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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 24/04/2024 in tutte le sezioni

  1. Soggetto: Bonelli Gianluigi, Boselli Mauro Sceneggiatura: Boselli Mauro Disegni: Brindisi Bruno Copertina: Dotti Maurizio LA PRIMA MISSIONE UFFICIALE DI TEX PER CONTO DELLA LEGGE… Un crudele desperado messicano, noto come El Diablo, sparge il terrore a nord del confine. C’è chi, come Sanchez, lo ritiene un eroe, l’erede di Juan Cortina. Altri, come mister Marshall e i Texas Rangers, riconoscono in lui un bandito al soldo dell’esercito nazionalista messicano e dei cospiratori sudisti, tatticamente alleati per creare scompiglio e preparare il terreno per la guerra. Tex ha l’incarico di trovare il suo nascondiglio. Ma persino i diavoli, sotto sotto, hanno un cuore. E il duro cuore del Diablo batte per sua figlia, la tenera e innocente Florecita.
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  2. Per quanto riguarda una certa terminologia come Sakem, Manito ecc. le fonti erano sicuramente i romanzi di James Fenimore Cooper in cui protagonisti erano gli indiani del Nord Est di etnia algonchina. Boselli sa Benissimo che questi termini sono fuori luogo, anzi decisamente sbagliati, se applicati agli indiani del Sud Ovest o delle Grandi Pianure, ma ha scelto di rispettare la tradizione. Non sia mai che una certa fascia di lettori sia sconvolta nel vedere termini come: nantan, Usen e così via. Allo stesso modo si continua ad usare sceriffo per indicare sia lo sceriffo propriamente detto, che aveva giurisdizione su un'intera contea ed era eletto dai suoi cittadini, che il Town Marshall che era scelto e nominato dall'equivalente del nostro consiglio comunale per mantenere l'ordine nei confini della sua cittadina.
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  3. L'ho scurita leggermente. Nelle copertine non è che fosse proprio rossa, spesso era amaranto.
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  4. Da quello che vedo le modifiche non sono state fatte sulle tavoli originali quindi tecnicamente la cosa sarebbe fattibile (bisognerebbe recuperare tutte le tavole originali, o perlomeno quelle modificate, però). Le tavole originali, peraltro, hanno già il lettering in italiano quindi deve essersi trattato di una modifica fatta all'ultimo momento. Comunque anche in Francia L'ultimo ribelle è stato pubblicato con i "braghettoni" di Monti, quindi una versione originale di Wilson di fatto non esiste.
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  5. A me questa storia di Nizzi piacque molto, come tutte le sue della guerra civile (anche l'altro Texone, L'uomo di Atlanta, è molto bello, per non parlare di Anderville, ovviamente). Ma sui disegni è semplicemente aberrante ciò che è stato fatto, contravvenendo lo spirito di questa pubblicazione e offendendo un grande artista quale Wilson è. Peraltro senza nemmeno motivazioni valide, perché le tavole postate sopra da Magic Wind (che ringrazio perché non le avevo mai viste) dimostrano che non c'era davvero nulla che non andasse nella caratterizzazione di Tex. Molto più eretici i Tex di Breccia e Kubert, ad esempio (il primo l'ho trovato insopportabile, con quel naso adunco a me indigesto), ma mai avrei voluto che venissero sostituiti con un'operazione di taglia e cuci di pessimo gusto. La Bonelli alle volte era davvero inscusabile...
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  6. La faccenda del viso di Tex è gravissima, altrochè. Se non gli garbava come Wilson faceva Tex (gli avranno fatto fare delle prove, suppongo) il Texone allora lo fai disegnare in toto da Monti, senza fare quello scempio. Tra l'altro, come si vede da queste tavole originali, il Tex di Wilson era perfetto...
