Vai al contenuto
TWF - Tex Willer Forum

Il Tex pi? adatto ai giovani "neofiti"


paco ordonez
 Share

Messaggi consigliati/raccomandati

Non prendetemi per blasfemo, però mi chiedo.... siamo proprio sicuri che il modo migliore di far scoprire Tex a nuovi lettori, soprattutto giovanissimi, sia fargli leggere storie di Bonelli?Voglio dire:i fumetti odierni hanno un taglio narrativo più cinematografico, e soprattutto, sono assenti di quelle didascalie, anche corpose, che invece costellano gli albi di Bonelli... Mi chiedo:a un adolescente di oggi, non invoglierebbe di più una storia di Boselli? :deserto

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 57
  • Created
  • Ultima risposta

Top Posters In This Topic

Non prendetemi per blasfemo, però mi chiedo.... siamo proprio sicuri che il modo migliore di far scoprire Tex a nuovi lettori, soprattutto giovanissimi, sia fargli leggere storie di Bonelli?Voglio dire:i fumetti odierni hanno un taglio narrativo più cinematografico, e soprattutto, sono assenti di quelle didascalie, anche corpose, che invece costellano gli albi di Bonelli... Mi chiedo:a un adolescente di oggi, non invoglierebbe di più una storia di Boselli? :deserto

Come ben puoi capire, è meglio che mi ritiri da tale discussione, onde non provocare una bufera sul forum!P. S. Da te non mi aspettavo una sparata simile, Paco...
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Addirittura! :_sigh Non credo di aver detto qualcosa contro i classici bonelliani, ci mancherebbe!! :malediz... Dico solo:a ragazzini più abituati a leggere i comics americani e i manga giapponesi (letture generalmente più veloci e leggere e "moderne"), siamo sicuri che la lettura di una storia di Bonelli possa interessare? Non c'è il rischio che, dopo una decina di pagine, la troverebbero "datata"?Attenzione:NON sto dicendo che è così!!... ho solo posto il problema:e se tutta la questione si rivelasse una fesseria, io sarei IL PRIMO a esserne felice! :malediz... :trapper:

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Mmmh... Paco, sei convinto che i nuovi Tex siano più veloci e leggeri di quelli di GLB? Senza assolutamente negare il valore dell'opera di Nizzi e di Boselli, credo che (soprattutto nei confronti di quest'ultimo) il Tex di Bonelli sia un personaggio diretto, immediato, molto più facile da leggere per chi si appressa al mondo texiano. Mi piace, tra l'altro, consigliare Little Tex con una serie che, pur non essendo tecnicamente una storia unica, è formata da albi che hanno tra sè un legame perchè trattano di un "viaggio di istruzione" compiuto da Tex con il figlio adolescente. Partendo da "Il figlio di Tex" n. 12 a "Il fuoco" n. 16, dove Tex assume a tutti gli effetti il comando delle tribù navajo. :capoInguerra:

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non prendetemi per blasfemo, però mi chiedo.... siamo proprio sicuri che il modo migliore di far scoprire Tex a nuovi lettori, soprattutto giovanissimi, sia fargli leggere storie di Bonelli?Voglio dire:i fumetti odierni hanno un taglio narrativo più cinematografico, e soprattutto, sono assenti di quelle didascalie, anche corpose, che invece costellano gli albi di Bonelli... Mi chiedo:a un adolescente di oggi, non invoglierebbe di più una storia di Boselli? :deserto

Non sono completamente in disaccordo con quello che ho quotato, e infatti mi è capitato diverse volte di pormi la stessa domanda... E, a malincuore, credo che Paco abbia ragione. Nulla da dire, ovviamente, sulle storie di GLB (quelle che abbiamo citato restano secondo me inarrivabili) però credo sia evidente che quelle più recenti hanno uno stile diverso, che riesce ad attrarre di più i nuovi lettori, specie se giovani o comunque un p? refrattari all'ambiente western (che innegabilmente è percepito come "per vecchi" anche da chi non ha mai visto un film o letto Tex). Chiedo informazioni ai mod: non si potrebbe spostare questi ultimi messaggi e creare una nuova discussione, lasciando questa soltanto per il consiglio dei titoli?
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

credo sia evidente che quelle più recenti hanno uno stile diverso, che riesce ad attrarre di più i nuovi lettori, specie se giovani o comunque un p? refrattari all'ambiente western

