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TWF - Tex Willer Forum

Quando una storia è ?


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Le ultime due storie uscite sulla serie mensile hanno deluso le aspettative risultando banali e scritte forse con poca attenzione. In questi giorni, di conseguenza, ho sentito spesso il termine IMPUBBLICABILE: per voi che cosa vuole dire veramente una storia IMPUBBLICABILE?

Personalmente ritengo tali quelle storie con un'idea molto banale alla base, magari scoppiazzata qua e là, con errori temporali e magari disegni poco adatti...

Voi cosa ne pensate? Quali storie in tutta la vita editoriale di Tex ritenete davvero impubblicabili?

 

 

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  • JohnnyColt changed the title to Quando una storia è ?

Nessuna storia pubblicata è impubblicabile, proprio perché è stata pubblicata, è ovvio! :rolleyes:  Ci sono storie belle e brutte. A volte è un dato di fatto, spesso un'opinione.-Punto.

 

 

 

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Basta guardare il tamburino: se leggi Boselli automaticamente sono impubblicabili, Nizzi altrettanto. GLB pubblicabili anche se il vero autore non è lui, Nolitta pubblicabili specie con il logo "zagor". Ruju, Faraci ecc. li conoscono solo i lettori assidui, inesistenti più che impubblicabili.

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Se l'hanno pubblicata non era impubblicabile,

è un dato di fatto!

Capisco la grande passione per Tex Willer (da me condivisa),

ma in passato ho visto tante storie a fumetti che DOVEVANO

restare nel cassetto, completate dal primo assistente

disponibile, riscritte in fretta e furia per non fermare la stampa,

rinnegate in seguito dagli autori o annullate da storie

successive che narravano tutta un'altra versione.

Storie edite da cialtroni tipo Marvel, DC Comics, Dark Horse...

robetta insomma, con tirature prossime o superiori ai sei zeri...

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Sei zeri? Ma quando mai?  Il più grande successo americano non arriva alle tirature del Tex attuale. Stavi scherzando, vero?

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<span style="color:red;">29 minuti fa</span>, Dix Leroy dice:

Se l'hanno pubblicata non era impubblicabile,è un dato di fatto!

Capisco la grande passione per Tex Willer (da me condivisa),

ma in passato ho visto tante storie a fumetti che DOVEVANO

restare nel cassetto, completate dal primo assistente

disponibile, riscritte in fretta e furia per non fermare la stampa,

rinnegate in seguito dagli autori o annullate da storie

successive che narravano tutta un'altra versione.

Storie edite da cialtroni tipo Marvel, DC Comics, Dark Horse...

robetta insomma, con tirature prossime o superiori ai sei zeri...

Ecco! Io parlo di storie scarse, storie scritte male che non dovevano essere pubblicate...

Non sono certo io a doverle vagliare ma mi piacerebbe capire secondo quali criteri una storia è pubblicabile. Secondo me alcuni scempi pubblicati ugualmente...

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Per ora ho visto alcune storie fiacche senza troppa ispirazione,

con un protagonista che risolve la situazione esclusivamente

grazie alla fortuna, o che non riesce appieno in quello che si

era prefisso. Cose che in un qualsiasi romanzo "pulp" sono

all'ordine del giorno.

Non ho ancora visto Tex proteggere un assassino pur

sapendo che lo era, essere causa o complice di una strage

di militari, civili o indiani (e magari vantarsi del fatto),

oppure essere ucciso a tradimento o tradito dai suoi pards,

o interi albi con eventi assurdi che poi si rivelano sogni,

storie immaginarie (Eleuteri-Serpieri escluso!)

queste sarebbero storie di Tex impubblicabili!

Borden, non mi sto limitando agli ultimi tempi.

So che ora il mercato dei fumetti è solo una briciola

rispetto ai tempi d'oro e che i supereroi americani

ora incassano esclusivamente sui film.

Come Tex era stampato praticamente sette giorni

con ristampe continue dell'intera collezione

(negli anni sessanta), Superman, Batman e altri

vispi forzuti in calzamaglia occupavano le ore

giornaliere delle rotative americane (mentre

di notte si producevano i quotidiani).

