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TWF - Tex Willer Forum

virgin

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Messaggi pubblicato da virgin

  1. 9 ore fa, valerio dice:

    E il Boselli che incalzato da Diablero o dal Monni dice ".. e mi disse che l'erano dei peli di fiha e io dissi "bo' e che tu ne fai?"

     

    Speravo giustappunto che qualcuno dicesse questo.

    Dopo GLB "il Patriarca del fumetto italiano", Nizzi "il Degno Erede" e Reccchioni "il Chiaverotti di Tor Pignattara", è tempo di Boselli "il Pacciani del fumetto italiano". 

     

    Ma solo io ricordo che Nizzi, in un intervento pubblico, dopo il suo primo allontanamento dalla SBE nel 2008 esclamò: "Ritorneremo... Prima o dopo"?

  2. Il 23/4/2022 at 20:39, valerio dice:

    Eh ma non opero nel settore "fatti". La musica classica in questo si distingue, non si distingue però per i caratteracci.

     

    Da appassionato di melodramma posso immaginare... Però se hanno un caratteraccio nonostante non siano fatti non è peggio? :D

     

    Sugli artisti con caratteracci mi permetto di citare una massima che faccio mia da quando la lessi: "Preferirei essere privo di qualsiasi talento letterario piuttosto che essere un genio arido come Goethe".

    • +1 1
  3. 39 minuti fa, MacParland dice:

    Devi guardare l’atteggiamento, @virgin. Sopra si fanno i calcoli allo stipendio che percepiva Nizzi e cose del tipo “Con quello stipendio doveva scrivere Furore, non I fratelli Donegan!” Quando potremmo dire lo stesso di Boselli quando ho sfornato robe del tipo: “Alaska!”, la recente “Una colt per Manuela Montoya”, “Giovani assassini”, “Faccia di cuoio”… Ma in linea di massima queste cose non vengono dette perché Borden sta sul forum. Anche l’atteggiamento e le recensioni sull’operato degli sceneggiatori o disegnatori del passato è differente, e meno edulcorato.

     

    Sull'atteggiamento sono d'accordo con te.

    Ma davvero pensi che le storie si Boselli da te citate (Alaska esclusa, ne ha scritte di ben peggiori) facciano cagare quanto le peggiori di Nizzi? E che Boselli abbia, per dieci anni e più, scritto per più del 50% cagate impubblicabili? Perché questi sono i termini di cui si parla.

    Ora, io non ho letto il ritorno di Manuela Montoya, ma le altre sì; e a parte Alaska le ho apprezzate, molto più di Patagonia. :D

    Alaska è noiosa e senza un guizzo, ma non ridicolizza completamente il personaggio e non è farcita di passaggi imbarazzanti e illogici. E se anche lo fosse è una storia su molte, non più di metà della sua produzione di un decennio.

    Il primo a ricordare che anche Boselli non ha sempre scritto capolavori è stato... Ops, il sottoscritto qualche giorno fa.

    Poi l'ho detto: se Nizzi si faceva pagare cifre altissime roba come "Oltre il fiume" per me era, non ironicamente, un genio e un eroe.

     

    31 minuti fa, valerio dice:

    Vabbè, chiaramente non si parla di leccaculismo generalizzato, ma solo di alcuni, d'altra parte poi, che ogni autore abbia i suoi fans è anche normale. A me piacciono poco i fans, in qualsiasi disciplina. Li trovo oltremodo ridicoli, ma nondimeno esistono.

     

    I fan vero cancro di ciò che amano. Sono perfettamente d'accordo con te.

    Infatti quando leggo sviolinate improbabili verso chicchessia mi vergogno per chi le scrive... Ma non posso bannarlo per questo. Perdere la misura della dignità degli elogi non infrange il regolamento del forum. :D

     

    1 ora fa, valerio dice:

    Sono cose che succedono continuamente nelle aziende, non vi dico quante ne ho viste nella mia carriera lavorativa (che è nel mondo dello spettacolo, come in fondo è anche Tex, quindi con gente dal carattere a dir poco movimentato).

     

    Accidenti, mi spiace moltissimo che tu operi in quel settore.

    A discolpa delle persone con cui lavori c'è però da dire che, quando si è perennemente fatti, non avere un carattere movimentato è quantomeno difficile.

  4. Per carità, sul fatto che qualcuno si faccia qualche riguardo sì, è possibile. Anch'io ho la stessa sensazione. Ma @Grande Tex ci insegna che non possiamo mai dire nulla sulle intenzioni altrui (perciò mi stupisco nel vederlo mettere "mi piace" al messaggio di @Gunny, così opposto a quello che gli capita di dire).

