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TWF - Tex Willer Forum

Le domande a Luca Raffaelli


ymalpas
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  • Collaboratori

Un caldo benvenuto a Luca Raffaelli e un ringraziamento per aver accettato il nostro invito sul forum. Buona permanenza e un saluto in attesa delle nostre prime domande, sperando che possa trarre vantaggio dalla presenza in questo sito rivolgendone qualcuna di interessante ai nostri autori presenti in questa sezione!

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Benvenuto anche da parte mia, anch'io sono un assiduo lettore delle tue prefazioni sulla collezione storica di Repubblica, che nel mio caso dovrei chiamare "postfazioni" dato che le leggo sempre dopo aver letto la storia :) Tra l'altro trovo molto belli i rimandi a delle vignette in particolare in cui fai notare alcuni tratti o particolarismi del disegnatore di turno.

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ciao Luca io la seconda domanda che mi sta molto a cuore, è vero cio' che si trova scritto su internet su qualche blog???:

TEX A COLORI REPUBBLICA ALTRI 20 NUMERI OLTRE IL 200

E' quanto si sente dire. Davvero, tanto di cappello.
Quella che ormai è divenuta la più formidabile collana di volumi allegati a quotidiani e/o settimanali, i cosiddetti "coillaterali", proseguirebbe ancora in edicola, con un'aggiunta di altre venti settimane rispetto a quanto preventivato.
Sono notizie che penetrano dagli spifferi delle finestre, non ufficiali, ma che piacerebbe a tutti i fans che fossero confermate. Prendetele con beneficio d'inventario...
In ogni caso, complimenti di cuore a tutto lo staff, a Sergio Bonelli e alla sua casa editrice in primis, e a Luca Raffaelli e ai coadiuvatori tutti dell'iniziativa da parte dei periodici del gruppo Repubblica-Espresso.


Grazie e ciao

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Per ora rispondo alla prima domanda del Capitano (così lascio un po' di suspense riguardo l'altra): ho cominciato a leggere Tex nel 1970, a undici anni. Nel 1972 cercavo di comprare quasi tutti i fumetti (riviste, albi, libri) che uscivano. Non ce n'erano poi così tanti, e con una serie di sacrifici (e anche con qualche trucco) ci si poteva riuscire. Le storie che mi sono più rimaste impresse sono state ""Sangue Navajo" e "Tra due bandiere". Ma sul podio metto anche la successiva Caccia all'uomo, la prima di Nolitta, che mi fece sobbalzare per l'approccio innovativo nei confronti dell'eroe. Credo peraltro che i miei gusti personali traspaiano nelle introduzioni, in cui cerco di trovare una via di mezzo tra la critica obiettiva e il giudizio appassionato. E per ora ciao!!!

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Credo peraltro che i miei gusti personali traspaiano nelle introduzioni, in cui cerco di trovare una via di mezzo tra la critica obiettiva e il giudizio appassionato.

Si', avendo tutti i volumi di Tex di Repubblica e quindi avendo letto tutte le tue prefazioni, mi sono fatto piu' o meno un idea per quanto concerne i tuoi gusti texiani, anche se di critiche vere e proprie, devo dire, non ne ho lette molte. In particolare, in queste introduzioni, ho sempre apprezzato molto tutte quelle segnalazioni riguardante quelle vignette degne di nota, dove c'e' un espressone particolare di Tex o di Carson, o un dettaglio che a volte sfugge al lettore (me compreso). Li trovo utilissimi perche'a volte ti fanno guardare un disegno con un occhio diverso e piu' attento. Luca (ti do' del tu), sicuramente quando sei stato interpellato per commentare tutte le storie di Tex in questi volumi della Collezione storica a colori, ti sei dovuto leggere/rileggere cronologicamente tutta la serie. Ti e' mai successo di rivalutare una storia che originariamente quando l'hai letta per la prima volta qualche anno (o decennio) fa' non ti entusiasmo' piu' di tanto?o viceversa?
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Caro Luca, benvenuto anche da parte mia! Pur non avendo letto che un paio delle tue introduzioni ai volumi di Repubblica, credo sia una grossa cosa per il forum il poterti annoverare fra i suoi utenti!Detto questo, non ti nascondo che in passato sono stato molto critico nei tuoi confronti. Non per le introduzioni che non ho letto, ma per le interviste, televisive e non, in cui ho avuto modo di sentire alcune tue considerazioni su Tex. Ti va di parlarne?La prima cosa che non mi convince:non credi che il parlare, riferendosi a Tex, di "sottofondo di disperazione sulle sorti della civilt? occidentale", oltre che un bel pensiero, sia anche un discorso che pecchi di eccessivo intellettualismo?Voglio dire:secondo te, davvero tra le intenzioni di Bonelli c'erano simili considerazioni? E davvero un personaggio come Tex, ottimista per natura, che vince (quasi) sempre, e che è sempre dalla parte della Verità e della Giustizia, e che crede nella vittoria della Verità e della Giustizia, abbia un sottofondo così nichilista e pessimista?Secondo me no:Tex non è il Batman post-Miller, e non è nemmeno Dylan Dog.

