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TWF - Tex Willer Forum

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Mostrando i contenuti con la più alta reputazione il 28/06/2020 in tutte le sezioni

  1. Ben felice della proposta! Comunque non mi pare siamo mai stati bannati. Per me, in ogni, caso, tutto risolto e chiarito.
    2 points
  2. Allora, visto che negli ultimi post siete riusciti anche a dialogare, vi faccio una proposta: invece di andare avanti a forza di ban e sospensioni, perché non provate a mettere una pietra sopra il passato e a iniziare a confrontarvi con pacatezza? Siete entrambi, in modi diversi, utenti importanti per il forum, voci che arricchiscono la comunità, dispiacerebbe molto doversene privare. Diamine, Tex non ha mai rifiutato di stringere la mano a qualcuno con cui aveva fatto a pugni fino a pochi minuti prima! E visto che paga Tim Birra, tutti al banco!
    2 points
  3. Se noti, avevo anche smesso di usare la parola "nizziano" negli ultimi tempi. Come hai detto, ho molta esperienza di vari forum (anche se proprio per questo più che "vecchia volte dei forum" sono "uno che non impara mai e continua a perderci tempo"), e so che dà fastidio essere messi in una categoria monolitica. Dà fastidio a tutti, e per qualunque categoria, "Nizziano", "Boselliano", etc., ma quando la usavo spesso stavo reagendo a "tecniche per far girare le scatole" molto più fastidiose (tipo la "dimostrami che questa cosa è vera e se lo fai la uso come dimostrazione che sei un fissato che perde tempo per queste cose") e comunque mi adeguavo ad un uso generale, visto che sono termini di uso comune nel forum. Se posso permettermi di dare un consiglio ai moderatori, suggerirei di non permettere di ammassare tutti gli interlocutori in categorie tipo "nizziano" o "boselliano" (come aggettivo si dovrebbero usare solo per le storie), e di insistere perchè si risponda ad una persona, non a categorie generiche. (è un consiglio interessato. lo so che sono "fumino" e mi girano le scatole facilmente, e se mi girano le scatole inizio ad usare termini come quelli. Se non li usasse più nessuno non avrei la tentazione di usarli nemmeno io) La proposta "ignoriamoci" era legata ad una tua precisa richiesta di settimane fa. Ma i tuoi post ho continuato a leggerli, e a volte avrei voluto risponderti ma non l'ho fatto proprio per la tua richiesta. Se adesso decidi di togliere quella richiesta, per me va benissimo. Credimi, vivo molto meglio e sono molto più tranquillo quando posso leggere e interagire nel forum con tutti senza questi litigi.
    2 points
  4. Diablero, te lo dico sinceramente, non ho voglia. Tu sei colto e hai esperienza nei vari forum. e la cosa più furba da fare con te è cercare di non avere scontri di nessun genere, perchè "sei volpe vecchia" come dice il coro dell'Elisir d'amore di Donizetti. Può anche darsi che tra di noi si siano semplicemente insinuate delle incomprensioni. Probabilmente lo scontro è anche un pò stupidotto e viziato da queste incomprensioni e dal fatto che lo scritto non permette di sentire i toni del discorso. Non ricordo sinceramente, credimi, di mie punzecchiature precedenti a quel commento di Yampals, se non nel periodo precedente al nostro comune ignorarci. Sul mio rapporto con Nizzi. Una volta per tutte vorrei chiarire con te la posizione: Non mi interessa nulla di Nizzi, per me è un autore come un altro. Ora un altro utente che ti sostiene molto mi ha scritto in privato che io sono un Nizziano, è evidente, è palese, ne parlo sempre bene. A parte l'assurdità di questa affermazione (visto che ne parlo male spessissimo, molto più di quanto parli male di Borden, per esempio), non capisco questo usare "Nizziano" a mò di insulto. Se qualcuno fosse Nizziano buon per lui, quale sarebbe il problema? E' un diritto di chi vuole esserlo. Tu sei "Boselliano" forse. Benissimo, figurati se non mi sta bene. Nin capisco perchè Nizziano debba diventare una offesa (perchè poi gli date connotazioni non proprio positive, in effetti), e soprattutto IO NON LO SONO. Non capisco il collegamento che ha portato due persone qui dentro, tu e quell'altro che dicevo, a considerarmi un Nizziano. Si, ho scritto spesso di Nizzi, come tutti, visto che è autore prolificissimo su Tex, ma ne scrivo bene, male, così così. Non lo conosco, non ne sono amico, non mi interessa minimamente il signor Nizzi al di là di quello che scrive e che io sono libero di commentare bene, male, così così. Nessuno mi chiami più "Nizziano" perchè per me è offensivo. Non lo sono e non mi interessa. Sul tuo rapporto con Nizzi: E' quantomeno ovvio che tu possa avere su Nizzi e chiunque altro le opinioni che credi, e non è vero che non le rispetto. Non capisco solo (e credimi sto parlando per chiarire con te) quando la critica diventa così ripetuta e insistita da dare l'impressione di essere una fissazione. Per questo, forse, alcuni "ti punzecchiano", giacchè a nessuno interessa contestare le tue idee, che sono le tue e amen. Io ti contesto solo l'insistenza, che a volte pare persecuzione, e quando prendi in giro "i nizziani". Se ci sono dei "Nizziani" non credo gli faccia piacere essere presi in giro ed essere trattati da poveri stolti. Sul discorso del "classico" o meno. Massimo rispetto per la tua opinione, ma continuo a vederla in modo diverso. Cominciamo a considerare il fatto che nessuno di noi ha la verità assoluta in tasca, ma che ci possano essere varie opinioni. Io vorrei chiarire con te e smettere questo stillicidio. Vorrei anche poter comunicare con te senza ignorarci. Se tu sei d'accordo ci si può provare. Però rispettiamo le nostre idee. Su Nizzi, tu magari prova a sforzarti a pensare che qualcosa di buono avrà pur fatto, e io mi sforzerò di non stufarmi troppo nel vedere la millesima critica a un autore del quale non sono assolutamente fan ma che è uno degli autori di Tex che stimo.