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  7. Sui testi di Nizzi non dico nulla perchè ad un certo punto uno si stufa di dire le stesse cose (e scatenare le solite polemiche), ma anche senza di quelli, questo texone per me è stato un passo falso e un vero e proprio "tradimento" alla ragion d'essere della serie. Per anni e anni abbiamo (giustamente) stigmatizzato le cose da "peracottari di provincia" che anche la Bonelli faceva con obbrobri tipo le faccine di Galep appiccicate sui disegni di Muzzi, giustificandole con "vabbè, erano altri tempi, non si dava alcun valore al fumetto", e poi lo vanno a rifare anche nel XXI secolo? Fai una collana in cui ti vanti di prendere le maggiori firme del fumetto mondiale per dare la loro interpretazione di Tex (e Wilson è uno che in Francia ha fatto Blueberry dopo Moebius, mica pizza e fichi...), e poi... GLI FAI RIDISEGNARE LE FACCE DA MONTI? Una presa in giro del lettore (io) che pensava di pagare un fumetti di Wilson, non di Monti (oltretutto non accreditato, quindi inganni pure il lettore), e spaventoso passo falso della Bonelli, che se voleva accreditarsi anche all'estero come editore serio per trovare disegnatori per i Texoni, diciamo che gli conviene che non si sappia in giro che fa di queste cose...
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  8. Una nuova avventura di Tex nel cupo contesto della Guerra di Secessione, che si trascina col suo carico di odii e rancori sin nel "presente" texiano, col Nostro che dapprima ricorda gli avvenimenti passati e poi risolve una volta per tutte i conti in sospeso. Tutti elementi, questi, assai cari a Boselli, da cui trae una vicenda che, al pari delle altre storie di Tex ambientate nella guerra fratricida americana, non lesina un carico di enorme fascino misto ad amarezza, ovviamente con tanta azione e con un grande lavoro sulla caratterizzazione dei personaggi con cui Tex ha a che fare, in particolar modo gli antagonisti: autentiche carogne, ma a loro modo animati da un ideale tale da sfociare, talvolta, nel fanatismo. Un contributo non irrilevante all'ottima resa dell'impianto imbastito da Boselli è dato certamente dai disegni "brutti, sporchi e cattivi" di Mastantuono, sempre in grado di enfatizzare al meglio storie dal canovaccio piuttosto crudo e spiccio. Nel primo anno della guerra, Tex e l'allora inseparabile Damned Dick vengono incaricati dal capitano Dark di unirsi sulla chiacchierata compagnia J, formata in massima parte da Jayhawkers del Kansas, agli ordini del capitano Jude West, con lo scopo di indagare su di loro. Impossibile rimanere indifferenti dinanzi alla figura del capitano West: individuo indubbiamente carismatico, poco avvezzo alla forma, letteralmente venerato da molti dei suoi uomini più fedeli, ma al contempo anche molto poco dotato di senso dell'onore. In altre parole, più capobanda che militare (con la scusa di essersi fatto le ossa nella guerriglia contro i bushwackers sudisti), come Tex e Dick non tardano a scoprire, dovendo assistere alle prepotenze dei loro cosiddetti "commilitoni" ai danni della pacifica comunità di Glendale, nel Missouri, colpevole di essere per la maggior parte simpatizzante del Sud. Il passo è sin troppo breve perché, falsamente accusati di sedizione, Tex e Dick si ritrovino contro l'intera compagnia J, in particolare i fanatici Abe Lewis e Corky (fedelissimi di West), ma potendo contare sull'aiuto dell'onesto tenente Stacy Robbins, grazie al quale riescono infine ad avere la meglio senza, tuttavia, mettere le grinfie su West (anche perché aiutato nella fuga da Corky e Lewis, che in un atto di estrema fedeltà arriva addirittura a farsi passare per il suo comandante). Anni dopo, West si ripresenta a Glendale in compagnia della banda nel frattempo formata, con l'ausilio di ex nemici giurati come il bushwacker Rhett Corrigan, mostrandosi definitivamente per il volgare bandito che è sempre stato, rapinando la banca ed uccidendo innocenti. Tex, chiamato al pari di Dick in aiuto da Robbins, porta con sé i pards al gran completo che, invero, non faticano granché (tutto è relativo, ovvio) ad avere la meglio sulla marmaglia agli ordini di West e Corrigan, sui quali cala definitivamente il sipario per opera dei Nostri, in un'anonima fattoria abbandonata per una fine ingloriosa che sa un po' di metafora.
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  9. Ma se le tavole sono in BN! Io farei in BN anche la copertina, così ciascuno si immagina la camicia del colore che vuole.
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