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TWF - Tex Willer Forum

Il Tex pi? adatto ai giovani "neofiti"


paco ordonez
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Scusatemi, ma io tutta questa "fedelt?" al modello bonelliano da parte di Nizzi non la vedo. O, forse, la intendo in modo diverso da voi. Che egli abbia ottimamente interpretato il personaggio e lo spirito della serie sono d'accordo, ma si tratta, appunto, di un'interpretazione. Le sue storie sono palesemente diverse da quelle di Gianluigi Bonelli: oltre al lato giallo sovente declamato, e che io non ritrovo poi spessissimo, abbiamo l'inserimento di bozzetti quotidiani, personaggi femminili secondari, storie d'amore molto più frequenti... se ci fate caso, nelle storie di Nizzi le coppiette di giovani innamorati appaiono molto più spesso che in quelle di GLB, ove erano del tutto assenti o lasciate sullo sfondo. Poi, non definirei le storie di Boselli modaiole, n° tantomeno barocche: Boselli è nato quasi una ventina d'anni dopo Nizzi, e appartiene ad un'altra generazione come linguaggio, letture, cultura, sensibilit?. Si tratta semplicemente di differenze stilistiche. Che poi Boselli non si sia annotato le particolarit? di Tex su un quadernino lo sappiamo tutti: ha letto la serie fin dalla propria infanzia, dunque l'ha interiorizzata e ciò l'ho porta ad avere un rapporto più personale (e dunque dinamico) col personaggio. Ma dubito che ad un nuovo lettore di Tex possano interessare queste disquisizioni: io ho indicato il Tex del Nizzi d'antan proprio perchè facile e istintivo, e meno datato rispetto all'originale. Che poi sia anche, come caratterizzazione del protagonista, il mio preferito, dubito interessi a qualcuno, ma soprattutto non credo c'entri col discorso. Riguardo alle domande di Cheyenne, non so... l'ultima mi lascia un po' perplesso... :unsure:

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  • Collaboratori

Per essere sincero il Tex attuale io lo apprezzo e i giorni dell'uscita dell'albo sono i migliori del mese. Ma qui parliamo di giovani lettori e di strategie per avvicinarli al personaggio. Se quelle attuate sono, per esempio, le censure subite da "Il presagio" nella recente ristampa a colori, mi cadono le braccia. Non intendo sminuire l'ottimo lavoro degli autori della serie, le storie sono belle, se non ottime qualche volta, appassionanti, raramente deludono, ma continua a mancare qualcosa, qualche pretesa in più, maggior alito, maggiore organicit?, un "disegno" di fondo che veda finalmente una collaborazione tra i diversi sceneggiatori, perchè ogni mese mi sembra di leggere un interpretazione diversa di Tex. I lettori neofiti possono uscirne "traumatizzati". E questa è una situazione nuova, perchè negli scorsi decenni il personaggio è sempre stato saldamente nelle mani di un solo autore, mentre oggi ne abbiamo quattro o cinque, con Boselli primo autore che rischia talvolta di non andare in edicola anche per un anno intero.

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Secondo me per far avvicinare nuovi lettori a Tex bisogna far leggere loro le storie attualmente in edicola, perchè è perfettamente inutile farli innamorare di storie di GLB, se non sono queste che escono. I nuovi lettori si avvicinano principalmente non per comprare gli arretrati, ma per comprare e leggere le nuove storie in edicola. Ciò, come dice AtTheRocks, potrebbe disorientarli non poco. Riguardo a quale autore scegliere per farli avvicinare a Tex, beh, è ovvio che ognuno ha la mentalit? del tempo in cui vive, perciò è più facile che un nuovo lettore si trovi a suo agio con le storie di Boselli o Nizzi, piuttosto che con quelle di GLB.

