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TWF - Tex Willer Forum

Modernizzare Le Storie, Restaurare Tex


Guest Wasted Years
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Guest Colonnello_Jim_Brandon

Beh, in questi casi, su fronti opposti come sempre caro Wast... :D :D :D :generaleN: :generaleN: :generaleN: Io sono invece del parere che il Tex di nolitta e il Tex di Boselli, sono quelli che meglio possono fungere da modello per il Tex del futuro! Il loro Tex ha ancora molto dell'alchimia del Tex di GLB 8 soprattutto quello di Nolitta ) ma ha anche molti tratti innovativi che possono essere usati per dare a Tex una nuova VERVE e riportarlo ai lustri del passato senza dover necessariamente tornare ad un Tex anni 70 che oggi sarebbe, a mio avviso, non poco anacronistico... Concordo con te nell'affermare che il Nizzi più "recente" è in crisi, ma sono convinto che il SUO Tex ha lasciato una fortissima impronta nella storia del ranger che è stata fondamentale per la "rinascita del nostro ranger"!!! Nizzi non può essere il futuro di tex per un motivo molto semplice, lo è GIA' STATO, i suoi più grandi capolavori (tra i numeri 300 e 400 ) hanno dato a tex una linfa vitale UNICA e hanno reso il personaggio più maturo e meno impulsivo rispetto al passato. Insomma, ci serve un autore eclettico, intelligente, capace di seguire il filone tracciato dal trio Nolitta-Nizzi-Boselli e capace di traghettare la serie verso una nuova crescita editoriale e personologiaca... Secondo me ci siamo Wast... Faraci ha i numeri per farlo e sono convinto che LO FARA'!!! E se non sarà lui sarà uno dei nuovi autori emergenti... Insomma non ci resta che aspettare!!!

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Ci sarebbe anche un certo MANFREDI... tutto ancora da scoprire ( il maxi non fa testo ) !Comunque vada non si potr? mai parlare di immobilismo... a Milano si pianifica in questi mesi il futuro di Tex.

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Più che altro credo si discuta del pensionamento di Nizzi. Gli sceneggiatori dovrebbero restare tre BOSELLI, FARACI e MANFREDI ( c'era anche D'ANTONIO ma... ). Resta aperto il discorso su RUJU e SEGURA. Quindi c'è il discorso sui disegnatori: tantissimi hanno esordito o si apprestano a esordire sulla serie... molti di loro non continueranno su Tex ( Spada, Milano, Torricelli, Santucci, De Vescovi ecc )

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Guest Colonnello_Jim_Brandon

@ YM vero... mi ero scordato di Manfredi... A questo punto saranno quindi Boselli\Manfredi e Faraci a far la parte del leone per le storie del nostro rangers ( supportati poi da tutte le new entry...) Ottimo, a quanto pare sono già stati buttati i presupposti per un cambiamento di rotta... speriamo che sia una virata che possa soddisfare i gusti di tutti noi lettori..... Sono sicuro che al bon Nizzi, come a tutte le vecchie glorie, lasceranno fare qualche saltuaria sceneggiatura, magari per qualche texone o qualche maxi... mi auguro non lo abbandonino a sè stesso, anche perchè, per quanto "criticabile" è pur sempre uno di quelli che ha dato tutto sè stesso a Tex...

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Ma si tranquillo, Nizzi ha ancora qualche freccia da scagliare. In particolare ricordo due o tre storie in lavorazione che almeno a livello di soggetto sembrano essere interessanti:Il ritorno di Cane Giallo ( "Gli eroi di Devil Pass" ) per i disegni di Ortiz e una nuova storia di ambientazione canadese ( location che ispira visibilmente l'autore ) per i disegni del grande Filippucci. Da leccarsi i baffi!

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  • Collaboratori

Sul discorso autori, Sergio Bonelli aveva chiesto a Berardi qualche nuova sceneggiatura, ma lui ha declinato l'invito. Resta in piedi quindi anche la remota ipotesi di un concreto ritorno dello stesso Nolitta sulle pagine di Tex: attualmente abbiamo solo soggetti, chissà quando una nuova sceneggiatura ?