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Ciao Luca... dato che per la mia domanda dei 20 Tex a colori della Repubblica finali oltre ai 200 già decisi rimane una "suspance".... :)vorrei dare un consiglio-idea che se valutato positivamente magari possa essere discusso con chi di dovere... perchè non fare alla fine della serie della "Repubblica" (220 o 200 che siano i numeri).... un numero finale extrabonus.... di circa 300 pagine con tutte le copertine dei Tex originali di Galep e Villa di tutta la serie??? chiaramente con una buona pubblicit? ed un prezzo onesto e giusto sono sicurissimo che tutti correranno in edicola a comprarlo dato che ogni fan di Tex apprezza sicuramente tutti i vecchi numeri da la mitica "Mano rossa" a oggi... Che ne diciòciaoAndromeda

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  • 2 settimane dopo...

Carissimi, vi chiedo perdono ma sono stati giorni senza un momento di tranquillit?. Ecco, ora posso rispondere alle vostre domande, che ricapitolo. Anthony Steffen: Ti e' mai successo di rivalutare una storia che originariamente quando l'hai letta per la prima volta qualche anno (o decennio) fa non ti entusiasmo' piu' di tanto?o viceversa?Di sicuro ho avuto una conferma: che i bei libri, i bei fumetti, vanno letti attentamente, e più li si legge attentamente e più sono interessanti. Forzatamente questa mia attuale lettura è più attenta delle precedenti, e mi sto divertendo un mondo. Siccome devo rispondere però con precisione alla domanda ti farà un nome: Barbanera. Ecco, quel personaggio era scomparso dalla mia memoria di lettore di Tex e invece in questa occasione ho capito che si tratta di uno dei comprimari più appassionanti della lunga schiera bonelliana. capitano mendoza: Una domanda sul tuo lavoro su Tex: quanto tempo prima lavori alle prefazioni di Repubblica? Su quale prefazione stai lavorando ora?Sto scrivendo il volume 199. Terminer? il lavoro stanotte o domani mattina. Detto questo credo sia facile fare i conti. paco ordonez: La prima cosa che non mi convince: non credi che il parlare, riferendosi a Tex, di "sottofondo di disperazione sulle sorti della civilt? occidentale", oltre che un bel pensiero, sia anche un discorso che pecchi di eccessivo intellettualismo?No, non lo credo. Tex ha molte anime diverse, ma nelle sue storie sul destino degli indiani, e anche in altre in cui si parla di giustizia, di corruzione, c'è un tangibile senso di disperazione. Poi se vuoi in altre c'è anche il contrario di ciò, l'esaltazione nel pensare riuscire in tutto. Ma Tex sa di non poter cambiare il mondo e anche la Storia, e sa anche (in alcuni episodi lo dice chiaramente) che i suoi indiani non riusciranno a far valere le loro ragioni, e a far sopravvivere la loro cultura. Non ti pare un motivo sufficiente per avere un sottofondo di disperazione?Voglio dire: secondo te, davvero tra le intenzioni di Bonelli c'erano simili considerazioni? E davvero un personaggio come Tex, ottimista per natura, che vince (quasi) sempre, e che è sempre dalla parte della Verità e della Giustizia, e che crede nella vittoria della Verità e della Giustizia, abbia un sottofondo così nichilista e pessimista? Secondo me no:Tex non è il Batman post-Miller, e non è nemmeno Dylan Dog. Certo che non lo ?. E nichilista non lo definirei mai. Ma il pessimismo, come dicevo prima, lo esprime chiaramente in molti momenti della sua saga. Bonelli sapeva perfettamente come far convivere il lato drammatico e quello giocoso di Tex. E in quello drammatico il pessimismo c'è, eccome. West10: Ciao Luca, ho letto che Villa sarà presente a Romics 2010. Sarà presente in un determinato giorno o in tutti e 4 i giorni?Sicuramente ci sarà il sabato e la domenica (vero Claudio?). Ti/vi consiglio comunque di andare a visitare il sito www.romics. it. andromeda: perchè non fare alla fine della serie della "Repubblica" (220 o 200 che siano i numeri).... un numero finale extrabonus.... di circa 300 pagine con tutte le copertine dei Tex originali di Galep e Villa di tutta la serie???ymalpas: pensi che l'iniziativa potrebbe essere estesa anche ad altri personaggi come Zagor e ( soprattutto ) Mister No ?Sono entrambe delle ottime idee! Non posso fare altro che raccoglierle e proporle a mia volta... Per quanto riguarda la continuazione della collana oltre il 200 non so proprio nulla... Vi saluto calorosamente sperando di incontravi a Romics! CiaoLuca

