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TWF - Tex Willer Forum

Il Tex pi? adatto ai giovani "neofiti"


paco ordonez
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Ma io ho già detto che tutti gli autori hanno regalato, chi più chi meno, storie che sono capolavori o ci si avvicinano."Il passato di Carson" è un capolavoro, a prescindere da chi l'abbia scritto, e al di l' che il vero protagonista non sia Tex (? pur sempre un lungo flashback).

Cio?, io mi sono innamorato di Tex con una storia (anzi, con l'albo "Ultimo Scontro a Bannock") in cui Tex praticamente fa la spalla! E subito dopo ho letto l'albo "Giubbe Rosse", e subito dopo sono corso in edicola a comprare il mio primo inedito "Sfida Selvaggia"! Queste tre storie non è che abbiano chissà cosa in comune, però mi sono piaciute tutte fin da subito, ed è probabile che se avessi letto qualcosa che comincia in modo meno scorrevole avrei piantato l'!

E le storie di Bonelli cominciavano "in modo meno scorrevole"? A me non pare proprio! Intanto avevano il merito di non essere confinate nella ristrettezza, o eccessiva ampiezza (dipende dal punto di vista e dalla storia) dei due albi. Ci si trovava azione a volont?, e i dialoghi erano finalizzati all'azione, non ad analisi o speculazioni filosofiche. Se ad un giovane queste storie non piacciono è proprio perchè non gli piace il western, considerato come si è detto troppo datato per le nuove generazioni. Ma Tex non deve essere ulteriormente snaturato uscendo dal proprio ambiente, nemmeno con la lodevole motivazione di avvicinare alla serie i nuovi lettori; i quali troveranno pane per i loro denti e il loro appetito in una delle tante altre produzioni bonelliane. Vorrei chiedere: sarebbe logico pensare a cambiare quasi completamente la struttura di un Dylan Dog per farlo leggere e apprezzare a qualcuno a cui non piacciono le storie dell'incubo o le relazioni sentimentali? O visto che è nato come "Indagatore dell'incubo", tale è meglio che rimanga?
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Per un giovane lettore che per la prima volta si avvicina a Tex, le prime storie ( mettiamo dalla prima al numero 200 ) potrebbero risultare "pesanti" non tanto per il linguaggio datato che conserva intatto tutto il suo fascino e la sua forza, bensì per i disegni non sempre all'altezza, in modo particolare quelli di Muzzi e quindi di Gamba. In questa discussione è un aspetto che mi sembra sia stato fin troppo trascurato ma che ha un'importanza fondamentale nell'approccio al fumetto.

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  • Rangers

Come la penso al riguardo l'ho già scritto a pagina 2 di questa interessante discussione. E quindi rimango in linea con quanto continuano a scrivere Paco e AtTheRocks. Aggiungo che al giovane lettore neofita (giovane anagraficamente) non interessa minimamente chi sia a scrivere una determinata storia. Mentre può interessare al lettore neofita più anziano, che può conoscere un p? di più il mondo dei fumetti e quindi il nome dei vari autori. Di certo chi si appresta a leggere Tex, perchè continui a farlo deve appassionarsi veramente alle atmosfere Western, ai personaggi e a situazioni spesso ricorrenti e simili: esempio indiani ribelli, duelli, scazzottate con bulli di paese, scenari più o meno simili nella maggior parte della avventure. Per questo motivo forse possiamo andare incontro ai lettori alle "prime armi" consigliando storie molto avventurose e in cui ci sia poco da pensare. Per questo motivo sconsiglierei come primo approcio "La Mano del Morto" o altre storie con un intreccio che può sembrare all'apparenza pesante!Come dice Ymalpas, anche la parte grafica non sarebbe da sottovalutare, ma purtroppo anche in questo caso va tutto a gusti personali. Di certo un'influenza ce l'hanno anche i disegni, infatti penso che un nuovo lettore possa innamorarsi di più leggendo una storia firmata Villa, in cui la cura del dettaglio è pressoch? perfetta, piuttosto che di una storia firmata Muzzi o Gamba. Ma come dcevo va a gusti personalissimi: un lettore giovane può subire la folgorazione con qualsiasi artista. Tutto dipende da quanto riesce a trasmettere la storia dopo il primo "contatto", e soprattutto quanto il lettore sia disposto a viaggiare anche con la fantasia!! :trapper:

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Ma Tex non deve essere ulteriormente snaturato uscendo dal proprio ambiente, nemmeno con la lodevole motivazione di avvicinare alla serie i nuovi lettori; i quali troveranno pane per i loro denti e il loro appetito in una delle tante altre produzioni bonelliane. Vorrei chiedere: sarebbe logico pensare a cambiare quasi completamente la struttura di un Dylan Dog per farlo leggere e apprezzare a qualcuno a cui non piacciono le storie dell'incubo o le relazioni sentimentali? O visto che è nato come "Indagatore dell'incubo", tale è meglio che rimanga?