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Signori, ho detto che sono l'altra faccia di Jim Brandon° Ebbene, credo di non averlo detto a caso.. In realtà, il mio "tradizionalismo" è evidente. Non credo di essere reazionario o conservatore per principio, anzi, ma nel caso di TEX è trasparente nel mio cuore un affetto profondo per i personaggi di GLB, che ho amato da quando ho imparato a leggere, anche se ho il dubbio di aver voluto imparare a leggere proprio per potermi gustare da solo le storie di TEX (e anche di Zagor, e Disney, ma questa è un'altra faccenda). Però però però... nel mio cuore alberga una grande voglia di cambiamento.... ORRORISSSIMO!!!! :indianovestito: :capoInguerra: :colt: Il cambiamento, secondo me, dovrebbe avvenire a livello di soggetti delle storie, e, già che ci siamo, andrebbero esplorate anche nuove soluzioni narrative, in modo da rinnovare ed adattare ai tempi VERAMENTE le storie. Notate anche voi il paradosso del TEX ATTUALE, oppure sono solo io?Da un lato Tex ha perso molto smalto, intuito, grinta, ha necessit? di sempre maggior aiuto, fa spesso la figura del piccione, le sue pistole passano più tempo sul pavimento insieme al cinturone che in azione. Dall'altro Tex non fa che rivivere le avventure del passato. Di nuovo profeti indiani, di nuovo figli del vento, di nuovo filo spinato (e chi ne sentiva la mancanza?) di nuovo dungan il bandito... di nuovo, di nuovo e di nuovo. Ma insomma, l'idea che ispira la prosecuzione della serie sarebbe quella di far ripercorrere le strade del passato da un TEX sempre meno TEX (e accompagnatore-docente di sostegno-assistente geriatrico di un Carson totalmente rimbambito?)Non vorrei scadere nel turpiloquio, ma mi sembra una grande... fesseria!Boselli ha avuto, invece, il coraggio di iniziare un nuovo corso. Le storie sono meno incentrate sui pards, ci sono continui flash back e miriadi di personaggi, le storie sono molto cariche di sentimenti e di passioni, l'amore è sempre dietro l'angolo (vedi il passato di CARSON, FANTASTICO). Quel che mi lascia a volte perlpesso, nelle sue storie sono alcuni tratti dei personaggi, il più evidente è il Kit Willer che dice "me l'ha insegnato mio padre" e "ci sono andato con mio padre" come uno scolaretto, mentre il suo Tex è un Tex dal carattere molto più sfaccettato e complesso. Io vorrei, mi augurerei che la situazione attuale venisse rovesciata.1) Che i personaggi ritrovassero lo smalto dei vecchi tempi, Carson e Tex in primis, che venissero valorizzati di più Kit Willer e Tiger, che sono parecchio sottotono, e nel contempo si ritrovassero i classici momenti della vita "familiare", come belle bevute, mangiate al ristorante, azioni illegali nell'interesse della giustizia, prendere a calci leggi e regolamenti, pestare ben bene i prigionieri, repulisti, e il parlare meno e sparare di più.2) che però tutto ciò avvenisse in storie dai soggetti più originali, come quelli di Boselli magari con nuovi elementi (ben vengano altri personaggi, storie caratterizzate da sentimenti, personaggi ambigui e sfaccettati, ambientazioni nuove, più attenzione alla psicologia dei personaggi eccetera). Forse la mia idea si potrebbe sintetizzare in "IL TEX DI GLB NELLE PRIME STORIE DI BOSELLI". Dico le prime perchè lui stesso ha dichiarato di voler scrivere "storie più tranquille" e meno apprezzabili da chi ama i soggetti originali. Questo è il succo del mio pensiero, attendo critiche e commenti.

