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TWF - Tex Willer Forum
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Pagare per i propri peccati?


Giosafatte s'è rasato
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Domanda

Dato che la mia conoscenza sulla maggior parte delle storie Texiane è limitata, esistono storie in cui Tex ha pagato per le proprie azioni? Tipo, un criminale qualsiasi che ha ucciso, si rivela più tardi che aveva delle persone che tenevano a lui, malgrado la sua indole criminale, e ora cercano vendetta su Tex per averlo ucciso? Se non questo, qualcosa di simile in concetto...

  • Confuso (0) 2
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<span style="color:red;">8 ore fa</span>, Giosafatte s'è rasato dice:

forse hai dimenticato che oggi giorno a nessun poliziotto è permesso di sparare, se non in casi di estrema autodifesa, come quando il criminale spara a lui. E malgrado ciò, in alcuni paesi americani come la California, molti neri sono vittime di episode brutali con la polizia, o vengono sparati da loro per non aver fatto niente, e il poliziotto in questione tira in ballo che lui stava per tirare fuori una pistola, anche quando non è vero. Per non parlare del G8 del 2001...

Hai ragione ma Tex non si comporta cosi'. Spara solo quando i criminali sparano a lui.

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<span style="color:red;">11 minuti fa</span>, Letizia dice:

https://leganerd.com/2013/08/01/il-violento-far-tex/

Se gli autori di Tex volessero fare un po' di introspezione psicologica o "psicobanalisi", come dovrebbe comportarsi uno che ha ucciso un così alto numero di persone?

Come minimo il suicidio.

Altre persone su questo forum hanno contestato uccisioni un po' troppo disinvolte, ma questa, senza voler offendere nessuno, è una considerazione a dir poco iperbolica.

 

 

Quanti soldati sopravvissuti a una guerra si sono suicidati per i sensi di colpa? Malgrado avvenga in casi estremi, sono in molti a continuare la loro vita malgrado tutto, con aiuti psichiatrici o anche meno. Non che Tex ha bisogno di uno strizzacervelli (che neanche esistono all'epoca xp), se è riuscito ad andare avanti fino ad adesso senza. Sarebbe comunque interessante vedere come...

 

Senza contare che il numero di morti sul suo conto è roba da niente, se contiamo altri "eroi" più brutali, come The Punisher, The Shadow, Conan il Barbaro, James Bond etc.

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A me piace interloquire con Giosafatte e rispondere alle sue osservazioni, che pure possono sembrarci un po' naïf.

In questo modo ho l'occasione di riflettere sull'eroe che tutti amiamo.

 

Giosafatte si chiede perché Tex non avverta il peso delle morti da lui provocate. Nella realtà,  infatti, l'esperienza dell'uccidere provoca spesso forti disagi psicologici, e non è raro che poliziotti e militari rimangano segnati da una sola, giustificata uccisione. 

 

Io però osservo che Tex non si sbaglia mai nel valutare gli uomini, ha una mira infallibile, guarisce prestissimo dalle ferite ( anche quelle alla testa), riesce a sopportare sforzi sovrumani, parla inglese, spagnolo, forse francese, navajo e  tante altre lingue native americane, ha illimitate risorse economiche, non ingrassa pur mangiando sempre bistecche e patatine...

 

Il personaggio Tex non è realistico. Non è Nick Rider. Ma a generazioni di lettori è piaciuto così. Perché cambiare e farlo diventare un uomo tormentato dal suo ruolo di giustiziere?

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Non lo so. Se uno entra in un posto e comincia a dire che non gli va bene ciò che fanno in quel posto, a me la cosa suscita diffidenza (come ha già ben detto gilas2). Diverso sarebbe se fossi un utente scafato, navigato, e facessi determinate considerazioni. Ma che uno nuovo entri come un elefante in una cristalleria mi fa dubitare un po'. 

 

Comunque, visto che la conversazione è ben avviata e in tanti avete partecipato, nonostante i miei sospetti (che potrebbero essere ingiustificati, l'equivoco è sempre dietro l'angolo, ricordo che furono presi per troll in tempi recenti anche utenti che più tardi si sarebbero rivelati preziosi per il forum), dico la mia. Che poi non è la mia ma è di Sergio Bonelli.

 

La storia è "Il Colonnello Watson" (o "Cheyenne club" per i puristi). Un personaggio, il contadino Macon, spara a dei criminali, e crede di averne ucciso uno. Si dispera per questo, provocando anche le lacrime di sua moglie. Poi interviene Tex, che aveva sparato a sua volta contro i criminali, ed era stato effettivamente lui, e non l'altro, a farli secchi. Dice:

 

"Mio simpatico amico, risparmiatevi la vostra disperazione! La belva sanguinaria sono io, non voi".