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  • Rangers

L'argomento è interessante e molti di quelli che mi hanno preceduto hanno già scritto ciò che penso. Ma provo a dire anch'io la mia! blablabla Parliamo di esperienze personali: io ho avuto il primo Tex tra le mani nel '94 o '95. Anche se in realtà più che leggere sfogliavo, e lgli unici due albi che avevo erano "La Notte degli Assassini" e "Santa Cruz", entrambi per semplice caso di GLB e Ticci. Avevo appena passato i 10 anni e non mi ricordo assolutamente come mi capitarono tra le mani quei due numeri, dato che in casa nessuno comprava fumetti (a parte Il Giornalino, con le mitiche storie di Pinky, I Flinstones, Larry Yuma, Rosco e Sonny, ecc.)!Anche se mio padre da ragazzo leggeva con irregolarit? le striscie Texiane (ahimè tutte scambiate dopo la lettura :malediz... ), e altri fumetti come Black Macigno. Ma il vero "colpo di fulmine" in me scoppiù nell'aprile del 1996, quando passando davanti all'edicola vidi la copertina di Yucatan, firmata da mitico Villa che mi attir? subito ad entrare e a sfogliare l'albo. Mi innamorai subito anche del segno di Marcello. clap Allora ovviamente ero completamente "neofita" e ignorantissimo, non sapevo chi scriveva n° chi disegnava, e manco mi importava saperlo. _ahsisi Trovai fortunatamente anche i primi numeri della Nuova Ristampa che ancora stavano in edicola e cominciai così l'avventura Texiana che mi port? fino ai giorni attuali. Grazie all'eredit? di un parente deceduto, riuscii ad avere la serie regolare praticamente completa e provate a pensare che gioia provai il giorno in cui mi vidi arrivare casse e casse di Tex che aspettavano solo di essere letti!! ::evvai:: -ave_ Dopo aver completato anche la collezione degli speciali, cominciai in poco tempo ad appassionarmi sempre più della serie, rileggendo sempre tutto in ordine cronologico e diventando sempre più esperto nel riconoscere disegnatori, scrittori, ritorni di personaggi, ecc. Fino al 2007, anno in cui mi iscrissi a TWO, non badavo neppure a certi difetti. E forse era molto meglio prima, quando anche le anticipazioni non le conoscevo e scoprivo le storie e le copertine mese dopo mese. I "neofiti" attuali possiamo dividerli in varie categorie. Avremo i neofiti ragazzini, attirati forse dai genitori "vecchi" lettori, oppure attratti dalla Collezione Storica a Colori (sul forum ne abbiamo qualche esempio, anche di giovanissimi). Oppure avremo "neofiti" più adulti e di varia età, che già leggevano qualche serie (Dampyr, Magico Vento, e chi più ne ha ne metta) e magari hanno sempre avuto il desiderio di avvicinarsi alla colonna portante della Bonelli Editore!Ecco io penso che alla prima categoria, poco importi quale sia il vero Tex (se quello storico di GLB che pure ha avuto una sua evoluzione, pensiamo alla storia della Mano Rossa e cofrontiamola con "Sulle piste del Nord" ad esempio... oppure quello di Boselli, Nizzi, Nolitta, Faraci, Manfredi, ecc.)!Penso che a questi lettori, non importi minimamente di sapere chi ha scritto le storie, anche perchè se gli dici un nome per loro è come parlare in turco! :lol2: L'importante per questi nuovi e giovanissimi lettori, è di leggere storie con azione, con avventura e con poche "pesantezze" nella sceneggiatura!Di certo nessuno gli farebbe leggere "La Mano del Morto" come primo Tex, perchè troppo intricata nella sceneggiatura e forse troppo "pesante" per un ragazzino neofita (badate che ho messo l'aggettivo "pesante" tra virgolette, in modo che nessuno possa pensare male)!!Ma potremmo fargli benissimo leggere "Sulle Piste del Nord", oppure "La prova del Fuoco" di Ruju, oppure "Gli Invincibili" di Boselli. Come vedete ho messo nel "pentolone" storie a casaccio di autori diversi, proprio perchè al giovane lettore che si avvicina, poco importa della storia di Tex, di quale sia il vero personaggio e di non leggere lo stravolgimento del suo carattere iniziale!Benissimo anche far leggere solo storie presenti in edicola (anche se fargli leggere il ritorno di Cane Giallo, potrebbe non essere un'idea così buona, ma l'amore a volte e cieco e c'è chi si è appassionato a Tex con I Fratelli Donegan, magari poi svalutandoli dopo la scoperta di altre storie che viaggiano sicuramente su altri livelli)!I neofiti più adulti invece, possono essere anche quelli che, frequentando i vari forum e leggendo le varie recensioni in rete, risultare un p? più prevenuti. Magari e sicuramente sbagliando e valutando le storie in base ai giudizi degli altri (anche nostri, nessuno escluso) e non giudicando con la propria testa. Quindi potrebbero anche essere quelli più "complicati", ai quali è bene consigliare storie con un taglio diverso. Infatti questi lettori sono quelli meno disposti ad appassionarsi e dopo una delusione come "La Sentinella - Un Soldato Ritorna" abbandonare in tutta fretta la serie, nonostante siamo tutti convinti che ci siano storie capolavoro che tutto il mondo dovrebbe leggere!! :D:trapper:

