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TWF - Tex Willer Forum

Scoprire Il Colpevole....


Cheyenne
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Come ti piace che sia scoperto un malvivente?  

6 utenti hanno votato

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Le avventure investigative di Tex (si tratti di una missione a cui è chiamato da qualche pezzo grosso, o semplicemente di un intrigo nel quale si trova coinvolto per caso) sono una parte importante della saga bonelliana, insieme ad altre storie come quello che lo vedono al fianco di una tribù o, al contrario, contrapposto ad una banda di indiani ribelli e rinnegati. In ogni caso l'individuazione del colpevole è sicuramente il clou dell'avventura. Dico "il colpevole" perchè nella maggior parte dei casi, bench? ci possa essere una banda o un ring di malviventi con pistole al fianco o in abiti eleganti, c'è sempre un personaggio che tira le fila di tutto. Comunque sia, questi delinquenti possono già essere evidenziati fin dalle prime pagine, così che il lettore non deve fare altro che seguire Tex nella loro ricerca (vedi ad esempio "Un'audace rapina"), ma spesso, come accade nel caso di Macredy in "Un ranger del Texas" rimangono nell'ombra fino alla fine: forse sospettati dai lettori più acuti, ma ignoti fino all'ultimo a Tex che a volte li ritiene addirittura amici. A voi quale tipo di indagine e scoperta d' più emozione? La sorpresa delle ultime vignette o la ricerca delle tracce pagina per pagina?

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A mio avviso tutte e tre le soluzioni possono almeno teoricamente essere ben gestite e dare luogo ad una vicenda soddisfacente sotto il profilo narrativo; la prima di esse, però, non è affatto priva di rischi se il colpevole appartiene al genere "machiavellico intrigante", dato che esiste il rischio che il lettore inizi a pensare che Tex & Co. vengano menati per il naso in maniera fin troppo semplice. La seconda alternativa, invece, è IMHO più facile da teorizzare che da attuare, a meno che il "cattivo" non venga tenuto nella penombra fino alla fine ( cfr. "In nome della legge" ). In definitiva ritengo che la soluzione più gestibile sia la terza e perciò la voto.

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C'è una piccola modifica che prego l'amministrazione di fare: nella seconda opzione, dove ho scritto "non tra i personaggi positivi" vorrei precisare: "non necessariamente tra i personaggi positivi". Intendo dire che chi vota la terza opzione vuole la presenza di un insospettabile o peggio di un traditore, chi vota la seconda d' importanza al fatto che il vilain venga scoperto all'ultimo ma non che sia un insospettabile o un antipatico.
Grazie.

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Io voterei per la seconda opzione, difatti se individuato subito a mio giudizio la storia ne risentirebbe molto, deve invece esserci uno sprint che ci incoraggi a seguire la vicenda fino alla fine, qualcosa che ci costringa ad acquistare l'albo, e secondo me questo qualcosa è rappresentato appunto dalla curiosità di scoprire chi muova i fili, curiosità che verr? soddisfatta solo alla fine della storia con un bel colpo di scena, infatti quando vengono proposte storie di questo tipo il fattore colpo di scena va sempre considerato e utilizzato nel miglior modo possibile, il colpevole è colui che regge tutta la storia, perchè è a lui che danno la caccia e lui deve rimanere nell'ombra fino alle ultime pagine, perchè secondo me LUI e il vero motore, l'ingranaggio principale e può essere chiunque.

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Non ho votato niente nel sondaggio, semplicemente perchè mi vanno bene tutte e tre le opzioni. Credo anche che nella saga di Tex le opzioni indicate da Cheyenne a inizio topic siano state usate ben più di una volta. Per quanto mi riguarda il nemico può essere di qualsiasi genere e forma, perchè non è il nemico che mi interessa, ma il modo in cui Tex agisce e lo sconfigge. E su questo sono intransigente! :)

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  • Collaboratori

Ho votato per la seconda opzione. Molto meglio quando il nome del nemico rimane avvolto nel mistero fino all'ultima pagina, come avviene nel "grande intrigo", l'importante è che comunque non si riveli alla fine una semplice comparsa come l'uomo di Flagstaff.

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Sono d'accordo con Paco. Anch'io non voto nessuna delle opzioni: mi piacciono tutte quante e non ne preferisco una in particolare. Direi comunque che quella che mi piace meno è l'ultima, ossia che il colpevole sia un traditore o una persona insospettabile: il fatto che il criminale sia un insospettabile può creare un colpo di scena, però lo stratagemma deve essere usato in occasioni rare, altrimenti rischierebbe di diventare scontato.