    2 points
  5. Pensavo di proporvi (in puro stile "GL Bonelliano") una gazzosa, bevanda che compare esplicitamente (a "beneficio" di Pat) nel n. 35 (per quanto alquanto improbabile in un saloon del West...)
    1 point
  6. Oh, finalmente!!! Questo è l'approccio giusto. Ognuno dice la sua, argomenta, e ci si rispetta ma senza impedire di interagire con altri che la pensano diversamente... e ora tutti al banco, mi pare che Tim Birra voleva pagare lui!!!!!
    1 point
  7. Boselli sa anche quanto è vario il pubblico di Tex. Abbiamo visto che questa storia ha addirittura avuto recensioni entusiaste. Sono esagerati quei lettori che hanno ritenuto questa storia migliore di altre più recenti, anche dello stesso Boselli? No, hanno gusti diversi, evidentemente cercano dalla lettura di Tex qualcosa di diverso, un tranquillo bagno rilassante in acque conosciute. Boselli invece è un mare tempestoso, non sai mai dove ti porta, è naturale che la sua scrittura possa non piacere per niente a qualcuno. Borden sa bene che tra i lettori di Tex ci sono gli uni e gli altri, e sa bene che, richiamando Nizzi, accontenta una - credo vasta - fetta di pubblico.
    1 point
  8. La tua opinione è rispettabilissima, ma a MIO parere ha un fondo sbagliato, perchè ciò che è classico nella storia del fumetto è il Tex originale, cioè quello di GLB, mentre il Tex di Nizzi è classico SECONDO TE e secondo chi lo ha vissuto come Tex primordiale,, ma non lo è sul piano puramente pratico. Non so farti esempi, ma I Nomadi classici sono quelli di Augusto Daolio e i Genesis classici quelli di Peter Gabriel, le formazioni successive sono solo repliche più o meno simili. Ai due amici rispondo... non potete essere perfetti in tutto, fatevene una ragione. Ma evitiamo di parlare di calcio, non è consentito e sono d'accordo
    1 point
  9. E' NECESSARIO che venga rispettata l'opinione tua, mia e di molti altri che Nizzi sia un classico. Quando dico che è un classico non dico certamente che sia uguale a GLB. E' il Tex di Nizzi, che a sua volta può essere considerato un classico, visto che è un Tex che risale ormai a 40 anni fa e che ha accompagnato la vita di molti lettori. In questo lo ritengo un classico. E in certe atmosfere. Una storia di Nizzi è, di solito, più vicina a quelle del periodo d'oro Bonelliano come complessione. Rispetto a quanto non accada con Borden, Senza andare oltre ad analizzare il personaggio ma le storie. Se questa opinione non è condivisa va benissimo, ma va RISPETTATA. Cristina D'avena, i Nizziani con gli occhi a cuoricino, tutte ste menate non aiutano al confronto ma esacerbano gli animi.
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  10. Non è così e te lo ha dimostrato anche Borden. E per quanto può valere, anche al sottoscritto dispiacerebbe se te ne andassi. Scrivere agli altri utenti che non capiscono o che scrivono puttanate è un errore e peraltro dacché sono qui (e sono otto anni) questa cosa era accaduta pochissime volte mentre di recente (sarà stata la quarantena) sta succedendo più del tollerabile. Ognuno di noi ha utenti non dico simpatici o antipatici (non ci conosciamo!) ma con i quali siamo più o meno in sintonia, ma non si dovrebbe mai oltrepassare il limite della buona educazione. Si può anche essere aspri, ma "scrivere puttanate" è da censurare senza se e senza ma!
    1 point
  11. Ammetti però che lui è coerente, continua sempre nei suoi argomenti e li giustifica. Tu invece, spesso, spari putt...ate e poi, una volta ripreso, fai marcia indietro, dici che ti fraintendono e corri dai moderatori.