Non ho capito: vogliamo far conoscere Tex e proponiamo le storie in cui Tex è privo delle sue origini e del suo fascino antico è Forse è vero che alle nuove generazioni possa piacere di più il barocco di Boselli , piuttosto che la genuinit? degli albori : e con ciò? Se non han voglia di conoscere il mondo - Tex , continuino a leggersi manga o quant'altro . Sarebbe folle se noi texofili invogliassimo costoro a leggere Tex sulla base di storie che sono uno sputo all' essenza stessa del nostro ranger. Quanto al suggerimento di Lorenzo di spostare la discussione, mi sembra un' ottima idea.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non ho capito: vogliamo far conoscere Tex e proponiamo le storie in cui Tex è privo delle sue origini e del suo fascino antico è Forse è vero che alle nuove generazioni possa piacere di più il barocco di Boselli , piuttosto che la genuinit? degli albori : e con ciò? Se non han voglia di conoscere il mondo - Tex , continuino a leggersi manga o quant'altro . Sarebbe folle se noi texofili invogliassimo costoro a leggere Tex sulla base di storie che sono uno sputo all' essenza stessa del nostro ranger.

No beh, di certo non intendevo dire questo. Non so, non riesco a esprimere bene quello che voglio dire, comunque prova a fare un parallelo con i film western: io credo che una persona che non si è mai interessata al western, trovi più godibile un film come "Appaloosa" (per citare quello che credo sia stato il migliore tra i più recenti) piuttosto che un film come "L' dove scende il fiume"... Quest'ultimo film, pur essendo fatto bene, ha uno stile un p? vecchio: con questo non voglio dire che il Tex di GLB abbia uno stile ormai datato, credo che se vedessimo quelle storie pubblicate negli inediti nessuno si lamenterebbe, anzi, però credo anche che si debba riconoscere che, genuinit? o meno di Tex e dei pards, le storie che leggiamo in edicola sono scritte in un modo diverso, più contemporaneo e cinematografico, per riprendere quello che diceva Paco. Le storie di GLB sono quelle che ho apprezzato di più, però il suo stile è molto classico, ecco, non vecchio. Invece, le storie che vengono pubblicate attualmente, riprendono bene o male le stesse tematiche ma in modi diversi. Maledizione, rileggendo tutto mi rendo conto che non riesco a scrivere in modo chiaro e comprensibile quello che intendo dire, perchè sono sensazioni che provo mentre leggo e non sono ben definibili, però per ora meglio di così non riesco a fare. :malediz...
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Non ho capito: vogliamo far conoscere Tex e proponiamo le storie in cui Tex è privo delle sue origini e del suo fascino antico è Forse è vero che alle nuove generazioni possa piacere di più il barocco di Boselli , piuttosto che la genuinit? degli albori : e con ciò? Se non han voglia di conoscere il mondo - Tex , continuino a leggersi manga o quant'altro . Sarebbe folle se noi texofili invogliassimo costoro a leggere Tex sulla base di storie che sono uno sputo all' essenza stessa del nostro ranger.