anche io ho notato la perdita di smalto di carson e di tex... e quindi concordo con te, anche nel dire che tex sembra far la baby-sitter a carson e che tiger e kit willer abbiano perso tutto il valore che mostravano nelle prime storie, ossia fino ai numeri 200... Concordo con te anche nel dire che tex ha bisogno sempre più di aiuto... e quindi, come detto prima, ha perso molto del suo smalto originale... anche nei disegni, se prestiamo la minima attenzione, tex sembra invecchiato dai primi albi di galeppini agli ultimi di villa, ticci e fusco.... I tex hanno indubbiamente bisogno di evoluzione... non so da chi dovrebbe partire questo cambiamento, ma so che bisogner? con nuovi mezzi, ritornare al tex del passato. :colt:
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Topic un po' lungo, sinceramente, per leggermelo tutto, eppure anch'io avrei piacere di dire la mia. Quando mi sono iscritta avevo detto che per motivi familiari abbastanza seri avevo dovuto rinunciare alla mia raccolta di Tex che, pur non essendo completa (ma in via comunque di completamento, arrivava già verso il n. 510. L'anno passato, durante la mia vacanza a Rimini, ho ricominciato ad acquistare gli ultimi numeri, e poi ho iniziato un giro di bancarelle che mi ha finora consentito di raccogliere circa 150 numeri tra i più vecchi e i più recenti. Vedo anch'io una certa stanchezza nelle storie del Ranger, e mi chiedo se sia un segnale di resa all'attacco dei manga, o la conseguenza del tentativo di modernizzazione. Ma modernizzazione rispetto a cosa?Tex (personaggio) è nato come giovane fuorilegge in un certo momento della storia del west. Come è stato detto, non si può pretendere che continui ad essere il pestasodo che prende a cazzotti il primo che si permette di dubitare della sua parola. E' maturato, e con lui sono maturati e cambiati i tempi. Ci sono state nuove invenzioni, nuove leggi, un nuovo (e purtroppo non sempre positivo) modo di vivere la vita di frontiera. A queste leggi del tempo e dell'evoluzione umana è giusto che Tex paghi il suo tributo; ma l'ossatura del personaggio e delle storie deve rimanere quella che era: Tex è un uomo che (oggi più ragionando, ieri più con l'azione immediata) porta la giustizia dove manca e scavalca anche le leggi quando queste sono un ostacolo alla giustizia. Il Tex quasi timido di storie come "Documento d'accusa", di cui ho dato altrove la mia opinione, mi piace poco. Tutto qui.

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C'è un fatto da tener presente... Ogni genere ha un contenitore di "situazioni/personaggi/...", e quello Western, bisogna ammetterlo, ha un contenitore relativamente ristretto. Ora, la difficolt? st? - secondo me - proprio nel riuscire a proporre situazioni nuove senza uscir troppo dal genere. Ciò è legato in ogni caso ad una problematica: o è troppo nuovo o è troppo "già visto". Difficile forse trovare situazioni intriganti senza dar quel senso di remake?

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Guest Wasted Years

Il piccione è maturo per la balia asciutta, altro che per i nuovi tempi. L'opera di Nizzi è stata deleteria, non è stato in grado di raccolgiere una pesante eredit?, punto e basta. NE ha scritte di belle ma ha dimostrato nel tempo di non capire Tex. Lo dice lui stesso: vorrebbero un Tex diverso, ma sarebbe solo un emulo di testate che hanno fallito. E l'ha fatto qualsi fallire lui. E Tex è a pochi all'alba. Sempre in ritirata. I nuovi soggetti ci starebbero, e poi GLB è riuscito ad esaltarci per 35 anni sempre con le stesse varianti. Inutile. Sono solo trentativi di coprire che un erede vero di GLB non c'è, perchè si è tentato di lavorare su Tex ignorandone le peculiarit?. Nizzi lo voleva Nick Raider. Nolitta e Boselli Zagor. Viene meglio a loro, ma agli appassionati non va. Segura c'era ma l'hanno ridimensionato. A questo punto la strada sembra segnata. Tex portava la giustizia senza guardare per il sottile. Ha ragione Cheyenne. Ora ha paura della sua ombra. Non è più lui... lo leggessero loro. Sarà l'ennesimo a non leggere più la serie regolare.

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  • 7 anni dopo...

Modernizzare Tex...io piuttosto sarei favorevole ad un ritorno al passato, alle didascalie come si usavano prima, ad una riduzione di comprimari numerosi, al non mettere limte alle lunghezza delle storie (non necessariamente di 1-2-3 albi precisi), all'ultima di copertina con la presentazione del prossimo numero e tre vignette.
Perchè questa presunta modernità a me non convince...le perdita dei lettori sicuramente non deriva da questo, quanto alla società che è cambiata, e il fumetto ha perso interesse..e leggere fumetti diventerà un hobby sempre meno diffuso.