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Riguardo alle domande di Cheyenne, non so... l'ultima mi lascia un po' perplesso... :unsure:

E' giusto, ma spero di aver fatto capire che la mia domanda non esprimeva una speranza. In realtà vorrei che Tex tornasse - anche solo per il gruppo forse sparuto, ma non credo, dei suoi aficionados - ad essere quale il suo ideatore lo aveva voluto. Tenendo certamente conto di quell'esigenza di evoluzione che fa capire che il personaggio "vive", e cresce in esperienza e maturit?, ma conservando quello spirito che Tahzay ha felicemente definito "ruspante come certi odori e sapori dimenticati". L'amore per Tex come personaggio e "amico" dei miei momenti più sereni non viene meno, ma non posso provare un identico sentimento per una serie tenuta insieme con un occhio alla cassetta (certo, magari se fossi proprietaria di una casa editrice ragionerei diversamente).
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Voglio precisare una cosa:non è che il neofita non debba leggere "Sangue navajo" o "Tra due bandiere"!.... questi sono i classici dei classici, e qualunque cristiano che voglia conoscere Tex DEVE leggerli!Deve leggerli... ma siamo sicuri che debbano essere queste le prime storie?Spero che Don Fabio non se la prenda, ma mi sono provato a immaginare sua sorella di fronte alle prime pagine di "El Morisco"... cioè, una persona giovane, che Tex non l'ha mai letto, non lo ha MAI VOLUTO LEGGERE, si ritrova una storia che inizia con pagine e pagine di DIALOGHI, discorsi su LADRI DI VACCHE (o era un traffico d'armi?),CERCAMENTI DI TRACCE.... Ora, a me texiano quelle pagine piacciono un mondo.... ma a uno a cui non piace Tex e non piace il West, quelle pagine, fitte di dialoghi, ANNOIANO (che siano di Bonelli,Nizzi,Boselli,Dante Alighieri). Al giovane neofita bisogna dare qualcosa di eccitante, che presenti una situzione più intrigante e meno discorsiva.... ecco, se io fossi stato in Don Fabio, alla sorella, giovane neofita con il pregiudizio su Tex, avrei fatto leggere "Colorado Belle". E perchè proprio "Colorado Belle"?Per i seguenti motivi, tutti racchiusi nella prima scena, che è quella che spinge lo spettatore a continuare o meno a seguire la storia:1)il protagonista della sequenza è un ragazzo giovane (con cui la giovane lettrice si sarebbe potuta identificare più facilmente);2)l'atmosfera tenebrosa, quasi gotica (e l'horror presso i giovani è sempre di moda);3)pochi dialoghi e molte vignette mute, che creano suspance senza bisogno di didascalie enormi (come in tutti i fumetti odierni). Credo quindi che per il lettore giovane una storia che inizia in questa maniera sia più invitante di una che inizia come "El Morisco". Ora,"Colorado Belle" non l'ha scritta GL Bonelli... ma chi se ne frega?...? più importante Tex o Bonelli?

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  a uno a cui non piace Tex e non piace il West, quelle pagine, fitte di dialoghi, ANNOIANO (che siano di Bonelli,Nizzi,Boselli,Dante Alighieri).

E' proprio per quello che in precedenza ho detto "Cerchiamo giovani che amino Tex o vogliamo offrire un prodotto alla moda a giovani ai quali di Tex poco cale?

Tex ? West, sia pure con tutte le licenze poetiche del caso. Cercare di bypassare questa semplice realtà è come voler parlare ad un ragazzo del Real Madrid ma menzionando il meno possibile il calcio perchè a lui non piace.

? più importante Tex o Bonelli?

E' più importante Tex o la moda del momento? :rolleyes:
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? a uno a cui non piace Tex e non piace il West, quelle pagine, fitte di dialoghi, ANNOIANO (che siano di Bonelli,Nizzi,Boselli,Dante Alighieri).

E' proprio per quello che in precedenza ho detto "Cerchiamo giovani che amino Tex o vogliamo offrire un prodotto alla moda a giovani ai quali di Tex poco cale?