No beh, di certo non intendevo dire questo. Non so, non riesco a esprimere bene quello che voglio dire, comunque prova a fare un parallelo con i film western: io credo che una persona che non si è mai interessata al western, trovi più godibile un film come "Appaloosa" (per citare quello che credo sia stato il migliore tra i più recenti) piuttosto che un film come "L' dove scende il fiume"... Quest'ultimo film, pur essendo fatto bene, ha uno stile un p? vecchio: con questo non voglio dire che il Tex di GLB abbia uno stile ormai datato, credo che se vedessimo quelle storie pubblicate negli inediti nessuno si lamenterebbe, anzi, però credo anche che si debba riconoscere che, genuinit? o meno di Tex e dei pards, le storie che leggiamo in edicola sono scritte in un modo diverso, più contemporaneo e cinematografico, per riprendere quello che diceva Paco. Le storie di GLB sono quelle che ho apprezzato di più, però il suo stile è molto classico, ecco, non vecchio. Invece, le storie che vengono pubblicate attualmente, riprendono bene o male le stesse tematiche ma in modi diversi. Maledizione, rileggendo tutto mi rendo conto che non riesco a scrivere in modo chiaro e comprensibile quello che intendo dire, perchè sono sensazioni che provo mentre leggo e non sono ben definibili, però per ora meglio di così non riesco a fare. :malediz...
Beh, amigo, mi sembra invece che tu ti sia espresso bene . Non ho visto " Appaloosa" e quindi cambio il termine della metafora con " Nessuna Pietà Per Ulzana" : non credo cambi la sostanza. Se voglio far conoscere a un amico il western classico, continuerà a proporre " L' Dove Scende Il Fiume" ( peraltro IMHO molto moderno in certi dettagli, come la violenza non celata del segno della corda sul collo di James Stewart ). In altre parole, se voglio far conoscere il western classico, è giusto proporre esempi di western classico, sebbene " Nessuna Pietà Per Ulzana" ( o Peckinpah, Leone, "Soldato Blu" o chi altri abbia ucciso il western classico ) possa magari risultare più accattivante per le nuove generazioni . Se vogliamo far conoscere Tex, trasmettere l'amore per un personaggio, dobbiamo proprio proporne le avventure più intrise della sua essenza ( che è fatta di 'giuoco' e didascalie lunghissime ), pur se non moderne. Ma stiamo parlando di un fumetto nato nel '48, con il fascino di un uomo di 62 anni : proporlo nelle sembianze di un ventenne significa travisarne l' essenza.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Se vogliamo far conoscere Tex, trasmettere l'amore per un personaggio, dobbiamo proprio proporne le avventure più intrise della sua essenza ( che è fatta di 'giuoco' e didascalie lunghissime ), pur se non moderne.

E' proprio a questo che mi riferivo.

Visto che la maggior parte della gente tende ad approcciarsi al western con determinati pregiudizi che tutti conosciamo, credo che sia una sorta di male necessario quello di proporre anche storie moderne, insieme ovviamente ai classici che hanno reso Tex quello che ?.

Non voglio dire che si debba totalmente escludere questo tipo di storie, dico solo che secondo me gli andrebbero affiancate storie di altri autori (tipo Boselli) che (possa la cosa piacere o meno) stanno scrivendo la Storia del Tex contemporaneo.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