    Soprattutto, vi invito a guardare i topic del ritorno di Lupe, ma soprattutto del ritorno di Manuela Montoya per vedere che non ci si faccia problemi a recensire negativamente le storie di @borden. Ma anche le mie recensioni a varie sue storie che non mi sono piaciute e che mai hanno suscitato risposte scorrette da parte sua.

    Certo, se ci si aspetta che qualcuno scriva: "Boselli ha la mamma puttana", in effetti qui non lo si scrive. Ma non lo si scrive neanche di Nizzi, mi pare, no?

    Ciò detto, dichiaro aperto il flame. Sono proibiti solo colpi sotto la cintura, dita negli occhi, sgambetti e insulti a madri/sorelle/figlie/consorti.

    • +1 1
  5. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Juan Ortega dice:

    Su quella storia (un almanacco di qualche tempo fa) ricordo nella sezione apposita di TWF un commento di un utente che mi fece morire dalle risate.

    Ultima prova del grande Fusco, se non erro.

     

     

    Esatto: un Fusco che fino all'ultima prova è stato grandioso.

    Visto l'anno in cui fu pubblicato, l'utente era senza dubbio alcuno l'immenso @jack65.

  6. Non solo: essere lo sceneggiatore più pagato in Bonelli e poi scrivere "Oltre il fiume", "La banda dei messicani", "Attacco alla diligenza", "La sentinella", "I fratelli Donegan", "Fort Sahara"... @Diablero, come osi negare le parole di Guarino?

    Se riesci a farti pagare a peso d'oro quel pattume il titolo di "più grande sceneggiatore vivente" è perfino riduttivo.

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  7. 5 ore fa, borden dice:

    Ecco, leggendo questo topic mi sono imbattuto in questa tua affermazione. Dato che qualcuno di molto autorevole :P ha giustappunto recentemente detto che non so scrivere, vorrei sapere dove fosse il mio calo nel periodo che tu individui tra il 2006 e il 2010, giusto?  So che sei un detrattore di "Patagonia", Texone uscito in quegli anni, e probabilmente anche de "I ribelli di Cuba". Ma che cosa hanno che non vada storie come "Morte nella nebbia", "Missouri", "Deadwood" o "I giustizieri di Vegas"? Non saranno tra le mie migliori, forse, ma neppure da considerarsi così "calanti"...

     

    Be', borden: calo è calo, mica ho precisato in quale misura. Poi, porca miseria, anche tu: nei primi anni di carriera mi scrivi Il passato di Carson, Cercatori di piste, La luce dallo spazio, Gli invincibili, I sette assassini, La lunga pista, Gli eroi del Texas... ci credo che le storie che hai citato tu sono inferiori. :D

    Ma a mio avviso le storie che hai citato tu, al di là del tuo periodo di grazia degli anni Novanta/primi anni Duemila in cui eri impressionante, sono inferiori anche a quelle che hai pubblicato successivamente.

     

    Per comodità, io nella tua produzione individuo grossolanamente tre periodi: il primo da "Il passato di Carson" a "La grande invasione"; poi un periodo intermedio che va da "A sud del Rio Grande" e  si conclude con "I sabotatori" esclusa, a partire dalla quale trovo una media superiore rispetto a quella del periodo immediatamente precedente.

    Perché dico "grossolanamente"? Perché la mia suddivisione guarda a una media del periodo che non esclude storie fuori da quella media (nel periodo intermedio ci sono I lupi rossi, ma soprattutto quel gioiellino di Colorado Belle; nel tuo terzo periodo per me superiore al secondo è stata pubblicata quella che è di gran lunga la tua storia peggiore, "Alaska") e perché guardo le date di uscita e non quelle di stesura, ciò che quindi falsa un po' le cose; considero inoltre la serie regolare e non gli speciali, ma comunque mi sembra che la suddivisione funzioni grosso modo anche lì: gli almanacchi del periodo intermedio non valgono quelli degli anni Novanta, Patagonia e I ribelli di Cuba non valgono Gli assassini e Nei territori del Nord-Ovest, ma neanche il Texone di Civitelli. Insomma, secondo me il discorso, con i dovuti distinguo, fila.

  8. Affrontando la questione in maniera più seria e più intelligente di @Grande Tex: l'ipotesi di @Diablero è affascinante, ma appunto niente più di un'ipotesi, dato che cozza con i dati differenti raccontati da Nizzi, che in fin dei conti è l'unico a conoscere la verità.