Tex ? West, sia pure con tutte le licenze poetiche del caso. Cercare di bypassare questa semplice realtà è come voler parlare ad un ragazzo del Real Madrid ma menzionando il meno possibile il calcio perchè a lui non piace.

? più importante Tex o Bonelli?

E' più importante Tex o la moda del momento? :rolleyes:
Condivido nel modo più totale quanto ha scritto Cheyenne ( che è poi esattamente quanto detto da me). Perfetta la metafora calcistica e la domanda retorica finale.


Quanto alle scene mute boselliane, è quanto di più lontano vi sia dal western classico e da Tex ( le cui fondamenta narrative sono legate al western classico, non a Peckinpah, come Boselli vorrebbe far credere ).
E poi, che discorso è , Paco, quello sull' Horror è Ai giovani piace l' Horror? Si leggano Dylan Dog ; oppure leggano l' Horror versione GLB di "Il Figlio Di Mefisto". Altrimenti comprino qualcos'altro, si vive anche senza Tex!
Infine, assurda la domanda finale ( 'E' più importante Tex o Bonelli ?' ) : sono importanti allo stesso modo , dal momento che Tex è quello di GLB .
Sono molto scocciato per l'abitudine di taluni ( inutile far nomi, ci siamo capiti) di usare le pagine di un mito come Tex per pavoneggiarsi delle proprie qualità di grande letterato , fregandosene altamente di quello che Tex è e anteponendo la propria firma al rispetto del personaggio.

Modificato da Don Fabio Esqueda
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Sono molto scocciato per l'abitudine di taluni ( inutile far nomi, ci siamo capiti) di usare le pagine di un mito come Tex per pavoneggiarsi delle proprie qualità di grande letterato , fregandosene altamente di quello che Tex è e anteponendo la propria firma al rispetto del personaggio.

Non capisco questo tuo accanimento contro qualsiasi cosa sia fatta bene o con un minimo di cultura, Don Fabio... e ormai ho rinunciato a provarci. Se qualcuno vuole approfittare di Tex per scrivere bene, senza appiopparci la solita roba fritta e rifritta, mi sembra un ottimo segnale. Se poi questo qualcuno lo fa senza stravolgere Tex e trasformarlo in qualcosa che non c'entra nulla con l'eroe western che conosciamo, tanto meglio. Ed è proprio ciò che, secondo me, sta facendo Boselli.

Che tu possa avere questa impressione mi sembra perfettamente legittimo, ma che tu cerchi di passarla come qualcosa di oggettivo, mi pare un tantinello eccessivo.
Boselli che antepone se stesso a Tex? Ma sai, almeno, quanto egli ami Tex, quanto si applichi nel tentativo di scriverlo al meglio? Paragona un po' le sue storie di Tex con quelle che scrive per Dampyr, e poi vedi se non v'? sottesa una ricerca volontaria e costante.
Pretendere che uno sceneggiatore annulli se stesso seguendo schemini immutabili è assurdo e scorretto: verso il lettore, verso l'editore e verso lo sceneggiatore. Senn°, potremmo reclutare una decina di bravi redattori e fare in modo che pubblichino ogni mese centodieci pagine di Tex assemblando passaggi delle storie di Bonelli e modificando leggermente i dialoghi.
Poi, qualcuno è convinto che Nizzi si sia "completamente piegato allo stile di Gianluigi Bonelli", assimilandone lo stile e negando il proprio... ma non è assolutamente vero, e basta leggere le sue storie di Larry Yuma, Mister No e Nick Raider per capirlo.
E, sia ben chiaro, secondo me non c'è nulla di male in ciò.

Ma mi fermo qui, perchè siamo PAUROSAMENTE Off Topic.

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Sono molto scocciato per l'abitudine di taluni ( inutile far nomi, ci siamo capiti) di usare le pagine di un mito come Tex per pavoneggiarsi delle proprie qualità di grande letterato , fregandosene altamente di quello che Tex è e anteponendo la propria firma al rispetto del personaggio.

Non capisco questo tuo accanimento contro qualsiasi cosa sia fatta bene o con un minimo di cultura, Don Fabio... e ormai ho rinunciato a provarci. Se qualcuno vuole approfittare di Tex per scrivere bene, senza appiopparci la solita roba fritta e rifritta, mi sembra un ottimo segnale. Se poi questo qualcuno lo fa senza stravolgere Tex e trasformarlo in qualcosa che non c'entra nulla con l'eroe western che conosciamo, tanto meglio. Ed è proprio ciò che, secondo me, sta facendo Boselli.