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Modernizzare Tex...io piuttosto sarei favorevole ad un ritorno al passato, alle didascalie come si usavano prima, ad una riduzione di comprimari numerosi, al non mettere limte alle lunghezza delle storie (non necessariamente di 1-2-3 albi precisi), all'ultima di copertina con la presentazione del prossimo numero e tre vignette.
Perchè questa presunta modernità a me non convince...le perdita dei lettori sicuramente non deriva da questo, quanto alla società che è cambiata, e il fumetto ha perso interesse..e leggere fumetti diventerà un hobby sempre meno diffuso.

Quello che tu chiedi è semplicemente impossibile. In pratica tu stai chiedendo agli autori di cambiare il loro stesso modo di scrivere, di violentare il loro stile e scrivere come si scriveva quarant'anni fa.. Ci vuole poco a capire che non è fattibile.
Per fare paragoni in altri campi sarebbe come se tu chiedessi a Mick Jagger di comporre alla maniera di Beethoven.
So che spesso a taluni la cosa non piace e ci sono resistenze ma le cose si evolvono e il mondo della narrativa non fa eccezioni. Il linguaggio della narrativa si è evoluto sia nel fumetto che nella narrativa. Anche i romanzi, i film, i telefilm tecnicamente non si fanno più come 40 o 50 anni a e bisogna prenderne atto. Pretendere che si torni indietro è pura utopia.

Quanto alle storie di lunghezza cosiddetta indefinita, ti dirò che già nel lontano 1969, alla tenera età di 11 io detestavo il fatto che una storia si concludesse (o viceversa iniziasse) a metà albo e sono stato ben contento quando quasi trent'anni dopo mi hanno finalmente accontentato.:lol:
Oggi come oggi, le storie in multipli di un albo, oltre ad essere più più amichevoli nei confronti del lettore, specie occasionale (sapessi quanta gente ho conosciuto che in passato ha rinunciato a comprare questo o quell'albo perché c'era qualche manciata di pagine di conclusione della storia precedente), ma permettono anche una migliore gestione della programmazione specie in un periodo in cui i disegnatori hanno una media di dieci pagine al mese. Se qualche disegnatore fosse in ritardo con le consegne (come è accaduto di recente con Ticci),diventa più facile sostituire la sua storia con un'altra articolata su multipli di albo.
Sull'anteprima in quarta di copertina mi trovi d'accordo anche se comprendo l'esigenza della casa editrice di pubblicizzare i propri prodotti. 
Peraltro, a me interessa di più il contenuto del contenitore e mi accontento che le storie mi piacciano.;)

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Le avventure moderne dell'autentico Tex e non del piccione o del Solone. Solo questo piacerebbe molto a chi ha amato il personaggio, e che all'età di 10 o di 20 anni ha riletto fino a consumarli storie di cui possedeva solo un albo, o due senza il principio o il finale. E che ha aspettato di iniziare a lavorare e a percepire un proprio reddito e che aprisse una fumetteria per andare a recuperare albi per rimanere anche deluso per il finale o il principio diverso da 20 anni di immaginazione.
Sarebbe semplicissimo. Levato Taylor ci si mette Ron Wood, non Giovanni Allegri. Taylor è superiore e gli mangia gli spaghetti in testa, sia a Wood che a Richards, però si è trovato un sostituto adatto. Se nella Stratocaster ci si mettesse gli hambucking sarebbe una pessima imitazione di una Les Paul, solo alnico 2 o 5 può suonare come Hendrix. Se ti piacciono i metallica comprati la Ibanez o la Jackson. Tornare indietro non ha senso, scrivere storie con un ranger che brilla invece di stare nell'ombra ha senso. Ho visto Ruju riuscirci anche bene, Boselli aveva scritto cose egregie come Wild West Show, prima di lupi rossi e buffalo soldier e quella storia sul ciclone o tornado. Anche Nizzi sapeva brillare molto bene. Quando aprii questo thread speravo che fosse fattibile. Direi che si fa un passo avanti e uno indietro, in una sorta di stallo.
Secondo me occorre berci sopra, e penso che se mi si darà la possibilità di essere presente al raduno, sarà un piacere poterlo fare. Magari, come l'albana di Claudio Lolli, ci uniamo con il vino, la birra e il torcibudella. Chissà, in ogni caso sarà bello provarci.