La tua posizione è comprensibile , AtTheRocks, ma è a mio giudizio insensata . Se vogliamo far conoscere un personaggio, non ha senso proporlo nella sua negazione ( Boselli : Tex = Nessuna Pietà Per Ulzana : L' dove scende il fiume ) , solo perchè altrimenti colui a cui lo si propone non lo gradirebbe. E' come se volessi comunicare il mio amore per John Ford e proponessi Leone , nel timore che l' altro si annoierebbe con Ford. Capisci che è un controsenso ?Con una frase ad effetto ( ma che ben identifica il mio pensiero), Boselli si può leggere dopo che si è letto Tex.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ma infatti io non ho mica detto che è necessario proporre solo determinate storie, ma che se si propongono solo classici, chi li legge e poi va a comprare l'inedito si potrebbe trovare un attimo disorientato, visto che per forza di cose il Tex che leggiamo oggi è un p? cambiato rispetto al passato, visto che anche e soprattutto i lettori sono diversi. E qui il parallelo con i film regge benissimo. Se voglio suggerire qualche film western per conoscere il genere, consiglio sia "L' dove scende il fiume" che "Nessuna pietà per ulzana". Io ho detto: classici ok, anzi, doverosi, però sarebbe bene suggerire anche storie più recenti. E poi io non direi che proporre storie di Boselli sia proporre la negazione di Tex: è semplicemente un altro modo di interpretare qualcosa, spesso in modo innovativo (può piacere o meno, ripeto), però non penso che egli stia scrivendo il contrario di Tex.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Oh, detto sinceramente, quando leggo le storie di GLB, se l'azione non è continua o le trovate non sono ottime, tendo ad annoiarmi. Didascalie lunghissime che spezzano il ritmo, frasi pesanti e innaturali... quando la storia non è più che buona sono fattori che pesano!Se dovessi consigliare delle storie ad un neofita, sceglierei quelle di Nizzi. E' così, ad esempio, che ho fatto con mia madre: dopo qualche storia di Nizzi sono passato a proporle qualcosa di Boselli. Perchè, diciamocelo, le storie di Nizzi sono molto semplici, facili da apprezzare, naturalmente divertenti e pure spigliate. Poi, certo, Bonelli è l'originale, la carica avventurosa e spettacolare (e pure emozionale, un tempo) di Boselli indubbiamente superiore, ma per i neofiti credo conti molto la facilit? d'approccio. Tanto per fare un esempio che piacer? molto a Don Fabio: io sono convinto che la "Pharsalia" di Lucano sia l'opera latina più bella mai scritta, ma se dovessi proporla ad un amico che di letteratura latina non sa nulla, sono sicuro che butterebbe il libro fuori dalla finestra dopo trenta versi. Al massimo, gli proporrei qualcosa di più scorrevole, meno complesso e più moderno... chessè, le nugae Catullo, per poi giungere alle opere meno immediate. Ecco, secondo me su Tex bisogna fare la stessa cosa: le storie di GLB abbisognano di un minimo di prospettiva storica per poter essere apprezzate appieno. Poi, forse sono influenzato dal mio apprendistato: avendo cominciato a leggere Tex col Nizzi del quarto centinaio, per me è naturale pensare sia quello il primo approccio da fare... :D

Modificato da virgin
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Io ho detto: classici ok, anzi, doverosi, però sarebbe bene suggerire anche storie più recenti. E poi io non direi che proporre storie di Boselli sia proporre la negazione di Tex: è semplicemente un altro modo di interpretare qualcosa, spesso in modo innovativo (può piacere o meno, ripeto), però non penso che egli stia scrivendo il contrario di Tex.

Beh, fermo restando che Boselli abbia scritto alcune storie di grandissimo valore, io penso che quello dello sceneggiatore milanese non sia un rinnovamento bensì uno stravolgimento dell' universo - Tex. E non solo con Boselli, ma anche con altri autori ( Faraci) si stanno IMHO perdendo dei capisaldi narrativi del Tex bonelliano ( penso in particolare alla assoluta prevalenza dell' azione sull' introspezione psicologica ) . Ciò detto, chiaro che la lettura di Boselli & Co. sia consigliabile : dopo che, tuttavia, il lettore alle prime armi abbia già letto Bonelli ( e Nizzi, che con un'umilt? estranea ad altri sceneggiatori ha proseguito sulla strada del creatore di Tex ) e sappia chi è Tex.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

I nuovi lettori devono avvicinarsi a Tex con le storie in edicola. E' inutile girarci intorno. Mio zio che è leggermente più vecchio di Boselli è cresciuto con le storie del primo centinaio e dice chiaramente che le prime storie a striscia sono in assoluto le migliori. Io mi sono formato col Tex di Nolitta e quindi di Nizzi ( quello primissimo compreso tra il numero 273 e il 315 ). Un sacco di lettori adorano Boselli e non a caso hanno iniziato a leggerlo, per ragioni d'età, solo negli anni novanta. Un personaggio insomma non si scopre e si ama con letture di classici ma con le storie in edicola. In seguito ci sarà indubbiamente la fase della scoperta, ma se il Tex inedito non piace, state tranquilli che non ci sarà nessun futuro texiano e tutto si riassumer? in una sbandata ( ne ho visti non so quanti di giovani utenti che scoperto Tex si sono iscritti in questo forum e poi sono spariti e sono disposto a scommettere che Tex, loro, non lo acquistano neppure più, altrimenti sarebbero qui tra noi a discuterne ). Questa diatriba insomma non porta da nessuna parte perchè non ha una via d'uscita: il miglior Nizzi vale il miglior Boselli, il mifglior Nolitta vale il miglior Bonelli: le loro storie migliori hanno tutti quei pregi che hanno fattop innamorare del persobnagio lettori diversi per cultura, condizione sociale, età, negli ultimi sessant'anni, in Italia e nel mondo.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