Che tu possa avere questa impressione mi sembra perfettamente legittimo, ma che tu cerchi di passarla come qualcosa di oggettivo, mi pare un tantinello eccessivo.
Boselli che antepone se stesso a Tex? Ma sai, almeno, quanto egli ami Tex, quanto si applichi nel tentativo di scriverlo al meglio? Paragona un po' le sue storie di Tex con quelle che scrive per Dampyr, e poi vedi se non v'? sottesa una ricerca volontaria e costante.
Pretendere che uno sceneggiatore annulli se stesso seguendo schemini immutabili è assurdo e scorretto: verso il lettore, verso l'editore e verso lo sceneggiatore. Senn°, potremmo reclutare una decina di bravi redattori e fare in modo che pubblichino ogni mese centodieci pagine di Tex assemblando passaggi delle storie di Bonelli e modificando leggermente i dialoghi.
Poi, qualcuno è convinto che Nizzi si sia "completamente piegato allo stile di Gianluigi Bonelli", assimilandone lo stile e negando il proprio... ma non è assolutamente vero, e basta leggere le sue storie di Larry Yuma, Mister No e Nick Raider per capirlo.
E, sia ben chiaro, secondo me non c'è nulla di male in ciò.

Ma mi fermo qui, perchè siamo PAUROSAMENTE Off Topic.

Quegli 'schemini' di cui parlate in tanti (totalmente a sproposito) non sono altro che le fondamenta di Tex. Con una metafora filosofica, che ti sarà certamente cara, Virgin ( l' "Eutifrone" di Platone) , potrei dirti che quegli schemini sono ciò per cui il mondo-Tex è il mondo-Tex.

Nessuno ( ovviamente, ma bisogna specificarlo) chiede che un autore annulli la propria autonomia rispetto a qualsiasi tradizione, ma che abbia a cuore il personaggio e le sue basi ( grazie alle quali 'vive' da più di mezzo secolo) più che la propria firma. E che anteponga Tex alla ricerca (vanitosa) di tanti complimenti .

Modificato da Don Fabio Esqueda
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Al giovane neofita bisogna dare qualcosa di eccitante, che presenti una situzione più intrigante e meno discorsiva.... ecco, se io fossi stato in Don Fabio, alla sorella, giovane neofita con il pregiudizio su Tex, avrei fatto leggere "Colorado Belle". E perchè proprio "Colorado Belle"?

Con tutto il rispetto per Paco, trovo la sua affermazione sopra, assurda. Consigliare ad un neofita una storia come "Colorado Belle"(che di Tex non ha proprio NIENTE, incluso i disegni) mi sembra pura follia. In passato ho contagiato la mia passione texiana a diverse persone, invitandoli a leggere tutte quelle storie che hanno reso Tex una leggenda. Tutte quelle storie che affrontano tematiche come il problema indiano ("Sangue Navajo",Sioux" etc) o quelle che ci fanno conoscere ancora meglio chi e' Tex ("Il passato di Tex","Il giuramento") o quelle cittadine ("La congiura"). E? vero che Boselli e' da ammirare per il suo impegno di ringiovanire la serie con ingredienti nuovi e con un nuovo modo di raccontare le storie, ma molto spesso non trovo quella texianita' che respiravo tempo fa'.
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Personalmente sono convinta che ognuno degli sceneggiatori che si è succeduto su Tex abbia dato qualcosa di bello e abbia fatto nascere perlomeno un capolavoro. Quindi il mio giudizio sugli autori non è forse perentorio come quello di Don Fabio. Apprezzo diverse delle storie di Boselli, tuttavia, sebbene sia convinta, e a più riprese l'ho affermato, che il personaggio deve maturare perchè il lettore lo senta vivo, nelle storie di Boselli non trovo il Tex che desidero (direi "il vero Tex", ma non lo dico perchè potrebbe essere un'opinione troppo soggettiva). O magari diciamo che non lo trovo sempre. Che lo trovo raramente. L'ultima storia potrebbe - dipende da come andr? a finire - ridarci uno di quegli stupendi affreschi corali con i quattro pards in azione, ma sarà così?
In quanto alla cultura, nella quale provo molto piacere, ma perchè cercarla in un fumetto? Non vorrei diventare noiosa ripetendo ciò che ho detto in diverse occasioni, ma non credo che sia necessario cercare in Tex l'assoluta precisione storica o l'introspezione psicologica. Sia chiaro, non bisogna necessariamente tornare alla bellissima ingenuità (o all'ingenua bellezza) di Capitan Miki o del Grande Blek, anche se un bagno di quell'acqua pura non farebbe male a nessuno, ma come vecchia texiana cerco nel mio fumetto qualcosa che, pur offrendomi spunti di riflessione, mi lasci la mente libera di spaziare con la fantasia.
Ma sono una vecchia texiana, per l'appunto. Forse per i giovani ci va un prodotto trendy.