Modificato da Wasted Years
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Beh ovvio che non si possa scrivere oggi come quarant'anni fa e aggiungo che personalmente, pur amando moltissime storie e considerandole capolavori, lo stile dei tempi che furono mi fa a tratti sbadigliare, spiegare nella didascalia qualcosa che appare chiarissimo già nella vignetta andava bene forse una volta ma oggi non lo vorrei mai e poi mai rivedere. Come dice Monni le cose si evolvono e aggiungo: per fortuna! I comprimari numerosi a mio parere sono solo un valore aggiunto e mi pare che non siano nemmeno così numerosi a ben vedere. Le storie di lunghezza indefinita ci sono ancora, vedi le tante di Boselli di due albi e mezzo, fortunatamente (imho) non ci sono più quei fastidiosissimi finali di 8-9 pagine a inizio albo o quei mini prologhi alla fine. Anche su questo quoto Monni, li ho sempre trovati insopportabili.

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A parte il fatto che il fumetto non è la musica e il paragone non si può fare.... non credi che avendo un numero stabilito di pagine limiti lo scrittore, causando finali affrettati o diluiti? Poi, questo è un forum di discussione, in cui ognuno dice la propria..perchè dici "ci vuole poco per capirlo"? Ma credi che tu capisci e gli altri no?? Solo per avere un gusto diverso dal tuo o da qualsiasi altro? Per quanto riguardo la lunghezza delle storie, d'accordissimo che per esigenze di programmazione è più comodo, però secondo me un pò ci perde o ci può perdere la storia.. Poi, parliamo di modernità, di stili nuovi...personalmente io mi diverto a leggere le storie vecchie, più di quelle nuove, qualcosa significa..e non credo capiti solo a me...non sarà che questa "modernità" fa male al fumetto Tex?

Modificato da pino1980
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A parte il fatto che il fumetto non è la musica e il paragone non si può fare.... 


Certo che si può fare: si tratta di due generi artistici il cui linguaggio tecnico si evoluto nel c orso degli anni e tornare indietro è impossibile.
Quello che tu chiedi al fumetto è come se tu pretendessi dai musicisti moderni che usassero il clavicembalo al posto del pianoforte ed il liuto al posto della chitarra elettrica. UIl paragone è calzante.
 

non credi che avendo un numero stabilito di pagine limiti lo scrittore, causando finali affrettati o diluiti?


No. Un bravo scrittore sa sempre come organizzare la sua storia perché le cose fondamentali che vuol narrare entrino nel numero di pagine stabilito. altrimenti non è un bravo scrittore
In tutto il mondo i fumetti sono prodotti in un numero stabilito di pagine o di suoi multipli. Negli USA un comic book ha dalle 20 alle 24 pagine di fumetto ed in quello spazio alcuni autori hanno prodotto autentici capolavori. In Francia gli albi sono di 48 pagine con 46 di fumetti ed anche lì vale lo stesso discorso.
In altri media come la TV un telefilm ha una durata media cci 38/40 minuti.
Perfino i libri hanno i loro limiti perché devono comunque rispettare la regola per cui un volume, per ragioni di stampa, deve essere composto di pagine che sono multipli di 16 o 8 o 4 in casi eccezionali.
La durata predeterminata è la regola, non l'eccezione e questa eccezione era praticata anche in Italia solo dalla SBE.
 

 Poi, questo è un forum di discussione, in cui ognuno dice la propria..perchè dici "ci vuole poco per capirlo"? Ma credi che tu capisci e gli altri no?? Solo per avere un gusto diverso dal tuo o da qualsiasi altro? 


Rileggi bene il mio intervento. Quello che ho detto è stato:

" In pratica tu stai chiedendo agli autori di cambiare il loro stesso modo di scrivere, di violentare il loro stile e scrivere come si scriveva quarant'anni fa.. Ci vuole poco a capire che non è fattibile."

Mi riferivo esclusivamente alla tua idea che si dovrebbe scrivere come 40/50 anni fa e ribadisco quel che ho detto: imporre ad un autore di scrivere in un modo diverso da come sa fare e gli viene naturale è una cosa impossibile. Ti piaccia o meno, in certe cose indietro non si torna, non si può tornare. Per me questa è una questione di puro buon senso.e non altro. Nessuna pretesa di imporre il mio pensiero ma di esporlo sì.
Boselli, Manfredi, Ruju, Faraci e qualunque altro autore ti venga in mente ha un proprio stile  di narrare, di fare i dialoghi,di impostare la durata delle scene e del cambio di scena. Chiedere loro di scrivere in modo diverso è impossibile anche perché non ne sarebbero capaci. Anche il solo provarci sarebbe per loro frustrante e ciò si rifletterebbe inevitabilmente sulla qualità delle storie.
E questo, lo ribadisco ancora è una cosa che non è difficile capire.
Wasted Years, con cui raramente sono d'accordo, stavolta ha detto una cosa che condivido.