 

Quello capisce di aver offeso Tex, balbetta qualcosa, ma il ranger di rimando:

 

"lasciamo perdere le chiacchiere, Macon...ne uscirebbero soltanto delle considerazioni che io, nella mia vita, mi sono sentito ripetere fino alla nausea! La realtà è che quando qualcuno vi punta addosso un'arma con il preciso intento di farvi secco, non avete il tempo di porvi troppe domande, credetemi".

 

Lasciamo perdere le chiacchiere, direbbe Tex. Un ranger del diciannovesimo secolo nella terra senza legge del West. Lasciamo perdere le chiacchiere.

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On 8/8/2019 at 02:05, Giosafatte s'è rasato dice:

Credo che voi mi stiate insultando, a questo punto. Io non sono ne un troll ne un predicatore morale che un Tex non Tex.

 

Sto soltanto dando un pensiero critico della serie in generale, una mia personale opinione. Che voi poi non lo condividiate p un altro discorso, rispetto la vostra opinione. Ma che si venga ad accusarmi di trollare solo per questo, direi che siamo proprio fuori strada.

 

 

Prima di tutto, son ben conscio che è un fumetto, un opera di fantasia. Vorrei anche ricordarti che i mondi fantastici di fumetti, libri, film, serie TV e così via, prendono spesso ispirazione dalla realtà in cui viviamo, a volte a divenendo addirittura uno specchio (a volte grottesco, a volte più veritiero) di essa. Tex come fumetto è molto più legato alla realtà (seppur passata) di molti altri più conosciuti, come appunto i supereroi Marvel e DC. Quindi non vedo cosa ci sia di strano se il personaggio si ponga uno o due dilemmi o sia conscio dei propri difetti. Non si tratta di renderlo più drammatico di quello che è, soltanto di renderlo più veritiero, il che non deve per forza portare a uno stravolgimento del personaggio, ma anzi dovrebbe rafforzarlo.

 

Ti applaudo poi per aver tirato fuori che i poliziotti dovrebbero sparare a criminali in fuga da una rapina; forse hai dimenticato che oggi giorno a nessun poliziotto è permesso di sparare, se non in casi di estrema autodifesa, come quando il criminale spara a lui. E malgrado ciò, in alcuni paesi americani come la California, molti neri sono vittime di episode brutali con la polizia, o vengono sparati da loro per non aver fatto niente, e il poliziotto in questione tira in ballo che lui stava per tirare fuori una pistola, anche quando non è vero. Per non parlare del G8 del 2001...

 

Quindi per favore, non tirare in ballo cose sgradevoli come queste, sopratutto quando sostieni che stiamo parlando di un fumetto di pura fantasia.

 

Ok, non sei un troll... 

 

Ma cose sgradevoli quali? I poliziotti sparano erano riferito al fatto che Tex è comunque un ranger, anche se non in servizio attivo, quindi sotto un certo punto di vista agisce nei limiti (e spesso li sorpassa) delle leggi costituite. E' normale che LUI spari ai criminali, in un contesto storico in cui si faceva (vatti a leggere le cronache western di quel periodo). Ti ripeto, sei tu che fai domande assurde e arzigogolate... Tex spara e ammazza, che dobbiamo fare? Crearci pipponi mentali? Certo, facciamolo, ma gli autori, cioè chi scrive le storie, questi problemi non può proprio crearseli. In un contesto di fantasia (e te lo ripeto ancora: FANTASIA) ci sta che i cattivi muoiono, vengono ammazzati eccetera. Non per sadismo o crudeltà fine a se stessa, ma per ESIGENZA narrativa. Se non capisci questo non so più che altro aggiungere.

 

Stan Lee ha fatto quello cui tu auspichi. Ma i supereroi sono una cosa, Tex è un'altra. Questo è tutto, per me discorso chiuso. Rimani pure nelle tue personali considerazioni, per carità.

  • Grazie (+1) 1
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Anche nella recente vicenda con Kate Warner abbiamo avuto modo di vedere che Tex sta dalla parte della giustizia, cosa diversa a volte dalla legge, con la quale ha avuto dei problemi.

Poi la mentalità del XIX secolo era diversa da quella odierna: in moltissimi  Stati era presente la pena di morte per crimini gravi ed era tutto sommato accettata malgrado il lavoro di Beccaria... Poi chissà quanti appartenenti a corpi di polizia civile o all'esercito erano responsabili di crudeltà anche gratuite, dalle quali Tex si è sempre dissociato (cfr. l'operato di Byrnes nell'ultima apparizione de Il Maestro)

Poi come scritto giustamente la morte degli avversari è una esigenza narrativa.

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On 8/8/2019 at 10:53, Letizia dice:

Altre persone su questo forum hanno contestato uccisioni un po' troppo disinvolte, ma questa, senza voler offendere nessuno, è una considerazione a dir poco iperbolica.

Il buon Tito spesso ha fatto fare sparatorie assurde!

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