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Ora, a me texiano quelle pagine piacciono un mondo.... ma a uno a cui non piace Tex e non piace il West, quelle pagine, fitte di dialoghi, ANNOIANO

E' esattamente questo il punto del discorso!Io infatti sono abbastanza d'accordo con Paco. Non è che dobbiamo far passare Tex per qualcosa che non è (i discorsi sul trendy che facevate prima), però se vogliamo far si che qualcuno refrattario al genere, al fumetto, che si approccia alla lettura con i pregiudizi del caso, possa in qualche modo trovare lo stimolo per leggere Tex più assiduamente, dobbiamo dargli qualcosa di "leggero", di più "moderno", anche se questi aggettivi possono essere intesi nel modo sbagliato... E di storie dal taglio "moderno" ce ne sono anche tra i classici (e non mi riferisco solo alle storie di GLB), sia chiaro. Una volta che un lettore di quel genere capisce che i suoi pregiudizi e le sue fisse erano infondate, allora è ovvio che, con una mentalit? normale, potr? leggere anche le storie più "pesanti" senza problemi!Per fare un parallelo: se intendo invogliare alla lettura una persona che non legge mai, magari che non è entusiasta all'idea, non è che gli consiglio "Guerra e Pace", che pur essendo un ottimo libro non è l'ideale per cominciare!Esempio estremizzato, sia chiaro!
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Lorenzo, io quello che logicamente non capisco è come si possa far innamorare di Tex qualcuno facendogli leggere qualcosa che non è Tex (analisi del testo alla mano, non sulla base di un fantomatico ' Tex personale') . E' ciò che ha spiegato Cheyenne alla perfezione con la metafora calcistica precedente.

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E perchè uno a cui non piacciono n° il West n° Tex dovrebbe leggere Tex?Abbiamo forse la missione di convertire i giovani al texianesimo, e pur di farcela siamo disposti a snaturare quello in cui vogliamo invogliarlo a credere?Scusate, a me il sincretismo non piace, e non considero "cosianesimo" (scusate il neologismo derivato dal termine generico "coso", test? ideato per non offendere nessuno) non considero cosianesimo, dicevo, ciò che mescola al cosianesimo elementi di segno totalmente diverso per attirare chi non è cosiano. Il tuo parallelo, AtTheRocks, funziona parzialmente. Se la persona deve essere invogliata alla lettura è un conto, se vuoi invogliarla alla lettura di un autore russo avrai una scelta più limitata, se si tratter? di Tolstoj sarà più limitata ancora. Certo, potrai spaziare tra Guerra e Pace e Resurrezione, tra Anna Karenina e Sonata a Kreutzer, ma non potrai invitarlo a leggere I tre moschettieri perchè potrebbe trovare difficile la letteratura russa.

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E perchè uno a cui non piacciono n° il West n° Tex dovrebbe leggere Tex?

Io sono daccordo con quanto detto da AtTheRocks, il quale non mi sembra abbia detto che bisogna convertire uno a cui non piace Tex perchè lo ha letto e lo ha trovato noioso. Anzi, molte persone non lo leggono (sottolineo il "non lo leggono"!) perchè pensano che il genere Western non può piacergli essendo un genere piuttosto datato. Quindi, detto questo, è più probabile che si ricredino leggendo storie un tantino più originali, rispetto alle storie classiche.
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Pardon Capitano, è Paco che ha parlato di giovani a cui non piace n° Tex n° il West. E con tutti i fumetti che pubblica la Bonelli, per tutti i gusti e tutte le età, continuo a chiedermi perchè dovrei sforzarmi di far piacere Tex a qualcuno che non è interessato nemmeno all'ambientazione in cui Tex è nato. E perchè dovrei cambiare Tex per il bel gusto di farlo apprezzare da qualcuno che potrebbe benissimo leggere Martyn Mystere o Dylan Dog.