"Le avventure moderne dell'autentico Tex e non del piccione o del Solone. Solo questo piacerebbe molto a chi ha amato il personaggio...  Tornare indietro non ha senso"

Tutto qui. Se questo è un forum di discussione, devi accettare che ciò che dici sia messo in discussione, appunto.
 

Per quanto riguardo la lunghezza delle storie, d'accordissimo che per esigenze di programmazione è più comodo, però secondo me un pò ci perde o ci può perdere la storia.. Poi, parliamo di modernità, di stili nuovi...personalmente io mi diverto a leggere le storie vecchie, più di quelle nuove, qualcosa significa..e non credo capiti solo a me...non sarà che questa "modernità" fa male al fumetto Tex?


Non sarà, invece, che tu hai un gusto "antiquato", nel che non ci sarebbe nulla di male intendiamoci..
Per il resto, non sarà che confondi la forma col contenuto? Le storie del passato sono belle (e molte ma non tutte lo sono e lo saranno sempre) non perché iniziavano a pag. 20 di un albo o finivano a pag. 90 di un altro o perché avevano le didascalie, ma perché avevano una forza narrativa capace di avvincere il lettore, cosa che a me capita ancor oggi con molte storie di Tex e di altri personaggi.
Per quanto mi riguarda, quindi, la modernità non fa male alle storie.
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ma non c'è nessuna modernità in Tex, almeno così credo. C'è un adattamento, che è diverso. Un adattamento ai gusti e alla sensibilità dei nuovi autori e lettori. Il linguaggio cambia con il passare degli anni. La modernità cosa sarebbe? Un Tex diverso. Bene. Diverso in cosa? Da quello originale? Ma non è così. Tex non ha figli nascosti, non ha crisi d'identità, introspezione psicologica, miniserie alternative, reboot o altro. Poi ne abbiamo discusso milioni di volte: nessuno riproporrà il Tex di GLB. Possono interpretare quel tipo di Tex. La modernità sarebbe se Tex si adeguasse ai tempi moderni, appunto, e non soltanto nel linguaggio ma anche nei meccanismi narrativi e nella descrizione del personaggio.

Le didascalie fanno parte del "passato", anche se a me piacevano quelle nolittiane, che evidenziavano gli stati d'animo dei personaggi, che era un di più alla storia, così come quelle letterarie di GLB in storie come Massacro o Il Giuramento. E quelle didascalie non precludono la fattibilità di una storia. Diverso per quelle temporali, che ora sono inutili, perché il lettore moderno (ecco, appunto) è abituato, rispetto al passato, agli stacchi di scena, senza che l'autore debba per forza ricordarglielo. 

Sostanzialmente Tex è un fumetto tradizionale come impianto narrativo. E va bene così. deve essere così.

La percezione che noi abbiamo oggi (e mi riferisco ai cultori e collezionisti, non al lettore occasionale, che non fa testo in questo caso specifico) è filtrata dalle emozioni e dalla nostaglia delle storie passate. Ci sta poco da fare. Una critica che posso muovere a Boselli e agli attuali autori è che vorrei una maggiore componente ironica e, soprattutto, un Tex più arrogante, duro, sprezzante com'era quello bonelliano e del primo Nizzi. Ma si tratta di poco. Dunque, questa modernità è, secondo me, un falso problema per quanto riguarda la percezione delle storie attuali. Se non piacciono non è perché sono moderne, è perché alcuni lettori vorrebbero leggere il vecchio Tex che non ritrovano e, per questo motivo, pensano che il "problema" sia la modernizzazione.