    1 point
  12. Guarda, intanto ti ringrazio moltissimo. Poi insomma, ieri notte ero così deluso che non ho quasi chiuso occhio e alle 5 ho scritto dopo lunghe riflessioni, che me ne sarei andato. Chiaramente non vorrei farlo, ma vorrei anche poter esprimere le mie opinioni, che possono essere condivise o no (anzi, io preferisco non lo siano, perchè sennò manca la discussione), senza sentirmi dire che scrivo puttanate, dico balle e sono il fidanzato di Nizzi. Sulle prime due (e consimili altre) posso anche farmi una risata, sul fatto di non poter dare un giudizio positivo su Nizzi senza essere chiamato "Nizziano" (cosa che non sopporto) ed essere quindi automaticamente deriso e considerato un incompetente o uno stupido (come purtroppo tende a fare l'utente Diablero) la risata non me la faccio. C'è un regolamento che vieta di "Sputare fiele sugli autori", c'è un regolamento che vieta di insultare gli utenti. Diablero è padronissimo di criticare Nizzi quando e quanto vuole, ma senza superare il limite del rispetto per un autore (io stesso lo critico moltissimo in una buona parte delle mie rece sulle sue opere, e penso sia facilmente verificabile, basta andarle a leggere). E soprattutto non ha nessun diritto di rivolgersi a chi quell'autore apprezza, in questo modo sprezzante e volutamente derisivo. Per il resto vedremo.
    1 point
  13. Ok, riordiniamo le idee... stavo scrivendo... [...] Questo NON vuol dire che Borden scriva esattamente come GLBonelli. Anzi, hanno stili abbastanza diversi, e credo che Boselli cerchi ovviamente di marcare le differenze. Ma conosce il Tex di GLBonelli abbastanza bene da riuscire, quando vuole, a riproporlo. Vedere per esempio la storia che, per uno strano caso del destino, era in edicola il giorno della morte di GLBonelli, quella negli albi 483 e 484, che è un vero e proprio "omaggio" ad un sacco di elementi tipici delle storie classiche abbandonati da Nolitta e Nizzi. Anche sulla vastità dei temi... l'approccio "citazionista" di Nizzi (e faraci e altri) ha un limite ovvio: puoi solo riproporre ambienti, situazioni ed elementi già comparsi nella serie. Appena devi aggiungerne di nuovi... si vede la scarsa sintonia creativa con l'opera originale. Faraci un poi' ci è cascato, Nizzi che ha minori velleità autoriali invece da sempre si limita appunto alla riproposizione di elementi già visti. E giustifica questa scelta con il fatto che anche GLBonelli si era limitato a quelli e che ad aggiungerne, lo tradisci... ma è falso (o meglio, una deduzione incorretta da un fatto ovvio... è ovvio che GLBonelli ha scritto solo degli elementi presenti nelle storie che ha scritto. Ma è falso dire che era "limitato" a quelli già presenti perchè ne ha sempre aggiunti di nuovi, storia dopo storia. Visto che conosceva Tex, lui poteva scriverlo in situazioni e ambienti nuovi, senza problemi. Nizzi no) Oggi vedo Borden mettere Tex in situazioni nuove, tipo New York... e mentre chi condivide le dichiarazioni di Nizzi sul fatto che Tex non deve mai fare niente di nuovo si scandalizza, io leggo la storia, e mi rendo conto che il comportamento di Tex in quella situazione nuova... "e da Tex". Lo percepisco come "giusto". Anche in una situazione nuova, è sempre lui, Come ho già detto, la sintonia non è completa. Ci sono state situazioni in cui il comportamento di Tex mi è parso "fuori fase" con l'immagine che ne ho. Tipo il suo incontro, dopo anni, con Lupe Velasco, dove sembra che abbia una scopa piantata nel xxxx tanto è rigido e impassibile (ma lì può darsi che borden sia stato preoccupato di non fare inferocire i lettori più misogini, vedo che su Tex Willer il suo Tex è molto più spigliato, probabilmente era proprio il fatto che si trattava di Lupe Velasco a rendere "pericolosa" la situazione...). Ma sono situazioni infrequenti rispetto ai casi in cui invece riconosco il suo Tex, come non mi accadeva da decenni... Anche perchè non è solo questione degli atteggiamenti di Tex: nel corso degli anni, piano piano, in maniera che ci siamo abituati pian piano senza accorgersene, la serie si era adagiata in una routine che non aveva mai conosciuto ai tempi di GL Bonelli. È vero che sia Nolitta che Nizzi hanno fatto ogni tanto storie un po' più fuori dagli schemi (Nolitta per esempio mandando Tex a Panama, o... dentro uno spaghetti western, con El Muerto, e Nizzi ha fatto l'unica storia in cui Tex viene totalmente sconfitto e non si riscatta nemmeno nel finale, cosa per cui viene celebrato ancora adesso...), ma erano eccezioni, in generale il loro Tex è ripetitivo, e in particolare quello di Nizzi, fa una cosa sola: indagini. Quasi sempre in ambiente cittadino. Si cita sempre il lato "magico" di Tex come quello che ha più sofferto sotto Nizzi, ma è una visione limitata: a patire altrettanto questa monotonia di temi sono stati un sacco di aspetti del Tex "classico" che sono stati poi recuperati solo con Boselli, dal lato più squisitamente "western alla John Ford", al mistero (da non confondersi con il giallo), alle storie d'atmosfera, all'eroismo, al Tex scaltro che fa piani astuti, etc. Insomma, per farla breve: all'epoca non me ne ero accorto tanto, vedevo la riduzione dei temi, vedevo le botte in testa, vedevo i personaggi snaturati... ma è stato solo poi, quando la testata è stata rilanciata con Boselli, che ho rivisto QUEL Tex che ricordavo, e che mi stava mancando moltissimo. E quando l'ho visto, ho realizzato quanto di quel Tex era stato perduto nel corso degli anni.