    L'ipotesi di Diablero spiegherebbe bene molti caratteri dell'impostazione nizziana al raccontare Tex; tali caratteri si possono tuttavia anche spiegare senza per forza supporre che Nizzi menta, ma con le ben note caratteristiche dell'autore, fra le quali svettano il narcisismo e la presunzione di migliorare il lavoro del proprio predecessore. Non si esclude anche la superficialità: una volta letto tutto si va poi a memoria e la memoria, si sa, tende a deformarsi sulla base delle nostre convinzioni e preferenze. Mi pare però indubbio che, proseguendo nella propria carriera texiana, Nizzi abbia preso sempre più a modello sé stesso e non Gianluigi Bonelli.

    Certo, nulla vieta che Nizzi abbia fatto come quei professori universitari che parlano de "I vecchi e i giovani" sbagliando i nomi dei personaggi e perfino i fatti fondamentali della trama; o che scrivono introduzioni alle ristampe de "Le città del mondo" con errori che dimostrano patentemente come non abbiano neanche letto il romanzo che stanno introducendo; ma non possiamo affermarlo con certezza.

     

    Una riflessione a latere: per il lavoro che si richiedeva a Nizzi, davvero gli sarebbe servito IN POCHI MESI rileggersi e studiarsi tutto GLB a fondo? Più realistico pensare che si sia letto i primi dodici/tredici numeri più qualche altro fondamentale del primo centinaio, poi il secondo centinaio, molto meno denso e più rapido da leggere.

    Poi, ovvio: come le leggende sui sette re di Roma sono in gran parte favolette, ma essendo i dati più vicini ai fatti dobbiamo prenderle per vere quando non ci sono dati in senso contrario, così il racconto di Nizzi sullo studio indefesso e integrale di GLB va preso per vero. Che cosa poi abbia capito, be', è un'altra storia.

    La quasi totalità dei laureati in Lettere non capisce un cazzo non dico della letteratura, ma della lingua italiana. Non è irrealistico che uno che si studi GLB ci trovi più ciò che vuole trovarci che non la realtà.

     

    (ho fatto un intervento più articolato del solito, quasi sensato e senza parlare di feci. Contento, @Leo?)

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  9. <span style="color:red">3 ore fa</span>, Leo dice:

    Ma tu non le hai nemmeno lettere, le storie. Come puoi giudicare?????? :D ;)

     

    Vero che non le ho lette, ma non posso resistere a un contesto in cui si possono citare le feci. Scusa, eh.

    Seriamente: salvo qualche eccezione, il grosso della produzione di Nizzi era impubblicabile (non pessima: impubblicabile) già quindici anni anni fa. Poiché, Sannazaro insegna, il mondo invecchia sempre peggiorando... Ecco fatto. La crisi di Nizzi non era come il calo di Boselli nella seconda metà degli anni duemila: non era qualcosa dal quale ci si possa riprendere. E lo dico da Ministro, oltre che da padre.

     

    Cita

    Dovresti farla finita con questa tua non lettura e riprendere con gli inediti. All'epoca del mio ingresso nel forum (ho appena fatto dieci anni! 😯, incredibile), i commenti alle storie più divertenti erano di Jack65, che non posta più da anni. Dato il tenore comico di molti tuoi post, e la tua profondità di lettore, potresti dare al forum un contributo contenustico e ironico elevato anche sulle nuove pubblicazioni. Riprendi, sceriffo!

     

    Dopo "Winnipeg" (che lessi con grande piacere) ho comprato solo la faraciata con i conquistadores (mamma mia...), il Texone di Villa (grandioso per i disegni e ottimo nella sceneggiatura), il Maxi di Ruju "Caccia a Tiger Jack" (decisamente buono) e l'ultimo Color (buoni Boselli e @Mister P, discreto Cajelli. Non item il resto).

    Non sarei minimamente in grado di riprodurre l'estro di @jack65, di cui ricordo alcuni messaggi quasi a memoria. Riesco a essere ironico quando mi trovo di fronte a cose tremende come tutte le storie di Nolitta o discreta parte del Nizzi post-crisi. Ma anche lì... c'è una certa differenza tra tenore comico e paragonare ciò che si legge alla merda. Sì, va bene, la cacca fa sempre ridere; ma la comicità è un'altra cosa, altrimenti schiferemmo tutti "A qualcuno piace caldo" e Boldi che si pulisce il culo con le bende di una mummia si sarebbe preso l'Oscar (ma in effetti ora che ci penso hanno dato l'Oscar a cacate infinitamente peggiori di "Natale sul Nilo", tipo "La forma dell'acqua"). Il meglio che posso offrire oggi parlando di Tex è il messaggio che ho scritto nel topic di "Furia comanche" stamattina: un pensionato seduto al parco che borbotta distrattamente del tempo.