E non solo con Boselli, ma anche con altri autori ( Faraci) si stanno IMHO perdendo dei capisaldi narrativi del Tex bonelliano ( penso in particolare alla assoluta prevalenza dell' azione sull' introspezione psicologica ) .

Sotto questo profilo credo che, dopo più di 60 anni, sia necessario per il bene della serie dirigere le storie verso (anche) altre tematiche, come appunto quella dell'indagine psicologica dei personaggi e, perchè no, dei pards. Non fraintendermi, io pagherei il doppio di quello che costa adesso un Tex per leggere ogni mese storie come quelle del secondo centinaio, però non credo che le stesse tematiche possano essere riproposte con quegli schemi mantenendo la stessa efficacia... Credo che tu ti stia un p? aggrappando a qualcosa che ormai non può più esistere, o comunque che verr? per forza di cose, a causa di un insieme di fattori, portato avanti in modo diverso rispetto a quanto è stato fatto. E credo che per farsi una cultura texiana, i neofiti debbano leggere sia i classici di GLB e Nizzi sia le storie moderne di Boselli, Faraci & Co. Edit: ho letto adesso il post di ymalpas, che come sempre è riuscito a scrivere un'opinione che condivido in pieno (e che in fin dei conti era quello che riuscivo a scrivere malissimo) in poche righe, ma molto efficaci! -ave_
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Vi concedo il Bis. Se avete letto sufficienti interviste concesse da Sergione, sono le tendenze di mercato, cioè certe aspettative delle nuove generazioni di lettori, a dettare TUTTE le scelte commerciali della casa editrice. Come le miniserie ( i giovani non sono attratti da serie aperte che si prolungano all'infinito senza mai una fine ), come il fumetto femminile ( anni novanta con julia o Legs ) indirizzato a una particolare fascia di lettrici, quello horror fantascientifico degli anni novanta e ottanta ( Dylan Dog e Nathan Never ), quello avventuroso di Martin Mystere ( primi '80 in piena era spielbergiana ), quello pornografico degli anni settanta ( fatto di costume generalizzato, non solo ristretto al fumetto ), quello western di Tex in piena esplosione degli spaghetti western italiani ( Tex è diventato un personaggio di successo solo negli anni sessanta ). Insomma Bonelli lo sa benissimo che si deve seguire la moda e non a caso Tex è considerato un fumetto vecchio e per vecchi e poco importa chi lo scriva.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ragazzi, sapete una cosa? Io vado orgoglioso di essere fuori moda. Da bambino, mentre tutti i miei compagni di classe guardavano i cartoni animati giapponesi allora di moda , io guardavo i cartoni Disney anni ' 50. Vivevo in un mondo mio, di interessi personali . E, peraltro, non ho nessun amico che legga Tex. I miei film preferiti sono gli western di Hawks e Ford e noir come " Il Terzo Uomo" . Insomma, potrei essere da rottamare.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Un personaggio insomma non si scopre e si ama con letture di classici ma con le storie in edicola. In seguito ci sarà indubbiamente la fase della scoperta, ma se il Tex inedito non piace, state tranquilli che non ci sarà nessun futuro texiano e tutto si riassumer? in una sbandata.

Uhm... un attimo, Sandro! Quando ho cominciato a leggere Tex, in edicola c'era il n. 490 (Congiura contro Custer), e la mia adolescenza è coincisa col calo di Nizzi... eppure sono ancora qui!No, aspettate un attimo... ricordo che, da piccolo, "I fratelli Donegan" mi fecero impazzire... prima di arrivare all'età della ragione, le ultime storie di Nizzi mi piacevano! Poi mi sono iscritto ai forum su internet (TWO) e ho cambiato un po' opinione... :D

Insomma, potrei essere da rottamare.