Spesso un albo Golden o Silver Age perde

di valore perché si tratta di una terza o quarta ristampa.

 

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Ma anche in passato le tirature americane, credimi, non sono state mai paragonabili a quelle di Tex (che come sai vendeva il triplo di oggi) o a quelle dei manga (in Giappone, sia ben chiaro).

Mai.

I fumetti americani più letti erano quelli sui giornali, come Tarzan, Terry, Valiant, Flash Gordon, Little Orphan Annie, L'il Abner, non certo i comic books, letti solo dai ragazzini.

 

 

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Il fatto è che possono esserci storie più o meno belle e che il giudizio spesso è influenzato dal gusto personale. Magari avere tutte storie ai livelli dell'ultimo maxi o del cartonato ma è normale avere alti e bassi. Comunque io non ho visto tutto questo schifo nelle ultime due storie. Giusto la storia di Faraci era banalissima e piatta. Questo discorso vale per tutte le collane.

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Allora (oltre a dover rivedere qualche mio convincimento), ci sarebbe

una lunga discussione del perché il fumetto made in Usa è così

popolare, radicato nella cultura americana e internazionale

e oggi forse ancor più di ieri fonte di ispirazione per film, giochi eccetera,

mentre qui in Italia, a dispetto delle cinquecentomila copie di un classico

albo della Dardo, stiamo sempre a parlare di stupidi "giornaletti"!

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Forse perché noi italiani siamo sempre critici di noi stessi e delle cose che facciamo? Se ci disprezziamo da noi, ovvio che non ci stimino gli altri. E la cultura popolare, apprezzata in Francia e negli USA, qui è sempre stata sottovalutata. 

 

 

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<span style="color:red;">30 minuti fa</span>, borden dice:

Forse perché noi italiani siamo sempre critici di noi stessi e delle cose che facciamo? Se ci disprezziamo da noi, ovvio che non ci stimino gli altri. E la cultura popolare, apprezzata in Francia e negli USA, qui è sempre stata sottovalutata. 

Vedi la musica e le auto/moto.

Un tempo i film e i romanzi...

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C'è stato un tempo oscuro in cui il nostro fumetto era propaganda e il protagonista

un "italiano tutto d'un pezzo". Se fosse continuato così non mi stupirei che i nostri

fumetti restino confinati solo nel nostro Paese.

Ma nel dopoguerra, prima per una specie di rigetto e in seguito perché diversamente

sarebbe sembrato ridicolo, i protagonisti dei nostri fumetti sono stati tutti americani,

o al massimo inglesi.

Però non siamo mai stati capaci di "esportarli" nei paesi anglosassoni.

Forse gli editori si sono "accontentati" delle mostruose tirature dell'epoca, forse

perché fuori i nostri fumetti sono meno apprezzati che da noi.

Da qualche parte ho letto che Tex in America viene ritenuto poco accurato nella

ricostruzione dell'epoca e ostile ai nativi americani (balle!), rappresentati con approssimazione.

Proprio come nel bel cinema western anni cinquanta (aggiungo io)!

E dagli anni cinquanta Tex ne ha fatta di strada anche nella rappresentazione di

usi, tecnologie, ambientazione ecc… ecc… anche se noi stiamo tutto il giorno a fare

le pulci a ogni nuova storia!

Mi rendo conto che noi apparteniamo a una generazione che li ha visti, letti e

collezionati con tanta passione. Una cosa irripetibile in futuro, peccato per loro!

 

 

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<span style="color:red;">4 ore fa</span>, borden dice:

Forse perché noi italiani siamo sempre critici di noi stessi e delle cose che facciamo? Se ci disprezziamo da noi, ovvio che non ci stimino gli altri. E la cultura popolare, apprezzata in Francia e negli USA, qui è sempre stata sottovalutata. 

 

 

Stai parlando di due NAZIONI. Noi, purtroppo, siamo ancora al tempo dei Comuni....

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In Turchia e in Francia avevo trovato delle storie di Tex.

 

A volte mi chiedo: Se già a partire dal 1948 ci fosse stato un forum come questo, chissà quali sarebbero stati i commenti dei lettori nel corso della storia della serie? 

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