     

    Ma soprattutto, negli ultimi anni mi sono liberato dell'impulso di parlare di qualcosa quando tutti ne parlano: non guardo né leggo mai nulla che abbia una qualche attualità (compro solo libri greci e latini o saggi di filologia e critica letteraria e i libri arrivano in biblioteca quando hanno già qualche anno sulle spalle; prendo in prestito i DVD in biblioteca e anche lì raramente prendo qualcosa che abbia meno di sessant'anni, all'infuori del cinema italiano per il quale posso arrivare anche agli anni Ottanta); così in genere mi guardo e leggo le novità con un ritardo di quattro/cinque anni e anche più, quando nessuno ne parla più. Ti rendi conto, così, che la maggior parte di ciò che si dice di un'opera a ridosso dell'uscita è perfettamente inutile, puro rumore di fondo. E ti rendi anche conto di aver evitato una montagna di novità che hanno fatto molto fracasso all'uscita, ma che in realtà non meritavano affatto.

    Blade Runner 2049? Scommetto che vi siete ricordati della sua esistenza solo tre secondi fa, quando avete letto il titolo all'inizio di questa riga.

    Fra i pochissimi film usciti negli ultimi dieci anni che non siano merda fermentata impressa su pellicola cito "The Highwaymen - L'ultima imboscata", che non si è cacato nessuno. E giustamente, perché la trama ha un capo e una coda, non ci sono colpi di scena senza senso e non ci sono scene spinte.

    Il fine di tutto questo discorso?

    Ah, sì. Stasera mi metto sul divano e mi rileggo il "De bello gallico".

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  10. Il 17/4/2022 at 10:39, Barbanera dice:

    le storie che Nizzi ha scritto dal 2017 in avanti sono più che discrete, soprattutto il Color Tex di Torti uscito ormai tre a nni fa è molto ben scritto e piacevolemente ripetitivo con l'innesto di clichè...che sono importanti in una serie che nella SERIALITA ha uno dei suoi tratti distintivi e vincenti.

     

    Se solo avessi letto questo messaggio un anno e mezzo fa avrei potuto rendere molto più interessanti le mie conversazioni con i contadini.

     

    "Pota, guarda quanto letame ho accumulato".

    "Non è letame, Giovanni: è serialità".

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  11. Ricordo che all'epoca la storia mi lasciò tutto sommato soddisfatto, anche se non entusiasta: spiccava rispetto alle contemporanee storie di Faraci che ormai andava avviluppandosi sempre più su sé stesso; ma risultava un gradino sotto rispetto a quelle di un Boselli ripresosi completamente dalla fase di calo che ebbe nella seconda metà degli anni Duemila.

    Non ho fatto in tempo a vedere quelle che qui sul forum sono state ribattezzate rujuate, perché abbandonai Tex nell'autunno del 2015; eppure ne vedo i segni tanto in questa storia quanto, soprattutto, nel Maxi "L'avamposto dell'infamia": una successione di scene madri così tanto per, con un filo logico abbastanza labile. Più trailer che storie, insomma.

    Una tendenza che ho avvertito ancora più forte nella storia breve pubblicata nell'ultimo Color, quella del barbiere: personaggi che appaiono dal nulla senza nessun senso, tanto per dare il la alla scena spettacolare; ripetere poi un tot di volte fino a riempire le pagine a disposizione.

    "Furia comanche" non arriva, fortunatamente, al livello delle altre storie che ho citato: un senso c'è e una trama, per quanto dotata di poco mordente rispetto alle precedenti prove di Ruju, ha modo di svilupparsi. Eppure permane una sensazione di artificiosità e meccanicità nel dipanarsi delle singole scene che non convince mai appieno. Siamo lontani, insomma, dalla piacevolezza delle trame di Boselli e di quelle che Ruju aveva imbastito fino a quel giorno.

    In sintesi, una storia che ho finito non senza fatica. Non a causa di gravi difetti, ma perché non riuscivo a interessarmi granché a ciò che stava accadendo.

    Peccato per i bei disegni di un Seijas certo calato rispetto ai tempi del Texone, ma ancora validissimo. Se fossi uno sceneggiatore di fumetti, vedere una mia storia illustrata da lui sarebbe un onore; e Ruju ha avuto tale onore non solo in questa storia, ma anche nella bella "La prova del fuoco", suo accattivante esordio nella serie regolare, che al tempo votai come migliore storia dell'anno.

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