Don Fabio, allora io cosa sono? In confronto a me, sei un esempio di modernit?... :lol2:;)

Ragazzi, sapete una cosa? Io vado orgoglioso di essere fuori moda.

Pure io! Se no non andrei in giro con i pantaloni a vita alta canticchiando "Das Model" e "More than this"... :D
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ragazzi, sapete una cosa? Io vado orgoglioso di essere fuori moda.
Da bambino, mentre tutti i miei compagni di classe guardavano i cartoni animati giapponesi allora di moda , io guardavo i cartoni Disney anni ' 50. Vivevo in un mondo mio, di interessi personali . E, peraltro, non ho nessun amico che legga Tex. I miei film preferiti sono gli western di Hawks e Ford e noir come " Il Terzo Uomo" .
Insomma, potrei essere da rottamare.

Bingo....!!!! E' questa la chiave del discorso.


Scusate se mi inserisco, e se vado sul sociologico (e magari anche sul ... demagogico), ma... chi sono i "giovani di oggi che leggono fumetti"? Chi sono i "neofiti" che si avvicinano a un'edicola e scelgono di leggere un personaggio nuovo?

Per me, un ragazzino che, oggi, acquista un fumetto - a prescindere da quale esso sia - va già controcorrente rispetto a un determinato modo di intendere le dinamiche "facebookiane", "i-podianne", "3D-ane" della vita, e quindi cerca ALTRO da un fumetto.

Siamo certi che il Tex bonelliano, asciutto, aspro ma sincero come un vecchio whisky, ruspante come certi odori e sapori dimenticati, sempre chiaro nel delimitare senza fronzoli il bene e il male, esplicito (ma mai melodrammatico e didascalico) nell'evidenziare valori e capisaldi del personaggio..... non costituisca, ancor oggi, una "risposta" a determinati bisogni innati nell'uomo?

Siamo certi che chi acquista, oggi, un fumetto cerchi lo stesso tipo di emozioni che vive quotidianamente in un mondo caratterizzato dalla frenesia, la confusione dei ruoli, gli effetti speciali, la spettacolarizzazione estrema di sentimenti in fondo semplici quali amicizia, amore, odio, rabbia?

Io sono drastico, e dico che chi non apprezza storie come "Gli sciacalli del Kansas", "L'orma della paura" o "Sangue navajo" perchè hanno le didascalie o perchè manca l'introspezione psicologica dei personaggi, o perchè non ci sono flashback, flashforwards ed altre trovate "strappapplausi" (pseudo)moderne.... beh, questa persona non potr? mai davvero diventare un vero texiano, perchè è l' - in quelle storie - che si trova l'Essenza vera del personaggio.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Domanda: a quale domanda si cerca la risposta?Chiaramente ho aperto io la discussione, tecnicamente, ma in realtà vi ho riportato un discorso cominciato e continuato altrove e da altri. Per cui la domanda rimane valida. Vogliamo sapere come si fa a rendere commerciale, di cassetta, trendy.... un fumetto come Tex? Allora mi aggrego a Ymalpas: semmai un ragazzo si dovesse avvicinare a Tex lo farebbe attraverso i nuovi albi in edicola. E sè, certo, la proiezione all'infinito (si fa per dire) del numero degli albi in uscita non gioca a favore di un buon rapporto con il mondo teen, un mondo che vuole vedere subito i risultati e non ha tutta quella voglia di perdersi nell'attesa. La sfida è invece far sè che il teen ager ami Tex e arrivi a considerarlo come un amico? Allora mi dichiaro d'accordo con Esqueda e Virgin. Solo con Bonelli, e in parte forse con Nizzi, ci troviamo di fronte all'autentico personaggio Tex. Nolitta gli ha dato, sia pur con risultati gradevoli, una decisa impronta zagoriana, mentre Boselli - beh, qui il discorso si va complicando, perchè le sue storie, senza metterne in discussione il valore, offrono una visione talmente introspettiva, alla ricerca di emozioni e sentimenti, da nascondere l'essenza di Tex. E attenzione: non è che Bonelli facesse mancare il lato emotivo. Basta una storia come Il giuramento per convincersene.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

  • Collaboratori

Per me, un ragazzino che, oggi, acquista un fumetto - a prescindere da quale esso sia - va già controcorrente rispetto a un determinato modo di intendere le dinamiche "facebookiane", "i-podianne", "3D-ane" della vita, e quindi cerca ALTRO da un fumetto.