Ma non è che Tex verrebbe snaturato, non è che verrebbero sceneggiati gli inediti in modo diverso solo per tentare di accalappiare qualche lettore in più!A meno che tu non consideri l'albo che compri ogni mese in edicola un "non-Tex", nel senso che per te ormai Tex non è più lui e lo compri solo per abitudine. Qui stiamo praticamente discutendo un'altra volta su quale sia il vero Tex, e questa discussione non porta da nessuna parte, visto che non esistono dei presupposti oggettivi per cui si è in grado di dire: "questo è il Tex vero mentre questo non lo ?"... Consigliare a nuovi lettori storie recenti e in edicola non lo vedo come snaturare il personaggio, a meno che (come ho già detto) non lo consideri già snaturato: a questo punto non varrebbe la pena avere nuovi lettori, visto che quello che troverebbero in edicola non è Tex, e quindi la cosa non avrebbe futuro. Voi state dicendo: al di fuori di quelle poche storie di GLB non vale la pena consigliarne altre, perchè è solo in queste che si trova il vero Tex. O sbaglio? ;)
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  • Rangers

Concordo con AtTheRocks, naturalmente! ::evvai:: Per me al nuovo lettore non importa minimamente qualche che sia il "vero" Tex. Anche perchè parlo per esperienza personale, quando cominciai ad acquistare l'inedito regolarmente (Yucatan aprile '96) ero completamente inesperto e neanche sapevo che Tex fosse nato nel '48!Folgorato dalla copertina e dai disegni di Marcello, lo presi e lo lessi con entusiasmo. Nonostante sia una delle storie criticate di Nizzi, qui accusato di non essersi rialzato dopo la crisi creativa che lo colp? a metà degli anni '90, ricordo che l'atmosfera insolita mi conquist?. Molti difetti di svariate storie le ho colte solo dopo essermi iscritto ai forums. Continuo infatti a pensare che se oggi non avessi internet e non fossi attivo sul forum, molti giudizi negativi sulle storie non le avrei per la mente. Il confronto con gli altri è utile, ma trovo a volte molto pericolosa l'influenza di quanto viene scritto nei topic dedicati alle storie (parlo di critiche feroci) sul giudizio finale. Le critiche non costruttive portano spesso ai pregiudizi. Ma tutti questi discorsi ad un nuovo lettore non importano. Quello che importa a chi prende in mano un albo di Tex per la prima volta, dovrebbe essere la storia, i personaggi, l'avventura, gli scenari, i disegni e le emozioni che vengono trasmesse dalle vignette!! :trapper:

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Prendiamo "I giustizieri di Vegas". Prendiamo l'inizio di questo albo, sfolgorante, durissimo, sanguinoso. Prendiamo quel Tex durissimo e spietato, che entra nel saloon con quello sguardo da giustiziere, che punisce il bandito con quella durezza... E immaginiamo un lettore, giovane o meno giovane, che Tex non lo ha mai letto.... Ecco, io sono convinto che, dopo aver letto quelle prime pagine, costui si direbbe una cosa del tipo "Cacchio, forte questo Tex!"... E siamo già a metà dell'opera... Dopodich?:banditi spietati che pestano e sparano a bruciapelo su persone ormai inermi;una banda di sceriffi tostissimi protagonisti di due scene abbastanza crude;un Carson che si presenta al lettore che non lo conosce mettendo in mostra tutta la sua bravura... Quindi:anche se non l'ha scritta Bonelli, anche se non ho ancora letto la seconda parte, anche se forse non rispetta tutti i canoni (e sui "canoni texiani" c'è mooolto da discutere!), io questa storia, a un giovane che non ha mai letto Tex, la consiglierei sicuramente, con la certezza che farebbe in pieno il suo dovere!