    1 point
  14. Visto che ormai il mio progetto di rispondere alla domanda fatta in questo thread con un semplice e breve "sì" è andata a donne di facili costumi, tanto vale che dia la risposta lunga. E lo farò rispondendo direttamente alla domanda, senza addentrarmi nelle affermazioni di FranAur (cosa che mi porterebbe a postare l'ennesimo post lungo e pieno di citazioni dagli albi, che paiono far inferocire la gente molto più di quelli brevi e perentori - a proposito, nel famigerato "pistolotto contro Nizzi" che ho postato poco fa, ho dedicato ben otto righe a criticare le storie di Nizzi, su un post di un centinaio di righe... però quel post che era sopratutto su com'erano DAVVERO le storie di G.L. Bonelli e quindi parlava soprattutto di lui, è stato definito "l'ennesimo pistolotto contro Nizzi". I casi sono due, o i post troppo lunghi non vengono letti, e quindi le otto righe su Nizzi era meglio metterle in fondo, o scrivere cento righe a favore di GL.Bonelli scrivendo dati e cifre sulle sue storie viene visto comunque come un attacco a Nizzi...) Quindi... perchè per me il Tex di Boselli (per me) è veramente Tex? la risposta breve è "perchè lo riconosco come tale, perchè ci ritrovo elementi che mi ricordano il Tex delle storie della mia infanzia, quello delle bellissime storie di GL Bonelli, l'avventura, il dramma, i personaggi memorabili, il western di John Ford, e Tex e i pards si comportano in un modo che non trovavo da anni negli albi di Tex, ma che ho riconosciuto subito, con un Tex astuto, coraggioso e dalla parte della giustizia e non della legge," Se non sopportate i post lunghi potete fermarvi qui, il resto non è che una spiegazione più approfondita di questo. E fatalmente, per fare alcuni confronti mi toccherà parlare di Nizzi (non ne parlerò solo male, lo giuro! Ma se non tollerate critiche alle sue storie, meglio che non leggete oltre...) io, come borden, e come tanti altri "boselliani" in questo forum, ho iniziato a leggere Tex con le storie di G.L. Bonelli. Che avevano, fra le altre, una caratteristica ben visibile: Tex era sempre riconoscibile. C'era una "coerenza" nel suo atteggiamento (data dal fatto che lo scriveva un unico autore che aveva una impressionante immedesimazione nel personaggio. E che soprattutto era molto bravo) che sopravviveva a situazioni notevolmente diverse. Tex poteva essere implacabile con Fraser (o addirittura, diventare un assassino a sangue freddo contro Brennan e Teller), e poi allearsi con l'ultimo superstite di una banda di assassini rapinatori di banche, ed era sempre Tex. Aveva reazioni diverse perchè era in SITUAZIONI diverse, ma la sua reazione diversa a situazioni diverse ne disegnava una "mappa", una figura, a tutto tondo e ben riconoscibile. Non ho mai avuto la sensazione "questo Tex non lo farebbe mai". Nemmeno quando faceva cose che non aveva mai fatto e non avrebbe fatto mai più contro gli assassini di Lilyth. Questo, fino al gennaio 1976. Facevo già le medie, e già leggevo un sacco di altri fumetti (oltre a moltissimi albi Bonelli anche di altre serie e di tascabili di Magnus e Bunker, avevo già una estesa collezione di albi Marvel-corno, e quindi non era una novità per me vedere personaggi caratterizzati diversamente da autori diversi. Ma non Tex. Tex era una certezza. Questa certezza crolla nel gennaio 1976, quando inizio a leggere "Caccia all'uomo / il giudice Maddox". Che mi propone un Tex completamente irriconoscibile. Per chi conosce il mondo di Superman, l'unico esempio che posso fare è che era un "Bizarro-Tex", non era un tex "un po' diverso", era L'OPPOSTO di Tex. Dove Tex spesso ignorava le legge in nome della giustizia, questo era uno sbirro ligio alla legge che se ne fregava di cosa era giusto e che non voleva nemmeno ascoltare le ragioni di Andy. Dove Tex era amato e apprezzato ovunque, invece Bizarro-Tex era odiato da tutti, e la gente veniva mostrata sputare disgustata al suo passaggio. Era peggio che antipatico, era davvero odioso. E soprattutto, mentre leggevo, la certezza... "QUESTO NON È TEX!" Chi ha iniziato a leggere Tex dopo, o anche a cavallo di quegli anni... davvero, non può capire. Anche se poi si sono letti tutte le storie precedenti, anche se adesso magari preferiscono le storie di G.L.Bonelli... sono persone che hanno DA SEMPRE letto un Tex fatto da diverse mani, da diverse sensibilità, descritto in un modo in un albo e in modo diverso nel successivo. possono "preferire" un Tex rispetto ad un altro... ma non hanno mai avuto la sensazione di CONOSCERE TEX come UN UNICO PERSONAGGIO, senza che l'idea che ce ne potessero essere "diverse interpretazioni" entrasse mai in gioco. Anche se espressa come "questo non è Tex", spesso la loro obiezione è invece "questa interpretazione di Tex non è di mio gradimento". O magari, per riallacciarci ad alcune delle lamentele postate prima, "questo Tex è scritto troppo