Quoto tutto. Ma il giovane che si avvicina al fumetto e finisce per innamorarsene sul serio oggi è un animale in via d'estinzione. Certo, giovani che acquistano fumetti ce ne sono ancora tanti, ma il contatto è destinato a restare saltuario. Da qui il diffuso pessimismo del patriarca italiano sul futuro delle nuvole parlanti, da anni ormai Bonelli va profetizzando l'atrofia del settore, dichiarandosi in pratica l'ultimo baluardo.

Siamo certi che il Tex bonelliano, asciutto, aspro ma sincero come un vecchio whisky, ruspante come certi odori e sapori dimenticati, sempre chiaro nel delimitare senza fronzoli il bene e il male, esplicito (ma mai melodrammatico e didascalico) nell'evidenziare valori e capisaldi del personaggio..... non costituisca, ancor oggi, una "risposta" a determinati bisogni innati nell'uomo?

La domanda è retorica. I valori del personaggio sono universali ma sono anche anni e anni che Tex non è più un fumetto di rottura, che sa andare anche controcorrente. C'è stato un appiattimento sul conformismo e una fossilizzazione del personaggio che non ha saputo rinnovarsi nel giusto modo. Il Tex che descrivi è in larga misura il Tex del passato. Oggi gli autori fanno il "compitino" con molto impegno e una buona dose di bravura, ma poi tutto si esaurisce l'.

Io sono drastico, e dico che chi non apprezza storie come "Gli sciacalli del Kansas", "L'orma della paura" o "Sangue navajo" perchè hanno le didascalie o perchè manca l'introspezione psicologica dei personaggi, o perchè non ci sono flashback, flashforwards ed altre trovate "strappapplausi" (pseudo)moderne.... beh, questa persona non potr? mai davvero diventare un vero texiano, perchè è l' - in quelle storie - che si trova l'Essenza vera del personaggio.

Come vedi siamo d'accordo su tutto. E se il Tex in edicola oggi è solo una pallida imitazione di quel Tex, difficilmente potr? imporsi tra le nuove generazioni. Non a caso le ristampe vendono una cifra esorbitante di copie, cosa difficile da spiegare altrimenti.
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

Ragazzi, sapete una cosa? Io vado orgoglioso di essere fuori moda.
Da bambino, mentre tutti i miei compagni di classe guardavano i cartoni animati giapponesi  allora di moda , io guardavo i cartoni Disney anni ' 50. Vivevo in un mondo mio, di interessi personali . E, peraltro, non ho nessun amico che legga Tex. I miei film preferiti sono gli western di Hawks e Ford e noir come " Il Terzo Uomo" .
Insomma, potrei essere da rottamare.

Bingo....!!!! E' questa la chiave del discorso.


Scusate se mi inserisco, e se vado sul sociologico (e magari anche sul ... demagogico), ma... chi sono i "giovani di oggi che leggono fumetti"? Chi sono i "neofiti" che si avvicinano a un'edicola e scelgono di leggere un personaggio nuovo?

Per me, un ragazzino che, oggi, acquista un fumetto - a prescindere da quale esso sia - va già controcorrente rispetto a un determinato modo di intendere le dinamiche "facebookiane", "i-podianne", "3D-ane" della vita, e quindi cerca ALTRO da un fumetto.

Siamo certi che il Tex bonelliano, asciutto, aspro ma sincero come un vecchio whisky, ruspante come certi odori e sapori dimenticati, sempre chiaro nel delimitare senza fronzoli il bene e il male, esplicito (ma mai melodrammatico e didascalico) nell'evidenziare valori e capisaldi del personaggio..... non costituisca, ancor oggi, una "risposta" a determinati bisogni innati nell'uomo?