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Prendiamo "I giustizieri di Vegas". Prendiamo l'inizio di questo albo, sfolgorante, durissimo, sanguinoso. Prendiamo quel Tex durissimo e spietato, che entra nel saloon con quello sguardo da giustiziere, che punisce il bandito con quella durezza... E immaginiamo un lettore, giovane o meno giovane, che Tex non lo ha mai letto.... Ecco, io sono convinto che, dopo aver letto quelle prime pagine, costui si direbbe una cosa del tipo "Cacchio, forte questo Tex!"... E siamo già a metà dell'opera... Dopodich?:banditi spietati che pestano e sparano a bruciapelo su persone ormai inermi;una banda di sceriffi tostissimi protagonisti di due scene abbastanza crude;un Carson che si presenta al lettore che non lo conosce mettendo in mostra tutta la sua bravura... Quindi:anche se non l'ha scritta Bonelli, anche se non ho ancora letto la seconda parte, anche se forse non rispetta tutti i canoni (e sui "canoni texiani" c'è mooolto da discutere!), io questa storia, a un giovane che non ha mai letto Tex, la consiglierei sicuramente, con la certezza che farebbe in pieno il suo dovere!

Confermo. Un mio amico che "non puo vedere" il fumetto targato bonelli, in quanto predilige i comics e altra roba simile e rimasto colpito in positivo da quest'ultimo albo e l'ha addirittura letto!Dopo le prime pagine... testuale:"fregno sto tex". Per lui comunque è ancora poco...vede troppo buonismo nell interno delle storie. Io ho iniziato a leggere Tex con "Sul sentiero della vendetta" e "La pista nel cielo" non proprio storie felicissime eppure la passione è rimasta. Non siamo tutti uguali però, quindi come si puo mettere in mano ad uno che non ha mai letto fumetti un albo di 160 pagine, con didascalie lunghissime e dialoghi a volte ripetitivi?Credo sia normale che si stufi dopo 3 pagine. Non credo neanche che a questo punto si possa dire:"allora Tex non fa per lui". Dopo che si è letto le sue belle storie, cominciando da quelle più moderne o meglio più leggibili, decide lui qual'? il suo Tex, e altre robe simili. Secondo me il Tex da consigliare al neofita è l'inedito presente in edicola in quel momento. Per non essere ripetitivo con altri concetti gia espressi da altri chiudo qui. P. S. Una volta ho forzato mia madre a leggere Tex."Caccia ai diamanti". Si è addormentata letteralmente a pagina 5... :lol2:
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M'intrometto nella discussione anche se non ho da dire cose particolarmente originali. A un neofita che si sia già avvicinato un minimo o si voglia avvicinare spontaneamente a Tex (perchè se deve avvicinarsi al fumetto in generale i termini cambiano e saprei dirgli ben poco, se non di provare, fra altri, anche Tex), presupponendo che gli piaccia o gl'interessi almeno un po' il western più o meno classico, anch?io gli consiglierei, come diversi di voi hanno detto, di partire dall'attualit? seguendo la serie regolare e gli extra, soprattutto maxi e gigante. Magari gli accennerei che la consolidazione del personaggio e delle storie avviene dal n.100 in poi e che è generalmente accettato un ?periodo classico? fra i numeri 100 e 200. Però lo lascerei libero di cominciare a rileggersi il passato da dove vuole, confrontandolo col presente, così avrà la sua idea del vero Tex, se ci tiene. Per me può cominciare anche dal Tex ?comico? della storia con Taiga, un Tex a suo modo grandioso che mi ha fatto sbellicare tutte le volte che l'ho riletto. Andando clamorosamente fuori tema, leggendo questa discussione mi viene da sottolineare alcune caratteristiche, anche paradossali se si vuole, di questo forum.1- qualsiasi discussione si faccia, si finisce sempre col parlare del ?vero Tex?.2- mentre molti vedono il Tex di Boselli quasi come un non-Tex, io non la vedo così, però a me le sue ultime storie ?lunghe? (gigante, Deadwood e per ora Vegas) non hanno entusiasmato, al contrario mi sembra degli altri.3- il ?partito? del non-Tex boselliano non ha trovato nulla da ridire sul finto duello in Vegas, io ho trovato molto da ridire, quello sè che mi sembra proprio un non-Tex.4- il recentissimo Tex di Ruju mi è sembrato più che un non-Tex, un anti-Tex clamoroso. E pensare che il ?vero Tex? non lo cerco proprio. Gli altri hanno invece applaudito. 5- sulle innovazioni al tessuto texiano, vedi psicologia eccetera, molti, forse moltissimi, pensano che si sia fatto troppo e a sproposito, fino al non-Tex, io penso invece che si sia fatto ancora troppo poco. (Ma questa sarebbe una bella discussione da aprire o forse da continuare). Non c'è che dire, sembriamo proprio la destra e la sinistra, nel senso che sembrano opposte e invece spesso si intrecciano e si ribaltano.

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