difficile, voglio storie più semplici", anche nella variante "troppi personaggi da tenere a mente, ne voglio di meno". Queste sono obiezioni basate sui gusti, non sono la viscerale, istintiva reazione "questo è un impostore, non è Tex" che ho avuto io, e immagino anche un sacco di altri lettori dell'epoca.... Quel gennaio 1976 per me segna la fine dell'età d'oro di Tex. Anche se G.L. Bonelli ha scritto altre storie belle anche dopo, non era più la stessa cosa. E il suo rapidissimo declino (basta pensare che meno di 5 anni dopo le sue storie sono già in minoranza e che la storia di Mefisto con il pipistrello parlante è di 6 anni dopo...) ha fatto sì che di storie davvero al livello di quelle del periodo d'oro, successivamente ne ha scritte poche. Negli anni 80, Tex diventa quello delle storie di un GLBonelli che ormai è solo l'ombra di ciò che era, superate di numero e lunghezza dalle storie di Bizarro-Tex del figlio. Smetto di comprarlo più volte, confrontandole con il resto dell'offerta del mercato del fumetto dell'epoca (dal Ken Parker della stessa Bonelli alle riviste d'autore, e persino il fumetto americano che avevo iniziato a leggere in originale stava avendo un vero e proprio rinascimento), il Tex de "il segno di Cruzado" è quasi imbarazzante. Se lo compro ancora è solo per l'affetto per il personaggio, perchè poi a leggerlo è un peso. Nonostante questo... l'affetto per il personaggio continua a farmi tornare a comprarlo ogni volta che smetto disgustato. E a farmi superare quella specie di traversata nel deserto fino alla terra promessa: NIZZI! Nel thread sulla successione di G.L. Bonelli dove sono stato soggetti agli insulti di Valerio e Paco Ordonez per aver "attaccato Nizzi", ho detto CHIARAMENTE E ESPLICITAMENTE che in quel momento NIZZI ERA LA SCELTA MIGLIORE, ED È STATA UN OTTIMA SCELTA DA PARTE DELLA BONELLI (ma non mi meraviglio, ormai mi sono rassegnato al fatto che non mi leggono davvero, vedono la mia firma e gli parte in automatico il pistolotto contro il detrattore di Nizzi...) Dico che era la scelta migliore, perchè il suo era "un Tex classico, uguale a quello di GL Bonelli"? Ma neanche per idea, non scherziamo, a chi lo leggeva all'epoca non sarebbe mai nemmeno passata per l'anticamera del cervello una cosa simile. le storie di Nizzi erano RICONOSCIBILISSIME, anche prima che le firmasse (io le avevo tranquillamente identificate una per una, anche prima che con la TuttoTex gli fossero attribuite, e non ero certo il solo, la differenza con le storie di Nolitta e di GLBonelli era palese, e il fatto che ci fosse un nuovo autore era chiaro a tutti, tanto che le riviste ne parlavano anche prima di saperne il nome) Nizzi in quel momento era la scelta migliore perchè (1) almeno all'inizio, scriveva bene, le sue prime storie sono divertenti, e dopo anni del Bizarro-Tex frignone-musone di Nolitta, quel Tex smargiasso e sbruffone era un piacere da leggere, e (2) il suo era un Tex RICONOSCIBILE (notare la differenza con quello che ho scritto del Tex di GL Bonelli: quello, all'epoca, era un Tex che conoscevi e riconoscevi, e non ti dava mai l'impressione che ci fosse qualcosa di storto.Nel Tex di Nizzi C'ERA qualcosa di diverso, ma comunque, tutto sommato - e soprattutto in confronto con Bizarro-Tex - era "tutto sommato riconoscibile", come un Tex magari un po' travestito o deformato, ma non TOTALMENTE diverso) Non voglio adesso ritirare fuori tutta la faccenda della crisi di Nizzi, delle successive "nizzate", dell'impoverimento degli intrecci, e di come il suo Tex sia diventato via via un Bizarro-Tex anche peggiore di quello di Nolitta. DOVREI scriverlo, visto che è una parte importate di questa cronaca, e spiega come il suo Tex sia passato nel tempo da "riconoscibile" a "irriconoscibile", ma avete visto le reazioni che suscita il dire queste cose. Per stavolta saltiamo, tanto ne ho parlato un sacco di volte, e diamo la cosa per accertata (oltretutto, ormai non siamo più nel 2007, quando negavano tutto ad oltranza, oggi anche i nizziani più sfegatati ammettono che effettivamente la crisi di Nizzi c'è stata, quindi non devo stsre a dimostrare la cosa, diamola per già sviscerata e andiamo avanti). Ma c'è una cosa che voglio comunque sottolineare, e di cui mi sono reso conto con chiarezza solo con il tempo e una maggiore prospettiva storica dell'evoluzione della rappresentazione di Tex: il Tex di Nizzi presenta somiglianze e differenze con quello di GLBonelli, questo è chiaro spero. Ma mentre le somiglianze erano superficiali, nel linguaggio, nell'uso di certi termini coloriti (molto più vari nelle storie di GL Bonelli mentre Nizzi ripete sempre gli stessi, questo va detto), nell'uso di tormentoni e situazioni ricorrenti (idem)... le differenze invece erano molto più profonde. Nizzi non era un lettore di Tex. Questa cosa viene spesso sminuita, o addirittura derisa, parodiata nell'affermazione che "solo i lettori di Tex possono scrivere Tex adesso?" (un assurdità ovviamente), ma perchè non si capisce cosa davvero significa. Nizzi non ha mai "interiorizzato" quegli aspetti del Tex di G.L. Bonelli, nelle tantissime situazioni diverse delle sue storie, di cui parlavo prima. Nizzi davvero NON CONOSCE quel Tex, non "in quel senso" viscerale di cui parlavo. Nizzi si è "studiato" Tex.. ma cosa vuol dire "studiare"? Cosa intende un attore, o un imitatore, quando "studia" un personaggio politico o dello spettacolo? intende dire studiarne il modo di parlare, identificarne i tormentoni, e ripeterli continuamente. Come ha fatto Nizzi con Tex. Non significa immergersi con passione in un mondo, identificarsi in un personaggio, come fa un lettore. Quando Crozza "studia" Renzi o Mattarella o Berlusconi, non gli interessa riproporne le idee o la personalità, gli interessa identificarne certi tic e modi di agire e di parlare per farne la parodia. Nizzi ha fatto la stessa cosa con Tex, certo con uno scopo completamente diverso, ma... se di un persoaggio riproduci solo il modo di parlare e i tormentoni, alla fine, anche se non vuoi... alla lunga non diventa una parodia? Per me questo è quello che è accaduto anche con Faraci: anche lui ha pensato che bastasse riprodurre i modi di dire e i tormentoni di Tex, in un continuo "citazionismo", che è diventato parodia involontaria ben prima di quanto abbia impiegato Nizzi (le scene con Tex che affronta decine di nemici sbaragliandoli tutti cosa sono se non una parodia involontaria?) Credo che l'unica maniera che un autore ha per non cadere nella trappola della parodia involontaria (o almeno, si spera che sia involontaria), è crearsi un "suo" Tex, si spera comunque vicino al modello originale, e "crederci", farlo agire come una persona vera, concreta, in un contesto credibile. La "citazione" è una strada senza uscita, che è diventata una assurda moda negli ultimi decenni che ha trasformato molti personaggi in parodie di sè stesse (sì, il problema per me va ben oltre il caso particolare di Tex... e non nascondo che sono un po' preoccupato dall'arrivo su Tex di autori molto "citazionisti" come Mignacco e Recchioni...) Ma vabbè, non divaghiamo, torniamo al Tex di Nizzi. Dopo un inizio per me molto positivo, quando arriva la sua crisi... anch'io sono un po' in crisi con il suo Tex. Divertente per un po', va bene, ma alla lunga sentire sempre le stesse battute stanca (mi ero stancato anche dei tormentoni televisivi del Drive In, per motivi simili). Ho già detto che oggi le scenette con patatine fritte mi escono dalle orecchie, non ne posso davvero più di vedere per la centesima volta la stessa identica scenetta che è solo un imitazione da imitatore di (poche) simili scene in GLBonelli. All'epoca anche se non ero arrivato a simili livelli di insofferenza (mi mancavano ancora i successivi vent'anni di scenette identiche) già non le trovavo più così divertenti, e soprattutto, la sottile patina di "GLBonellità" si usurava man mano che Nizzi era sempre più stufo e il suo Tex era sempre più smitizzato e preso a botte in testa. Ho già scritto in passato che, se non fosse arrivato Boselli, avrei smesso di leggere Tex. Quando? Non so, avevo resistito per anni alle storie di Nolitta, ma almeno all'inizio erano ancora intervallate con buone storie di GLBonelli. E dopo tanti anni dalle storie di GLBonelli, l'affetto che mi aveva tenuto legato al personaggio era sicuramente più debole. Probabilmente, proprio perchè mi erano piaciute le sue prime storie, avrei dato ancora fiducia a Nizzi per anni, sperando che si riprendesse. Ma come dicevo, iniziavo a vedere le crepe anche ben prima della crisi (che coincide con i numeri attorno al 400), e non avrei resistito cento numeri, se non mi fermavo prima la mefistolata sarebbe stata credo la botta definitiva. E quindi oggi credo che da circa vent'anni sarei stato un ex-lettore di Tex Quando arriva Boselli, come autore di fumetti lo conosco solo per le storie di Zagor (il nome lo conoscevo anche per i numerosi articoli negli albetti allegati), che mi erano piaciute abbastanza ma senza grandi entusiasmi. Certo, erano bastate a farmi tornare a leggere Zagor dopo anni (avevo smesso con le prime storie di Sclavi, non ero nemmeno arrivato al periodo di Toninelli, ma ero stato incuriosito dal gran parlare che si faceva in rete del "nuovo corso zagoriano), ma lì per me Boselli stava facendo proprio la cosa che lo accusano di fare oggi su Tex (il che mi fa sospettare che tanti si fanno una prima impressione su un autore in base alle prime storie e poi non la cambiano più, e che abbiano incontrato borden su Zagor). Mentre Burattini all'epoca era un po' il custode dell'"ortodossia nolittiana" - posizione che oggi pare avere completamente abbandonato - Boselli pareva essere l'autore che stava sradicando Zagor dalle radici Nolittiane per lanciarlo in trame