Siamo certi che chi acquista, oggi, un fumetto cerchi lo stesso tipo di emozioni che vive quotidianamente in un mondo caratterizzato dalla frenesia, la confusione dei ruoli, gli effetti speciali, la spettacolarizzazione estrema di sentimenti in fondo semplici quali amicizia, amore, odio, rabbia?

Io sono drastico, e dico che chi non apprezza storie come "Gli sciacalli del Kansas", "L'orma della paura" o "Sangue navajo" perchè hanno le didascalie o perchè manca l'introspezione psicologica dei personaggi, o perchè non ci sono flashback, flashforwards ed altre trovate "strappapplausi" (pseudo)moderne.... beh, questa persona non potr? mai davvero diventare un vero texiano, perchè è l' - in quelle storie - che si trova l'Essenza vera del personaggio.

Sono quasi emozionato per quanto scritto da Tahzay .
Condivido ( ma è una condivisione texiana intima ) completamente le sue parole : ci sono storie di una semplicit? ( e insieme di una fantasia) quasi fanciullesca , dal sapore genuino : penso a "Lotta Per La Vita", "La Voce Misteriosa" , "La Valle Della Luna" e tante altre.
Per poi giungere alla maturit? di Tex ( il centinaio d'oro) , in cui si descrive il trionfo dell' amicizia tra i quattro pards : sentimenti istintivi, genuini , dal sapore antico.
E così Nizzi, capace di inserirsi nella scia della fascia 100-200 rinnovando eppure restando nella tradizione.
Al contrario questo Tex boselliano modaiolo, barocco, lo avverto come fasullo e, nel fondo, inconsistente. Fermo restando che ci sono storie di Borden che apprezzo moltissimo.

Collegamento al commento
Condividi su altri siti

giovani che acquistano fumetti ce ne sono ancora tanti, ma il contatto è destinato a restare saltuario. Da qui il diffuso pessimismo del patriarca italiano sul futuro delle nuvole parlanti, da anni ormai Bonelli va profetizzando l'atrofia del settore, dichiarandosi in pratica l'ultimo baluardo.

Quoto solo questo passaggio dell'intervento di Ym, pur essendo d'accordo su tutto. E questa volta probabilmente sarà io a creare subbuglio con quello che dico. Se Tex ha fatto il suo tempo come serie, ambiente e personaggio, se non è degno che si faccia uno sforzo per riportarlo agli antichi fasti, se casa Bonelli lavora ormai più per la cassetta che per passione... è giusto che Tex abbia doppiato la boa dei seicento numeri e che continui ad uscire come - Ymalpas dixit - un "compitino" mensile che il bravo autore e il bravo disegnatore svolgono più o meno onorevolmente per disimpegnarsi e correre a giocare? O prima di diventare definitivamente la caricatura di se stesso dovrebbe ritirarsi ricevendo ancora gli applausi, se non del pubblico, dei suoi aficionadosèNon scandalizzatevi troppo presto per quello che leggete. E non pensate che, se per pura ipotesi la serie finisse, non ci sarebbe più nulla da da dire in merito. Superato il sesto centinaio, aggiugendovi tutti i fuori serie, capaci come stiamo diventando a sviscerare ogni immagine e ogni dialogo, un forum su Tex potrebbe sopravvivere anni dopo l'ultima uscita. Immaginarsi senza il Tex di oggi è la stessa cosa che immaginarsi senza Tex?
Collegamento al commento
Condividi su altri siti

 Share

  • Recentemente attivi qui   0 Membri

    • Nessun membro registrato sta visualizzando questa pagina.

×
×
  • Crea nuovo...

Informazione importante

Termini d'utilizzo - Politica di riservatezza - Questo sito salva i cookies sui vostri PC/Tablet/smartphone/... al fine da migliorarsi continuamente. Puoi regolare i parametri dei cookies o, altrimenti, accettarli integralmente cliccando "Accetto" per continuare.