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Ma infatti tradizione e modernità sono concetti vuoti. Quello che conta è la sostanza delle cose. Chi desidera una Ferrari non credo che desideri un modello degli anni '60, desidera una Ferrari oggi. Scattante e prestigiosa, una macchina da corsa. Se le nuove hanno il carattere delle vecchie è una Ferrari, se sembrano Alfa o Jaguar non sono Ferrari. Quello che conta è quello che suscita dentro, la percezione, l'idea, il sentimento. Il resto è fuffa tecnica.
 

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Io la penso così...so che non cambierà,  ne che si tornerà indietro su certe cose...lo capisco perfettamente, solo credo sia sbagliato, perché il fumetto è totalmente diverso dal cinema, dalla musica e da tante forme d'arte...e le conseguenze le vedremo, per quanto si dica Tex diventerà un altra cosa...per me già lo è diventato...un prodotto commerciale che sta perdendo la sua identità  e unicità 

 

Modificato da pino1980
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Il tuo discorso mi ricorda quello di certi miei corregionali sardi che sono convinti che essere sardi significhi vestirsi con il costume tradizionale e ballare il ballo tondo. Essere sardi non significa vivere come prima dei Savoia, che poi non siamo mai stati indipendenti se non forse ai tempi dei giudicati entro certi limiti, allora mi vestirò da Mariano di Arborea e andrò a vivere nel castello di Burgos.Tex non può vivere più nella sua america immaginaria con gli indiani, o nativi, tutti uguali ed ispirarsi al cinema del dopoguerra in mancanza di altre fonti. Tex può tornare ad essere se stesso, ad avere il suo carattere, a provocare, a spaccare grugni, a sfasciare locali, ad essere un incendiario, un fuorilegge applicato alla legge, uno che affronta il diavolo senza "rodersi le budella". E che torni ad essere il perno del mondo, l'asse terrestre nelle sue storie.
Il resto nasce dalla fantasia degli autori.

  • +1 1
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Il tuo discorso mi ricorda quello di certi miei corregionali sardi che sono convinti che essere sardi significhi vestirsi con il costume tradizionale e ballare il ballo tondo. Essere sardi non significa vivere come prima dei Savoia, che poi non siamo mai stati indipendenti se non forse ai tempi dei giudicati entro certi limiti, allora mi vestirò da Mariano di Arborea e andrò a vivere nel castello di Burgos.Tex non può vivere più nella sua america immaginaria con gli indiani, o nativi, tutti uguali ed ispirarsi al cinema del dopoguerra in mancanza di altre fonti. Tex può tornare ad essere se stesso, ad avere il suo carattere, a provocare, a spaccare grugni, a sfasciare locali, ad essere un incendiario, un fuorilegge applicato alla legge, uno che affronta il diavolo senza "rodersi le budella". E che torni ad essere il perno del mondo, l'asse terrestre nelle sue storie.
Il resto nasce dalla fantasia degli autori.


Incredibile: mi trovo d'accordo con te praticamente al 100%.:o:lol:
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Io ho le mie idee e voi le vostre, ma non tirate fuori paragoni che non c'entrano nulla........Che c'entrano i sardi che vogliono vestire come vestivano cento anni fa????
Ritenere una data cosa fatta nel modo giusto e desiderare che non cambi, perchè non ne si vede il motivo, vuol dire non crescere?? O non modernizzarsi?? Io la penso diversamente, rispettate le opinioni altrui senza dire stupidaggini, per favore!

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Incredibile: mi trovo d'accordo con te praticamente al 100%.:o:lol:

Magari siamo d'accordo anche sul vino e sull'ammazza, chissà. Se il raduno verrà organizzato in un giorno umanamente viaggiabile vedremo di scoprirlo.
Per quanto riguarda mister Pino, non c'è ragione di scaldarsi. Se desidera rileggere un Tex con le sue belle didascalie e la sua America improbabile, i suoi "palla di neve", "zi badrone" e i suoi cinesi cattivissimi, i suoi ranger in divisa eccetera non deve far altro che rileggersi i vecchi numeri. Dal canto mio sono profondamente convinto che a suonare sempre gli stessi brani si stufi anche il musicista.
L'unica cosa che mi rompe i suddetti è il modo imperativo, "rispettate!" stemperato poco dal successivo formale "per favore". Io dico quello che penso e paragono a quello che ritengo opportuno, nei limiti dell'educazione e del rispetto. Se il nostro bravo pino non desidera che le sue idee vengano messe in discussione, vada via, anzi, "vai via" per piacere.

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