più genericamente avventurose, o addirittura fantasy (gli fa pure incontrare Solomon Kane, e questo comunque da fan del grande R.E.Howard gli ha dato punti) Anzi, non ci avevo mai pensato prima di adesso, ma scrivere riguardo a quelle vecchie storie di Zagor mi ha fatto realizzare che, davvero, la "narrazione favolistica" che va per la maggiore, in maniera totalmente acritica, sul Boselli innovatore slegato dalla tradizione e del Nizzi che invece sarebbe fedele al modello classico... è molto più adatta al binomio Burattini-Boselli su Zagor! (e all'epoca Burattini era davvero "Classico" e molto nolittiano, molto più di quanto Nizzi sia mai stato fedele a GlBonelli...). Davvero più ci penso e più credo sia probabile che queste categorie prefatte siano semplicemente le opinioni su borden dell'epoca di Zagor trasportate di peso su Tex... Comunque, arriva la storia del Passato di Carson... e vabbè, non occorre che ve lo dica che è una bomba! Erano anni che su Tex non si leggeva niente di simile, una storia davvero di amore, amicizia, tradimenti, e rimpianti del passato, e non una mera citazione o un teatrino di tormentoni. Pensate che all'epoca mi sia alzato in piedi, illuminato dalla luce come John Belushi nei Blues Brothers, a gridare "questo è il vero Tex"? No. Semmai credo avrò pensato "questo è un vero fumetto d'avventura!" o "è così che si scrive, c***o!". Ma soprattutto me la sono letta e riletta per gustarmi ogni dettaglio. Ma quella era una storia troppo "personale", e per quanto molto bella, un tipo di storia totalmente fuori dalle corde di GLBonelli. Rinnovò le mie speranze nel futuro di Tex (mi ero illuso che Nizzi tornasse ritemprato o che fosse mandato su Nick Raider, ma purtroppo non fu così...), e mise Borden nel novero degli autori da tenere d'occhio. No, non c'è stata nessuna "illuminazione", me ne sono reso conto un po' per volta, storia dopo storia, da tanti piccoli dettagli (prima ancora di sapere la biografia di borden), che mi trovavo di fronte ad un autore che il "vero Tex" di cui parlavo all'inizio, l'aveva conosciuto, e l'aveva interiorizzato. Che il Tex che "ci immaginavamo" era, magari non perfettamente identico (sarebbe impossibile) ma abbastanza simile da riconoscerne l'origine comune in quello di GL Bonelli. Questo NON vuol dire che Borden scriva esattamente come GLBonelli. Anzi, hanno stili abbastanza diversi, e credo che Boselli cerchi ovviamente di marcare le differenze. Ma conosce il Tex di GLBonelli abbastanza bene da riuscire, quando vuole, a riproporlo (scusate, mi è partito l'invio per errore con il post ancora incompleto, adesso scrivo il resto, non so se faccio in tempo a concatenarlo o se apparirà in un post separato...)
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  15. Monni, le opinioni sono opinioni. Io non la penso così. Non è che uno ha ragione e uno no, sono opinioni. >Lo so benissimo che non la pensi così, pazienza, non ha mica nessuna importanza. Sul resto, io Diablero non lo leggo da un mese. Vedo quel nome e il pistolotto infinito e salto. Per me non esiste. Quindi a lui non penso, non so proprio cosa scrive. Reagisce a cosa? Al fatto che dico che ci sono detrattori di Nizzi (e anche di Borden)? E' offensivo dire che ci sono detrattori di Nizzi? Anche tu lo sei, quale sarebbe il problema? Non è lo stesso Nizzi che ti chiama "il suo miglior detrattore?" Allora ti dovresti offendere anche tu, ma mica ti offendi. Oltretutto io ricordo che Diablero faceva battute continue sui cd "Nizziani" e ho visto che nel post dedicato a me, che ho dovuto leggere, fa la stessa cosa, quindi immagino che stia contnuando sullo stesso tono. I Nizziani si dovrebbero offendere? Cioè io scrivo che ci sono detrattori che se lo sognano la notte e uno arriva e mi scrive: il vero provocatore sei sempre stato tu, anche se poi corri a frignare e a fare la vittima Ma anche qui le argomentazioni... sono ridicole Valerio, maddai.... ci sei o ci fai? Ma ci credo davvero a certe puttanate? O lo dici solo per portare l'acqua al tuo mulino e santificare Nizz, rovesciando completamente la realtà Davvero non c'è limite a quanto si può scendere sul piano della decenza, scegliendo di spegnere ogni senso critico pur di poter continuare a ripetere la litania di balle a cui si è affezionati... Ecco come ci si riduce per amore, si perde non solo il senso della misura ma pure la capacità di leggere e fare i conti. non ti autorizza a SPARGERE BALLE sugli altri autori come ci discuti con gente così? Lascia stare che sei d'accordo con le tesi, ma ti pare che uno si debba rivolgere così agli utenti????? Comunque secondo il tuo postulato, adesso, ogni volta che questo signore dà dei cretini ai "Nizziani", io che nemmeno sono particolarmente nizziano, sono autorizzato a sentirmi offeso e punzecchiato e a riempirlo di insulti e contumelie. Benissimo, basta capire come stanno le cose qui dentro.