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E perchè uno a cui non piacciono n° il West n° Tex dovrebbe leggere Tex?

Io sono daccordo con quanto detto da AtTheRocks, il quale non mi sembra abbia detto che bisogna convertire uno a cui non piace Tex perchè lo ha letto e lo ha trovato noioso. Anzi, molte persone non lo leggono (sottolineo il "non lo leggono"!) perchè pensano che il genere Western non può piacergli essendo un genere piuttosto datato. Quindi, detto questo, è più probabile che si ricredino leggendo storie un tantino più originali, rispetto alle storie classiche.
Io mi arrendo. Trovo completamente illogico questo argomento: per far sè che qualcuno si innamori di Tex gli dobbiamo far leggere le storie meno texiane perchè altrimenti si annoierebbe è Non so che dire: vi stimo, ma è un ragionamento folle.
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E perchè uno a cui non piacciono n° il West n° Tex dovrebbe leggere Tex?Abbiamo forse la missione di convertire i giovani al texianesimo, e pur di farcela siamo disposti a snaturare quello in cui vogliamo invogliarlo a credere?

No, però so che se proponessi di leggere Tex ad uno qualsiasi dei miei amici mi guarderebbe come se fossi appena tornato dalla luna... Non si può negare che il western sia percepito da un buon 90% delle persone come un genere "vecchio", peri? se uno non si avvicina a Tex per caso, o di sua spontanea volont?, la vedo dura che ci si possa appassionare con alcune storie... Il problema è che l'idea che stiamo cercando di far passare io e Paco viene travisata: non è che sosteniamo che le vecchie storie non debbano essere consigliate ad un nuovo lettore, ma (sulla scorta di quello che diceva Ymalpas nel suo primo intervento in questo topic) è necessario che questo nuovo lettore si appassioni a Tex leggendo le storie in edicola, e quelle più recenti. Non riesco a capire, Giacomo, cosa intendi con la frase

come si possa far innamorare di Tex qualcuno facendogli leggere qualcosa che non è Tex (analisi del testo alla mano, non sulla base di un fantomatico ' Tex personale') .

Non so, come ho già detto altrove, io trovo il mio Tex nelle storie di qualsiasi autore, perchè per me Tex non è nient'altro che i valori che rappresenta, e ogni sceneggiatore li interpreta e ce ne d' una dimostrazione a suo modo, approfondendo o ponendo l'accento su determinati aspetti. Per cui non capisco come si possa trovare e classificare un "vero Tex" oggettivo.
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Lorenzo, sono cottissimo. Domani torno a parlarne; nel frattempo, puoi leggere i miei interventi nel topic di "I Giustizieri Di Vegas" ( più che Off Topic) , in cui ho delineato quattro punti fondamentali 'costitutivi' di Tex : quattro punti 'vitali' , senza i quali Tex non è più Tex. Con una metafora politica, sono quattro articoli della Costituzione , Legge che segna i criteri di tutte le Leggi.

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Si, mi ricordo (comunque me li sono riletti) e sono d'accordo che sono degli elementi importanti! Vedi, il fatto è che, pur essendo convinto di quello che dico, capisco anche quello che scrivi tu (e Cheyenne, e gli altri). E' soltanto che credo che quello che penso io non debba necessariamente escludere quello che pensi tu!Cio?, io mi sono innamorato di Tex con una storia (anzi, con l'albo "Ultimo Scontro a Bannock") in cui Tex praticamente fa la spalla! E subito dopo ho letto l'albo "Giubbe Rosse", e subito dopo sono corso in edicola a comprare il mio primo inedito "Sfida Selvaggia"! Queste tre storie non è che abbiano chissà cosa in comune, però mi sono piaciute tutte fin da subito, ed è probabile che se avessi letto qualcosa che comincia in modo meno scorrevole avrei piantato l'!

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Ma io non contesto a priori un momento o l'altro della produzione texiana come punto di partenza per un neolettore. Forse è nella natura delle cose che si parta dall'albo più recente, che magari ci incuriosisce quando lo vediamo in edicola. Contesto, si fa per dire naturalmente perchè ognuno ha diritto alle sue opinioni, contesto l'idea di cercare un giovane a cui Tex non piace, e proporgli un Tex che non è Tex sperando che si avvicini a Tex. :malediz...