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Ho votato per la seconda opzione. Molto meglio quando il nome del nemico rimane avvolto nel mistero fino all'ultima pagina, come avviene nel "grande intrigo", l'importante è che comunque non si riveli alla fine una semplice comparsa come l'uomo di Flagstaff.

Qu? non sono d' accordo. Il finale de 'L'Uomo Di Flagstaff' è quanto di più geniale G. L. abbia potuto creare: prima un procedimento 'hitchcockiano' che ci mostra il personaggio nei suoi dettagli- facendoci pensare a un personaggio conosciuto-poi la scoperta dell'uomo comune: da brivido! Secondo me, uno dei finali più belli dell'intera saga texiana. Ad ogni modo, non ho espresso un voto: ogni opzione corrisponde ad una diversa scelta stilistica, ad un taglio diverso della storia: perchè preferire un 'opzione all'altra a priori?
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Devo ammettere che anche a me non ha entusiasmato il finale de "L'uomo di Flagstaff", ma non tanto per il fatto che il mascalzone principe della storia sia un uomo comune, quanto perchè ho avuto l'impressione che alla fine si corresse troppo. Comunque il significato delle opzioni è proprio che alcuni lettori potrebbero preferire la caccia ad una preda conosciuta, seguendone la fuga o comunque il percorso che fa per precedere il cacciatore e tendergli una trappola, mentre ad altri potrebbe dare più suspence la ricerca di qualcuno ancora avvolto nel mistero... e se poi era insospettabile la suspence sicuramente raggiunge il culmine.

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

@ Cheyenne : Modificato il sondaggio come da te richiesto.

Per quanto concerne la mia scelta, beh, devo ammetterlo, da fan degli scritti di Conann Doyle, Christie, Stout, Chandler etc..., ammetto che il fascino del "nemico misterioso", la cui identit? resta celata sino all'ultima pagina è di gran lunga quello che meglio si addice alle mie corde di lettore. Tuttavia, lo ammetto anche la "teoria del nemico insospettabile" mi stuzzica parecchio; a patto però che questa "insospettabilità" non sia "fittizia". Mi spiego meglio. Talvolta ( e purtroppo ultimamente sempre più spesso ) capita di leggere libri, romanzi, etc... in cui si segue questa "strategia narrativa", tuttavia molti autori, a mio dire, non sapendola padroneggiare al meglio, si ritrovano per le mani un'arma a doppio taglio che porta il lettore AUTOMATICAMENTE e SENZA FALLO a "sospettare dell'insospettabile". Indi per cui, questa strategia andrebba adottata SOLO dagli autori che SANNO USARLA e PADRONEGGIARLA, altrimenti si rischia di generare una storia banale.

Le storie modello "caccia all'uomo" ( opzione 3 ), seppur abbiano sempre il loro fascino ( uno di questi è l'uomo con la frusta, indubbiamente una delle mie preferite... ) tendono, a mio modesto parere, a dare il meglio di sè SOLO se il cattivo è un VERO CATTIVO D'ECCEZIONE, e con questa accezione sto ad indicare un cattivo dalla mente acuta, machiavellico, spietato e calcolatore, qualcuno che, sebbene palesi la sua "Cattiveria", sappia tenere il lettore col fiato sospeso, perchè capace di mettere in seria difficolt? il ranger e i suoi pard.

Dopo la solita "pappardella di parole", eccovi il succo : Il mio voto alla seconda opzione Voglio che sia scoperto all'ultima pagina, ma non necessariamente tra i personaggi "positivi", ma con la consapevolezza che, anche le altre anche le altre non son da buttare :) :) :)

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La prima opzione, non vorrei attirarmi le ire di Anthony Steffen, ma mi sembra possa essere praticabile soltanto da autori molto ispirati: GLB lo faceva quasi sempre, e quasi sempre gli andava bene, Nizzi un po' meno spesso, ma comunque gli riusciva molto bene nel primo periodo (inizio-400), abbastanza bene nel secondo (400-500) e malissimo nell'ultimo (dal 500 in poi, anche se non mancano episodi dignitosi come "Pioggia" e "Dieci anni dopo"). Nelle storie di Boselli mi sembrano seguire molto meno il procedimento "investigativo", ma c'è comunque quasi sempre un particolare o un personaggio non del tutto "svelato". In ogni caso (a forza di parlare ho perso un po' la strada, lo ammetto), ho scelto la seconda opzione, ma è ovvio che anche le altre, se ben fatte, sono valide: al solito, spesso è più importante il "come" del "cosa".

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Sondaggio che non mi prende. Sono tutte e tre opzioni validamente atte a costruire una buona storia e, nella lunga saga di Tex gli autori le hanno usate tutte più volte, soprattutto GLB. Ha ragione Paco, l'importante è come agisce Tex non altro!

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