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  16. Diablero, evita però di metterti a piagnucolare, dato che sei il maestro dei toni perentori e provocatori. E poi anche io ho l'impressione, come Valerio, che pensando a Nizzi non dormi la notte (e infatti riecco il solito pistolotto chilometrico contro Nizzi).
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  17. Su Ruju: Si, anche io devo inquadrarlo del tutto. Per ora a me pare mantenga un buon rendimento ma senza picchi. In ogni caso scrive storie classiche, forse può piacerti. Si, è una fatica scrivere qui, sono tutti dannatamente competentima è il suo bello. Parlare del fumetto che ci tiene compagnia da una vita è bellissimo. Sul resto, ti confesso che in linea generale anche io preferisco storie abbastanza classiche, e soprattutto preferisco Tex al centro della scena. Quando capita di arrivare a pagina 41 e Tex non è ancora apparso a volte mi vien voglia di chiudere l'albo. Ti dirò che se lo facesse un altro mollerei la serie. Ma Borden SA dove andare a parare. Quindi resisto e alla fine resto soddisfatto la maggior parte delle volte. Ripeto, per me ha scelto una strada rischiosa, ma deve andare a suo onore aver rischiato e aver vinto la sfida.
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  18. Io nei post del nostro nuovo amico ho trovato un po' di "confusione" tra quelle che sono le caratteristiche del PERSONAGGIO Tex, e lo STILE dei vari autori. Che lo stile e il modo di costruire le storie di Boselli siano assai diversi da quelli di chi lo ha preceduto sulla testata, non penso che nessuno possa negarlo; le sue storie sono senza dubbio meno lineari e più ricche di personaggi, per rimanere a due delle caratteristiche più evidenti. Ciò non toglie, ovviamente, che non esistano storie di Boselli più "classiche" da questo punto di vista , o non significa che in GLBonelli la telecamera fosse sempre fissa su Tex e gli intrecci ridotti all'osso; tutt'altro. Sono discorsi che periodicamente ritornano sul forum da parte dei lettori insoddisfatti e nostalgici del "vecchio" Tex. E posso capire che la scrittura di Boselli possa non piacere a qualcuno proprio per le caratteristiche precedenti: è, in fondo, una questione di gusti. Ma non solo: credo che nei "vecchi" lettori entri in gioco anche una componente affettiva, che ci porta ad amare più di altre le storie lette da bambini, e per forza di cose a non ritrovare quelle emozioni nelle nuove storie. Io me ne accorgo tutte le volte che prendo in mano qualche vecchio Tex. Ai lettori che fanno questi discorsi suggerisco sempre di rileggersi "La lunga pista", una delle storie più classicamente western di Boselli, un gioiello. E di Tex Willer cosa ne pensi? Quello che non condivido del tuo discorso è invece quanto affermi riguardo alle caratteristiche del personaggio Tex, e alla sua invincibilità che sarebbe venuta meno nelle storie recenti. Anzitutto, non è pensabile che Tex non venga mai messo in difficoltà: sai che noia altrimenti! Nelle storie deve sempre emergere la sua superiorità di fronte a qualunque avversario, ma non devono nemmeno mancare i momenti in cui è in difficoltà; l'importante è il COME, per dire, cade in un tranello o viene catturato. Gli esempi nelle storie di GLB sono innumerevoli. Questo tipo di critica mi sembrerebbe più coerente se fosse stato fatto per autori come Nolitta o il Nizzi della fascia 500, ma non credo che si possa dire una cosa del genere del Tex di Boselli.
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  19. Sta a vedere che adesso, Diablero ed io siamo i responsabili dell'ubriachezza di mezzo forum.
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  20. Ragazzi, fantastico, sono davvero commosso. Mi fa piacere che valerio e Diablero siano riusciti a parlarsi (io nella litigata in oggetto do sinceramente la colpa a quest'ultimo; forse perché ho capito da subito che valerio non si riferiva a lui col suo primo messaggio)... una cosa davvero matura che in questi mesi turbolenti un po' è latitata. Allora qualcuno direbbe: "@borden, smettila di dire puttanate!"
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  21. Confermo. Tutti al banco che pago io. Chissà che una volta non possa accadere anche nella realtà
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  22. Ma infatti! Come si fa a non citare tra le proprie preferite I Giustizieri di Vegas? Sto utente, sto Borden, ha gusti ben strani.
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  23. Da parte mia solo amicizia con lei
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  24. Due nemici, soprattutto per la Juventus
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  25. D'accordo con te. Guarda Navajo, mi sei simpatico e ammiro la tua cultura sugli indiani, ma tra "famigerata Anderville" e Juventus sappi di esserti fatto un nemico su questo forum
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