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Una volta che un lettore di quel genere capisce che i suoi pregiudizi e le sue fisse erano infondate, allora è ovvio che, con una mentalit? normale, potr? leggere anche le storie più "pesanti" senza problemi!

-ave_ -ave_ -ave_ L'amigo AtTheRocks è l'unico ad aver capito quanto volevo dire. Se io a mio fratello che non ha mai letto un libro in vita sua faccio leggere Platone, quello, giustamente, mi prende a parolacce. E allora gli faccio leggere un libro più leggero, per esempio un romanzo, e magari un romanzo poliziesco pieno di mistero e inquietudine:"Il mastino dei Baskerville" di Conan Doyle, per esempio. Poi pian piano gli faccio leggere qualcosa di più impegnativo, ma in MANIERA GRADUALE. Ora:secondo me, a uno a cui non piace il West,Tex può piacere comunque!... a me, per esempio, l'horror e la fantascienza non sono mai piaciuti, ma ciò non mi ha impedito di amare Dylan Dog e l'Eternauta. Allora comincio con "Colorado Belle" perchè, in linea generale, l'horror piace di più:e questo, sia ben chiaro, non è un voler seguire la moda (figuriamoci!), ma è un voler AGEVOLARE il lettore che odia il West e soprattutto Tex.... Cosè facendo, innanzitutto l'ipotetico lettore si incontra col personaggio, cominciando ad imparare ad apprezzarlo (per il Western c'è tempo!):e questa è la cosa più importante!Un'ultima cosa:per me è più importante Tex di Bonelli! O per meglio dire:preferisco che a continuare a vivere sia il mito di Tex, e non quello di un autore (che amo almeno quanto voi!) che scriveva trent'anni fa. E se per far continuare Tex bisogna far avvicinare nuovi lettori, io questo nel mio piccolo lo faccio. E se per farlo dovessi passare oltre i capolavori di Bonelli, io lo farei senza farmi nessun problema.
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Con una metafora politica, sono quattro articoli della Costituzione , Legge che segna i criteri di tutte le Leggi.

Nel mondo dell'arte, Don Fabio, le leggi non sono fatte per essere applicate, e nemmeno per essere distrutte. Sono fatte per essere interpretate. Poi, per quanto riguarda Platone... con tutti gli autori greci e latini che esistono, dovevi andare a prendermi proprio il distruttore della filosofia? :fumo: Allora, be', non bisognerebbe leggere il Tex di Boselli, perchè è l'imitazione di un'imitazione (GLB) di un'imitazione (immaginario western) di un'imitazione (perchè anche la realtà è imitazione, no?). E neppure quello di Bonelli, perchè è comunque l'imitazione di un'imitazione di un'imitazione. Non dovrei neanche parlare con l'utente "Don Fabio Esqueda", perchè esso è soltanto l'imitazione del Giacomo Marchesini fisico, che a propria volta è soltanto una copia del Giacomo Marchesini perfetto, incorruttibile ed eterno presente nell'iperuranio :P. Ok, credo si siano capiti i motivi del mio scarso amore per la filosofia post-socratica, non ellenistica e non scettica. Ma il dubbio permane: cosa c'entra l'idea iperuranica di Tex con le storie da consigliare ai neofiti? Cioè, attuando il processo maieutico, dobbiamo partorire la definizione di cosa sia veramente Tex per poi essere in grado di insegnarla? Modificato da virgin
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contesto l'idea di cercare un giovane a cui Tex non piace, e proporgli un Tex che non è Tex sperando che si avvicini a Tex. :malediz...

Io parto da questo presupposto: se non si ha mai provato una certa cosa, difficilmente si può dire che non piace (in generale). Quindi, se una persona ha già letto Tex, e non gli piace, non certo sono io che vado ad insistere. Però, come ho detto prima, se si propone di leggere Tex a qualcuno, quel qualcuno molto probabilmente legger? l'albo con dei pregiudizi nei confronti del western, perchè la maggioranza delle persone lo vedono come un genere datato, per vecchi. Ecco perchè, secondo me, può essere necessario consigliare delle storie moderne (oltre all'inedito) da affiancare ai classici più semplici e scorrevoli. Perchè, in fondo, io credo che il vero Tex sia un p? in tutti gli albi della serie, e che non sia una prerogativa assoluta dei capolavori di GLB. Per ripertermi ancora una volta, credo che "Il Passato di Carson" sia un'ottima storia per appassionare un nuovo lettore, anche se il protagonista non è Tex.
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