con il Texone di Brindisi? Ora, la domanda ovvia sarebbe "Diablero, tu Wheeling l'hai letto, non puoi controllare da solo?" Ho alcune difficoltà: 1) non mi ricordo un tubo della trama (del texone, non di wheeling) 2) il texone non è facilmente raggiungibile nella mia libreria sovraffollata. 3) Non voglio ripartite con la solita trafila e le solite polemiche: negli ultimi anni ogni volta che ho riletto storie di Nizzi ne ho peggiorato il voto, e la cosa postata nel forum ha fatto partire sempre un sacco di polemiche... vorrei solo un informazione, NON far partire il solito vespaio...
  26. Mister P

    [Tex Willer N.67/69] El Diablo

    Grazie @Jeff_Weber.
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