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No, non lo credo. Tex ha molte anime diverse, ma nelle sue storie sul destino degli indiani, e anche in altre in cui si parla di giustizia, di corruzione, c'è un tangibile senso di disperazione. Poi se vuoi in altre c'è anche il contrario di ciò, l'esaltazione nel pensare riuscire in tutto. Ma Tex sa di non poter cambiare il mondo e anche la Storia, e sa anche (in alcuni episodi lo dice chiaramente) che i suoi indiani non riusciranno a far valere le loro ragioni, e a far sopravvivere la loro cultura. Non ti pare un motivo sufficiente per avere un sottofondo di disperazione?Certo che non lo ?. E nichilista non lo definirei mai. Ma il pessimismo, come dicevo prima, lo esprime chiaramente in molti momenti della sua saga. Bonelli sapeva perfettamente come far convivere il lato drammatico e quello giocoso di Tex. E in quello drammatico il pessimismo c'è, eccome.

Innanzitutto, grazie per l'esauriente risposta!! :indianovestito: Diciamo che sul pessimismo mi hai convinto... se parliamo però-unicamente-di pessimismo nei confronti del destino degli indiani;e diciamo anche che il pessimismo sulla corruzione può esserci-anche se comunque, nella sua realtà,Tex la corruzione e l'ingiustizia le sbaraglia sempre. Ma dal pessimismo sul destino degli indiani a passare a una "disperazione sulle sorti della civilt? occidentale" secondo me ce ne corre. Voglio dire:mi sembra un pensiero troppo nostro, troppo appartenente a noi uomini insicuri del ventunesimo secolo, che abbiamo assistito al crollo delle torri gemelle, a guerre infinite e sanguinose, a nuove potenze come la Cina che fanno venir meno le nostre certezze di superiorit? poilitica ed economica. Ma tali questioni Bonelli, negli anni '50, se le poneva? Siamo sicuri che, al fondo dell'intenzione di Bonelli quando scriveva le storie del suo personaggio, ci fosse una similie previsione storica negativa? Sinceramente non lo credo affatto. Al contrario, il fatto che Tex sia un personaggio ottimista e positivo, e un personaggio che vice sempre, a me porterebbe (e dico porterebbe) a pensare a un idea ottimista del destino della società occidentale-ma anche in questo caso, continuo a credere che Bonelli simili problemi filosofici non le si poneva proprio(almeno quando scriveva Tex). Modificato da paco ordonez
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Sono d'accordo con Paco, anch'io credo che quando GLB scriveva il Tex degli inizi lo facesse senza pensare troppo a messaggi come "la disperazione della società occidentale" o simili. Anzi, credo che il periodo storico del dopoguerra (più che il fatto di vincere sempre) abbia fatto si che GLB volesse trasmettere, come dice Paco, sentimenti ottimistici, speranzosi per il futuro, vogliosi di riscatto dopo gli anni bui della guerra e anche quelli immediatamente precedenti.

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  • Collaboratori

Nel forum, nel topic dedicato alla storia "Il Presagio" abbiamo discusso delle tavole "censurate" apparse nell'edizione a colori... Clicca qui per visualizzare la discussioneVorrei sapere il tuo punto di vista su questo tipo di "revisionismo" che sembra metterci tutti d'accordo nel condannarlo. Cosa spinge, secondo te, l'editore a riscrivere pezzi di storie neanche troppo datate ?

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